La prostituzione di Maria

Dogma a fondamento del cristianesimo per aggredire la vita

Gli Dèi e la libertà dell’uomo

 

Il problema che voglio sottolineare, con questa lunga citazione, è l’origine di aspetti fondamentali del cristianesimo. Questioni dottrinali che determinano le relazioni fra l’uomo e il mondo.  La prostituzione sacra di Maria, il sacrificio del primogenito del dio padrone, il concetto di resurrezione l’uso del corpo in relazione al mondo. Come Dèi e le concezioni prima del cristianesimo consideravano il corpo in relazione al mondo? La resurrezione? Come il cristianesimo ha modificato i significati delle Antiche dottrine? E per quali fini?

Sono le domande sulle quali è necessario riflettere.

In queste pagine vengono presentate delle riflessioni. Queste riflessioni erano ispirate dal libro di Christopher Dawson “L’età degli Dèi” editore Longanesi 1950 . Un libro che ho trovato in biblioteca a Venezia. Anche se si tratta di un libro piuttosto vecchio, ho deciso di usarlo per far riflettere sugli Dèi, il cristianesimo e la vita degli Esseri Umani.

La prostituzione sacra viene sostanziata nel cristianesimo con l’esaltazione di Maria e della sua relazione sessuale col dio dei cristiani dalla quale nasce Gesù. Il sacrificio del primogenito viene assunto dal cristianesimo sia attraverso l’esaltazione del sacrificio di Isacco da parte di Abramo che deve scegliere fra il suo dio e suo figlio, sia, portata all’estremo, dell’esaltazione del sacrificio di Gesù che nel cristianesimo sta a significare e a sancire il diritto del dio, attraverso le chiesa cristiane, a sacrificare l’umanità per la gloria di dio o, se preferite, per purificarla dai peccati. Che, in ultima analisi, è la stessa cosa.

Le donne che si prostituiscono è una delle idee centrali del cristianesimo. Nel cristianesimo le donne non hanno il diritto di amare, ma solo quello di prostituirsi che, in tempi appena trascorsi, veniva significato con “indurre l’uomo al peccato”. Al concilio di Magonza nel 589 per un solo voto la chiesa cattolica decise che anche le donne avevano l’anima! Prima di allora, i cristiani consideravano la donna una bestia senz’anima; una prostituta, come Maria! Un corpo da usare; qualunque ne sia il padrone; meno che lei! Lei non ha diritto al proprio corpo; non può discriminare fra le persone che lo usano: può solo recitare il suo magnificat della prostituta che accetta il cliente di turno.

 

L’idea cristiana delle donne come prostitute e del sacrificio del primogenito è mutuata dalle antiche religioni: l’ebraismo la importa da Babilonia. Ma mentre a Babilonia la donna ha la funzione “anche di ...” per il cristianesimo ogni donna diventa una prostituta nel senso più deleterio, offensivo e disprezzato del termine.

E’ il cristiano che usando il modello Maria esalta la prostituzione assoluta e sparge disprezzo sulle donne. Maria, colei che recita il magnificat è il modello di prostituzione assoluta per il suo dio assoluto. La rinuncia di Maria ai suoi desideri, progetti, scopi e intelligenza, è l’ideale di donna del cristiano. Lo ribadirà Paolo di Tarso dall’alto del suo odio per un piacere sessuale che gli è negato (Paolo di tarso è impotente e la sua impotenza la spaccia come “dono del suo dio”).

Proviamo a leggere alcune interpretazioni delle Antiche religioni e cogliere il ruolo femminile all’interno della religione:

 

Tratto da: Christopher Dawson “L’età degli Dèi” editore Longanesi 1950

“I più antichi prodotti letterali del culto vanno ricercati negli inni e nelle liturgie sumeriche; la loro origine però rimonta certamente ad epoche assai remote, anteriori alla civiltà storica.

