CIO’ CHE PORTA A...DIVENTARE ETERNI

NELLA RELIGIONE ROMANA

15) CIO’ CHE PORTA A...LLA SOLUZIONE DELLE CONTRADDIZIONI NELLA COSTRUZIONE DEL DIVENIRE

di Claudio Simeoni

Vai all'indice della Religione dell'Antica Roma: il contratto giuridico fra uomini e Dèi.

Che cos’è la guerra? E’ l’atto più eclatante attraverso il quale gli Esseri Umani risolvono le contraddizioni più drammatiche della loro esistenza. La guerra è un sistema estremo per risolvere contraddizioni estreme. Chi è in grado di affrontare la guerra è in grado di affrontare ogni tipo di contraddizioni. Questa era la visione nel sistema sociale e religioso dell’antica Roma. Purtroppo non avevano considerato che il mezzo, usato per affrontare l’esistenza, è quello che trasforma e modifica l’Essere Umano che ne uso. La drammaticità dell’assolutizzazione del mezzo porta l’Essere Umano a considerare la soluzione delle contraddizioni possibile soltanto attraverso la guerra. Non che questa sia la scelta dell’Essere Umano in quanto tale, ma la scelta del suo Comando Sociale. Quando il Comando Sociale vive le relazioni con il Sistema Sociale in termini di appropriazione può considerare la soluzione delle contraddizioni che incontra soltanto attraverso un atto di violenza. Nel contempo, non essendo in grado di percepire lo sviluppo di una contraddizioni né la sequenza dei mutamenti che questa innesta, può soltanto operare per il suo annientamento. Il mezzo si appropria dell’individuo. Il mezzo si trasforma in fine del fare dell’individuo. Il mezzo, trasformato in fine distrugge il divenire dell’individuo.

La guerra non è solo atto imposto; la guerra è anche atto subito! Quando la guerra è atto subito? Quando un patto viene rotto e ne viene imposto un altro che diminuisce i margini di libertà e di sviluppo della parte soccombente. La guerra è atto di appropriazione. La guerra è un atto di rapina. La guerra è atto di distruzione del divenire dell’individuo o dei Sistemi Sociali. Quando la guerra è un atto di liberazione? Quando è attività atta ad impedire l’appropriazione! Quando si agisce per salvare e per proteggere il divenire dell’individuo o del Sistema Sociale.

Dall’avvento del cristianesimo ad oggi si è presentato un nuovo tipo di guerre atte ad obbedire a leggi diverse dall’appropriazione. Si tratta delle guerre di religione e delle guerre razziste (o comunque coperte dal razzismo). Questo tipo di guerra obbedisce a leggi diverse delle precedenti. Impongono la distruzione sistematica degli individui e di tutti quelli strati che potrebbero, un giorno, ricostruire un Sistema Sociale tale da rivendicare il proprio diritto di Essere.

