I mercanti e i profanatori cacciati dal tempio da Gesù

I vangeli e l'insegnamento di Gesù

di Claudio Simeoni

 

Il libro, Gesù di Nazareth: l'infamia umana, contiene l'analisi ideologica di Gesù

Cod. ISBN 9788893322034

 

Vedi anche i valori morali e valori sociali

 

La cacciata dal tempio

 

L'episodio della cacciata dei mercanti o dei profanatori dal tempio ad opera di Gesù e della sua frusta, è un episodio che nel corso della storia è stato variamente interpretato.

Ogni interpretazione appartiene alla soggettività dell'individuo che interpreta, al suo divenuto. Sta di fatto, comunque, che l'episodio tende a legittimare il diritto di Gesù di rendere estranei al tempio degli individui che abitavano il tempio. Il tempio viene occupato da Gesù senza averne dei "titoli" sociali per farlo e impedisce agli uomini di fruire del tempio per i loro bisogni.

Questo episodio non fa altro che trasferire nel cristianesimo il principio ebraico di emarginazione. L'emarginazione è un concetto religioso ebreo imposto dal dio padrone ebreo che ordina di macellare tutti i diversi (Deuteronomio 7, 1-6 e altre parti) affinché non stiano nella medesima società con gli ebrei.

Attraverso la cacciata degli uomini (perché i mercanti erano prima di tutto dei cittadini di Gerusalemme) dal tempio, Gesù indica la violenza con cui cacciare e annientare ogni diverso nella società cristiana.

Nella cacciata degli altri dal tempio ad opera di Gesù, la fantasia dei cristiani si concentra sul vangelo di Giovanni 2, 13-17 e sull'uso della violenza, sotto forma della frusta con cui colpisce le persone, messa in atto da Gesù per appropriarsi del tempio.

Questa indicazione è stata la direttiva del terrore che Gesù ha dato ai cristiani ed è indicativo come la cacciata dei cittadini, classificati come mercanti o profanatori, diventi l'elemento ideologico che porta i cristiani tedeschi a macellare gli ebrei nella soluzione finale attraverso l'uso delle camere a gas.

Scrive Richard Steigmann-Gall ne "Il santo Reich":

Nel suo riferirsi agli ebrei come a una «non-razza», Goebbels sembra mettere in discussione l'autenticità del fondamento scientifico e biologico della lotta contro gli ebrei: esso varrebbe se loro fossero una razza. Ciò compare anche in riferimento a Gesù, che Goebbels insiste a dire non ebreo: «Cristo non può essere stato ebreo. Non ho bisogno di provarlo con la scienza o lo studio. E' così!». La riverenza che Goebbels mostrava verso Gesù era particolarmente legata all'antisemitismo: «Egli caccia i cambiavalute ebrei dal tempio. Una dichiarazione di guerra contro il denaro. Se lo si dicesse oggi, si finirebbe in galera, o in un manicomio». Il riferimento a Giovanni 2,15 era destinato ad apparire ripetutamente nell'ideologia antisemita nazista. Come Julius Streicher ribadì nel 1924: «[Noi] combattiamo incessantemente il nefasto miscuglio di religione e politica partitica ebraica, e combattiamo per mantenere la religione pura, come fece il Signore quando cacciò i mercanti e gli usurai fuori del tempio».

E ancora:

Coerentemente a quanto dicevano i suoi compagni di partito, Hitler credeva che l'antitesi del giudeo non fosse soltanto l'ariano ma anche il cristiano, e in questo caso Cristo stesso:

