La parabola del figliuol prodigo

Spiegazione della parabola di Luca

Claudio Simeoni

 

Il libro, Gesù di Nazareth: l'infamia umana, contiene l'analisi ideologica di Gesù

Cod. ISBN 9788893322034

Indice Gesù

La parabola del figliuol prodigo
il suo significato nella società e nel sistema giuridico

 

"Egli disse ancora: "Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: "Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta". E il padre divise fra i figli i suoi beni. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, mesa insieme ogni cosa, se ne partì per un paese lontano, e là scialacquò tutto il suo patrimonio vivendo dissolutamente.

Quando ebbe dato fondo ad ogni cosa, venne in quella regione una tremenda carestia ed egli cominciò a sentir la miseria. Allora se ne andò e si mise a servizio di un uomo di quel paese, il quale lo mandò nei suoi campi a custodire i suoi porci. Avrebbe voluto riempirsi il ventre delle carrube che mangiavano i porci, ma nessuno gliele dava. Allora, rientrato in sé stesso, disse: "Quanti mercenari di mio padre hanno pane in abbondanza, ed io, qui, muoio di fame!... Mi alzerò ed andrò da mio padre e gli dirò: "Non sono più degno di essere chiamato tuo figlio: trattami come uno dei tuoi mercenari". E alzatosi, andò da suo padre. Lo vide il padre, mentre era ancora lontano, e ne ebbe pietà; allora, correndogli incontro, gli si gettò al collo e teneramente lo baciò. Il figlio disse: "Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono degno di essere chiamato tuo figlio". Ma il padre ordinò ai servi: "Portate subito la veste più bella e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, si banchetti e si faccia festa; perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto e si è ritrovato". E cominciarono a far festa.

"Il figlio maggiore era nei campi. Al ritorno, già vicino a casa, sentendo musica e canti, chiamò un servo e gli domandò che cos'era tutto quello. E il servo gli rispose: "E' tornato tuo fratello e tuo padre ha ammazzato il vitello grasso, perché lo ha potuto riavere sano e salvo". Egli allora si adirò e non voleva entrare.

"Il padre uscì fuori a pregarlo. Ma egli si rivolse al padre e gli disse: "Ecco, sono tanti anni che io ti servo, senza avere mai trasgredito uno dei tuoi ordini, e tu non mi hai dato mai nemmeno un capretto per far festa con i miei amici. Ed ora che è tornato questo tuo figlio, che ha consumato tutti i suoi beni con delle meretrici, tu gli hai ucciso il vitello grasso. Il padre rispose: "Figlio, tu sei sempre con me, e tutto quello che io ho è tuo; ma era ben giusto far festa e darsi alla gioia, perché questo tuo fratello era morto ed è ritornato in vita, era perduto e si è ritrovato."

Vangelo di Luca 15, 11-32

Questa parabola va letta ed interpretata iniziando dalla fine.

Che cosa celebra il padre? Qual è l'oggetto della festa?

IL PADRE CELEBRA SE' STESSO!

Celebra il suo successo nell'aver distrutto suo figlio e le sue possibilità di esistere indipendentemente da lui. Il padre possiede la ricchezza. Non si dice perché la possiede o come l'abbia accumulata. Per gli intenti della parabola non è importante: la ricchezza è posseduta dal padre in quanto lui è il padre.

Il figlio, prende la ricchezza del padre, ma non ha la capacità di costruire la ricchezza. La ricchezza, per i cristiani è oggetto in sé, non è frutto del lavoro e dell'attività degli Esseri Umani. Se, per i cristiani, la ricchezza fosse il frutto dell'attività degli Esseri Umani, la ricchezza non sarebbe l'oggetto del discutere, ma l'oggetto del discutere sarebbe l'attività degli Esseri Umani capace di costruire la ricchezza.

Per i Pagani non è importante l'oggetto posseduto, ma è importante l'uso che ne faccio dell'oggetto e il percorso attraverso il quale sono venuto in possesso dell'oggetto.

I cristiani partono da diverse categorie di pensiero. La ricchezza è oggetto che appartiene al padrone con la quale il padrone esercita il suo essere padrone. Per i cristiani la ricchezza non può appartenere a nessuno che non sia un padrone e, proprio perché possiede la ricchezza, è legittimato ad essere il padrone.

Per questo motivo nel cristianesimo non è ammessa la concorrenza nella ricchezza. La ricchezza appartiene al dio padrone; la ricchezza appartiene alla chiesa cattolica; la ricchezza appartiene all'imperatore; la ricchezza appartiene al re ecc. ecc..

Per i cristiani la ricchezza NON SI FORMA MEDIANTE IL LAVORO E L'IMPEGNO, MA LA RICCHEZZA E', QUALE DONO DEL DIO PADRONE A CHI IL DIO PADRONE VUOLE.

