Vangelo di Matteo 10, 34-36

Le istruzioni di Gesù agli apostoli

di Claudio Simeoni

Il libro, Gesù di Nazareth: l'infamia umana, è in correzione e di prossima pubblicazione

Vai agli ordini di Gesù agli apostoli

Vangelo di Matteo 10, 34-36

 

Afferma Gesù nel vangelo di Matteo 10, 34-36:

"Non crediate che io sia venuto a portare la pace sulla terra.
Non sono venuto a portare la pace, ma la spada.
Perchè sono venuto a dividere il figlio dal padre,
la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera;
e i nemici dell'uomo saranno i suoi famigliari."

Si tratta di una dichiarazione di guerra e di terrorismo nei confronti delle società civili, sia di allora, circa duemila anni fa, che di oggi.

Prima di Gesù non esisteva la guerra di annientamento per l'annientamento.

Capiamoci bene che cosa intendiamo per GUERRA.

La guerra, come oggetto in sé, prima di Gesù non esisteva.

Prima di Gesù esisteva la "guerra come mezzo" dell'esistenza. Gesù impone il concetto della "guerra come fine" dell'esistenza.

Prima degli ebrei prima e Gesù poi, c'era la guerra come mezzo per risolvere le questioni, quella che Clausewitz definisce come "la continuazione della politica con altri mezzi". C'era la politica, la politica di rapina, la politica dell'appropriazione di terre, beni, persone. E c'era la guerra come mezzo il cui scopo era di appropriarsi della ricchezza. La guerra come mezzo non è il concetto di GUERRA introdotto dall'ebraismo prima e dal cristianesimo poi.

Il concetto di guerra ebraico e cristiano è il concetto di "genocidio per il dominio" e "il dominio per eseguire il genocidio". La guerra come scopo dell'esistenza umana.

Il genocidio è il fine, lo scopo, del concetto di guerra introdotto da Gesù.

Un'attività di genocidio che viene imposta nella psiche delle persone, gli apostoli di Gesù, in modo così profondo che solo nel genocidio, quale riaffermazione della loro condizione psichica, possono trovare delle ragioni per continuare a vivere.

Il genocidio è l'insegnamento di fondo della bibbia cristiana (che porterà alla nascita dei campi di stermino nazisti e al massacro del Ruanda).

Proviamo a leggerne un passo:

"Appena divenuto re, si assise sul trono e sterminò tutto il casato di Baasa, senza lasciare in vita neppure un maschio, sia fra i parenti che tra gli amici. Così Zimri distrusse tutta la famiglia di Baasa, secondo la sentenza che il Signore aveva pronunciato contro di quella per bocca del profeta Jeu. Ciò avvenne a causa di tute le colpe di Baasa e di Ela, suo figlio, i quali peccarono e trascinarono nelle stesse colpe il popolo provocando ad ira, coi loro vani idoli, il Signore, Dio d'Israele. Il resto degli atti di Ela e tutto quello che egli fece, è scritto nel Libro degli annali dei re d'Israele." Ela re d'Israele, I Re 16, 11-14

Questo concetto di guerra, prima dell'avvento dell'ebraismo prima e del cristianesimo poi, non si è MAI visto sulla faccia della terra.

La guerra di annientamento per l'annientamento; la guerra santa per imporre il proprio dio; i campi di sterminio per chi non si mette in ginocchio con tutto il cuore e con tutta la propria anima al dio; nella storia dell'umanità, questo tipo di guerra, non si era mai vista.

Questa guerra, l'hanno inventata e codificata gli ebrei ed è piombata nella storia dell'umanità voluta dal Gesù di Nazareth e da chi si identificava in lui (o ne ha descritto tale figura attraverso i vangeli).

Un tipo di guerra che si svolge su due piani diversi: quello emotivo per sottomettere e disporre del singolo individuo alla sottomissione e all'obbedienza, e quello sociale per sottomettere e disporre di interi popoli a vivere in funzione della gloria del dio padrone.

Ed è sul doppio piano che dobbiamo discutere per capire come i seguaci di Gesù sono venuti a portare la guerra là dove la guerra non c'era.

