Costruire la dipendenza emotiva nell'infanzia
costringendo i bambini alla fede cattolica

di Claudio Simeoni

Le attività sociali della chiesa cattolica

 

Per riuscire a comprendere come il cristianesimo riesce ad incidere sulla struttura emotiva del bambino rendendolo dipendente dalle immagini che lui propone, è necessario leggere i testi elaborati da chi proietta la propria idea psichica di Gesù, al di là della lettera dei testi sacri.

Per far comprendere come avviene la manipolazione mentale dei bambini mi servirò di brani tratti da vari libri cattolici, tutti piuttosto datati, fra i quali il "Quaresimale quotidiano" di p. Ermanno Gaiga editrice Scuola Apostolica di Vicenza del 1955 con la prefazione di Remigio Pennello Rettore del Collegio Apostolico di Grottaferrata – Roma.

Ricordate la posizione del bambino dai 3 ai 10 anni, davanti a questi personaggi, i preti cattolici, i politici compiacenti, il poliziotto e il carabiniere che incutono paura. E il bambino è solo! La relazione fra sé e chi dovrebbe fornirgli i mezzi con i quali poter affrontare il suo futuro lo ha abbandonato. E' la famiglia che lo porta dal prete affinché il prete lo "istruisca" spostando la sua tensione verso il futuro in un atto di dipendenza dal prete.

La Famiglia è dipendente dal prete, dalla parrocchia, dall'oratorio. Se ne serve con superficialità. Il politico finanzia la parrocchia e l'oratorio, finanzia i preti sottraendo fondi alla società civile e ai suoi progetti. E' la stessa famiglia che ha fornito al bambino, dai 0 ai 3 anni i modelli comportamentali da esibire nella società. Modelli comportamentali che vengono interiorizzati dal bambino. Modelli nei quali il bambino veicola le sue pulsioni. Modelli che vengono auspicati, con la violenza, da Ratzinger affinché la famiglia costringa entro la pulsione di possesso e di sottomissione i bambini! Il continuo richiamo ad un modello farneticante di "famiglia naturale" di Ratzinger, in assoluto disprezzo della Natura stessa, ha la sola funzione di indicare nel plagio dei bambini, ad opera della struttura parentale, le finalità della famiglia.

In quel momento il bambino è solo: la madre e la famiglia non gli hanno fornito i mezzi critici ed egli è costretto, dalla famiglia stessa, a spostare la relazione di dipendenza dalla relazione parentale al prete cattolico.

Da "Quaresimale quotidiano" Ermanno Gaiga pag. 63

"Fratello! Vedi in quell'uomo la fotografia delle tue iniquità. Vedi in quel sacerdote l'infinita misericordia di Dio. Gettati in ginocchio davanti al Crocifisso dolorante per tutti i tuoi peccati e, profondamente pentito, dì a Gesù: "Dio mio... mi pento e mi dolgo... di averVi offeso... Mi pento perché peccando ho offeso Voi bontà infinita.... Signore, misericordia, perdonatemi"!..."

Cosa produce la violenza dell'ingiunzione fatta dal prete cattolico nei confronti del bambino?

"... nell'esperienza della colpa la psichiatria ha colto uno dei motivi della depressione endogena il cui quadro è così delineato da E. Borgna: "Le espressioni di colpa depressive si possono distingue in colpa morale (quando ci sia la coscienza di aver violato norme fondamentali su istanze comuni al contesto sociale o culturale in cui si vive, in colpa religiosa (quando si abbia la coscienza di non aver rispettato norme legate ai contesti di fede in cui si crede), e in colpa esistenziale (quando il vivere è sentito come fonte di colpa insostenibile).". (dal dizionario di Psicologia di Galimberti)

"... nella depressione l'Io si sottomette alla colpa perché l'oggetto a cui si rivolgono le accuse del Super-io è entrato a far parte, in seguito ad una identificazione, con l'Io. Ciò spiega perché il malinconico può giungere al suicidio, mentre il nevrotico ossessivo non adotta mai questa soluzione. Essendo connesso al super-io, il senso di colpa acquista rilievo solo dopo la formazione di questa istanza, cioè verso il quinto, sesto, anno di vita, ed essendo il Super-io costruito dalle immagini parentali interiorizzate, si ritiene che la sua rigidità, e conseguentemente l'entità del senso di colpa, sia direttamente legata all'educazione che, quanto più è autoritaria, tanto più determina un Super-io punitivo ed eccessivi sensi di colpa." (dal dizionario di Psicologia di Galimberti)

