La missione di Gesù nel vangelo di Giovanni
L'odio di Innocenzo VIII nella bolla
Summis Desiderantes Effectibus
Voltaire e il trattato sulla tolleranza
Ideologia dell'odio nel vangelo di Giovanni

(testo originale 1998)

di Claudio Simeoni

 

L'odio razzista di Gesù contro i diversi

 

LA PAGINA CONTIENE:

Giovanni: La missione di Gesù;
Commento al testo "La missione di Gesù";
La bolla pontificia: "Summis Desiderantes Affectibus" promulgata da Innocenzo VIII il 05 dicembre 1484;
Dal "Trattato sulla tolleranza" di Voltaire;
Commento: "La missione di Gesù" in Giovanni e la bolla pontificia "Summis Desiderantes Affectibus di Innocenzo VIII. Integrato con un passo del "Trattato sulla tolleranza" di Voltaire.

Scrive Giovanni nel suo vangelo:

La missione di Gesù nel vangelo di Giovanni

Di nuovo Gesù parlò loro dicendo: "Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita". Gli dissero i Farisei: "Tu rendi testimonianza a te stesso: la tua testimonianza non vale". Gesù replicò loro: "Sebbene io renda testimonianza a me stesso, vale sempre la mia testimonianza, perché so donde sono venuto e dove vado: mentre voi non sapete donde io venga, né dove vado. Voi giudicate secondo la carne, io non giudico nessuno. Ma, se giudico io, il mio giudizio vale, perché non sono solo, ma ho con me il Padre che mi ha inviato. E proprio nella vostra legge è scritto che è valida la testimonianza di due persone. Io rendo testimonianza a me stesso, e mi rende testimonianza colui che mi ha mandato, il Padre". Gli domandarono: "Dov'è tuo Padre?". Rispose Gesù: "Non conoscete né me né mio Padre; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio". Gesù disse queste cose nel gazofilacio, insegnando nel Tempio; e nessuno lo prese, perché non era venuta la sua ora. ....

Vangelo di Giovanni 8, 12 – 20

Il significato della missione di Gesù in Giovanni

Giovanni mette delle affermazioni nella bocca di Gesù, affermazioni vuote rubate alla filosofia gnostica che Giovanni si ripropone di distruggere. Giovanni è mille miglia lontano dalla sapienza gnostica, egli brucia di rabbia davanti ad un sapere che il mettersi in ginocchio davanti al macellaio di Sodoma e Gomorra gli ha negato. Egli ha perso la via verso l'infinito dei mutamenti per diventare eterno, ha perso per sempre la speranza nel divenire e non gli resta che seminare morte e terrore affinché soddisfare la propria ragione dicendo: "Ecco vedi la sapienza non esiste, io ho ridotto ogni Essere Umano al mio livello: pronto per la distruzione".

Gesù dice: "Io sono dio" e la gente gli risponde che la sua testimonianza non ha valore. Avrebbe avuto valore quanto diceva se quel dire fosse stato in sintonia col bisogno di essere e col bisogno di Libertà degli Esseri Umani. Invece egli predica assoggettamento, e allora gli Esseri Umani gli chiedono: "Perché dobbiamo assoggettarci?" "Perché io sono il figlio di dio" "La testimonianza di te stesso non vale". Ed ecco Gesù dedicarsi ad uno sproloquio inconcludente. Il serpente si morde la coda Le affermazioni sono affermazioni in se stesse, senza nessun valore se non quello di fornire un sofisma attraverso il quale costruire inganno. Gesù imbroglia in quanto un testimone che non può essere udito nella sua testimonianza non è un testimone che abbia valore e nessuno sente dio dire che quanto Gesù afferma sia vero!

La bolla pontificia SUMMIS DESIDERANTES AFFECTIBUS promulgata da Innocenzo VIII il 5 dicembre 1484

Desiderando con tutto il cuore, come richiede la cura del nostro dovere pastorale, che la fede cattolica accresca e si diffonda ovunque e che ogni corruzione ereticale sia allontanata dalla Cristianità, Noi volentieri enunciamo nuovamente disposizioni e ordini affinché il nostro pio desiderio risulti efficace e, una volta estirpati tutti gli errori grazie all'azione del nostro ministero, come il sarchiello usato con prudenza, lo zelo della Fede e la sua osservanza vengano più fortemente impressi nell'animo dei fedeli.

