Ludwig Büchner (1824- 1899)

Forza e materia in Forza e Materia

di Claudio Simeoni

 

Cod. ISBN 9788891185808

 

Teoria della Filosofia Aperta - Volume tre (alle pagine specifiche di Büchner)

Teoria della Filosofia Aperta - Volume tre

 

Forza e materia, Capitolo 1: Forza e materia

 

La corrente filosofica dei materialisti meccanicisti comprende vari scienziati-filosofi che seguendo le orme del positivismo scientifico formuleranno una serie di teorie sulla realtà e sul mondo che ancor oggi condizionano il pensiero di ricercatori scientifici e di cristiani che si dichiarano atei.

I materialisti meccanicisti erano in aperto conflitto con i materialisti dialettici, anche se spesso frequentavano ambienti ideologico-politici affini.

Spesso materialisti meccanicisti e materialisti dialettici vengono confusi, sovrapposti, mescolati a seconda delle necessità di propaganda degli avversari politici, sociali e religiosi. La Rivoluzione Francese aveva liberato la scienza dal giogo e dal controllo della religione cristiana, subito, innumerevoli esploratori si gettavano in ogni branca del sapere esplorando strani e nuovi mondi.

Sul dizionario di filosofia di Garzanti 1999, Büchner Ludwig non è nemmeno citato. Il dizionario di filosofia della BUR del 1988 lo cita facendoci sapere che quando scrisse il libro che vado a commentare, capitolo per capitolo, Forza e Materia, Büchner fu licenziato dall'università per lo scandalo suscitato dalla sua opera che però, scritta nel 1855, fu ristampata varie volte ed ebbe un notevole successo.

Il primo capitolo del libro di Ludwig Büchner si intitola, come il libro, Forza e Materia.

Iniziando il capitolo Büchner inizia con due citazioni con le quali, di fatto, apre la polemica con gli idealisti.

Scrive Büchner:

L'universo, che è lo stesso per tutti, non è stato creato né dagli Dèi né dagli uomini; ma esso fu e sarà sempre un foco vivente che si rianima e si estingue secondo determinate leggi; è un gioco che Giove fa con sé stesso.

Eraclito di Efeso

Il frammento di Eraclito, preso da Clemente Alexandrino (n. 30 del Diels-Kranz – I presocratici, frammenti di Eraclito – Ed. Laterza 1990), dice testualmente:

Quest'ordine universale, che è lo stesso per tutti, non lo fece alcuno tra gli Dèi e tra gli uomini, ma sempre era è e sarà fuoco sempre vivente, che si accende e si spegne secondo giusta misura.

Eraclito

La lettura del passo di Eraclito, fatta da Büchner, è cristiana, creazionista. L'immagine che si mette in bocca ad Eraclito è creazionista con l'intento di negare la volontà creatrice. Il soggetto non è la materia, ma l'ordinamento dell'universo che non è fatto da nessun "dio" in quanto gli Dèi stessi sono parte dell'ordinamento dell'universo.

Il significato è un po' diverso, ma il senso è che: nulla è al di fuori della materia dell'universo.

L'altra citazione con cui inizia il capitolo Büchner è di Moleschott:

"la forza non è un dio che dà l'impulso, né un essere separato dalla materiale sustanza delle cose; ma la proprietà inseparabile ed immanente alla materia da tutta l'eternità. L'idea di una forza che non fosse unita alla materia, che si librasse sopra di essa, sarebbe vuota di senso. L'azoto e il carbonio, l'idrogeno e l'ossigeno, lo zolfo e il fosforo hanno proprietà ad essi inerenti da tutta l'eternità"

Moleschott citato da Büchner.

Il concetto da cui parte Büchner è che non esiste nessuna condizione immateriale, come forza o volontà, che non sia espressa da un corpo, da un corpo materiale.

Noi non abbiamo nessuna dimostrazione che possa esistere una forza o una volontà senza un corpo che la esprime. Al contrario, vediamo azioni prodotte da corpi. Büchner scive nel 1855, oggi che sappiamo che materia ed energia sono la stessa cosa, possiamo concepire dei corpi in cui l'organizzazione della struttura è diversa da quella che noi consideriamo materia. Dal punto di vista della Natura, pur tuttavia, ogni azione che è espressa nel mondo, è un'azione espressa da corpi materiali.

