Gli Dèi emergono generando sé stessi. Tutta la vita, tutte le coscienze germinano generando sé stesse partendo dalle condizioni oggettive, gli Dèi che ne condizionano gli Dèi che formano la loro soggettività dalla quale manifestano la loro Coscienza di Sé.

Inno Orfico a Ercole
 
Inno Orfico n. 12

Claudio Simeoni

Indice agli Inni Orfici

 

Negli Inni Orfici, dopo l'Inno al principio maschile generante Pan, segue l'Inno Orfico ad Ercole.

Ercole è l'uomo che affronta i problemi della vita. Problemi che gli sono imposti dall'ambiente in cui nasce. Problemi che possono distruggere tutti gli uomini ma che possono essere risolti dall'uomo coraggioso.

Ercole è il soggetto dotato di grande forza perché il coraggio e la volontà si rappresentano nel mondo della ragione con la forza fisica, ma le sfide che affronta Ercole sono sfide esistenziali a cui l'Essere Natura, Hera, sottopone tutti i nati nella Natura.

Tutti i nati nella Natura hanno la possibilità di trasformarsi in Dèi, ma non tutti i nati nella Natura colgono la loro occasione per diventare Dèi. Il perché questo avviene, appartiene ad una risposta estranea all'Inno che presuppone che tutte le persone, tutti gli Esseri della Natura si trasformano in Dèi attraverso le loro vicissitudini.

Questo Dio nato uomo da un Dio si trasforma in un Dio e diventerà il modello per i cristiani su cui costruire l'idea del loro "uomo-Dio", ma Ercole, a differenza dell' "uomo-Dio" dei cristiani, affronta la vita, affronta le sue prove per rendere più agevole il camino degli uomini nel trasformarsi in Dèi mentre, "l'uomo-Dio" dei cristiani umilia gli uomini chiamandoli "peccatori" e lui esercita il pietismo ammazzando sé stesso in sacrificio per la gloria di "suo padre".

Ercole non uccide sé stesso, Ercole viene ucciso da nemici che non poteva combattere perché alla fine, la fine arriva, arriva per tutti gli uomini e, quella fine, la affrontiamo con quanto abbiamo costruito nella nostra vita.

E' importante sottolineare come l'Inno Orfico trasforma Ercole in un Titano. E' un aspetto che non esiste nella Teogonia di Esiodo e credo che sia un aspetto esclusivamente degli Inni Orfici che elevano il modello religioso della figura di Ercole al coraggio con cui anche gli Dèi procedono per le loro trasformazioni. Un "nascere da sé stesso" che appartiene solo agli Inni Orfici che definiscono questa figura divina che cessa di essere un "nato nella natura" per diventare una potenza che attraversa l'universo diventando motore d'esistenza anche per i nati nella Natura.

  Inno Orfico a Ercole

Eracle d'animo vigoroso, di grande forza, prode Titano,
dalle mani potenti, indomito, ricco di fatiche gagliarde,
dalle forme cangianti, padre del tempo, eterno e benevolo,
indicibile, d'animo selvaggio, molto pregato, onnipotente,
che hai un cuore che tutto vince, forza grande, arciere, indovino,
che tutto divori, di tutto generatore, fra tutti supremo, di tutti soccorritore,
che per i mortali hai dato la caccia e posto fine alle specie feroci,
desiderando la pace che nutre i giovani splendidamente onorata,
che da te stesso nasci, infaticabile, il migliore germoglio della Terra,
lampeggiante di scaglie primigenie, Paion di gran nome,
che intorno al capo porti l'aurora e la nera notte,
passando attraverso dodici lotte da oriente ad occidente,
immortale, esperto, infinito, incrollabile;
Vieni, beato, recando tutti i sollievi alle malattie,
scaccia le malvagie sciagure agitando il ramo nella mano,
e manda via le Chere penose con velenose frecce alate.

Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

L'Inno Orfico ad Ercole sottolinea come il coraggio delle persone che affrontano i problemi della vita sia un coraggio che sgorga dalla loro necessità divina. Il "Molto onorato" è colui che ha affrontato prove indicibili portando la "pace" là dove questa era compromessa. Risolvendo contraddizioni e problemi che affliggevano le persone.

Nella mitologia Ercole non brilla per un carattere desiderabile, non brilla per le buone maniere; Ercole affronta con coraggio le prove che Hera gli impone. Hera, l'Essere Natura o, se preferite, la Natura come Essere, impone a tutti i nati prove da superare al fine di costringerli a vivere con coraggio e consapevolezza. L'uomo che affronta queste prove plasma la sua energia emotiva e costruisce il Dio che cresce dentro di lui. Sono le prove che l'Essere Natura impone ad ogni nuovo nato costringendolo a costruire il suo cammino per arrivare all'Olimpo.

Ercole è il Dio che nasce come trasformazione che corpi fisici hanno messo in atto nel corso della loro vita.

L'Inno Orfico ad Ercole è un elenco delle caratteristiche che deve avere l'Essere Umano quando affronta la sua quotidianità. L'Inno ha lo scopo di ricordare agli Esseri Umani come devono affrontare i problemi nella società in cui vivono. C'è sempre un Leone di Nemea, c'è sempre un'Idra, un Cerbero, a fermare il cammino delle persone. Ci sono sempre delle stalle da pulire o dei Pomi della Conoscenza da cogliere. C'è sempre una cerva da rincorrere o degli uccelli neri che vogliono pasteggiare delle nostre sconfitte.

Per questo viviamo con animo coraggioso affrontando le difficoltà della nostra esistenza. Affrontiamo i problemi con i mezzi che abbiamo, ma se ci tiriamo indietro non siamo solo sconfitti dai problemi, ma siamo sconfitti nella nostra stessa esistenza.

L'Inno Orfico ad Ercole è l'Inno alla donna e all'uomo coraggioso. Gli Esseri Umani che modificano il presente aprendo un futuro alla propria società o alla Natura. L'Inno canta la donna e l'uomo che non si mette in ginocchio e che non si sottomette subendo le violenze, ma chiede giustizia anche quando, per averla, è costretto a combattere contro un gigantesco leone o un'Idra. Che il problema sia grande o sia piccolo, l'uomo che vive consapevolmente deve affrontarlo.

Non ci si ritira nel monastero fuori dal mondo: quella è la scelta dei vigliacchi che vogliono dominare il mondo e saccheggiare la società dalla quale si separano.

Non si fugge fra i poveri per sentirsi ricchi e potenti come fanno i missionari cristiani: quella è la scelta delle persone vuote e miserabili!

Non ci si ritira in un eremitaggio per sfuggire ai propri doveri: quella è la scelta dei pavidi!

Non ci si ritira dove l'acqua non è inquinata e l'aria è pulita lasciando le società nelle condizioni di ammalarsi: quella è la scelta degli opportunisti!

La persona religiosa Pagana è la persona che vive nella sua società. Si fa carico dei problemi e, comunque, non fugge davanti ad essi anteponendo un proprio apparente benessere al benessere della società. La persona religiosa pagana fonde i propri bisogni con i bisogni della società in cui vive e la soluzione dei suoi bisogni diventa parte della soluzione ai bisogni della società.

L'Inno Orfico ad Ercole ci parla del coraggio e dell'attenzione dell'uomo e della donna ed è per questo che in Ercole le persone Religiose Pagane onorano il coraggio capace di aprire un futuro alle società umane.

L'Essere Natura, Madre Hera, offre Ebe, la giovinezza, al Dio che Ercole è diventato attraverso le sfide che ha affrontato nella sua vita. Ora si accinge a prendere il suo posto nell'Olimpo.

Marghera, 16 febbraio 2023

 

 

 

Indice agli Inni Orfici

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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