La guerra di religione non esiste nella tradizione antica viene dichiarata dalle religioni rivelate. Religioni rivelate da un dio padrone. Mentre il paganesimo è relazione fra l’individuo e il circostante, nelle religioni rivelate l’individuo deve essere sottomesso per essere sacrificato ad un dio padrone. La necessità di sottomettere l’individuo (con tutto il suo corpo, con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima, con tutti i suoi sentimenti e con tutta la sua morale) è un’esigenza nuova che appare sulla soglia della storia imposta dalle religioni rivelate. La necessità di sottomettere l’individuo come sacrificio rituale al loro dio. Questa necessità si fonde con la guerra per rapina, ma spesso la sostituisce e l’aspetto del sottomettere diventa prioritario rispetto alla necessità di rapinare. E’ come se fosse più importante predisporre gli individui per essere rapinati che non rapinarli. Sottomettere, assoggettare significa predisporre per essere rapinati ed utilizzati come bestiame. Significa predisporre la vittima per il sacrificio. Dove il sacrificio della vittima consiste nel privarla del suo corpo luminoso e per conseguenza distruggerne il divenire. Vale anche: distruggerle il divenire per poterla privare del corpo luminoso. Lo spirito che si è spacciato per dio creatore nelle religioni monoteiste si nutre di Energia Vitale Stagnata e per ottenerla deve allevare bestiame umano rendendolo disperato per poterlo sottomettere. Questo nuovo tipo di guerra è caratterizzato da una violenta attività distruttrice nei confronti degli Esseri Umani e si accanisce, con maggior forza, nei simboli e nei mezzi attraverso cui quegli Esseri Umani fondano il loro divenire. Ad esempio vengono distrutte tutte le statue delle divinità, vengono bruciati i libri (oppure vengono messi all’indice), vengono massacrati i primogeniti qualora quella cultura si tramandi attraverso la primogenitura, oppure ancora vengono violentate le donne con ferocia qualora quella cultura emargini le donne che hanno subito violenza. Oppure ancora si procede alla distruzione sistematica di ogni Essere Umano indifeso affinché non possa tramandare il proprio principio Speranza. In altre parole si distrugge il divenire costruendo la miseria sia fisica che morale e culturale. Durante una trasmissione radiofonica tenuta qualche giorno fa molti radioascoltatori vantavano ed esibivano la propria ignoranza. Quasi fosse il risultato della loro vita! Lo era certamente! Era il risultato dell’attività distruttiva del macellaio di Sodoma e Gomorra! La massima espressione di questo saccheggio la ritroviamo nelle Crociate contro i Pagani, nella persecuzione contro la Stregoneria e l’Eresia, nel traffico di schiavi dall’Africa alle Americhe, nella distruzione delle culture Latino Americane, nell’attività di sterminio Nazista e nelle distruzione dei Sistemi Sociali nell’Est Europeo ai giorni nostri. Tutte queste guerre non rientrano nei concetti di guerra del Paganesimo. Anche se il termine guerra è uguale, gli effetti e i fini della guerra sono diversi. Pertanto diversa è la predisposizione dell’individuo, la sua trasformazione, la tensione verso il cambiamento. Nelle guerre di religione monoteiste esiste il concetto di distruzione per la distruzione dove la distruzione dell’individuo è finalizzata alla distruzione del suo divenire. Spesso distruggere le statue e i simboli diventa di un’importanza strategica per la conduzione della guerra. Il suo fine. In questo contesto ogni legittima difesa diventa lecita! Anche quando mezzi ed effetti sembrano collimare. L’uscita dall’orrore spesso implica orrore nei confronti dell’orrore o delle semi piantate per costruire orrore.

Quando parliamo della guerra e delle divinità della guerra non ci riferiamo a questo tipo di guerra. Questo tipo di guerra era sconosciuto fra i pagani e anche quando il Comando Sociale degli Assiri tentarono di metterlo in atto trovarono ben presto chi li distrusse.

 

La guerra nella religione romana è fondazione del divenire. Come ogni atto della fondazione del divenire la sua essenza religiosa consiste nello spingere per la dilatazione delle coscienze di sé nell’esistente. Marte è la contraddizione che si risolve attraverso la guerra. Una contraddizione per la cui soluzione l’Essere Umano deve giocarsi il tutto e per tutto. O quella contraddizione viene risolta a suo favore o per lui non c’è più divenire. Oppure: o viene risolta quella contraddizione in suo favore o deve ricostruire una diversa sequenza di mutamenti per continuare a costruire il suo divenire. Marte è la forza che sconfigge l’inverno e apre il divenire verso l’estate. Così Essere Marte significa agire per costruire il divenire affrontando le contraddizioni dell’esistenza. Arrivare a farsi Marte all’interno di un momento in cui la non soluzione della contraddizione potrebbe annientarci significa essere stati molto distratti alle trasformazioni in atto nel circostante. Marte è l’ultima possibilità di un Sistema Sociale di continuare a svilupparsi senza per questo necessariamente sottomettersi alle imposizioni di un altro Sistema Sociale. Marte è un Centro di Energia Vitale dal quale trae origine Roma. L’origine di qualche cosa ha lo scopo di perpetrare e sviluppare quella cosa. Roma viene fondata e costruisce sé stessa all’interno delle contraddizioni con le città vicine. Sono momenti di grande tensione, con la lega Latina, con i Sabini, con gli Etruschi. Marte appartiene ad ogni popolazione. Ogni popolazione ha le sue ragioni da esporre e da recriminare nei confronti di ogni altra città. Ogni città chiama a raccolta il proprio Essere Marte per affrontare le contraddizioni del suo presente. Ma quel presente fonda il futuro e ad ogni scontro Marte diventa più forte. L’Essere Marte delle varie città si unifica diventando un grande Marte: il Marte del divenire umano. Anche Quirino è costretto a variare la propria sequenza di mutamenti. Anche Quirino è costretto a diventare l’Essenza della città e fondendo il proprio Essere Quirino-Marte in Marte. Le contraddizioni si risolvono dando origine ad una nuova sequenza di mutamenti. La guerra, di cui Marte ne è la forza motrice, è intesa soltanto come momento attraverso il quale viene fondato il proprio divenire. Un momento in cui la contraddizione assume toni tanto drammatici da non permettere all’Essere Umano di ignorarne le conseguenze. Termini tanto drammatici da costringere l’Essere Umano a concentrare tutto sé stesso, la propria energia, la propria forza, la propria ingegnosità per portare l’esito della soluzione delle contraddizioni a proprio favore. Marte è un centro di Energia Vitale che fonda il proprio divenire dalla tensione sviluppata agli Esseri Umani per costruire un cammino di libertà. Marte non è la guerra che soggioga e che si appropria di Esseri Umani, Marte è la guerra che libera dalle catene e dalle costrizioni. Marte fornisce Energia Vitale agli Esseri Umani per aiutarli a liberarsi dall’inverno della vita e fondare il proprio divenire. Nel far questo gli Esseri Umani nutrono Marte delle loro passioni e delle loro tensioni: insieme percorrono un comune cammino per diventare eterni!