Büchner cita tale Cotta che dice:

"Nel mondo nessuna cosa ci autorizza a supporre l'esistenza di forze in sé e per sé, senza corpi da cui esse emanino e sui quali agiscano". Cotta

In questo capitolo Büchner non solo contesta la distinzione anima e corpo, ma agli idealisti, che sottomettono il corpo all'anima, dice che tutte quelle espressioni che loro attribuiscono all'anima sono espressione del corpo. Büchner contrappone la materia allo spirito e afferma che la materia ha delle forze, ha una forza intrinseca che la porta a trasformarsi e a divenire e che tale forza non è esterna alla materia E' una prerogativa, una qualità, una rappresentazione della materia stessa: senza la materia non esiste la forza di trasformazione e dialetizzazione delle forme della materia e dell'universo intero.

Siamo nel 1855, alla distinzione anima e corpo, Büchner contrappone il corpo che esprime tutto ciò che i cristiani e gli idealisti attribuiscono all'anima. Alla distinzione fra corpi materiali e intervento del dio creatore, voluta dai cristiani e dagli idealisti, Büchner risponde con le forze intrinseche della materia che esprimono quello che gli idealisti attribuiscono all'anima.

Scrive Büchner:

Qual'è la conseguenza generale e filosofica di questa nozione tanto semplice e naturale? Che coloro i quali parlano di una forza creatrice che il mondo tutto, da sè o dal nulla, avrebbe creato, ignorano il primo e più semplice principio dello studio della natura, basato sulla filosofia e sull'empirismo. Come avrebbe potuto esistere una forza che non si manifestasse nella materia, ma che anzi la governasse arbitrariamente per considerazioni individuali, è una cosa molto difficile a sapersi; però che nemmeno delle forze indipendenti, con miglior ragione, potuto penetrare nella materia informe per produrre il mondo; poiché noi abbiam veduto che l'esistenza separata di queste due cose è impossibile, e i fatti e la logica, il nulla come esistenza rigettano, quale assurda chimera.

Ammettiamo, dice Büchner, che qualcuno sostenga che il mondo sia stato creato e, come non è, non è in grado di dimostrare né il creatore né la creazione, ma faccia esattamente il contrario, cioè dalla propria esistenza vuole dedurre di essere stato creato a immagine del proprio dio onnipotente, perché non prende in considerazione di essere divenuto come materia?

In fondo il suo corpo è materia. Materia che esprime delle qualità nel mondo. Qualità che sono azioni, atti di volontà.

Torniamo indietro nel tempo e andiamo alla filosofia greca. Quando avvenne la separazione fra materia e quella che Büchner chiama "forza"?

Siamo al concetto di anima che sopravvive al corpo ed è il concetto inventato da Platone (Fedone) che si inventa la reincarnazione. Prima di Platone la forza non era separata dalla materia, ma la forza si esprimeva mediante la materia.

Scrive Esiodo nella Teogonia:

Per primo fu Caos e poi Gaia
dall'ampio petto, sede sicura per sempre di tutti gli immortali
che tengono la vetta nevosa d'Olimpo e il Tartaro nebbioso
nei recessi della Terra dalle ampie strade.
e poi Eros, il più bello fra gli immortali,
che rompe le membra, e di tutti gli dèi e di tutti gli uomini
doma nel petto il cuore e il saggio consiglio!"

Dalla materia emerge la forza, Eros. Come interpretazione ottocentesca poteva essere che prima fu la materia "caotica", poi la materia generatrice "Gaia" (i cristiani affermavano che i greci chiamavano la terra Gaia) da cui si esprime la forza generatrice come: Eros. Forza generatrice o forza della trasformazione della materia.

Solo che questa linea di interpretazione della realtà avrebbe riconosciuto, come fecero i greci, gli egiziani, i sumeri, i romani e tutti gli altri popoli, mettere al centro del ragionamento la materia, ma prendendo in considerazione la materia la cui forza genera anche ciò che sta sotto i nostri occhi: la distinzione fra materia consapevole e materia inconsapevole. Avrebbe preso in considerazione la materia che genera la vita. La materia che esprime quello che gli idealisti, rubandolo alla materia, vogliono definire come anima soprattutto nell'eccezione di "ciò che anima".

