Dal vangelo di Luca: Essere vigili

La violenza di Gesù sull'uomo
dal Vangelo di Luca 12, 35 - 59 alla moderna psicologia

Gli insegnamenti segreti di Gesù
nei Vangeli cristiani

di Claudio Simeoni

 

Il libro, Gesù di Nazareth: l'infamia umana, contiene l'analisi ideologica di Gesù

Cod. ISBN 9788893322034

Indice Gesù

 

Il vangelo di Luca è uno strumento che ci permette di conoscere gli insegnamenti di Gesù e come la chiesa cattolica li ha applicati nelle società nel corso della storia.

Il cristianesimo è portatore di valori morali che devono essere ben conosciuti dai cittadini, in particolare dai bambini, affinché diventino dei cittadini consapevoli nelle scelte della loro vita.

In questo caso analizzo gli insegnamenti di Gesù sull'essere vigili nell'attesa del suo arrivo nell'imminenza della fine del mondo.

Gli insegnamenti di Gesù sono relativi al capitolo 12 del vangelo di Luca e vanno dal versetto 35 al versetto 59. Delineano gli insegnamenti etici, morali e sociali che Gesù indica e che la chiesa cattolica trasforma in valori morali di cui si fa promotrice.

Dice Gesù in Luca:

"Abbiate sempre i fianchi cinti e le lucerne accese, e siate voi come uomini in attesa che il loro padrone torni dalle nozze, per potergli aprire appena arriva e bussa alla porta. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno, troverà vigilanti! Io vi dico, in verità, che egli si cingerà, li farà mettere a tavola e si presenterà per servirli. Sia che giunga alla seconda o alla terza vigilia, beati quei servi che egli troverà vigilanti. Sappiate bene questo, che se il padrone di casa sapesse a che ora vuole venire il ladro, starebbe in guardia e non lascerebbe mettere a soqquadro la sua casa. Anche voi tenetevi pronti perché nell'ora che non supponete il figlio dell'uomo viene."

Vangelo di Luca 12, 35-40

Gesù priva le persone del loro essere persone; del loro essere dei soggetti di diritto. Priva le persone del tempo e delle trasformazioni fissandole in una patologia psichiatrica di attesa nel tempo presente. In questo stato l'uomo viene aggredito nella sua natura di soggetto divenuto per trasformazione. Sia in quanto specie, sia in quanto uscito dalla vagina di sua madre.

Gesù aggredisce il divenire dell'uomo al fine di impedire all'uomo di vivere con pienezza e responsabilità la sua vita. Gesù costringe l'individuo in uno stato patologico in cui l'uomo viene sospeso fra passato e futuro. In un'inconsapevolezza del proprio passato e incertezza angosciante per un futuro che non percepisce.

Per Gesù l'uomo è lo schiavo, il servo, che non può uscire dalla sua dimensione di schiavo in quanto lui, il padrone Gesù, vive una condizione di onnipotenza nei suoi confronti.

Tutta l'educazione cristiana è un atto di violenza con cui si costringe psicologicamente gli individui ad essere degli schiavi in attesa del padrone.

Scrive la moderna psicologia:

"E Minkowski individua nell'attesa il contrario dell'attività: "Il fenomeno vitale che si contrappone all'attività, pur essendo situato sul suo stesso piano, non è, come vorrebbe la ragione, la passività. Bensì, l'attesa! Nell'attività tendiamo verso l'avvenire. Nell'attesa, invece, viviamo, per così dire, il tempo in senso inverso; vediamo l'avvenire venire verso di noi e attendiamo che questo avvenire divenga presente"."

In sostanza, l'educazione cristiana priva l'individuo dell'attività attraverso cui costruisce e modifica il suo presente in funzione di un possibile futuro. Per contro, lo costringe nell'attesa "dell'avvento" che lo disarma davanti agli "eventi" che la vita gli riserva costringendo l'individuo a rifugiarsi in un ulteriore e diverso "avvento" immaginario, come promesso dal suo padrone, dal quale non è più in grado di emanciparsi.

