I monoteisti pensano che la ragione appartenga alla creazione degli uomini ad opera del loro dio. Da qui distinguono l'uomo come essere razionale mentre non considerano animali e piante degli esseri razionali. Sembra quasi che la razionalità, per loro, consista nell'articolazione delle corde vocali e non nella capacità di distinguere gli oggetti del mondo secondo la forma e la quantità. Ne consegue che sono ciechi davanti al mondo anteponendo le loro corde vocali ad ogni altra forma di comunicazione fra i soggetti del mondo. I cristiani non si chiedono come potremmo comunicare in maniera diversa, semplicemente pensano a sé stessi come la "somma intelligenza" e considerano le altre specie della Natura dotate di semplice istinto irrazionale. I cristiani sono tanto ciechi da aspettare 2000 anni per sapere, attraverso quella scienza che essi condannavano, che il gatto miagola per parlare all'uomo e che lo stesso cane si sforza di emettere suoni per comunicare ad un soggetto umano che ignora completamente il significato dei segnali provenienti dal mondo.
Nel libro sul Crogiolo dello Stregone nei quattro Canti del Mondo ho trattato sia il termine di ragione che delle relazioni fra le ragioni degli Esseri della Natura nella comunicazione dei quattro canti del mondo.
Che cos'è, dunque, la ragione?
La ragione è un mondo in cui l'individuo conta, misura e valuta gli oggetti dalla forma. Una forma che nella specificità umana si traduce in parole che descrivono oggetti, situazioni, relazioni. Là dove l'oggetto non ricade sotto i sensi, gli aggettivi si sprecano e fra gli uomini, anziché circoscrivere la ragione agli oggetti e alle relazioni, usano le parole per definire delle astrazioni che emergono dal loro desiderio psichico per poterle rinchiudere in una forma immaginaria. Una forma che, non appartenendo a un oggetto formale, viene sostituita dalle parole e dagli aggettivi con cui invadere l'immaginario dell'ascoltatore. Per questo, la forma psichica di una ragione onnipotente umana assume la forma della malattia mentale. Per contro, ogni specie della Natura ha la sua ragione. Le sue modalità di descrizione e definizione della forma e della quantità come misura del mondo in cui viviamo: siamo tutti figli di un unico soggetto razionale che si mosse nel brodo primordiale. Ogni specie veicola la sua razionalità con modalità diverse, ma sempre definendo la forma e la quantità degli oggetti nel mondo. Che poi noi, come Esseri Umani lo comprendiamo o meno, questo è un altro discorso. Tuttavia, oggi come oggi, la sperimentazione scientifica è in grado di dimostrare questo. Come in quest'ultimo caso presso l'Università di Padova:
17 febbraio 2012
(ANSA) - PADOVA, 17 FEB - Non solo i pesci sanno ''contare'', ma contano in maniera simile all'uomo. Un team di ricercatori dell' Universita' di Padova e della University college of London ha dimostrato come una discriminazione numerica possa avvenire anche in animali - come e' il caso dei pesci, esemplari giovani e adulti di Pecilia Reticulata - con circuiti neurali relativamente semplici. (ANSA).
Tratto da:
http://www.ansa.it/veneto/2012/02/17/
Che piaccia o meno ai monoteisti, siamo tutti figli di Zeus. Siamo i figli che manifestano il dio che cresce dentro di noi agendo in un mondo che definiamo mediante la forma e la quantità. Noi agiamo mutando, come ogni altro Essere della Natura. Se le singole ragioni ci separano come specie, siamo uniti mediante ciò che consideriamo "vita", "emozione".
Ma questo è un discorso di Stregoneria.
Sta di fatto che non esiste una supremazia dell'uomo sugli Esseri della Natura, come sostiene il dio padrone dei cristiani, ma siamo uniti in una diversità che tende a cogliere le migliori trasformazioni sia per noi, come specie, che per la Natura nel suo insieme.
Marghera, 01 marzo 2012 Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
I riti religiosi che ci trasformano sono le nostre azioni. Le azioni che noi facciamo in risposta ai problemi che incontriamo nel mondo in cui viviamo. Il nostro dovere è capire i riti che alimentano il fuoco della vita nella società in cui viviamo.