Si fissa il senso di colpa nel bambino e se ne massacra la psiche con l'ossessione alla sottomissione:

Da "Quaresimale quotidiano" Ermanno Gaiga pag.60

"Ecco! Dio ti ha dato un'intelligenza perché con essa tu, a differenza delle altre creature, potessi sviscerare i misteri del mondo e attingere alle soglie dell'eternità. E tu la metti a disposizione del male: per conoscere le cose peccaminose, per studiarne tutti i lati più avvincenti, per abbruttirti.
Dio ti ha dato una vita fisica, perché abbia ad essere monumento nel tempo delle sue perfezioni. E tu deturpi il tuo corpo nell'ignominia.
Dio ti ha dato la lingua per lodarlo, le mani per cercarlo, gli occhi per vederlo. E tu lo bestemmi, abbracci l'oggetto pericoloso, vedi il male.
Dio ti ha dato un cuore, riservandosi quei palpiti. Tu li doni alle creature.
Dio ti ha dato le ricchezze. E per te la ricchezza è la fonte prima di ogni peccato.
Dio ti ha dato l'universo. E tu riempi l'universo di delitti.
"in manu eius statera dolorosa"!
Ricordo i dieci lebbrosi dei quali racconta il vangelo. Tutti guariti ed uno solo che si sente in dovere di ritornare a dire "grazie" al benefattore.
Tra tutte le immagini nessuna forse si accosta tanto quanto questa alla pratica di vita del peccatore. Quante volte il Signore ti ha mondato e quante volte, invece di andare da lui per ringraziarlo, sei corso, dimentico del più elementare dovere di gratitudine, ad offenderlo!
Povero uomo! Continua pure sulla via dell'iniquità, ma ricordati che, presto o tardi, verrà l'ora di Dio.
Misericordia e giustizia sono le mani con le quali Dio regge l'uomo: con la mano della misericordia egli l'attrae a sé, con quella della giustizia lo punisce. E non c'è via di scampo: o arrendersi alle attrattive della sua misericordia o cadere sotto i colpi della sua inesorabile giustizia.
"Metti pure la tua dimora tra i nidi delle aquile – grida per bocca del suo profeta – la mia mano ti raggiungerà anche lassù, e ti abbatterà" (Geremia, XLIX, 16).
"Se tu avessi posto la tua dimora sulle stelle, di lassù ti abbatterei" (Abd. 4).
"Sprofondati con i mostri marini negli abissi delle acque; fin laggiù arriverà la mia mano per punirti" (Amos. IX, 3).
A questo punto io vorrei che tu avessi a fare un breve esame di coscienza, per rivedere lo stato della tua anima di fronte alla Redenzione operata da Cristo.
Ti vedo, ancor bimbo di pochi giorni, portato al fonte battesimale ed osservo la prima rinascita, operata dalla grazia di Dio. Quella grazia dovrebbe accompagnarti per tutta la vita mantenendoti puro come quella veste candida che il sacerdote posò sul tuo corpo.
Son passati pochi anni, e quella veste è già deturpata! Gesù però non t'abbandona perché troppo caro è costato a Lui il tuo riscatto.
Ti rivedo soldato di Cristo dopo il sacramento della Confermazione. Soldato! C'è il "nemico di Dio" da combattere!
Oh, quante volte devi coprirti il volto di vergogna , soldato traditore, avendo abbandonato la posizione, fuggendo vergognosamente o addirittura pattuendo con il "nemico di Dio"!
Era quello il momento in cui avresti creduto che Dio ti abbandonasse definitivamente al tuo destino. invece ti ha richiamato a sé e, con segno di predilezione, t'ha ammesso alla sua stessa mensa.
Poi amaramente ha dovuto convenire: "Filios enutrivi et exaltavi; ipsi autem spreverunt me" (Is. I,2).
Da quel momento facilmente è incominciata quella storia di aberrazioni che, passo passo, t'ha portato sempre più lontano dalla casa del Padre, fino all'ultimo traguardo: una vita di ribellione, di oltraggi, di ingratitudine."

