Il Positivismo e la Religione Positiva

Positivismo: 7^ parte

Riflessioni sulle idee del positivismo.

di Claudio Simeoni

 

Cod. ISBN 9788891185778

Teoria della Filosofia Aperta - Volume uno

 

La filosofia della Religione Pagana.

Chi studia il positivismo di Comte tende a sottolineare la fisica sociale che diventa sociologia, l'influenza delle scienze esatte e la positività del metodo di deduzione dei fatti.

Si tende sempre a mettere in secondo piano, se non a far scomparire, la relazione esistente fra positivismo e la necessità di trasformare l'idea positivista in una religione. Si fa passare in secondo piano l'organizzazione religiosa che assunse il positivismo per opera di Augusto Comte in età matura.

Il positivismo maturo è il positivismo religioso. La Religione Positiva che divenne l'unica vera arma di promozione sociale elaborata da Comte.

La necessità di emanciparsi dal controllo della chiesa cattolica fu una questione posta dalla Rivoluzione Francese. Anche coloro che combatteranno le idee della Rivoluzione Francese proponendo nuovi modelli di società intuirono che le condizioni sociali, alle quali la Francia reagì con la Rivoluzione Francese, erano le condizioni di orrore e miseria imposte dalla chiesa cattolica e dalla dottrina religiosa della bibbia. Il dio padrone della bibbia era un dio da contestare. Da strappare dal centro degli interessi degli uomini perché soltanto strappando il ruolo che quel dio padrone aveva nella società si poteva, in qualche modo, costruire un futuro diverso.

La soluzione del problema fu impostata da Robespierre che per uscire dall'immagine del dio della bibbia, promossa dalla chiesa cattolica (il secondo Stato), elaborò l'idea del Culto della Ragione con un vago Essere Supremo. Saint Simon, al momento della rottura con Comte, elaborava una struttura religiosa antitetica a quella cattolica e in uno scritto pubblicato postumo, "Nuovo cristianesimo", presentava il suo modello di società come la realizzazione del progetto dei vangeli.

Era necessario abbandonare il dio della bibbia, il terrorista assassino che si dipingeva il padrone delle persone, per poter costruire una diversa società. Questo modo di vedere le cose era avversato dalla chiesa cattolica che nella figura del dio personale della bibbia, in Gesù e nella vagina vergine della madonna, fondava i suoi dogmi di potere e di dominio.

Scrive Emile Durkheim in "Per una definizione dei fenomeni religiosi" ed. Armando Editore 1996 pag. 62:

Se qualcuno in ogni caso se ne discosta è colpevolizzato, emarginato e messo al bando. I dissidenti non godono di grande tolleranza. Tutto ciò mostra fino a che punto la religione possa esercitare una costrizione sociale: dappertutto infatti i dogmi essenziali sono tutelati contro gli eccessi della critica, grazie al ricorso a sanzioni severe. Quando poi la religione fa tutt'uno con la società politica, le pene vengono irrogate in nome e spesso anche da parte dello Stato. Quando al contrario società religiosa e società politica sono separate, esistono dei provvedimenti punitivi propri dell'apparato religioso, come la scomunica o la penitenza. In ogni modo esiste un parallelismo perfetto fra il carattere religioso delle credenze e l'intensità della repressione che viene imposta per farle rispettare: più marcato è il carattere religioso delle credenze, più elevato è il grado della loro obbligatorietà. L'obbligatorietà fa parte della natura stessa delle credenze religiose e può essere utile per definirle. Le rappresentazioni di ordine religioso si oppongono ad altre, come le opinioni obbligatorie si oppongono a quelle libere.

Questa forma apparente di religione, presentata dalla chiesa cattolica, nel positivismo diventa il fatto. L'osservatore costruisce la sua idea filosofica partendo dal fatto, il fatto del dio personale era un fatto che andava rimosso.

Perché andava rimosso?

Perché l'attività della chiesa cattolica era un'attività in perenne conflitto con gli uomini. Un conflitto violento in nome del dio padrone che soffocava il nuovo, la nuova organizzazione sociale, in nome della riaffermazione dei valori feudali e assolutisti del suo dio padrone.

Comte, nell'ultima parte della sua vita, comprese che se voleva che un'idea nuova, al di là del suo valore, come quella del positivismo potesse avere una qualche probabilità di vittoria o di intervento nella società, doveva rimuovere l'assolutismo cattolico opponendo alla religione cattolica un'altra religione.