Scrive Büchner:

Il mondo o la materia colle sue proprietà, che noi diciamo forze, ha dovuto esistere, esisterà in eterno – in una parola, il mondo non ha potuto essere creato. Nel corso delle nostre ricerche faremo più d'una volta osservare, che la nozione di una forza creatrice individuale conduce all'impossibile. Quale uomo istruito, o che abbia una superficiale conoscenza delle scienze naturali, potrebbe dubitare che il mondo non sia governato, come abitualmente si dice, e che i suoi movimenti della materia non siano sottomessi ad una necessità assoluta ed inerente alla materia stessa? Poiché gli è chiaro, che una forza – per servirci una volta in via astratta di questa parola – non può essere tale, né può esistere se non in quanto e pel tempo che resta in attività. Quando si immagini dunque una forza creatrice, una potenza assoluta, un'anima primitiva, un'x sconosciuta – il nome non monta – come causa prima del mondo, sarà pur anche necessario, per applicarle la nozione del tempo, di dire che essa non ha potuto esistere, né prima, né dopo la creazione. Non poteva esistere prima, perché l'idea di una forza creatrice è inconciliabile con quella del nulla e dell'inazione. Una forza creatrice non poteva esistere senza creare, altrimenti bisognerebbe che essa fosse restata durante qualche tempo nell'inazione, nel riposo, in una completa inerzia di fronte alla materia informe ed immobile – idea la cui possibilità già crediamo aver dimostrata.

Da pag. 47 a pag. 48

La vita è espressione della materia. Prima ancora, la materia esiste in sé e per sé. Oggi sappiamo che materia e le forze che esprimono "l'energia" sono oggettivamente condizioni diverse del medesimo elemento: la materia. Oggi come oggi, sappiamo che ciò che noi chiamiamo materia si presenta in un'innumerevoli condizioni e modi. La battaglia di Büchner è tesa a definire la materia come oggetto che esiste e la forza della trasformazione come qualità intima della materia e non da attribuire ad un soggetto esterno alla materia.

Una volta chiarito che Büchner afferma che la materia è e che le forze della trasformazioni sono interne alla materia, scopriamo che Büchner vuole dimostrare l'esistenza di queste forze. Come gli idealisti, mediante la retorica e artifizi sofisti vogliono dimostrare all'interlocutore che il dio creatore esiste in quanto il loro ragionare sarebbe vuoto (nascondendo che di fatto lo è), così Büchner accogliendo questo stesso metodo anziché ricorrere all'artifizio retorico mette gli occhi nel microscopio e nel telescopio.

Scrive Büchner:

Nessuna forza senza materia – nessuna materia senza forza! L'una non può senza l'altra concepirsi, e tutte e due si risolvono in vuote astrazioni se concette separatamente. Immaginiamo il più piccolo atomo di cui un corpo è formato, senza materia, senza forma, senza quel rapporto di mutua attrazione e repulsione che lo mantiene e che ai corpi dà la forma e la figura; supponiamo distrutte le forze molecolari della coesione e delle affinità, quale sarebbe o dovrebbe essere la conseguenza? Immediatamente, e per necessaria illazione, la materia si ridurrebbe al nulla senza forma. Non conosciamo nel mondo fisico alcun esempio d'atomo che di forze non sia dotato. E' per mezzo delle forze ch'esso compie la parte assegnatagli, ora sotto l'una, or sotto l'altra forma; ora in combinazione con particelle omogenee, ora con altre eterogenee. In idea, noi non possiamo dunque figurarci una materia senza forze, avvegnachè in qualche modo si supponga la materia primitiva, in ogni caso e sempre bisognerà che il pensiero ricorra ad un sistema di attrazione e di repulsione fra tutte le particule, senza il quale queste si annullerebbero scomparendo nello spazio."

P. 44-45

L'errore di fondo del materialismo meccanicista sta tutto lì!

Il cristianesimo nel materialismo meccanicista sta tutto in "...compie la parte assegnatagli,". Le forze intrinseche della materia, scelgono la parte o attuano la scelta di altri? Se attuano la scelta di altri, significa che c'è una volontà, una forza, esterna alla materia che assegna dei compiti che la materia esegue mediante le sue forze interne.

Büchner non si stacca dal cristianesimo, semplicemente allontana l'influenza del dio cristiano dal divenuto della materia. Lo sposta un po' più in là contraddicendo le idee con cui il cristianesimo veicola il controllo di dio sulla materia, ma non strappa al dio dei cristiani il controllo della materia che comunque, questa, obbedisce ai suoi ordini.

Questa condizione la vedremo anche nell'elaborazione del concetto della germinazione spontanea delle forme viventi. Gli alberi, non appartengono ad un divenuto, ma germinano... in sostanza, appaiono prodotti dalla materia organizzata "nella forma assegnata".