Questa operazione è fatta dal prete cattolico, dall'insegnante di religione, dalla maestra dell'asilo, dalla maestra delle elementari, a bambini che non sono in grado di criticare e discriminare. La relazione che colgono non è quella di avere davanti un feroce divoratore che intende appropriarsi della loro psiche e costringerli alla sottomissione, ma vedono sé stessi, bambini, nella relazione famigliare. Essi, i bambini, vengono colpevolizzati, costretti ad umiliare la loro psiche, impauriti nella rottura delle relazioni parentali, da vere e proprie azioni di terrorismo psichico operate dal prete cattolico e dall'insegnate di religione nei loro confronti. A loro i loro genitori li hanno affidati, con fiducia, e in loro vedono i loro genitori e la relazione di sopravvivenza che nella relazione figlio genitori, la specie ha riversato le aspettative del nuovo nato per affrontare il proprio futuro.

Questa rappresentazione, così appariscente in questa lettura di pag. 60-62 del "quaresimale quotidiano", si ripete in ogni azione del genitore cristiano, del prete cristiano, dell'insegnate cristiano, che vedono nel bambino l'incapace, l'incompetente, l'impotente nell'affrontare i problemi. In altre parole, vedono nel bambino il "deficiente" che pende dalle loro labbra e che cerca di apprendere da loro. Così, anziché accompagnarlo lungo il cammino fornendogli gli strumenti per affrontare la sua vita, lo deridono, il bambino diventa oggetto di scerno, al bambino deve essere imposta la consapevolezza della sua incapacità, della sua impotenza, deve essere sottomesso e costretto all'obbedienza agendo sulla sua struttura psichica.

E' l'interiorizzazione, da parte del genitore cattolico, del prete cattolico, dell'insegnate cattolico, proprio per aver subito questo tipo di manipolazione nella loro infanzia ed averne soggettivato emotivamente i concetti e le rappresentazioni, dell'individuo creato. Il bambino, per questi personaggi, è colui a cui "dio ha dato...., Dio ha dato... Dio ha dato...." e che può e deve essere colpevolizzato per essere ridotto alla sottomissione. Una sottomissione che deve, secondo loro, produrre l'obbedienza alla verità di cui loro (a cui Dio ha dato) sono i portatori. Loro, sono il Dio che deve essere imposto al bambino. E per imporlo inducono ossessione nel bambino agendo sulla relazione parentale psico-emotiva che la specie ha costruito al fine di assicurare gli strumenti adeguati alle nuove generazioni.

Questo ricatto emotivo viene riprodotto continuamente con richieste, da parte del genitore cristiano, del prete, dell'insegnate cristiano ecc., nei confronti del bambino affinché si adegui al modello che gli viene presentato. un modello che viene imposto fin dalla primissima infanzia con violenze continue e sistematiche o con un lassismo che è una vera e propria rinuncia del genitore al proprio ruolo di guida: ha rinunciato a guidare sé stesso, ora rinuncia a guidare chi deve fondare il proprio futuro. Così, la rinuncia viene assunta dagli insegnati cristiani, dal prete cristiano, dalla comunità cristiana mentre le Istituzioni rinunciano a farsi carico del futuro sociale preferendo collaborare col prete cristiano nella sua attività di distruzione della personalità dei bambini.

E' vergognoso assistere spesso a collaborazioni fra Prefetti, che dovrebbero essere i garanti dello Stato nelle singole province, agire all'unisono con i vescovi cattolici favorendo la loro attività di stupro di minori e costruzione del disagio sociale.

