Torturati e torturatori
i giornalisti di Rai e di Mediaset
la distruzione della formazione
delle idee nella società

Manipolazione mentale e gestione delle masse

Da Howard Gardner al terrorismo sociale

di Claudio Simeoni

capitolo undici

Cod. ISBN 9788891170903

La pagine sono capitolo del libro "Lo Stregone e l'arte della Stregoneria"

ISBN

 

Howard Gardner "Cambiare idee"

Il terrorismo è un'attività il cui scopo è scindere la percezione dell'individuo dal mondo in cui vive per costringerlo a percepire un mondo irreale fatto esclusivamente dalla descrizione imposta da un soggetto terzo.

E' il caso del torturatore.

Il torturatore costringe il torturato ad aderire alla sua realtà, visione e descrizione, del mondo. Il torturatore continua la sua attività nei confronti del torturato fintanto che il torturato non aderisce alla realtà pensata dal torturatore e non si adegua.

La realtà pensata, vissuta e percepita dal torturato non è presa in considerazione dal torturatore il quale, se ciò avvenisse, non potrebbe torturare, ma dovrebbe analizzare la realtà che il torturato gli presenta.

La relazione fra torturato e torturatore è la relazione che esiste in una società nazi-fascista anche quando tale società è praticata all'interno di una società democratica. La democrazia impone che le diverse visioni del mondo vengano a confronto e analizzate da "parte terza", tipo il magistrato, che soppesa le diverse realtà soggettivamente manifestate e ricerca l'equilibrio fra le diverse rappresentazioni con i limiti della Costituzione che garantisce ad ogni parte il proprio spazio di espressione.

Nella relazione fra torturato e torturatore, l'altro, il più debole fisicamente, viene trasformato in oggetto che non deve manifestare una propria autonoma percettiva, ma deve essere costretto ad aderire al modello impostogli dal torturatore.

La relazione torturato e torturatore è il modello che viene imposto nell'attuale informazione giornalistica radio televisiva. Sia dalla RAI che da Mediaset.

La realtà che questi giornalisti descrivono è quella che conviene al torturatore. Dove, il torturato, in questo caso, è la società civile nel suo diritto all'informazione che viene negato al fine di indurre un'opinione pubblica ad adeguarsi al modello imposto dal torturatore attraverso i suoi aguzzini, in questo caso i giornalisti Rai e Madiaset, che agiscono in funzione di una realtà immaginata che devono imporre mediante la violenza alla società civile. Una violenza che nega il diritto all'informazione attraverso tecniche varie, come le notizie taciute, le notizie date in maniera superficiale, le notizie socialmente importanti coperte da fatti di cronaca, da stimolazioni percettive date da notizie sportive e fatte con tecniche che manipolano l'attenzione dello spettatore come la tecnica del panino o della censura (nella tecnica del panino si fa parlare l'avversario politico fra due politici favorevoli in modo che l'avversario sparisca dall'attenzione degli spettatori; nella tecnica della censura, si da un uguale spazio ai contendenti, ma nelle registrazioni all'avversario politico si taglia ogni discorso importante mandando in onda battute inefficaci, discorsi decontestualizzati od eventuali papere; si fa in modo da creare un'impressione sfavorevole!).

Ne consegue che, mentre la società civile manifesta una moltitudine di informazioni empatiche della realtà oggettiva che la circonda, l'informazione RAI e Madiaset stuprano questa percezione della realtà per affermare una propria descrizione ed ottenere delle risposte psicologiche che sono il frutto di una violenza immane. Una violenza che tende a negare la percezione empatica delle persone per imporre una versione razionale degli avvenimenti che altro non è che un atto di tortura capace di indurre rabbia e disprezzo negli spettatori.

Rabbia, distacco ed indifferenza, sono tre forme di reazione del torturato alla violenza del suo torturatore.

La reazione di rabbia è una reazione partecipativa. Il torturato si chiede: "Com'è possibile che questo non capisca?" La rabbia, al di là di come viene veicolata, implica sempre una ricerca di dialogo. Quando subentra la fase del distacco, la rabbia sparisce. Il torturato è altro dal torturatore. Non sono più all'interno dell'insieme sociale, ma sono in due mondi separati. In quel momento, qualunque sia il risultato a cui il torturatore mira, può avere delle risposte formali, ma la separazione intima, emotiva è totale. Il torturato è indifferente ai progetti del torturatore. Viaggia su un altro piano percettivo.

