Onora il padre e la madre

Quarto comandamento dell'Esodo

I dieci comandamenti della bibbia nel loro
significato sociale, giuridico e religioso

di Claudio Simeoni

Cod. ISBN 9788891173003

Indice dieci comandamenti

I dieci comandamenti dell'Esodo e del Deuteronomio. Analisi generale.

"Onora tuo padre e tua madre, affinché siano prolungati i tuoi giorni sopra la terra, che il Signore, tuo Dio, ti dà."
Esodo 20, 12

I cristiani, prendendo i comandamenti dagli ebrei, affermano che l'ordine di Dio è quello di "Onorare il padre e la madre".

Si tratta del quarto comandamento che, secondo il catechismo della chiesa cattolica, significherebbe:

2197 - Il quarto comandamento apre la seconda tavola della legge. Indica l'ordine della carità. Dio ha voluto che, dopo lui, onoriamo i nostri genitori ai quali dobbiamo la vita e che ci hanno trasmesso la conoscenza di Dio. Siamo tenuti a onorare e rispettare tutti coloro che Dio, per il nostro bene, ha rivestito della sua autorità.

Secondo la chiesa cattolica, l'ordine, positivo, proviene dal Dio padrone che impone all'individuo di amarlo come il proprio padre e attraverso i propri genitori. Perché, secondo la chiesa cattolica, è necessario amare il padre e la madre? Perché il Dio padrone ti ordina di amarlo (è il significato dell'affermazione del catechismo "Indica l'ordine della carità" carità e amore, per la chiesa cattolica, sono sinonimi.). In secondo luogo perché ai genitori hanno imposto il Dio padrone e hanno il diritto di imporci, a loro volta, il Dio padrone in quanto, secondo il catechismo della chiesa cattolica, noi siamo loro debitori della vita. In terzo luogo, la chiesa cattolica chiude il cerchio della sottomissione; il cattolico è tenuto ad essere deferente e sottomesso a tutti coloro che, nella società, sono le gerarchie istituzionali in quanto le gerarchie istituzionali sono volute dal suo Dio padrone. Cioè, dal padre!

Il quarto comandamento non dice di amare il padre e la madre come l'uomo moderno, vissuto e cresciuto nella Costituzione della Repubblica, intende il termine "amore" che significa donazione reciproca in funzione di un reciproco fine. Onorare il padre e la madre determina la gerarchia sociale alla quale gli individui sono sottomessi e irreggimentati. Conserva la gerarchia.

La chiesa cattolica non riconosce ai genitori nessun dovere nei confronti dei figli, ma solo doveri nei confronti di sé stessa. I genitori sono coloro che manipolano le menti dei ragazzi ed impongono la credenza nel suo Dio e, per estensione, la sottomissione alla sua morale e alla sua dottrina.

La chiesa cattolica, nel riaffermare il proprio potere, giustifica questo comandamento pescando dai vangeli e da Polo di Tarso affermando:

"Lo stesso signore Gesù, ha ricordato l'importanza di questo <> (Mc 7,8 - 13). L'apostolo insegna: << Figli obbedite ai vostri genitori nel signore, perché questo è giusto "Onora tuo padre e tua madre": è questo il primo comandamento asociato a una promessa: "perché tu sia felice e goda di una vita lunga sopra la terra" (Ef 6,1-3)." Catechismo della Chiesa Cattolica capitolo secondo 2196

Eppure, la chiesa cattolica si guarda bene dal citare le parole del suo padrone Gesù.

Nei vangeli è scritto:

1. "Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano" (Mc 3, 31-32).

2. "Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: "Ecco di fuori tua madre ed i tuoi fratelli che vogliono parlarti" (Mt12, 46-47).

3. "Un giorno andarono a trovarlo la madre e i fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla: Gli fu annunciato: Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti" (Lc 8, 19- 20).

A queste presentazioni c'è la risposta del figlio del Dio padrone dei cristiani:

"Chi sono mia madre e i miei fratelli?" Poi, gettando uno sguardo sopra coloro che erano seduti in cerchio attorno a lui, disse: "Ecco mia madre e i miei fratelli. Chiunque fa la volontà del Dio padrone, egli è mio fratello, mia sorella e mia madre". Marco 3, 33-35

Questa è la risposta del figlio del Dio padrone a proposito dell'onorare il padre e la madre nel vangelo di Marco.

La stessa risposta la troviamo in Matteo:

"Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?" Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: "Ecco mia madre e i miei fratelli. Perché chi fa la volontà del mio Dio padrone che è nei cieli, egli è mio fratello, mia sorella e mia madre". Matteo 12, 46-47

La risposta nel vangelo di Luca è ancor più secca e antepone ogni organizzazione di setta a qualunque legame parentale:

"Mia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola del Dio padrone e la mettono in pratica". Luca 8, 21

Dell'"onora il padre e la madre" il profeta dei cristiani ne dà una definizione esatta: non gli frega nulla! Al centro dei suoi interessi c'è la setta che, separandosi dalla società, costruisce dei rapporti che prevalgono sui rapporti parentali o di sangue.