Una volta intrappolato nell'attesa, all'individuo non resta nessuna via d'uscita. Le vie d'uscita che si prospettano sono piene di dolore emotivo. Staccarsi dalla certezza illusoria e psicologica di un avvenire che viene verso di lui e al quale lui è destinato, porta l'individuo al conflitto con le pulsioni di vita che lo spingono a realizzare un futuro in cui veicolarsi. L'individuo è schiavo di un padrone che si incarna in un'illusione dell'imminenza di un avvento capace di aprirgli le prospettive future.

Da qui l'insorgenza nell'individuo dell'ansia dell'attesa che in psicologia è una forma grave di angoscia che sospende l'attività quotidiana in cui normalmente si esprime la vita.

Dice la psicologia:

"... da qui il suo carattere penoso che non ha il suo opposto nell'attesa gradevole, ma nell'attività che è in grado di esprimersi in una temporalità che non ci sorprende".

L'educazione cristiana costringendo all'attesa dell'avvento, costringe le persone a restringere, per difendersi dalla paura angosciosa, la loro esistenza per non esporla agli imprevisti che la vita riserva loro.

L'educazione cristiana trasforma le persone in servi e schiavi; incapaci di un'esistenza indipendente dal loro padrone che devono attendere in uno stato psichico d'angoscia. Un'angoscia piena di terrore che Gesù impone subito dopo quando afferma:

"Allora Pietro gli domandò: "Signore, questa parabola la dici per noi o per tutti?". Il signore aggiunse: "Qual è l'amministratore fedele e prudente che il padrone metterà a capo dei suoi domestici per dar loro la rispettiva porzione di cibo nel tempo stabilito? Beato quel servo che il padrone, al suo ritorno, troverà ad agire a quel modo! In verità, vi dico che lo costituirà capo di tutti i suoi beni. Ma se quel servo dice dentro di sé : "Il mio padrone tarda a tornare", e si mette a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e ad ubriacarsi, il padrone di quel servo giungerà nel giorno in cui meno se lo aspetta e nell'ora che non sa: lo castigherà e la sua sorte sarà tra gli infedeli. Quel servo che, conoscendo la volontà del padrone, non dispone e non fa secondo il volere di lui, sarà aspramente flagellato, mentre colui che non la conosce, ma opera in modo da meritare delle percosse, ne riceverà meno. Molto sarà richiesto a colui che molto ha ricevuto, e più si esigerà da colui al quale molto è stato affidato."

Vangelo di Luca 12, 41-48

Terrore e potere di dominio come premio al servo del padrone. Il servo che serve bene il padrone Gesù viene premiato dal padrone Gesù. Gesù flagella, bastona, tortura, quel servo che non ha fatto ciò che lui imponeva.

Con Gesù la tortura diventa lecita purché fatta dal padrone sul servo.

Con la religione cristiana la tortura diventa un valore sociale. Un valore che i cristiani iniziano a praticare sui bambini nella loro più tenera infanzia.

Questo elemento della dottrina cristiana, che nega alle persone i diritti in funzione della sottomissione ai desideri del padrone, è l'insegnamento dottrinale fatto da Gesù.

Gesù si considera in diritto di flagellare gli uomini. Questo diritto di flagellare gli uomini nasce dal suo giudizio insindacabile che nega quello che noi consideriamo come il "principio di uguaglianza" descritto dalla nostra Costituzione. Il diritto di flagellare, di picchiare, anche i bambini, è un diritto che la dottrina cristiana esercita nei confronti dei bambini ogni volta che può sottrarre i bambini ai diritti che garantisce loro la Costituzione della Repubblica.

"Che male c'è" dice Gesù "Se io bastono i bambini, i servi, gli schiavi, le donne e tutti coloro che si devono sottomettere a me?"

La violenza del flagellare è una componente essenziale per imporre l'angoscia d'attesa. E' la componente che fissa la paura nel futuro adulto o nel servo futuro che, scalando la gerarchia sociale, si affranca dalla schiavitù per assurgere al ruolo dei servi del padrone.

