Lacrime di sangue della madonna di Civitavecchia
una vicenda di fanatismo cattolico.
Il sangue maschile della madonna
il vescovo picchiatore, il prete e i "santoni",
il comunista fanatico cattolico

di Claudio Simeoni

vai alle pagine del rapporto fra cristianesimo e nazismo

La truffa della madonna di Civitavecchia
e lo stupro delle bambine

 

La vicenda della madonna di Civitavecchia, anche se meno drammatica della madonna di Medjugorje, non è meno squallida e volgare. Una truffa messa in atto dalla chiesa cattolica con una grande operazione mediatica. Ora, quasi tutti hanno dimenticato e la chiesa cattolica vuole che la questione sia dimenticata, ma per mesi la storia tenne banco nelle cronache dei giornali e centinaia di migliaia di persone furono coinvolte e truffate.

Una truffa che si prefiggeva di ottenere il massimo guadagno a ridosso e poco prima del giubileo cattolico.

La vicenda prende avvio da Medjugorje. Da quel fanatismo che trova nei frati francescani gli artefici di quella colossale truffa che porterà la Jugoslavia a dissolversi genocidio dopo genocidio.

L'evento della madonna che lacrima di Civitavecchia è una truffa al limite del ridicolo. Una truffa i cui protagonisti o si sottrarranno agli accertamenti giudiziari della Procura della Repubblica (analogie del sangue grazie ad una sentenza della Corte Costituzionale che impedisce il prelievo del sangue in maniera coatta, visto il rifiuto posto alla richiesta della Procura), il vescovo picchierà il prete Salvatore Vitielli (un suo ex pupillo) e il prete, che ha portato la statua da Medjugorje a Fabio Gregori, sarà dal vescovo Grillo allontanato: "E cioè un prete sudamericano, don Pablo Martin, testimone delle prime lacrimazioni, che aveva portato da Medjugorje la Madonnina in dono al suo parrocchiano Fabio Gregori. Con l'accusa di essersi un po' troppo avvicinato a santoni ed esorcisti don Pablo è stato rimosso dal suo incarico."

Nella vicenda, fra fanatismo, progetti faraonici di "conquista del mondo", profezie di guerra universale che si estenderà dalla Bosnia al resto del mondo se questo non si metterà in ginocchio davanti alla madonna, misticismo grillesco pompato dai giornali per l'occasione; rimarranno come vittime soltanto le pecore del gregge cattolico, raggirate dal coinvolgimento fanatico e un sindaco che finalmente ha potuto dismettere i panni del "laico della sinistra" per poter, con soddisfazione e senza remore, dichiarare il suo fervore fanatico cattolico.

Proviamo a leggere l'inizio romanzato di questa storia prelevato dal sito cattolico sulle profezie del terzo millennio:

Tutto comincia giovedì 2 febbraio 1995, alle ore 16.20. Jessica Gregori prima, e poi il papà Fabio, vedono la statuina della Madonna, posta in una nicchia del loro giardino, lacrimare sangue. Nella sua testimonianza del 6 maggio 1995, Fabio Gregori racconta: «...alle 16.20 sono di nuovo uscito, con Davide in braccio e Jessica stava chiudendo la porta di casa. Percorso il vialetto che è davanti alla casa, Jessica è tornata indietro e mi ha chiamato: "Papà, papà, la Madonnina piange!". Irritato, l'ho richiamata, mentre sistemavo Davide. Lei diceva: "Papà, vieni, tutto sangue!". Lei era abituata ad andare davanti alla Madonnina e portava fiori di campo all'immagine.

Avvicinatomi ho visto che la Madonnina sul volto aveva un rivolino fermo sul lato destro. Sul lato sinistro, all'altezza del mento, continuava a colare. Io ho visto da quando era sotto il mento. In un primo momento mi sono preoccupato di vedere se Jessica aveva ferite, poi ho pensato a qualche segno lasciato dai fiori; poi ho toccato col dito e ho sentito un brivido e una gran vampata di fuoco. Ero colmo di gioia e piangevo. Io non avevo notato nulla nell'immagine né prima né dopo essere andato in chiesa». A quel punto i due, ancora turbati, si recano nella loro parrocchia. Fabio racconta il fatto alla moglie, Anna Maria Accorsi, che già si trovava in chiesa, e subito dopo la messa al parroco, don Pablo Martin. Il sacerdote cerca di rassicurarli e verso le ore 17.15, si reca sul luogo per constatare l'accaduto.

Nella sua relazione al vescovo, del 4 marzo 1995, don Pablo Martín racconta: «Il 2 febbraio 1995, giovedì, festa della Presentazione di Gesù al tempio, alla fine della S. Messa - qualche minuto dopo le ore 17 - Fabio Gregori venne in sagrestia, visibilmente commosso, a chiedermi di recarmi in casa sua, "perché un'immagine della Madonna SS. stava piangendo sangue". La sua commozione era dovuta, oltreché all'impressione che può causare nell'animo l'inattesa visione di un fatto del genere, anche dal timore che ciò potesse avere un significato di presagio di qualcosa di pauroso che incombesse, e anche il timore di aver fatto lui chissà quale peccato, avendo toccato col dito "il sangue" che scorreva sulla guancia della statuetta.

Questo è l'inizio della storia raccontato dai cattolici a cui piace tanto costringere le persone alla sofferenza. Raccontato da chi violenta le persone e la loro dignità esaltando il magnificat della schiava del dio padrone. Da questa situazione psicologica parte la campagna propagandistica della chiesa cattolica: la storia omette di associare i genocidi in Jugoslavia all'operazione Medjugorje di cui, la statua di Civitavecchia, è la continuazione.

Infatti, avrebbe potuto ottenere un tale risultato di esaltazione psicologica se le qualità "straordinarie" della statuetta di Civitavecchia non fossero state associate alle qualità "straordinarie" della madonna di Medjugorje? E ora che i francescani di Medjugorje sono stati squalificati dalla chiesa cattolica come truffatori, c'è forse differenza con i truffatori che hanno messo in piedi la truffa di Civitavecchia?

La truffa era già chiara fin da allora pur sussistendo l'ambiguità della dichiarazione con cui il G.I.P. Dr. Castaldo che, archiviando le accuse contro Fabio Gregori, afferma in data 16 ottobre 2000: "«Le lacrimazioni notate da altre persone informate sui fatti (e tra esse il Comandante della Polizia Municipale di Civitavecchia, agenti di Polizia penitenziaria e di Polizia di Stato) debbono ricondursi o ad un fatto di suggestione collettiva o ad un fatto soprannaturale su cui questa Autorità Giudiziaria nulla può dire in positivo o negativo, dovendosi di contro realisticamente escludere l'ipotesi delle dichiarazioni mendaci stante la difficile ipotizzabilità di accordi criminosi - tra l'altro anche pubblici ufficiali - che in buona parte non si conoscono tra loro"

La cosa è molto più semplice: tutti hanno colto la loro occasione di onnipotenza che la situazione ha offerto. Tutti desideravano che venisse confermata la loro relazione col dio padrone. Tutti desideravano essere degli "eletti" ai quali la madonna, e attraverso essa il loro dio padrone, si manifestava. Tutti lo volevano, anche chi dubitava allevava l'illusione in vista di interessi economici. Il giudice dice che non potevano essere riconosciuti degli "accordi" che trasformava i protagonisti di questa vicenda in una "banda"; non si erano messi d'accordo a tavolino, ma avevano agito "come infatuati" dagli avvenimenti (se quel giudice si fosse chiamato Carlo Mastelloni o Michele dalla Costa, oppure Pietro Calogero, avrebbe detto che se ne sarebbe sbattuto della legge e delle regole, per lui l'associazione c'era!). Si tratta della manipolazione mentale i cui effetti vengono negati dall'esperienza, ma possono essere attivati dall'enfasi emotiva della realizzazione dell'oggetto in cui la manipolazione mentale si è costruita. Così il poliziotto, il vigile urbano, l'agente penitenziario, devoti alla madonna o bisognosi della sottomissione all'immagine della madonna, hanno visto nell'evento la realizzazione divina del significato della manipolazione mentale che avevano ricevuto. In quella situazione ci si vuole illudere. Ogni critica viene messa a tacere e l'euforia contagia sia la persona psicologicamente malata che rinuncia alla sua capacità critica, sia chi ha interessi economici che difende alimentando la credenza del fanatico per difendere i propri interessi economici.

