Wilhelm von Humboldt (1767 - 1835)

Riflessioni sulle sue idee.

di Claudio Simeoni

 

Cod. ISBN 9788891185778

Teoria della Filosofia Aperta - Volume uno

 

La filosofia della Religione Pagana.

Scrive il Bignami di filosofia (ed.1984):

1) Tutto il pensiero di Humboldt è dominato dallo spirito dell'umanità, considerato come una forma ideale che si realizza nella storia, alla cui luce devono essere valutate le manifestazioni umane.

2) Anche i linguaggi umani si ricollegano allo Spirito dell'Umanità, e le loro differenze sono dovute al diverso spirito dei vari popoli.

3) All'educazione dell'umanità si rivolge l'arte, che è "l'esibizione di un'idea di un individuo".

4) In questo quadro generale dell'ideale di umanità si colloca anche il pensiero politico di Humboldt, secondo cui lo stato, per tutelare e proteggere la libertà dei cittadini, deve conservare poche funzioni, ma esercitarle con saldezza e decisione.

Lo spirito dell'umanità esiste, indubbiamente, come esiste lo spirito della Specie Lupo, della Specie Formica, della Specie Pitone ecc. ecc.. E’ formato dal divenuto specifico di ogni specie della natura e anche se Humboldt vive prima di Darwin, nella sua educazione cristiana, sviluppa il suo pensiero in una sorta di delirio di separazione fra la specie umana e la natura tutta. Non è possibile trovare lo sviluppo di questo spirito nel mondo del quotidiano della ragione. Semmai si può leggere la storia di come questo spirito sia stato offeso, umiliato e sottomesso dal Comando Sociale, ma non lo sviluppo dello spirito, i suoi mutamenti, il suo divenire, i suoi progetti. Questo appartiene al mondo della percezione oltre i sensi come usati nel mondo quotidiano della ragione. Solo dopo Darwin e nella moderna biologia possiamo individuare fattori fisici che terminano alcune specificità delle specie. E’ il delirio di onnipotenza, di superiorità che fa dire ad Humboldt che esiste una forma ideale dello spirito umano che si realizza nella storia. Quale storia? Un destino? Una volontà realizzata del dio padrone? Il superspirito che si eleva al di sopra della Natura e che ritiene inutile, fastidiosa, strumentale la natura stessa? E poi anche gli uomini divennero fastidiosi!

A meno che Humboldt non abbia incontrato, nel corso del proprio sviluppo, come riuscire a percepire l'unicità del divenire umano in quanto specie è sicuramente un grande merito dell'intuizione e non solo. Può individuare una cosa simile solo fra le specie della natura. Come essre umano può privilegiare la propria specie, ma solo come specie di un insieme di specie. Cercarlo nella storia è assurdo.

I linguaggi sono il tentativo dell'Essere Umano di descrivere il pensato della ragione con nomi e forme proprie e le diversità del linguaggio nascono dalla soggettività dei singoli esseri umani nel descrivere il percepito e dalle possibilità di accordarsi per chiamarlo nello stesso modo.

Idealizzare gli sforzi di sopravvivenza degli esseri umani mi sembra eccessivo anche se è da riconoscere come la battaglia per la costruzione della ragione da parte della specie umana, quando le venne bloccato il cervello mediante la barriera del GIH, sono stati titanici.

Per quanto riguarda la concezione dello Stato se ne parlerà più avanti. Uno Stato, ogni Stato, è un'organizzazione di repressione dei bisogni dei dominati. Lo Stato è una delle espressioni principe del Comando Sociale e il suo scopo è quello di tenere gli schiavi al loro posto. Che siano poche o tante le funzioni da egli assunte dipende essenzialmente dalla sua capacità di controllo sul Sistema Sociale e sui singoli. L'unica modifica sostanziale che si può effettuare nei confronti di uno Stato è che nel fare le leggi queste siano commisurate sugli strati sociali più bassi e non sul suo desiderio di controllo e di comando: ma questa è utopia. Un’altra “storia”.

Per quanto riguarda il concetto di arte come forma elevata dello spirito dell'umanità, Humboldt dimentica come l'arte sia apparenza, finzione, trasformazione del percepito, attimo del fare degli Esseri Umani e non attività quotidiana nella quale veicolare le pulsioni emotive. Non è l’attività principale degli esseri umani, se non per pochi. Dunque, un eventuale spirito non si può esprimere in pochi esseri umani, ma necessariamente in tutti gli esseri umani e questo si potrebbe individuare mediante il “palpare il mondo” mediante le mani che è una condizione specifica degli esseri umani. La capacità degli esseri umani di trasformare merci in prodotti atti a soddisfare bisogni umani. Il Comando Sociale si appropria di questo lavoro per i suoi interessi, deve dunque sviare l'attenzione degli esseri umani da questa centralità. Deve svilire e sminuire il “palpare il mondo” degli esseri umani. Deve impedire loro di essere orgogliosi delle loro specificità di esseri umani. Humboldt si riferisce a questo quando afferma che l'arte è l'attività attraverso la quale lo spirito dell'umanità si esprime.

 

Teoria della Filosofia Aperta - Volume uno

 

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Nel 1995 (mese più, mese meno) mi sono posto questa domanda: se io dovessi confrontarmi con i filosofi e il pensiero degli ultimi secoli, quali obiezioni e quali argomenti porterei? Parlare dei filosofi degli ultimi secoli, significa prendere una mole di materiale immenso. Allora ho pensato: "Potrei prendere la sintesi delle loro principali idee, per come hanno argomentato e argomentare su come io mi porrei davanti a quelle idee." Presi il Bignami di filosofia per licei classici, il terzo volume, e mi passai filosofo per filosofo e idea per idea. Non è certo un lavoro accademico né ha pretese di confutazione filosofica, però mi ha permesso di sciacquare molte idee generate dalla percezione alterata nel fiume del pensiero umano.

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Marghera, 22 aprile 2012

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell’Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La Teoria della Filosofia Aperta

Le idee si presentano alla ragione come dei lampi intuitivi. Illuminano per un attimo la ragione e poi tendono a sparire annullate da una ragione che tende a riprendere il controllo sull'individuo. Le idee sono un'emozione che insorge con violenza dentro di noi e modifica la nostra descrizione del mondo, una descrizione che la ragione tende a ripristinare ma che l'emozione ha definitivamente compromesso. Una nuova descrizione, una nuova filosofia emerge dentro di noi e noi, qualunque sia il nostro grado di cultura, dobbiamo comunque confrontarla con la cultura del mondo in cui viviamo.