Vangelo di Matteo 10, 11 - 15

Le istruzioni di Gesù agli apostoli

Claudio Simeoni

Vai agli ordini di Gesù agli apostoli

Vangelo di Matteo 10, 11 - 15

 

Afferma Gesù nel vangelo di Matteo 10, 11 - 15:

"In qualunque città o villaggio entrerete, informatevi se vi è qualcuno degno e dimorate presso di lui fino alla vostra partenza.
Entrando nella casa salutatela; e se la casa ne è degna, scenda la vostra pace sopra di essa;
ma se non ne è degna, ritorni la vostra pace a voi.
Se qualcuno non vi riceve né ascolta le vostre parole, uscendo da quella casa o da quella città, scuotete la polvere dai vostri piedi.
In verità vi dico: nel giorno del giudizio il paese di Sodoma e di Gomorra sarà trattato meno severamente di quella città."

"scenda la vostra pace; ritorni la vostra pace da voi."

"scenda la vostra guerra; ritorni la vostra guerra da voi."

Si tratta di una dichiarazione di guerra alla società civile.

Un'aggressione militare. L'aggressione è direttamente proporzionale alla capacità d'urto e di offesa degli apostoli.

Non sono "gli altri", la società civile che si muove contro di loro. Non è la società civile che pretende che gli apostoli aprano le loro case. Gli apostoli non agiscono alla pari con la società civile. Non vivono in essa. Non lavorano in essa. Non vivono le stesse contraddizioni della società civile. Gli apostoli sono esterni alla società civile e vivono piegando la società civile a sé stessi. Esattamente come i missionari cristiani.

Gesù ha imposto la guerra. Prima del cristianesimo non esistevano guerre per motivi religiosi. Prima del cristianesimo, nessuno ha mai preteso che qualche persona rinnegasse la propria religione, né ha infilato ferri roventi nel deretano di donne indifese per costringerle a confessare di non essere delle buone cristiane (nessuna religione ha usato violenza per imporre sé stessa).

Per altri motivi si facevano le guerre, ma non per questioni religiose. Gesù è venuto a distruggere la pace e macellare l'umanità per il proprio piacere di distruttore! Solo macellando l'umanità, i cristiani potevano imporre il cristianesimo. Predicano la fine del mondo, non una diversa organizzazione sociale per affrontare il futuro. Sono venuti per distruggere le società, non per edificarla! Devono riuscire a spargere terrore affinché le persone siano indotte a invocare la fine del loro presente.

Di quante lacrime e sangue di milioni di uomini pacifici grondano le mani di Gesù!

Gli apostoli NON SONO DEGNI DELLA SOCIETA' CIVILE. Devono agire come ladri nella notte. Ladri nella notte che devono innanzitutto cercare qualcuno che sia disposto a farsi derubare: "qualcuno degno e dimorate presso di lui".

Demetra si fa ospitare nella casa di Celeo. Ma Demetra non ruba la sua ospitalità, né si impone, si offre di fare da nutrice al figlio di Celeo. Non pretende sottomissione.

Gesù deve cercare qualcuno da ingannare. Qualcuno degno, nel linguaggio cristiano, è una persona compassionevole nei confronti del mondo ma non sufficientemente attenta ai meccanismi del mondo (smaliziata) al punto tale da individuare il pericolo per la società in cui vive. Qualcuno le cui emozioni e i cui sentimenti possono essere incarcerati ed incanalati in funzione del benessere del proprio padrone. La persona che pratica la Pietas non ha forse l'animo aperto al mondo che la circonda? Il compito degli apostoli è quello di stuprare quell'animo; chiuderlo al mondo ed aprire gli stessi sentimenti nei confronti del loro padrone.

La questione viene precisata nel vangelo di Luca.

Luca dice:

"Dimorate in quella casa mangiando e bevendo quello che vi sarà servito." Luca 10, 7

Non serve, dice Matteo e Luca, che vi appropriate delle ricchezze del vostro ospite. Non serve che pretendiate più di quanto il vostro ospite vuole darvi. Vi dovete impossessare del vostro ospite: è lui l'oggetto del vostro agguato.

Dovete spostare l'attenzione, le emozioni e le aspettative del vostro ospite dalla "pietas" nei confronti della società in cui vive, a Gesù, il vostro padrone! E' Gesù, come padrone, che deve diventare l'oggetto della Pietas soggettiva dell'ospite, non il mondo in cui la persona vive.