Dopo aver letto l'inizio della storia dal punto di vista dei fanatici cattolici, proviamo a legge l'articolo del giornale la Repubblica dell'epoca:

La Repubblica - Mercoledì, 1 marzo 1995 - pagina 19

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Civitavecchia, consegnata la relazione degli esperti

'LA MADONNA PIANSE SANGUE UMANO' MA IL VATICANO ATTENDE

CIVITAVECCHIA - Lui, Fabio Gregori, proprietario della statuina della madonna di Medjugorje, non era mai stato sfiorato dal dubbio: quelle lacrime di sangue non appartenevano alla sfera delle cose umane. E probabilmente aveva ragione. Nonostante i no comment delle gerarchie vaticane, gli esami di laboratorio effettuati negli ultimi 18 giorni negli istituti di medicina legale dell'università La Sapienza e del Gemelli avrebbero confermato che la sostanza rossa fuoriuscita dagli occhi della statua di gesso di Civitavecchia è proprio sangue umano. Ieri pomeriggio, di fronte alle telecamere di Rai 1 in agguato al Gemelli, i professori Giancarlo Umani Ronchi ed Angelo Fiore hanno consegnato nelle mani del vescovo della città, monsignor Girolamo Grillo, un voluminoso referto con i risultati dei vari test ematici ed - a quanto pare - anche del Dna. Il vescovo Grillo e gli illustri clinici si trincerano dietro un silenzio ufficiale. "Volendo si può fare anche il Dna delle mele" dice il professor Umani per scoraggiare la curiosità dei cronisti, mentre il vescovo conferma un imminente incontro con i vertici vaticani: "Non necessariamente con il cardinale Ratzinger" precisa. Eppure, dovrà essere proprio Ratzinger a dire se l'evento è davvero da considerare un miracolo, uno da aggiungere ai pochi che la Chiesa ha finora ammesso. Il cardinale è infatti il prefetto della congregazione della dottrina della fede. La madonnina di Medjugorje aveva pianto per la prima volta il 2 febbraio scorso, nel giardino della villetta dei Gregori, a Sant' Agostino, una località all' estrema periferia di Civitavecchia. Il capo dei vigili urbani della città ed una giornalista avevano visto il liquido rosso fuoriuscire dagli occhi e colare sul vestito candido, sporcandolo. Il primo racconta di essere rimasto particolarmente turbato. Non appena la notizia del presunto miracolo si era diffusa, la casa dei Gregori era stata presa d' assalto da migliaia di fedeli e curiosi. Fabio Gregori, per riavere un po' di privacy, era stato costretto a togliere la statuina dal giardino ed a sistemarla in un luogo segreto: "Il caveau di una banca", rivelerà dopo molti giorni il vescovo Grillo, da prima particolarmente scettico sulla presunta natura divina del fenomeno. Poi, l'alto prelato, d' accordo con altre gerarchie vaticane, aveva consegnato l'oggetto sacro ai due periti, scegliendo un laico e un cattolico "per dare maggiore obiettività ai risultati" aveva spiegato. Fino a quando è stata in possesso dei Gregori, la statua ha lacrimato sangue per nove volte. Non si sa se lo abbia fatto ancora dopo la misteriosa sparizione. Ora, si attende una presa di posizione ufficiale della chiesa. Forse, senza volerlo, monsignor Girolamo Grillo conferma che si tratta proprio di sangue "Dovremo stabilire - dice - dove collocare la madonnina". Lascia così intendere che difficilmente potrà tornare nel giardino della villa di Sant' Agostino. "La rivogliamo nella nostra parrocchia" aveva dichiarato Fabio Gregori, mentre il sindaco pidiessino di Civitavecchia, Pietro Tidei, si era offerto di mettere a disposizione un vicino terreno di proprietà pubblica. A questo punto, come escludere che proprio lì, sul terreno indicato dal sindaco, prima del giubileo del duemila sorgerà il santuario dedicato al culto della madonnina?

La notizia è stata lanciata dai megafoni cattolici e i cattolici fanatici, convinti dell'esistenza della loro madonna o del loro Gesù, si precipitano nella casa di Fabio Gregori. La madonna piange sangue. Un simbolo molto forte nel cristianesimo che ha sempre fatto della gerarchia del sangue (preso dall'ideologia ebraica, mai prima era esistita nella storia) un simbolo del potere. Dal figlio del dio padrone e perciò padrone lui stesso per la linea di sangue; al figlio del re che eredita; al figlio legittimo e illegittimo, ecc. Per finire al concetto di volkisch che il nazismo ha preso, pari pari, dal cristianesimo.

Il sangue che sgorga dagli occhi della madonna di Civitavecchia richiama, nei cristiani, il simbolo del dolore: quel dolore che impongono all'umanità e al quale devono sottomettersi per la gloria del loro dio. Tanto più le persone sono sofferenti, sottomesse, vessate, ingiuriate, malate, impotenti ad affrontare il loro presente, tanto più riconoscono nel dolore la loro condizione e riproducono le condizioni del dolore per altre persone perché questo provoca un restringimento del campo di coscienza su temi penosi e depressivi. Nella manipolazione mentale cristiana il dolore viene associato alla colpa e il cristiano intende la salvezza come ad una vita senza dolore. La madonna cristiana fa cogliere al fanatico cristiano il momento della "salvezza" come uscita dalla propria condizione psichica dolorosa. Il desiderio del cristiano di uscire dal dolore, che l'educazione cristiana gli ha imposto, lo costringe a vedere nelle lacrime di sangue della madonna una manifestazione del suo "divino desiderato" capace di portarlo fuori dalla situazione di dolore.

Lo stesso sindaco di Civitavecchia inizia la sua "conversione", fra il fanatico e l'interessato, nelle braccia della chiesa padrona. Subito mette a disposizione il terreno di proprietà pubblica: ruba il terreno al pubblico interesse per consegnarlo al fanatismo cattolico!

La seconda fase della propaganda cristiana consiste nel paventare i "nemici della fede". Qualcuno potrebbe rapire la statuetta miracolosa della madonna. Chi? Il feroce Saladino? Il comunista? Chi vuole chiedere il riscatto?

Nella mente malata di Girolamo Grillo si agitano i fantasmi, così il giudice Albano che indaga su questa truffa diventa: "dichiara Girolamo Grillo (Cnn e Nippon Tv comprese) che il giudice Albano era "massone e strumento del demonio"."

E l'isteria aumenta.

