Gli Dèi emergono generando sé stessi. Tutta la vita, tutte le coscienze germinano generando sé stesse partendo dalle condizioni oggettive, gli Dèi che ne condizionano gli Dèi che formano la loro soggettività dalla quale manifestano la loro Coscienza di Sé.

Inno Orfico ad Anfiete (Dioniso)
 
Inno orfico n. 53

Claudio Simeoni

Indice agli Inni orfici

  Inno Orfico ad Anfiete (Dioniso)

Invoco Bacco Anfiete, Dioniso ctonio,
che si risveglia insieme alle Ninfe fanciulle dalle belle trecce,
che presso Persefone dormendo nelle sacre case
fa riposare il tempo trieterico, santo Bacchico.
E quando egli di nuovo risveglia la festa Trieterica,
si mette ad inneggiare con le nutrici dalla bella cintura
gridando evoè e sollecitando i cori nelle stagioni che si volgono in cerchio.
Ma beato, dai frutti verdeggianti, che porti le corna, Bacco che produci i frutti,
vieni con viso radioso alla cerimonia di tutti gli Dèi
ricolmo di sacri frutti maturi.

da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla, Trad. Gabriella Ricciardelli

In questo Inno si celebra il Dioniso ctonio.

Nella Magna Grecia si sviluppò il culto di "Dioniso ctonio" legando la figura di Dioniso non a Semele, ma a Persefone che non era considerata la compagna di Ade, ma era celebrata come la "signora" dell'Ade (Core).

Il mito di Dioniso assunse connotazioni particolari legando Dioniso al viaggio di Orfeo nell'Ade alla ricerca di Euridice.

In questo Inno a Dioniso Anfiete, si celebra una sorta di "dormire" nell'Ade di Dioniso che si sveglia assieme alle Ninfe presso Persefone. Si parla di "tempo trieterico", il tempo che trascorre fra una nascita e l'altra.

Che la vita sia un'orgia continua, di continue manifestazioni emotive al di là dei gesti attraverso i quali le emozioni vengono veicolate, è un dato di fatto; che la vita continui fra il tempo delle manifestazioni emotive e il momento di quiete, è manifestazione del tempo, di Cronos, che spesso gli orfici mettono a fondamento del loro pensiero religioso.

Non c'è solo la forma del risveglio di Dioniso, c'è la forma del risveglio di tutta la Natura. Non è più Persefone che uscendo dall'Ade fa nascere la primavera, ma Persefone rimane nell'Ade e ad uscire dall'Ade è Dioniso che, in questo sistema di pensiero, è legato a Persefone.

Questo cambiamento di configurazione di Dioniso, in relazione a Persefone, appare abbastanza singolare. Che Dioniso fosse un'antica divinità ctonia, è supposto da molti, ma sta di fatto che Dioniso è colui che fu cucito nella gamba di Zeus; che è vissuto respirando Zeus. Diventa più complesso pensare ad un Dioniso che entra ed esce dall'Ade, nemmeno fosse Persefone con la quale viene identificata la Natura fiorente.

Dioniso è il potere divino che porta l'uva alla maturazione e fa dell'uva, con il vino, il suo simbolo divino. Quando matura l'uva non matura solo l'uva. Matura la maggior parte della frutta come risveglio di Dioniso e come premessa affinché Dioniso si riaddormenti.

Negli Inni Orfici si è voluto accogliere anche questa tradizione dionisiaca alla quale rendere omaggio. Il Dioniso che risorge non solo dalle morti, ma anche il Dioniso che abita l'Ade dal quale esce per portare la vita nella primavera degli uomini prima e nella maturazione dei frutti.

In tutto questo viene espresso il "tempo razionale". Il tempo del mutamento delle cose. Dioniso non esce una volta dall'Ade, ma esce sempre, ad ogni primavera, dall'Ade e all'Ade ritorna quando la stagione dei frutti termina.

L'Inno sembra collegarsi all'Orfismo quando nella celebrazione si beve il latte (e non il vino). Nelle Laminette Orfiche si dice "capretto sei caduto nel latte" indicando la fortuna di chi è morto ma può percorrere i sentieri di Mnemosine bevendo dalle acque fresche. Bere il latte in onore di Dioniso Anfiete sembra ricollegarsi a questo tipo di pratica.

Marghera, 19 febbraio 2024

 

 

 

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Claudio Simeoni

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Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

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