Charles Robert Darwin (1809 - 1882)

La selezione naturale

Riflessioni sulle idee di Darwin.

di Claudio Simeoni

 

Cod. ISBN 9788891185778

Teoria della Filosofia Aperta - Volume uno

 

Scrive il Bignami di filosofia (ed.1984):

1) Questa lotta per l'esistenza ha per Darwin un significato ottimistico, perché costituisce il fattore determinante e inevitabile del progresso delle specie viventi.

2) Infatti essa opera la "selezione naturale", che determina la creazione, la conservazione e la trasmissione per ereditarietà delle variazioni, "Purché siano utili ai medesimi individui nei loro complessi rapporti con gli altri individui organizzati e con le condizioni fisiche della vita. Anche i discendenti avranno, in virtù di ciò, una maggiore possibilità di sopravvivere".

3) La selezione naturale, trasmettendo le variazioni utili e favorendo la sopravvivenza degli individui più adatti, dà origine a specie sempre più organizzate e perfette.

Diversificazione delle specie è un dato oggettivo desunto dall'osservazione di Darwin. Progresso delle specie viventi, è un'idea aprioristica di Darwin derivata non dall'osservazione, ma dall'educazione cristiana attraverso la quale Darwin interpreta la realtà osservata.

Darwin può mettere l'accento sulla trasformazione delle specie, non sul fatto che tale trasformazione sia un progresso. Per comprendere cosa sia un progresso è necessario stabilire rispetto a cosa avviene quel progresso. L'individuo si adatta all'oggettività, questo conserva l'individuo permettendogli di continuare ad esistere e sviluppare la propria Coscienza di Sé al variare delle condizioni oggettive, ma questo non è necessariamente un progresso. E' un adattamento che, anziché essere un fattore di sopravvivenza, può essere una modificazione al fine di occupare nuove e diverse nicchie dell'ecosistema. I mammiferi che ritornano in mare appaiono come un adattamento ad un nuovo ecosistema, più che un sopravvivere in una lotta per l'esistenza.

Nessun movimento della Natura va dall'imperfetto alla perfezione. Tutto ciò che vive e si trasforma, in Natura, è perfetto. E' perfetto proprio perché può nascere e morire. Alla Natura interessano la quantità di Esseri che nascono e muoiono. Maggiore è il numero degli Esseri viventi delle specie e maggiore è il numero dei mitocondri che nascono e muoiono. Sollecitare l'occupazione di ecosistemi non sfruttati significa, per la Natura, avere un maggior numero di mitocondri che nascono e muoiono.

Non esiste un'evoluzione che perfeziona in una specie di gerarchia di specie verso un'ipotetica perfezione; esiste una diversificazione in "orizzontale" delle specie i cui caratteri diversificanti vengono sedimentati nella struttura intima del soggetto e diventano patrimonio della nuova specie sovrapponendoli ai caratteri della specie precedente.

La natura procede per soluzione delle contraddizione dei viventi al suo interno, mai per annientamento delle specie.

La soluzione delle contraddizioni (Ares figlio di Hera, la Natura come soggetto cosciente di sé) non è mai l'annientamento, ma la trasformazione delle specie attraverso i singoli soggetti che entrano in relazione. Fintanto che i funghi non hanno imparato a digerire la legnina, le condizioni oggettive dell'atmosfera favorivano alcune specie (insetti giganti) a discapito di altre. Quando i funghi hanno iniziato a mangiare la legnina le specie non sono state annientate, ma si sono trasformate.

Non si tratta di una "lotta per la sopravvivenza". Si tratta di una lotta che gli individui delle singole specie mettono in atto per adattarsi all'oggettività in cui vivono. E lo fanno mediante la loro volontà. Le loro scelte soggettive. Lo fanno esercitando le prerogative degli DEI: modificano sé stessi al modificarsi dell'ambiente. Oppure, modificano sé stessi per adattarsi ad ambienti diversi.

Non si dà origine a specie più organizzate e perfette. Si tratta di rendere la propria specie più funzionale: ogni essere, di ogni specie, dal punto di vita della coscienza, della consapevolezza, della volontà e dell'intelligenza, va considerato come un Essere Umano.

Darwin, educato cristianamente mediante la bibbia e il cristianesimo, non poteva far altro che pensare all'evoluzione come ad un processo che portasse alla perfezione di cose, i viventi, perfettibili.

Ed è il cristianesimo, applicato nelle scoperte sull'evoluzione e la diversificazione delle specie, che farà molti danni nella storia.

 

Teoria della Filosofia Aperta - Volume uno

 

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Quando un percorso sociale fallisce o esaurisce la sua spinta propulsiva, è bene tornare alle origini. Là dove il pensiero sociale è iniziato, analizzare le incongruenze del passato alla luce dell'esperienza e abbattere i piedistalli che furono posti a fondamento del percorso sociale esaurito.

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Marghera, 11 agosto 2012

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell’Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La Teoria della Filosofia Aperta

Le idee si presentano alla ragione come dei lampi intuitivi. Illuminano per un attimo la ragione e poi tendono a sparire annullate da una ragione che tende a riprendere il controllo sull'individuo. Le idee sono un'emozione che insorge con violenza dentro di noi e modifica la nostra descrizione del mondo, una descrizione che la ragione tende a ripristinare ma che l'emozione ha definitivamente compromesso. Una nuova descrizione, una nuova filosofia emerge dentro di noi e noi, qualunque sia il nostro grado di cultura, dobbiamo comunque confrontarla con la cultura del mondo in cui viviamo.