La distruzione sociale del concetto di Marte allo scopo di distruggere la relazione fra gli Esseri Umani e questo centro di Energia Vitale ebbe impulso decisivo da Augusto. Egli uomo dio doveva porre ogni immagine divina sotto la sua personale proprietà. Egli doveva considerare sé stesso, la propria immagine di uomo-dio, come espressione protetta da ogni divinità. Così Marte non era più un Centro di Energia Vitale con la quale gli Esseri Umani si relazionavano, doveva diventare espressione di un altro uomo-dio col quale l’imperatore intratteneva rapporti. Così Augusto, dopo la battaglia di Filippi, eresse un tempio a tale Mars Ultor (Marte vendicatore) che non aveva nulla a che fare col Centro di Energia Vitale Marte. La vendetta fonda il futuro quando l’azione compiuta è rimozione di ostacoli nella costruzione, non quando si ricerca la soddisfazione di imporsi a comando e a dominio di altri Esseri Umani: quello è Potere di Avere, l’inizio della distruzione della loro sequenza dei mutamenti. Era solo una proiezione dei desideri e dei bisogni di un individuo che voleva appropriarsi del mondo e sottometterlo. Un preambolo all’arrivo di un ben più feroce uomo-dio!

Quirino è in relazione con Marte. In alcune culture antichissime Quirino e Marte erano la stessa cosa. Ma mentre Marte si trasforma diventando un Centro di Energia Vitale che diviene attraverso la tensione con cui gli Esseri Umani risolvono le contraddizioni più drammatiche della loro esistenza per continuare a costruire il loro divenire, Quirino è diventa la costruzione di un nuovo divenire. Di una nuova sequenza dei mutamenti attraverso la fondazione di una nuova città. La fondazione di quella città e il convergere delle tensioni atte a renderla grande, bella e vivibile costruiscono Quirino che, a sua volta, infonde vigore alla città per permettere a questa di alimentarlo. Quando le contraddizioni si abbattono forti e violente su quella città ecco Quirino combattere per risolverle e continuare la sequenza dei mutamenti che lo porta a diventare eterno. Grandi città si sono trasformate in piccoli villaggi; piccoli villaggi si sono trasformati in grandi città. Queste sono contraddizioni nelle quali i quiriti hanno modificato il loro divenire. Era Quirino ed era Marte. Era Quirino il divenire della città; era Marte le tensioni che i quiriti sviluppavano per proseguire nella loro sequenza dei mutamenti. Marte è la tensione del divenire; Quirino è il soggetto che diviene; gli Esseri Umani sono l’uno e l’altro a seconda del momento e delle relazioni. E’ importante, per qualificare lo spessore e la direzione dello sviluppo del Centro di Energia Vitale Quirino, ricordare un episodio leggendario. Sul Quirinale sorgeva il tempio a Quirino e davanti al tempio erano piantati due mirti. Uno rappresentava i Plebei e l’altro i Patrizi. Mentre il Mirto dei Plebei crebbe rigoglioso, l’altro, quello dei Patrizi, crebbe pochissimo. Questo era dovuto all’Energia Vitale che Quirino distribuiva. Il divenire della città era legato al divenire dei costruttori. Era legato a chi era in grado di ingrandire e difendere la città, non a chi ne pretendeva il possesso e il dominio. Quirino si sviluppa attraverso la costruzione, non attraverso l’appropriazione. La città è frutto di costruzione, non di saccheggio del lavoro di altre mani!