Il fanatismo prende forma e si sostanzia, come nell'articolo del giornale La Repubblica del 7 aprile 1995 in cui si leggono dichiarazioni sconcertanti.

Girolamo Grillo non parla di miracolo, se ne guarda bene, ma subito aggiunge: ""Io non parlo di miracolo, parlo di fatto razionalmente non spiegabile. Non sono l'unico testimone, ce ne sono almeno una cinquantina. Sa qual è la cosa più misteriosa? Quello che è successo a mia sorella, che ha toccato con un dito le lacrime e il sangue le è scomparso immediatamente dal polpastrello. Stessa cosa con il fazzoletto: il sangue si riassorbiva, spariva. L' ho visto io".

Qualche testimone dice che le lacrime erano molto calde, dice il giornalista chiedendo il parere di Girolamo Grillo: "Più che lacrime di solo sangue ho visto un liquido bianco-rossastro, come fosse sangue annacquato, scendere soprattutto dall' occhio destro. Che mi risulti, la Madonna ha pianto 13 volte fino al 7 marzo e poi davanti a me, il 15 marzo alle otto e un quarto del mattino. Dunque 14 volte, per ora. Anch' io prima ero molto scettico. Non credo però a chi spiega il fenomeno con la parapsicologia e la telecinesi. Sarebbe come rispondere al mistero con un altro mistero"."

Però leggiamo tutto l'articolo, perché è un vero spasso, con l'intervento finale della criminalpol.

La Repubblica - Venerdì, 7 aprile 1995 - pagina 9

LA MADONNA DI CIVITAVECCHIA L' INTERVISTA Parla il vescovo. Una mistica e il pericolo di guerra

'ORA IO TEMO CHE LA RAPISCANO'

CIVITAVECCHIA - Ieri pomeriggio i magistrati sono andati dal vescovo monsignor Girolamo Grillo e hanno sottoposto la statua della Madonna a radiografie molto complesse eseguite con apparati industriali. Gli accertamenti andranno avanti ancora per vari giorni, forse per fare esaminare il sangue dall' università La Sapienza. A questo punto è improbabile che la statua possa essere esposta al pubblico il prossimo venerdì santo. "Farò del tutto per rispettare l'impegno", dice il vescovo. Monsignore, davvero è il caso di gridare al miracolo? "Io non parlo di miracolo, parlo di fatto razionalmente non spiegabile. Non sono l'unico testimone, ce ne sono almeno una cinquantina. Sa qual è la cosa più misteriosa? Quello che è successo a mia sorella, che ha toccato con un dito le lacrime e il sangue le è scomparso immediatamente dal polpastrello. Stessa cosa con il fazzoletto: il sangue si riassorbiva, spariva. L' ho visto io". E cos'altro ha visto, mentre teneva la statua fra le mani? Qualche testimone dice che le lacrime della Madonna sono molto calde, bruciano. Lei che cosa ha visto? "Più che lacrime di solo sangue ho visto un liquido bianco-rossastro, come fosse sangue annacquato, scendere soprattutto dall' occhio destro. Che mi risulti, la Madonna ha pianto 13 volte fino al 7 marzo e poi davanti a me, il 15 marzo alle otto e un quarto del mattino. Dunque 14 volte, per ora. Anch' io prima ero molto scettico. Non credo però a chi spiega il fenomeno con la parapsicologia e la telecinesi. Sarebbe come rispondere al mistero con un altro mistero". Cosa pensa del fatto che le lacrime appartengono a un uomo? "Non è mai stato fatto un esame del DNA della Madonna, questa forse è la volta buona. Per dogma teologico la Madonna ha generato senza peccato, ad opera dello spirito santo, un figlio maschio. Questa potrebbe essere la spiegazione." Cosa c' è di vero nelle telefonate di una veggente australiana che le ha predetto una terrificante profezia? "Qui è meglio ridimensionare. Mi chiamano da tutto il mondo: California, Giappone, Sudafrica. L' australiana mi ha descritto esattamente in quali modi e circostanze, tutta incartocciata, custodivo la madonnina in casa mia. Un' altra mistica ha fatto riferimento alla guerra in Bosnia e al gravissimo rischio che si propaghi al resto del mondo, anche nel nostro paese". Un parallelismo con la Madonna di Medjugorje, che pianse tre anni prima che scoppiasse la guerra nell' ex Jugoslavia. Civitavecchia si trasformerà in una nuova Lourdes? "Ci andrei piano. Non vedo però cosa ci sia di male. La popolazione deve essere accontentata e io non ho nessuna difficoltà a restituire la statua al culto. Che qualcuno poi ci speculi io non posso impedirlo". E' possibile che la statua sia stata sostituita? "Assolutamente no. E' inconfondibile, sbeccata in tre diversi punti com' è. A casa mia è al sicuro, guardata a vista notte e giorno, protetta da un sistema d' allarme collegato con la polizia. Lo sa io come mi sento adesso? Mi sento una mosca cocchiera. La mosca dice al cavallo: come corriamo! Credo che il cavallo sia un altro, io sono solo la mosca. Ma il miracolo vero è un altro. Tutte le conversioni che ci sono state in questi giorni, un miracolo di massa". Eccellenza, me la fa vedere la statua? "Mi dispiace ma non posso. Motivi di sicurezza. Abbiamo il terrore che possa essere rubata e venga chiesto un riscatto. E poi lei rimarrebbe delusa, perché in questo momento la troverebbe molto slacrimata: quelli della Criminalpol hanno portato via quasi tutto il sangue".

Il fanatismo aggredisce Civitavecchia: "Qui sorgerà la nuova Lourdes in località Pantano". E gli affaristi preparano i loro affari. Il sindaco ex laico Pietro Tidei sta pensando di chiedere una motonave per ospitare i pellegrini, illuminazione interna ed esterna della chiesa, parcheggi per 2-3000 auto. Anche gli "spaghetti alla puttanesca" nel ristorante che prevedeva affari d'oro cambiano nome in "spaghetti alla Amina". E tutti si riscoprono peccatori, ma forse farebbe bene leggere l'intero articolo di Laura Laurenzi su La Repubblica del 07 aprile 1995:

La Repubblica - Venerdì, 7 aprile 1995 - pagina 9

LAURA LAURENZI

LA MADONNA DI CIVITAVECCHIA Un megasantuario, ostelli... ma il giudice deve decidere se la Madonna sfilerà in processione il Venerdì santo

