Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831)

La filosofia dello spirito: lo spirito oggettivo Il diritto (11^ parte)

Riflessioni sulle idee di Hegel.

di Claudio Simeoni

 

Cod. ISBN 9788891185778

Teoria della Filosofia Aperta - Volume uno

 

La filosofia della Religione Pagana.

Scrive il Bignami di filosofia (ed.1984):

1) LO SPIRITO OGGETTIVO Lo spirito libero si trova ora nella realtà, vale a dire che la libera volontà si realizza concretamente, come necessità esistente, oggettivandosi nelle istituzioni storiche.

2) IL DIRITTO Lo spirito si pone dapprima in forma individuale, come persona costituita dal possesso di una proprietà, che difende la propria libertà. Il diritto sorge per regolare costrittivamente la reciproca condotta delle singole persone, e si fa sentire come una volontà generale in grado di farsi valere sui particolarismi.

Lo spirito oggettivo, come afferma Hegel, altro non è che lo spirito del dominio. La pulsione del spossesso. Lo spirito di chi desidera mettere in ginocchio gli Esseri Umani più deboli per soddisfare i propri bisogni. Non è uno spirito, ma un desiderio, un bisogno del Comando Sociale presentato in maniera astratta e chiamato “spirito” per farlo accettare dagli Esseri Umani socialmente più deboli. Non si tratta di uno spirito che si esprime attraverso il diritto, ma un bisogno della pulsione di morte che si che si fissa nella società sotto forma di norma giuridica. Non conoscendo il concetto di libertà dei corpi, degli individui desideranti (lo relega nello spirito), Hegel parla nel quotidiano di un individuo che si appropria del lavoro di altre mani. Il concetto di legge in Hegel non è il concetto di “legge che protegge i singoli e la società”, ma è quello della legge che domina, distrugge, sottomette: il concetto di legge del dio padrone di ebrei e cristiani. Il diritto di annientare trasformato in diritto individuale è proprio della bibbia di ebrei e cristiani nella loro identificazione con quel dio. Attraverso l’identificazione che Hegel fa di sé stesso col dio della bibbia a cui è stato sottomesso fin dalla prima infanzia, il concetto di diritto è solo quello che sancisce la proprietà di altri uomini. Hegel ha paura di trasformare la materia e, pertanto, si nasconde dietro un preteso diritto di proprietà privata degli uomini che intende salvare dagli attacchi di chi non riconosce che quegli uomini sono di sua proprietà mediante il diritto di possesso. Allora Hegel invoca l'esercito, invoca la legge, invoca la galera. Che ne è del suo concetto di Libertà. La libertà è o non è! Non esiste un campo nel quale possa esprimersi e un campo a lei vietato. Non esiste la “libertà dell’“anima” e la schiavitù o la gestione da parte di altri dei corpi”. Il diritto appare come l'imposizione del Comando Sociale sopra chi non si può difendere. Lungi dal sindacare i rapporti di forza mediante i quali il diritto si costruisce (ma ne riconosco l’origine dell’ideologia da cui proviene), nego qualsiasi valenza naturale o spirituale al diritto che ha obiettivi pratici, definiti e precisi: usare gli schiavi per soddisfare le proprie necessità.

Non si tratta di libertà attraverso la proprietà privata, ma si tratta, attraverso questa, di togliere la libertà agli Esseri Umani della propria specie. Precisiamo non si tratta di valore d'uso, cioè della proprietà attraverso la quale gli individui soddisfano i propri bisogni, ma dell'accumulazione del valore prodotto da altre mani al fine di garantirsi in dominio delle persone a dispetto della loro libertà. Sottrarre lavoro a chi è capace di trasformare merci in prodotti atti a soddisfare bisogni umani trasformandolo in oggetto di possesso “con tutto il suo cuore e tutta la sua anima”.

Il diritto, nelle società civili, sorge per regolare costrittivamente il comportamento del Comando Sociale. Il diritto sorge per regolare il comportamento di chi è demandato a gestire la società. La legge e la norma stabilisce il dovere del Comando Sociale. Poi, arrivano gli ebrei e i cristiani e trasformano il diritto in violenza legittimata con cui garantire al Comando Sociale e i suoi membri la possibilità di rapinare il lavoro di altre mani, trafficare in schiavi impedendone la ribellione e spacciare eroina attraverso la costruzione di condizioni di controllo sociale all'interno delle quali operare per impossessarsi degli individui con “tutto il loro cuore e tutta la loro anima”, qualunque sia la strategia che nelle varie epoche e nelle varie culture questo possesso venga praticato e legittimato. Dopo la rivoluzione francese Napoleone elabora il Codice Civile e rende i cittadini dei soggetti di diritto nei confronti dello Stato. Quella di Hegel non è una volontà generale che si fa sentire, ma sono i bisogni di dominio del Comando Sociale che si fanno sentire onde perpetrare se stesso come padrone e la sua funzione di dominio. Per far questo il Comando Sociale deve agire su ogni particolarità, su ogni aspetto dell'esistenza dell’individuo sia spaziale, sociale o comportamentale. Al tempo dell’impero romano i cristiani per delinquere contro la società si nascondevano nelle catacombe dove la legge impediva qualsiasi tipo di arresto. Con l'avvento del cristianesimo l'Essere Umano non ebbe nessun luogo nel quale ripararsi dalla schiavitù del dio padrone e dell’identificazione con esso del Comando Sociale.

 

Teoria della Filosofia Aperta - Volume uno

 

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Nel 1995 (mese più, mese meno) mi sono posto questa domanda: se io dovessi confrontarmi con i filosofi e il pensiero degli ultimi secoli, quali obiezioni e quali argomenti porterei? Parlare dei filosofi degli ultimi secoli, significa prendere una mole di materiale immenso. Allora ho pensato: "Potrei prendere la sintesi delle loro principali idee, per come hanno argomentato e argomentare su come io mi porrei davanti a quelle idee." Presi il Bignami di filosofia per licei classici, il terzo volume, e mi passai filosofo per filosofo e idea per idea. Non è certo un lavoro accademico né ha pretese di confutazione filosofica, però mi ha permesso di sciacquare molte idee generate dalla percezione alterata nel fiume del pensiero umano.

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Marghera, 10 maggio 2012

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell’Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La Teoria della Filosofia Aperta

Le idee si presentano alla ragione come dei lampi intuitivi. Illuminano per un attimo la ragione e poi tendono a sparire annullate da una ragione che tende a riprendere il controllo sull'individuo. Le idee sono un'emozione che insorge con violenza dentro di noi e modifica la nostra descrizione del mondo, una descrizione che la ragione tende a ripristinare ma che l'emozione ha definitivamente compromesso. Una nuova descrizione, una nuova filosofia emerge dentro di noi e noi, qualunque sia il nostro grado di cultura, dobbiamo comunque confrontarla con la cultura del mondo in cui viviamo.