Durante l'inquisizione cristiana, la situazione di distacco del torturato veniva risolta mediante il rogo del torturato in modo che il torturatore annullasse il mondo psichico in cui il torturato si era rifugiato e che diventava un mondo inaccessibile per il torturatore. Il torturatore era terrorizzato dal mondo in cui il torturato si era rifugiato, perché le sue emozioni ne erano scacciate e la sua intelligenza non era in grado né di concepire né, tanto meno, padroneggiare quel mondo: doveva, dunque, essere bruciato. Lui e il suo mondo.

La terza fase è la fase dell'indifferenza. Sono i torturatori che hanno bisogno dei torturati, non viceversa.

Il torturatore pratica l'attività di tortura perché non ha altro mezzo per incidere sulla realtà nella quale vive. Senza i torturati il torturatore deve misurarsi con la realtà senza poter mascherare, mediante la violenza della tortura, le sue non soluzioni. Israele maschera con la guerra e la tortura la sua incapacità di costruire delle relazioni normali con i propri vicini. Senza la guerra Israele imploderebbe su sé stesso e sulle contraddizioni sociali che si manifesterebbero e che uno stato di guerra ed emergenza continua impedisce loro di radicarsi: il "bene supremo" al quale Abramo sacrifica suo figlio inteso come i bisogni dei cittadini.

L'indifferenza è il distacco dei torturati dal torturatore. L'impossibilità del torturatore di usare i torturati per mascherare i suoi fini e la sua vuotezza.

E' il meccanismo che si è espresso nella prigione di Guantanamo. Gli USA hanno torturato, torturato (anche in altre prigioni). Con le torture cercavano piani segreti e reti di organizzazioni che sembrassero società segrete. Sicuramente hanno raccolto elenchi di nomi e macellato un po' di persone. I torturati non era solo i singoli individui, ma tutti i popoli che con le loro torture volevano sottomettere. E che hanno ottenuto? Solo un odio viscerale. Per gli USA e per i torturatori Israeliani. Hanno separato sé stessi dai paesi arabi e da ogni eventuale relazione con le popolazioni.

Hanno creato la fobia del terrorista senza chiedersi quali fossero le ragioni di colui che indicavano come "terrorista".

Indubbiamente ci sono "governi amici" degli USA anche nei paesi arabi, ma è un'amicizia che devono comperare col denaro e sono amicizie sempre più instabili. L'amicizia degli USA con Osama Bin Laden lo ha dimostrato. A Guantanamo gli USA hanno torturato persone solo per il gusto di torturare: perché non aderivano allo schema imposto dai torturatori.

Alcuni li hanno ammazzati. Qualche volta suicidati. Alcuni li hanno rilasciati quando sono giunti davanti ad un tribunale.

Questo meccanismo si mette in moto nelle relazioni fra informazione, Rai e Madiaset che torturano i cittadini sottraendo loro il diritto di informazione e costruendo quello stridere emotivo fra la loro percezione della realtà, e la descrizione della realtà che Rai e Madiaset impongono con la violenza della feroce tortura.

E' lo stesso meccanismo di tortura dei cittadini. RAI e Madiaset non usano ferri roventi, ma la loro violenza aggredisce direttamente l'amigdala e la parte profonda della formazione emotiva dell'individuo. Dunque, infinitamente più grave dei ferri roventi con cui la chiesa cattolica torturava gli eretici.

Le persone vengono torturate dalla RAI e da Mediaset imponendo ai cittadini una rappresentazione irreale e fantasiosa della realtà. Una realtà fantasiosa alla quale obbligano i cittadini ad aderire, pena la criminalizzazione dei cittadini.

Ad esempio, la RAI si è soffermata a lungo sulla israeliana che piangeva per un razzo caduto vicino alla sua abitazione, mentre non ha trasmesso nessuna immagine degli oltre 900 morti palestinesi e delle migliaia di feriti. Non ha trasmesso immagini sugli effetti del fosforo sulla popolazione palestinese.

L'israeliana è una persona con un nome, cognome e un volto, le persone palestinesi solo dei numeri. Non persone e dunque fa passare il messaggio, torturando i cittadini, che sia lecito macellarli. Non sono cittadini palestinesi, ma militanti, seguaci. Soggetti che si possono macellare dentro al campo di sterminio.

Tutto questo dolore è percepito dai cittadini Italiani. E' percepito attraverso l'empatia che lega le persone all'intera specie umana. Esistono cittadini più sensibili ed esistono cittadini empaticamente meno sensibili. All'interno di queste sfumature di sensibilità, esistono cittadini che hanno interesse a tifare per le stragi di Israele ed esistono cittadini che non hanno interessi nello stragismo di Israele.