QUEL SACRO CANTIERE DI CIVITAVECCHIA

Sono previsti 80 mila fedeli Jessica disegna quelle lacrime

CIVITAVECCHIA - La nuova Lourdes dunque sorgerà qui, in località Pantano, dove la freccia indica Bagni Sant' Agostino, lungo una strada fra gli eucalipti che si chiama via Fontanatetta. E' qui il sacro cantiere. C' è un fervore febbrile fra gli operai - molti dei quali lavorano gratis - che stanno praticamente smontando e rimontando la piccola chiesetta in cui venerdì santo alle tre del pomeriggio, nell' ora della passione e della morte di nostro Signore, dovrebbe essere condotta in processione, e restituita dopo i suoi Tac alla venerazione della gente, la Madonna che piange sangue. Sempre che la magistratura lo consenta: per una serie di sofisticati accertamenti supplementari probabilmente il ritorno della Madonna slitterà a dopo Pasqua. Uno degli operai volontari, lassù in cima a una scala a pioli a sistemare un altoparlante, è Fabio Gregori, il proprietario della statua miracolosa, il padre di Jessica, la bambina di 5 anni che per prima avvistò le lacrimazione mistica. Non gli piace tutta questa gran confusione, il sindaco che distribuisce interviste, gli operatori tivù, i fotografi. "E' un disgusto, un disgusto!", ripete. E non si capisce se è veramente "un disgusto", oppure - all' opposto - se il vero prodigio è proprio questo: l'alacrità, cioè, e la prontezza con cui l'amministrazione cittadina si sta muovendo per realizzare a tempo di record infrastrutture degne di una capitale mondiale del miracolo. Qui sulla destra - e due ruspe gialle stanno già sterrando il grande spiazzo - verranno fatti due grandi parcheggi da un ettaro l'uno, su terreni ceduti in comodato gratuito al comune. Si sta già lavorando all' illuminazione esterna e interna della chiesa, e dei due parcheggi - duemila lire a posto auto - mentre per oggi dovrebbe già essere finita la rampa per le carrozzelle degli handicappati, e anche la nicchia blindata della cappella dove verrà esposta la statua, e intanto si lavora per aprire una seconda porta progettata per il deflusso dei fedeli: solo per la processione ne sono attesi fra i 50 e gli 80 mila. Il sindaco, il pidiessino Pietro Tidei - qualcuno già lo definisce una sorta di Peppone all' incontrario - è di un efficentismo sbalorditivo. Già pensa di chiedere alla Tirrenia o alle Ferrovie dello Stato una motonave da utilizzare come albergo galleggiante per i pellegrini. Nella sua smagliante grisaglia passa da un consiglio co straordinario a un'altra intervista televisiva. Dichiaratamente non credente, parla della statua come di "Nostra Signora di Pantano". Una conversione improvvisa, o un'occasione economica da non perdere? "Che sia un miracolo o meno lo lasciamo alla libera scelta di ognuno. Per noi si tratta solo di rispetto della volontà popolare. Io sono il sindaco di tutti, e ogni amministratore ha il dovere di valorizzare le occasioni di sviluppo economico che si presentano sul territorio. La nostra, oltretutto, è un'area ad elevatissima disoccupazione. Cerchiamo intanto di preparare un'accoglienza dignitosa per i pellegrini che verranno per la processione, abbiamo già allertato la protezione civile. Poi penseremo a edificare il santuario". Già, il santuario: un progetto faraonico firmato da uno degli architetti più in vista di Civitavecchia, Alfiero Antonini. Si sa che sarà grande, e presumibilmente intonacata di colore azzurro, come il manto della Madonna o forse un pochino più chiaro. Una chiesona con oltre mille posti a sedere, che sorgerà laggiù dove va avanti e indietro un'altra ruspa. Di qua invece - spiega il consigliere comunale Aldo Gatti delegato dal sindaco a queste opere straordinarie - dovrebbe sorgere una grande "casa del pellegrino", un super ostello con centinaia di posti letto: sono venti ettari, sui quali chissà che non veda finalmente la luce il progetto del parco termale in questa zona ricca di sorgenti sulfuree sotterranee, ricca, in pratica, di acqua calda gratis. "E' un disgusto - ripete ancora Gregori sulla scala mentre lavora di cacciavite - Non mi sembra che ci sia rispetto per le cose sacre e questa è un'offesa alla Chiesa. Ognuno ha un cuore e un'anima e Gesù ci ha fatto liberi". Come? Il frastuono dei martelli penumatici copre le sue parole. A cinquanta metri di distanza, accanto all' ex campo di calcio ormai in malora, c' è la trattoria "da Amina", opera anche questa - guarda le combinazioni - dell'architetto Antonini. "Non so se essere più contenta o più preoccupata - dice la proprietaria Amina Ricci - certo l'impatto è spaventoso, non abbiamo le strutture, e i miracoli, noi almeno, non li possiamo fare". Per l'invasione dei prossimi giorni sta mettendo a punto un menu turistico a prezzo fisso, 25 mila lire a includere anche i celebri "spaghetti alla Amina", che sarebbe poi una pasta alla puttanesca con denominazione più rispettosa. Il parroco della piccola chiesa di Sant' Agostino si chiama don Pablo Martin, spagnolo, una spiccata affinità spirituale con gli avvenimenti mistici. Decise di restare in Italia, e di prendersi cura di una piccola parrocchia di campagna, dopo una visita al santuario di Padre Pio. E' stato don Pablo a regalare ai Gregori, a portargliela da Medjugorje, quella statua di gesso della Madonna. Porta un maglione un po' sdrucito sopra la tonaca e oggi sembra molto nervoso. Delle lacrime dice: "E' un segno, non bisogna fermarsi a guardare il segno ma cercare di capire cosa c' è dietro". Quella donna bionda e minuta in jeans e scarpe da ginnastica è Anna Maria Gregori, la madre di Jessica. La bambina sventola in una mano un bel disegno fatto con i pennarelli: "Qui c' è tutto - racconta - Vedi, questa è la Madonna nella grotta di casa mia, ci sono anche le lacrime, e poi attorno i bambini, le bambine e gli angioletti. Dov'è don Pablo? Questo disegno è per lui". La sua giovane madre ha un'aria un po' frastornata: "Noi l'abbiamo sempre saputo che era vero, però che lo dicesse il vescovo pubblicamente, prima alla televisione e poi ieri sera alla Via Crucis, è stato il momento più bello". Dice che tutto quello che sta succedendo le dà "una sensazione di gioia e di pace" e aggiunge: "Non ho chiesto al Signore perché abbia scelto la nostra famiglia, nè sinceramente l' ho chiesto a me stessa. Credo che la Madonna ci chieda questo: di convertire i nostri cuori e uscire fuori dai peccati".

Intanto arriva il primo colpo di scena. Un po' sconcertante: il sangue è sangue maschile!

Esiste anche la traccia del DNA. Nessuno degli indagati accetta di farsi prelevare del sangue, né, a quanto si sa fino ad oggi, è stata fatta la ricerca del DNA. Lo stesso avvocato di Fabio Gregori impedisce al suo assistito di farsi fare il controllo del sangue. Le indagini si concentreranno su Fabio Gregorio, il padre di Jessica di cinque anni, nessun filone di indagini coinvolge il vero artefice della vicenda, il prete cattolico Pablo Martin che, stando ad un articolo di La Repubblica, allontanato, se ne torna in sudamerica. Gli inquirenti procedono ipotizzando una truffa di Gregori, ma non c'è un'ipotesi di indagini che considerino il Gregori uno strumento nelle mani di un truffatore terzo. Jessica ha solo cinque anni e la manipolazione mentale che ha subito è totalizzante e si fissa, nella suggestione, attraverso un crescendo continuo di risposte positive dal mondo che la circonda alle sue esternazioni patologiche. Lei è la protagonista! Anche la madre si mette in ginocchio davanti al suo "odore di santità". Una santità confermata dal vescovo: il loro padrone!

In quel versante le indagini saranno impedite dalle scelte dei magistrati.

