Herbert Spencer (1820 – 1903)

L'evoluzionismo nella vita sociale

Riflessioni sulle idee di Spencer.

di Claudio Simeoni

 

Cod. ISBN 9788891185778

Teoria della Filosofia Aperta - Volume uno

 

Scrive il Bignami di filosofia (ed.1984):

1) La società umana, nel suo passaggio dalle forme primordiali di aggregazione fino ai grandi organismi nazionali, attua il passaggio dal meno coerente al più coerente, dall'omogeneo all'eterogeneo, dall'indeterminato al determinato.

2) Ma Spencer rileva che la società non possiede una sua vita psichica, mentre la posseggono gli individui che la compongono: perciò egli dà, al proprio pensiero sociologico, un carattere individualistico.

3) Lo sviluppo della società ha, come tappe fondamentali, quella militare e quella industriale. Nella prima fase gli individui collaborano con la forza, nella seconda collaborano liberamente.

Se Spencer fosse stato un evoluzionista non avrebbe mai parlato di società primordiali. Solo il creazionista parla di società primordiali. Dopo la cacciata di Adamo si formano le prime società…, le società primordiali. Dal momento che l'uomo diviene come tutti gli Esseri della Natura per trasformazione dalle specie precedenti, non possiamo parlare di società primordiali se non riferendoci agli esseri unicellulari che furono l'ambiente dei nostri progenitori.

Le affermazioni di Spencer non vanno intese in senso di evoluzione delle società, ma nel senso della definizione e della specializzazione (che chiama evoluzione) del controllo della società mediante la trasformazione dell'apparato del Comando sociale e dei mezzi con cui controllava le persone.

Ci sono sicuramente delle forme antiche con le quali avveniva il controllo e la gestione della società e ci sono, sicuramente, delle forme attuali di controllo e di gestione delle società.

Le trasformazioni delle società umane sono indipendenti dalle trasformazioni del Comando Sociale e dell'evoluzione che il comando sociale ha subito come esercizio di tecnica e di modi per il controllo degli individui.

Non esiste il passaggio dal meno coerente al più coerente. Non esiste per il semplice fatto che non esiste un modello di società creata da un dio padrone che determini la coerenza o meno di un modello sociale. Se Spencer eleva la propria immaginazione a modello di coerenza, è più un suo problema che non una constatazione sociale. Che poi esistano o siano esistiti modelli diversi di controllo della società che Spencer definisce come omogenei o eterogenei, appartiene alle sue fantasie, ma tutte le società sono composte di uomini che nascono e muoiono e tendono a vivere al meglio lo spazio della loro vita. Il Comando Sociale può aggravare la loro esistenza in funzione dell'affermazione del proprio controllo, ma non si può identificare una società umana con il controllo della società stessa. Specialmente quando è intervenuto massicciamente il cristianesimo che ha operato una sistematica manipolazione mentale dell'infanzia in funzione della sottomissione al suo dio padrone.

E ancora, che cos'è l'indeterminato o il determinato se non ciò che sfugge all'analisi della ragione e ciò che diventa comprensibile per la ragione stessa?

Scrive nel Saggio sul Progresso nel 1857

"Sia che si tratti dello sviluppo della terra, sia che si tratti dello sviluppo della vita sulla superficie di essa, dello sviluppo della società, del governo dell'industria e del commercio, della lingua, della letteratura, della scienza, dell'arte, sempre al fondo di ogni progresso è la stessa evoluzione che va dal semplice al complesso attraverso differenziazioni successive."

I processi di trasformazione della terra, della Natura, delle associazioni umane, del comando sociale, dell'apparato produttivo, obbediscono a dinamiche e leggi diverse e ad intenti diversi. Voler appiattire ogni trasformazione alle medesime dinamiche, significa cercare di dare una parvenza di legittimità "naturale" al comando sociale, alla manipolazione mentale dell'infanzia, alle pratiche di genocidio, al sistema giuridico assolutista, allo schiavismo, alla miseria, al colonialismo e a quanto di più barbaro e inumano ha visto la storia dell'umanità negli ultimi quattromila anni. Significa, inoltre, privare i soggetti del mondo della loro volontà mediante la quale mettono in atto le proprie strategie adattative nell'esaltazione della propria singolarità.

