Diario analitico della campagna elettorale per le

Elezioni Europee 2009

15 maggio 2009

6° capitolo

Vai all'indice del diario della campagna elettorale per le elezioni europee 2009: conoscere i meccanismi della società.

Berlusconi esce dalle “strategie prudenti” ed indirette nel condurre la campagna elettorale per praticare le strategie dirette. Investe un impegno personale visto il calo di consensi degli ultimi giorni.

Col potere delle televisioni che si ritrova, le sue apparizioni in Abruzzo, le sue farneticazioni sui migranti (scelti scientificamente dalle organizzazioni criminali), il suo apparire fra i “grandi nel mondo” (cosa che prodi non ha mai usato per farsi campagna elettorale), non è più sufficiente. Le sue farneticazioni e le sue bugie sulle sue frequentazioni con le minorenni, le proteste degli abitanti d’Abruzzo, la situazione grave dei rifiuti in Campania (che ha solo occultato tanto che nei giorni scorsi delle “collinette” di pneumatici bruciavano spandendo nell’aria diossina cancerogena), le bugie di Berlusconi durante la campagna elettorale della Sardegna (con la chiusura di tutte le fabbriche ai cui operai egli aveva garantito il lavoro e i “fessi” ci sono cascati), stanno un po’ incrinando l’immagine trionfante di Berlusconi.

Aveva detto che avrebbe partecipato a pochi appuntamenti elettorali e invece, sta riprendendo massicciamente la campagna elettorale fatta di sorrisi, barzellette e pacche sulle spalle.

Cosa c’è di sostanziale nella campagna elettorale di Berlusconi?

Intanto una feroce aggressione alla società civile. Un’omissione di attenzione all’economia sociale che si traduce in indifferenza per le trasformazioni del presente di vita di milioni di lavoratori. Una indifferenza che viene occultata dalla propaganda delle televisioni di Silvio Berlusconi attraverso la diffusione della “speranza” di ripresa che avverrà nel 2010. Berlusconi, come in tutti questi mesi, dall’estate del 2008, cerca di far in modo che le persone non analizzino il loro presente ma guardino speranzose il loro prossimo futuro di cui lui, vuole apparire, come il profeta “che scende con grande potenza dalle nuvole della crisi internazionale mentre le stelle cadranno sulla terra. Vedrete la ripresa economica prima che questa generazione passi!”. Solo che non dice in che cosa consiste l’uscita dalla crisi.

Qual è la sostanza politica che Berlusconi pratica e racconterà?

 

«Un kapò all'interno di un campo di concentramento dice ai prigionieri che ha una notizia buona e un'altra meno buona - spiega il Cavaliere dal palco -. Quello dice: "metà" di voi sarà trasferita in un altro campo". E tutti contenti ad applaudire...». Poi Berlusconi arriva alla «battuta»: «La notizia meno buona è che la parte di voi che sarà trasferita è quella che va da qui in giù...», indicando la parte del corpo dalla cintola ai piedi.

 

Oppure:

 

<<Non è stata la sola storiella raccontata a Nuoro. Berlusconi ha narrato anche un aneddoto relativo al G8 di Toyako. «C'era un'aria funerea, sembrava un funerale», ha ricordato il presidente del Consiglio. Troppe questioni importanti sul tappeto: la fame nel mondo, il clima, la contrapposizione tra Usa e Russia. Allora per sdrammatizzare - ha aggiunto il Cavaliere sorridendo - mi sono rivolto a Bush: «Lo sai che la Commissione sanitaria mi ha chiamato e mi ha dato il responso su quella questione dell'indagine sanitaria riguardo gli abitanti vicino alle cascate del Niagara che hanno le orecchie a sventola e la flessione sulla fronte?». Bush, ha riferito Berlusconi, ha prima fatto finta i non capire: «What?». Poi ha fatto un sì con il capo. E allora Berlusconi gli ha svelato l'arcano: «È perchè gli abitanti vicino alle cascate del Niagara si tirano le orecchie per sentire il rumore e poi dicono: ecco che cos'è e si mettono la mano sulla fronte...». >>

 

Fonte:

http://www.corriere.it/politica/09_gennaio_17/

 

Con questo indica che gli Italiani sono coloro che stanno nei suoi campi di concentramento di cui egli fa il kapò o sono gli “scimmiotti” presso le cascate del Niagara.