1. Abbiamo ultimamente saputo, con afflizione, che in molte regioni della Germania settentrionale parecchie persone, uomini e donne, incuranti della propria salvezza e sviati dalla vera Fede, si danno ai diavoli incubi e succubi. Mediante incantesimi, formule, scongiuri e ogni altro abominevole sortilegio criminale operano affinché le donne abortiscano, e siano isteriliti, soppressi e distrutti i feti degli animali, i prodotti della terra, l'uva delle viti, i frutti degli alberi, gli uomini e le donne, gli animali domestici e quelli da soma, le pecore e ogni sorta di bestiame e finanche le vigne, i frutteti, i prati, i pascoli, i cereali, il frumento e ogni altra specie di verdura. Cercano di impedire gli uomini di generare, alle donne di concepire, e di rendere impossibile ai coniugi di compiere il loro dovere sponsale. Non temono di rinnegare, con bocca sacrilega, la fede ricevuta col santo battesimo, ne di compiere e perpetrare un gran numero di altre nefandezze e delitti, istigati dal nemico del genere umano, mettendo così in pericolo le loro anime, offendendo la divina maestà e divenendo esempio scellerato e scandalo per molti.

E ciò, nonostante i nostri diletti figli Enrico Insistoris e Giacomo Sprenger, domenicani entrambi e professori di teologia, siano stati nominati inquisitori della corruzione ereticale con lettere apostoliche ancora del tutto valide; e ciò nonostante alcuni chierici e laici di quelle parti, presumendo di saperne più di quanto non occorra, per il fatto che nelle lettere di nomina non sono espressamente e individualmente indicate province, città, diocesi, terre e luoghi, unitamente alle persone e ai loro delitti, non si vergognano di sostenere che la validità di tali lettere non si estende, se non in minima parte, alle regioni indicate e che, pertanto, i sopraindicati inquisitori non sono investiti di autorità sufficiente per procedere alla punizione, alla carcerazione, e alla correzione degli eccessi e dei crimini commessi dagli individui prima descritti. La conseguenza di questo stato di cose è che, in tutte queste terre, tali eccessi e tali crimini restano impuniti con danno evidente delle anime e a discapito della salvezza eterna.

2. Pertanto, in virtù della nostra dignità apostolica, noi desideriamo venga rimosso ogni ostacolo che possa intralciare l'attività dei suddetti inquisitori, affinché non si diffonda ulteriormente il morbo della corruzione ereticale e gli altri delitti di simile natura, e non si arrechi danno agli innocenti.

3. Sospinti a questo dalla cura della fede, stabiliamo pertanto con la presente che, per tutte le terre predette, sia consentito ai succitati inquisitori di svolgere il loro ufficio e procedere, secondo il loro pieno arbitrio, alla punizione, alla carcerazione, e alla correzione di quelle persone per gli eccessi e i crimini prima indicati, come se nelle lettere sopra citate fossero state espressamente e individualmente indicate province, città, diocesi, terre e luoghi unitamente alle persone e ai loro delitti.

4. [La bolla pontificia rinnova, con le formule di rito, piena autorità a Insistoris e Sprenger, concedendo loro il diritto di avvalersi di altri collaboratori, e in particolare di Giovanni Gremper, chierico della diocesi di Costanza, per incarcerare, punire e multare quanti verranno ritenuti colpevoli del reato di stregoneria]

5. Conferiamo inoltre, agli inquisitori la facoltà di esporre e commentare quante volte vogliano in ciascuna chiesa parrocchiale, la parola di dio, di chiarire ai fedeli l'utilità di seguire liberamente e secondo rettitudine tutto quanto è stato citato nelle premesse e di operare ogni altra cosa a tal fine necessaria e opportuna.

