Thomas Robert Malthus (1766 - 1834)

Il genocidio come soluzione al problema demografico

Riflessioni sulle idee di Malthus.

di Claudio Simeoni

 

Cod. ISBN 9788891185778

Teoria della Filosofia Aperta - Volume uno

 

Scrive il Bignami di filosofia (ed.1984):

1) Espone la teoria della popolazione della Terra, "quando non è arrestata da alcun ostacolo si raddoppia ogni 25 anni, crescendo così in progressività geometrica", mentre i mezzi di sussistenza, nelle circostanze più propizie, crescono in progressione aritmetica.

2) Perciò ad un certo momento, la popolazione finirà per "accrescersi al di là dei mezzi di sussistenza".

3) Per evitare ciò, cioè per conservare la popolazione entro i limiti dei mezzi di sussistenza, Malthus pensa in un primo momento ai "mezzi" repressivi, come le carestie, le guerre, le epidemie e la miseria.

4) Invece in un secondo momento propone mezzi "preventivi", e in particolare l'educazione agli uomini al "ritegno morale", cioè al dominio sugli istinti sessuali, con una limitazione dei matrimoni e delle nascite, soprattutto da parte dei poveri

Tutte le previsioni di Malthus si sono rivelate sbagliate. Oggi sulla terra avremmo dovuto essere almeno 20 miliardi di individui e le risorse energetiche avrebbero dovuto essere esaurite. Sono state messe in atto delle politiche di contenimento dell'aumento della popolazione al fine di armonizzare lo sviluppo economico con le possibilità del sistema sociale, ma tali misure erano e sono funzionali all'aumento di benessere della popolazione e non finalizzate all'annientamento della popolazione come, purtroppo ancor oggi i cristiani, attraverso coloro che hanno addestrato durante il colonialismo, stanno ancora mettendo in atto in molti paesi Africani. Il colonialismo, nella sua pratica stragista, ha agito secondo le indicazioni di Malthus pur in presenza di fattori che dequalificavano le previsioni di Malthus. Alla fin fine, non importavano i fini per i quali si mettevano in atto le stragi delle persone, ma la strage era legittimata, almeno formalmente, dalle farneticazioni sulla variazione demografica, in rapporto alle risorse, di Malthus.

Le soluzioni proposte da Malthus sono, di conseguenza, non solo sbagliate, ma sotto molti aspetti, criminali.

Le sue proposte criminali sono la conseguenza di un errore di valutazione aprioristica della realtà proprio dell'ideologia cristiana creazionista. Mentre lo sviluppo della popolazione è attribuito a comportamenti soggettivi incontrollabili dell'individuo, in quanto povero e, dunque, stupido, il controllo dello sviluppo della popolazione è attribuito ad una volontà esterna alla popolazione: al dio padrone, o allo Stato, che controlla la popolazione mediante guerre, massacri e carestie.

Per Malthus i poveri non sono individui che vivono una particolare situazione economica, ma vivono quella situazione economica perché, peccatori e puniti da dio sono oggettivamente poveri e, come tali, stupidi. Sono creati stupidi da dio. Lombroso cercherà i caratteri criminali nella fisionomia. Tutti quelli che hanno il naso di un certo tipo, una certa fronte, sono destinati dal dio padrone ad essere poveri o hanno un destino predeterminato. Scritto nei loro caratteri fisici. La stessa pulsione di morte e tendenza al genocidio, quando sorgerà la genetica, le stesse persone che, imitando il dio dei cristiani che giustifica il genocidio con le colpe dei peccatori, troveranno le giustificazioni nella struttura genetica. Come prima era una questione di tratti somatici, poi divenne una questione di "tratti genetici": tutto pur di emarginare una parte di popolazione affrontando le questioni sociali mediante il genocidio. Il cristianesimo non è in grado di affrontare un solo problema sociale che non implichi la vio lenza, il possesso, la sottomissione, la depersonalizzazione dell'individuo in funzione della gloria del suo dio padrone del quale, ogni singolo cristiano, è rappresentante ed esecutore della volontà di massacro.

I ricchi hanno dunque il diritto di macellare i poveri. Il loro numero è fastidioso, e i ricchi sono stati benedetti dal dio creatore. Centinaia di migliaia di individui saranno deportati in Australia o nelle colonie. Centinaia di migliaia di bambini, i baby deportati di sua maestà britannica, tramite le organizzazioni religiose cristiane, cattolica compresa, saranno deportati in Australia, violentati e venduti in quanto poveri. Lo stesso accadrà in Irlanda dove la segregazione dei poveri sarà organizzata dallo Stato fino ai campi di sterminio in cui nazisti relegheranno i poveri, i nomadi, gli emarginati per poterli sterminare.

Contemporaneamente, andicappati, poveri, emarginati, saranno imprigionati fino a farli morire in tutti i paesi d'Europa, spesso con l'aiuto degli istituti manicomiali.

Per Malthus la povertà è una malattia sociale. I poveri fanno schifo e i poveri vanno ammazzati perché sono un escremento sociale.

Per Malthus la povertà non è quella parte della società che permette la nascita e lo sviluppo della ricchezza, ma sono un peso, un costo, per i ricchi.

Le guerre di sterminio che Malthus auspicherà nei confronti dei poveri verranno attuate con grande attenzione. Non rimarranno registri in cui saranno scritti i poveri macellati, affamati, ammazzati sui posti di lavoro. I deportati o i macellati nelle colonie saranno la gloria dell'Impero Inglese, ma anche Francese, Italiano, Spagnolo e Tedesco.