Quando un comico imita un politico o racconta barzellette su un politico, lo fa per sollecitare il politico ad una maggiore serietà; quando un politico racconta barzellette lo fa per denigrare, offendere, deridere, i suoi stessi elettori che, ridendo a quelle barzellette, accettano anche le altre barzellette, come << il peggio della crisi è passato>>, <<ci sarà la ripresa nel 2010>>, <<ricostruiremo l’Abruzzo>>, <<risolviamo i rifiuti in Campania>>, <<tutto sarà pronto per i mondiali di nuoto>>,  <<la sinistra vuole la società multietnica, noi vogliamo fermare le organizzazioni criminali>>, << salveremo Alitalia contro i progetti della sinistra>>, <<Malpensa sarà l’aeroporto di riferimento>>.

 

E’ la politica del barzellettiere che gioca sull’archetipo del “tutto va bene confida in me figliolo” imposta mediante l’educazione cattolica. La necessità delle persone di non dover rompere quei legami di dipendenza emotiva dal loro dio padrone. Solo che, una cosa sono i legami emotivi generali e un’altra cosa sono le turbolenze emotive che le persone subiscono nella loro quotidianità: dalle multe indecenti dei vigili urbani; allo spaccio di droga; all’insicurezza nei posti di lavoro; alle bollette da pagare; alle aggressioni delle aziende che a corto di soli cercano di rubare; alle truffe continue che i cittadini subiscono. Però, l’educazione non consente ai cittadini di legare le loro condizioni personali alle condizioni generali della politica e dell’economia.

 

Così, il dato disastroso delle vendite di automobili nel mese di aprile viene letto in chiave propagandistica e trionfalistica dai giornali in funzione dell’aumento della quota, in percentuale, raggiunta dalla FIAT. Nel disastro, il disastro fiat è un po’ meno. I giornali evitano di dire che il contenimento del disastro nelle vendite di auto ( - 7%) è avvenuto grazie agli incentivi massicci che l’Europa ha messo a disposizione e che hanno consentito ad una percentuale di popolazione di acquistare l’auto. Cosa che si sta rapidamente esaurendo. Però ciò basta per dire che si è fuori dalla crisi mentre 17.000 addetti alla sartoria d’alta moda stanno perdendo il posto di lavoro.

 

La necessità di Berlusconi di intervenire nella campagna elettorale è la vicenda del suo divorzio con Veronica Lario. Una vicenda che sta cambiando, sia pur nella psiche del profondo, l’atteggiamento nei confronti di Berlusconi in una parte di elettorato che, per Berlusconi, ha sempre rappresentato lo zoccolo duro. Quando un elemento emotivo, come quello della violenza psichica del suo divorzio, entra nell’immaginario collettivo, non si limita a cambiare il punto di vista all’interno della vicenda, ma illumina di una luce diversa tutti i provvedimenti fatti da Berlusconi: le azioni sulla vicenda dei respingimenti, all’interno della vicenda Veronica Lario, assumono, nell’immaginario collettivo, l’azione di Berlusconi nei confronti di Veronica Lario. Berlusconi non ha ammazzato solo quelle donne che ha abbandonato sul molo della Libia, ma è come se, nel farlo, avesse voluto ammazzare quella Veronica Lario che non ha voluto più mettersi in ginocchio davanti al suo padrone. E questa sensazione scorre nella psiche del profondo, anche se, non ne vedremo a breve dei risultati.

Intanto la crisi finanziaria non è finita, ma è solo all’inizio. Una crisi economica, finanziaria, produttiva, diventa un fattore cronico quando, ad una serie di crolli seguono brevi fasi di ripresa. Queste brevi fasi di ripresa sono assestamenti dei crolli precedenti e premessa di nuovi crolli. Proprio perché questa crisi andava affrontata dal punto di vista dei cittadini e non dal punto di vista delle banche, delle finanziarie, delle industrie o delle imprese. Averla affrontata dal punto di vista delle finanziarie, delle imprese, delle industrie e delle Banche, ha di fatto distrutto le imprese, le finanziarie, le banche che, per sopravvivere stanno aggredendo i cittadini nel sistema sociale aggravando, di fatto la crisi economica generale.