6. [La bolla pontificia ordina al vescovo di Strasburgo (Alberto di Baviera) di proteggere gli inquisitori e sostenere la loro azione, operando in modo da "reprimere chiunque si permetta di molestarli, impedirne le iniziative, contraddire loro e ribellarsi, qualunque sia la sua autorità, stato, grado, prestigio, nobiltà, supremazia e condizione, avvalendosi, a tal fine, di sentenze, censure, scomunica, sospensione, interdizione e anche di altre pene più gravi, qualora siano ritenute opportune, senza diritto di appello, riservando alla propria competenza i legittimi processi contro costoro, e procurando, forte dell'autorità da noi conferita, ogni qual volta sia ritenuto necessario, di aggravare e inasprire le sentenze, chiedendo - se occorre - il sostegno del braccio secolare".]

Tratto da: "La Stregoneria" di S. Abbiati, A. Agnoletto, M. R. Lazzati editore Mondadori 1984 pag. 340 - 341

Scrive Voltaire nel Trattato sulla tolleranza:

Dal "Trattato sulla tolleranza" di Voltaire

Tra gli antichi Romani, da Romolo fin ai tempi in cui i cristiani si scontrarono con i sacerdoti dell'Impero, non trovate alcun uomo perseguitato per le sue convinzioni (salvo le repressioni dei baccanali). Cicerone dubitò di tutto, Lucrezio negò tutto; eppure non venne fatto loro il minimo rimprovero. La licenza arrivò a tal punto che Plinio il naturalista inizia il suo libro negando dio e affermando che, se ce né uno, questo è il Sole. Cicerone dice, parlando dell'inferno: "Non c'è vecchia tanto imbecille da crederci". Giovenale afferma: "Nemmeno i bambini ci credono". A Roma si cantava in teatro: "Dopo la morte non c'è nulla, e la morte stessa è nulla". (Seneca, Troade, coro finale del II° atto). Detestiamo pure tali affermazioni o, tuttal più perdoniamo ad un popolo non illuminato dai vangeli: esse sono false, sono empie. Concludiamo però che i Romani erano molto tolleranti, perché tali massime non suscitarono mai la minima protesta. Il grande principio del Senato e del popolo romano era: "Le offese fatte agli Dei sono un problema degli Dei".

Tratto da: Voltaire, Trattato sulla Tolleranza edizioni Demetra 1995 pag. 38

Il significato ideologico della missione di Gesù nel vangelo di Giovanni la sua traduzione pratica nella bolla Summis Desiderantes Effectibus con cui Innocenzo VIII macella le donne accusandole della sua stessa superstizione e il concetto di tolleranza in Voltaire.

Innanzi tutto: chi è Innocenzo VIII?

E' il rappresentante del dio cristiano cattolico in terra. Ciò che egli fa è ciò che avrebbe fatto il dio dei cristiani. Ciò che egli fa, lo fa per mandato di Gesù!

Era un individuo che garantiva i banchieri dando in garanzia la mitria e la tiara, tanto disprezzava i simboli del proprio potere. Egli sapeva perfettamente che il proprio potere era solo gestione di schiavi che i cattolici chiamano fedeli. Vendeva le cariche ecclesiastiche al miglior offerente, tanto che il vaticano era diventato un'officina di falsari e di commercianti di bolle vaticane più o meno false. In cambio di denaro (sotto forma di una rendita annua) tenne in galera il fratello del sultano Bayazid II reo di essersi interessato delle mogli del sultano stesso (questo dopo aver rinunciato ad una crociata contro i turchi).

Egli si comportava come dio omaggiando chi gli portava denaro e spezzando le ossa di chi era troppo povero per difendersi.

Quest'individuo fu l'autore della bolla Summis Desiderante Affectibus il cui scopo era quello di istituzionalizzare la tortura nei confronti di ogni Essere Umano che poteva aspirare alla Libertà.

Mentre il paganesimo romano con Liber-Libera-Cerere annullava il valore giuridico come prova di confessioni ottenute sotto tortura, Innocenzo VIII faceva della tortura il senso dell'esistenza giuridica. Sia che l'individuo fosse o non fosse colpevole, sia che confessasse che non confessasse, la tortura doveva comunque concludersi con la morte e con l'esecuzione dell'individuo che, in quanto accusato, era comunque colpevole!