Lo stesso passo citato dal catechismo della chiesa cattolica per sottolineare la sottomissione di Gesù nel vangelo di Luca, Luca 2, 51 avviene come giustificazione al disprezzo che subito prima Gesù aveva mostrato per suo padre e sua madre:

""Come vi permettete di venire a cercarmi? Non sapete che io devo farmi, nei vostri confronti, gli affari miei?" Ma essi non compresero quello che aveva loro detto." Luca 2, 49-50

Esiste, da parte del Gesù dei cattolici, un assoluto disprezzo per le relazioni parentali, per la famiglia. Una famiglia che vede nella bibbia (la parola del Dio padrone dei cristiani) stabilire dei doveri ai figli fino all'accettazione per essere venduti come bestiame dai genitori:

"Se uno vende sua figlia per schiava..." Esodo 21, 7

A questo punto appare evidente che Esodo 20, 12, "onora tuo padre e tua madre...." è direttamente funzionale a garantire la proprietà del figlio che diventa, di fatto, un oggetto di possesso al punto tale che può essere venduto Esodo 20,12 oppure ammazzato come in Levitico 20, 9.

La chiesa cattolica, a differenza delle Costituzioni Occidentali, della Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo e della Costituzione Europea, dichiara che "La famiglia è la cellula originaria della vita sociale.". Le Costituzioni occidentali, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e la Costituzione Europea dichiarano che l'individuo è la cellula fondamentale della società ed è il soggetto portatore di diritti nella società "...senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali o sociali.".

La differenza non è da poco. Se nel "vecchio testamento", "onora il padre e la madre" aveva lo scopo di fissare la proprietà del figlio all'interno della famiglia e imponeva il dovere della famiglia di manipolare mentalmente il figlio affinché fosse sottomesso al Dio padrone come era sottomesso alla famiglia (Deuteronomio 6, 4-9); il "nuovo testamento", nelle azioni del suo figlio del Dio padrone, ha un'altra esigenza: ha l'esigenza di separare i figli dai genitori affinché, la setta degli zeloti prima e dei cattolici poi, si possa appropriare dei figli in funzione antisociale.

Il messaggio dei vangeli, nei confronti della famiglia, obbedisce a questa esigenza: distruggere la società civile separando gli individui affinché la setta cristiana se ne possa appropriare. Una volta che la setta cristiana si è appropriata dei figli, separandoli dalla società, può aggredire l'intera società per sottometterla alla setta cristiana.

Dice Matteo sui motivi della venuta di Gesù figlio del Dio padrone:

"Sono venuto a dividere il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera e i nemici dell'uomo saranno i suoi familiari." Matteo 10, 35

Perché questa differenza fra il vecchio testamento e il nuovo testamento?

Nella costruzione dell'odio cattolico nei confronti della famiglia, distinguiamo tre fasi distinte:

1) L'elaborazione della volontà del Dio padrone fatta dagli ebrei quando devono alimentare il loro razzismo nei confronti dei popoli; legittimare la loro attività razzista; separare la loro razza dal resto dell'umanità che va, secondo gli ordini del loro Dio, sottomessa e macellata. I figli sono l'oggetto di possesso del sistema sociale ebreo e devono essere manipolati per trasformarli in assassini contro tutti i popoli, in difesa del loro Dio padrone e contro ogni religione diversa dalla propria. Non per nulla nella bibbia l'odio per chi è di un'altra religione è talmente grande da imporre all'ebreo di ammazzare chi è di un'altra religione; in nessun'altra civiltà antica si giunge ad un tale odio. Il Dio padrone degli ebrei e gli ebrei come razza separata dall'umanità, sono la stessa cosa.

2) La seconda fase è la predicazione di Gesù, il figlio del Dio padrone e padrone lui stesso, la cui esigenza è separare i figli dai genitori per potersene appropriare. Gesù deve predicare l'odio per i genitori perché in questo modo si appropria dei figli e usa i figli contro la società civile. La società civile deve essere distrutta mediante l'appropriazione dei figli, ma per appropriarsi dei figli è necessario separare i figli dai genitori e impedire ai genitori di manipolare mentalmente i propri figli. Rompere la continuità generazionale, le tradizioni, su cui si regge la costruzione sociale del futuro.

3) La terza fase è rappresentata dalla chiesa cattolica padrona della società civile che deve manipolare i figli affinché possa usarli nella guerra contro tutti i popoli che non si mettono in ginocchio davanti a lei o che adorano un Dio diverso dal suo. Per fare questa operazione la chiesa cattolica, in questo caso, deve combattere l'imitazione di cristo con un salto acrobatico in cui la famiglia e i suoi scopi vengono identificati con quelli della famiglia ebrea; le gerarchie religiose continuano a praticare, come insegnato da Gesù, il disprezzo per la famiglia. Il prete, in questo modo, diventa il padre da seguire e obbedire; in diritto di stuprare i bambini in quanto questi devono obbedienza al "padre". Infatti, nella chiesa cattolica, il prete viene chiamato "padre" nel senso di padrone delle persone ridotte ad oggetti di possesso e privati di ogni diritto sociale.