«La vita [del giudeo] è solo di questo mondo, e il suo spirito è così intimamente estraneo al vero cristianesimo quanto duerni- la anni fa la sua natura fu estranea al grande fondatore della nuova dottrina. Naturalmente quest'ultimo non fece segreto del suo modo di considerare il popolo ebraico, e quando fu necessario impugnò la sferza per scacciare dal tempio del Signore questi nemici dell'umanità, che ora come allora nella religione non hanno mai visto altro che uno strumento per la loro esistenza fatta di affari». Vediamo qui di nuovo il riferimento a Giovanni 2,15. In un altro passo di Mein Kampf il giudeo assume il satanico aspetto dell'Anticristo: «Nella sua viltà egli diventa tanto grande che nessuno deve sorprendersi se tra la nostra gente la personificazione del diavolo come simbolo di ogni malvagità assume la figura vivente del giudeo». Hitler aveva enunciato queste tematiche di base già prima della sua scelta di una nuova strategia elettorale e della stesura di Mein Kampf. Per l'inaugurazione dell'ufficio locale della NSDAP a Rosenheim, nell'aprile del 1921, Hitler espose lo stesso pensiero dualistico che distingueva gli altri capi nazisti considerati finora, sovrapponendo le categorie di cristiano e ariano da un lato e di anticristo e semita dall'altro: «Non posso immaginare Cristo se non biondo e con gli occhi azzurri, mentre il diavolo lo vedo soltanto con una ghigna ebraica». In una riunione di partito alla Burgerbraukellerei di Monaco nell'aprile 1922 Hitler affrontò la questione se fosse possibile essere a un tempo antisemita e cristiano: «I miei sentimenti cristiani mi dicono che il mio Signore e Salvatore è un combattente [tumulti, applauso prolungato]. Mi indicano l'uomo che un tempo, solo e circondato da pochi seguaci, riconobbe questi ebrei e chiamò a raccolta contro di loro, e che come vero Dio fu il più grande non soltanto nel soffrire, ma anche come guerriero"

Citazione tratte da "Il santo Reich" di Richard Steigmann-Gall Editore Bortoli 2005 a pag. 48 e pag. 54-55

Il problema non è che Gesù, con la cacciata dei mercanti o dei profanatori dal tempio, sia nazista, ma è che Hitler e Goebbels identificano il nazismo, la loro ideologia, nell'azione di Gesù. Per quanto riguarda Hitler e Goebbels: Gesù è il loro modello di nazista. Il loro "superuomo".

La cacciata dei mercanti e dei profanatori dal tempio è un atto nazista. L'altro non è una persona, non ha dei diritti, è una bestia che Gesù priva del suo essere persona, del suo essere uomo per cacciarlo. Dove? Ai margini della società, nelle camere a gas, sui roghi, nei ghetti, ecc. Là dove c'è tormento e stridor di denti. Ci si diverte, Gesù.

Scrive Matteo

Poi Gesù entrò nel tempio e ne scacciò tutti quelli che vendevano e compravano nel Tempio, rovesciò i tavoli dei cambiamonete e i seggi dei venditori di colombe, dicendo loro: "Sta scritto: "La casa mia sarà chiamata casa di preghiera; ma voi ne fate una spelonca di ladri"". Si avvicinarono a lui nel tempio ciechi e zoppi e li guarì. Ma i Gran Sacerdoti e gli Scribi, vedendo i prodigi che faceva e i fanciulli che gridavano nel tempio: "Osanna al figlio di Davide", arsero di sdegno, e gli dissero: "Non senti quel che gridano costoro?". Si rispose Gesù: ma voi non avete mai letto: "Per bocca dei fanciulli e dei lattanti hai preparato la lode?". E lasciatili, uscì dalla città per recarsi a Betania, dove passò la notte.

Vangelo di Matteo 21, 12-17

Scrive Marco

Giunsero frattanto a Gerusalemme. Entrato nel Tempio, si mise a cacciare quelli che vendevano e quelli che compravano, rovesciò i banchi dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe, né permetteva che si portassero carichi attraverso il Tempio. Ed insegnava loro dicendo: "Non è forse scritto : "La mia casa sarà riguardata come casa di preghiera per tutte le genti"? Ma voi ne avete fatto una caverna di briganti!". Lo seppero i Gran Sacerdoti e gli Scribi, e cercavano come farlo morire; avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era ammirata dal suo insegnamento.

Vangelo di Marco 11, 15-18

Scrive Luca

Entrò quindi nel Tempio e si mise a cacciare i venditori dicendo: "Sta scritto: "La mia casa sarà casa di preghiera", ma voi ne avete fatto una caverna di ladri". Ogni giorno insegnava nel Tempio. I Gran Sacerdoti e gli Scribi, come pure gli Anziani del popolo, cercavano di farlo perire, ma non trovavano che cosa fare, perché tutto il popolo rimaneva rapito nell'ascoltarlo.

Vangelo di Luca 21, 45-48

Scrive Giovanni

Egli trovò nel tempio venditori di buoi, di pecore e di colombe e cambiamonete seduti. Fece una sferza di cordicelle e li cacciò tutti dal tempio, con le pecore e i buoi; sparpagliò il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i tavoli; poi disse ai venditori di colombe: " Portate via di qua queste cose; e non fate della casa del padre mio una casa di mercato".

Vangelo di Giovanni 2, 14 - 16

Riflessione sulla cacciata dei mercanti dal tempio

Della stessa storia vengono fornite tre versioni. Quattro versioni non totalmente differenti ma tali da contenere diversità significative per soddisfare interessi specifici.