L’importanza di Vacuna, relativamente alla guerra, è determinata dal soggetto che intraprende la guerra. La guerra è un atto di libertà o tale da preservare la libertà stessa. Vacuna è il soggetto che attraverso un atto di guerra intende fondare la propria volontà. Questa figura era prevalentemente Sabina. Con lei i Sabini identificavano la loro volontà di esistere e di espandersi. L’identificazione di Vacuna con altre divinità considerate simili o equivalenti è un atto soggettivo in quanto Vacuna era espressione della soggettività di un popolo e non proiezione di altre divinità. Il fatto è che Vacuna comunque era sintesi Sabina del principio femminile della vita e delle tensioni in espansione nel circostante; comunque Vacuna si relazionava col circostante facendosi Venere nei confronti del circostante stesso, comunque Vacuna esprimeva le tensioni della crescita in ogni direzione e in ogni situazione; comunque Vacuna sviluppa il Sapere e la Conoscenza per continuare a crescere e a svilupparsi. Vacuna non è la guerra, ma è un Potere di Essere che vorrebbe prevenire la guerra. Rendere la contraddizione da affrontare un po' meno drammatica. Prevenire la guerra come attività dell’oscuro. Oscuro che non deve essere inteso in forma di buio ma nella forma di non apparire. Il non apparire è attività attraverso la quale si inseriscono gli elementi fondanti il divenire fino a quando il manifesto rende principale palesesandola la costruzione. Rendere palese la costruzione significa imporre una direzione di mutamento che ha evitato la soluzione della contraddizione mediante la guerra imponendo un percorso di mutamenti diversi. E’ il farsi Venere di Vacuna nel circostante che permette l’imbocco di una nuova sequenza di mutamenti. E’ l’Essere che si Vacuna che agisce nell’oscuro per favorire i mutamenti. Questo non significa che le contraddizioni affrontate da Vacuna siano minori di quelle affrontate dagli Esseri Umani quando sono costretti ad affrontare le contraddizioni facendosi Marte. Solo che nel primo caso la soluzione delle contraddizioni è spezzettata in un numero lunghissimo di scontri dove la pazienza e la determinazione deve essere centellinata lungo un percorso completo di trasformazioni. Nel secondo caso la soluzione delle contraddizioni avviene in tempi e in una sequenza di mutamenti relativamente brevi e quasi sempre manifesti anche se in modo molto intenso.

Affrontare la contraddizione significa essere costretti a cercare una soluzione. Quando la contraddizione si risolve solamente con un atto di guerra l’Essere Umano si gioca tutto. Si gioca il divenire e la vita. La contraddizione risolta attraverso la guerra è quella contraddizione che non permette la continuità nella sequenza dei propri mutamenti ma deve necessariamente variarne la sequenza. Bellona è la Furia che esplode dentro gli Esseri Umani nel momento in cui sono costretti ad affrontare le contraddizioni che si risolvono attraverso la guerra. Bellona è compagna di Marte nella misura in cui esplode dentro l’Essere Umano quando si Marte per affrontare le contraddizioni dell’esistenza che si risolvono soltanto attraverso la guerra. Bellona è una Furia che tende ad appropriarsi dell’Essere Umano. Se l’Essere Umano non riesce a imbrigliare Bellona e a scatenarla rimettendola al suo posto quando non serve, l’Essere Umano finisce il suo percorso di Essere fondendosi con Bellona ed esaurendo in Essa il suo percorso di Conoscenza e Consapevolezza. Gli occhi di Bellona sono gli occhi di Furia. Gli occhi di Bellona sono gli occhi di Diana. Nella mano teneva il fuoco di cui era espressione e nell’altra quanto gli serve per risolvere la contraddizione che affrontava: una daga (oggi potremmo rappresentarla con un fucile mitragliatore).

La guerra non è solo determinata, la guerra è anche subita. La contraddizione si risolve attraverso la guerra. Quando la contraddizione si risolve attraverso la guerra e una delle due parti sta soccombendo la costruzione del suo divenire viene affidato a Fuga. Fuga è il disordine generato da Spavento e dalla Paura di dover rinunciare alla sequenza dei mutamenti per ricominciare daccapo. Una nuova sequenza di mutamenti genera incertezza; genera disperazione. La vecchia sequenza si era sedimentata dentro l’Essere Umano. Essere costretti a modificarla perché la contraddizione ci sta travolgendo ci si Fuga in quanto Spavento si è appropriato del nostro essere. Fuga è figlia di Terrore e Disperazione. Chi non si prendere da Terrore e Disperazione accetta la sconfitta e percorre una nuova sequenza di mutamenti. L’uno o l’altro è scelta soggettiva. E’ scelta del divenuto del singolo Essere Umano. Del suo Potere di Essere. Della sua capacità di guardare o meno il tempo mentre gli viene incontro. La soluzione delle contraddizioni può essere sanguinosa, può essere terribile, il nemico può essere devastante. In questo quadro qualcuno fugge, qualcuno subisce vessazioni ma rimane. Rimane anche se umiliato e offeso per continuare a vivere. Per continuare a costruire un futuro possibile. In questo caso le predilezioni dello spettatore lo portano a parteggiare per chi resta o per chi fugge, in realtà la scelta appartiene allo specifico divenuto di ogni Essere. Decidere che questo o quello è meglio è affare di cristiani, di chi umilia gli Esseri Umani per scopi diversi dal loro divenuto. Fuga può essere un grande centro di Energia Vitale o qualche cosa di riprovevole dal punto di vista del divenire dell’esistenza. Eppure Fuga si limita a coltivare il proprio divenire e ogni Essere Umano deve coltivare il proprio divenire facendosi Fuga solo quando ogni altra scelta, per lui, non esiste.