La religione dei sumeri, nei tempi storici, consisteva in un politeismo assai sviluppato, con una gerarchia di Dèi e Dee i quali sopraintendevano i vari aspetti della natura. Ma nel sottofondo appaiono ovunque stracce di un più antico tipo di religione, caratterizzato dal culto della Dea della fertilità e delle nascite e del suo consorte, il dio della terra. nella forma più antica sembra che la Dea madre venisse rappresentata da un serpente bisessuato, adorato sotto i nomi di Kadi e Izir, a Der, a oriente del Tigri. Il carattere di dualità persiste, entro certi limiti, anche in epoche più recenti; lo si trova nelle invocazioni di Gudea alla sua “madre-padre” Enlil e al suo “padre-madre” Ninlil, e nel fatto che anche Tammuz è descritto come la “signora” della città di Kinunir. Successivamente, tuttavia, il tipo primitivo andò differenziandosi  secondo la natura delle sue attribuzioni e il luogo dove veniva adorato. Abbiamo la Signora dei Cieli a Erech, la Signora della Montagna a Nippur, la Gran Signora ad Ur, l’Augusta Signora o la Signora della Nascita a Kish, la Signora delle Messi a Umma, e infinite altre. Il suo consorte e figlio Izir attraversa un identico processo evolutivo. Come dio supremo della vegetazione, era identificato con il preistorico re Dumuzi o Tammuz. Il focolaio del suo culto era ad Erech, la città santa della Dea Madre Innini o Isthar.

La Dea madre assume due aspetti principali. Da un lato è la Dea dell’agricoltura, la Madre delle messi, la protettrice della vita civile; dall’altro è la Dea della foresta, la vergine cacciatrice, la Signora delle belve, come l’Artemide greca e come le cretesi Britomartide e Dictynna.

Questo secondo aspetto dev’essere il più antico, perché rimonta all’epoca dei cacciatori, l’epoca in cui la natura non era ancora assoggettata. Analogamente il dio appare, non solo come la personificazione del frumento, ma anche, in Siria e in Asia Minore, in forma animale, ed è raffigurato dal maiale e dal toro.

Tuttavia, nella sua forma evoluta, quale ci appare fra i Sumeri all’alba del periodo storico, la religione è essenzialmente espressione della civiltà e dell’agricoltura. Essa rappresenta il grande mistero cosmico  della morte e della resurrezione annuale della natura, il ciclo inverno-primavera che costituisce l’annata agricola.”

Tratto da: Christopher Dawson “L’età degli Dèi” editore Longanesi 1950

 

La prima cosa che osserviamo è: prima l’uomo è una cosa e poi l’uomo è un’altra cosa. Prima è cacciatore e poi è agricoltore; dice Christopher Dawson “L’età degli Dèi”. Ma prima ancora; che cos’era l’uomo?

Christopher Dawson è un cristiano e per un cristiano non esiste l’uomo o il soggetto della Natura che diviene in un’infinita trasformazione di cui egli è l’artefice, ma è un prodotto creato da un dio padrone e, dunque, per l’uomo c’è un primitivismo data la sua ignoranza dovuta alla cacciata dal “paradiso terrestre”. Per Christopher Dawson l’uomo non è divenuto con la Natura e dunque, con essa non ha delle relazioni né ha sedimentato una conoscenza sia dal punto di vista dell’esperienza relazionale sia dal punto di vista del suo divenuto come specie.

Pensare le Antiche Religioni per ciò che le antiche religioni indicavano. E quando, non si è in grado di comprendere che cosa esattamente indicavano esiste, comunque, un metodo per sapere CHE COSA SICURAMENTE NON VOLEVANO SIGNIFICARE!

Il problema sta nel monoteismo che affronta le antiche religioni. Alla base delle Antiche religioni, contro le quali il monoteismo si scontrerà, c’è la MAGIA PER ECCELLENZA: la nascita!

La nascita come atto magico; manifestazione divina; manifestazione del DIO che venendo in essere si dispiega nella vita.

