Il cuore, emozionandosi, modifica la struttura neurovegetativa

La plasticità cerebrale in seguito all'azione del cuore.

di Claudio Simeoni

Cuore e amore.

E' una relazione che è sempre stata in bilico fra mito, poesia e scienza. Ad ogni intuizione umana corrispondeva una teoria assolutista con cui interpretare l'intuizione stessa.

Il cuore, come regolatore della struttura neurovegetativa all'insorgenza dell'emozione, è forse una delle intuizioni più antiche della storia del pensiero umano di cui siamo a conoscenza. Gli uomini hanno sempre saputo che le emozioni costruiscono e manipolano il nostro modo di pensare e percepire il mondo, solo la religione ebrea e cristiana, uccidendo le emozioni nell'uomo, ha tentato di appiattire la mente umana e il vivere dell'uomo nella miseria psico-emotiva manifestata da un dio padrone.

Emozionarsi, essere intrepidi, affrontare i problemi, modificare il proprio presente, modifica e plasma la mente in una prospettiva di un futuro possibile mentre, l'appiattimento, il silenzio, la monotonia, l'ambiente privo di stimoli, non permette un adattamento soggettivo, la modificazione della plasticità cerebrale, in funzione di un futuro possibile. Distruggere l'uomo e la sua plasticità in funzione della verità rivelata del suo dio padrone, è l'intento del cristianesimo che ha messo in atto la più feroce guerra contro la sessualità umana che per centinaia di milioni di anni ha modificato l'uomo forgiando questo presente e ponendo le basi per futuri possibili.

Gli studi dimostrano che SOLO applicando il Crogiolo dello Stregone nella vita quotidiana è possibile modificare la propria percezione del mondo e della vita agendo sulla plasticità cerebrale e consentendo dei processi di adattamento soggettivo cappaci di predisporre l'uomo ad affrontare il proprio presente in una prospettiva di costruzione del proprio futuro.

Perché la cocaina o l'alcool hanno tanta attrazione sull'uomo? Perché agiscono nell'area del piacere sessuale dell'individuo. Un'area relativa alla relazione affettiva che spesso il cristianesimo assopisce con le sue regole morali alle quali costringe l'uomo. Per questo, privato degli stimoli che attivano l'area cerebrale adibita alle relazioni emotive con il mondo, l'uomo si dedica all'assunzione di sostanze esterne che fungono da surrogati, sia pur momentanei, per stimolare tali aree dedite al piacere emotivo.

Il legame sesso e cervello è sempre stato conosciuto dagli Esseri Umani al punto che il cristianesimo, per stuprare gli Esseri Umani, fin dall'inizio della sua storia ha dichiarato guerra alla sessualità umana sottomettendola a condizioni morali che erano una vera e propria dichiarazione di guerra alla società civile.

Che cosa ha scoperto questa ricerca?

Non ha fatto altro che confermare i fondamenti della formazione dell'individuo descritti nel secondo capitolo del libro “Lo Stregone e l'arte della Stregoneria” sulla formazione dell'individuo nelle relazioni emotive con la madre fin da quando è nella sua pancia. Meccanismi che, una volta rimessi in modo in età adulta, tornano a stimolare la crescita e la plasticità neurovegetativa dell'individuo modificandolo in funzione del suo abitare il mondo qualunque siano le menomazioni o i traumi psico-emotivi che ha subito. Crescere, dunque, cresce sempre e ancora. Questo è ciò che le religioni monoteiste, ebraismo e cristianesimo in testa, impediscono all'individuo con la loro morale e con i loro dogmi di verità.

Riporto questa ricerca come l'articolo del giornale La Repubblica l'ha presentata:

Le conseguenze dell'amore

così il cuore droga il cervello

Annulla tristezza, ansia e paure, accendendo in noi scintille di vita: quel che già "sentivamo" ora è verità scientifica. Ecco come la neurobiologia interpersonale, e una studiosa americana decisa a guarire il marito, lo hanno dimostrato. Diane Ackerman ha sperimentato gli effetti positivi nella cura del compagno dopo l'ictus