E' ben rappresentata, questa terza fase, nel catechismo della chiesa cattolica:

2199 - Il quarto comandamento si rivolge espressamente ai figli in ordine alle loro relazioni con il padre e con la madre, essendo questa relazione la più universale. Concerne parimenti i rapporti di parentela con i membri del gruppo familiare. Chiede di tributare onore, affetto e riconoscenza ai nonni e agli antenati. Si estende infine ai doveri degli alunni nei confronti degli insegnanti, dei dipendenti nei confronti dei datori di lavoro, dei subordinati nei confronti dei loro superiori, dei cittadini verso la loro patria, verso i pubblici amministratori e governanti." Dal Catechismo della Chiesa Cattolica

Sancisce l'autorità e il dovere d'obbedienza e di sottomissione (che nel comma secondo viene attenuato nei suoi aspetti di terrore sottintendendo dei doveri dell'autorità che in nessuna parte del catechismo della chiesa cattolica viene accennato in quanto, se venissero definiti i doveri dell'autorità, equivarrebbe a definire i doveri del Dio padrone nei confronti delle persone e, per dogma cattolico, "nessuno può imporre doveri al Dio padrone né all'autorità", altrimenti la chiesa cattolica non sarebbe una monarchia assoluta!) che dalla "famiglia" viene estesa alla società che si deve adeguare al modello della famiglia.

Questo assolutismo che trasforma le persone in oggetti di possesso, si scontra con le leggi della società civile che, al contrario della chiesa cattolica, mettono al centro delle leggi e della società l'individuo "senza distinzione di sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche, economica o sociale".

La famiglia, come imposta dal cristianesimo è, oggi come oggi, la famiglia che incontriamo nell'organizzazione mafiosa. La mafia, come le sette cristiane, usano le relazioni di sangue della famiglia per organizzarsi contro le strutture della società civile. I legami parentali servono a fissare i legami dell'associazione criminale mafiosa. Non è difficile incontrare, nella cronaca di arrestati per delitti di mafia, le relazioni di parentela con altri arrestati: la famiglia! Un'entità estranea al corpo sociale che agisce attività criminali contro la società civile. La famiglia cristiana organizzata in gruppo criminale.

Queste relazioni facilitano i "delitti in famiglia" o la "violenza sessuale" all'interno della famiglia, garantendo, proprio per i legami parentali, un'impunità a chi li commette. La famiglia cristiana, obbligando i suoi membri a relazioni di sottomissione, obblighi ed obbedienza, impone atti di violenza con cui imporre l'obbedienza e la sottomissione nella famiglia per costringere i vari componenti della famiglia di aderire al proprio ruolo imposto.

Sono guerre importanti quelle che la società civile mosse al quarto comandamento quando venne approvato lo Statuto di famiglia. Fu una guerra importante quando fu aggredito il quarto comandamento imponendo la "comunione di beni" e i medesimi diritti degli individui all'interno delle relazioni familiari. Fu un'aggressione all'assolutismo del quarto comandamento quando fu approvata la norma secondo cui la violenza sessuale veniva censurata come un delitto contro la persone anziché un delitto contro la morale. Fu un'aggressione al quarto comandamento quando fu approvato il diritto d'aborto e il diritto al divorzio. Fu un attacco al quarto comandamento quando la costituzione della famiglia, col matrimonio civile, poté avvenire senza il marchio d'infamia del Dio padrone che imponeva la manipolazione dei ragazzi.

Da un lato, oggi come oggi, ci sono le norme della società civile che spingono alla libertà dell'individuo e dall'altro lato le persone vengono violentate fin da bambini affinché si sottomettano all'orrore del quarto comandamento per soddisfare i desideri di dominio della chiesa cattolica.

Per esempio:

MILANO - Aumentano ancora le violenze in famiglia. A registrare questo fenomeno preoccupante sono i dati che la Procura della Repubblica ha raccolto in vista dell'inaugurazione dell'anno giudiziario di gennaio. I numeri dicono che nel 2009 i fascicoli sui maltrattamenti in famiglia sono il 20% in più del 2008, anno che aveva già fatto registrare un incredibile balzo del 60%. Scendono gli omicidi e restano sostanzialmente invariate le rapine. Calano le denunce di furti. Tra il primo luglio 2008 e il 30 giugno 2009, periodo di riferimento delle rilevazioni, a Milano sono stati 1.978 i nuovi fascicoli aperti sui maltrattamenti tra le mura domestiche rispetto ai 983 dell'anno precedente.

Balzo in avanti anche per le violenze sessuali e per i reati legati alla pedofilia, che registrano un più 13%, e per le violenze sessuali di gruppo, più 54%, anche se si tratta in quest'ultimo caso di numeri "contenuti", infatti da 22 inchieste aperte nel vasto territorio di competenza del tribunale di Milano del 2008 si è passati a 34 nel 2009. Importante anche il numero di fascicoli per stalking, il reato introdotto a marzo per le molestie continuate e insistenti che vedono vittima quasi sempre le donne (ma ci sono anche gli uomini) vittime di ex compagni che non si rassegnano alla separazione. Al 31 ottobre risultavano 254 fascicoli. La tendenza e all'aumento, tanto è vero che ora le indagini per stalking sfiorano il numero di 300. Sono state 91 le inchieste per omicidio avviate dalla Procura, 66 con imputati identificati, 25 contro responsabili ignoti, e 97 quelle su omicidi tentati. Nell'anno precedente i fascicoli erano stati 95 per gli omicidi consumati e 107 per i tentati.

Dal Corriere della Sera del 27 novembre 2009

Oppure:

Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne. Interviene Tove Hornelius, presidente di Etta Sos

Secondo Radhika Coomaraswamy, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla Violenza contro le donne, la violenza domestica può essere equiparata alla tortura o trattamento crudele, disumano e degradante, ai sensi dell'Intesa Internazionale sui diritti Civili e Politici, e della Convenzione Contro la Tortura ed Altri Trattamenti o Punizioni Crudeli, Disumani o Degradanti.