L'interesse economico può bloccare la percezione empatica mediante le aspettative psicologiche o i progetti che il tifo prospetta. A questo tipo di tifo la RAI e Mediaset forniscono "ragioni" per continuare ad esprimersi. Ma le stesse ragioni che RAI e Mediaset forniscono ai loro tifosi, sono atti di tortura nei confronti della struttura emotiva dei cittadini; sono una truffa nei confronti dei loro tifosi (in quanto i dati forniti sono irreali come irreali spesso sono le loro aspettative emotive costruite su aspettative economiche); sono dei reati in violazione della Costituzione come negazione del diritto all'informazione.

Questa attività di tortura della RAI e di Mediaset costringe i cittadini a reazioni emotive. Di vario grado e genere a seconda delle condizioni in cui i cittadini vivono. Reazioni violente da parte della classe medio bassa, ma intellettualmente attiva; reazioni di indignazione verbale da parte degli immigrati; reazioni di indignazione da parte dei cittadini, più o meno rabbiose, a seconda delle condizioni in cui vivono. La tortura della RAI e di Mediaset è una tortura che agisce sulla struttura emotiva delle persone nel tentativo di sottometterle alla propria descrizione della realtà.

Una tortura che attraverso l'informazione manipola l'opinione delle persone per fini NON LORO.

Recentemente sono apparse scritte sui muri contro il genocidio israeliano alle quali la stampa ha reagito con le stesse modalità, urgenza e gravità, di quando fu ucciso Aldo Moro. La RAI e Mediaset hanno tentato di criminalizzare le richieste di giustizia dei cittadini violentati e torturati dalla RAI e da Mediaset. La RAI e Mediaset hanno tentato di rendere legittime le stragi, il genocidio, la tortura per fame dei palestinesi ad opera degli ebrei, quasi che qualcuno abbia un diritto di farlo e criminalizza le persone che, rispondendo alla morale della Costituzione e delle norme della società civile, si indignano per le torture che essi stessi subiscono alla loro struttura emotiva ad opera della RAI e di Mediaset. RAI e Mediaset, che vogliono legittimare le stragi e il genocidio, agiscono massacrando la società civile come se l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica, per la RAI e Mediaset, sia solo un pezzo di carta igienica con cui pulirsi il culo.

La RAI, attraverso i suoi giornalisti dei Telegiornali, e Mediaset, attraverso i suoi giornalisti, offendono la Costituzione della Repubblica torturando i cittadini. Cittadini a cui non è consentito nessun diritto di replica, nessuna difesa, nessuna possibilità di esporre le loro ragioni con l'urgenza della loro percezione, ma vengono ricattati per impedire loro di esprimere il loro pensiero attraverso l'articolo 21 della Costituzione.

La RAI e Mediaset torturano i cittadini italiani. Inevitabilmente, davanti al terrorismo praticato dai giornalisti di RAI e di Mediaset, esiste il diritto alla legittima difesa dei cittadini. Difesa della loro struttura empatica che li costringe a percepire un mondo reale diverso dalle farneticazioni dei giornalisti di RAI e di Mediaset.

La fase della rabbia (che comunque le fasi non sono mai attribuibili meccanicamente alle masse, ma solo ai singoli cittadini, ogni singolo soggetto, che assume l'apparenza di "massa" solo quando i suoi bisogni specifici hanno assonanza con i bisogni specifici di un numero consistente di cittadini) è la fase del dialogo. Solo nella fase della rabbia il cittadino riconosce al suo interlocutore un atto di buonafede nel torturarlo: il torturatore si sbaglia! Dice il cittadino! Solo quando il cittadino si rende conto, attraverso l'esperienza in cui coinvolge la sua rabbia, che il suo torturatore non intende capire, ma stuprarlo per costringere il suo pensiero ad aderire a quello che il torturatore vuole, allora subentra la seconda fase: il distacco.

Il distacco è la fase nella quale il cittadino non riconosce alle Istituzioni o, nel nostro caso ai torturatori della RAI o do Mediaset, il diritto alla tortura o non riconosce un' "autorità" (o una credibilità) attraverso la quale descrivere la realtà oggettiva nella quale vive. Il cittadino considera sé stesso diverso dalla realtà descritta dalla RAI o da Mediaset. La RAI e Mediaset, come torturatori sociali, assumono il ruolo di un corpo estraneo rispetto ai cittadini.

A questo punto subentrano le condizioni di vita economiche dei cittadini. Il distacco è una situazione sufficiente? Il distacco separa l'attività di costrizione e di violenza di RAI e di Mediaset dal contesto sociale senza che il cittadino sia costretto ad esporsi o abbia da soffrirne nelle sue condizioni di vita.