Succede a moltissimi cristiani di provare un sentimento struggente e di rivolgerlo al loro Gesù, mentre è solo la disperazione per essersi separati dal mondo in cui vivono. E' solo la disperazione per non sentire più le voci della vita: il loro animo è stato incarcerato e i loro sentimenti incanalati!

Loro sono i degni o i possibili degni, presso i quali gli apostoli dimorano.

"Entrando nella casa salutatela".

E' un simbolismo usato dai cristiani, come "baciare la terra".

Se presso Roma Antica baciare la Terra era "baciare la madre" (Vedi Bruto e la caduta della monarchia a Roma); per i cristiani "baciare la terra" o "salutare la casa" significa: "è roba mia!". "Roba mia!" che non è inteso come proprietà privata in senso civile, ma come appartenenza alla propria fede. Un po' come il battesimo che marchia il bambino che il cristiano rivendica come "roba sua!".

Durante la visita di Wojtyla in Grecia i cronisti si stupirono che a Wojtyla fosse impedito di "baciare la terra" come aveva fatto in tutti i suoi viaggi. Quel gesto gli fu impedito dagli Ortodossi Greci. Gli Ortodossi Greci conoscevano perfettamente il significato religioso del gesto e loro non potevano permettere a Wojtyla di affermare simbolicamente che quella terra fosse "roba sua!".

In ogni città, dice Gesù, ci sono degli individui che possono essere circuiti con maggior facilità. Trovateli e dimorate presso di loro al fine di coinvolgerli nelle vostre attività e aiutarvi a diffondere l'idea che sta per arrivare la fine del mondo e che voi siete coloro che può salvarli dalla distruzione eterna. Non dovete, dice Gesù, iniziare a fare la guerra a tutta la città, ma concentrate la vostra azione sull'individuo più fragile di quella città. Se quest'uomo vi ascolta ed accoglie le vostre parole, si lascia circuire e separare dalla società civile, siate in pace con lui, altrimenti ritirate la "vostra pace" e dichiaratelo nemico da distruggere.

Riprendiamo la citazione da Matteo:

"... e se la casa ne è degna, scenda la vostra pace sopra di essa; ma se non ne è degna, ritorni la vostra pace a voi. Se qualcuno non vi riceve né ascolta le vostre parole, uscendo da quella casa o da quella città, scuotete la polvere dai vostri piedi. In verità vi dico: nel giorno del giudizio il paese di Sodoma e di Gomorra sarà trattato meno severamente di quella città." Matteo 10, 11-15

E' importante comprendere come gli apostoli non vanno in una città a predicare il proprio "credo" o le proprie convinzioni religiose. Non ne hanno. Non mettono in piazza le loro idee discutendole con gli abitanti di quella città. Devono imporre l'idea della fine del mondo, spargere terrore ed angoscia per costringere gli abitanti in ginocchio davanti a loro. La cultura Greca e quella Romana, accoglievano un dio sconosciuto o un dio diverso, ma non erano disposte ad accogliere l'angoscia e il terrore per sottomettere la società attraverso l'angoscia e il terrore.

Da parte di Gesù si tratta di una vera e propria dichiarazione di guerra alla società civile. Un tentativo di disarticolarla per appropriarsene.

Gli apostoli arrivano e creano problemi alla società. Non arrivano in una società che ha dei problemi e propongono delle soluzioni, ma creano problemi conflittuali al solo scopo di imporre il terrore e l'angoscia per la fine del mondo. E quest'azione è del tutto logica. Proviamo a pensare una società che sta combattendo per la propria sopravvivenza. Le forze psichiche degli individui sono tutte tese a risolvere i problemi che la investono e non sono disponibili ad accogliere predicatori che sono indifferenti alla situazione conflittuale in atto. Per gli apostoli è necessario trovare una città tranquilla, che vive la propria vita senza conflittualità. Una società che si può dedicare anche ad amenità. Quella città è pronta per gli apostoli. E' pronta per accogliere la conflittualità che gli apostoli porteranno.

Là, dove c'è pace, gli apostoli cristiani porteranno guerra religiosa.

La guerra viene portata al singolo individuo. Non al singolo individuo in quanto singolo individuo, ma al singolo individuo in quanto parte di una città, di un Sistema Sociale. La frase viene retta da "uscendo da quella casa o da quella città". Gesù è consapevole che la sua truffa, il suo inganno, può essere individuato dal singolo individuo che mette in atto delle reazioni al suo tentativo di aggressione, ma può essere che l'aggressione che Gesù porta al singolo individuo sia assunta, sentita come propria, da tutta la città e tutta la città cacci gli apostoli. Casa e città sono il singolo e l'insieme. Se capitola la casa, può iniziare a capitolare la città.