In questo secolo Konrad Lorenz, lavorando sul comportamento animale, fa una serie di scoperte. Alcune di queste scoperte vengono analizzate, fra gli altri da Fromm. Queste analisi ci permettono di chiarirci alcuni punti di vista sul comportamento umano. In particolare, scrive il dizionario di psicologia di Galimberti, alla voce distruttività:

"Rifiutando la distinzione freudiana tra pulsioni di vita e pulsioni di morte, e accogliendo l'impostazione etologica di K. Lorenz, Froom distingue fra aggressività benigna, che è biologicamente adattativa, e aggressività maligna o distruttiva, che è un puro prodotto culturale perché ciò che in essa si esprime è "la vita che si rivolta contro sé stessa nel tentativo di darsi un senso". Questa connessione tra "distruttività" e "senso" porta a concepire la distruttività come un evento culturale per cui Fromm ritiene di dover proporre "il termine "aggressione" per l'aggressione difensiva, reattiva, biologicamente adattativa, e "distruttività" per la propensione specificatamente umana a distruggere e a cercare il controllo assoluto". Ne consegue che, essendo specificatamente umana e non derivata dall'istinto animale, la distruttività non contribuisce alla sopravvivenza fisiologica dell'uomo, ma è un elemento importante del suo funzionamento mentale. E' una di quelle passioni potenti e dominanti in certi individui e culture, e non in altri. E' una delle possibili risposte a esigenze psichiche radicate nell'esistenza umana e ha origine nell'interazione di varie condizioni sociali con i bisogni esistenziali dell'uomo" (1973) Tra le figure eminenti della distruttività, sia Freud che Fromm indicano la guerra, letta a partire dalle rispettive impostazioni teoriche."

Dice Fromm: "E' una di quelle passioni potenti e dominanti in certi individui e culture, e non in altri."

In quale cultura?

Quella ebrea, quella cristiana, quelle culture in cui il cristianesimo, erede dell'ebraismo, impone la sua dottrina ai bambini:

"Così dice il Signore degli eserciti: ecco che il castigo passa da una nazione all'altra e un grande uragano si scatena dalle estremità della terra: essi non saranno né pianti, né raccolti, né sepolti, ma rimarranno sul suolo come concime! Urlate, pastori, gridate, rotolatevi nella polvere, capi del gregge, poiché è giunto il giorno del vostro massacro, e voi cadrete come arieti prescelti. Non vi sarà più un rifugio per i pastori, non vi sarà più salvezza per i capi del gregge. Ascoltate le grida dei pastori, l'urlo dei capi del gregge, poiché il Signore devasta i loro pascoli. I campi tranquilli sono desolati davanti all'ardente ira del Signore. Il leone ha lasciato la sua dimora, la loro terra è mutata in deserto davanti alla spada devastatrice e al furore dell'ira di Dio." Geremia

E la follia di Geremia va di pari passo al desiderio di genocidio di Isaia:

"Quanti saranno trovati saranno trucidati, e chi sarà preso perirà di spada. I loro bambini saranno sfracellati sotto i loro occhi, le loro case saccheggiate, le loro donne violentate." Isaia 13, 15-16

Ebbene, il primo atto di guerra che si conosca fatta dai cristiani è l'azione di Zaccaria Ben Baracchia e i suoi figli (attività tanto esaltata da Gesù nei vangeli):

"Ebbe inizio di sabato, con il massacro dei pochi Romani di stazza alla fortezza Antonia di Gerusalemme e nel ben munito palazzo reale. Prima della resa era stata promessa alla guarnigione l'incolumità. In realtà, invece, venne graziato solo un ufficiale che accettò di farsi circoncidere."

Tratto da "Storia Criminale del Cristianesimo, vol. 1"

Scopo dei cristiani era il genocidio per il genocidio. Impiegarono decine d'anni i Romani per capire che scopo dei massacri dei cristiani-ebrei in quella che era chiamata "guerra giudaica" che si concluse con la distruzione di Gerusalemme attorno al 70 d.c. era quello di imporre il loro dio; macellare gli Esseri Umani per imporre il loro dio: INCONCEPIBILE!