Diventa divino ogni atto sessuale che donando piacere dispiega il DIO dentro i partecipanti all’atto e costruisce le condizioni potenziali perché un nuovo DIO germini dalle relazioni.

E’ superficiale interpretare le Antiche Religioni con i parametri del materialismo dialettico interpretato nella cultura monoteista. Gli uomini non sono stati creati, sono venuti in essere con la Natura; fin dagli albori del tempo, in una Terra giovane!

Ogni atto religioso, degli Esseri della Natura, è rivolto alla nascita. Costruire la nascita della propria specie. Dall’uccello al verme della terra, dalla rana all’albero della foresta fin dal più piccolo filo d’erba, TUTTI, dico tutti gli Esseri della Natura hanno la loro religione nella veicolazione della loro libido dalla quale, inevitabilmente generano la nascita. Una nascita ed una crescita che comunque ha la funzione di veicolare la sua libido nell’oggettività e nella qualità di specie in cui è venuta in essere.

L’essere soggetto religioso dell’Essere Umano è la venerazione della nascita in sé. Il DIO che nasce DEVE necessariamente morire affinché possa, quel dio, rinascere. Così la primavera DEVE necessariamente morire affinché una nuova primavera possa rinascere. E come il seme muore, così la pianta nasce.

Esistono religioni di un solo tipo: COLORO CHE VENERANO LA NASCITA!

Col monoteismo abbiamo un altro tipo di religione: COLORO CHE VENERANO LA SOFFERENZA E LA MORTE!

La sessualità è la manifestazione della vita.

Una manifestazione che, in ossequio alla ricerca del piacere come soddisfazione del desiderio, permette la nascita della vita futura: il parto!

QUESTA E’ LA TENSIONE RELIGIOSA DEGLI ANTICHI!

Dove tutto e SOLO ciò che riguarda la veicolazione della libido è religioso. E proprio perché ciò che è veicolazione della libido è religioso, il parto è “la messa fiorente che arricchisce la società”.

Così la ricchezza della società, la sua manifestazione libidica, diventa la rappresentazione religiosa della società stessa. Gli Dèi si manifestano nella sessualità PERCHE’ GLI DEI SONO LA SESSUALITA’ DI OGNI ESSERE DELLA NATURA E LE CONDIZIONI AFFINCHE’ LA SESSUALITA’ POSSA DISPIEGARSI.

La religione degli “antichi” altro non è che quella fusione, “legame”, che gli Antichi hanno col mondo che li circonda e nel quale vivono. Gli Dèi dentro agli Esseri Umani sono gli stessi Dèi negli Esseri della Natura che li circondano, nella Natura stessa; e si dispiegano in un’incessante trasformazione del loro presente, in ogni presente, in un eterno divenire magico e divino.

Per le religioni degli Esseri Umani, il divino SONO GLI OGGETTI DEL MONDO! Per le religioni degli Esseri Umani, il divino SONO LE AZIONI COMPIUTE NEL MONDO CHE CHIEDONO O IMPONGONO RISPOSTE! Per le religioni degli Esseri Umani, il divino è L’EMOZIONE CHE DAL MONDO GIUNGE LORO E L’EMOZIONE CHE DA LORO SI DISPIEGA NEL MONDO!

 

Da questo insieme si può capire come due condizioni della vita umana abbiano un certo valore per le necessità di controllo di coloro che, negando il divino negli oggetti del mondo, nelle azioni che veicolano la libido e nelle emozioni, hanno la necessità di appropriarsi degli individui. Gli individui cessano di essere degli Dèi come parte della Natura dalla quale sono germinati per diventare oggetti d’uso. Come abbiamo visto, negare alla donna l’aspetto divino, come i monoteisti.

Il monoteismo, considera la donna un oggetto d’uso. Senza anima e senza nessun’altra funzione che non quella di “partorire i figli dell’uomo”.