La Rivoluzione Francese ha liberato le forze della ragione e queste hanno iniziato ad esplorare il mondo. Questa esplorazione e razionalizzazione del mondo è chiamata scienza ed è lo strumento con cui la ragione espande sé stessa descrivendo il mondo. La Rivoluzione Francese non ha liberato la ragione dal delirio di onnipotenza. Mentre prima farneticava della razionalità e dell'oggettività del dio creatore, ora vaneggia farneticando di scienza e ad ogni scoperta questa assume valore di assoluto fideistico con cui pensare la realtà del mondo e strumento per agire nel mondo come un novello dio onnipotente.

I materialisti meccanicisti sanno che quanto scoprono non è che una parte infima di quanto rimane da scoprire, ma non ne sono consapevoli nel senso che agiscono non nel rispetto dello sconosciuto, ma nell'arroganza della scoperta. Ciò che sfugge nel discorso logico dei materialisti meccanicisti è che la vita e l'esistente SONO! Vengono vissuti. Ci si adatta e ci si trasforma. In altre parole: SI VIVE! La scienza scopre alcuni meccanismi dell'esistente. Ai tempi di Büchner, 1850, era meraviglia, ai tempi d'oggi è meraviglia. Ma quel meraviglioso era già vissuto, abitato, praticato da ognuno di noi mediante il nostro corpo e la conoscenza era nel corpo e nelle risposte del corpo alle sollecitazioni del mondo.

La scienza non determina la realtà del mondo esattamente come il dio dei cristiani non crea il mondo o la vita. Ciò che sfugge ai materialisti meccanicisti è che la scienza è uno strumento con cui vivere, esattamente come il dio padrone e creatore dei cristiani è uno strumento degli uomini con cui vivere (in questo caso dominare).

I materialisti meccanicisti sostituiscono il dio padrone con la scienza padrona, ma dal momento che la scienza che loro usano dà solo idee parziali per interpretare la vita, il dio padrone cristiano sta sempre nello sfondo del pensiero scientifico dei materialisti meccanicisti.

La qualità, la forza, della materia (e della materia che è anche energia di qualunque tipo) è la tensione interna che la spinge a passare dallo stato di inconsapevolezza allo stato di consapevolezza. Per fare questa affermazione, o meglio, per non fare questa affermazione ma viverne la logica conseguenza che deriva da questa affermazione, i materialisti meccanicisti avrebbero dovuto togliere gli occhi dal microscopio e dal telescopio e volgere lo sguardo alla vita quotidiana degli uomini. La stessa cosa vale per gli idealisti e i cristiani che dovrebbero abbattere il loro dio padrone e sostituirlo con la vita nella Natura e, se proprio hanno difficoltà, con loro stessi in quanto individui che abitano il mondo.

Purtroppo quando un idealista, un cristiano lo fa, trasferisce nella società il delirio di onnipotenza del suo dio assassino e diventano tanti Hitler onnipotenti, padroni del mondo e gestori della vita altrui. Queste due condizioni unite assieme, il delirio del dio padrone cristiano e il microscopio nelle mani del cristiano trasformato in materialista meccanicista, darà il via a quel tipo di eugenetica di superiorità della razza che non sarà altro che il trasferimento nella sperimentazione scientifica di selezione razziale del concetto del "popolo eletto". La scienza per costruire il modello di "popolo eletto" o "popolo superiore".

NOTA:

Per il lavoro, le citazioni sono tratte da:

Büchner Ludwig, Forza e materia, studi popolari di filosofia e storia naturale, tradotto da Stefanoni Luigi, 1868 ed.Gaetano Brigola

ottenuto dal servizio Google

http://books.google.it/books/about/Forza_e_materia_studi_popolari_di_filoso.html?

Esiodo, Teogonia ed. BUR trad. Graziano Arrighetti 1999

I Presocratici di Hermann Diels e Walter Kranz edizione Laterza 1990

Marghera, 14 maggio 2014

 

Teoria della Filosofia Aperta - Volume tre (alle pagine specifiche di Büchner)

Teoria della Filosofia Aperta - Volume tre

 

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Marghera, 14 maggio 2014

Claudio Simeoni

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Le idee si presentano alla ragione come dei lampi intuitivi. Illuminano per un attimo la ragione e poi tendono a sparire annullate da una ragione che tende a riprendere il controllo sull'individuo. Le idee sono un'emozione che insorge con violenza dentro di noi e modifica la nostra descrizione del mondo, una descrizione che la ragione tende a ripristinare ma che l'emozione ha definitivamente compromesso. Una nuova descrizione, una nuova filosofia emerge dentro di noi e noi, qualunque sia il nostro grado di cultura, dobbiamo comunque confrontarla con la cultura del mondo in cui viviamo.