L'indifferenza è l'ultima fase della separazione del cittadino dai suoi torturatori. Dopo che i torturatori hanno agito per costringere il cittadino ad aderire al modello che RAI e Madiaset imponevano, subentra l'indifferenza. Il cittadino mette in atto le proprie strategie di sopravvivenza psico-emotiva estraniandosi dalle torture della RAi e di Mediaset.

Al cittadino non interessano più. L'adesione ai modelli imposti dalla RAI o da Mediaset avviene soltanto quando il cittadino è costretto da ricatti economici, ma la tortura di RAI e Mediaset non sono più in grado di condizionarne le prese di posizione. Nell'indifferenza sorge l'avversione. Non è rabbia, ma indifferenza. Una indifferenza distruttiva che passa attraverso la sottrazione del torturato ai modelli imposti dal torturatore. Un sottrarsi nell'indifferenza che, di fatto, diventa un'attività intensa di distruzione dell'oggetto al quale è indifferente. Il torturatore ha perso la sua legittimità; ha perso la possibilità di costringere il torturato ad aderire al modello imposto. Lo stesso modello che veniva imposto dal torturatore perde di senso in quanto, quel modello funzionava soltanto se quel modello esprimeva potere e controllo sulle persone. Ma il modello imposto dal torturatore aveva un senso fintanto che quel modello avariato si imponeva in soggetti che avevano una dipendenza psico-economica dal torturatore. E il torturatore, la RAI e Mediaset, non agiscono in funzione di un futuro, ma al fine di sottomettere il presente. Il presente come viene pensato da RAi e da Mediaset, non come si trasforma nel tempo. Ora il torturatore si è fatto prendere dal delirio di onnipotenza e non media più il suo modello fra desiderio di imporlo in una realtà oggettiva che, comunque, riconosceva. Ora è il modello l'unica realtà oggettiva alla quale il torturato deve obbedire. Ma il mondo si è modificato. Rispetto a quel modello, il torturato è indifferente. E' già arrivato ad un diverso piano di percezione. (Tremonti invita i Comuni a spalmare i debiti sui derivati; qualcuno nei derivati ha fatto la truffa del secolo; Tremonti ha messo in moto un meccanismo di cui non conosce le conseguenze!)

L'indifferenza priva RAI e Mediaset del loro senso nella società.

Ogni cosa che propongono diventa solo azione fastidiosa del torturatore che chiede al torturato di sottostare alle torture.

Ogni notizia che viene data dalla RAI e da Mediaset non sono notizie, ma sono torture il cui scopo è tentare di costruire un'opinione pubblica attorno a dei progetti estranei esterni e spesso ostili a chi dovrebbe essere opinione pubblica. Ogni notizia data dalla RAI e da Mediaset sono fonte di inganno. Imbroglio. Non solo per le notizie date, ma per le notizie taciute. Per la luce in cui vengono messe le notizie; per l'enfasi che le notizie assumono o per la mancanza di senso con cui le notizie vengono date.

Ore e ore di presenza televisiva di Ratzinger dovrebbe generare distacco e indifferenza.Invece, il martellamento continuo trasforma un extracomunitario miliardario e criminale in un'autorità che invade l'immaginario dello spettatore.

Ore e ore di presenza televisiva non toglie a Ratzinger la sua responsabilità nello stupro di minori.

Si tratta di torture.

Ogni volta che RAI o Mediaset danno delle notizie, altro non fanno che torturare i cittadini forti dell'indifferenza di magistrati che dovrebbero assicurare ai cittadini non solo il diritto all'informazione, ma anche e soprattutto il diritto all'indignazione che viene loro negato.

Così si tace che la Social Card di Tremonti altro non fu che un finanziamento occulto alla chiesa cattolica dal momento che a beneficiarne furono frati e suore. Si tace che Berlusconi ha regalato un miliardo di euro in più alla Libia (più di quanto gli accordi con Prodi prevedevano); si tace che Berlusconi ha sottratto tre miliardi di euro agli Italiani con la truffa Alitalia. Si tace che Berlusconi e Tremonti hanno alimentato il debito pubblico italiano aggravando le condizioni di vita dei cittadini: "ROMA - è nuovo record per il debito pubblico italiano: a ottobre - secondo quanto risulta dal supplemento al Bollettino Statistico di Bankitalia - si è attestato a 1.670,6 miliardi. A settembre si era registrata invece una contrazione (1.648,6 miliardi) dopo il record raggiunto in agosto (a 1.666,6 miliardi)."

Si tace! Ma non si è taciuto, si è detto! Certo, facendola passare come una notizia superficiale impedendo ai cittadini di conoscere le conseguenze della finanza allegra di Berlusconi e Tremonti.

