I piccoli tiranni
e la necessita' di vivere per sfida.

di Claudio Simeoni

Vivere da Stregone

 

Le situazioni che tiranneggiano le persone

 

Il piccolo tiranno è la definizione di una situazione che richiede grande impegno psico-emotivo per essere risolta. La situazione che costringe l’individuo a mettere in atto strategie esistenziali in cui costringe le proprie emozioni ad emergere continuamente in relazione alle sue scelte e alle sue strategie si chiama: Piccolo Tiranno. Il Tiranno è una situazione e il grande Tiranno è la vita che costringe il nuovo nato a trasformarsi continuamente in funzione della morte del corpo fisico.

Il Piccolo Tiranno non è una persona, ma una situazione (fatta anche da persone, ma non necessariamente) anche se la situazione del nostro vissuto è spesso determinata da persone che, in quel caso, assumono il ruolo di piccoli tiranni che tentano di danneggiare la veicolazione delle nostre emozioni nel mondo.

Io prendo la dicitura "piccoli tiranni" da Castaneda [Il fuoco del profondo], ma è altrettanto vero che tutta la storia della Stregoneria, dall'800, data approssimativa e indicativa delle stragi ad opera dei cattolici comandati da Carlo Magno nei confronti dei Pagani Sassoni, ad oggi è stata caratterizzata dall'espressione nei soggetti del proprio Potere di Essere (sviluppo della propria conoscenza, attenzione ai fenomeni del mondo, obbedienza al respiro di Libertà ecc.) in contrapposizione al Potere di Avere (quale diritto assoluto e criminale di sottomettere e possedere gli individui) proprio del cristianesimo. Un percorso di Stregoneria e del singolo Apprendista Stregone non può prescindere dall'oggettività sociale e reale nella quale nasce: ricordiamo che il percorso di Stregoneria è la dilatazione di un soggetto nell'oggettività nella quale vive. Non possiamo, dunque, non riconoscere la qualità dell'oggettività, del mondo, del Sistema Sociale e delle sue leggi, quando costruiamo un percorso di Stregoneria.

Il Piccolo Tiranno è dunque una definizione divertente di Castaneda.

Secondo Castaneda, ed io condivido per averla vissuta e praticata, quando si tenta di far nascere il DIO che cresce dentro ad ogni Essere Umano, in particolare chi pratica Stregoneria, è necessario VIVERE PER SFIDA. In realtà, in tutti quelli che comunemente vengono definiti Paganesimi Antichi (dicitura che usiamo per semplificare) gli Esseri Umani vivevano per sfida. Proprio ad imitazione degli DEI che rappresentano, che onorano e che manifestano. Se vogliamo fare qualche esempio possiamo citare la Falce Dentata impugnata da CRONOS con la quale egli rivendica il diritto al proprio Potere di Essere nei confronti di URANO STELLATO, oppure possiamo parlare di INANNA o ISHTAR (sono equiparate dagli studiosi in quanto la prima appartiene all'antica tradizione Mesopotamica mentre la seconda è Accadica) e i loro viaggi nello sconosciuto (agli "inferi") sfidando quanto incontrano per costruire il suo Potere di Essere (sfidano il loro Piccolo Tiranno). Oppure, ancora, le imprese di Tifone in Esiodo. Il vivere per sfida è il modo di vivere proprio del Pagano Politeista. Sfida il presente per indurre un cambiamento, una trasformazione.

Se noi oggi abbiamo una concezione di pesantezza del vivere per sfida (vuoi mettere, tutti i giorni alzarsi e dover mettersi a correre, a fare progetti, a imporre sé stessi, ecc. ecc.) è solo perché abbiamo soggettivato il Condizionamento Educazionale cristiano che ci costringe a vivere per sottomissione, nell’attesa della provvidenza divina inducendoci a pensare come faticoso ogni altro modo di vivere. Chi mi ascolta da anni per la radio dalla quale trasmetto o ha partecipato alla serie di incontri sul Crogiolo dello Stregone sa quanto è faticoso, aberrante e ripugnante, NON VIVERE PER SFIDA. Sciogliamoci dall'idea, educazionalmente imposta, del desiderio che le contraddizioni e i desideri cessino: il desiderio di una dimensione nirvanica o uno stato di beatitudine dove non esistono desideri è solo un'innaturale costrizione educazionale.

Se non credete a me, chiedete all'Essere Zebra o all'Essere Leone. Chiedete loro se tutti i giorni non si devono alzare e mettersi a correre: non siamo tutti figli di HERA? Dell'Essere Natura? C'è forse qualcuno fra noi che si pensa creato ad immagine e somiglianza di un dio pazzo?