Infatti, la violenza domestica presenta le quattro caratteristiche fondamentali che qualificano la tortura: 1) provoca grave dolore fisico o mentale, 2) viene inflitta intenzionalmente, 3) per fini specifici e 4) ha una qualche forma di implicazione ufficiale, sia essa attiva o passiva.

In base alla normativa internazionale dei diritti dell'uomo, gli Stati hanno non solo il dovere di astenersi dal commettere violazioni dei diritti dell'uomo, ma anche hanno quello di prevenirle e dare una risposta efficace alle violenze.

Secondo l'ISTAT 2 milioni 938 mila donne hanno subito violenza fisica (12 percento) o sessuale (6,1 percento) dal partner attuale o dall'ex partner. Le più comuni forme di violenza fisica sono l'essere stata spinta, strattonata, afferrata per i capelli o storcendo un braccio (63,4 percento); minacciate di violenza fisica (48,6 percento), l'essere stata presa a schiaffi, pugni, calci, morsi (47,8 percento), l'essere stata colpita con oggetti (25,2 percento), subito la minaccia o l'uso di coltello o pistola (6,8 percento) o un tentativo di strangolamento o soffocamento (6,6 percento). Analizzando i tipi di violenza sessuale subita, al primo posto si collocano i rapporti sessuali indesiderati (70,5 percento), seguiti dallo stupro (26,6 percento), dall'essere stata forzata ad attività sessuali considerate umilianti (24,0 percento), dal tentato stupro (21,1 percento) e dall'essere forzata ad avere rapporti sessuali con altre persone (3,1 percento). Solo il 18,2 percento delle donne che hanno subito violenza fisica o sessuale in famiglia considera la violenza subita un reato. Solo il 7,3 percento della violenza in famiglia è stata denunciata. Le donne che hanno subito più violenze dai partner nel corso della vita, nel 35,1 percento dei casi hanno sofferto di depressione a seguito dei fatti subiti, perdita di fiducia e autostima (48,8 percento), sensazione di impotenza (44,9 percento), disturbi del sonno (41,5 percento), ansia (37,4 percento), difficoltà di concentrazione (24,3 percento), dolori ricorrenti in diverse parti (18,5 percento), difficoltà a gestire i figli (14,3 percento), idee di suicidio e autolesionismo (12,3 percento).

Perchè ci sono poche denunce? E' ancora l'omertà o l'ignoranza che fa negare l'evidenza? Si parla quotidianamente di queste tematiche e nonostante ciò vince il silenzio.

25 novembre 2009

Tratto da:

http: //it. peacereporter. net/ articolo/ 19074 /Una+ forma +di +tortura

L'educazione cristiana, in violazione alle norme della società civile, della Costituzione, di fatto, costruisce individui inadeguati ad affrontare le condizioni e le contraddizioni di vita e fa della famiglia un lager in cui i più deboli vengono costretti, mediante la violenza, ad aderire ad un ruolo che la religione cattolica impone.

Il sistema giuridico occidentale ha aggredito e capovolto una volta per tutte l'orrore imposto dalla chiesa cattolica attraverso l'ordine di "onorare il padre e la madre" e ha imposto, attraverso l'Unicef, il dovere dei genitori e degli Stati di "onorare i figli" attraverso la Convenzione dei Diritti dell'Infanzia. Diritti dell'infanzia che la chiesa cattolica ha sempre negato pretendendo che i bambini siano "roba sua", oggetti senza diritti di cui lei ne faceva commercio ed abuso sessuale proprio in base al fatto che i bambini dovevano "onorare il padre e la madre".

E' vero che troppo spesso genitori pensano che onorare i figli sia una semplice inversione dei ruoli e, così facendo, rinunciano alle responsabilità di genitori per mettersi al sevizio di figli; ma è necessario distruggere un ruolo prima che l'esperienza costruisca altre e diverse modalità di relazioni in cui l'individuo, che vive appassionato la propria vita, diventa il modello delle passioni e dei sentieri di conoscenza per i propri figli.

Nel frattempo la Corte di Cassazione sentenziando nei vari casi che si presentano, impone i doveri ai genitori nei confronti dei figli; impone i doveri dei genitori del reciproco rispetto fra di loro in quanto INDIVIDUI, singole persone, che mantengono i loro diritti anche quando contraggono il matrimonio. La Corte di Cassazione sentenzia in relazione ai casi che gli si presentano. La sua attività consiste nel riconoscere i diritti individuali nella relazione con i diritti individuali dell'altro impedendo ogni forma di prevaricazione e condannando il Dio padrone della bibbia quando afferma:

"Chi risparmia la verga, odia suo figlio, chi invece lo ama, prodiga correzioni." Proverbi 13, 24

Oppure:

"La stoltezza è legata al cuore del fanciullo, ma il bastone della correzione l'allontanerà da lui." Proverbi 22, 15

Le difficoltà della Società civile di uscire dalla famiglia imposta dal cristianesimo è ben descritta nelle sentenze degli ultimi anni fatte dalla Corte di Cassazione Italiana che decretano l'illegalità e l'inumanità del comandamento cristiano.