A Pietro Gesù dice: "Voi siete i miei servi che devono amministrare i miei schiavi!". L'ordine di Gesù è quello secondo cui i suoi servi devono trasformare le società in schiavi. Questo ordine di Gesù sarà attuato dai cristiani e dalla chiesa cattolica in particolare, che trafficheranno in schiavi fino a qualche decennio fa'. Solo la lotta contro la chiesa cattolica con la Rivoluzione Francese del 1789 e Robespierre verrà dato il via a quel processo di rivoluzione nelle relazioni sociali che sfocerà nei diritti garantiti dall'attuale Costituzione Europea.

Quando Gesù considera una persona "infedele", la marchia col suo diritto a torturarla. Il concetto di fedeltà al padrone, avrà varie letture nella storia e spesso quelle letture si trasformeranno in strumenti giuridici, ma tutti quei concetti avranno il solo fine di privare le persone della fedeltà a sé stesse per renderle dipendenti da un padrone: GESU'!

Gesù è lo schiavista per eccellenza. Una schiavitù che Gesù impone in concorrenza con altri che Gesù immagina come schiavisti o presunti tali. Gli schiavi devono essere in ginocchio davanti a lui, non devono essere in ginocchio davanti ad un padrone concorrente. Il padrone concorrente deve essere annientato, magari prospettando ai suoi schiavi una libertà con la quale alimentare le loro illusioni.

Infatti Gesù dice di essere venuto per distruggere le società civili affinché diventino sue schiave e gli Esseri Umani non siano in condizioni di costruire il loro futuro.

Qual è la missione di Gesù?

"Sono venuto a portare fuoco sulla terra, e quanto desidererei che fosse già acceso! Devo ricevere un battesimo e quanto mi sento angustiato, finché non sia compiuto! Credete che io sia venuto a mettere la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. Perché d'ora in poi cinque persone in una casa saranno divise, tre contro due e due contro tre. Saranno divisi il padre contro il figlio, il figlio contro il padre, la madre contro la figlia e la figlia contro la madre, la suocera contro sua nuora e la nuora contro la suocera".

Vangelo di Luca 12, 49 – 53

Portare fuoco e distruzione nelle società civili. Distruggere il benessere sociale. Costringere i cittadini a diventare suoi schiavi.

Gesù è un individuo angosciato. Non riesce a vivere come "cittadino", deve essere il padrone davanti al quale tutti si devono mettere in ginocchio.

Le società possono arricchirsi e progredire solo quando non ci sono i conflitti armati. I conflitti armati costringono le società a ripiegarsi su sé stesse e a rinunciare al futuro in funzione della difesa del loro presente.

Dal momento che le società devono distruggersi per costringere i propri cittadini a diventare servi e schiavi di Gesù, la guerra e la divisione finalizzata all'eversione sociale è l'unica arma che Gesù può usare. Lo schiavo non passa da un padrone ad un altro se non quando viene acquistato (corrotto) o viene ucciso il suo padrone o lo schiavo stesso viene indotto a farlo. Magari ventilando l'illusione di una libertà desiderata, ma impossibile da realizzare.

Gesù è uno schiavista guerrafondaio e la sua dottrina, il cristianesimo, è una dottrina guerrafondaia che si preoccupa di imporre la pace ai suoi schiavi affinché questi non anelino alla libertà dal campo di sterminio in cui il cristianesimo, su indicazioni di Gesù, li costringe.

L'angoscia, come espressione di malattia psichiatrica, è quella che Gesù esprime perché non è riuscito ancora a distruggere la società civile. I suoi intenti di guerra e di sterminio sono chiari, ma la loro realizzazione non è ancora in essere: da qui l'angoscia del padrone onnipotente che vede frustrata la sua onnipotenza e vive la frustrazione con uno stato d'angoscia.

La rabbia che nasce da questa angoscia viene espressa da un Gesù disperato che anela alla fine del mondo e al suo trionfo sulle nubi. Solo che il suo desiderio è frustrato da una realtà che giorno dopo giorno rinnova sé stessa. Non arriva la fine del mondo e lui non arriva con potenza sulle nubi mentre gli Esseri Umani non si mettono in ginocchio davanti a lui.

