Joseph Ratzinger (Benedetto XVI) (1927 - -) e Mario Bergoglio (Francesco) (1936 - -)

Enciclica Lumen Fidei
Elisabeth Förster Nietzsche come modello di cristianesimo

di Claudio Simeoni

 

Cod. ISBN 9788891185815

 

Pagine Lumen Fidei di Bergoglio nella Teoria della Filosofia Aperta - indice

Il secondo titolo dell'introduzione dell'enciclica Lumen Fidei appare chiaramente una direttiva comportamentale data da Ratzinger e Bergoglio ai cattolici per guidare i loro comportamenti nella società civile.

Indica delle direttive comportamentali nei confronti di una società che ha messo da parte la fede per fare della ricerca del vero, della libertà dell'uomo dalle costrizioni l'elemento centrale della sua trasformazione in funzione di un futuro possibilmente migliore del presente.

Scrivono Ratzinger e Bergoglio nell'enciclica Lumen Fidei:

2. Eppure, parlando di questa luce della fede, possiamo sentire l'obiezione di tanti nostri contemporanei. Nell'epoca moderna si è pensato che una tale luce potesse bastare per le società antiche, ma non servisse per i nuovi tempi, per l'uomo diventato adulto, fiero della sua ragione, desideroso di esplorare in modo nuovo il futuro. In questo senso, la fede appariva come una luce illusoria, che impediva all'uomo di coltivare l'audacia del sapere. Il giovane Nietzsche invitava la sorella Elisabeth a rischiare, percorrendo "nuove vie..., nell'incertezza del procedere autonomo". E aggiungeva: "A questo punto si separano le vie dell'umanità: se vuoi raggiungere la pace dell'anima e la felicità, abbi pur fede, ma se vuoi essere un discepolo della verità, allora indaga".[3] Il credere si opporrebbe al cercare. A partire da qui, Nietzsche svilupperà la sua critica al cristianesimo per aver sminuito la portata dell'esistenza umana, togliendo alla vita novità e avventura. La fede sarebbe allora come un'illusione di luce che impedisce il nostro cammino di uomini liberi verso il domani.

Le Società Antiche non hanno mai avuto "fede". La malattia si è diffusa con ebrei e con Platone. Il credere, come patologia psichiatrica chiamata "fede", è propria di una ragione compressa nell'illusione della propria onnipotenza.

Quando gli uomini furono in grado di limitare il delirio di onnipotenza, imposto dal cristianesimo, che tanti fantasmi illusori imponeva al loro pensare il mondo, si convinsero che ciò che pensavano fosse la verità, fosse una sorta di comprensione assoluta del presente. Si accorsero ben presto che, una volta limitata l'azione dell'oscurità della fede che annebbiava il loro giudizio sul mondo, l'immenso che li circondava era sconosciuto e che solo cuori impavidi potevano esplorarlo per ampliare la propria ragione e la conoscenza del mondo.

Le religioni precristiane erano consapevoli di questo immenso. Non anteponevano fantasmi illusori, paurosi e ossessivi alla loro ragione mentre esplorava lo sconosciuto che la circondava. Solo fermando la superstizione imposta mediante il terrore dal dio padrone cristiano, il cui scopo era impedire all'uomo di diventare un dio e di cogliere dall'albero della vita eterna (Genesi 3, 22), si può vivere nel mondo costruendo il dio che possiamo diventare trasformando la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso. O, se vogliamo dirla alla cristiana: possiamo cogliere dall'albero della vita eterna.

E' questa condizione che Nietzsche cerca di spiegare alla sorella. O distruggi la tua vita appartenendo al gregge, e sarai felice per la benevolenza del padrone del gregge, oppure vivi una vita coraggiosa esplorando e svelando l'infinito del mondo che ti circonda.

Le citazioni della chiesa cattolica, specialmente nelle encicliche, non vengono fatte a caso, servono per dare delle indicazioni comportamentali comprensibili in ambito cattolico, ma oscure e fuorvianti a chi legge e non è esperto della comunicazione cattolica.

Che cosa significa aver citato Elisabeth Förster Nietzsche nelle esternazioni di Friedrich Nietzsche?