Propongo un elenco di sentenze recenti della Corte di Cassazione per dimostrare come la materia giuridica in relazione alla famiglia sia complessa e attenta al rispetto dei diritti dei singoli componenti in quanto persone, individui, portatori di diritti. Diritti a cui le persone non rinunciano per il fatto di aver contratto un matrimonio o per il fatto di occupare dei ruoli all'interno della famiglia. I genitori hanno doveri nei confronti dei figli; devono onorare i figli a differenza dell'ideologia del terrore che il cattolicesimo impone:

Cassazione civile, sez. tributaria, sentenza 07.07.2009 n. 15862 Famiglia, esigenze, mantenimento, armonico sviluppo

Cassazione penale, sez. III, sentenza 16.06.2009 n. 24795 Concorso apparente di norme, violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia

Cassazione civile, sez. I, sentenza 04.05.2009 n. 10228 Adozione, curatore, necessità, sussistenza

Cassazione civile, sez. III, sentenza 22.04.2009 n. 9556 Genitori, responsabilità, dovere di educazione, necessità

Cassazione civile, sez. I, sentenza 06.04.2009 n. 8227 Mantenimento, figli, maggiore età, sussistenza, prova, onere, genitore

Cassazione penale, sez. VI, sentenza 03.03.2009 n. 9531 Maltrattamenti in famiglia, rapporto paritario, necessità della supremazia, conseguenze

Cassazione penale, sez. V, sentenza 02.03.2009 n. 9276 Abbandono, minore, elemento psicologico

Cassazione civile, sez. I, sentenza 27.02.2009 n. 4816 Assegnazione della casa familiare, individuazione, desideri dei figli, irrilevanza

Cassazione penale, sez. VI, sentenza 13.02.2009 n. 6490 Maltrattamenti in famiglia, percosse, abitualità, necessità, precisazioni, dolo

Cassazione penale, sez. VI, sentenza 04.02.2009 n. 4946 Famiglia, affidamento dei figli, rifiuto del figlio, responsabilità, insussistenza

Cassazione penale, sez. V, sentenza 28.11.2008 n. 44516 Minore, accattonaggio, part time, responsabilità, riduzione in schiavitù

Cassazione penale, sez. VI, sentenza 18.09.2008 n. 35862 Maltrattamenti, famiglia, provocazione, reato, sussistenza

Cassazione civile, sez. I, sentenza 28.08.2008 n. 21773 Mantenimento, figlio, assunzione in prova, cessazione, legittimità

Cassazione civile, sez. III, sentenza 15.07.2008 n. 19450 Famiglia, figli, educazione verso i minori, necessità, prova, precisazioni

Cassazione civile, sez. I, sentenza 19.06.2008 n. 16593 Affido condiviso, conflitto tra genitori, sussistenza

Cassazione civile, sez. I, sentenza 11.06.2008 n. 15544 Mantenimento figli, trentenne fuoricorso, problemi, obbligo, sussistenza

Cassazione civile, sez. I, sentenza 06.06.2008 n. 15088 Filiazione naturale, disconoscimento della paternità, test ematologico e genetico

Cassazione civile, sez. I, sentenza 06.06.2008 n. 15087 Filiazione naturale, riconoscimento successivo del padre, aggiunta del cognome paterno

Cassazione civile, sez. I, sentenza 29.05.2008 n. 14462 Filiazione naturale, accertamento della paternità, consulenza tecnica immunologica

Cassazione penale, sez. VI, sentenza 22.05.2008 n. 20647 Famiglia. Maltrattamenti. Conviventi. Estensione applicativa

Cassazione penale, sez. III, sentenza 21.05.2008 n. 35396 Contravvenzioni, inosservanza dell'obbligo di istruzione dei minori, istruzione elementare

Cassazione penale, sez. III, sentenza 16.05.2008 n. 19729 Abuso sessuale verso figli, sanzione accessoria, perdita capacità genitoriale

Cassazione civile, sez. I, sentenza 16.04.2008 n. 10051 Riconoscimento della paternità. Indagini ematologiche. Rifiuto dei fratelli

Cassazione civile, sez. I, sentenza 16.04.2008 n. 10007 Accertamento paternità. Esame Dna

Cassazione penale, sez. V, sentenza 15.04.2008 n. 15543 Famiglia. Violenza figli. Decisione della convivenza. Provocazione. Insussistenza

Cassazione civile, sez. I, sentenza 20.03.2008 n. 7472 Ricongiungimento familiare, presupposti, istituto islamico della kafalah, rilevanza

Cassazione penale., sez. VI, sentenza 18.03.2008 n. 12129 Maltrattamenti in famiglia. Suicidio. Nesso causale. Prevedibilità in concreto

Cassazione civile, sez. III, sentenza 14.03.2008 n. 7050 Responsabilità dei genitori. Vigilanza ed educazione dei figli

Cassazione penale, SS.UU., sentenza 26.02.2008 n. 8413 Concorso di reati. Omissione mezzi di sussistenza. Danno a più familiari conviventi

Cassazione civile, sez. I, sentenza 05.02.2008 n. 2751 Filiazione. Riconoscimento paterno successivo a quello materno. Cognome

Cassazione penale , sez. III, sentenza 30.01.2008 n. 4730 Abusi sessuali in famiglia. Responsabilità della madre che non denuncia il marito

Cassazione civile, sez. I, sentenza 23.11.2007 n. 24423 Vita familiare. Nonni. Nipoti. Illegittima l'esclusione

Cassazione penale, sez. III, sentenza 11.10.2007 n. 37400 Famiglia. Scuola. Dovere dei genitori di vigilanza

