La Stregoneria nella Religione Pagana

Atei del cristianesimo e religione Pagana

Il testo che segue è parte della discussione di un Pagano che risponde alle affermazioni di un ateo che nel proprio ateismo, dovendosi confrontare con un Pagano, usa i modelli di interpretazione del mondo propri della religione cristiana. Il testo è di William.

A me sembra che molti atei abbiano sugli antichi dèi, sulle antiche religioni e in generale sui popoli antichi, il punto di vista che la cultura cristiana ha trasmesso loro. In questo senso l'ateismo oggi rischia di diventare una delle ultime forme di resistenza della cultura cristiana. L'ateismo ha fatto la sua parte (dal mio punto di vista gloriosa) durante l'illuminismo ma ormai è superato; l'ateismo è retrogrado proprio perché non si è evoluto e ovviamente in futuro anche il Paganesimo potrà essere sconfitto se non saprà evolversi ma la storia ci insegna che il politeismo mediterraneo si è sempre evoluto e che è stato sconfitto non certo sul piano dell'argomentazione ma perché i cristiani hanno distrutto i templi e sterminato le persone, quindi molti hanno deciso di diventare cristiani per il terrore di venire torturati od uccisi; il Paganesimo non è mai stato superato, ovvero un pensiero viene superato quando se ne propone uno migliore ma questo non è successo.

"Quando nasciamo non crediamo a niente, non crediamo in Dio esattamente come non crediamo nemmeno a Babbo natale, alla Fatina dei Denti o all'Uomo Nero, ed è un fatto oggettivo non una mia opinione, tu stesso dici che un bambino deve apprendere dagli adulti, appunto perché nessun bambino nasce conoscendo già le cose.".

Quando nasciamo non crediamo a niente ma abbiamo la capacità di percepire il mondo circostante e di legarci ad esso; e tutto ciò è fondamentale nel politeismo. Si percepiscono e ci si lega agli dèi anche se non li definiamo "dèi"; questo vale anche per chi non si definisce politeista. Il politeismo è un modo di vedere il mondo che non si scontra con la natura umana. Invece il monoteismo è innaturale: ti inculcano che il dio biblico esiste e che è uno, vari dogmi di verità, misteri della fede, eccetera; dicono che così stanno le cose e che gli esseri umani non sono in grado di poter capire il disegno di "Dio" e vari misteri della fede, quindi osservare e cercare di comprendere non serve a nulla. Il problema si pone quando ci si rende conto che il dio biblico è una balla e che quindi le religioni abramitiche si basano su questa balla; però nel frattempo nel corso degli anni si è posta l'attenzione su questo dio inesistente e si sono rotti i legami col mondo; cosa fa l'ateismo per ripristinare questi legami? L'ateismo dice che il nostro pianeta, un bosco, una pianta hanno le proprie strategie e le proprie necessità? L'ateismo non dice nulla di tutto ciò, stabilisce semplicemente che "Dio" non esiste. In che maniera l'ateismo spiega l'evoluzione? Esiste nell'ateismo il concetto di strategia di specie? L'ateismo non spiega nulla; dal punto di vista razionale c'è la fisica e la chimica che spiegano e l'ateo che vuole spiegare qualche fenomeno lo spiega per mezzo della chimica e della fisica; ma lo strumento razionale è necessario ma non sufficiente per comprendere il mondo: un aspetto si fagocita non perché qualcuno ti descrive razionalmente una cosa ma perché vengono toccate le emozioni; per questo il mito è insostituibile. Come ti ho già scritto del post precedente, il mito fa da ponte fra razionalità, emozioni, intuito. A differenza delle religioni abramitiche che leggono la bibbia alla lettera, per i Pagani il mito è una comunicazione attraverso immagini; questo ne è un esempio:

http://stregoneriapagana.blogspot.it/2006/06/alcuni-aspetti-del-mito-efesto-ed.html

Solo dopo la scoperta archeologica del 1994 siamo riusciti a capire il senso di questo mito, il quale non è stato inventato così tanto per diletto, è nato per descrivere la realtà su un piano di comunicazione non esclusivamente descrittivo-razionale.

"In TUTTI i periodi storici, esattamente come in TUTTI i periodi storici c'è stato sicuramente qualcuno che, a differenza di chi ci credeva, aveva dei dubbi sull'esistenza degli spiriti o della vita dopo la morte, basta un minimo di dubbio per dubitare delle spiegazioni fatte dagli altri tramite l'uso delle divinità. Dire che l'ateismo non è mai esistito nell'antichità equivale a dire che nessuno aveva un suo cervello autonomo e poteva dubitare di ciò che dicevano gli altri, ed è una convinzione incoerente con la natura dell'uomo che probabilmente non si è mai fidato ciecamente del suo prossimo, accettare l'esistenza degli dèi significa appunto dare retta a quello che dicevano gli altri.".

