John Stuart Mill (1806-1873)

I limiti della logica induttiva.

Stuart Mill e Gesù come verità

Riflessioni sulle idee di Mill.

di Claudio Simeoni

 

Cod. ISBN 9788891185785

Teoria della Filosofia Aperta - Volume due

 

Scrive il Bignami di filosofia (ed.1984):

1) Anche la logica induttiva, però, ha un suo preciso limite, perché parte dalla concezione dell'uniformità della natura, cioè dal principio di causalità, che, a sua volta, "è esso stesso un esempio di induzione" dall'esperienza.

2) Non si possono dunque avere delle verità assolute, con valore di legge, bensì soltanto delle verità di fatto, che si raggiungono mediante un'inferenza dal particolare al particolare: "le proposizioni generali sono semplicemente registrazioni di tale inferenza già effettuate, e brevi formule per effettuarne altre".

3) In conclusione, fondamento della logica è sempre l'esperienza, cosicché "noi facciamo dell'esperienza il criterio del suo stesso controllo"

La logica induttiva ha i suoi limiti nel soggetto. Dato un fenomeno, un soggetto ne deduce le cause. Le cause di un fenomeno possono essere conosciute, sconosciute o inconoscibili data la natura del soggetto che le deduce. I limiti stanno nel soggetto che è compreso nel mondo.

L'individuo delirante che pretende di scoprire le "verità del mondo", anziché vivere il mondo, deduce i limiti della sua logica nell'interpretazione della realtà del mondo quando il suo delirare si scontra formando esperienze non ancora vissute.

La condizione non sta nel non poter avere "delle verità assolute con valore di legge", ma nella presenza di individui che trasformano in legge la percezione della realtà definita attraverso i loro bisogni e le loro necessità.

La verità non è quanto dedotto soggettivamente dalla realtà vissuta, ma quanto i rapporti di forza dell'individuo riescono ad imporre della propria soggettività rendendola oggettiva in un mondo di soggettività.

I limiti della logica induttiva espressi da Mill stanno nei limiti del soggetto di abitare il mondo. I limiti assoluti, da cui si deduce la miseria morale del vissuto di Gesù, stanno nella soggettività di Gesù che, impotente nell'affrontare la vita, si erge a modello per ridurre ad impotenza altri uomini.

Egli, Gesù, diventa la verità davanti alla quale cessa ogni trasformazione dell'uomo. La soggettività manifestata dai bisogni esistenziali di Gesù diventano la verità oggettiva di altri uomini le cui trasformazioni si fermano davanti a tale verità.

"Io sono la via, la verità e la vita; nessuno può venire al padre se non per me. Se aveste conosciuto me, conoscereste anche il padre mio; ma fin da ora voi lo conoscete e lo avete veduto". Giovanni 14:6

Verità assoluta e verità di fatto, in Gesù coincidono.

Gesù è verità di fatto e verità assoluta con cui impedire la trasformazione dell'uomo. Il padrone è verità di fatto e verità assoluta in cui termina la libertà dello schiavo.

L'esperienza dello schiavo, nel suo abitare il mondo, dà la misura su quale deve essere la sua verità del mondo.

Per concludere il discorso, per Stuart Mill lo schiavo è la misura della verità dedotta dall'esperienza. Il suo essere schiavo della verità, Gesù, comunque questa schiavitù venga vissuta mediante l'esperienza, è la sua misura del mondo. Determina la logica di Stuart Mill delle relazioni nel mondo.

 

Teoria della Filosofia Aperta - Volume due

 

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Quando un percorso sociale fallisce o esaurisce la sua spinta propulsiva, è bene tornare alle origini. Là dove il pensiero sociale è iniziato, analizzare le incongruenze del passato alla luce dell'esperienza e abbattere i piedistalli che furono posti a fondamento del percorso sociale esaurito.

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Marghera, 20 dicembre 2012

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell’Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La Teoria della Filosofia Aperta

Le idee si presentano alla ragione come dei lampi intuitivi. Illuminano per un attimo la ragione e poi tendono a sparire annullate da una ragione che tende a riprendere il controllo sull'individuo. Le idee sono un'emozione che insorge con violenza dentro di noi e modifica la nostra descrizione del mondo, una descrizione che la ragione tende a ripristinare ma che l'emozione ha definitivamente compromesso. Una nuova descrizione, una nuova filosofia emerge dentro di noi e noi, qualunque sia il nostro grado di cultura, dobbiamo comunque confrontarla con la cultura del mondo in cui viviamo.