Quella che Fromm chiama "E' una delle possibili risposte a esigenze psichiche radicate nell'esistenza umana e ha origine nell'interazione di varie condizioni" è l'effetto del condizionamento educazionale cristiano imposto mediante la coercizione ai bambini. Tale condizionamento educazionale è trasferito, una volta adulti, attraverso le loro azioni che mirano a soddisfare il bisogno educazionalmente indotto di potere e di dominio (autoidentificazione con la sindrome di onnipotenza che l'ideologia dell'annientamento impone) nella società civile che viene devastata dal loro desiderio.

La guerra che impone Gesù viene diretta contro i singoli individui, ma ben presto diventerà la guerra contro interi popoli per imporre il crocifisso e la sottomissione.

Fin dal quarto secolo la spada di Gesù si abbatte su popoli pacifici attraverso farneticazioni e diffamazioni di chi voleva applicare meglio l'ordine di guerra di Gesù:

"Secondo Ireneo, lo gnostico Marco otteneva l'obbedienza dei suoi per mezzo di "filtri amorosi o artifici magici", "attirando sui loro corpi la vergogna". Secondo il montanista Terulliano, i cattolici bevevano e avevano rapporti sessuali durante la celebrazione della comunione. San Cirillo accusava i montanisti di uccidere i bambini e mangiarli. Sempre a questo proposito tuonava Agostino: "Non credete che i seguaci dell'eresia siano un paio di omuncoli sconosciuti. Solo grandi uomini hanno dato vita alle eresie". Egli stesso gli diede la caccia nel corso della sua esistenza, ricorrendo di già all'aiuto del "braccio secolare". [la cosa ridicola] Secondo il cattolico Antweiler, "se è esistita un'epoca in cui l'obiettività ha celebrato il suo trionfo è stata quella dei padri della chiesa", e aggiunge "mi riferisco soprattutto al IV secolo".

Tratto da "Storia Criminale del cristianesimo"

Pensate se ad Atene avessero agito in questo modo gli Stoici, gli Accademici, gli Epicurei, i Sofisti o i Cinici: che cosa sarebbe successo?

Ma è Gesù che è venuto a portare la guerra. E prima di Gesù (e degli ebrei) non si conosceva la guerra d'annientamento per l'annientamento.

Proprio con i cristiani la guerra, da mezzo con cui risolvere le questioni, diventa fine.

Sconfiggere i nemici per annientarli; diventa l'imperativo di Gesù come continuazione della mattanza di suo padre nel vecchio testamento.

Così i Sassoni non abbracciano il cristianesimo, a differenza dell'ufficiale Romano della fortezza Antonia di Gerusalemme, e a 4.500 pagani viene tagliata la testa ad opera di Carlo Magno. Carlo Magno, un ignorante analfabeta, che soddisfa la sindrome psichiatrica dell'onnipotenza attraverso la distruttività.

Gesù taglia la testa a 4.500 persone che non volevano che lui diventasse il loro re! Luca 19, 27

Ed è Luca che ribadisce il concetto di Matteo:

"Sono venuto a portare fuoco sulla terra e come vorrei che fosse già acceso! Devo ricevere un battesimo e quanto mi sento angustiato, finché non sia compiuto. Credete che io sia venuto a mettere pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. Perché d'ora in poi cinque persone in una casa saranno divise, tre contro due e due contro tre. Saranno divisi il padre contro il figlio, il figlio contro il padre, la madre contro la figlia, la figlia contro la madre, la suocera contro sua nuora, la nuora contro la suocera."

Tratto dal vangelo di Luca 12, 49-53

La guerra di Gesù non è contro un nemico, contro chi minaccia la sicurezza delle persone, ma è la guerra alla convivenza civile; è la volontà del genocidio!