L'ateismo non è un vincolo necessario per ragionare con la propria testa. Chiunque può ragionare con la propria testa ma non si può prescindere dalla manipolazione mentale subìta; la si può combattere o la si può tentare di mantenere ma in ogni caso condiziona. Che strumenti fornisce l'ateismo a chi vuole liberarsi dalla cultura e dalla moralità abramitica? E non parlo solo degli atei ex cattolici, ho conosciuto in internet in un forum un ateo che non è mai stato battezzato e che quindi in teoria non dovrebbe aver ricevuto un'educazione cattolica; eppure, dopo anni che ci discutevo, tutto d'un tratto si è scatenato in maniera violenta (ovviamente virtualmente parlando, visto che stiamo parlando di un'esperienza fatta in internet) il cristiano che c'è in lui con tanto di offese infondate; ripeteva le cazzate che probabilmente i prof cattolici gli hanno inculcato ed ha un punto di vista schifosamente cristiano sulla storia; in più anche parte della sua morale ed alcuni suoi metodi sono cristiani; questo perché intorno a noi la cultura cattolica ed in genere cristiana ha un certo peso e ci influenza tutti. Cosa propone l'ateismo come terapia d'urto contro tutto ciò? L'ateismo non è funzionale a questo; certo ci sono alcuni atei in gamba ma ho conosciuto pure atei antiabortisti e atei che vogliono il crocifisso appeso alle pareti della scuola pubblica perché questo secondo loro ci difenderebbe dall' "avanzata dell'islam", come fosse aglio per vampiri, come se ai musulmani facesse schifo Gesù "cristo", invece sappiamo che è un profeta importante nell'islam e che quindi la sua immagine è un messaggio di benvenuto per l'islam. Certo che mica tutti gli atei sono così ma qual è la posizione dell'ateismo rispetto a queste e ad altre questioni morali? Nessuna, l'ateismo si limita semplicemente a stabilire che "Dio" non esiste.

"Ma che idea hai degli atei? Chi ti dice che ragioniamo così?

L'uomo ha sempre cercato di SPIEGARE LE COSE, ed è per questo che ha inventato le divinità, per i Greci i terremoti li mandava Poseidone quando era in collera, per gli Indiani la colpa era di un serpente incaricato da Visnu di sostenere la terra, per i popoli asiatici invece la colpa era di una divinità dalle sembianze di una rana gigante che viveva al centro della terra e via dicendo, l'uomo ha sempre cercato di spiegare le cose ed è soprattutto per questo che ha creato divinità, spiriti, demoni ed altre creature, in modo da comprendere i fenomeni naturali antropomorfizzandoli. [...]. Quello che tu chiami Elios è una stella, non una divinità, idem per tutti gli altri dèi, siamo circondati da fenomeni naturali, mettere in mezzo gli dèi significa semplicemente antropomorfizzare fenomeni naturali, appunto per poterli poi spiegare e comprenderli meglio, se oggi i Greci non credono che i terremoti li manda poseidone è perché adesso sappiamo apunto cosa sono, gli dèi sono la rappresentazione antropomorfa di fenomeni naturali.".

