Herbert Spencer (1820 – 1903)

Le leggi dell'evoluzione

 

Riflessioni sulle idee di Spencer.

di Claudio Simeoni

 

Cod. ISBN 9788891185778

Teoria della Filosofia Aperta - Volume uno

 

Scrive il Bignami di filosofia (ed.1984):

1) l'evoluzione presenta tre aspetti che ne costituiscono le leggi fondamentali:

a) "un cambiamento che parte da una forma meno coerente per raggiungere una forma più coerente";

b) "un cambiamento che va da uno stato omogeneo ad uno eterogeneo";

c) "un cambiamento dall'indefinito al definito,...dalla confusione all'ordine, da una sistemazione indeterminata a una determinata".

2) Perciò l'evoluzione "è un cambiamento da una omogeneità indefinita e incoerente a un'eterogeneità definita e coerente", che si attua in tutta la realtà.

L'evoluzione è adattamento soggettivo alle variabili oggettive come mutazione continua della realtà!

Tutto il resto è relativo e frutto di un'illusione prodotta da un soggetto desiderante!

Il concetto "dal più coerente al meno coerente" a quale soggetto si riferisce? Alla sopravvivenza del soggetto o all'adattamento? Certamente una forma tende a mantenersi tale finché una forza non la costringe a modificarsi, ma questa forza altro non è che un tentativo di adattamento di un'altra forma e così via all'infinito. Dunque, è adattamento continuo che non necessariamente rispecchia la scala di valori imposta dall'interlocutore, ma è evoluzione in quanto cambiamento.

Non si può parlare nemmeno di involuzione senza porre una scala di valori soggettiva all'interno della quale si stabilisce cosa sia evoluzione e cosa sia involuzione. Se la scala viene fatta dall'Essere Umano egli mette sé stesso come elemento centrale dello sviluppo dell'Essere Umano. Ma è davvero l'Essere Umano la misura di quella scala? Se quella meteorite, che contribuì a far sparire i dinosauri, non fosse caduta, quale sarebbe oggi la scala dei valori? Se oggi cade una meteorite, ci può essere ancora una scala di valori? Eppure in tutti i casi c'è adattamento continuo alle variabili oggettive. Dunque c'è evoluzione e c'è il tentativo, da parte delle specie, di introdurre nell'oggettività la loro volontà, le loro determinazioni. C'è il tentativo delle specie di diventare variabile oggettiva all'interno dell'oggettività vissuta. Non abbiamo soggettività assolute, ma soltanto punti di vista. Abbiamo soltanto oggettività in trasformazione e, all'interno di quell'oggettività, possiamo scegliere i punti di vista attraverso i quali imporre all'interlocutore la nostra scala di valori chiedendogli di adeguarsi.

Qual è la coerenza della forma? Quella che c'è oggi. Oggi siamo diventati attraverso delle condizioni. Perché c'erano quelle condizioni e solo quelle condizioni all'interno delle quali abbiamo operato delle scelte evolutive. Qualora ci fossero altre condizioni, oppure operassimo verso delle condizioni diverse, l'evoluzione obbedirebbe ad altre leggi, ad altri adattamenti ad un diverso divenire. Questo lo possiamo scegliere anche se la funzione sociale delle religioni rivelate è quella di impedirlo.

Il cambiamento va verso la diversificazione mediante la sedimentazione. Sono molti i percorsi intrapresi dai processi di adattamento soggettivo dei singoli individui delle singole specie. E' vero che nell'universo osserviamo una diversificazione delle forme attraverso le quali nascono le Coscienze di sé, ma la "funzione" della diversificazione è la nascita di un'infinita pluralità di consapevolezze che, mediante al loro esperienza, alimentano la Natura (l'Essere Natura, Madre Hera). Gli stessi Esseri Viventi in Natura sono Esseri sedimentati da molte cellule viventi in sé e specializzatesi per favorire la loro espansione. Eppure, ogni cellula possiede il codice genetico di ogni Essere cui appartiene. La cellula è sia indipendente, in quanto ha una vita propria, sia è sedimentata per costruire l'Essere della Natura di cui porta il codice genetico.

La trasformazione e l'evoluzione reale non è data dalla forma, o dall'apparenza, ma dalle possibilità che ci lascia la Coscienza per proiettarsi nei cambiamenti. Questo è il vero segreto dell'evoluzione. Ogni volta che nasce una forma, un essere di qualunque specie della Natura, il suo scopo è quello di diventare eterna. Dal momento che i suoi cambiamenti sono limitati, anche se agisce per accumulare potere personale, cerca di lasciare alla generazione seguente il proprio bagaglio di adattamenti e di esperienza affinché riesca ad avere il maggior numero possibile di mutamenti attraverso i quali accumulare maggiori quantità di Energia Vitale, maggiore coscienza, maggiore consapevolezza e maggiore esperienza per diventare eterna. Questo è il nocciolo reale dell'evoluzione. Se poi succedono variabili atte ad inibire lo sviluppo di una specie, questa si arrocca ad una condizione contratta per sopravvivere e per garantire, alla specie, di continuare a proiettare i propri individui nell'eternità dei mutamenti e, a loro volta, quando sarà possibile, ricomincerà ad ampliare la quantità dei mutamenti attraverso i quali aumentare l'accumulo di Potere personale. Sia come conservazione della specie, sia costruendo nuove specie alle quali, gli individui di quella specie, attraverso la loro volontà, danno inizio.

I cambiamenti non avvengono dall'indefinito al definito e dalla confusione all'ordine. E' solo l'Essere Umano che, attraverso la scienza, cerca di capire come è avvenuto l'adattamento e la diversificazione. Prima di quest'adattamento e di questa diversificazione, per la scienza c'era solo il caos. In realtà c'era più o meno quello che c'è oggi, con altri adattamenti e altre diversificazioni anch'esse derivate da uno stato precedente. E' solo lo studio della scienza che tende a mettere ordine. Inoltre, la scienza non comprende che quando lei non c'era per guidare la ragione umana, l'evoluzione già operava da miliardi di anni. L'evoluzione è una scoperta dei comportamenti dell'esistente fatta dalla ragione, non una sua creazione.

 

Teoria della Filosofia Aperta - Volume uno

 

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Quando un percorso sociale fallisce o esaurisce la sua spinta propulsiva, è bene tornare alle origini. Là dove il pensiero sociale è iniziato, analizzare le incongruenze del passato alla luce dell'esperienza e abbattere i piedistalli che furono posti a fondamento del percorso sociale esaurito.

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Marghera, 11 agosto 2012

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell’Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La Teoria della Filosofia Aperta

Le idee si presentano alla ragione come dei lampi intuitivi. Illuminano per un attimo la ragione e poi tendono a sparire annullate da una ragione che tende a riprendere il controllo sull'individuo. Le idee sono un'emozione che insorge con violenza dentro di noi e modifica la nostra descrizione del mondo, una descrizione che la ragione tende a ripristinare ma che l'emozione ha definitivamente compromesso. Una nuova descrizione, una nuova filosofia emerge dentro di noi e noi, qualunque sia il nostro grado di cultura, dobbiamo comunque confrontarla con la cultura del mondo in cui viviamo.