Così la “vagina vergine”, intesa in senso fisico, è l’elemento centrale del monoteismo. Se nell’ebraismo la moglie è un oggetto di possesso (vedi Abramo che usa la moglie come una bestia da cedere con cui ingraziarsi il faraone) come oggetto sessuale privo di personalità, volontà e capacità di decisione, il cristianesimo eleverà questa condizione a VOLONTA’ DEL DIO PADRONE. La donna senza anima e senza dignità sociale diventa dogma religioso definito da Paolo di Tarso come, del resto è Paolo di Tarso e Pietro che elevano la condizione la schiavitù come condizione assoluta determinata dalla volontà del loro dio.

 

Il monoteismo, ebraico e cristiano, si pongono in maniera antagonista alla visione religiosa degli antichi. Negli antichi premonoteisti, non esisteva una “Dea madre” come è inteso il “dio padre” dei monoteisti. Esisteva il riconoscimento della centralità della sessualità e dei suoi effetti, la nascita, sui quali edificare la società. Il monoteismo ebraico si impone di impossessarsi della società e fa della condanna della sessualità, della libido umana, il male da perseguire. Un male che il monoteismo identifica con la donna e la sua sessualità. Una donna che deve essere privata della gestione del proprio corpo per impedire alla società di dispiegare la libido della vita. Dal momento che i monoteisti non sono in grado di impedire la gravidanza, devono imprigionare la libido della donna all’interno della funzione. Qual è la funzione della mucca? Fare il latte! Qual è la funzione della pecora? Fare il latte e dare la lana all’uomo! Qual è la funzione della donna? Fare i figli per l’uomo! E’ in quest’ottica che nell’Esiodo (e nel Deuteronomio) gli ebrei impongono l’uguaglianza della donna con lo schiavo, la schiava, il bue, l’asino o la roba in generale. Per il dio degli ebrei e dei cristiani, la donna si equipara alla roba; un oggetto d’uso che come tale deve essere sottoposto alla volontà del padrone; di dio padrone e dell’uomo padrone per volontà del dio padrone. Scrive in Esodo:

 

“Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la donna del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue o il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo.” Esodo 20, 17

 

Per gli ebrei e i cristiani la vita non è più sacra, ma è oggetto!

Un oggetto che si può rinchiudere nei campi di sterminio in olocausto al proprio dio. Ed è il dio padrone che promette agli ebrei di poter impunemente praticare l’olocausto e la distruzione dei popoli:

 

“Imprimetevi dunque nel cuore e nell’anima queste mie parole; legatele alla mano come un segno, e vi siano come frontali fra gli occhi. Insegnatele ai vostri figli, parlane quando te ne stai in casa tua, quando cammini per via, quando vai a letto e quando ti alzi. Scrivile sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte, affinché i vostri giorni e i giorni dei vostri figli, nel paese che il dio padrone giurò di dare ai vostri padri, durino quanto i giorni del cielo che è su tutta la terra.

Poiché se custodirai con fedeltà tutti questi comandamenti che io vi do e li metterete in pratica amando il dio padrone, iddio vostro, camminando in tutte le sue vie e tenendovi stretti a lui, il vostro padrone caccerà tutte quelle genti di fronte a voi e vi impadronirete di nazioni più grandi e più potenti di voi. Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà, sarà vostro. I vostri confini si estenderanno dal deserto fino al Libano, dal fiume Eufrate fino al mediterraneo. Nessuno vi potrà stare a fronte; il dio padrone, iddio vostro, getterà lo spavento e il terrore di voi per tutto il paese dove passerete, come egli vi ha detto.