Da "Quaresimale quotidiano" Ermanno Gaiga pag. 64

"Se una stella cozza contro un'altra stella, l'uomo grida allo sfacelo del mondo.
Se un verme nella polvere viene calpestato, l'uomo grida all'incoscienza.
Se un malato si contorce su un letto, è una gara per prestargli soccorso.
se un'anima marcisce nel fango del peccato?...
-- Il giovane scrolla le spalle e dice: "Che male c'è?".
-- L'uomo mangia, beve, ride, si diverte e dice: "Fan tutti così!".
-- la donna si terge la bocca e mormora: "Bisogna divertirsi!".
Stolto!
E non sai che la pena segue il delitto come l'ombra segue l'uomo?
Non sai che il peccato è una ribellione alla legge di Dio e alla sua giustizia e reclama la punizione?
Reca meraviglia sentire il Salmista che, parlando di Dio, lo chiami con questa tremenda espressione: "Deus ultionum Dominus: il Signore delle vendette è Dio" (Ps. XCIII, 1).
Possibile?
Quel Dio che ha creato l'uomo, arricchendolo di tanti doni di natura e di grazia, costruendolo re del creato?...
Quel Dio che nell'immensa sua bontà ha voluto preparare un trono nel cielo per l'uomo, sua creatura prediletta?...
Quel dio che S. Giovanni chiama "amore": "Deus caritas est"?... (I Jo. IV, 16).
Quel Dio che ci ha insegnato a chiamarlo "Padre". "Sic ergo vosorabitis: Pater noster"?... (Mt. VI, 9).
Quel Dio che è ricorso alle prove più ingegnose per dimostrarci tutto il suo amore, e che proprio esclusivamente per noi s'è sacrificato a morire sul Calvario... possibile che ora sia diventato il "Dio delle vendette", e voglia punire la sua creatura?...
Eppure è così! Dio governa l'uomo con la mano della bontà e con quella della giustizia. Quando l'uomo non obbedisce alla mano della bontà di Dio deve sottostare a quella della sua giustizia.
Lasciate pure che il peccatore si immerga fino al collo nei vizi, che se la rida della santificazione della festa, che vomiti bestemmie a torrenti, che strapazzi tutti i Comandamenti della legge di Dio... Dio non ha ancora detto l'ultima parola. Dio non è come gli uomini che pagano al sabato o alla quindicina...; ma paga anche Dio! E quando paga, paga in solido!"

Questo viene imposto al bambino; viene istillato nelle sue paure come senso di colpa. E nell'istillarlo si impedisce al bambino di diventare un cittadino della nazione democratica. Per lui la giustizia altro non è che la vendetta del suo dio padrone; la vendetta del suo capo; la vendetta della guardia carceraria; la vendetta del genitore; la vendetta del magistrato fallito; la vendetta del politico mafioso di turno. Nessun altro tipo di giustizia conosce il bambino la cui struttura psico-emotiva è manipolata dalle organizzazioni educative cattoliche.

In questa sofferenza il bambino cattolico deve crescere e non tutti i bambini cattolici, una volta adulti, possono scrivere, come fa Gustavo Zagrebelsky in "Imparare democrazia":

"Negli stati dispotici la natura del governo richiede un'obbedienza estrema: la volontà del principe, una volta nota, deve sortire il suo effetto altrettanto infallibilmente come contro una palla gettata contro un'altra.
Non ci sono addolcimenti, modifiche, accomodamenti, condizioni contrapposte, discussioni, rimostranze: niente di equivalente o migliore da proporre. L'uomo è una creatura che obbedisce ad una creatura che vuole.
Non si possono addurre le proprie preoccupazioni per il futuro, né scusare i propri insuccessi col capriccio della fortuna. Ciò che spetta agli uomini, come alle bestie, è l'istinto, l'obbedienza, il castigo.
A nulla serve opporre i sentimenti naturali, il rispetto per il padre, la tenerezza per moglie e figli, le leggi dell'onore, lo stato di salute: si è ricevuto un ordine e tanto basta." (pag.99-100 ed Einaudi)

Già, mentre la Corte Costituzionale arrancava per imporre la Costituzione della Repubblica, i preti cattolici stupravano la psiche dei bambini per costringere la loro psiche e le loro emozioni a considerarsi le bestie prive di diritti agli ordini di un dio pazzo e assassino. Quanti sono diventati come Zagrebelsky e quanti hanno fallito nella strada della vita contribuendo a lastricarla di cadaveri?

Quante donne e quanti uomini pensano alla Costituzione come una semplice foglio di carta e nel passare davanti ad una chiesa dimostrano la sottomissione dovuta allo stupro che hanno subito facendosi il segno della croce?