Da notare la delicatezza del rappresentante del macellaio di Sodoma e Gomorra. Colui che fa cardinale un bambino di 13 anni (diventerà poi papa tanto bene lo hanno addestrato) figlio di Lorenzo il Magnifico come segno di gratitudine perché sua figlia ha sposato suo figlio (naturale), è afflitto perché "...nella Germania settentrionale parecchie persone, uomini e donne, incuranti della propria salvezza, si danno ai diavoli incubi e succubi". Costoro farebbero scongiuri affinché le donne abortiscano (ha paura di non aver un numero sufficiente di schiavi), sia distrutti i feti degli animali e distrutti i prodotti della terra. Da dove gli deriva questa certezza? Dalla sua immensa superstizione o dalla coscienza che il dio di cui egli è il rappresentante è solo un miserabile? Probabilmente gli deriva soltanto dal suo grande desiderio di vedere le persone più deboli umiliarsi davanti ai suoi piedi. Probabilmente desidera sentire le ossa che si spezzano sotto la tortura dei suoi inquisitori oppure, come ogni papa, vuole compiacersi delle carni bruciate di chi non si può difendere. Probabilmente vuole compiacersi del suo potere di mettere in ginocchio e terrorizzare il mondo. Questo consente un'apparenza di vita a chi è morto, ma non si vuole decidere a cadere.

Le premesse della sua bolla sono false! Come falso è il suo dio! L'unica cosa vera è il desiderio dei papi di distruggere il divenire del genere umano!

Appare evidente come spesso l'autorità conferita agli inquisitori sia stata respinta, per la falsità delle premesse, da molti vescovi e da molti titolari di diocesi adducendo i più vari motivi.

Innocenzo VIII ribadisce la validità delle lettere, ma non la validità dei motivi per i quali quelle lettere sono state date. La sua ferocia è tale da giustificare ogni atto, da giustificare ogni premessa. Non si chiede perché l'autorità dei suoi inviati è stata messa in discussione, si ferma alle motivazioni formali in quanto il suo volere è la mattanza degli Esseri Umani deboli. Le sue motivazioni sono la soddisfazione della sua ferocia e della sua smisurata sete di dominio.

Nulla deve ostacolare il suo desiderio di distruzione. Egli ordina la rimozione di ogni ostacolo per poter torturare la povera gente. Davanti al desiderio di morte propagato dalla chiesa cristiano cattolica a cosa serve la ragione? Con l'Editto di Tolleranza nei confronti dei Cristiani Costantino dette il via a oltre 1.600 anni di terrore in tutta la superficie della terra. Eppure, nonostante ciò Voltaire può scrivere verso la fine del XVIII° secolo ricordando come durante l'impero romano non ci furono persecuzioni per le proprie idee e per le proprie convinzioni, ma loro erano "pagani" e, anche quando il "paganesimo" divenne sempre più controllato dall'imperatore la Libertà di percezione del circostante non fu mai ostacolata.

Solo il "paganesimo" può consentire la Libertà religiosa intesa come garanzia di seguire le proprie convinzioni impedendo che tali convinzioni vengano imposte all'intero corpo sociale. Solo la percezione del circostante garantisce l'elaborazione soggettiva del percepito e il cammino soggettivo verso lo sviluppo della Conoscenza e della Consapevolezza. Chi adora un padrone vuole piegare l'intero corpo sociale a quel padrone perché soltanto in quel modo si sente rassicurato nella vigliaccheria della sua scelta.

Voltaire presenta la tolleranza come ultima spiaggia al cristianesimo. L'ultima spiaggia perché subito dopo la morte di Voltaire scoppierà la rivoluzione francese al motto di Libertà, Uguaglianza e Fraternità. Esattamente il contrario di quanto il cristianesimo ha sempre predicato e praticato.

Il disprezzo del dio dei cristiani per il genere umano, il suo tentativo di ridurlo in bestiame da allevamento per soddisfare il proprio bisogno di pulsione di morte ha fatto del disprezzo per le diversità uno degli elementi fondamentali della propaganda cristiana. I cristiani hanno propagato il razzismo come elemento del loro fare. Hanno propagato la sottomissione come elemento fondamentale del loro fare. Quanta diversità col "paganesimo".