“Riflettete bene!Io metto oggi dinanzi a voi la benedizione e la maledizione: la benedizione se ubbidite ai comandamenti del dio padrone, iddio vostro, che io oggi vi promulgo; la maledizione, se non ubbidite ai comandamenti del dio padrone, iddio vostro, e se v’allontanate dalla via che oggi vi prescrivo, per andare dietro a Dèi stranieri, che voi non avete mai conosciuto.” Deuteronomio 11,  18-28

 

Per gli ebrei e i cristiani non vi è nulla di sacro. Né la vita, né le persone: solo il loro dio padrone a cui tutto il mondo deve obbedienza e sottomissione!

Non troverete più nell’ebraismo e nel cristianesimo la rinascita della Natura; né troverete le divinità femminili perché, sia per l’ebraismo che per il cristianesimo, il femminile non è portatore di vita, ma solo servo del dio padrone identificato col “maschile” attento al “maschile”.

Scrive John Allegro ne “Il fungo sacro e la croce” editore Cesco Ciapanna a pag. 105

 

“Non si può fare a meno di ricordare l’editto più volte ripetuto dalla Chiesa secondo cui il fine del matrimonio è la procreazione. Rappresenta un vero shock per noi occidentali, dopo secoli di puritanesimo ispirato, apprendere che gli Antichi attribuivano ale donne la maggiore inclinazione verso l’intemperanza sessuale.  Si racconta che l’indovino Tiresia fu chiamato da Giove ed Era per decidere sulla questione se sia il maschio o la femmina a trarre più piacere  dall’atto sessuale. Egli replicò che << delle dieci possibilità del coito l’uomo ne gusta una soltanto, mentre la donna le gode tutte dieci >>.

Comunque non vi sono dubbi che il potere sessuale della donna fosse vitale per le religioni misteriosofiche e che, dai tempi più remoti, le donne siano state considerate in larga misura in base alle loro attrattive fisiche. Questo ha anche a che fare con l’avversione pr la sessualità in generale e la diffidenza verso la donna che la Chiesa [Nota: le Chiese cristiane hanno a fondamento delle loro pulsioni l’omosessualità che, nella sua espressione perversa, fa della donna la concorrente nella veicolazione pulsionale sessuale dei membri delle chiese cristiane che devono aggredire la sessualità femminile per preservare il loro dominio pulsionale sulla società; nota mia Claudio Simeoni] ha sempre dimostrato, e la fretta con cui i cristiani, fino a un’epoca abbastanza recente, perseguitavano le streghe e chiunque fosse semplicemente sospettato di esserlo. Il controllo telepatico esercitato sulla mente delle persone da queste donne, conosciuto come << malocchio >>, deriva originariamente da tale capacità di suscitare le passioni dell’uomo. Il latino fascinus, da cui il nostro << fascino >>,  << affascinare >>, ha anche il significato di  << stregare >>, e divenne il nome di una divinità il cui emblema era il pene eretto, e questo, come oggi sappiamo, è anche l’origine della stessa parola del greco baskanos, << stregone >>. Si riteneva che le influenze malefiche del << fascino >>, che arrivarono ad estendersi ad ogni forma di dominio mentale, potessero essere esorcizzate portando sempre addosso il simulacro di un piccolo pene [Nota: i piccoli peni trovati a Pompei che in Campania diventano il cornetto contro la sfortuna e che i cristiani trasformano il crocifisso contro la sfortuna. Nota Claudio Simeoni], così come il simbolo della croce viene esibito da coloro che, dentro e fuori dalla Chiesa, vogliono tener lontano da sé il male. L’adorazione di << Fascinus >>, era affidata alle Vergini Vestali, altra indicazione della natura sessuale del loro fuoco sacro.”

 

Fin dalle origini il cristianesimo ha iniziato una campagna di aggressione contro la donna al fine di impedirgli di usare il suo corpo. Sottoporre l’uso del corpo della donna alla morale imposta dal cristianesimo. Una morale inumana. Violenta e criminale che nega tutta la natura e che esalta in quell’orrore che è la recitazione del magnificat. Il magnificat con cui Maria rinuncia al proprio corpo. Rinuncia alla propria volontà. Rinuncia alla propria intelligenza. Rinuncia alla propria dimensione di persona per accettare di essere la “vacca” che il suo padrone può usare per i suoi progetti.

