La necessità da cui nasce l'idea di elaborare la
Teoria della Filosofia Aperta

Perchè usare il Bignami di filosofia

di Claudio Simeoni

Cod. ISBN 9788891185778

Indice Teoria della Filosofia Aperta

La filosofia della Religione Pagana.

Nel 1995 (mese più, mese meno) mi sono posto questa domanda: se io dovessi confrontarmi con i filosofi e il pensiero degli ultimi secoli, quali obiezioni e quali argomenti porterei? Parlare dei filosofi degli ultimi secoli, significa prendere una mole di materiale immenso. Allora ho pensato: "Potrei prendere la sintesi delle loro principali idee, per come hanno argomentato e argomentare su come io mi porrei davanti a quelle idee." Presi il Bignami di filosofia per licei classici, il terzo volume, e mi passai filosofo per filosofo e idea per idea. Non è certo un lavoro accademico né ha pretese di confutazione filosofica, però mi ha permesso di sciacquare molte idee generate dalla percezione alterata nel fiume del pensiero umano.

La Teoria della filosofia aperta parte dal presupposto che la stragrande maggioranza degli individui che in questo paese hanno frequentato gli studi classici, di questi studi, non glene importa nulla. In altre parole, gli studi classici erano un mezzo per ottenere delle cose diverse dall’oggetto dello studio. L’avvocato ha fatto studi classici, ma a lui interessa soltanto come derubare il cliente o come essere più furbo nell’applicazione della legge. In questo paese, a parte relativamente poche eccezioni, chiunque ha fatto studi classici ricorda al massimo quattro concetti imparati a memoria come riassunti dal Bignami di filosofia dell’ultimo anno col quale affrontava gli esami . Un numero infimo di studenti è andato a leggersi (non dico analizzarne aspetti) il Capitale di Karl Marx o la Critica alla Ragion Pura di Kant o la Fenomenologia dello Spirito di Hegel. Con questi quattro concetti imparati malamente vengono fatte le leggi, vengono stuprati bambini, si organizza la galera e le relazioni sociali. Viene completamente ignorata la relazione fra applicazione pratica, spesso giuridica, di un concetto di filosofia e gli effetti che produce nell’insieme psico-emotivo della società.

Per sviluppare i concetti della teoria della filosofia aperta, prendo in esame i concetti sintetici presi dal Bignami dell’ultimo anno, ne considero i concetti sviluppando una critica partendo dall’interpretazione attuale, comune e sociale, di come quei concetti vengono intesi ed interpretati. Metto in evidenza aspetti filosofici diversi e considerazioni di carattere concettuale diverse dimostrando come l’uso dei concetti della filosofia classica altro non appartenga che alla distruzione del divenire umano. La critica non è rivolta tanto al concetto o al pensatore che, partendo dal suo insieme pensato nella situazione culturale vissuta, esprime tale concetto, ma alla relazione che il concetto propone nella costruzione o nella distruzione del divenire umano.

Perché commentare il Bignami?

Perché la scelta di commentare i concetti filosofici sintetizzati nel "Compendio di storia della filosofia" ad uso dei licei editore De vecchi e F. Sacchi pubblicato da Bignami srl?

Perché quando la massa di informazioni viene a poco a poco dimenticata dagli studenti dei licei, ciò che resta è il "concetto sintetico" come relazione fra il loro condizionamento educazionale religioso e l’interpretazione soggettiva del concetto sintetico che hanno appreso durante lo studio. Attraverso ciò che emerge da questa relazione questi studenti, una volta adulti, elaborano le risposte filosofiche ai problemi che la vita impone loro. Ciò che rimane dell’uomo uscito dai licei, è la sua idea dei concetti sintetici imparati a memoria e soggettivati in quel full immersion che ha messo in atto nei giorni che hanno preceduto i suoi esami.

Quei concetti sintetici, soggettivamente manipolati, saranno la base sulla quale questi adulti fonderanno il loro divenire come esseri Sociali. Ed è a questi adulti che parla la Teoria della Filosofia Aperta. Anche se questi adulti, nel corso della loro maturità imboccheranno vie di trasformazione rivoluzionaria della società o vie eversive, riformiste o conservatrici, agiranno sempre in conformità della loro interpretazione soggettiva dei meccanismi filosofici che hanno elaborato.

I principi filosofici studiati, a loro volta, tenderanno ad imprigionare in sé stessi le scelte e le elaborazioni teoriche del pensiero degli individui che li hanno studiati. Per questo non saranno le idee di libertà personale e sociale a prevalere per guidare le loro scelte e le loro azioni, ma il condizionamento educazionale religioso che ha sviluppato la patologia da dipendenza e che trova nelle idee filosofiche la veicolazione nel delirio di onnipotenza. L’identificazione con quell’"Essere Assolutamente Necessario creatore del mondo" che uscito dalla finestra della filosofia e della scienza umana, ritorna nell’individuo come bisogno patologico di riaffermare il proprio delirio da onnipotenza.

Il concetto guida della Filosofia Aperta è quello secondo cui le idee filosofiche sono il prodotto di una modificazione psico-fisico-emotiva dell’individuo e non sono il prodotto di un mero esercizio di retorica. E’ la ricerca continua della libertà personale come sviluppo dell’individuo mediante l’esperienza che origina le idee sul mondo, la vita e l’infinito. Quando le idee sono calate come degli apriori sugli individui, diventano come le sbarre di una gabbia psico-emotiva entro la quale imprigionare la libertà delle persone. Le sbarre di questa gabbia hanno un nome: VERITA’. Le pulsioni imprigionate dell’uomo hanno un nome: sottomissione. L’intento che costruisce queste sbarre ha un nome: obbedienza. La ricerca di legittimazione di questo orrore ha un nome: dovere. La distruzione operata sull’uomo ha un fine: possesso!

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Nel 1995 (mese più, mese meno) mi sono posto questa domanda: se io dovessi confrontarmi con i filosofi e il pensiero degli ultimi secoli, quali obiezioni e quali argomenti porterei? Parlare dei filosofi degli ultimi secoli, significa prendere una mole di materiale immenso. Allora ho pensato: "Potrei prendere la sintesi delle loro principali idee, per come hanno argomentato e argomentare su come io mi porrei davanti a quelle idee." Presi il Bignami di filosofia per licei classici, il terzo volume, e mi passai filosofo per filosofo e idea per idea. Non è certo un lavoro accademico né ha pretese di confutazione filosofica, però mi ha permesso di sciacquare molte idee generate dalla percezione alterata nel fiume del pensiero umano.

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Marghera, 25 aprile 2012

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell’Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La Teoria della Filosofia Aperta

Le idee si presentano alla ragione come dei lampi intuitivi. Illuminano per un attimo la ragione e poi tendono a sparire annullate da una ragione che tende a riprendere il controllo sull'individuo. Le idee sono un'emozione che insorge con violenza dentro di noi e modifica la nostra descrizione del mondo, una descrizione che la ragione tende a ripristinare ma che l'emozione ha definitivamente compromesso. Una nuova descrizione, una nuova filosofia emerge dentro di noi e noi, qualunque sia il nostro grado di cultura, dobbiamo comunque confrontarla con la cultura del mondo in cui viviamo.