Gli Dèi emergono generando sé stessi. Tutta la vita, tutte le coscienze germinano generando sé stesse partendo dalle condizioni oggettive, gli Dèi che ne condizionano gli Dèi che formano la loro soggettività dalla quale manifestano la loro Coscienza di Sé.

Inno Orfico ad Adone
 
Inno orfico n. 56

Claudio Simeoni

Indice agli Inni orfici

  Inno Orfico ad Adone

   Ascolta me che prego, demone ottimo, dai molti nomi,
dalla chioma morbida, che ami la solitudine, ricco di amabili canti,
Eubuleo, multiforme, splendida progenie fra tutti,
fanciulla e fanciullo, tu in tutto sempre fiorente, Adonis,
ti spegni e ti riaccendi nelle belle stagioni ricorrenti,
favorisci la vegetazione, con due corna, molto amato, onorato con lacrime,
dalle belle forme, gioisci delle cacce, dalla chioma folta,
di animo desiderabile, dolce germoglio di Cipride, virgulto di Eros,
generato nei letti di Persefone dalle amabili trecce,
talora abiti sotto il Tartaro caliginoso,
talora invece porti il corpo maturo di frutti verso l'Olimpo:
vieni, beato, agli iniziati recando i frutti della terra.

da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Questo Inno Orfico pone un problema per chi vive il mito ed è l'assimilazione di Adone a Dioniso. Chi e perché fu fatta questa assimilazione?

Il multiforme Dioniso, Eubuleo dove dice:

   ... multiforme, splendida progenie fra tutti,
fanciulla e fanciullo, tu in tutto sempre fiorente, Adonis,
ti spegni e ti riaccendi nelle belle stagioni ricorrenti
Da dove traspare un'immagine androgina di Dioniso che come "signore" si spegne e si accende a seconda delle ricorrenti stagioni.

In tutti gli antichi miti si tenta di descrivere il venire in essere di Adone da sé stesso. L'unica soluzione che si trovava era l'incesto. Un incesto che finisce tragicamente per esigenze sociali, ma che permette la nascita del mito senza porre delle premesse al di fuori di Adone stesso. Adone nascerebbe dall'albero di Mirra. Albero in cui Mirra sarebbe stata trasformata dopo la relazione con il padre. Verrebbe accolto da Afrodite che lo porta a Persefone affinché lo cresca.

Adone è un nome che deriva dal termine mediorientale "Adon" che significa "signore" e tale termine assume vari significati a seconda di che cosa il soggetto si fa "signore".

Adone è il termine che i cristiani useranno per qualificare il loro dio padrone: il termine "adone" lo interpretano come "padrone" di uomini e cose. Adone è il "signore della vita" perché la vita è padrona di sé stessa". E' importante, oggi come oggi, significare per non ingannare e non essere ingannati.

Farsi Adone è quanto nobilita la vita e la rende degna e piacevole di essere vissuta. Farsi Adone significa impossessarsi della propria vita, decidere, sceglie, determinare, per quanto è possibile, le condizioni della propria esistenza.

Tutta la relazione di Adone con Persefone e Afrodite qualifica la qualità della vita. Il "la vita come signore" ha possibilità di scegliere il suo cammino nel trasformarsi in un Dio.

Le tre scelte di vita di Adone possono, sia pur approssimativamente, essere associate alle tre nascite di Dioniso. Vita fetale, vita nell'atmosfera e vita come Dio. Vita nell'Ade con Persefone; vita nell'atmosfera con Afrodite; e il Dio che decide di vivere la terza parte della sua vita con Afrodite. Le prime due sono condizioni necessarie imposte dall'esistenza, la terza è il prodotto della scelta: il Dio è colui che sceglie "il proprio destino".

Quando Adone scegli Afrodite, Adone sceglie di crescere e di trasformarsi. Sceglie di "andare avanti" nelle trasformazioni e di non tornare indietro da Persefone. Adone non torna nel grembo.

E' il motivo ricorrente in tutte le religioni antiche prima dell'avvento della sottomissione cristiana: il soggetto costruisce sé stesso; sé stesso è il soggetto che si costruisce! Trasformarsi; l'essenza del mistero religioso!

Adone cresce nel Tartaro per giungere "maturo di frutti" all'Olimpo. Adone non è un costruttore della vita: ADONE è la vita stessa! La vita in tutte le sue trasformazioni. La fusione di Adone con Afrodite porta alla costruzione della Coscienza Universo.

Ogni momento vissuto nella vita fisica è effimero. Transitorio. Tutto si modifica continuamente e la modificazione è la rappresentazione della vita.

Le donne di Atene per commemorare Adone piantavano piccoli semi le cui piante crescono velocemente appassendo in breve tempo. Era la rappresentazione simbolica della modificazione che avviene nella vita dalla nascita alla morte. Con questo rito ricordavano Adone.

Il "mistero di Adone" sta tutto nella trasformazione, nell'idea che tutto diviene e si trasforma continuamente e l'attenzione deve essere posta sulla trasformazione, sulla possibile trasformazione e i suoi effetti e non sulla rappresentazione dell'oggetto nel momento presente.

La sua fusione di Adone con Afrodite è quella che maggiormente caratterizza l'esistenza di Adone e la sua sostanza religiosa.

Nell'Inno Orfico Adone è rappresentato in molte forme della vita come Daimon che si trasforma e associato alle trasformazioni di Dioniso. Si inneggia alla solitudine di Adone nel suo cammino di trasformazione che diventa un inneggiare alla vita e a tutte le trasformazioni che la vita favorisce. il fanciulla/fanciullo sempre fiorente, come la vita che esprime sé stessa.

Ci vuole una grande visione capace di penetrare lo sconosciuto per riuscire a vedere i movimenti della vita che, germinando dalle braccia di Persefone, si trasforma attraverso Afrodite in un movimento infinito in cui non è mai uguale a sé stessa nella forma, ma è uguale nel mutamento.

Quel "virgulto di Eros", sta a significare una nuova manifestazione di Eros che altro non è che manifestazione di Protogono.

Eros è figlio di Afrodite, ma Afrodite è manifestazione di Eros!

Protogono è l'Eros Universale, che si esprime in ogni Coscienza mentre manifesta la propria volontà. Dunque, Adone viene identificato in ogni Coscienza di Sé che, esprimendo sé stessa, tenta di diventare eterna nell'infinito dei mutamenti consapevole che ogni attimo della sua esistenza è prezioso per costruire il sé stessa che sarà.

Esaltiamo anche noi la vita e impariamo ad essere veloci nelle nostre manifestazioni perché c'è sempre un cinghiale pronto a costringerci a trasformarci e a porre fine alla sequenza dei nostri mutamenti. Noi non siamo Esseri che si costruiscono come "onnipotenti" nel mondo, ma siamo uno fra un infinito numero di altri Esseri che si costruiscono.

Siamo un solitario in un numero infinito di solitari e qualche solitario può sempre mettere fine alla nostra esistenza perché trova utile arricchire la propria esistenza! Adone vince sempre, ma non è detto che sia l'Adone che io sono. Può essere l'adone espresso dal cinghiale.

Guardiamo i piccoli semi, piantati dalle donne di Atene nei vasi, e ricordiamo come la nostra vita sia una condizione effimera da sfruttare nel migliore dei modi perché un cinghiale, prima o poi, vi metterà fine.

Marghera, 11 marzo 2024

 

 

 

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Claudio Simeoni

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Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

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