Malthus parla dei "poveri" come di un problema "merce" e non come persone di un sistema sociale.

Oltre allo sterminio, che cosa propone Malthus? La coercizione morale per impedire le relazioni sessuali ai poveri. L'imposizione militare della morale coercitiva sessuale equivale al genocidio nel campo di sterminio in quanto, privando la pratica della sessualità una persona, è come se la si rinchiudesse in una galera. Lo sa bene il cristianesimo che praticando la coercizione sessuale ha imposto fobie e malattie mentali per centinaia d'anni a tutti i popoli. Solo con la violenza della repressione sessuale il cristianesimo poteva imporre la fede nel suo dio padrone o nel criminale Gesù.

La rivoluzione del pensiero proposta da Malthus è la trasformazione di individui in merci: una condizione che va ben oltre la schiavitù. Rispetto allo schiavo, il padrone, magari solo per averlo comperato, ha degli obblighi quanto meno di riconoscerlo come una sua proprietà. Ma il povero, nel sistema di pensiero di Malthus, assume i connotati di "oggetto fastidioso da eliminare". Un oggetto privo di volontà, scelta e determinazione rispetto al quale il ricco esercita, come un dio padrone, la propria volontà assoluta di sterminio: esattamente come il dio della bibbia.

Il concetto sui poveri, elevato a dimensione sociale, fatto da Malthus non è nuovo, è preso dai vangeli cristiani e si riferisce ad un episodio presente nei tre vangeli sinottici in cui la relazione di Gesù nei confronti dei poveri è un atteggiamento di assoluto disprezzo e, quando qualcuno fa notare a Gesù che il denaro avrebbe potuto aiutare i poveri, Gesù manifesta tutto il suo disprezzo nei loro confronti. Al punto tale che nel terzo vangelo Gesù se ne viene con la battuta: "I poveri li avrete sempre con voi e potete far loro del bene ogni volta che volete.". Il che implica che "Potete macellarli ogni volta che volete!" Questo "Macellarli ogni volta che volete" è l'atteggiamento nei confronti dei poveri che Malthus eleva a risposta teorico-sociale legittimando l'uso del povero come merce.

Questo modo di pensare ai "poveri" è proprio della monarchia assoluta. Come Gesù si ritiene il re e il padrone delle persone, a maggior ragione dei poveri che a differenza dei Farisei non si oppongono alla sua dottrina ma tendono la mano per sopravvivere, in quanto figlio del dio padrone, così la monarchia inglese si ritiene rappresentante del dio padrone e di Gesù e in diritto di rapportarsi nei confronti dei poveri ad imitazione di Gesù. Il monarca inglese è il "papa" dei cristiani anglicani e attribuisce a sé stesso le stesse prerogative che il papa dei cattolici attribuisce a sé stesso in quanto dio padrone in terra. Malthus legittima questa pretesa fino a legittimare il diritto del monarca inglese di praticare il genocidio a maggior gloria del dio padrone che il monarca rappresenta.

In Inghilterra non c'è la Rivoluzione Francese, le persone non diventano cittadini. Non sono NAZIONE. Sono sudditi senza diritti, né sociali, né religiosi, né esistenziali nei confronti del monarca che delega le sue prerogative assolute alla gerarchia che lo rappresenta nella società a vari livelli. In Inghilterra, un po' alla volta, i diritti dei sudditi aumenteranno, ma solo per concessione del re, del dio padrone. Mentre, nel resto d'Europa i sudditi si trasformano in cittadini che attribuiscono al loro Stato dei doveri, al di là dei tempi e dei modi (con l'eccezione dello Stato del Vaticano), in Inghilterra sarà lo Stato, il monarca, che, magnanimo, concederà dei diritti ai suoi sudditi.

In Inghilterra i sudditi non si trasformano in cittadini tagliando la testa al re, in quanto dio padrone, come fecero i francesi. Pertanto, tutta la struttura di pensiero inglese parte dalla legittimazione della monarchia e, per conseguenza, del diritto del dio padrone a possedere le persone. Il grado di possesso varia a seconda delle possibilità del monarca di esercitare il proprio dominio sulle persone, però ogni discorso sociale parte dal dominio del monarca e non dal cittadino come soggetto sociale. Il suddito è un oggetto di possesso: si discute sul grado di possesso, ma non sul non essere un oggetto posseduto. Da qui il diritto del monarca, del dittatore o di Gesù di macellare i poveri perché i poveri sono sempre con lui e può far loro del bene ogni volta che vuole.

 

Teoria della Filosofia Aperta - Volume uno

 

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Marghera, 24 ottobre 2012

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell’Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La Teoria della Filosofia Aperta

Le idee si presentano alla ragione come dei lampi intuitivi. Illuminano per un attimo la ragione e poi tendono a sparire annullate da una ragione che tende a riprendere il controllo sull'individuo. Le idee sono un'emozione che insorge con violenza dentro di noi e modifica la nostra descrizione del mondo, una descrizione che la ragione tende a ripristinare ma che l'emozione ha definitivamente compromesso. Una nuova descrizione, una nuova filosofia emerge dentro di noi e noi, qualunque sia il nostro grado di cultura, dobbiamo comunque confrontarla con la cultura del mondo in cui viviamo.