Cassazione penale, sez. I, sentenza 10.10.2007 n. 37352 Omicidio. Causa d'onore

Cassazione civile, sez. I, sentenza 02.10.2007 n. 20688 Assegnazione casa familiare. Devono essere tutelati i figli di entrambi i coniugi

Cassazione penale, sez. VI, sentenza 12.09.2007, n. 34460 Famiglia. Abuso dei mezzi di correzione

Cassazione penale, sez. III, sentenza 12.06.2007, n. 22850 Abuso sessuale in famiglia, concorso di reati, maltrattamenti in fam

Cassazione civile, sez. III, sentenza 20.04.2007, n. 9509 Figli e responsabilità dei genitori, obbligo di educazione e vigilanza

Cassazione, sez. I civile, ordinanza 03.04.2007, n. 8362 Affido condiviso: sulla competenza del tribunale per i minorenni

Cassazione, sez. I civile, sentenza 24.01.2007, n. 1610 Disconoscimento di paternità: giudizio e prova dell'adulterio

Cassazione, sez. I civile, sentenza 21.02.2007, n. 4102 Figlio maggiorenne che abbandona il lavoro perde il diritto al mantenimento

Cassazione, sez. I civile, sentenza 19.01.2007, n. 1146 Figlio maggiorenne invalido che lavora ha comunque diritto al mantenimento

Cassazione, sez. I civile, sentenza 18.08.2006, n. 18187 Affidamento congiunto ed assegno di mantenimento dei figli

Cassazione, sez. III civile, sentenza 12.07. 2006, n. 15760 Con i pacs il danno da morte dei congiunti sarà esteso ai "nuovi parenti"

Cassazione, sez. I, sentenza 26.05.2006 n. 12641 Figlio naturale: resta il cognome materno se il riconoscimento del padre è tardivo

Cassazione, SS.UU. civili, sentenza 03.11.2005, n. 21287 Dichiarazione giudiziale di paternità naturale: i legittimari passivi in caso di morte

Cassazione, sez. III civile, sentenza 15.07.2005, n. 15019 Danni da morte dei nonni: normali rapporti e punto di riferimento esistenziale

Cassazione, sez. VI penale, sentenza 28.02.2005, n. 7552 Violazione degli obblighi di assistenza familiare e riconoscimento del figlio

Cassazione, sez. III civile, sentenza 09.02.2005 n. 2653 Danno da morte: per ogni congiunto, se agisce iure proprio, vale il massimale

Cassazione , sez. I civile, sentenza 1.12.2004 n. 22500 Obbligo di mantenere il figlio non cessa automaticamente con la maggiore età

Cassazione , SS.UU. civili, sentenza 25.10.2004 n. 20644 Successione ereditaria: sul termine di prescrizione dell'azione di riduzione

Cassazione, SS.UU. civili, sentenza 07.09.2004 n. 13603 Comodante deve subire l'assegnazione della casa coniugale in favore del coniuge

Cassazione , sez. I civile, sentenza 02.07.2004 n. 12121 Assegno di mantenimento: rilevanza della mancata attivazione per trovare lavoro

Cassazione, sez. I civile,sentenza 20.05.2004, n. 10237 Adulterio sopportato dal coniuge non integra l'addebito della separazione

Cassazione , sez. I civile, ordinanza 07.05.2004 n. 8760 Assegno di mantenimento per il figlio naturale: decide il giudice ordinario

Cassazione , sez. I civile, sentenza 19.11.2003 n. 17537 Separazione: assegno di mantenimento spetta anche al coniuge non convivente

Cassazione, sez. I civile, sentenza 11.11.2003, n. 16912 Assegno di mantenimento e peggioramento delle condizioni economiche

Cassazione, sez. I civile, sentenza 11.11.2003, n. 4367 Separazione e addebito: violazione doveri coniugali deve essere causa della crisi

Corte di

Cassazione, sez. VI penale, sentenza 31.10.2003, n. 41658 Violazione degli obblighi di assistenza familiare: il contributo di terzi non coobbligati non esclude il reato

Cassazione, sez. I civile, sentenza 16.10.2003, n. 15485 Procedimento di adozione: tutore dell'adottando minorenne è parte necessaria

Cassazione, sez. III penale, sentenza 05.10.2003, n. 984 Maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale: configurabile il concorso fra reati

Cassazione, sez. feriale, sentenza 04.10.2003, n. 37814 Diritto di visita dei figli: coniuge affidatario che non collabora commette reato

Cassazione , sez. lavoro, sentenza 09.09.2003 n. 13200 Assegno per il nucleo familiare: coniuge separato e determinazione del reddito

Cassazione, sez. I civile, sentenza 03.04.2003, n. 5115 Sul diritto al riconoscimento del figlio naturale già riconosciuto dall'altro genitore

Cassazione. sez. I civile, sentenza 28.03.2003, n. 4736 Assegno di divorzio: sulla prova della mancanza dei mezzi di sostentamento

Cassazione, sez. tributaria, sentenza 12.03.2003, n. 3604 Agevolazioni "prima casa" anche per l'acquisto di immobili in costruzione

Cassazione, sez. I civile, sentenza 17.01.2003, n. 648 La delega alla baby-sitter della prole rileva ai fini della decisione sull'affidamento

