Essere aderenti alla realtà sociale

Quinta parte

di Claudio Simeoni

Cod. ISBN 9788827811764

La Teoria della Filosofia Aperta: sesto volume

 

Filosofia Aperta - seconda parte (del volume)

 

La realtà sociale guida le scelte;
del Pagano Politeista

 

E' essenziale che chi manifesta le idee Pagane di liberazione della struttura emotiva dell'uomo dall'orrore cristiano, tenga sempre conto dei rapporti fra lui e le sue idee, fra le sue idee e il mondo in cui vive e le sue idee e la società specifica in cui agisce. Deve tener conto, essenzialmente, che vive in un complesso religioso monoteista e che i monoteisti, sia essi cristiani che ebrei, musulmani o buddisti, consentono la "libertà di espressione" soltanto nella misura in cui tale libertà si applica a loro e ai loro diritti di prevaricare e di sottomettere le persone più deboli. Quando la società viene pervasa da istanze di libertà delle persone, i monoteisti mettono in atto azioni delittuose, criminali e mafiose, per impedire che si avvii un dibattito che possa mettere in discussione il loro diritto di possedere le persone e di usarle come schiavi. In modo particolare, i monoteisti non tollerano che si metta in discussione le loro attività criminose nei confronti dei bambini. Sui bambini i monoteisti impongono la patologia psichiatrica di onnipotenza, con l'identificazione nel dio padrone o nel "Gesù dolorante", in modo da renderli dipendenti dall'idea del dio padrone e bisognosi di provvidenza per tutta la loro esistenza.

Se il Pagano Politeista non tiene conto che c'è un insieme religioso che agisce contro di lui e che ha lo scopo di far fallire i suoi progetti e si occupa solo del suo sentire intimo, difficilmente potrà evitare la sconfitta lungo il suo cammino.

Una sconfitta che non sarà la sua sconfitta. La morte del corpo fisico metterà comunque fine ad ogni trasformazione, ma la sconfitta dell'apertura emotiva verso il futuro della società nella quale agisce. La sconfitta dell'apertura verso il futuro di quella società che egli aveva intuito ma non ha saputo realizzare.

Il Pagano Politeista riconosce l'esistenza di Dèi che vengono qualificati e sostanziati (nella loro presenza e nelle loro azioni) nelle relazioni che egli costruisce o subisce col mondo che gli sta attorno. Il Pagano Politeista sa anche che quegli stessi Dèi sono espressi anche dalla cultura sociale in cui vive nelle relazioni che gli uomini intrattengono fra di loro e con le culture del mondo. Gli Dèi, espressi dalle relazioni, non sono specifici dell'azione del singolo Pagano. Non sono controllati dal Pagano attraverso la sua azione, ma l'azione del Pagano Politeista viene ispirata dagli Dèi che si alimentano e si esprimono nelle relazioni dinamiche fra le culture, fra i popoli, fra le nazioni e all'interno delle stesse culture, degli stessi popoli, delle stese nazioni.

Un esempio pratico puņ essere il rapporto che esiste fra l'azione del Pagano e la diffusione delle sue idee in una società democratica. La democrazia di un paese occidentale è gestita da individui la cui religione è quella monoteista, cattolica in Italia. Individui la cui ideologia emotiva è quella della monarchia assoluta come manifestazione del dio padrone nella società. Questi monoteisti interpreteranno la loro religione per giustificarla di fronte ai principi Costituzionali solo che, seguendo la religione cattolica, costoro applicheranno i principi Costituzionali a sé stessi, rivendicando dei privilegi sociali, evitando di applicarli, se non formalmente, ai cittadini o a tutti coloro che ritengono sottoposti o che debbano essere sottomessi. Pretenderanno i doveri dai cittadini applicando a sé stessi il diritto di venir meno ai propri doveri. Così, il Pagano Politeista, che la religione cattolica non è in grado di contrastare ideologicamente in base ai principi di quella società, si troverà ad essere vessato, denigrato calunniato, diffamato e ingiuriato. Comunque i cristiani tenteranno di impedire a quel Pagano di sviluppare il suo pensiero, di creare dibattito sulle idee, ritenendo che, in fondo, il più forte abbia diritto, nella società, di vessare il più debole. Molto probabilmente si verificherà che il Pagano sufficientemente preparato per argomentare in maniera efficace in relazione al monoteismo si sentirà dire, da veri o finti pagani, che se l'è cercata.

Ogni Pagano che agisce in una società deve concentrare la sua attenzione sui problemi principali che gli si presentano. Deve saper dividere il principale dal secondario e concentrare le sue forze sulle questioni più importanti. Le questioni più importanti che le sue forze gli consentono di affrontare. In ogni insieme, sia sociale che culturale, esistono questioni importanti e questioni secondarie. Il Pagano deve concentrare l'attenzione sul principale, e su quello alimentare il suo intento d'azione, e tralasciare o non farsi coinvolgere dagli aspetti secondari.