di ANGELO AQUARO

Le conseguenze dell'amore così il cuore droga il cervello

NEW YORK - È la rivincita di Cole Porter e Frank Sinatra. Ricordate quel vecchio successo di Broadway? "Neppure la cocaina mi dà il piacere che mi dai tu". Giustissimo: "I Get A Kick Out Of You". La scienza ci ha messo qualche decina di anni ma alla fine la verità che abbiamo sempre sospettato è saltata fuori: l'amore è come una droga. Nella duplice accezione appunto di dipendenza e medicina. Sì, il doping del cuore è l'ultima frontiera della neuropsichiatria. Anzi, per la precisione di una nuovissima disciplina chiamata neurobiologia interpersonale. E che per la prima volta nella storia è riuscita a dimostrare che cuore & cervello non solo si parlano: è il primo a dettare legge sul secondo. Con buona pace dei freddi sostenitori del primato della mente. Che l'amore facesse bene è una verità antica come il mondo che gli ultimi studi stanno finalmente corroborando. Il più curioso è saltato fuori qualche giorno fa. Una ricerca dell'Università della California ha dimostrato che anche i moscerini, nel loro piccolo, si attaccano alla bottiglia: nel senso che quelli che non fanno l'amore vanno a caccia della frutta più alcolica perché lì si nasconde un enzima che dà appagamento - e che l'atto sessuale produce in abbondanza. È la prova certamente più inebriante del legame tra sesso e cervello. Ma l'appagamento non è necessariamente sessuale: cioè non si determina soltanto nell'atto. Non lo diceva già Dante che a volte basta "quella dolcezza al core?" Gli esperimenti che Diane Ackerman ha raccolto sul New York Times sono impressionanti davvero. Anche perché la studiosa non si è limitata allo studio degli altri: ma ha esposto la propria esperienza personale: "Il corpo ricorda, il cervello ricicla e ri-programma. Ho testimoniato io stessa questo effetto benefico nel processo di guarigione di mio marito". Il suo compagno scrittore aveva sofferto un ictus che gli aveva bloccato quell'emisfero destro che sovrintende al linguaggio. Ma l'amore della moglie-studiosa ha fatto letteralmente il miracolo. "Ho cominciato a sperimentare nuovi modi di comunicare: attraverso gesti, emozioni facciali, giochi, empatia: e una tonnellata di affetto". A poco a poco, il cervello del marito ha cominciato a rimettersi in moto rispondendo alle sollecitazioni: com'è stato possibile? La più grande scoperta della neurobiologia interpersonale è che il cervello non smette mai di modificarsi. Da Sofocle a Sigmund Freud e dintorni, concetti come il complesso di Edipo, si sa, sono diventati d'impiego popolare. Ma finora neuropsichiatri e psicanalisti cercavano appunto quel momento fondativo che ci avrebbe cambiati per sempre: cercando magari di modificarlo, con terapie o sublimazioni. L'alchimia neurale, sostiene invece la nuova scuola guidata da Dan Siegel dell'Università di Pasadena, continua per tutta la vita: soprattutto mentre forgiamo amicizie e scegliamo i nostri amori. "Il corpo", spiega ancora la Ackerman "ricorda quell'unicità sentita con mamma: e cerca il proprio equivalente adulto". Quell'unicità è la "sincronia tra la mente del bambino e la madre" che la scansione elettronica del cervello oggi ha permesso di fotografare. E che è la stessa sincronia registrata proprio tra gli innamorati. Una verità che risulta evidente anche grazie al suo contrario. Naomi Einseberger dell'Università di California ha dimostrato che le aree del cervello che registrano il dolore fisico sono le stesse che si accendono quando l'amata o l'amato ci ha mollati. Anche qui, però, senza ridursi come i moscerini e attaccarci alla bottiglia, ci basterebbe ritrovare il tocco dell'amore. Gli esperimenti di James Coan, Università della Virginia, non lasciano dubbi. Questo crudele neuroscienziato ha sottoposto a piccoli elettroshock le caviglie di un gruppo di donne innamorate: quando alle signore veniva magnanimamente accordato di tenere l'amato per mano, beh, i neuroni diciamo così del dolore si illuminavano di meno. E gli esperimenti simili condotti alla Stony Brook University hanno dimostrato, per esempio, che il cervello si illumina di fronte all'immagine dell'amata così come si accende nei consumatori di cocaina. Eccolo qui, ecco il colpo che ci accende, ecco il famoso "kick": che toccherà a noi, a questo punto, saper far durare un po' di più che il tempo di una canzone.

(31 marzo 2012)

Tratto da:

http://www.repubblica.it/2012/03/31/cuore_cervello_droga

L'uomo non è creato ad immagine e somiglianza di un dio pazzo, cretino e deficiente, ma è il prodotto di adattamenti continui alle stimolazioni ambientali. L'ideologia ebrea e cristiana uccidono la plasticità dell'individuo come adattamento soggettivo alle variabili che si esprimono nella società e nella Natura. Lo trasformano in un soggetto sacrificato ad una morale di morte.

Un Isacco che l'Abramo di turno sgozza per la gloria del suo dio padrone e per sancire il suo dominio sull'uomo. Il dio padrone cristiano estende il buio del divenire umano proprio mediante la sua morale di morte alla quale impone adesione agli Esseri Umani. La non stimolazione dell'area del piacere comporta i non adattamenti soggettivi alle esigenze della vita nella società. La non stimolazione delle aree del piacere negli individui porta quegli individui ad imporre una società piatta, priva di stimoli, per consentire loro di non dover adattarsi a stimoli che modificano la loro struttura neurovegetativa che metterebbe in moto la plasticità del loro cervello. L'ebraismo e il cristianesimo impongono una società di sottomissione e di obbedienza impedendo, con questo, l'adattamento plastico dell'individuo verso un futuro possibile. Ne consegue che in caso di guerra, come la guerra economica in corso nel mondo dal 2008 ad oggi, 2012, gli individui sono inadeguati ad affrontare le criticità che le contraddizioni economiche generano. Non hanno una plasticità sufficiente della loro mente né hanno emozioni da riversare nel mondo per poter modificare, attraverso le esigenze della loro struttura neurovegetativa, il loro modo di pensare ed agire nel mondo. Come i singoli individui sono vittime di una morale d'obbedienza cristiana che li inchioda nella speranza per l'intervento del loro dio “salvatore”, così le società cristiane sono vittime dell'attesa dell'uomo della provvidenza anche quando altre società, più attive e dinamiche, ne mettono in discussione la sopravvivenza.

 

Indice del fuoco

Emozione, cuore, cervello

Il fuoco brucia nello spirito degli uomini che abitano il mondo

Marghera, 11 aprile 2012

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Il fuoco e il rito Pagano

I riti religiosi che ci trasformano sono le nostre azioni. Le azioni che noi facciamo in risposta ai problemi che incontriamo nel mondo in cui viviamo. Il nostro dovere è capire i riti che alimentano il fuoco della vita nella società in cui viviamo.