Spavento e Paura fanno parte dell’Essere Umano. Diventano Essere Umano in momenti particolari. Diventano Essere Umano soltanto quando l’autodisciplina dell’Essere Umano e la sua capacità di guardare il tempo mentre viene incontro distruggono la sua volontà e le sue determinazioni. Quando la contraddizione affrontata è tale che la sua autodisciplina e il suo divenuto non è sufficiente per affrontarla. Quando l’autodisciplina e le determinazioni dell’Essere Umano sono tali da consentirgli di affrontare le contraddizioni? Non si può mai determinare in quanto l’ultima contraddizione che l’Essere Umano è costretto ad affrontare è la fine del suo corpo fisico. Il momento del passaggio della sua Coscienza di Sé dal corpo fisico al corpo luminoso. Quella è l’ultima contraddizione soggettiva. L’ultima guerra. L’ultimo scontro del suo divenuto. Solo che Paura è composta da due facce. Assale e possiede l’Essere Umano quando questi ha rinunciato alla fondazione del proprio futuro; oppure può essere un grande alleato del divenire dell’Essere Umano. Nel suo divenire l’Essere Umano la disciplina. La costringe a camminare al suo fianco. La costringe a prendere un posto preciso dentro il proprio animo diventando parte di sé stesso. Così Paura non si appropria più dell’Essere Umano ma genera quel timore che gli consente di essere prudente nell’affrontare le contraddizioni della vita. Le contraddizioni che si risolvono attraverso la guerra. Paura da Essere ossessivo diventa un grande alleato per la costruzione del proprio Potere di Essere.

Quando si affronta una contraddizione che si risolve attraverso la guerra lo si per disperazione. La guerra è l’ultima possibilità lasciata alla disperazione (o alla determinazione) degli Esseri Umani. In quel momento si vorrebbe che la parte che costringe ad affrontare la contraddizione fosse colta da peste o da improvviso impedimento perché non continui a sviluppare la soluzione della contraddizione. Si vorrebbe che la maledizione affrontasse il nemico e lo distruggesse prima che questi ci costringa ad affrontare la contraddizione. Quando la contraddizione si risolveva con mezzi modesti era sicuramente Lua che interveniva. Il nemico arrivava alle porte della città ma era costretto a ritirarsi. Vedremo in seguito Ridiculus, ma vedremo come le determinazioni degli Esseri Umani nell’affrontare la contraddizione costringeva il nemico a ritirarsi. A tale proposito è necessario ricordare come negli scontri “tribali” (credo della Nuova Guinea) le tribù si affrontano sviluppando ed esponendo la propria forza ma senza attaccare effettivamente il nemico. L’esposizione della forza è l’esposizione della propria Lua. Più o meno come nello scontro gli Esseri Cervi espongono quanto sono e non tendono a distruggere l’avversario. Nello sviluppo del Potere di Essere questo si esprime attraverso la relazione, non attraverso la distruzione come il Potere di Avere, intervenuto nella contraddizione, imporrebbe. Ma Lua è qualcosa di più. Lua è figlia di Saturno. Lua è figlia del Principio Speranza. Lua è figlia dell’Essere Umano che diventa Stregone fondando il proprio divenire in funzione della costruzione del suo Corpo Luminoso. Per Lua rimandiamo al “Sentiero d’Oro”. Importante è sottolineare il ruolo di Lua nella contraddizione all’interno della guerra come mezzo per la soluzione delle contraddizioni. Lua è l’atto dello Stregone che affronta le contraddizioni alterando il campo di Energia Vitale degli Esseri anziché affrontare le contraddizioni sul piano della ragione quando più null’altro è possibile fare. L’Essere Umano Stregone può prevenire la guerra in quanto può guardare il tempo mentre viene incontro (come può favorirla), l’Essere Umano qualunque può determinare o subire la guerra in quanto ha lo sguardo inchiodato nel passato.