Le società sono insiemi di individui umani legati da flussi emotivi che chiamiamo "empatia". Il Comando Sociale è estraneo ai legami empatici, pur sfruttando le emozioni a proprio vantaggio, e sovrappone ai legami empatici motivazioni e interessi razionalizzabili. Il Comando Sociale non può comprendere il bisogno di libertà nei confronti della sua organizzazione assolutista con cui controlla la società. Per questo, quando la società si rivolta contro il suo assolutismo è pronto a torturare le persone affinché le persone giustifichino razionalmente le loro azioni. Quando le azioni delle persone appartengono al loro essere corpo sociale e vengono messe in atto come risposte a sollecitazioni emotive percepite mediante i legami empatici, il Comando Sociale e le persone che lo gestiscono, non capiscono nulla.

Sbaglia Spencer a considerare i singoli individui separati dal corpo sociale. Solo gli individui che gestiscono il Comando Sociale sono degli individui estranei alla struttura psichica della società. Come una società genera anticorpi nei confronti di un Comando Sociale incapace di essere al servizio della società, così il Comando Sociale si comporta con i cittadini della società esattamente come l'allevatore di pecore si comportava nei confronti delle pecore che non erano sufficientemente sottomesse e remissive. E' una dura lotta fra la società che intende aprirsi ad un futuro possibile e un Comando Sociale che sacrifica la società per perpetuare il proprio dominio e il proprio controllo sugli uomini.

Lo sviluppo della società ha come tappa fondamentale quella di assicurare il benessere dei cittadini affinché il benessere della società aumenti.

Spencer individua lo sviluppo della società nello sviluppo dei mezzi mediante i quali il Comando Sociale controlla la vita dei cittadini trasformati in sudditi e in miserevoli. Spencer è un creazionista che ritiene che macellare i cittadini sia un metodo usato in alcune forme di società. Si sta dimenticando che il macello dei cittadini, in quanto tali, è descritto esclusivamente nelle bibbia cristiana come volontà di sterminio del dio padrone dei cristiani.

Il massacro dei cittadini di una società può avvenire sia con i militari che con l'industria che, però, non può procedere a macellare i cittadini se i macellai, gli imprenditori, non sono appoggiati dall'esercito pronto a favorire le loro azioni di macellai. E' avvenuto in tempi recenti all'Eternit, alla Montedison di Marghera, all'Ilva di Taranto e in ogni industria nella quale i cittadini si ammalavano o per le vernici, o per l'eternit, o per le diossine, o per il sovraffaticamento, o per gli incidenti sul lavoro o altro.

A Spencer, l'unica cosa che interessa è quella di macellare i cittadini e la mattanza deve andare avanti in qualunque modo è possibile aggirando tutte le regole etiche e morali degli Stati e delle Nazioni.

Questo evoluzionismo di Spencer sarà foriero di stragi e genocidi in tutto il ventesimo secolo. Riprodurrà i meccanismi del dio padrone della bibbia in tutti i processi di industrializzazione e nei progetti di colonialismo in tutto il mondo.

 

Teoria della Filosofia Aperta - Volume uno

 

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Marghera, 17 agosto 2012

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell’Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La Teoria della Filosofia Aperta

Le idee si presentano alla ragione come dei lampi intuitivi. Illuminano per un attimo la ragione e poi tendono a sparire annullate da una ragione che tende a riprendere il controllo sull'individuo. Le idee sono un'emozione che insorge con violenza dentro di noi e modifica la nostra descrizione del mondo, una descrizione che la ragione tende a ripristinare ma che l'emozione ha definitivamente compromesso. Una nuova descrizione, una nuova filosofia emerge dentro di noi e noi, qualunque sia il nostro grado di cultura, dobbiamo comunque confrontarla con la cultura del mondo in cui viviamo.