La Repubblica - Sabato, 15 aprile 1995 - pagina 8

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LA MADONNINA DI CIVITAVECCHIA L'esperto della Criminalpol: ' Indagini più facili'

'SANGUE UMANO MASCHILE NELLE DUE LACRIMAZIONI'

CIVITAVECCHIA - Il lavoro della polizia scientifica è terminato. Adesso tocca agli investigatori. Saranno loro infatti a dover risalire, con in mano le perizie sul sangue della Madonnina ai presunti autori della truffa, se truffa c' è stata. Il verdetto comunque è chiaro: si tratta di sangue umano e maschile. I tecnici della Criminalpol hanno in sostanza confermato le analisi eseguite dalla commissione nominata dal Vaticano, che aveva preso in esame le prime lacrime della Madonnina di Medjugorje. Anche l'indagine sul sangue della seconda lacrimazione, avvenuta a casa del vescovo, ha dato lo stesso risultato: anche questo è sangue umano e maschile e con nessuna caratteristica eccezionale. Ci sono però alcune novità. Le analisi fatte dai tecnici della Criminalpol coordinati dal dottor Aldo Spinella, ma a cui hanno partecipato gli esperti nominati dal Vaticano, hanno individuato il Dna. "Perché non basta dire che si tratta di sangue umano e maschile - spiega Aldo Spinella - Noi abbiamo ricostruito quelle variabili la cui comparazione può aiutare davvero a risalire ad un tipo piuttosto che ad un altro. Il procedimento è quello dell'impronta digitale. Noi abbiamo ricostruito la ' traccia' e l'abbiamo consegnata al procuratore. Adesso tocca agli investigatori individuare il possessore di questa ' impronta digitale', anche con comparazioni che verranno compiute con le grandi banche dati sul Dna". Per queste comparazioni forse i tempi non saranno brevissimi, ma un dato è certo: la Madonnina tornerà nella chiesetta di Sant' Agostino in tempi tanto stretti da vanificare il ricorso del legale di Fabio Gregori, Bruno Forestieri, che si è appellato al Tribunale della libertà perché la statuetta venga dissequestrata. L' udienza è stata infatti fissata per il 21 aprile prossimo ma è probabile che alla Madonnina i sigilli vengano tolti forse già all' inizio della prossima settimana.

Una volta stabilito che la madonna è un uomo i media si scatenano e parte la campagna pubblicitaria pro Maria.

"rispettate la madonnina altrimenti l'Italia diventerà come la Bosnia" la minaccia del terrore della madonna dei cristiani non cessa mai. Chiede che le persone soffrano perché sia a lei che a Grillo piace il dolore delle persone e i fanatici cattolici, in realtà, sono persone che soffrono e che devono diffondere il dolore in tutta la società civile per una comunanza di sentimenti.

Nell'isteria collettiva girano i biglietti con gli indirizzi di un altro che fa i miracoli, come la madonna, "il mago Arcella" che ha sta cercando nuovi clienti: chi meglio degli invasati cattolici? Una volta che non hanno ottenuto il miracolo dalla madonna possono sempre rivolgersi al "mago Arcella" per avere il miracolo!

L'articolo di Maria Novella De Luca del 18 giugno 1995 chiarisce molto bene il clima di delirio isterico che si è venuto a creare: si apre con l'isteria fanatica dei cattolici e si chiude con gli affari grazie alla pubblicità, gratis, sulla Cnn, la Bbc e le Tv di mezzo mondo:

La Repubblica - Domenica, 18 giugno 1995 - pagina 18

MARIA NOVELLA DE LUCA

E' TORNATA LA MADONNINA

In tremila davanti alla statua dei miracoli Ad accoglierla c' erano la banda e la Cnn: quando è apparsa, sotto scorta, un boato di canti e preghiere

CIVITAVECCHIA - La banda "Giacomo Puccini" intona l' Ave Maria di Schubert e monsignor Grillo innalza al cielo la teca di legno chiaro con la Madonnina piangente. E la folla esplode in canti, lacrime, preghiere. Gli ammalati in prima fila baciano i rosari e si fanno il segno della croce, la ressa di fotografi, operatori e cameramen spinge contro le transenne, l'aria si riempie di flash e la grande sagra del miracolo si compie in poco più di un'ora. "Bentornata Madonnina" recita lo striscione appeso sul fronte della chiesetta di Pantano, e l'atmosfera è proprio quella di un "ritorno a casa", mancano soltanto i palloncini colorati, ma c' è odore di bruschetta, la banda intona l'Adagio di Albinoni, i ragazzini giocano a calcio e gli anziani più stanchi aprono le seggioline portate da casa. Ma non è scesa dal cielo la Vergine di Medjugorje, alta 44 centimetri, con sulla gota appena un'ombra di quelle lacrime di sangue, sgorgate invece quasi copiose il pomeriggio del 2 febbraio scorso a casa dell'operaio dell'Enel Fabio Gregori. Così come a gridarle "Welcome" non c' erano le migliaia di pellegrini in delirio che invece avevano annunciato la loro presenza con decine e decine di pullman in arrivo da tutta Italia. Miracolo dimezzato dunque, ma la folla è felice lo stesso, e applaude, applaude fino a spellarsi le mani quando il vescovo Girolamo Grillo scende dall' Alfa 33 della polizia, e depone la Madonnina in una specie di gabbietta di plexiglas montata su un trono di fiori di gigli e rose rosse. Sono invece rosse le rose che stringe in mano Jessica, la figlia di Fabio Gregori, la bimba che per prima avrebbe visto il pianto di sangue della Madonnina, quando questa era ancora nella nicchia del suo giardino. Fabio Gregori (che ha organizzato delle visite guidate nel suo giardino) la moglie e Jessica si inginocchiano davanti alla teca, Fabio ripete, quasi come in un ritornello "così doveva essere, così è stato". Duemila, forse tremila persone intonano Ave Maria sotto il palco costruito all' aperto, qualche venditore di immaginette distribuisce un po' di sottobanco, perché il Comune non ha concesso l'autorizzazione, rosari benedetti, medagliette miracolose, cuori di legno con le lampadine che si accendono colorate e intermittenti sul volto cinto d' azzurro di Maria. Ma la folla è piccola e strapaesana, tra gli organizzatori della sagra del miracolo la delusione c' è anche se nascosta. E se ne accorge anche il vescovo che quando intona l'omelia dice: "Vi sareste aspettati di essere centinaia di migliaia, oggi siamo pochi, è vero, ma verrà il giorno in cui saremo davvero una folla, per ora costruite il santuario della fede nel vostro cuore". Adesso la Madonnina resterà per sempre nella chiesetta di "Sant' Agostino", protetta da una vetrina blindata e si vedrà allora se davvero Civitavecchia riuscirà a diventare, nonostante le magre premesse, la Lourdes del Tirreno. Però la messa, officiata da monsignor Grillo insieme ad una decina di altri sacerdoti, pur nell' atmosfera campestre che spezza ogni solennità, mentre qualcuno fa circolare i bigliettini con l'indirizzo del "mago di Arcella guaritore, divinatore", è un momento forte. Ci sono genitori con i loro bambini ammalati in braccio, handicappati che si spingono sotto la teca con la sedia a rotelle, infermi portati a braccia. E verso sera la folla aumenta, le preghiere raddoppiano, saranno già tremila i fedeli che subito dopo il tramonto cantano "Mira il tuo popolo bella Signora" con le fiaccole accese. In un angolo la piccola Jessica piange, perché la Madonnina non gliel' hanno fatta toccare. "Era mia, perché non me la danno?", e sembra tornata una bambina normale che ogni tanto però disegna angeli e parla con i santi. Nel clamore pochi notano l'assenza del sindaco di Civitavecchia, che dopo aver fatto parlare di sé come il sindaco comunista che voleva costruire il santuario del miracolo, ieri ha disertato "l'evento", a sottolineare che ormai di tutto si occuperà Santa Madre Chiesa. Infatti, a meno di un colpo di scena, in questa vicenda iniziata nell' agosto scorso, quando Fabio Gregori ricevette in dono da don Pablo la statuetta miracolosa, parlerà solo e soltanto il Vaticano. Ma questo è stato forse uno dei primi miracoli in diretta, sotto l'occhio delle telecamere di tutto il mondo quasi più attente e presenti dei fedeli stessi. Le lacrime di Civitavecchia sono rimbalzate sugli schermi della Cnn, della Bbc, delle televisioni giapponesi, americana, colombiana, spagnola, francese, a confermare la multimedialità di un evento avvenuto in un minuscolo pezzo di campagna sulla via Aurelia. Mentre la messa finisce il gruppo delle devote di Medjugorje torna a sussurrare i canti del santuario jugoslavo. Voci di donne dolenti mettono in guardia: "Rispettate la Madonnina, altrimenti l'Italia diventerà come la Bosnia". Parole fosche che non sembrano però turbare troppo i giovani accorsi a frotte a Pantano, che ben presto riaccendono i monitor dei flipper mentre nel ristorante "Da Amina" si consuma la cena della Madonna: lasagne, vitella con piselli, frutta, vino e caffé, 25mila lire, prezzo turistico.