Cassazione, sez. IV penale, sentenza 04.10.2002, n. 33305 Lesioni personali colpose: genitori conviventi legittimati a costituirsi parte civile

Cassazione, sez. civile, sentenza 09.09.2002, n. 13065 Casa coniugale: no all'assegnazione in caso di trasferimento ad altra abitazione

Cassazione, Sezione lavoro, sentenza 22.11.2001, n. 14814 Professionisti - frazionabilità dell'indennità di maternità

Cassazione, Sezione VI penale, sentenza 12.03.2001, n. 10090 Il maltrattamento sul lavoro è come in famiglia

Tabella esemplificativa presa dal sito:

http: //www. iusetnorma. it/ sentenze /cassazione /famiglia. htm

In data 08 dicembre 2009

Le esigenze della società civile, oggi come oggi, si basano sui diritti dell'individuo e non sui "diritti del soggetto che ricopre quel ruolo". Non si basano sui diritti del Dio padrone, ma sui diritti del soggetto, dell'individuo, che va ad affrontare il futuro.

Proprio per la presenza del "quarto comandamento" non è mai esistito nella storia un "diritto dell'infanzia". L'infanzia non aveva nessun diritto nella famiglia. Solo il dovere all'obbedienza. In questo modo la chiesa cattolica si garantiva il diritto di manipolare la psiche dei ragazzi costruendo le base per le malattie psichiatriche future.

Pertanto, il catechismo della chiesa cattolica che afferma:

" 2214 - La paternità divina è la sorgente della paternità umana; è la paternità divina che fonda l'onore dovuto ai genitori. Il rispetto dei figli, minorenni o adulti, per il proprio padre e la propria madre, si nutre dell'affetto naturale nato dal vincolo che li unisce. Questo rispetto è richiesto dal comando divino." Dal Catechismo della Chiesa Cattolica

E' chiaramente un atto di eversione, un atto di terrore nei confronti dei figli a cui viene precluso ogni possibile futuro. Non solo come oggetti sottomessi ad un "affetto naturale" che non esiste se non con il dovere dei genitori di attrezzare adeguatamente i loro figli per affrontare il loro futuro, ma soprattutto per l'imposizione di un "dio padrone" che pretende "l'asservimento del figlio" in quanto padre. E' una squallida riduzione del concetto degli Dèi Antichi che erano Padri e Madri non perché possedevano i loro figli, ma perché creavano le condizioni affinché i loro figli fondassero il loro futuro. Nelle Antiche Religioni i figli non erano costretti ad onorare gli Dèi in quanto generati dagli Dèi. In nessuna ideologia religiosa si trova l'orrore della sottomissione al "dio". Onoravano gli Dèi in quanto gli Dèi onoravano i figli fornendo loro il necessario per affrontare, da Dèi, il loro futuro. Non onoravano gli Dèi perché li mettevano in ginocchio o li terrorizzavano.

Nel Codice di Diritto Canonico i bambini cattolici vengono posti sotto ferrea tutela. Non solo dei genitori cattolici, ma anche di un padrino (figura assunta dalla mafia per la funzionalità del ruolo di controllo).

Dice il Canone 872:

"Canone 872 - Al battezzando, per quanto è possibile, venga dato un padrino, il cui colpito è assistere il battezzando adulto nell'iniziazione cristiana, e presentare al battesimo con i genitori il battezzando bambino e parimenti cooperare affinché il battezzato conduca una vita cristiana conforme al battesimo e adempia fedelmente agli obblighi ad esso inerenti."

Lo stesso ruolo che ha il padrino nell'organizzazione criminale mafiosa. Il battezzando non può scegliere di non essere battezzato e nel contempo lo si pone sotto una tutela militare affinché non si possa sottrarre alla violenza che i genitori gli hanno imposto.

Così nessuna Dea e nessun umano avrebbe mai offeso la Costituzione della Repubblica o la società civile con parole tanto vili e squallide come quelle pronunciate dalla madonna dei cristiani nel magnificat di Luca:

"L'anima mia magnifica il mio padrone,

e lo spirito mio gioisce

nel Dio padrone, mio salvatore!

Perché ha rivolto i suoi sguardi

All'umile sua schiava.

Ed ecco che fin d'ora

Tutte le generazioni mi chiameranno vile e criminale.

Poiché grandi cose il padrone ha fatto in me

Il Dio padrone, il cui nome è santo.

La sua misericordia si estende d'età in età

Su coloro che sono terrorizzati da lui.

Ha mostrato la potenza terrorizzando i popoli

Ha disperso gli uomini che non si sottomettevano

Ha rovesciato le società civili dal loro benessere

Ha esaltato l'ignoranza e la viltà.

Ha reso gli uomini affamati, per costringerli alla sua elemosina

Ha derubato coloro che costruivano un futuro di benessere.

Ha aiutato Israele a macellare i popoli vicini

Perché era il suo servo,

Come aveva promesso ad Abramo e alla sua stirpe."