Significa sottolineare ai cattolici che la strategia comportamentale, voluta dai capi della chiesa cattolica, Bergoglio e Ratzinger, deve imitare i comportamenti di Elisabeth Förster Nietzsche. Cosa ha fatto di tanto importante Elisabeth per essere citata da Ratzinger e da Bergoglio? Ha salvato il cristianesimo, e in particolare Gesù, dall'accusa di essere il mandante e l'artefice dei campi di sterminio nazisti in cui morirono zingari, ebrei, omosessuali, comunisti e altri.

Elisabeth ha falsificato i lavori filosofici di Nietzsche permettendo per decine di anni alla propaganda cristiana, cattolica in particolare, di far credere che il super-uomo, attraverso il cui modello i nazisti agognavano il potere sul mondo, fosse "l'ultrauomo" di Nietzsche e non, com'era nella realtà, il loro Gesù che onnipotente figlio del dio padrone sarebbe venuto con grande potenza sulle nuvole.

Mentre i nazisti hanno costruito i campi di sterminio sul modello di onnipotenza di Gesù (tutti i nazisti erano educati dai cristiani, sia protestanti che cattolici), i cristiani fecero ricadere la responsabilità su Nietzsche attraverso i falsi di Elisabeth.

Riporto l'inizio di un articolo apparso di recente sull'Eco di Bergamo:

IL DOCUMENTO

Nietzsche, le ambiguità della sorella sul nazismo

Il carteggio di Elisabeth nel '33 con il barone Schulenburg Succube dal Führer, meno convinta della caccia agli ebrei

Quanto c'è di vero nella "leggenda nera" di Elisabeth Förster Nietzsche come suprema manipolatrice del pensiero del suo grande fratello, nonché come sacerdotessa del nazionalsocialismo? Un documento importante e inedito, uno scambio di lettere tra la sorella minore di Friedrich Nietzsche e il letterato e aristocratico tedesco Werner von der Schulenburg, permette di illuminare nel dettaglio alcune zone d'ombra attorno alle quali è stata costruita la tesi di una sconsiderata quanto completa adesione della Förster al verbo hitleriano. Se ciò non attenua le responsabilità dell'illustre vegliarda (scomparsa l'8 novembre 1935 a 89 anni) nell'alterazione del lascito intellettuale del "filosofo del Superuomo", contribuisce tuttavia a vietare processi sommari. Perché se è vero che Elisabeth falsificò le lettere del fratello, sottraendo importante documentazione e pubblicando una biografia mistificante di Nietzsche, resta tuttavia il fatto che, assumendo fin dal settembre 1893 la gestione delle opere del filosofo, precipitato nella pazzia, essa ebbe l'inestimabile merito di aver reso possibile l'edizione di una grossa fetta della sua produzione letteraria.

[...]

Tratto da:

L'eco di Bergamo di lunedì 14 aprile 2008

In web all'indirizzo: http://www.wernervonderschulenburg.com/docs/articoli/eco-14-aprile-2008.pdf

L'indicazione che viene ai cattolici da Bergoglio e Ratzinger è la necessità di falsare la storia in funzione del cristianesimo: come del resto i cristiani hanno sempre fatto. L'indicazione dottrinale che viene ai cattolici da Ratzinger e Bergoglio è quella di ricostruire i regimi nazisti seguendo la linea della fede religiosa di Elisabeth Förster Nietzsche.

Nietzsche, ai suoi tempi, opponeva la ricerca del vero alla verità.

Per un cattolico la verità è Gesù. Quando in Giovanni si parla della verità che rende liberi, si dice:

Diceva Gesù ai giudei che gli avevano creduto: "Se voi rimanete nella mia parola, siete veramente miei discepoli e conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi".

Per il cristiano non è l'uomo che cerca la verità, ma deve cercare il padrone Gesù che, per il cristiano, rappresenta la verità. Il cristiano, mediante la "fede", diventa lo schiavo a cui il padrone Gesù promette che non lo porterà al macello della vita.

Questo è il legame che Bergoglio e Ratzinger vogliono costruire con Elisabeth Förster Nietzsche: manipolare la verità delle cose per esaltare Gesù come verità.

La critica di Nietzsche al cristianesimo è la critica all'attività criminale con cui il cristianesimo sviluppa e diffonde la malattia mentale che porta gli uomini a non indagare il mondo e a costruire menzogne al fine di confermare la superstizione che chiamano "fede".