Dal 18 giugno 1995, Maria Novella De Luca scrive un altro articolo su La Repubblica il 03 febbraio 1996 in cui non solo conferma la continuazione del fanatismo cattolico, ma iniziano le testimonianze e le prove delle vincite al superenalotto della salute per opera della madonna. Il sindaco Pietro Tidei si è convertito al culto mariano, sotto la teca si ammucchiano gli ex voto, l'ammalata di osteoporosi che finalmente cammina, Bruno Forestieri si candida a "testimone oculare dell'evento miracoloso". Intanto, secondo l'articolo, don Pablo Martin sembra che se ne sia tornato in sudamerica accusato di intrattenere rapporti troppo stretti con santoni, esorcisti, presunti mistici che pullulano attorno alla chiesetta di s.Agostino di cui era parroco.

La Repubblica - Sabato, 3 febbraio 1996 - pagina 19

MARIA NOVELLA DE LUCA

Civitavecchia, l'anniversario delle ' lacrime' . Gregori: ' Mi spiano'

'NOI, MIRACOLATI DALLA MADONNINA'

I fedeli pregano e cantano sotto la pioggia ' Sì, ho implorato la Vergine e mia figlia è guarita' La corsa ai terreni dove sorgerà il santuario

CIVITAVECCHIA - "A TE Maria, lacrime di sangue, lacrime d' amore". Cantano così, e si inginocchiano, inzuppati fino alle ossa, i pellegrini giunti per grazia ricevuta. Non sono una massa, forse poco più di duemila, ma devoti e convinti: un anno fa qui a Pantano, nel giardino della villetta di Fabio Gregori, la Madonna ha pianto, e nessuno ha saputo dimostrare il contrario. Dunque in questa frazione di Civitavecchia isolata e inospitale si è compiuto un miracolo, "e qualunque sia il verdetto della Chiesa - mormorano le donne di un gruppo mariano arrivato da Terni - per noi la chiesa di Sant' Agostino è diventata un santuario". E' L' ANNIVERSARIO dell'evento: sotto la teca che protegge la statuetta fabbricata a Medjugorje si ammonticchiano gli ex voto, fedi nuziali, fazzoletti sporchi di sangue, babbucce da neonato, una stampella, oggetti d' oro di ogni sorta, e incastonata tra gli altri una siringa usata. Davanti alla chiesetta sormontata da un grande tendone, donato dal Pds di Civitavecchia, "è arrivato dritto diritto dal festival dell'Unità", dice orgoglioso il sindaco progressista Pietro Tidei, grande fan del miracolo in sinergia col vescovo, la gente s' assiepa per raccontare la proprie storie. Ecco l'anziana donna giunta con altri quaranta da Corato, in provincia di Bari. Aveva una figlia trentenne con una osteoporosi galoppante. Era venuta a Pantano l'8 dicembre scorso con un paio di calze della ragazza ammalata. "Le avevo fatte vedere alla Madonnina - dice in italiano stentato - e le avevo chiesto: Vergine, Vergine santissima salvala. Quando sono tornata al paese ho detto a mia figlia di mettersi quelle calze, dopo qualche giorno mia figlia ha ricominciato a camminare. Ecco, guardate, queste sono le sue calze, le ho portate qui per regalarle alla Madonnina". Dentro la chiesa ricolma di fiori, il nuovo parroco, don Augusto Baldini, celebra una messa dopo l'altra. E qui si apre il primo interrogativo. Dov' è finito don Pablo Martin, il prete spagnolo grande amico del vescovo-esorcista Milingo che nell' estate del 1995 portò in regalo da Medjugorje la statuetta al suo parrocchiano Fabio Gregori? A quanto sembra dopo il "miracolo" di Pantano don Pablo Martin, profondamente scosso dall' evento, avrebbe iniziato ad intrattenere rapporti un po' troppo stretti con santoni, esorcisti e presunti mistici, che pullulano attorno alla chiesetta di Sant' Agostino. E di fronte ad un trasferimento "coatto" a Tarquinia, il sacerdote avrebbe preferito emigrare in Sudamerica. In corteo, a metà pomeriggio, una lunga fila di bambini con le fiaccole in mano, e guidate dalla piccola Jessica Gregori, la bimba che per prima avrebbe visto le lacrime della Madonnina si è radunata sul sagrato della cappella, dopo aver a lungo pregato (con i piedi immersi nel fango) nel luogo dell'apparizione. Nel frattempo una coppia di Napoli chiedeva la grazia perché "nostro figlio di 39 anni ancora scapolo riesca a trovare una moglie", e due pastori di Montalto di Castro, ringraziavano la statuetta di Civitavecchia perché la lite con i loro vicini "non è finita con i fucili". Ma ieri, giorno dell'anniversario, tutti i protagonisti della vicenda sono riapparsi a Pantano e spunta fuori un particolare inquietante: secondo Bruno Forestieri, avvocato di Fabio Gregori, la Procura di Civitavecchia, nel corso dell'inchiesta avrebbe messo sotto controllo il telefono dei Gregori, e dunque da qualche parte dovrebbero esistere dei verbali di queste intercettazioni. "Non ne sapevo nulla - risponde Gregori, che ora studia da diacono - avrebbero capito che non ho nulla da nascondere". Ma non basta: Bruno Forestieri, candidandosi a testimone del miracolo, afferma di aver visto, quando la statuetta sequestrata dalla magistratura venne restituita al vescovo, una lacrima più rossa delle altre brillare accanto al sangue ossidato. Così come aveva detto monsignor Grillo... Miracolo o non miracolo di certo c' è che attorno ai terreni di Pantano dove dovrebbe sorgere il santuario si è già scatenata una guerra tra gli enti proprietari. La lunga giornata dell'anniversario si è conclusa con una processione notturna dal centro di Civitavecchia alla chiesetta, dove monsignor Grillo ha officiato una messa, con sottofondo di una strana band venuta da Asti, e un cantante di nome "Cicero", emulo di Claudio Villa, che ha eseguito a più riprese il suo pezzo forte: "Lacrime di rubino".