Comte pensa che fosse necessario, nella fase positiva dell'evoluzione del genere umano, istituire un'"anima religiosa" mediante un potere spirituale distinto dal potere politico. Anziché al dio trascendentale della chiesa cattolica, la chiesa positivista si rivolge al "culto dell'umanità". L'umanità, come complesso organicista, nel positivismo assume il ruolo del "Grande Essere". Il Grande Essere è una specie di Coscienza assoluta della specie umana. La Terra viene venerata come il "Grande Feticcio" e lo spazio come "Grande Mezzo". Una trinità divina dalla quale far discendere l'etica della religione positivista il cui culto è distinto in tre forme: culto privato, culto domestico e culto pubblico.

Il culto privato è rivolto all'adorazione intima della donna (come sposa, madre e figlia); il culto domestico comprende nove sacramenti o passaggi di trasformazione individuale: presentazione, iniziazione (a 14 anni), ammissione (a 21 anni), destinazione (a 28 anni), matrimonio, maturità ( a 42 anni), quiescenza (a 63 anni), trasformazione (morte del corpo fisico) e incorporazione nel Grande Essere (7 anni dopo la morte). Infine, il culto pubblico rivolto al Grande Essere.

Comte dedicò molto tempo ad elaborare un calendario liturgico e a creare forme rituali. Istituì una classe sacerdotale. Il principio della chiesa positivista era "Vivi per gli altri" e sulla chiesa di Porte Alegre, in Brasile stava il motto "L'amore per principio, l'ordine per fondamento, il progresso per fine.".

L'amore del dio padrone; l'ordine morale del dio padrone e il progresso nelle finalità del dio padrone.

La sopravvivenza dopo la morte era pensata nella forma fisica dei vivi. Furono alcuni positivisti, seguaci di Comte, nello spirito della fisica sociale che prende in considerazione i fatti per quello che si presentano, a fondare la "scienza" dello spiritismo. I fantasmi erano i fatti sui quali, l'osservatore indagava. L'osservatore non si chiedeva in che cosa consisteva il fatto a cui assisteva. Proiettava sul fatto il suo giudizio piegando il fatto alla sua visione aprioristica del fatto stesso: sicuramente era uno spirito!

L'errore sociale che fece fu la mancata critica alla religione cattolica. Non in quanto clero, ma non accusò il dio della chiesa cattolica di essere il mandante del genocidio; non accusò il Gesù dei cristiani di essere un criminale; non accusò dei danni sociali che fece la vagina vergine della madonna. Non costrinse la chiesa cattolica a modificare la violenza con cui agiva nella e sulla società. Questo non era nello spirito positivista. Essendo cattolico, Comte ritenne di costruire un diverso cattolicesimo, con forme razionali diverse.

Chiese ai gesuiti di "mettersi d'accordo", ma i gesuiti sapevano che una religione non ha valore per la forma che presenta, ma per la manipolazione mentale che è in grado di mettere in atto sull'infanzia. Mentre Comte affrontava la dimensione razionale della religione, la religione cattolica distruggeva i positivisti aggredendo le loro basi religiose interferendo in maniera pesante con la struttura emotiva di tutti coloro che avrebbero aderito ai principi religiosi del positivismo per quanto questi avessero una base razionale ed umana.

Sembra difficile pensare, oggi, che il Positivismo sia uno dei fondamenti dell'occultismo e dell'esoterismo che dall'ottocento è arrivato fino a noi, eppure è così.

 

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Nel 1995 (mese più, mese meno) mi sono posto questa domanda: se io dovessi confrontarmi con i filosofi e il pensiero degli ultimi secoli, quali obiezioni e quali argomenti porterei? Parlare dei filosofi degli ultimi secoli, significa prendere una mole di materiale immenso. Allora ho pensato: "Potrei prendere la sintesi delle loro principali idee, per come hanno argomentato e argomentare su come io mi porrei davanti a quelle idee." Presi il Bignami di filosofia per licei classici, il terzo volume, e mi passai filosofo per filosofo e idea per idea. Non è certo un lavoro accademico né ha pretese di confutazione filosofica, però mi ha permesso di sciacquare molte idee generate dalla percezione alterata nel fiume del pensiero umano.

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Marghera, 03 settembre 2012

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell’Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La Teoria della Filosofia Aperta

Le idee si presentano alla ragione come dei lampi intuitivi. Illuminano per un attimo la ragione e poi tendono a sparire annullate da una ragione che tende a riprendere il controllo sull'individuo. Le idee sono un'emozione che insorge con violenza dentro di noi e modifica la nostra descrizione del mondo, una descrizione che la ragione tende a ripristinare ma che l'emozione ha definitivamente compromesso. Una nuova descrizione, una nuova filosofia emerge dentro di noi e noi, qualunque sia il nostro grado di cultura, dobbiamo comunque confrontarla con la cultura del mondo in cui viviamo.