Con Lua e Vacuna va annoverata anche Nerio. Nerio è una Furia non troppo furiosa. E’ l’Essere Umano che affronta la guerra con forza e determinazione senza che questa forza e questa determinazione si impossessi dell’Essere Umano. Nerio è la furia della ragione. La furia che si esprime attraverso la ragionevolezza e il calcolo che la descrizione della ragione è in grado di fare. Nerio è la forza della ragione. E’ la determinazione della ragione umana all’interno del quotidiano della ragione. Nerio non è Bellona. E’ come se Nerio fosse la Bellona della ragione. Nerio è una costruzione della ragione quando affronta, giorno dopo giorno, le contraddizioni dell’esistenza. La ragione così costruita affronta la guerra. Quella ragione affronta lo scontro con distacco e nello stesso tempo con determinazione. Quella guerra non è in grado di coinvolgere l’intero Essere. Questi guarda lo svolgersi della contraddizione con distacco e pur tuttavia vi partecipa con tutto sé stesso. Con distacco guarda lo sviluppo della contraddizione il suo corpo luminoso, con tutto sé stesso vive la contraddizione la sua ragione. E’ una guerra che non coinvolge il divenire del singolo Essere, ma di parti diverse al singolo Essere come potrebbe essere il suo Comando Sociale al quale l’Essere deve obbedienza ma che non ha deciso di far proprie le sue determinazioni, i suoi fini e i suoi mezzi.

Pallor e Pavor altro non sono che Paura e Spavento. Di Paura si è già detto, Spavento è la sorpresa. E’ la capacità della contraddizione di sorprendere l’Essere Umano impreparato. Spavento preclude a Fuga. Anche se Ritirata è più appropriata. Spavento può essere evocato soltanto da chi è parte integrante della contraddizione che si sta sviluppando: il motore di essa. E’ necessario un grande potere e una grande determinazione per produrre Spavento. In ogni caso Spavento sorprende soltanto gli Esseri Umani più deboli, quelli che hanno dimenticato (o non hanno potuto) sviluppare la propria autodisciplina e il proprio Potere di Essere. Spavento è un soprassalto dell’Essere che se non è in grado di soggiogare l’Essere lo costringe a compattarsi e a sospendere il giudizio per rielaborare la propria descrizione. Spavento è un grande potere che Lua può usare per scacciare i nemici.

Scacciare i nemici. Il pallore che assale l’Essere Umano quando viene spaventato e non riesce a far fronte in maniera immediata all’assalto subito dall’oggettività è il segno della sorpresa. E’ il segno dello spavento. Soltanto quando l’Essere Umano sarà riuscito a superare il momento dello spavento, se ne sarà capace, potrà distruggere o limitare l’oggetto della sua paura. Allora Pallor sarà un prezioso alleato. Quello spavento lo ha costruito nella contraddizione. Sarà la sua disciplina sviluppata nei momenti precedenti che lo ha addestrato a far si che lo spavento non lo distrugga: a limitarne gli effetti. Tullo Ostilio dedicò un tempio a Pallor affinché nessuno dimenticasse l’attimo presente attraverso il quale si forgia il proprio essere e si impedisce a Pallor di impossessarsi di sé stessi rendendoci deboli e impotenti nell’affrontare la contraddizione nell’esistenza. Ricordare l’esistenza di un Centro di Energia Vitale affinché questo, teso a sviluppare il proprio divenire, non ci soffochi.