Secondo Castaneda, io l'ho vissuto quale esperienza personale, è difficile che una persona nata ed educata in un Sistema Sociale controllato dal monoteismo e dal cristianesimo in particolare, per sua volontà, decida di sfidare il mondo o l'ambiente in cui vive. Veniamo educati a mediare, a non usare un linguaggio "troppo violento" al "rispetto" (che poi significa sottomissione) a chi è gerarchicamente più forte: mediare per vivere tranquilli.

Mentre noi mediamo per vivere tranquilli c'è qualcuno che, per un qualche interesse, tenta di metterci con le spalle al muro; fa in modo che noi non possiamo avere una via d'uscita dai problemi sociali che stiamo vivendo. In realtà, noi non abbiamo via d'uscita; usciamo dalla vagina di nostra madre e cessiamo, inevitabilmente, di esistere con la morte del corpo fisico. E' inutile che ci illudiamo, è inutile che cerchiamo occasioni di eternità; la morte del corpo fisico è il traguardo certo della nostra esistenza. Comunque noi scegliamo di viverla. Abbiamo una sola via d'uscita ed è trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso. Fare questo è il nostro INTENTO. E’ il nostro "vivere per sfida". La sfida dell’esistenza che dobbiamo vincere.

O vincere la sfida costruendo il corpo luminoso o dissolverci! Fare questo, secondo Castaneda, è affrontare il TIRANNO della nostra esistenza: l'INTENTO! Un Tiranno che se non affrontato e superato ci porta a sprecare l'occasione della nostra vita: non c'è un'altra possibilità, come una reincarnazione, un’altra vita, una resurrezione della carne, una metempsicosi, un karma, ecc. Se qualcuno mette alla base del proprio pensiero il concetto di reincarnazione, metempsicosi, linea karmica, paradiso, nirvana o quant'altro, il suo modo di vivere si adegua a quelle aspettative. Il Vivere per sfida diventa per queste persone diventa incomprensibile perché la soluzione del loro infinito è data da colui che ha progettato il paradiso, il nirvana, ha stabilito le regole karmiche o della reincarnazione o della metempsicosi. In altre parole, queste persone delegano il loro futuro oltre la morte ad un agende esterno che per loro ha stabilito le regole che devono limitarsi a seguire. Davanti a questo credere, che spesso è costato dolore e sacrificio a chi lo ha interiorizzato e ha costruito una struttura ideologica che giustifica la credenza, noi ci arrendiamo. Però non ci interessa parlare di questo, ci interessa sviluppare le ragioni della Stregoneria e dunque, senza il Vivere per Sfida la coscienza di quell'individuo si dissolve.

Per superare questo tiranno dobbiamo allenarci per tutta la vita: dobbiamo compattare la nostra Energia Vitale, plasmarla azione dopo azione. Lo facciamo attraverso gli innumerevoli sforzi con cui affrontiamo le condizioni e le contraddizioni della nostra esistenza per come si presentano fin dal momento della nascita.

A volte non è sufficiente. In presenza del Condizionamento Educazionale cattolico noi siamo convinti di affrontare la nostra esistenza e invece, di fatto, preghiamo o deleghiamo. Veniamo educati a non distinguere la qualità e l'intensità della nostra sfida proprio perché il Condizionamento Educazionale cattolico ci ha privati dell'energia psichica, della consapevolezza in noi stessi, della nostra capacità critica e del sapere quale capacità soggettiva di percepire tutti i fenomeni dell'esistenza portandoci ad illuderci che quanto noi non facciamo non possa essere fatto perché inutile o fuori dalla nostra portata.

Se lo Stregone si mettesse a ragionare con una persona dei suoi limiti, della sua ignoranza, della sua incapacità a percepire i fenomeni e a usarli, questa persona si ribellerebbe e racconterebbe come quella volta, in quell'occasione, ella abbia compiuto un'impresa memorabile. Un’impresa che si è fissata nel suo immaginario. Con le parole ci si può imbrogliare, nell'azione, specie quando l'azione implica scelte di vita o morte, non ci si può permettere di ingannarci, è necessario superare i limiti imposti dal Condizionamento Educazionale.

E allora, per praticare la sfida, è necessaria la presenza di "piccoli tiranni". Situazioni capaci di tenere le persone fra la vita e la morte o in situazioni tali che le emozioni impegnate siano quelle dell’individuo fra la vita e la morte. Presenza non necessaria se non esistesse il Condizionamento Educazionale cattolico e monoteista in generale che assopisce le pulsioni degli individui.