E Maria Novella De Luca scrive un altro articolo il 23 aprile 1997, col quale voglio chiudere la truffa della chiesa cattolica con l'uso del fanatismo a Civitavecchia.

Scrive: "Monsignor Grillo, il vescovo superstar di Civitavecchia, colui che gridò al mondo "la Madonnina ha pianto, ha pianto nelle mie mani", mettendo via ogni aurea di santità si è trasformato in un pugile e ha riempito di botte un suo sottoposto, un fino a ieri sconosciuto viceparroco di Tarquinia Lido, zona etrusco-marina non lontana da Roma, facendolo finire all' ospedale."

Si scoprono storie di coltelli e di scannamenti tutti all'interno della chiesa cattolica. Grillo che rincorreva la santità nella chiesa cattolica ha dovuto prendere a pugni un altro prete. Quali erano e voci che Grillo aveva messo in giro per sputtanare quel prete? Quanto fondamento avevano? Quali voci accusavano il seminarista? Quanto erano gravi se hanno costretto Grillo ad alzare le mani?

Il fanatismo cattolico è un fanatismo criminale, ma quando le persone non si mettono in ginocchio davanti al fanatico, il fanatico gli spara.

Fra masse prostrate e violenza cattolica, dopo aver manipolato la bambina Jessica, si conclude questa triste vicenda di truffe e raggiri di poveracci speranzosi.

La Repubblica - Mercoledì, 23 aprile 1997 - pagina 22

Maria Novella De Luca

Civitavecchia, dalle 'accuse infamanti' al viceparroco allo schiaffo del prelato: duello all' ombra della madonnina

PUGNI, TONACHE e PETTEGOLEZZI

'Perdono il vescovo ma lo denuncio per danni' Il referto: 'Contusioni al naso e all'occhio sinistro'

CIVITAVECCHIA - Brutta storia all' ombra della Madonnina. Brutta storia nella terra delle lacrime di sangue, dei miracoli veri o presunti, del santuario prossimo venturo, delle Vergini-Maria di gesso e cartapesta a 10.000 lire l'una, dove ormai decine di migliaia di pellegrini si inchinano al soprannaturale e si genuflettono chiedendo la grazia per i propri mali. Monsignor Grillo, il vescovo superstar di Civitavecchia, colui che gridò al mondo "la Madonnina ha pianto, ha pianto nelle mie mani", mettendo via ogni aurea di santità si è trasformato in un pugile e ha riempito di botte un suo sottoposto, un fino a ieri sconosciuto viceparroco di Tarquinia Lido, zona etrusco-marina non lontana da Roma, facendolo finire all' ospedale. Il malmenato, ex pupillo del prelato, ha risposto per le rime, presentando una denuncia ai carabinieri e promettendo, sia pure dietro cattolico perdono, una battaglia per avere giustizia: "Lo perdono, ma chi ha ragione si vedrà in seguito". Soffia un vento freddo che viene dal mare a Civitavecchia, gelido e cattivo come i sussurri di questa rissa da campanile, il cui protagonista ha avuto però l'onore di essere intervistato dalle televisioni di tutto il mondo, e vede ora dunque la sua fama traballare, mentre il miracolo no, quello corre a gonfie vele, ogni domenica si ripetono scene di delirio, fede, superstizione. La rissa si svolge lunedì scorso, di mattina, nelle stanze della Curia vescovile di Civitavecchia. Monsignor Grillo riceve nel suo studio don Salvatore Vitiello che giunge assieme ad un giovane seminarista. Il colloquio è di quelli difficili, imbarazzanti. Don Vitiello infatti vuole chiedere ragione al vescovo di certe voci che girano sul suo conto, e di cui Grillo sarebbe al corrente, pettegolezzi che riguardano anche il seminarista che l'accompagna, frammenti velenosi sui quali poco è trapelato perché, dicevano ieri i giornali locali, "ne nascerebbe uno scandalo". Il sospetto di don Salvatore Vitiello è che il prelato superstar abbia fatto circolare ad arte quelle voci che lo infangano, e pretende spiegazioni. Invece nelle silenziose stanze dove di solito si sentono soltanto i mormorii di preghiera che salgono dalla cattedrale, risuonano insulti, urla: monsignor Grillo è di buona stazza, robusto, alto un metro e ottanta e, così ha affermato don Vitiello, colpisce duro, picchia, tanto che gli si spezza l'anello che i fedeli sono usi baciare. Don Salvatore ne esce, così dice il referto del pronto soccorso, con "contusioni al naso e all' occhio sinistro, ed escoriazioni alla mano". Mica male per un vescovo che di certo non si allena in palestra, e che si rimette oggi al tribunale divino, sostenendo di avere agito "per legittima difesa". Però qualcosa si è intaccato. Tra poco dovrebbe giungere, e sempre per sua voce, il verdetto definitivo sul miracolo, di cui Grillo non soltanto è "supertestimone" ma anche garante, visto che da lui dipendono le conclusioni della commissione teologica che da due anni indaga sulle lacrime di Pantano. E' l'ultimo tassello per dare il placet definitivo al culto della statuetta arrivata da Medjugorje che in un giorno di febbraio del 1995 pianse lacrime di sangue. Proprio alla vigilia dell'evento si potrebbe aprire però una nuova pagina giudiziaria. Il procuratore capo di Civitavecchia, Antonio Albano, ha infatti dichiarato che: "Indagheremo e andremo avanti indipendentemente dagli abiti che i protagonisti vestono". Del resto Antonio Albano è lo stesso procuratore che due anni fa sequestrò la statuetta, ipotizzando la truffa. Allora monsignor Grillo dichiarò in mondovisione (Cnn e Nippon Tv comprese) che il giudice Albano era "massone e strumento del demonio". Ma già nel 1989 Grillo era stato protagonista di una violenta battaglia tutta interna alla diocesi, quando aveva dichiarato guerra ad un gruppo di sacerdoti americani e messicani che gestivano a suo parere la parrocchia di Pantano (quella del miracolo) in modo aperto intrattenendo "rapporti troppo liberi con l'altro sesso". Vinse il vescovo naturalmente, e i preti del dissenso vennero allontanati. Stesso destino toccò ad un altro parroco giudicato scomodo da Grillo: non riuscendo a trasferirlo perchè i fedeli si opponevano, abolì la parrocchia... L' ultima vittima della "crociata" di Grillo è un personaggio strettamente legato all' evento della statuetta sanguinante. E cioè un prete sudamericano, don Pablo Martin, testimone delle prime lacrimazioni, che aveva portato da Medjugorje la Madonnina in dono al suo parrocchiano Fabio Gregori. Con l'accusa di essersi un po' troppo avvicinato a santoni ed esorcisti don Pablo è stato rimosso dal suo incarico. Un' ombra si è posata di nuovo sul testimonial del miracolo. Chissà se basterà la fama della Madonnina a farla scomparire. BOX COSA PREVEDE IL DIRITTO CANONICO Monsignor Grillo rischia le sanzioni anche del Codice canonico che, al numero 1370, prevede "una giusta pena" per "chi usa violenza fisica contro un chierico (cioé un sacerdote, n.d.r.) o religioso per disprezzo della fede, della Chiesa, della potestà ecclesiastica o del ministero". Ben piu' grave sarebbe stata la situazione se ad alzare le mani fosse stato don Vitiello. Chi usa violenza fisica contro un vescovo, prevede il canone già indicato, "incorre nell' interdetto latae sententiae" cioè l' interdizione senza bisogno di una sentenza di un tribunale ecclesiastico