Scrive André Glucksmann nel suo "Il discorso della guerra" ed. Feltrinelli:

"La guerra è innanzi tutto insulsa. Se essa regola interamente le culture più sofisticate, il suo potere segreto sta soltanto nella sua brutalità; stupida come un terremoto, essa è "distruzione naturale, sconvolgimento senza scopo, devastazione furiosa". La guerra è la rivincita della natura sulla cultura, dell'inorganico sull'organico, della morte sulla vita: "In tal modo nel genere umano il costruire si alterna al distruggere; quando in costruire ha arrecato danno abbastanza a lungo alla natura inorganica e ha determinato sotto tutti gli aspetti la sua difformità, allora scatta l'indeterminatezza oppressa e la barbarie della distruzione cade sul costruito, e spazza via tutto, ed ogni cosa rende libera e piatta ed uguale." Hegel, "Sistema dell'eticità: in scritti di filosofia del diritto. La guerra non ha un significato nascosto, si manifesta per quello che è, una chiara mancanza di significato."

Si tratta di un tentativo di separazione fra quella che è la guerra contro i singoli individui e la guerra come comportamento generale con cui il cristianesimo fissa la sua vittoria all'interno dei singoli individui.

La guerra non è insulsa: la guerra, intesa come scontro fra nazioni o fra classi, ha uno scopo. Individuare tale scopo e risolverlo con mezzi diversi, consente di evitare la guerra; almeno quella guerra! Solo che lo scopo, nel genocidio cristiano, sfugge ad André Glucksmann. La guerra cristiana ha lo scopo di fissare nei combattenti la "credenza". Sono stati costretti a credere nella fine del mondo e ora, nello scontro, vedono un surrogato della fine del mondo, vedono delle immagini, che spesso essi stessi provocano, con cui costruiscono la loro idea visiva della fine del mondo. Sia che l'individuo provochi la distruzione o la subisca lo shock emotivo è talmente violento da spazzare ogni resistenza razionale e la sottomissione al dio onnipotente e salvatore emerge dentro di lui. Non è più l'individuo, il costruttore che discuteva esponendo, animatamente, contro gli amministratori politici le sue opinioni; è colui che deve obbedire ad ordini di distruzione che gli amministratori religiosi e politici gli impongono. E' colui che è costretto a subire situazioni distruttive nelle quali è stato condotto da amministratori politici e, in quel momento, abbandonato a sé stesso. Abbandonato nell'incapacità di mettere in atto qualsiasi iniziativa: gli ebrei nei campi di sterminio non ebbero neppure l'idea di ribellarsi all'attività di genocidio. Però oggi sono degli ottimi gestori del campo di sterminio chiamato Palestina!

Attraverso la guerra l'uomo non si libera, lo si sottomette.

Il condizionamento emotivo ci costringe, troppo spesso, a puntare l'attenzione sulla "guerra" quando questa esplode, ma la nostra attenzione viene deviata dall'osservare tutti quegli atti di guerra che vengono portati nella società civile ai singoli individui. Singoli atti che provocano un accumulo di tensioni emotive che finiscono o per esplodere (come guerra) o per essere incanalati ed usati da soggetti che controllano le persone (come guerra). Il cristianesimo è solo un atto di guerra col quale si sottomettono le persone. Oggi, per portare la guerra alle persone, i cristiani parlano di pace. Solo chi è in pace nei loro confronti può essere aggredito e sottomesso. Costretto in ginocchio davanti ad un crocifisso!

Si sottomettono le persone quando si impone loro di non scorgere la guerra che viene portata alla loro struttura emotiva ogni giorno quando la guerra non è dichiarata e l'individuo si trova da solo a dover combattere nella propria quotidianità contro forze che, non rispettando le leggi e le regole, vogliono distruggere la sua struttura emotiva: l'attività di occupazione sociale e di proselitismo messa in atto dai cattolici!

E così Gesù ordina la guerra contro tutti i popoli e contro tutte le nazioni:

"Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate, dunque, e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del figliolo e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, siano alla fine del mondo."

Tratto dal vangelo di Matteo 28, 18-20

Commenta questo passo e la dichiarazione di guerra ai popoli James Hillman:

"La tolleranza è compromesso, l'inclusione tradimento, la coercizione, anche violenta, necessaria."