Mentre le Dee delle Antiche Religioni indicano la strada della libertà da ogni dominio. Mentre le Dee delle Antiche Religioni mettono al centro della loro azione il benessere della vita; il benessere della società degli uomini; il cristianesimo, attraverso Maria, mette al centro il dio padrone al quale deve necessariamente sottomettere gli Esseri Umani distruggendo il loro futuro!

Una donna senza volontà, senza intelligenza, senza desideri, senza libido, senza passioni; è il modello Maria che una volta rubata la maternità ad Iside si presenta come modello di orrore ed odio nei confronti dell’umanità!

Ed è quello che viene costruito nella società civile.

Due esempi per comprendere i danni morali messi in essere dal cristianesimo attraverso la prostituzione morale e fisica di Maria:

 

Sgominata setta ragusana: evocavano la fine del mondo

14 settembre 2008

I capi avevano convinto gli adepti che la fine del mondo era imminente e che quindi bisognava raccogliere più soldi possibili prima di nascondersi nel rifugio dove solo loro avrebbero trovato la salvezza. Il rifugio era una vera e propria azienda agricola capace di auto-produrre carni e cibi vari per la vita della comunità. Ma l’operazione della Guardia di finanza di Ragusa ha mandato all’aria il progetto della setta religiosa, con quattro persone finite in carcere con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, violenza ed evasione fiscale. I finanzieri hanno fatto irruzione nel santuario-rifugio dell’associazione `Grande opera di Maria´, a Ispica (Ragusa), mentre era in corso l’assemblea degli adepti e dietro l’altare hanno sequestrato 73 mila euro in contanti, ostie, calici, altro materiale utilizzato per l’esercizio dei riti e un telefono cellulare sul quale era montata un’ostia che secondo la reggente sarebbe servita per parlare con la Madonna. È stato accertato che il numero degli adepti è superiore a 100 e che le somme truffate supererebbero il milione di euro. Agli arrestati è stata contestata anche un’evasione fiscale di 1 milione e 600 mila euro. Sequestrata, inoltre, la sede-rifugio operativa dell’associazione, del valore di 2 milioni di euro, in contrada Barcara-Lanzagallo. L’operazione `Blasphemia´, condotta da un centinaio di militari delle Fiamme Gialle, è partita ieri pomeriggio, dopo un anno di indagini. In manette, su ordine del gip di Modica, sono finiti il presunto capo della setta, I. R., 69 anni, la `veggente´ G. A. di 59 anni, il presidente dell’organizzazione O. G., 72 anni, e il segretario della setta, S. C., 62 anni. Assenza in particolare sosteneva di avere parlato con la Madonna nel 1988. Durante il blitz dei finanzieri, nel salone centrale della sede c’erano oltre cento persone, tra cui molti bambini, intenti a pregare. Nelle abitazioni e nei luoghi a disposizione dei quattro arrestati, sono stati trovati ostie con emografie, statuine di angeli, rosari, fiori secchi imbevuti di olio profumato, oggetti descritti come reliquie di Padre Pio, olio sacrificale e cosiddetta `rugiada del cielo´, contenute in boccette etichettate. Secondo i finanzieri la setta, spinta da interessi economici e patrimoniali, avrebbe circuito gli adepti con minacce e pressioni psicologiche, «privandoli più o meno consciamente della loro capacità di autodeterminazione, e causando loro gravi danni economici e morali». L’associazione è stata creata nel 1986 e aveva attratto subito numerose persone, con fenomeni di pellegrinaggio alimentati dalle presunte e ripetute apparizioni mariane. Alcuni affiliati vivrebbero a New York, dove veniva inviato un giornale di impronta religiosa, denominato `Voce Speranza´, edito dai responsabili della setta. A questa prima fase seguì un vero e proprio `processo di spoliazione´, nel quale i cosiddetti `eletti´ effettuavano donazioni di denaro, immobili, terreni, gioielli, opere d’arte, e altri lasciti vari. I leader della setta in tal modo erano riusciti a costruire un immobile nelle campagne di Ispica, denominato `colombaia´, `granaio del cielo´, dove il gruppo si sarebbe dovuto rifugiare in vista dell’imminente `giudizio universale´.