Qual è il grande delitto, la grande offesa, che Gesù reputa di ricevere? Non essere ricevuto o non ascoltare le parole degli apostoli. Ricevere non significa "entra, ti offro un caffé e arrivederci!", ma significa: "Entra "buana", la mia casa è tua e io sono il tuo servo perché tu sei il rappresentante di Gesù figlio del dio padrone e, come tale, sei il mio padrone!" Ascoltare le parole non significa "ho ascoltato quello che dici, buona giornata, vado al lavoro!", ma significa: "mi hai rivelato la verità della fine del mondo, ti prego, salvami!" Segue inginocchiamento della persona "degna" e consegna, da parte della persona "degna", dei suoi averi agli apostoli perché "l'operaio merita il suo nutrimento!"

Dallo "scuotete la polvere dai vostri piedi" al "Il paese di Sodoma e Gomorra sarà trattato meno severamente di quella città" c'è uno spazio di reazione che va dal disprezzo, diffamatorio e ingiurioso, nei confronti di quella città, alla distruzione totale della città col massacro dei suoi abitanti come sarà messo in atto sistematicamente dai cristiani.

Quando l'angoscia e il terrore non vengono soggettivati, gli abitanti reagiscono cacciando gli apostoli: "ma che sciocchezze andate farneticando!". Agli apostoli non resta che la violenza fisica. Una violenza che può essere mascherata soltanto se con gli apostoli si schiera il potere civile con i suoi poliziotti, i suoi magistrati e le sue galere. Se il potere militare non appoggia l'azione degli apostoli, agli apostoli non resta che il disprezzo e l'ingiuria "scuotono la polvere dai loro piedi", ma quel giorno che il potere civile si schiererà con gli apostoli, saranno leggi vessatorie, condanne a morte, stragi e genocidio. "il paese di Sodoma e Gomorra sarà trattato meno severamente di quella città".

Ordine di macellare l'umanità ad imitazione del genocidio di Sodoma e Gomorra perpetrato dal dio padrone suo padre. Questa è espressione di un vigliacco che ha nel genocidio l'unica forma ideologica della sua ragione d'essere.

324 L'imperatore Costantino dichiara il cristianesimo l'unica religione ufficiale dell'impero romano. Nella città di Didima, in Asia minore, i cristiani saccheggiano l'oracolo del DIO APOLLO e torturano a morte i sacerdoti pagani. I cristiani sfrattano i Gentili (Pagani) dal Monte Athos e distruggono i templi greci locali.

326 L'imperatore Costantino, in seguito alle istruzioni di sua madre Elena, distrugge il tempio del DIO ASCLEPIO in Aigeai in Cilicia e molti templi della DEA AFRODITE in Gerusalemme, Aphaca, Mambre, Phoenice, Baalbek, ecc.

330 L'imperatore Costantino ruba i tesori e le statue dei templi pagani greci per decorare la Nuova Roma (Costantinopoli), la nuova capitale dell'impero.

335 L'imperatore Costantino saccheggia molti templi Pagani in Asia Minore e in Palestina e ordina l'esecuzione per crocifissione dei "praticanti di magia e gli indovini (lettori di sorte)". Viene martirizzato il filosofo neoplatonico Sopatrus.

341 L'imperatore Flavio Giulio Costanzo perseguita "tutti gli indovini e gli Hellenici (pagani greci?). Molti Gentili (Pagani) sono o imprigionati o giustiziati.

(ho perso la memoria da dove ho tratto la citazione)

Le stragi, ordinate da Gesù, arrivano appena i cristiani ne avranno la possibilità, dopo aver appoggiato strage su strage nell'attesa della fine del mondo. Ciò che era "scuotere la polvere dai piedi" diventa "il giorno del giudizio", "il giorno della strage".

Gesù è il mandante delle stragi! E' Gesù che ordina le stragi per odio contro le società civili che non si mettono in ginocchio davanti a lui.

 

Marghera 25.05.2007

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Claudio Simeoni

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C'è qualche cosa di assolutamente malvagio in Gesù. La volontà di distruggere il divenire dell'uomo sottomettendolo ai propri deliri assolutistici. Io sono il tuo padrone, dice Gesù, in quanto figlio del dio padrone e tu uomo devi distruggere il tuo futuro perché io sono la realizzazione del tuo assoluto in questo presente. Per Gesù l'uomo è bestiame senza futuro e lui, negando il futuro dell'uomo, pretende di ergersi a salvatore dell'uomo che ha macellato per i propri deliri assolutistici.