"E non ti ama di meno ora, figlia mia, e la sua gran sollecitudine materna è di avvicinarti a Gesù. Essa [la madonna, ndr] gli dice: "Vedi come prega questa fanciulla; si direbbe che è un angelo in ginocchio! Vedi con che garbo essa obbedisce e si fa tutta a tutti! vedi il suo coraggio nel vincere se stessa, conta le sue privazioni, i suoi sacrifizi!... E tutto questo essa lo fa per te, perché ti ama!"
- Oh! che buona madre la quale fa valere presso suo figlio onnipotente l'altra sua figliuola debole e povera!
Ma purtroppo tu non sempre sei un modello; anche tu qualche volta hai i tuoi brutti momenti; accade che resti più giorni senza pensare a Gesù, senza pregarlo, senza fare nulla per lui. Forse anche commetti qualche peccato... Ah! tu lo rattristi assai e ti esponi al pericolo di vederlo allontanarsi da te... No, egli non si allontanerà ancora, perché sua Madre si affretta a dirgli: "Questa fanciulla è buona, essa non capisce che ti offende. se tu apri il suo cuoricino, vedrai quanto ti ama... Abbi pazienza, permetti che io vada a portargli una grazia, e i suoi occhi si apriranno, essa vedrà che ti rattrista, e il suo cuore commosso ritornerà da te!"
- Chi conterà tutti i suoi soccorsi? Chi ci rivelerà la tenerezza, la costanza, l'inesauribile sollecitudine del suo cuore materno?"

Tratto da "La prima formazione religiosa e morale della giovane" di Beaudenom 22 febbraio 1923

Scrive Zagrebelsky in "Imparare democrazia" ed Einaudi a pag. 38

"Ancora: la libertà, che nei tempi nostri ha il significato di protezione dei diritti degli inermi contro gli arbitrii dei potenti, è diventata lo scudo sacro dietro il quale proprio costoro nascondono la loro pre-potenza e i loro privilegi. E ancora: la giustizia , da invocazione di chi si ribella alle ingiustizie del mondo, si è trasformata in parola d'ordine di cui qualunque uomo di potere si appropria per giustificare qualunque propria azione. E ancora, ancora: legge di mercato per sfruttamento; economia sommersa per lavoro nero; guerra preventiva per aggressione; pacificazione per guerra; governare per depredare; deserto per pace.
Da questi esempi si dimostra la regola generale cui questa perversione della parola ubbidisce: il passaggio da un campo all'altro. Quando si tratta di parole e concetti della politica, normalmente il passaggio è dal mondo di coloro che al potere sono sottoposti a quello di coloro che del potere dispongono. un uso ambiguo, dunque, di fronte al quale chi pronuncia queste parole dovrebbe sempre porsi la domanda: da che parte stai? Degli inermi o dei potenti?"

Da che parte stai: DALLA PARTE DEI BAMBINI O DEL PRETE CATTOLICO? Stai dalla parte della società civile o del dio dei cattolici?

A Zagrebelsky sfugge l'origine di questa aberrazione che sta nello stupro a cui sono sottoposti i bambini italiani ad opera della chiesa cattolica.

Quando il prete cattolico può sputare sulla Costituzione aggredendo la struttura emotiva del bambino con queste affermazioni:

"Eppure è così! Dio governa l'uomo con la mano della bontà e con quella della giustizia. Quando l'uomo non obbedisce alla mano della bontà di Dio deve sottostare a quella della sua giustizia."

Che ne è del bambino come soggetto sociale? Quale giustizia ha elaborato nella sua mente se non quella del nazista che gira la chiave del gas perché "loro", "gli altri", "ogni altro", non ha obbedito alla sua bontà e magnanimità e, dunque, deve sottostare al suo terrore che chiama "giustizia". E quel bambino chiamerà giustizia ogni terrore a cui assisterà: Bopal sono stati massacrati; il terremoto di Lisbona; cosa sono se non punizioni del dio padrone?

Marghera, 30 giugno 2007

 

Vedi anche:

2) L'attività della chiesa cattolica per lo stupro dei bambini nella formazione della dipendenza emotiva trasferita nella società civile!

3) Il prete cattolico e la sua pratica di terrorismo sociale!

4) Stregoneria e scienza: preghiere e inni!

5) Il catechismo della chiesa cattolica e la manipolazione mentale dei bambini

6) Lo stupro della struttura sociale e necessità della chiesa cattolica di garantirsi il diritto di stuprare i bambini mediante l'imposizione della preghiera!

 

 

 

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Le pagine di questo indice che non sono nel primo volume, concorreranno a formare i capitoli del secondo e del terzo volume.

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