Pollenza, nello sviluppo delle contraddizioni relative alla guerra era la rappresentazione del vigore fisico. Ogni Essere nella Natura si sviluppa attraverso la sua fisicità. La fisicità dell’Essere permette di sfruttare al meglio il proprio divenuto per far fronte alle contraddizioni dell’esistente. La prestanza fisica è una di queste. Pollenza è un centro di Energia Vitale il cui scopo è nutrirsi del processo di sviluppo fisico di ogni Essere nella Natura. Egli favorisce lo sviluppo fisico al meglio di ogni Essere in quanto la tensione per quel tipo di sviluppo rappresenta il nutrimento per il suo divenire.  Essere Pollenzia significa affrontare al meglio le contraddizioni che si risolvono attraverso la guerra. Significa farsi più facilmente Marte. Significa dare spessore e seguito allo sviluppo di Furia dentro l’Essere Umano. La rabbia dell’Essere Umano non supportata da forza fisica o da determinazione e volontà è rabbia vuota; rabbia impotente. Questa rabbia non è in grado di sviluppare le proprie determinazioni e la propria volontà nella guerra, è costretta a subirla e a piangervi sopra. Questa non è Pollenzia. Pollenzia forgia l’individuo affinché nel momento stesso in cui è costretto ad affrontare le contraddizioni che si risolvono attraverso la guerra sia nelle migliori condizioni fisiche possibili. Il nemico di Pollenzia è la sottomissione determinata dai maghi neri cristiani. L’imposizione della fede nel loro dio. L’assoggettamento alle contraddizioni dell’Essere Umano. L’azione dei cristiani attraverso la quale imporre Pace a chi subisce la contraddizione. Il nemico di Pollenzia è il disarmo che l’Essere Umano ha subito ad opera degli adoratori del macellaio di Sodoma e Gomorra. L’imposizione della debolezza fisica per sottometterlo meglio alla pulsione di morte di cui i cristiani erano i gestori. Curare la propria prestanza fisica non deve essere l’atto assoluto del divenire umano ma deve essere parte del proprio divenire. Solo Ercole risolve sé stesso nella prestanza fisica. Solo il Potere di Avere agisce sugli Esseri Umani soltanto attraverso il possesso determinato dalla fisicità del suo terrore. L’Essere Umano prende Pollenzia e lo diventare parte del proprio divenire senza diventare Pollenzia e risolversi in esso.

A Pollenzia va affiancato il Centro di Energia Vitale Vitula. Il vigore fisico dato dai cibi. I cibi come elemento attraverso i quali si costruisce la forza fisica e il divenire degli Esseri Umani all’interno della Natura. Cibi e gioia rendono un fisico sano pronto per affrontare il circostante e le contraddizioni che si risolvono attraverso la guerra. La guerra non è attività di disperati, è determinazione di Esseri Umani il cui scopo è difendere la sequenza dei mutamenti attraverso la quale sono divenuti e in funzione della costruzione del proprio divenire. Gioia e cibo rafforzano il fisico umano permettendogli di continuare ad incubare il corpo luminoso. Gioia e cibo possono assorbire l’Essere Umano risolvendo in essi il suo divenire. Eppure solo dove c’è cibo e gioia all’Essere Umano è lasciata la scelta di distruggersi o di continuare la sequenza dei propri mutamenti. Dove non c’è gioia e il cibo scarseggia là dominano i maghi neri del macellaio di Sodoma e Gomorra!

Rediculus è effetto della guerra. Rediculus è l’inganno presentato e non verificato. Quali leggende disperde Fama attraverso i suoi voli? Fama racconta leggende e imprese che si fissano nella memoria degli Esseri Umani. Fama è sorella di Inganno. Dove il descritto nella mente umana non è frutto della descrizione dei fenomeni ma di voli di fantasia. Dove le idee non sono il risultato della dilatazione degli Esseri Umani nel circostante ma sono piuttosto i fantasmi di cui si circondano per bloccare quella dilatazione. Così Fama racconta di imprese leggendarie in un tempo che fu. Così l’Essere Umano anziché leggere la sequenza dei mutamenti fissa quel tempo come eterno. Così la paura di ciò che fu si trasforma in paura di ciò che potrebbe essere se... La paura blocca l’azione e l’Essere Umano si ritrae dall’affrontare la contraddizione assalito da Ridiculus. Quando un Essere Umano si ritrae dalla contraddizione senza aver provato a risolverla è un Essere Umano che conserva sé stesso ma che è stato sconfitto. E’ un Essere Umano che in qualunque momento può essere sconfitto. Un Essere Umano sconfitto nell’affrontare una contraddizione è un Essere Umano che ha combattuto, è stato sconfitto ma ha combattuto per difendere la sequenza dei mutamenti che fondavano il suo divenire. Un Essere Umano che si è ritirato da una contraddizione è un Essere Umano attanagliato dai fantasmi di un passato che spaccia come assoluto. E’ un Essere Umano il cui il divenire è distrutto. Egli non è in grado di affrontare nessuna contraddizione, non è in grado di costruire nessuna nuova sequenza di mutamenti. Quando un Essere Umano viene sconfitto da Ridiculus può soltanto aspettare che la morte del corpo fisico ponga fine alle sue pene. Ridiculus sconfigge l’Essere Umano così profondamente da inibire le sue capacità di costruire una nuova serie di mutamenti; un nuovo divenire. Così fu per Annibale. Quando Annibale si ritirò anziché affondare il suo attacco a Roma era stato travolto da Ridiculus: era stato sconfitto definitivamente. La sconfitta fisica era solo questione di tempo e di condizioni.