Sugli atei non ho un'idea unica visto che sono uno diverso dall'altro; su questo punto in particolare, ti dico che ho incontrato molti atei che la pensano in questa maniera ma mi fa piacere che ne esistano altri che la pensano diversamente. Ad ogni modo potrei chiederti: ma che idea hai dei politeisti? Chi ti dice che ragioniamo così? Poseidone è il mare in sè; e quando il mare è "in collera", ovvero quando il mare presenta delle condizioni fortemente agitate compie danni. Per quanto riguarda gli indiani e gli asiatici non entro in merito perché non mi interessa visto che il mio politeismo è di tipo mediterraneo. L'uomo non ha creato le divinità; quando nel corso dell'evoluzione i nostri antenati hanno cominciato a fare i conti con la razionalità, hanno cominciato a definire degli aspetti che già osservavano e comprendevano (più o meno parzialmente) prima, questo per fare ordine e poter "lavorarci" meglio, ovviamente nel frattempo non si sono limitati a ciò ma hanno continuato ad osservare e comprendere il mondo che li circondava. Il politeismo definisce come dèi aspetti del mondo realmente esistenti che possono essere entità fisiche (il Sole, la Terra, la Luna, eccetera), insiemi di entità fisiche o altri aspetti (la nascita, la crescita, eccetera) che esistono in sé, certo, il fatto di definirli come "dèi" e non in un'altra maniera è uno strumento culturale, se ne possono usare altri; ma non conosco un modo migliore; difatti, sono stati utili all'evoluzione culturale antica e sono utili anche oggi visto che a quanto pare sono il miglior strumento per rilegarsi con le emozioni al mondo. Per quanto riguarda l'antropormorfizzazione è appunto un metodo per legare meglio l'uomo emotivamente con gli aspetti del mondo, ovvero si cerca un punto di incontro e allo stesso modo si riconosce il limite; l'immagine umana di Elios o di Tellus o di Zeus o di Hera non sono il Sole o la Terra o l'Atmosfera o la Natura nella loro totalità ma sono ciò che noi esseri umani riusciamo a cogliere, ciò che interagisce con noi, ovvero si tratta della cosiddetta "parte umana" degli dèi, quella parte che è legata ai frammenti di divinità che stanno i noi esseri umani: infatti abbiamo frammenti di Zeus dentro di noi (lo respiriamo, Zeus trasforma noi e noi trasformiamo Zeus); abbiamo dentro di noi un frammento di calore che ci trasmette Elios; siamo parte integrante di Hera (la Natura); la crescita si manifesta in noi come in tutti gli altri esseri della natura e quindi abbiamo un frammento anche di quella divinità; eccetera. So che gli dèi vengono rappresentati dal punto di vista iconografico chi con l'arco, chi con l'elmetto con le ali, eccetera, ma io che sono politeista so che quella è una semplice rappresentazione culturale poiché agli oggetti venivano legati certi significati, mentre altri popoli la stessa divinità veniva rappresentata in maniera diversa e con un nome diverso; si tratta di divergenze culturale e non c'è uno che ha torto e un altro che abbia ragione; entrambi percepiscono un aspetto esistente ed entrambi lo rappresentano attraverso i propri strumenti culturali. Per quanto riguardi ai greci odierni, a furia che il cristianesimo ortodosso ha martellato la loro testa per secoli dicendo che gli dèi antichi (Poseidone compreso) sono "falsi dèi", ovvio che hanno una certa visione del mondo, ma per fortuna al giorno d'oggi esistono dei gruppi Pagani anche in Grecia. Ad ogni modo, il Paganesimo non è in antitesi con le spiegazioni scientifiche, semplicemente spiegano le cose su due piani diversi: la scienza attraverso l'intelligenza razionale e la religio attraverso l'intelligenza emotiva. Le due cose si completano e non sono l'una contro l'altra; ciò che è contro la scienza è l'atto di fede, ovvero il dogma di verità.

"Detto in breve, atei si nasce, ed è un fatto psicologico e biologico, non una mia opinione, e per rimanere atei è sufficiente avere dei dubbi sulle credenze diffuse dalle altre persone, ed è quasi impossibile che nell'antichità non siano esistiti uomini che non nutrissero dubbi, al massimo possiamo dire che l'ateismo era una minoranza e che quelli che dubitavano dell'esistenza degli dèi stavano zitti per non andare contro la propria comunità."

Da quel che so io "avere dei dubbi" non significa essere atei; l'ateo ha la sicurezza che non esistono divinità; l'agnostico invece stabilisce che non è in grado di comprendere certi aspetti; mentre i dubbi li possono avere tutti; il politeista può benissimo aver dei dubbi rispetto alla lettura che qualche altro politeista ha di un mito; e può considerare un dio in particolare come un alleato, come un avversario o come uno che si fa i fatti suoi. Mi domando che dubbi (sul piano strettamente religioso ovviamente, non se abbia più voglia di mangiarsi una pizza o un kebab) possa avere un ateo.

"Uno dei primi roghi di libri conosciuti nella storia riguarda gli scritti di Protagora, quando nel 411 a.C diffuse pubblicamente ad Atene il suo scritto Sugli dèi, opera che teorizzava l'inesistenza delle divinità, fu immediatamente accusato di empietà e dovette lasciare la città, probabilmente anche millenni prima di lui se dubitavi degli dèi facevi una brutta fine, non a caso l'ateismo si è potuto diffondere davvero solo negli ultimi secoli, prima se eri ateo facevi meglio a far finta di essere credente e chissà quanti hanno finto pur di non essere cacciati o uccisi dalla propria famiglia."

Che Protagora fu cacciato da Atene per empietà è una supposizione di Diogene Laerzio, che è vissuto 7 secoli dopo Protagora; ad ogni modo non escludo che le cose siano andate come SUPPONE Diogene Laerzio, d'altra parte anche oggi esistono i reati contro la morale; per quanto mi riguarda, potrebbero pure venire depenalizzati alcuni di questi reati ma fatto sta che ci sono. Da ciò che mi ricordo Protagora non ha mai scritto che gli dèi non esistono, ha semplicemente scritto che lui non sa cosa siano o non siano gli dèi (mi sembra di ricordare una cosa del genere ma non sono sicuro, vado a memoria) e se le cose stanno così significa che non solo non negò ma nemmeno mise in discussione l'esistenza degli dèi.

 

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Il testo è di William

Marghera, 31 agosto 2013

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell’Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Il mondo e la Stregoneria

Il mondo non è illusione. Siamo noi che veniamo educati a illuderci che il mondo sia ciò che chi ci educa vuole che sia. Noi possiamo spostare i confini della nostra illusione mediante il coraggio con cui possiamo costringere la nostra ragione ad analizzare lo sconosciuto che la circonda.