E' mia personale convinzione che le voci messe in giro da Girolamo Grillo sul conto di Vitiello e del seminarista sono voci di pratiche sessuali o omosessuali se non di pedofilia. Come la conclusione della vicenda di Medjugorje si ha con le accuse della chiesa cattolica di pratiche sessuali fatte dal francescano Tomislav Vlasic, così è facile, e doveroso, pensare che l'ira di Girolamo Grillo nei confronti di Vitiello abbia le stesse motivazioni con l'aggravante, molto probabilmente, che il prete Vitiello abbia detto al vescovo: "Se tu non ritiri le voci che hai messo in giro sul mio conto io racconto dei tuoi vizietti....". Da qui sono partite le botte di Girolamo Grillo. I fanatici cattolici non sapranno mai del come e perché il vescovo, nelle cui mani la madonna ha pianto, era tanto impotente ad affrontare le argomentazioni del prete cattolico Vitiello da dover alzare le mani. Noi possiamo solo ipotizzare all'interno di una vicenda che sa solo di marcio, di squallore, e che ha visto dispiegarsi l'integralismo fanatico dell'allora sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei.

Il fanatismo cattolico è un fanatismo fatto di guerra e di aggressione alle popolazioni. E' un'aggressione che agisce sulla struttura emotiva delle persone e quando le persone si sentono aggredite fisicamente è sempre troppo tardi.

Il santuario di Civitavecchia non fu mai costruito. Il sindaco "laico" Pietro Tidei tenterà la carriera parlamentare. Da fanatico cattolico, integralista fan della madonna e di Girolamo Grillo, chiederà i voti dei non cristiani per farsi eleggere al Parlamento della Repubblica.

Ciò che rimane sono i cittadini truffati, raggirati, derubati ma, come dice il G.I.P. Dr. Castaldo, questi sono affari loro. Se la sono voluta.

In fondo, è andata bene. I cittadini dell'ex Jugoslavia sono stati macellati sistematicamente in conseguenza alla destabilizzazione sociale messa in atto da Medjugorje.

Un'ultima annotazione.

Che cosa ha nascosto ai cittadini di Civitavecchia le lacrime della madonna?

Si preferiva parlare delle lacrime e non della situazione sociale di Civitavecchia:

La Repubblica - Domenica, 12 marzo 1995 - pagina 18

Allarme del sindaco: nella città della Madonna che piange si sono uccise 3 persone in 15 giorni

'TROPPI SUICIDI A CIVITAVECCHIA'

ROMA - La Madonnina non c' è più ma la casa di Fabio Gregori è ormai diventata un santuario. Frotte di persone in pellegrinaggio si avvicinano alla rete metallica che protegge il giardino del "miracolo", si inginocchiano, pregano, piangono, e lasciano fiori. Adesso però qualcuno azzarda un'ipotesi: la Madonnina venuta da Medjugorje ha versato lacrime di sangue non sui mali del mondo, ma sui mali di Civitavecchia. Un' equazione fin troppo facile, ma forse inevitabile, se a quest' atmosfera che già surriscalda le menti in un'altalena di sacro e profano si aggiungono tre suicidi in 15 giorni. Tre morti, due ragazzi di 25 anni, un commerciante di 60. Dietro il loro gesto i "soliti" perché: amore, denaro, lavoro. Disperazione. E il sindaco della città lancia l'allarme "malessere". Appena dietro le spalle c' è la brutta macchia dello stupro di gruppo, la storia rimbalzata in tutt' Italia, e conclusasi quasi con un perdono per quei giovani violentatori che per mesi e mesi abusarono delle loro amiche, bambine di 11 e 13 anni, e il padre di una di queste, che si trasforma in giustiziere, per brutalizzare e sodomizzare uno dei baby-stupratori della figlia... Troppo male di vivere in questa città a 70 chilometri da Roma, città di 60.000 abitanti, con un porto dove transitano ogni anno più di due milioni di persone, con diecimila militari in presidio fisso, e la disoccupazione che galoppa. Così ieri il sindaco di Civitavecchia, Pietro Tidei, progressista, in una lettera aperta ha chiamato a raccolta gli amministratori locali, il vescovo, i parroci, i presidi delle scuole, perchè si fermino un attimo ad interrogarsi sul perchè Civitavecchia sia diventata una specie di "laboratorio del disagio", a cui si somma lo "strano" clima di misticismo un po' fanatico diffuso dopo il "miracolo" vero o presunto della Madonna che piange. "Lo so che può sembrare quasi un appello al vuoto - spiega il sindaco Tidei - ma qui sta succedendo qualcosa che sfugge ad una comprensione superficiale. E' vero che per ognuna di queste morti si può trovare una spiegazione differente, ma tre suicidi in 15 giorni sono comunque un segnale davvero preoccupante. Su tutto sembrano prevalere scoramento e disperazione. Oppure, sul versante opposto, al di là di quella che sarà la valutazione della Chiesa, le lacrime della Madonnina hanno scatenato una voglia di miracolo, dove, certo, la religione e il soprannaturale svolgono un ruolo ben preciso, eppure dietro questo desiderio di misteri e apparizioni c' è una chiara tendenza alla fuga". Il sindaco di Civitavecchia ha precisato che per ora la Madonnina è ancora "sotto osservazione" della Chiesa, ma che comunque è da escludere l'ipotesi di un imbroglio. Civitavecchia, allora, come "laboratorio di malessere e di disagio". "Questa è una città cresciuta in modo disordinato, che si sente una periferia di Roma, che ha appunto i problemi di tutti i grandi centri a ridosso delle capitali, ma in più, soffre di una disoccupazione crescente che la sta mettendo in ginocchio. Il nostro tentativo diventa allora costruire tutti insieme una società che riconosca e affermi i diritti della gente: il lavoro, la salute, lo studio, la casa. Tutti problemi all' ordine del giorno a Civitavecchia e non solo, e che non possiamo più far finta di non vedere".

Il sangue piazzato sulla faccia della madonna ha nascosto il problema. Nessuno parlava più dei suicidi. Nessuno parlava più delle molestie sessuali sul luogo di lavoro, nessuno parlava più delle violenze del branco sulle bambine. Nessuno parlava più dell'esaltazione delle mamme dei violentatori che criminalizzavano le bambine per giustificare i loro figli. Giustificare la loro violenza. Una città che ha riaffermato il diritto allo stupro di bambine di 11 e 13 anni mandando, praticamente assolti i violentatori e criminalizzando le bambine. Il sangue messo sulla faccia della statuetta è servito per legittimare il crimine di violenza nei confronti dei più deboli: vale la pena di riflettere. Solo allora si può immaginare che cosa nascondevano le botte di Girolamo Grillo.

Marghera, 02 agosto 2009

     

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

I fondamenti dell'ideologia nazista e della distruzione dell'uomo

L'ideologia nazista è la stessa idologia ebrea e cristiana volta alla conquista del mondo. Per rintracciare i fondamenti dell'ideologia nazista dobbiamo leggere l'ideologia ebrea e cristiana. Non è importante se davanti a voi trovate le bandiere dei crociati di cristo, le bandiere a sei punte ebree o la svastica hitleriana. Hanno gli stessi propositi: il genocidio e la violenza per imporre il dio padrone e impedire alle persone di essere dei soggetti di diritto Costituzionale.