Tumulto è l’istante in cui la contraddizione giunge al culmine. Tumulto vive dell’esasperazione delle contraddizioni. Nel Tumulto si decide la sequenza dei mutamenti. Nel Tumulto molte sequenze di mutamenti si risolvono riducendosi a nulla; altre sequenze di mutamenti sgorgano. Tumulto è come Tellus. La Terra è fonte di vita; Tumulto è fonte di sequenze di mutamenti. Nel tumulto le contraddizioni si risolvono, dal Tumulto ripartono le sequenze di mutamento. La grandezza di questo Centro di Energia Vitale è tale da abbracciare l’intero Essere Natura. Ogni volta che in quest’Essere le contraddizioni si risolvono attraverso la Guerra Tumulto diventa sempre più grande fondando il proprio divenire nell’eternità. Tumulto non può esistere senza le contraddizioni che si risolvono mediante la guerra: senza Marte. Così il divenire degli Esseri Umani viene rinnovato attraverso Tumulto percorrendo nuove strade come risultato dello sgorgare dalla soluzione di contraddizioni.

Vica Pota non è Vittoria, è Vica Pota. E’ il cammino dell’Essere nella sequenza dei propri mutamenti. E’ la capacità dell’Essere Umano di seguire la sequenza dei mutamenti nonostante sia costretto ad affrontare le contraddizioni che si risolvono attraverso la guerra. La soluzione di quelle contraddizioni lo rafforzano, non lo indeboliscono né, tantomeno, distruggono la sequenza del suo divenire. Vita Poca è un Centro di Energia Vitale che si nutre delle tensione volte a superare le contraddizioni che si risolvono attraverso la guerra. Nel Paganesimo romano questo Centro di Energia Vitale viene assorbito da Vittoria. Ma non è Vittoria. Vittoria è l’atto di un’entità complessa di Esseri (una città, un paese o uno “stato”) mentre Vica Pota è la Vittoria del singolo individuo. Comunque la distinzione è infima e al veggente appaiono poco distinte in quanto la distinzione appare nel fare degli Esseri Umani e non nella proiezione dei mutamenti. Vittoria è un Centro di Energia Vitale attraverso la quale insiemi di Esseri Umani fondano il proprio divenire come un’unica unità. Quando a Roma diventa sempre più uno stato omogeneo Vittoria rappresenta la proiezione dello stato nel divenire, nella sequenza dei mutamenti. Quando i cristiani si impossesseranno del Comando Sociale una delle prime cose che faranno sarà la distruzione dei simboli attraverso i quali il Centro di Energia Vitale si relaziona con l’ufficialità del rito. La moglie di Stilicone ruberà la collana preziosa e la statua di Vittoria sarà rimossa dal senato. E’ la distruzione della sequenza dei mutamenti di quello stato. E’ la distruzione del divenuto. Al divenire di quella sequenza dei mutamenti si sovrappone una nuova sequenza di mutamenti. Il terrore cristiano impererà per secoli. Vittoria è muta. La sequenza dei mutamenti che segue è quella del Potere di Essere, non quella del Potere di Avere. Quel centro di Energia Vitale ricomincerà a pulsare nelle nostre terre quando il potere di morte del cristianesimo sarà relegato e distinto dal divenire dello stato. Mentre Vittoria tace muta, Vica Pota continua a svilupparsi nel cuore di ogni singolo Essere Umano. Le sequenze delle vittorie dei piccoli Vica Pota riporteranno lo splendore di Vittoria.

Lo sviluppo di Vittoria non è legato soltanto agli Esseri Umani e ai loro insiemi omogenei, ma ad ogni altro Essere della Natura che affronta contraddizioni che si risolvono attraverso la guerra. Così Vittoria diventa anche epiteto. Un epiteto di Quirino, di Marte, di Giove e anche di Ercole. Così ogni volta che un Essere affronta una contraddizione che si risolve attraverso la guerra nutre Vittoria nella misura in cui la contraddizione sviluppa una sequenza di mutamenti volta ad aumentare il Potere di Essere del singolo individuo o Essere che interviene nella contraddizione. Non è Vittoria quello del Potere di Avere mentre sottomette schiavi per servirlo. Non è Vittoria quello dei maghi neri che mettono in ginocchio Esseri Umani davanti al macellaio di Sodoma e Gomorra. E’ appropriazione. E come appropriazione possono relazionarsi soltanto con gli Esseri ammalati di Energia Vitale stagnata, non con i Centri di Energia Vitale formatisi attraverso lo sviluppo del Potere di Essere costruito nel divenire e per il divenire degli Esseri nell’eternità.

Marghera, 1996

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

P.le Parmesan, 8

30175 Marghera – Venezia

Tel.041933185

E-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

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