L'uomo, per i cristiani, è creato ad immagine e somiglianza del loro dio e dunque nulla può essere al di fuori del padre.

Questo è l'orrore rappresentato da questa parabola!

Il padre non si sente in dovere di fornire al figlio i mezzi psichici, morali, sociali con cui affrontare la sua vita. Il figlio, per i cristiani, è solo una bestia che va allevata in dipendenza dell'allevatore, il padre. Il padre asserve suo figlio, gli distrugge la volontà, gli distrugge la capacità di costruire la sua esistenza: lo rende dipendente da sé!

Ed ecco il figlio manifestare un guizzo di volontà: dio non esiste, dicono gli Atei. Così gli Atei si allontanano dalla chiesa cattolica: il loro padre! La chiesa cattolica ha dato loro una parte delle sue ricchezza, la coercizione educazionale. La miseria morale è la ricchezza che la chiesa cattolica ha dato agli uomini quale "padre" dei bambini che ha costretto in ginocchio. Nonostante questo, dentro di lei, qualcuno proclama che il dio padrone non esiste e tenta di uscire dall'orrore imposto dalla chiesa cattolica. Raccoglie le sue forze e si allontana.

Solo che non c'è futuro fuori dalla chiesa cattolica per coloro a cui la chiesa cattolica ha distrutto la struttura psico-emozionale rendendola dipendente da sé stessa. La chiesa cattolica è come il padre: ha distrutto le possibilità delle persone che ha educato di costruire un futuro diverso da quello che lei impone.

Così il figlio fallisce.

Non è in grado di far fronte alle contraddizioni della sua vita.

La carestia ha preso il luogo dove egli è, non il luogo dov'è suo padre.

La povertà lo mette alla prova.

Il figlio non è in grado di costruire nessun futuro.

Il padre non gli ha dato i mezzi.

D'altronde, per un cristiano, non esiste un futuro se non si è dipendenti dal padre.

Per un cristiano esiste solo il padre e tutti gli altri sono oggetti o bestiame. Oggetti o bestiame da distruggere e da annientare.

Così il padre uccide il VITELLO GRASSO!

Lo uccide per festeggiare la SUA VITTORIA SUL TENTATIVO DI AUTONOMIA DEL FIGLIO!

IL PADRE FESTEGGIA LA DISTRUZIONE DELL'AUTONOMIA DEL FIGLIO: è riuscito a distruggergli la vita!

E cosa dice il padre all'altro figlio che gli rimprovera l'atteggiamento che ha assunto?

Gli dice: "Carissimo, tu sei una merda! In molti anni di vita non ti sei mai ribellato. Hai fatto tutto quello che io ho voluto: continua ad obbedire! Tuo fratello si è ribellato, ho avuto paura che iniziasse ad esistere indipendentemente da me e ora, IO CELEBRO LA MIA VITTORIA SU DI LUI! Tu, continua ad obbedire, altrimenti fallirai pure tu: vedi come sono potente?"

E' il disprezzo del padre per i figli.

I figli saranno il suo bastone per la vecchiaia, ma non saranno mai uomini capaci di affrontare con dignità la loro vita.

Per riuscire a comprendere l'atteggiamento di disprezzo per le persone quali oggetti il cui possesso deve essere celebrato, ci sono altri due passi del vangelo di Luca che precedono quello del Figliol Prodigo. Questi passi chiariscono come l'elemento centrale del discutere non sono le persone, ma gli oggetti che il padrone possiede e la gioia del padrone nel celebrare il loro possesso.

Si tratta del vangelo "La dramma ritrovata" e il vangelo "La pecorella smarrita". Rispettivamente Luca 15, 8 e Luca 15, 1.

Nei due brani il Figliol Prodigo è rappresentato da una moneta o da una pecora. Che differenza c'è? Nessuna, per un cristiano!

La moneta è un oggetto di possesso, non è un oggetto che ha finalità di soddisfare i bisogni umani. Si celebra la moneta ritrovata in quanto moneta, non in quanto possibilità di acquistare qualche cosa che porti alla soddisfazione dei bisogni (acquisto di cibo, di vestiti, di profumi o quant'altro).

Lo stesso vale per "La pecorella smarrita" che assume il significato dell'oggetto posseduto, non del mezzo per vivere.

Quest'uso simbolico del ritrovamento ha lo scopo di distruggere il significato del Figliuol Prodigo: non ti illudere di essere una persona, per il dio padrone vali come se tu fossi una pecora o una moneta!

Si tratta della distruzione degli Esseri Umani per trasformarli in merce. Merce priva di volontà, di determinazioni e, per conseguenza, di possibilità di costruire il loro futuro.

