Gli Dèi emergono generando sé stessi. Tutta la vita, tutte le coscienze germinano generando sé stesse partendo dalle condizioni oggettive, gli Dèi che ne condizionano gli Dèi che formano la loro soggettività dalla quale manifestano la loro Coscienza di Sé.

Inno Orfico ad Eros
 
Inno orfico n. 58

Claudio Simeoni

Indice agli Inni orfici

  Inno Orfico ad Ermes Ctonio

   Invoco il grande, santo,amabile, dolce Eros
possente per l'arco, alato, dalla corsa di fuoco,veloce nello slancio,
che gioca con gli dèi e con gli uomini mortali,
industrioso, dalla duplice natura, che ha le chiavi di tutto,
dell'etere celeste, del mare, della terra, e quanti soffi generatori di tutto
per i mortali nutre la dea che produce frutti verdeggianti,
e quante cose ha l'ampio Tartaro e il mare sonoro;
tu solo, infatti, governi il timone di tutte queste cose.
Ma, beato, unisciti con pensieri puri agli iniziati,
e allontana da questi gli slanci vili e strani.
da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

L'Inno Orfico ad Eros oscilla fra l'Eros Universale, Protogono o Fanes, e Eros come "Desiderio Bello" che segue Afrodite.

In questa esaltazione di Eros c'è tutto lo slancio fisico dell'amore sessuale. C'è il ricordo di Eros come Intento "governi il timone di tutte le cose". Nello stesso tempo Eros viene invocato come la guida di tutti gli Iniziati. Non esiste, infatti, un Apprendista Stregone che percorra il proprio sentiero di Conoscenza e dello sviluppo della propria Consapevolezza senza esprimere l'Intento nelle sue azioni.. Per "esprimere l'Intento" intendo manifestare sé stesso nel mondo in cui vive. Non esiste un Apprendista Stregone che non semini giustizia.

Eros ha la caratteristica di essere la qualità intrinseca della materia e dell'energia che pervade l'universo. La qualità che rende la materia consapevole di sé stessa nei suoi processi di trasformazione. Si chiama Eros, ma anche Fanes, Fanete, Protogono. Per contro, tali termini vengono riempiti di contenuti soggettivi e nella trasformazione degli individui assumono connotati diversi che i singoli individui individuano in essi nel proprio percorso di trasformazione.

Un Apprendista Stregone che non sappia (o almeno ci provi) a chiamare le cose col loro vero nome, non è un Apprendista Stregone, ma solo un illuso che si costruisce una dimensione fantastica nella quale vivere.

Solo chiamando le cose col loro vero nome, il nome con il quale le cose si presentano ed agiscono nel mondo perturbando l'ambiente che l'individuo abita, l'Apprendista Stregone si distingue da coloro che vivono subendo l'ambiente e costruendo fantasia che definiscono, nella loro testa, quella realtà. Solo chiamando le cose col loro vero nome un individuo si trasforma in Iniziato e può comprendere: "... quanti soffi generatori di tutto per i mortali nutre la dea che produce frutti verdeggianti, e quante cose ha l'ampio Tartaro e il mare sonoro!"

Chi non chiama le cose col loro vero nome, non può farsi attraversare dal soffio "dell'ingenerato Eros" e diventare parte degli Dèi del mondo. Questo perché, al vero nome delle cose, ha sostituito la sua "idea" delle cose. Ha sostituito "ciò che lui immagina" alla realtà che abita. Ha anteposto sé stesso al mondo. Chi non ha il potere di osservare l'azione degli Dèi non può esimersi dal rappresentarli nella vita quotidiana. Chi chiama gli Dèi ed invoca EROS affermando "... unisciti con pensieri puri agli Iniziati, e allontana da questi gli slanci vili e strani!" non può far altro che invocare Giustizia contro le ingiustizie che ha subito o ritiene di aver subito. Per invocare Giustizia l'Iniziato deve indicare la fonte da dove il male trae origine; dalle cause che hanno prodotto l'ingiustizia subita. La fonte diventa la manifestazione del male che ha subito. Il torto subito non si può più rimuovere, ma la fonte, che produce i torti, può essere individuata e rimossa.

Gli uomini hanno il diritto di indicare i singoli fatti! Gli uomini hanno il diritto di lamentarsi per i torti subiti. Gli uomini hanno il diritto di piangere perché qualcuno ha travolto i loro pensieri, le loro passioni, le loro aspettative.

Un INIZIATO no! Un Apprendista Stregone non ha questo diritto!

Non possono indicare la singola ingiustizia, ma devono puntare il loro dito, la loro rabbia divina, contro la fonte che genera l'ingiustizia.

Così, quando gli uomini vedono violati i loro diritti, si lamentano e piangono per la rabbia dei torti subiti e "...invocano il grande santo, amabile, dolce EROS  possente per l'arco, alato, dalla corsa di fuoco, veloce per lo slancio che gioca con gli Dèi e con gli uomini mortali."

L'Apprendista Stregone, l'Iniziato, il Pagano Politeista indicano la fonte del male e dell'orrore Prima che il male colpisca gli uomini; prima che il male sia manifesto in maniera pesante!

L'Iniziato è entrato nell'ampio Tartaro, ha ascoltato le voci dei mari possenti dell'infinito e il loro pensiero ha portato l'Iniziato a comprendere la duplice natura dell'esistente!

L'Iniziato come parte del mondo: lui e il mondo. Un mondo nel quale l'Iniziato è solo di passaggio, ma il mondo persiste e la natura del mondo può essere modificata dall'azione con cui l'Iniziato modifica sé stesso.

Quando l'Iniziato invoca l'allontanamento degli slanci vili e strani cui assiste, non lo invoca per sé stesso; invoca Eros affinché tali slanci siano allontanati dalla società degli uomini. E' come per il dominio religioso dei cristiani sulle emozioni degli uomini. L'Iniziato sa che perché avvenga la liberazione degli uomini e delle donne dalla coercizione non serve "combattere" contro il clero, dalla società deve essere allontanato il Macellaio di Sodoma e Gomorra ed il pazzo di Nazareth che stuprano le emozioni degli uomini.

Così, anche noi invochiamo Eros, con voce di tuono affinché gli adoratori del macellaio di Sodoma e Gomorra e del pazzo di Nazareth cessino l'attività di distruzione degli Esseri Umani! Quando gli uomini vivono nel benessere e nella Giustizia, gli Dèi vivono il benessere e la Giustizia; quando gli Esseri Umani vivono la miseria, sia nella quotidianità, che culturale e morale, allora anche gli Dèi sono compartecipi di quel miserabile vivere.

Così, anche noi con rinnovato impegno, mentre chiamiamo gli DEI ad affiancarci, ci uniamo al coro degli Orfici e invochiamo colui che, apparso da sé e per sé, guida le scelte di ogni Essere Esistente affinché si trasformi in un Dio!

Marghera, 01 aprile 2024

 

 

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

 

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