Tratto da "Un terribile amore per la guerra" di James Hillman ed. Adelphi

Un esempio per tutti è l'invocazione di Pelagio secondo (papa cattolico 579-590) contro i Longobardi cristiani Ariani che definiva "idolatri", scrisse:

"... che voialtri membri della chiesa cattolica, uniti come un corpo sotto la guida del capo, vi affrettiate con tutte le vostre forze in aiuto della nostra pace e della nostra serenità in nome dell'unità dello Spirito Santo. Perché riteniamo non inutile (otiosum), anzi mirabilmente disposto dalla divina provvidenza che i vostri sovrani siamo uguali all'Impero Romano nella confessione della retta fede, affinché vi leviate a vicini soccorritori di questa città e dell'Italia tutta. E allora, amati fratelli, se ai vostri sovrani il potere è stato concesso da Dio, attenti che la vostra fede non si manifesti fiacca..." e alla fine ribadisce: "Dunque, vi esortiamo ad affrancare con la massima energia e speditezza i sacrari degli apostoli, di cui voi cercate la forza, dalla contaminazione pagana, e ad insistere presso i vostri re affinché con una decisione salutare vogliano al più presto sciogliersi dall'amicizia e dall'alleanza dello scellerato nemico, dei Longobardi, in modo che, se per costoro giunge il tempo della vendetta, che immediata attendiamo dalla misericordia di Dio, essi non siano colti come complici."

Tratto da Storia Criminale del Cristianesimo di Karlheinz Deschner IV volume pag. 91 editore Ariele

E' forse differente?

"Ma i figli d'Israele fecero prigioniere le donne di Madian con i loro bambini e depredarono tutto il loro bestiame, tutte le loro greggi e tutte le loro sostanze. Incendiarono tutte le città da abitare e tutti i loro attendamenti. Poi presero tutto il bottino, tutto ciò che avevano catturato, persone e animali, e condussero a Mosè, al sacerdote Eleazaro e a tutta l'assemblea dei figli d'Israele i prigionieri, il bottino e le spoglie fin presso gli accampamenti nelle steppe di Moab, sulla riva orientale del Giordano di fronte a Gerico. Mosè, il sacerdote Eleazaro e tutti i capi della comunità andarono loro incontro fuori del campo. Ma Mosè s'addirò contro i comandanti dell'esercito, capi di migliaia e capi di centinaia, che tornavano da quella guerra e disse loro: "Perché avete lasciato in vita tutte le donne? Furono proprio esse che per suggerimento di Baalam sedussero i figli d'Israele trascinandoli all'infedeltà verso il signore nel fatto di Fegor, per cui scoppiò il flagello in mezzo al popolo del Signore. Or dunque, uccidete tutti i bambini maschi e tutte le donne che hanno avuto rapporti intimi con un uomo; invece le fanciulle vergini, che non hanno ancora conosciuto l'uomo, serbatele in vita per voi."

Tratto da la bibbia cristiana, Numeri 31, 9-18

"Non crediate che io sia venuto a portare la pace sulla terra. Non sono venuto a portare la pace, ma la spada. Perchè sono venuto a dividere il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera; e i nemici dell'uomo saranno i suoi famigliari."

Tratto da vangelo di Matteo 10, 34-38

Mai un ordine di distruzione fu così spietatamente eseguito.

Gesù ha portato la guerra di sterminio; uno sterminio finalizzato a sottomettere le persone.

Quel tipo di guerra, prima di Gesù, non era mai esistita se non nelle fantasie morbose e di morte degli ebrei deportati a Babilonia.

 

Marghera 25.05.2007

Vai al significato sociale dei Vangeli Cristiani.

 

 

 

 

Home Page

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Liberare l'uomo dall'odio

Le istruzioni di Gesù agli apostoli

C'è qualche cosa di assolutamente malvagio in Gesù. La volontà di distruggere il divenire dell'uomo sottomettendolo ai propri deliri assolutistici. Io sono il tuo padrone, dice Gesù, in quanto figlio del dio padrone e tu uomo devi distruggere il tuo futuro perché io sono la realizzazione del tuo assoluto in questo presente. Per Gesù l'uomo è bestiame senza futuro e lui, negando il futuro dell'uomo, pretende di ergersi a salvatore dell'uomo che ha macellato per i propri deliri assolutistici.