I cittadini invisibili aumentano. L'invisibilità è una relazione fra dignità personale e cancellazione delle strutture sociali pubbliche. L'invisibile diventa tale quando il meccanismo sociale a cui partecipava o col quale costruiva le relazioni sociali viene cancellato. Sia dalle Istituzioni che dalla prassi di vita delle persone. Quando negli anni '70 furono aggravate le condizioni di lavoro, la risposta delle persone fu dapprima la rabbia e poi il distacco e l'indifferenza che si espresse nel rifiuto di fare figli. Più le Istituzioni aggravarono appesantendo la struttura sociale, più le persona si distaccarono. Quando poi il precariato sul lavoro fu istituzionalizzato il distacco dalle Istituzioni aumentò e mentre le Istituzioni consegnavano sempre di più la società civile alla chiesa cattolica venendo meno a quel patto Costituzionale che è alla base della civile convivenza. Così nelle grandi città molti cittadini sparirono inghiottiti da un precariato sempre più instabile e dall'isolamento psico-fisico messo in atto da RAI e Mediaset. Più i lustrini e il divertimento era rappresentato in RAI e Mediaset e maggiore era il numero dei cittadini con cui le Istituzioni perdevano il contatto. L'attuale crisi economica non fa che aggravare l'attuale situazione.

La tortura della RAI e di Mediaset hanno fatto in modo che i cittadini italiani fossero indotti alla paura nei confronti dei cittadini immigrati pur non essendocene ragioni sufficienti e, dopo aver vinto le elezioni, fra febbraio e maggio del 2008, ecco la paura sparire dai telegiornali RAI e Mediaset.

Una tortura che violenta la percezione emotiva dei cittadini e che la feroce propaganda della RAI e di Mediaset non fanno altro che alimentare.

L'intuizione degli individui è limitata all'oggetto che affrontano; la percezione empatica è uno stato d'animo di apertura spaziale nei confronti dei soggetti del mondo, in particolare della specie umana, sia pur circoscritta ad un numero particolare di oggetti che sviluppa nella psicologia dell'individuo una particolare sensibilità a note di sofferenza o di giubilo all'interno della dimensione temporale del mutamento della vita.

Sempre, a fronte delle imposizione razionalistiche dell'informazione prevale sempre la tensione empatica degli individui perché la tensione empatica è il motore che spinge le persone a veicolare le loro emozioni nella società in cui vivono.

Per questo motivo RAI e Mediaset praticano la tortura nei confronti dei cittadini.

Marghera, 13 gennaio 2009

Altri capitoli:

Manipolazione mentale e gestione delle masse sociali mediante l'illusione

analisi di Howard Gardner "Cambiare idea"

 

1) Premessa e considerazioni generali su come Gardner si pone davanti alla vita!

2) IL RAZIOCINCIO; logica e raziocinio nella manipolazione delle masse elettorali!

3) LA RICERCA; la ricerca, supporto all'idea e manipolazione delle masse che praticano ricerca per razionalizzare la loro illusione!

4) LA RISONANZA; Azione seduttiva (fascinazione) e risposta emotiva. L'amore delle masse per il leader!

5) RIDEFINIZIONE DELLE IMMAGINI MENTALI; Le tecniche della propaganda televisiva; l'oggetto della propaganda; i limiti del leader!

6) RISORSE E RICOMPENSE; Le persone comperate, specialmente in politica, è il miglior modo per assicurarsi che cambino idea!

7) REALTA' ESTERNA; Il disastro come opportunità da cogliere per costruire le idee nelle masse; condizioni esterne, opportunismo, realtà virtuale!

8) RESISTENZE; Il fondamentalismo giustificato dal fondamentalismo; creare le opportunità per vincere le resistenze ideologiche!

9) REMINESCENZA EMOTIVA; Le idee generate dalle emozioni e le illusioni della ragione; energia libidica e critica sociale!

10) INFAMIA; L'uso dell'infamia nella creazione dell'illusione. La manipolazione mentale delle masse elettorali!

11) TORTURATI e TORTURATORI: i giornalisti di RAI e di Mediaset. La distruzione nella formazione delle idee nella società civile.

 

Indice Howard Gardner

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La Stregoneria come viaggio esistenziale

Al viaggiatore non interessa che si parli della meta del suo viaggio. Il viaggiatore pone la sua attenzione in ogni istante del suo viaggio. E' il treno giusto? Il temporale renderà difficoltoso attraversare quel fiume? L'aereo è in grado di reggere quella distanza? Il cavallo è stato ben ferrato? La meta è il punto d'arrivo, ma come ci arriviamo dipende dal come abbiamo viaggiato.