Luca 1, 46-55 (parafrasi del magnificat)

Una donna che non è proiettata in nessun futuro. Una donna che si compiace di essere uno strumento per distruggere il presente. Solo un uomo omosessuale può concepire una simile figura di donna. Solo un trans è in grado di offrirsi in questo modo ad un altro uomo. Il diritto di famiglia è inesistente nell'ideologia cristiana. Un individuo sottomesso che pratica il sacrificio umano dei suoi figli sottomettendoli al suo Dio padrone:

"Dall'amore materno, che avvolge nei suoi caldi raggi il piccolo fanciullo, sboccia anche l'amore verso Dio. Sotto lo sguardo della madre devono formarsi nel bimbo i primi principi della vita dell'anima. Quando la madre prega devotamente col suo fanciullo, nell'anima di lui si risveglia l'elevato pensiero del Padre che sta nei cieli al di sopra del padre e della madre terreni. Il pensiero del Padre celeste è di grande efficacia per l'educazione. Per guidare la volontà del bimbo per lungo tempo basterà dire semplicemente: "E' Dio che vuole così!" oppure: "Il Buon Dio lo ha proibito!"" Toth Tihamer "L'educazione spirituale del giovane"

I doveri di una madre e di un padre nella società civile è quello di costruire la libertà dei propri figli. Altrimenti si finisce per imporre la patologia psichiatrica di nevrosi, allucinazioni e follie:

Florida: convinta di essere l'Anticristo, uccide il figlio e si toglie la vita nello stesso modo

mercoledì 08 aprile 2009

Sono di nuovo gli Stati Uniti a fare notizia con il tragico omicidio del 20enne Mitchell Moore, ucciso da un colpo di pistola alla testa sparato da sua madre, Maria Moore, 44 anni, che soffriva di evidenti disturbi mentali.

E' accaduto ieri in un poligono di tiro a Casselberry, in Florida: la donna, mentre il figlio si stava esercitando a sparare, l'ha colto di sorpresa alle spalle e, a distanza ravvicinata, gli ha sparato in testa, uccidendolo sul colpo. Poi ha rivolto la pistola contro se stessa e si è tolta la vita allo stesso modo.

Un omicidio-suicidio programmato, come scritto in un biglietto lasciato dalla donna: "Mi dispiace. Ho dovuto mandare mio figlio in Paradiso e me stessa all'Inferno", e registrato in un messaggio audio dalla stessa per i familiari.

Si era convinta di essere l'Anticristo e di dover morire ed andare all'Inferno così che in Terra ci sarebbero stati 1.000 anni di pace. "Dio mi ha trasformato nell'Anticristo... sono una brava persona, ma il Diavolo e Dio mi hanno tramutato nella peggiore persone del mondo. Me ne vergogno, sono spaventata. Dio mi ha detto: hai una pistola, puoi farlo. Mi dispiace lasciarvi in questo modo, è una cosa orrenda da fare, ma non ho scelta. Ne pagherò le conseguenze per il resto dei miei giorni".

Tratto da:

http://www. crimeblog. it/ post/ 2452/ florida -convinta -di -essere -lanticristo- uccide- il- figlio- e-si- toglie- la- vita

Questo è il risultato del "quarto comandamento: onora il padre e la madre"

Per riuscire a costruire una giurisprudenza relativa ai diritti dell'infanzia è necessario abbattere, una volta per tutte, l'assolutismo cristiano che vuole il bambino creato dal Dio padrone e non in formazione in ogni attimo della sua crescita e delle sue esperienze.

E' necessario uscire dall'ideologia assolutista ed entrare nell'ideologia relativista che vede nell'esperienza del vissuto la formazione del cittadino consapevole.

In questo momento storico c'è un grande problema di ordine sociale. Da un lato la società civile necessita di bambini che costruiscono loro stessi in un insieme di esperienze che rafforzino la loro struttura psico-fisica. Dall'altro lato milioni di persone sono state costrette dell'educazione cattolica a veicolare la propria pulsione sessuale all'interno dell'ideologia del possesso finendo per soddisfarsi soltanto riducendo bambini ad oggetto di possesso.

Il caso Chiatti è un caso eclatante, ma noi assistiamo a migliaia di preti che praticano la pedofilia. Noi assistiamo a milioni di persone, educati dal cristianesimo e dalla chiesa cattolica in particolare, praticare la pedofilia o la violenza sui minori con cui marchiare il divenire psico-fisico di milioni di bambini.

E' di oggi la notizia:

(AGI) - Lecce, 8 dic. 2009 - Una coppia di anziani, insegnanti di doposcuola in un paese della Grecia salentina, e' indagata dalla Procura di Lecce con l'accusa di pedofilia. L'inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Angela Rotondano, e' nata dopo la denuncia dei genitori di un bambino che frequentava il doposcuola e che sarebbe stato oggetto delle attenzioni dei maestri. Ad una sorella, guardando la tv in cui si parlava di un uomo accusato di pedofilia, il ragazzino avrebbe riferito che quelle cose le facevano anche nel suo doposcuola. Scattata l'inchiesta, tutti i bambini sono stati ritirati dal doposcuola, e ascoltati dagli investigatori, su disposizione del Tribunale dei minori, assieme ai genitori. Durante una perquisizione nel doposcuola, i carabinieri hanno appreso che quando il "maestro" abitava in Sicilia, sarebbe gia' stato indagato proprio per pedofilia.

Triste è il futuro marchiato dal Dio padrone dei cristiani che togliendo ai bambini i loro diritti di persone li condanna all'obbedienza.

Marghera, 28 gennaio 2010

 

 

vai indice dei Dieci Comandamenti

 

 

Sito di Claudio Simeoni

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

Ultima formattazione 05 settembre 2022

Questo sito non usa cookie. Questo sito non traccia i visitatori. Questo sito non chiede dati personali. Questo sito non tratta denaro.