 

A Berlusconi, per la sua campagna elettorale, non rimangono che le barzellette in un contesto sociale in cui la contestazione a Silvio Berlusconi viene violentemente repressa per impedire che le bugie di Silvio Berlusconi vengano smascherate troppo presto.

La stessa politica dei respingimenti degli immigrati è un modo per alimentare la criminalità organizzata sul territorio. Indebolire i magistrati sovraccaricandoli di lavoro e costringerli ad occuparsi della criminalità che l’aggravamento degli ingressi clandestini comporta in quanto alimentano ulteriormente la criminalità organizzata. Più è forte la repressione sugli immigrati, maggiori sono i guadagni della criminalità e maggiore è la sua diffusione sul territorio.

All’opposizione non resta che allinearsi alle tensioni che questo governo provoca con una sistematica aggressione ad ogni libertà del paese civile.

Un esempio di campagna elettorale di Berlusconi lo abbiamo a Padova dove in un padiglione della fiera di Padova, durante la 90^ fiera Campionaria, una delle maggiori manifestazioni economiche cittadine,  dove inizierà la “selezione” per la nona edizione del programma televisivo “il grande fratello” che, secondo Mediaset, dovrebbe iniziare in autunno e condotto da Alessia Marcuzzi. Le veline sono usate massicciamente nella campagna di Silvio Berlusconi e lo aiutano a distrarre gli elettori, assieme alle sue barzellette, dalla sua povertà di idee e dalla miseria sociale che esprime.

Assisteremo ad una campagna elettorale fatta di un misto di barzellette e di repressione. Come piace a questo governo che incapace di dialogare con il paese preferisce il “decisionismo” del “forse farò, ma voi non rompetemi le scatole!”. Dove il non rompere le scatole consiste nel non andare a vedere il bluff in mano al grande imbonitore che non ha nulla del comunicatore, ma tanto del piazzista da fiera attorniato da cortigiani e vallette. Un piazzista davanti al quale si affollano le “massaie” nella speranza di acquistare un servizio di piatti a buon prezzo mentre lui gli rifila merce avariata. Come le promesse che fa giurando sulla testa dei suoi figli!

Fra quindici-venti giorni inizierà il periodo delle “ferie estive” con le località di vacanze in pieno fervore: quale sarà la risposta economica? Un’estate particolarmente calda costringerebbe i consumatori a fruire di soggiorni al mare o in montagna, magari dando fondo agli ultimi risparmi; un’estate temperata favorirebbe i consumatori a rinunciare alle ferie estive per risparmiare. Si sta prospettando un disastro nelle vacanze. Cosa che non è avvenuta durante il periodo invernale in cui le abbondanti nevicate hanno indotto gli sciatori a vivere la montagna. Da allora la crisi economica si è aggravata.

Intanto Napolitano lancia l'allarme per l'eccessiva retorica xenofoba e a lui risponde Belusconi negando, dopo le affermazioni sul respingimento, che lui non fa della xenofobia. Bossi afferma che a lui Napolitano non interessa, lui ascolta la gente. Franceschini dichiara che ormai siamo prossimi alle camicie nere dei rondini, mentre Di Pietro dell'Italia dei Valori parla apertamente di fascismo. In effetti c'è da dire che l'attacco di oggi fatto da Berlusconi al quotidiano La Repubblica sa di fascismo. Berlusconi che ha un comitato elettorale nelle sue TV di Mediaset dalle quali, per paura, ha epurato Mentana, ha paura di un solo giornale, La Repubblica. Questa campagna elettorale sta assumento una piega piuttosto preoccupante dal punto di vista delle Istituzioni. Direi eversiva nei confronti della Costituzione. E non so a chi convenga questa deriva.

Marghera 15 maggio 2009

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Claudio Simeoni

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