Friedrich Schiller (1759 - 1805)

Riflessioni sulle sue idee.

di Claudio Simeoni

 

Cod. ISBN 9788891185778

Teoria della Filosofia Aperta - Volume uno

 

La filosofia della Religione Pagana.

Scrive il Bignami di filosofia (ed.1984):

1) Secondo Schiller l'uomo dispone di una doppia natura: quella fisica legata all'istinto sensibile, e quella morale, legata alla ragione. L'uomo deve saper bene equilibrare la natura fisica e quella morale, senza eliminare nessuna delle due. La completa armonia fra sensibilità e ragione permette alla legge morale di non presentarsi come imperativo e costituisce il mondo della bellezza.

2) Poiché il principio che conduce a quest'armonia è l'arte, la perfetta formazione della personalità umana si risolve nell'educazione estetica, che porta l'uomo ad esercitare liberamente tutte le sue energie e ne fa un' "anima bella".

La "natura umana " è una, al di là dei piani, dei mezzi e dei modi attraverso i quali si esprime. Non esistono visioni diverse dello stesso oggetto, esistono angolature diverse e collocazioni diverse con cui lo stesso soggetto agisce e si esprime all'interno dell'oggettività in cui vive e dei mutamenti a cui aspira o è costretto ad adattarsi.

La "natura morale" dell'Essere Umano non è un oggetto in sé, ma è un giudizio espresso dagli occhi e dall'atteggiamento di chi guarda le azioni e i comportamenti del soggetto. Il giudice proietta le sue categorie di giudizio attraverso le quali guarda il mondo, ma la morale appartiene al singolo Essere Umano che guarda e non ad una categoria oggettiva. Affermare l'esistenza di un soggetto morale, equivale ad appiattire l’individuo in un ideale morale estraneo al soggetto che agisce e funzionale alle necessità di dominio del soggetto che guarda ed emette il giudizio. Vivere e giudicare chi sta vivendo e, di fatto, aver rinunciato a vivere, è una contraddizione che non può essere risolta all’interno dell’ideologia cristiana che fa del dio giudice e spettatore il modello a cui gli uomini devono ispirarsi per impedire o circoscrivere la vita degli uomini che stanno agendo per veicolare le loro pulsioni di vita. Prassi consolidata del Comando Sociale è assumere una morale imponendola a tutti gli Esseri Umani; impone loro di adeguarsi, pena la condanna a morte o, al meglio, un'accusa di immoralità con cui bandirli dalla società.

Quando Schiller parla di contrapposizione fra individuo sensibile e individuo morale sicuramente pensa ad una contraddizione all'interno dell'individuo senza ricordare come la sensibilità (da egli definita) e la moralità (da egli definita) vengano articolate dall'individuo per affrontare contraddizioni e bisogni diversi onde veicolare le proprie pulsioni come bisogno primario dell'esistenza.

Sensibilità ( inteso come istinto animale) e ragione sono due strumenti psichici da armonizzare. Come si potrebbe altrimenti mettere sotto controllo l'Essere Umano e nello stesso tempo chiedergli prestazioni attraverso le quali difendere e rinvigorire il Sistema Sociale stesso? Come potrebbe, senza l'istinto sensitivo, l'Essere Umano produrre figli o difendere il Sistema Sociale da invasioni di un altro Sistema Sociale o, ancora, il poliziotto torturare l'Essere Umano in disaccordo col Sistema Sociale che egli deve "proteggere"?

La contraddizione attanaglia Schiller che nella disperazione giunge a risolverla nella bellezza. Quale bellezza? Quella di un paio di scarpe fatte bene capaci di proteggere un piede durante la pioggia? O quella di un buon vestito che lo protegga dalle intemperie? No! L'arte con l'a maiuscola. La poesia. La pittura, la scultura ecc.. Schiller ricorre alle antiche Muse nelle quali veicolare le pulsioni e il desiderio dell’uomo. Le Muse intese come categorie in cui l’istinto può, secondo Schiller, veicolarsi in categorie morali accettate dalla morale della ragione. Categorie ben accette al controllo sociale e categorie che controllano l’istinto pulsionale incontrollabile dell’uomo. La bellezza e l’arte come prigione della vita dell’individuo.

La soluzione fra istinti e morale si risolve nella forma estetica. Peccato che la forma estetica dell'arte sia una forma di disperazione dei bisogni e desideri insoddisfatti e insoddisfacibili mediante l'imposizione della morale. Questo viene ignorato da Schiller come ignora la maggior parte degli Esseri Umani costretti a lavoro duro e penoso mentre egli, o altri, si beano della bellezza dopo che i loro bisogni sono soddisfatti dal lavoro degli schiavi. In quel bearsi della bellezza viene negata la veicolazione pulsionale. La conoscenza si ferma alla forma. La libido viene incanalata, controllata, “morigerata” dalle categorie formali. Il bisogno di libertà dell’uomo viene circoscritto nei comportamenti artistici. L’estetica come barriera alla vita. L’estetica come controllore delle pulsioni vitali. L’estetica come forma che annulla l’empatia fra il soggetto che vive e un mondo di soggetti che fremono e vibrano di desiderio con lui.

A Schiller interessa divenire "un'anima bella" piuttosto che cercare o identificare gli elementi che gli permettono questo. L'estetica rappresenta la resa dell'Essere Umano nella sua scala del divenire. Rappresentano il momento della sconfitta. L'apparenza esteriore non rivela l'essenza noumenica, ma la nasconde falsandola. L'apparenza nasconde la realtà e, quando qualche cosa viene nascosto lo è soltanto per creare inganno: come fondamento della menzogna.

 

Teoria della Filosofia Aperta - Volume uno

 

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Nel 1995 (mese più, mese meno) mi sono posto questa domanda: se io dovessi confrontarmi con i filosofi e il pensiero degli ultimi secoli, quali obiezioni e quali argomenti porterei? Parlare dei filosofi degli ultimi secoli, significa prendere una mole di materiale immenso. Allora ho pensato: "Potrei prendere la sintesi delle loro principali idee, per come hanno argomentato e argomentare su come io mi porrei davanti a quelle idee." Presi il Bignami di filosofia per licei classici, il terzo volume, e mi passai filosofo per filosofo e idea per idea. Non è certo un lavoro accademico né ha pretese di confutazione filosofica, però mi ha permesso di sciacquare molte idee generate dalla percezione alterata nel fiume del pensiero umano.

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Marghera, 22 aprile 2012

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell’Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La Teoria della Filosofia Aperta

Le idee si presentano alla ragione come dei lampi intuitivi. Illuminano per un attimo la ragione e poi tendono a sparire annullate da una ragione che tende a riprendere il controllo sull'individuo. Le idee sono un'emozione che insorge con violenza dentro di noi e modifica la nostra descrizione del mondo, una descrizione che la ragione tende a ripristinare ma che l'emozione ha definitivamente compromesso. Una nuova descrizione, una nuova filosofia emerge dentro di noi e noi, qualunque sia il nostro grado di cultura, dobbiamo comunque confrontarla con la cultura del mondo in cui viviamo.