Quando la religione monoteista presenta un'emergenza o dei problemi, invitando il Pagano Politeista a partecipare a quei problemi "per il bene della società e dell'umanità", il Pagano Politeista deve ritrarsi perché un monoteista, un cattolico nel caso dell'Italia, non ha mai a cuore il bene della società o dell'umanità. Un cattolico usa la società e l'umanità come uno strumento per glorificare il suo dio padrone. L'umanità, per un cattolico, è un oggetto d'uso, uno strumento con cui imporre il proprio dominio. I missionari cristiani in Africa hanno costruito la miseria e ora usano la miseria per ricattare i popoli occidentali; con la miseria si fanno finanziare per poter perpetuare le condizioni di miseria. I missionari cristiani godono della miseria dei popoli. Nella miseria dei popoli e delle società si sentono tanto "dio padrone"; sentono di possedere quei disgraziati come oggetti.

Un Pagano Politeista maturo non si ferma ad immaginare gli Dèi. Non fantastica con le "nebbie di Avalon" o con i giochi infantili della Wicca. Non usa i tarocchi per sperare di indovinare il futuro. Un Pagano Politeista maturo incontra gli Dèi nella quotidianità. Li incontra nelle azioni e riconosce che le relazioni che sta vivendo sono relazione volute dagli Dèi o da lui imposte agli Dèi che coinvolgono le sue emozioni. Pertanto, l'azione del Pagano Politeista tiene conto della realtà oggettiva della situazione in cui vive, della sua quotidianità. Non si immagina di volare su una scopa, né di cavalcare Pegaso. Il Pagano maturo pianifica la sua azione con la quale deve diffondere le sue idee. Sceglie la direzione, l'ambiente, e la sfaccettatura delle idee che in quell'ambiente vuole presentare. Grande fu l'amore di Giordano Bruno, stolte le sue scelte che lo portarono sul rogo. Fu accecato dal dio buono e non si avvide di quanto sangue quelle mani grondavano.

Il Pagano Politeista fa un bilancio delle sue idee e delle idee del monoteismo, del cattolicesimo nel caso italiano. Il Pagano fa un bilancio fra la sua forza culturale e le idee sociali per manifestare le sue idee in quel determinato momento. In quel momento le sue idee scorrono veloci? Deve far attenzione a quante idee e quanta cultura è in grado di gestire. In quel momento la sua persona viene offesa, vilipesa, insultata? Deve far in modo di proteggere la scintilla delle idee.

Il Pagano Politeista non ritiene, come il cristianesimo, "che non bisogna dare le perle ai porci". Prima di tutto perché non ritiene che nessuna persona sia indegna della vita e del sapere e poi perché il valore di una perla di conoscenza è tale solo quando la si riconosce. Inoltre, la conoscenza non è una cosa che qualcuno dona, ma è un qualche cosa che qualcuno DEVE rubare e far sua. Se non si acquatta come un ladro nella notte per afferrarla, significa che non ne conosce il valore. Le perle di conoscenza, quando vengono rubate, arricchiscono il ladro, ma non impoveriscono il derubato.

Il Pagano Politeista, nella sua azione, deve concentrare la sua attenzione sui fenomeni importanti nei quali agisce per fondare il futuro religioso e sociale.

Marghera 19.09.2008

 

Il testo è una libera interpretazione di una parte del testo "Problemi strategici della guerra rivoluzionaria in Cina" di Mao Zedong scritto nel 1936 pubblicato nel Primo volume delle Opere Scelte, Casa Editrice in lingue estere, Pechino 1969, da pag. 191

Le altre parti relative a questo discorso:

Prima parte: Il Pagano Politeista, la Religione Pagana Politeista e le idee errate dei pagani.

Seconda parte: Cosa significa "fare progressi" nel Paganesimo Politeista?

Terza parte: Il significato di progredire nella libertà dall'ideologia religiosa che pretende il possesso delle persone, nella religione Pagana Politeista.

Quarta parte: L'azione morale nell'insieme sociale del Pagano Politeista.

Quinta parte: L'essere aderenti alla realtà sociale del Pagano Politeista nella costruzione della religione Pagana Politeista.

Sesta parte: La Federazione Pagana e la società del Pagano Politeista.

 

 

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Quando un percorso sociale fallisce o esaurisce la sua spinta propulsiva, è bene tornare alle origini. Là dove il pensiero sociale è iniziato, analizzare le incongruenze del passato alla luce dell'esperienza e abbattere i piedistalli che furono posti a fondamento del percorso sociale esaurito.

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Marghera, 19 settembre 2008

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La Teoria della Filosofia Aperta

Le idee si presentano alla ragione come dei lampi intuitivi. Illuminano per un attimo la ragione e poi tendono a sparire annullate da una ragione che tende a riprendere il controllo sull'individuo. Le idee sono un'emozione che insorge con violenza dentro di noi e modifica la nostra descrizione del mondo, una descrizione che la ragione tende a ripristinare ma che l'emozione ha definitivamente compromesso. Una nuova descrizione, una nuova filosofia emerge dentro di noi e noi, qualunque sia il nostro grado di cultura, dobbiamo comunque confrontarla con la cultura del mondo in cui viviamo.