Se qualcuno avesse dei dubbi sulle reali intenzioni criminali dell'evangelista Luca può leggersi i brani che precedono queste rappresentazioni simboliche.

Si tratta da un lato di distruggere la ricchezza di chi potrebbe costruire qualche cosa per gli Esseri Umani e che è visto da Gesù come il nemico.

In "Come seguire Gesù" dice Luca:

"Se uno viene da me e non odia il padre e la madre, la moglie e i figli e i fratelli e le sorelle, ed anche la sua vita, non può essere mio discepolo."

Vangelo di Luca 14, 26

E più sopra leggiamo che Gesù vorrebbe che tutti si mettessero in ginocchio davanti a lui e lo omaggiassero, ma trova persone che tentano di costruire il loro futuro: "Ma tutti quanti incominciarono a trovar delle scuse." Luca 14, 18. Queste persone stanno costruendo il loro futuro e sono attente a quanto devono fare: "Ho comprato un podere e debbo andare a vederlo.... Ho comprato cinque paia di buoi e devo andare a provarli.... ho preso moglie..." Luca 14, 18-19. Per Gesù sono tutte scuse per non mettersi in ginocchio davanti a lui e così esprime il suo odio: "Perché ti assicuro che nessuno di quegli uomini che erano stati invitati, gusterà della mia cena." Luca 14, 24.

Il racconto del "figliol prodigo" giunge alla fine di un processo di raccontini fatti da Luca che hanno lo scopo di dimostrare come si debba distruggere gli Esseri Umani e sottometterli al padrone. Il padrone DEVE celebrare il proprio trionfo su chiunque tenta di costruire la propria indipendenza.

Troviamo la chiesa cattolica sempre pronta ad omaggiare l'ateo che in punto di morte ritorna nel suo ovile. In realtà rende omaggio a sé stessa, alla sua abilità nel distruggere gli Esseri Umani che per qualche motivo hanno voluto allontanarsi.

Tutta l'attività di manipolazione mentale messa in atto dalla chiesa cattolica fino a giungere alle pratiche della pedofilia sono finalizzate a distruggere le possibilità degli Esseri Umani di costruire loro stessi nella loro esistenza e per la loro esistenza.

Il racconto del "Figlio prodigo" indica questa attività e la funzione dell'attività educatrice della chiesa cattolica: impedire alle persone di costruire loro stesse!

Persone che vengono ridotte a bestiame (La pecorella smarrita) o ad oggetti (La dramma ritrovata) o minacciati (Nessuno gusterà la mia cena) e che devono amare solo il pazzo di Nazareth ed odiare tutto il resto (odiare padre, madre, moglie ecc.).

L'odio per gli uomini e per la vita la chiesa cattolica lo chiama amore. Amore del pazzo di Nazareth le cui finalità sono quelle di distruggere ed annientare gli Esseri Umani affinché non siano in grado di affrontare il loro futuro.

Ed è per questo che in questi giorni assistiamo alla supplica della chiesa cattolica al governo USA:

Corriere della Sera 05 marzo 2005

IL VATICANO ALLA RICE: AIUTO PER IL PROCESSO

Il segretario di Stato del Vaticano, cardinale Angelo Sodano, ha chiesto al Segretario di Stato USA, Condoleeza Rice (nella foto durante la visita in vaticano dell'8 febbraio scorso) che il governo americano intervenga sulla causa per pedofilia in discussione davanti alla Corte di Luisville, in Kenttuky, nel quale il Vaticano è chiamato a rispondere economicamente per gli abusi compiuti sui minori dalla diocesi locale. La santa sede ha fatto presente al dipartimento USA la sua posizione di Stato sovrano e sostiene l'immunità come previsto dalla legge internazionale.

Peccato che la legge escluda dall'immunità coloro che hanno commesso crimini contro cittadini di uno stato. In questo caso la violenza di pedofilia sui bambini.

In fondo si è comportato da padre che ha lavorato per distruggere il futuro dei ragazzi che gli erano stati affidati: come il vangelo del "figliol prodigo" gli ha indicato!

P.S. Tutti i brani dei vangeli sono presi dall'edizione della Bibbia dei Cristiani edita dalle Paoline!

