La vita e la morte nel Paganesimo Politeista

Presentazione della Religione Pagana
riflessioni sulla conferenza del 07 settembre 1996

di Claudio Simeoni

Pagine di riflessioni pagane

Questa conferenza e Radio Gamma5 di Cadoneghe- Padova

La vita e la morte

 

La vita come opportunità è un concetto religioso proprio del Paganesimo Politeista. Troppo spesso le persone partendo da sé stesse considerano sé stesse un assoluto ineluttabile e si stupiscono di esistere in quanto persone. Così finiscono per attribuire la loro esistenza ad una volontà esterna al mondo che ha voluto che loro, ma proprio loro, fra le milioni di infinite possibilità, venissero in essere. Queste persone perdono di vista quanto la vita ha presentato loro: un'opportunità di eternità. Elogiando il fatto di essere venute in essere, dimenticano di vivere con impegno e con strategia al fine di continuare ad esistere.

Milioni di spermatozoi si presentano all'ovulo; l'ovulo seleziona lo spermatozoo che ritiene più compatibile sia con sé stesso che col sé stesso in armonia con le risposte emotive nei confronti del mondo che la madre ha messo in atto in quel momento. Ne consegue, che dalla lotta per la vita di padre, madre, nell'oggettività in cui vivono, emerge un nuovo soggetto che riconosce sé stesso diverso dal circostante le cui forze intime lo spingono a dilatarsi. Quest'essere si dilata rispondendo alle sollecitazioni del mondo in cui emerge e a quelle sollecitazioni risponde con le proprie strategie d'esistenza e di espansione.

L'obiettivo di quest'Essere è giungere alla morte fisica nel suo stato. Il primo traguardo è riuscire a giungere alla sua morte in quanto feto. Unica condizione che gli permette di emergere in quanto bambino. Il secondo obbiettivo è quello di giungere alla morte del corpo fisico, unica condizione che gli permette di emergere come corpo luminoso: come un Dio!

La morte è l'essenza stessa della vita!

Si nasce soltanto per morire.

La morte del corpo fisico è la morte della ragione. La morte del nostro modo di descrivere il mondo: non è la morte del nostro modo di percepire il mondo. La ragione è terrorizzata dalla morte perché essa si erge a padrona dell'individuo; la ragione pretende di imporre all'individuo il suo modo di affrontare il mondo mediante la forma e la quantità. La ragione non riesce a concepire come il fine della vita fisica sia la morte della vita fisica: la morte della ragione.

2) LA VITA E LA MORTE

Testo conferenza 1996

1) La vita di un Essere della Natura, qualunque Essere, per il Paganesimo Politeista è la sua opportunità per diventare eterno.

2) Per il Paganesimo Politeista la vita degli Esseri della Natura è un modo con cui l'Energia Vitale trasformatasi in Coscienza si arricchisce fino a trasformare la morte del Corpo Fisico in nascita del Corpo Luminoso che poi prosegue nella sequenza dei mutamenti verso l'eternità. La Coscienza di Sé si trasferisce dal Corpo Fisico al Corpo Luminoso.

3) L'arricchimento della Coscienza dell'Essere della Natura avviene attraverso l'esercizio della propria Volontà, le proprie determinazioni, sviluppando il proprio Sapere e la propria Conoscenza, prendendo nelle proprie mani la responsabilità della propria esistenza.

4) La distruzione del proprio Corpo Luminoso si ottiene mettendosi in ginocchio davanti ad un dio padrone o, peggio ancora, soggettivando il volere del dio padrone costringendo altri Esseri della propria specie in ginocchio.

5) Si distrugge il proprio divenire quando si opera per distruggere il divenire della propria specie nel tentativo di appropriarsene.

6) Nel Paganesimo Politeista non esiste il concetto di Morte ma quello di nascita: nasce il Feto, nasce il Fanciullo o la Fanciulla, nasce l'Essere Umano adulto, nasce l'Essere Luminoso.

7) Il concetto di Morte come dissoluzione è un concetto cristiano. La sottomissione al dio cristiano porta alla distruzione del Corpo Luminoso e la Morte del Corpo Fisico coincide con la dispersione della propria Energia Vitale: la vita si è trasformata in un aborto. Questo lo sanno bene i cristiani che però assolvono il proprio fare confidando nella promessa della resurrezione della carne. Peccato che per il pazzo di Nazareth questo avrebbe dovuto avvenire duemila anni fa circa.

----Fine quadro sviluppato in conferenza----

Vai al filmato relativo a questo argomento sul sito religionepagana.it.

Questa fu la traccia esposta e illustrata nelle conferenze in relazione al concetto di vita e morte nel 1996.

Il Paganesimo Politeista non promette alle persone la vita eterna. Non dice alle persone: "Credete in quello che vi dico e avrete la vita eterna!" Il Paganesimo dice alle persone: "Vivi con passione l'attimo presente, perché l'attimo che ti è sfuggito è un'occasione che hai perso!" Non esiste una vita infinita davanti agli Esseri Umani e non esiste una morte del corpo fisico che ti apra le porte ad un "paradiso", ad un "karma", ad una "reincarnazione" o a qualcos'altro. Te lo devi guadagnare vivendo con passione; manifestando il principio del piacere che spinge dentro ogni Essere (al di là di come la struttura educazionale sociale lo ha veicolato costringendo le persone ad interpretarlo) affinché il soggetto si dilati nell'esistenza.

Gli Epicurei compresero che l'essenza del divenire eterni degli Esseri Umani era celata nella manifestazione del "principio del piacere" come risposta degli individui a modificarsi nel mondo in cui vivevano. Piacere che comprende il vivere con passione e nell'affrontare con passione le contraddizioni che la vita ci pone.

La ragione, nella Religione Pagana Politeista, altro non è che uno strumento di cui la nostra specie si serve per comunicare. uno strumento che se non viene asservito dall'individuo finisce per costruire l'oscurantismo mentale per impedire all'individuo di affrontare l'infinito che la ragione non è in grado di descrivere.

Essendo la ragione soltanto uno strumento descrittivo che agisce nell'individuo, la ragione è legata alla forma fisica dell'individuo mentre vive nella Natura. La ragione non esiste finché l'individuo è feto. La ragione inizia a formarsi nel primo istante in cui l'individuo esce dalla vagina di sua madre (ed esistono tante ragioni quante sono le specie animali e vegetali nella Natura, tutte uguali eppure tutte tremendamente diverse). Una volta che si è formata la ragione tende ad impadronirsi dell'individuo e da strumento per vivere tenta di diventare padrona dell'individuo. Solo l'individuo disciplinato ha la forza di mettere la ragione al proprio servizio, rimuoverne le pretese di essere padrona dell'individuo, consentendo all'intuizione emotiva di mantenere le relazioni e i legami col mondo in cui l'individuo vive. Solo questo individuo (e i disperati) non ha paura della morte del corpo fisico. Perché la paura della morte del corpo fisico è solo la paura della ragione di perdere il controllo dell'individuo.

Lusiana, 25.08.2007

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

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La Stregoneria

La Stregoneria è arte dell'adattamento soggettivo dell'individuo della Natura alle variabili oggettive che incontra. Per questo, le variabili oggettive, intese come idee apriori della vita, sono un argomento fondamentale nella Stregoneria praticata da un individuo nella costruzione della Religione Pagana.