Innanzi tutto Gesù entra nel tempio senza un motivo apparente per sobillarne l'uso tradizionale. Nel tempio di Gerusalemme c'è un'area nella quale gli uomini si incontrano, vendono e comprano, trattano i loro affari. Questo non avviene in tutta l'area del tempio, ma in un'area precisa, altre aree sono interdette a queste attività. A Gesù non interessa, egli vuole il controllo del tempio. Dalla versione di Gesù appare come se l'intero tempio fosse praticato da commercianti, imbonitori, banchieri ecc., non interessa a Gesù se altra parte del tempio è usata per amministrare la giustizia e un'altra parte è severamente riservata ai riti religiosi. A Gesù questo non interessa, egli vuole il controllo del tempio. Vuole che il tempio venga usato come egli vuole che venga usato: dei bisogni e delle necessità delle persone non gli interessa nulla.

Simbolicamente è la cacciata dalla società di tutti i diversi che non si adeguano alle norme imposte dai cristiani. Chi non si adegua alle norme imposte dai cristiani viene discriminato, criminalizzato, diffamato, denigrato, ammazzato, torturato ed emarginato a seconda del grado di violenza che la società permette ai cristiani.

Quando entra con violenza nel tempio dichiara che il tempio era riservato come casa del dio padrone suo padre e loro ne avevano fatto una spelonca di ladri. Col termine casa mia non intende come casa mia in quanto dichiarazione di dio, ma Matteo la fa apparire come casa di Gesù in quanto figlio del dio padrone e, in quanto figlio di dio, intende far valere il suo diritto di proprietà.

Gesù entra nel tempio con una banda violenta dando a chi commercia del ladro, ma mentre agisce egli agisce come un ladro impedendo a costoro di commerciare. Il problema è questo: o Gesù era figlio del dio padrone ed era in possesso di una dottrina attraverso la quale diffondere un qualche messaggio divino, o era un impostore che doveva costringere le persone a sottomettersi in quanto soltanto se le persone si sottomettevano egli era in grado di imporre la propria figura come figlio del dio padrone dei sottomessi.

Gesù non porta nessun messaggio, Gesù viene per imporre la propria persona con la violenza e l'inganno. Egli ha girato per diffondere l'accettazione della propria persona come figlio di dio, fallita la predicazione si getta armato alla conquista di Gerusalemme e del suo tempio. Questo è il coronamento del suo fallimento. Che sia una banda armata di notevoli proporzioni appare evidente in quanto sia i soldati di guardia al tempio che i commercianti, i cambiavalute ecc. non sono in grado di opporsi e lui riesce a prendere il controllo del tempio.

E' un'azione da Zelota, da coloro che pugnalano alle spalle chi non si mette in ginocchio non solo davanti al dio padrone, ma a come loro vogliono intendere il dio padrone.

Matteo, furbescamente afferma che Gesù scacciò tutti dal tempio, quasi fosse Gesù da solo e non la sua banda.

A questo punto i vangeli differiscono.

In Matteo è scritto che si avvicinarono a lui ciechi e zoppi e li guarì, questo fece arrabbiare i Gran Sacerdoti e gli Scribi. In Marco i Gran Sacerdoti e gli Scribi erano furenti perché Gesù aveva occupato militarmente il tempio di Gerusalemme all'interno del quale voleva vendere la sua mercanzia: egli stesso come figlio di dio. In Luca invece si dice che gli Scribi, i Gran Sacerdoti e gli Anziani tentarono di farlo morire ma non sapevano come fare in quanto "il popolo rimaneva rapito nell'ascoltarlo".

Quando nasce la decisione dei Gran Sacerdoti, degli Scribi e degli Anziani di eliminarlo? Quando predicava in Palestina, quando occupava militarmente il tempio o quando predicava nel tempio? Quando egli occupò militarmente il tempio! Quando operò per vendere sé stesso nel tempio come figlio del dio padrone mettendo in difficoltà i Gran Sacerdoti, gli Scribi e gli Anziani. Se questi lo avessero lasciato fare, la gente avrebbe davvero pensato che egli fosse il figlio del dio padrone che col suo potere rendeva incapaci i Gran Sacerdoti a reagire alle sue continue provocazioni.