N.B. [del 25 marzo 2005]

Sembra che i cristiani che hanno letto questa pagina non siano in grado di comprendere un SEMPLICE concetto di filosofia morale. In pratica non sanno distinguere l'uomo che costruisce sé stesso all'interno delle contraddizioni della vita e che prepara i suoi figli fornendo loro i mezzi psichici, morali, emozionali, intellettuali con cui affrontare a loro volta la loro vita, dall'uomo che alleva i suoi figli come fossero bestiame segregato in stalla e che poi pretendono, dandogli un po' di soldi, che costoro siano in grado di gestire la loro vita. Il padre ha costruito il fallimento del figlio perché non gli ha fornito i mezzi per costruire sé stesso e i soldi non sono mezzi, ma un capitale ad esaurimento qualora non ci sia intelligenza e strategia nel loro impiego. Intelligenza e strategia che il padre non ha trasmesso al figlio proprio per costringerlo al fallimento. Così i cristiani agirono per incendiare biblioteche, distruggere la cultura e le scuole, distruggere la sanità e le scuole di medicina, distruggere gli antichi templi in quanto centri di cultura affinché gli uomini non avessero mezzi per costruire il loro futuro: dovettero confidare nella provvidenza!

E' la differenza che esiste fra un cristiano e un Pagano Politeista. Il cristiano ignorante si spaccia per sapiente:

"Considerate, o fratelli, la vostra chiamata: tra voi non ci sono molti sapienti secondo la carne, né molti potenti, né molti nobili. Ma dio ha scelto gli ignoranti del mondo per confondere i sapienti; di più, dio ha scelto quelli che nel mondo non han poteri, per far vergognare i forti; anzi fra le persone del mondo, dio ha voluto scegliere quelle di umili natali, disprezzate, tenute in nessun conto, come non fossero; per ridurre a nulla coloro che sono"

Epistola ai Corinti Paolo di Tarso (1, 26-28)

Ignoranti con la finalità di distruggere il patrimonio umano e culturale accumulato in migliaia di anni affinché nessun figlio possa avere la possibilità di costruire il proprio futuro lontano dal padre!

Il Pagano Politeista è un costruttore. Il Pagano Politeista semina ed ara in funzione della costruzione del futuro. Semina ed ara costruendo cultura al fine di fornire ai propri figli i mezzi psichici e morali affinché possano diventare indipendenti e costruire la loro esistenza. Gli evangelisti che descrivono il pazzo di Nazareth hanno un odio profondo per la concezione pagana del "costruirsi" e del "fornire i mezzi ai propri figli affinché diventino indipendenti e costruiscano sé stessi". L'odio per chi provvede al benessere della vita è ben espresso dal pazzo di Nazareth: "Non vogliate angustiarvi dicendo: "Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Di che ci vestiremo? Di tutte queste cose, infatti, si danno premura i Pagani; or il padre celeste sa che avete bisogno di tutto questo." Matteo 6, 31-32. Altrimenti come possono gli adoratori del pazzo di Nazareth elargire la loro elemosina se non hanno distrutto la capacità degli Esseri Umani di provvedere per il loro futuro?

Il raccontino del figliol prodigo è finalizzato a distruggere il futuro. E' finalizzato ad indicare ai cristiani l'imperativo di distruggere le società umane al fine di rendere gli Esseri Umani dipendenti da chi detiene la ricchezza e la capacità di accumulare la ricchezza.

Oro, trasformate tutto in oro, dice il macellaio di Sodoma e Gomorra a Mosè prima che gli "schiavi" ebrei partissero dall'Egitto! Oro, ricchezza, con cui comprare gli uomini e distruggere i sistemi sociali.

Non dice portatevi la cultura, portatevi il sapere, portatevi la capacità di trasformare il mondo. Oro con cui comperare; oro con cui dominare; denaro per distruggere i Sistemi Sociali. E' quanto fanno i missionari nei vari paesi: "Chi ve lo fa fare di coltivare, di essere economicamente indipendenti? Tanto c'è la fine del mondo!" Oppure: "Tanto arriva la roba dal mare! E' dio che la manda!" "Che serve usare le medicine locali? Mi arrivano dall'Italia grazie ai babbei e ai criminali che finanziando i missionari li aiutano a distruggere le società Africane!" E dopo aver distrutto la cultura locale serviranno altri aiuti. Altri aiuti per continuare a diffondere la miseria. Le persone distrutte dai missionari cristiani, necessitano dei missionari cristiani per sopravvivere che garantiscono di tenerli in miseria e bisognosi di aiuto.

So che i cristiani fingono di non capire, ma loro, con la loro croce, con il loro crocifisso, sono i costruttori della miseria!

Loro hanno i soldi, ma non la capacità di costruire!

 

 

Pagina tradotta in Portoghese

Tradução para o português A parábola do filhinho pródigo.

 

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell’Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La Stregoneria

La Stregoneria è arte dell'adattamento soggettivo dell'individuo della Natura alle variabili oggettive che incontra. Per questo, le variabili oggettive, intese come idee apriori della vita, sono un argomento fondamentale nella Stregoneria praticata da un individuo nella costruzione della Religione Pagana.