Tratto da:

http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/italia_e_mondo/2008/09/14/1101753809514-sgominata-setta-ragusana-evocavano-fine-mondo.shtml

 

Perchè si stupiscono? Anche Gesù evocava la fine del mondo, eppure nessuno lo ha arrestato per questo. Anche Gesù truffava affermando di essere il figlio del dio padrone; eppure nessuno lo ha arrestato. Lei parlava con la madonna e Gesù con suo padre!

C’è qualche cosa di sporco e di socialmente squallido in questo, ma non da parte degli arrestati, ma da parte di Gesù e di coloro che lo hanno imposto.

Si tratta di rapporti di forza. Chi arresterebbe Ratzinger per le truffe che fa la sua organizzazione nei confronti dei malati promettendo le guarigioni a Lourdes?

Eppure, anche oggi Ratzinger ribadisce che la sua madonna parla con le persone: e allora, perché non con questa siciliana? O forse questa siciliana non è gestibile come “roba sua”come Bernadette? O forse questa donna siciliana i soldi se li teneva e non li dava a Ratzinger? E’ questo il suo sistema di giudizio e quello della chiesa cattolica?

Nel suo discorso a Lourdes Ratzinger ribadisce di essere il padrone della vagina delle donne, esattamente come il suo dio era padrone della vagina di Maria. Ratzinger diventa sconcio e socialmente offensivo quando, contro la società civile ribadisce:

 

“Lourdes, 14 settembre 2008 - Una "questione particolarmente dolorosa": il Papa definisce in questi termini la questione dei divorziati risposati. E' un discorso intenso e forte quello che Benedetto XVI ha rivolto oggi ai vescovi francesi, raccolti nell'emiciclo di Santa Bernadette a Lourdes.  

"Sarà necessario accompagnare le famiglie in difficoltà - dice - aiutarle a comprendere la grandezza del matrimonio e incoraggiarle a non relativizzare la volontà di Dio e le leggi di vita che Egli ci ha dato. Una questione particolarmente dolorosa è quella dei divorziati risposati. La chiesa, che non può opporsi alla volontà di Cristo - prosegue Ratzinger - conserva con fedeltà il principio dell'indissolubilità del matrimonio, pur circondando del più grande affetto gli uomini e le donne che, per ragioni diverse, non giungono a rispettarlo. Non si può dunque ammettere le iniziative che mirano a benedire le unioni illegittime".”

Tratto da:

http://quotidianonet.ilsole24ore.com/esteri/2008/09/14/118101-monito_papa_benedire_unioni_illegittime.shtml

Come Maria è la prostituta che recita il magnificat in onore del suo padrone rinunciando alla sua intelligenza, alla sua volontà e ai suoi desideri. Così Ratzinger è rabbioso nei confronti di quelle persone preferiscono determinare sé stesse nella loro vita. L’orrore cristiano; l’odio del cristiano rispetto alla vita si riversa nella sessualità che per il cristiano può solo essere patologicamente malata, perversa e inumana. Solo in questo modo può usare la sessualità di uomini e donne per far partorire bestiame ad uso e consumo del suo dio padrone.

Ben tornati o Dèi degli Antichi.

Con qualunque nome gli esseri Umani decidono di invocarvi.

Bentornati.

Qualunque forma assumiate per liberare le tensioni degli uomini imprigionate nella morale di morte che il cristianesimo ha costruito!

Marghera 14.09.2008

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

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tel. 041933185

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

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