Gesù esprime tutta la sua rabbia di individuo impotente quando dice:

"Disse ancora alle turbe: "Quando vedete una nube levarsi in occidente, voi dite subito: "Viene la pioggia"; e così avviene. E quando soffia il vento del sud, voi dite: "Farà caldo", e così succede. Ipocriti, sapete discernere l'aspetto della terra e del cielo, e come non sapete conoscere questo tempo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?"

Vangelo di Luca 12, 54- 57

C'è sempre un terremoto; una guerra; un'alluvione; che agisce per ristabilire equilibri compromessi. La terra si assesta; le nubi scaricano; i fiumi esondano; la tempesta nel mare abbatte le navi. Tutto si trasforma in una continua ricerca di equilibrio. Nella trasformazione si fermano i corpi trasformati in cadaveri. C'è sempre qualcuno che costruisce la casa sul greto di un fiume; c'è sempre qualcuno che si getta nel mare anche se in arrivo c'è una tempesta; c'è sempre qualcuno che costruisce case in zone sismiche, c'è sempre qualcuno che ruba e fa guerre per rubare o per riaffermare il proprio dominio sugli altri: come Gesù.

I tempi non si leggono dalla modificazione degli equilibri nel presente, ma si devono leggere le possibili modificazioni degli equilibri nel presente per attrezzarsi e non essere travolti nelle trasformazioni. Essere vigili significa agire nel presente per aprire il presente ad un futuro possibile. Gesù, invece, vuole fermare ogni futuro possibile chiudendo le persone in un'attesa ossessiva che nega loro ogni attività in funzione della modificazione del loro presente. Deve bloccarle in un'angoscia d'attesa che può essere soddisfatta solo dalla sua venuta. Peccato che Gesù stesso viva questa angoscia d'attesa per un avvento che desidera, ma che non ha possibilità di avverarsi se non nell'illusione della patologia psichiatrica da onnipotenza.

Che cosa è giusto? La ricerca di giustizia? O la riaffermazione della schiavitù?

"Non chiedere giustizia" dice Gesù "perché altrimenti sarai messo in galera da un giudice perché io sono il tuo padrone e il tuo giudice!"

Gesù conclude con la minaccia dell'impotente:

"Quando tu vai col tuo avversario dal magistrato, procura di aggiustarti con lui lungo la strada, affinché egli non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'agente e l'agente ti metta in prigione. Ti dico che non ne uscirai, finché non avrai pagato fino all'ultimo centesimo."

Vangelo di Luca 12, 58-59

Venivi accusato di stregoneria e se non ti mettevi in ginocchio davanti al tuo accusatore, venivi torturato affinché l'accusatore potesse essere soddisfatto.

E' l'insegnamento di Gesù. Nel cristianesimo il giudice non è "terzo", ma è lo strumento di Gesù con cui ricattare le persone. Il giudice non giudica, ma terrorizza chi chiede giustizia. Nella aule di giustizia avviene anche oggi imponendo il crocifisso sui muri e nascondendo ai cittadini la Costituzione della Repubblica.

Sarà necessario ancora molto tempo affinché la nostra società civile, uscita dall'orrore assolutista cristiano, inizi a prendere coscienza che il poliziotto e il magistrato sono al servizio della libertà del cittadino e non al servizio di una repressione per imporre l'ideologia della schiavitù. Una società fatta di servi, di servi dei servi, di schiavi, è una società cristiana. E' una società che piace sia alla religione ebraica che a quella islamica in assoluta assonanza con la chiesa cattolica e con i cristiani in generale.

Questi sono gli insegnamenti di Gesù: frustare, distrugge e annientare chiunque non accetti il suo status di schiavo o di servo.

 

NOTA: Le citazioni di psicologia sono tratte dall'Enciclopedia di Psicologia di Umberto Galimberti ed. Garzanti alla voce "attesa".

TORNA AI TESTI DI GESU' DI NAZARETH, L'INFAMIA UMANA!

Marghera, 18 gennaio 2011

 


 

 

Ultima formattazione:

Marghera, 27 maggio 2015

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

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Gesù l'infamia umana

Gesù come persona non è mai esistito. Tuttavia esiste una dottrina che chiamata Gesù è fonte di odio sociale, sangue, genocidio e pederastia