Mentre Nietzsche mette al centro della sua filosofia l'uomo vivente nel mondo, la chiesa cattolica mette al centro della sua filosofia il dio padrone che si diletta a violentare l'uomo affinché si metta in ginocchio e rinunci alla sua vita. Per questo fu falsificato Nietzsche.

La "fede" non è l'"in fede" degli antichi, ma è espressione di una malattia mentale in cui il soggetto rinuncia alla critica del presente in funzione di un oggetto esterno al quale ha sacrificato la propria vita e al quale promette di sacrificare l'intera società vile: costruire un regime nazista là dove c'è la democrazia.

Attraverso la fede il cristiano rinuncia alla sua capacità critica. Non chiede spiegazioni al suo dio padrone nemmeno quando commette delitti e non chiede a Gesù di dimostrare le sue affermazioni che appartengono alla categoria dei deliri.

Che cos'è la fede?

Il credere come veri determinati assunti o concetti, basandosi sull'altrui autorità o su una personale convinzione.

Dizionario Garzanti 2010

Nell'Enciclopedia di Psicologia il termine "fede" viene evitato e sostituito col suo sinonimo "credulità". Proviamo a leggere la definizione dell'Enciclopedia di Psicologia di Umberto Galimberti sostituendo al termine "credulità" il termine "fede":

Tendenza a prestar fede a qualsiasi affermazione, frequente nei soggetti carenti di capacità critica. La fede è una caratteristica del tutto normale nei bambini dov'è destinata a scomparire con la progressiva acquisizione della capacità di giudizio e di autonomia rispetto alle figure di riferimento. La fede si può osservare anche in individui adulti di intelligenza normale quando si rapportano a persone [come Gesù o il dio padrone cristiano] a cui conferiscono un'eccessiva autorità.

Enciclopedia di Psicologia a cura di Umberto Galimberti ed. BUR 1999 voce "credulità" sostituita con la parola "fede".

La fede arriva a manomettere le prove della realtà oggettiva per falsificarne la percezione della realtà in funzione della gloria di Gesù, del dio padrone o di chi lo gestisce nella società civile. Questa è l'indicazione di Bergoglio e di Ratzinger attraverso l'enciclica Lumen Fidei: ricostruire la società nazista in funzione della gloria di Gesù.

Fede e sottomissione, in religione sono sinonimi. Solo il sottomesso ha fede avendo rinunciato alla critica all'oggetto della sua sottomissione.

Ricostruire la società nazista affinché, come viene scritto in più parti nei libri sacri cristiani:

Per me stesso io giuro; esce dalla mia bocca giustizia, parola che non sarà revocata; a me si piegherà ogni ginocchio, per me giurerà ogni lingua dicendo: - Solo in Jahve, è giustizia e potenza - ; a lui andranno e saranno confusi tutti coloro che erano addirati contro di lui.

Isaia 45, 23-24

E ancora:

Come è vero che io vivo, dice il padrone, davanti a me si piegherà ogni ginocchio, e ogni lingua darà lode al dio padrone.

Paolo di Tarso, lettera ai Romani 13, 11

E ancora:

Poiché il dio padrone lo ha esaltato e gli ha fatto dono del nome che è sopra ogni altro nome, affinché al nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nel cielo, sulla terra e negli abissi...

Paolo di Tarso, lettera ai Filippesi 2, 9-10

E' l'ideologia nazista che Bergoglio e Ratzinger vogliono imporre alla società civile destabilizzando le istituzioni democratiche della Costituzione della Repubblica Italiana. Il superuomo Gesù come legittimazione della truffa di Elisabeth contro il pensiero di Nietzsche che condannava il cristianesimo per l'infamità e l'inumanità della sua dottrina.

La fede impedisce il cammino degli uomini. Impedisce loro di trasformarsi in Dèi trasformando la morte del corpo fisico in nascita del loro corpo luminoso. La fede, violentando l'uomo affinché le sue ginocchia si pieghino al Gesù padrone, al dio padrone, distrugge il dio che potremmo diventare se avessimo vissuto col coraggio della vita che la Natura ha sviluppato affinché i suoi figli brillassero nel cosmo.

 

Marghera, 07 luglio 2013

 

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