Plinio può negare dio, quando lo fa Vanini gli si taglia la lingua. Quale grandezza dottrinale ha un "pagano"! Qualunque "pagano"! Non si tratta di tolleranza, si tratta di considerare che ogni Essere Umano ha una propria via per lo sviluppo della propria Coscienza e della propria Consapevolezza. Ogni via ha scudi ed elementi diversi attraverso i quali esprimersi. Pertanto la diversità è parte integrante del divenire "pagano", mentre per i cristiani è necessario appiattire l'esistente sul suo dio assassino.

Il "pagano" può determinare cosa socialmente condivide o cosa socialmente non condivide, ma non può imporre il proprio cammino. Egli cammina con altri, ma il percorso è solo suo, ha le sue personali caratteristiche, rappresenta il suo personale divenire.

Mentre spezzava le ossa a persone indifese Gesù recitava: "Io sono la luce del mondo, chi segue me, non camminerà nelle tenebre!". E' vero, il loro cammino era illuminato dai fuochi con i quali i torturatori dell'inquisizione arroventavano i ferri per la tortura. Non erano i fuochi di Vesta o di Vulcano, ma producevano le urla che solo Volturno produce quando, invaso da Furia si getta dalle montagne al mare. "Chi ci assicura che tu sei quanto dici?" chiedono a Gesù! "Io" replica Gesù: "Io, perché io so e voi non sapete nulla" continua Gesù mentre distribuisce il terrore nei tribunali dell'inquisizione o mentre, al contrario distribuisce privilegi attraverso il quale togliere il pane a chi non si può difendere.

Vuole stupire il Gesù di Nazareth, si sente furbo perché il macellaio di Sodoma e Gomorra ha tolto agli ebrei la capacità di guardare il tempo mentre viene loro incontro. Si sente abile quando aggira la possibilità di dimostrare che quanto dice sia vero. Egli non vuole dimostrare: egli afferma! "Io non giudico nessuno" afferma Gesù e intanto uccide chi non si può difendere. Intanto distrugge ogni relazione fra gli Esseri Umani e il circostante.

Quale orrore ha prodotto il cristianesimo! Se allora, quando Gesù faceva queste affermazioni fosse stato ricoverato come pazzo quale era, quale tormento sarebbe stato risparmiato all'umanità! Nell'episodio Giovanni dice ai cristiani. "Ecco, dovete costringere chi vi attacca a dimostrare quanto dice; deve portare testimoni. Quando li ha portati, uccidete lui e i testimoni." Così agivano i tribunali dell'inquisizione.

Quale differenza fra il "paganesimo" e il cristianesimo. Uno porta al divenire eterno, l'altro porta direttamente al nulla attraverso l'imposizione all'assoggettamento al macellaio di Sodoma e Gomorra.

Il macellaio di Sodoma e Gomorra ha paura del "paganesimo" perché solo il "paganesimo", attraverso la relazione fra soggetto e circostante, può portare l'Essere Umano a cogliere dall'albero della vita eterna.

Quell'albero è nascosto dal terrore delle religioni rivelate, da ogni sentiero che implica assoggettamento. Il macellaio di Sodoma e Gomorra ha molta paura di Libertà, perché Libertà è rimasta per aiutare l'Essere Umano, attraverso la stimolazione nella ricerca per la soddisfazione dei propri bisogni, per percorrere un sentiero virtuoso e diventare eterno!

 

Scritto nel 1998

 

Vai al libro Gesù: e i Farisei, i fondamenti ideologici dell'odio religioso.

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

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Aggressione di cristiani alle statue pagane 2015

Gesù e i Farisei

Nella relazione fra Gesù e i Farisei c'è l'insegnamento cristiano alla pratica dell'odio religioso contro chi non si mette in ginocchio davanti al loro dio padrone. Gesù esprime un odio violento incitando, di fatto, al linciaggio di chi non lo riconosce come dio e padrone. Questo insegnamento verrà sviluppato dai cristiani che insanguineranno il mondo distruggendo uomini e popoli in nome e per conto del loro dio padrone.