Chi sono i Piccoli Tiranni? Sono situazioni in cui il singolo soggetto si muove in uno stato di inferiorità affrontando Esseri Umani che ritengono di aver diritto di vita e di morte su di lui e fanno funzionare plotoni d'esecuzione, camere a gas, tribunali o quant'altro e sono preziosi per un Sentiero di Stregoneria perché può costringere l’Apprendista Stregone a percorrerlo per aver salva la vita o raggiungere un intento che sembra perduto. Per superare quelle condizioni esistenziali è necessario costruire e alimentare il proprio Potere di Essere e armarlo di strategia esistenziale costringendo l’Apprendista Stregone a compattare la propria Energia Vitale, sviluppare il proprio sapere, la propria conoscenza e l'interazione fra i fenomeni del mondo e la sua intuizione. In altre parole, vivendo per sfida, nella sfida, in modo impeccabile (data la situazione; cioè con un alto grado di autodisciplina). Il coinvolgimento emozionale che spinge l'Essere Umano a risolvere una situazione da Piccoli Tiranni e le tensioni che alimenta volte allo sviluppo del sapere, della conoscenza e della percezione e elaborazione dei fenomeni percepiti, deve essere tale da travolgere i limiti educazionalmente imposti alla nostra ragione e alla nostra azione nel mondo. Tutti i tabù morali, i problemi di coscienza, l'abitudine alla sottomissione (che altro non sono che espressioni della magia nera nell'individuo) educazionalmente imposti dal monoteismo vengono spazzati via, travolti dall'esplosione di energia che l'individuo mette nella propria struttura emozionale per risolvere la contraddizione fra sé e il Piccolo Tiranno. Quando un individuo fa una sola volta un'azione del genere ha liberato il suo Potere di Essere che inizia, un po' alla volta e via via in modo sempre più incisivo, a trasformarlo in un Apprendista Stregone che costruisce il proprio corpo luminoso INTENZIONALMENTE! (nota: fare un'azione del genere a fondamento dei propri propositi di affrontare la vita è uno degli aspetti fondamentali dell'INIZIAZIONE dell'Apprendista Stregone!) Quest'Essere Umano, vivendo per sfida, impara a manipolare le LINEE DI TENSIONE dell'oggettività che in pratica sono gli DEI che gli camminano a fianco! Costruisce delle relazioni con gli DEI all'interno delle sue azioni in relazione alle sue intenzioni.

Diceva Castaneda che, dato lo sviluppo della democrazia, situazioni da Piccoli Tiranni sono rare e spesso ci si deve accontentare di piccolissimi tiranni o tiranni da strapazzo (situazioni da "rompicoglioni"). Quelli che sono solo fastidiosi, rompono le scatole, tentano di disturbare, ma non sono mortali. Anche le sfide con loro portano a compattare la propria energia, ma non è come una lotta a morte. In compenso, mentre con i rompicoglioni non ci sono morti sul campo, con i piccoli tiranni chi vive per sfida, per un Essere Umano che trionfa, a decine muoiono come mosche spruzzate dall'insetticida. Il piccolo tiranno è quello che ti costringe a tirare fuori le unghie, a vivere per sfida e che ti costringe a compattare la tua Energia Vitale, a spazzare via tutti i tabù e i limiti che il Condizionamento Educazionale ha imposto all'Essere Umano per trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso. Se vuoi il corrispondente nel Paganesimo Greco, è come HERA che costringe ERCOLE a superare le fatiche per diventare un DIO. ERCOLE riesce ed entra nell'Olimpo ed HERA lo sposa con sua figlia EBE (giovinezza) riconoscendo la trasformazione che egli ha fatto superando on le sue fatiche le sfide imposte. Se vuoi un parallelo scientifico è come la corsa degli spermatozoi; solo lo sfidante che ha le qualità e il Potere di Essere necessario trasforma la morte dello spermatozoo in nascita dell'Essere Feto.

Per il discorso di Castaneda su Picitos Tiranos rimando al libro IL FUOCO DEL PROFONDO di Castaneda edizione Rizzoli.

Marghera 30.09.2001

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La filosofia della Stregoneria

La Stregoneria è un cammino. Questo perché la Stregoneria è trasformazione del soggetto che percorre il sentiero. Il sentiero è mutamento dopo mutamento, trasformazione dopo trasformazione. La sequenza delle trasformazioni del soggetto, in ogni istante che si trasforma, forma il cammino dello Stregone. In ogni attimo lo Stregone, come ogni persona, presenta il proprio Potere di Essere che altro non è che quanto ha costruito mediante le sue trasformazioni.