Luca elimina la miracolistica all'interno del tempio e pure Pietro attraverso Marco. Matteo mette l'accento prevalente sui miracoli e sull'osanna dei bambini, Marco non accenna ai miracoli, troppo pericoloso, preferisce mettere l'accento sull'ammirazione della folla. Anche Luca preferisce omettere la leggenda dei miracoli operati nel tempio. Appare evidente come questi miracoli non siano mai esistiti e siano stati inventati di sana pianta dal gruppo di riferimento di Matteo per giustificare Gesù in quanto figlio di dio e la sua pretesa farneticante di appropriarsi del tempio.

L'insegnamento di Gesù non viene descritto, non viene trasmesso, non esiste. Tutto il vangelo ruota attorno al fatto che Gesù si è appropriato del tempio di Gerusalemme e per questo la folla era ammirata, non certo per i suoi insegnamenti.

I Gran Sacerdoti, gli Scribi e gli Anziani non possono più ignorarlo. Fino ad ieri era uno dei tanti che sparava stupidaggini in Palestina, oggi egli è quello che si è impossessato del tempio e arringa la folla dal tempio.

Gesù ha cominciato un tentativo di colpo di stato in Palestina, appropriarsi del tempio, farsi accettare come figlio del dio padrone, esautorare i Gran Sacerdoti, gli Scribi e gli Anziani imporre la propria dottrina a tutti gli Ebrei. Questo è il progetto di Gesù e questo è il progetto che Gran Sacerdoti, Scribi e Anziani devono impedire.

Gli insegnamenti non importano, l'unica cosa che importa è che Gesù, diventato padrone del tempio, arringa la folla dimostrando il suo potere. Il tempio andava usato per spacciare lui stesso come figlio di dio e per nessun'altra attività umana. L'insegnamento di Gesù consisteva nell'assoggettamento degli Esseri Umani e l'assoggettamento è il tema conduttore comune a tutti i vangeli. Un assoggettamento che diventa fattivo con l'occupazione del tempio.

Giovanni parla della cacciata dei mercanti dal tempio in 2, 14 - 16. Giovanni usa quell'episodio per spingere all'odio religioso. Il tempio appartiene a Gesù e non ai cittadini. Nel vangelo di Giovanni Gesù impugna la frusta contro i cittadini che vivono la vita attorno al tempio. Il tempio è roba sua e lui ne pretende il possesso frustando le persone. Sarà quest'episodio che verrà citato da Hitler per giustificare, dal punto di vista religioso, la soluzione finale che macellerà zingari ed ebrei. Ha fatto come Gesù, ha impugnato la frusta e li ha gettati là, nei campi di sterminio, nei forni crematori, dove c'è pianto e stridor di denti.

L'episodio dell'occupazione al tempio è l'episodio centrale di tutti i vangeli ed è la chiave di lettura della condanna di Gesù. Gesù è stato condannato per aver tentato un colpo di stato in Palestina. Non c'è nessun intervento divino nella vita di Gesù, non ci sono profezie del suo "sacrificio", i vangeli sono stati scritti per occultare un tentativo di colpo di stato andato male fatto da un matto che si spacciava per figlio di dio. Nella storia, dopo di lui, i matti figli del dio padrone, o suoi profeti, si conteranno a migliaia e anche ai tempi di Gesù questi si sprecavano come testimonia Celso. Questa ipotesi, anche se non piace alla chiesa cristiana dato che ha gestito il commercio di schiavi su quella figura, anche se il suo Gesù non è mai esistito, è l'unica interpretazione reale dell'occupazione del tempio da parte di Gesù.

Questo è il cristianesimo!

Data di pubblicazione sull'web: 03 agosto 2004 (quando avrò la data di scrittura del testo, forse, la metterò)

Modificato per la pubblicazione il 08 novembre 2015

NOTA: Le citazioni dei vangeli sono tratte dalla bibbia delle edizioni Paoline 1968

Gesù di Nazareth: l'infamia umana.

 

I valori etico-morali del cristianesimo.

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Claudio Simeoni

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Aggressione di cristiani alle statue pagane 2015

Gesù e il cristianesimo

Il cristianesimo è un modo per distruggere il divenire degli uomini. Per capire la strategia di distruzione dell'uomo del cristianesimo è necessario leggere i vangeli e interpretarli alla luce dell'uomo ridotto in schiavo obbediente, oggetto di possesso e privato della propria capacità di vivere e abitare il mondo in nome del dio cristiano che altri non è che il Macellaio di Sodoma e Gomorra, il criminale che ha distrutto l'umanità e la Natura col Diluvio Universale e che ordina il genocidio dei popoli per favorire i criminali del Popolo Eletto.