Gli Dèi emergono generando sé stessi. Tutta la vita, tutte le coscienze germinano generando sé stesse partendo dalle condizioni oggettive, gli Dèi che ne condizionano gli Dèi che formano la loro soggettività dalla quale manifestano la loro Coscienza di Sé.

Inno orfico alle Stagioni - Ore
 
Inno orfico n. 43

Claudio Simeoni

Indice agli Inni orfici

  Inno orfico alle Stagioni - Ore

Stagioni, figlie di Temi e di Zeus sovrano,
Legalità, Giustizia e Pace molto felice,
primaverili, siete nei prati, ricche di fiori, sante,
di ogni colore, molto profumate nelle brezze fiorite,
Stagioni sempre verdi, che vi muovete in cerchio, d'aspetto soave,
vestite di pepli rugiadosi di tanti fiori che crescono,
compagne dei giochi di Persefone, quando le Moire
e le Grazie la fanno risalire alla luce con danze circolari
compiacendo Zeus e la madre datrice di frutti:
venite alle pie sacre cerimonie tra i nuovi iniziati
portando generosamente nascite feconde di frutti di stagione.

da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Per comprendere questo Inno Orfico è necessario parlare di Temi, il Titano che mantiene equilibrio e armonia (giustizia) nell'intero universo.

Temi, figlia di Urano Stellato, l'emozione, e di Gaia (energia-materia) mantiene in equilibrio e ripristina gli equilibri nell'intero universo. Possiamo dire che Temi è la giustizia. Non come ente morale, ma giustizia come azione di ogni ente esistente finalizzato a soddisfare la tensione di Intento che lo attraversa mantenendo le relazioni con ogni ente che partecipa nell'oggettività in cui agisce.

L'equilibrio nello sviluppo delle contraddizioni che si instaura fra gli enti è manifestazione e presenza di Temi che tuttavia sostiene le ragioni, all'interno della contraddizione, dell'ente che maggiormente esprime Intento.

Anziché usare il termine "Intento" possiamo usare il termine esiodeo e. Allora, parleremo di Eros; se vogliamo usare le immagini degli Inni Orfici, usiamo il termine di "Protogono". Cambiano i nomi, ma il soggetto è il medesimo.

Comprendere ed evocare Temi in noi, attraverso le nostre emozioni, significa diventare consapevoli della presenza di Temi che noi possiamo nutrire e dalla quale possiamo nutrirci, in tutte le nostre azioni. Temi non obbedisce a nessuna briglia morale, né si sottomette a nessuna condizione.

Gli Esseri figli di Hera, l'Essere Natura, non sono in grado di intendere ciò che Temi è nella sua complessità. Per gli Esseri della Natura è necessario ritagliare un frammento di Temi adattandolo alle loro condizioni d'esistenza e alle necessità delle loro trasformazioni. Il frammento di Temi che viene calato fra gli Esseri della Natura sono le figlie di Zeus e Temi, le Ore (e sotto un altro aspetto, le Moire).

Con le figlie di Temi e di Zeus la vita degli Esseri della Natura viene colmata con Temi, la Giustizia Universale si fa Giustizia Sociale. Le ore sono Dike, Eunomia e Irene. Dike, la giustizia sociale; Eunomia la legge sociale che libera gli uomini dai legami; Irene, la pace e la concordia fra gli uomini.

E' il frammento della Temi Universale che si è calato nelle società degli uomini e che permette agli uomini di costruire il loro futuro.

Le figlie di Temi e Zeus sono il fondamento della ricchezza e del benessere delle società. Ricchezza e benessere che viene meno quando queste Dee vengono offese dall'ingiustizia, da leggi che concedono privilegi ad uomini rispetto ad altri, da conflitti per il dominio di uomini su altri uomini.

Figlie di Temi e Zeus che si calano fra gli Esseri figli i Hera e per Hera mantengono l'equilibrio delle stagioni che si susseguono ordinate.

Le Ore diventano le Stagioni. Nel seguirsi, le Stagioni si fanno giustizia, Dike, rispettano la buona legge, Eunomia, e non sono mai in conflitto, ma sempre in Eirene.

Dike: la giustizia!

Una giustizia che manifesta la tensione dell'Intento, ma che viene mediata dalle regole sociali, dalla morale, dalla consuetudine, dalle leggi che costruiscono equilibrio fra i bisogni degli uomini ed evitano la sopraffazione di uomini sugli uomini.

Ogni specie, che si sviluppa in Hera, ha la sua morale, le sue consuetudini e le sue leggi. Leggi per mantenere l'equilibrio e leggi per violare l'equilibrio e costruire altri e diversi equilibri. Ogni specie manifesta Dike per i suoi adattamenti e per il suo divenuto. Ogni specie ha il diritto-dovere di variare Dike affinché in essa si manifesti in modo splendente Eirene: la pace!

Oggi, dopo 1600 anni di orrore cristiano noi non siamo più abituati a percepire questo divino.

Eirene, Irene, non è la pace intesa come assenza di guerre o di conflitti; Eirene è la pace che sorge dalla soluzione dei conflitti. Per manifestare Eirene è necessario vivere per sfida della vita e risolvere le contraddizioni (Ares) che si manifestano nel corso della nostra esistenza.

Quando negli Inni Orfici si invoca la pace, è un invocare gli Dèi affinché ci affianchino nelle strategie che costruiamo per risolvere il conflitto nei quali siamo impegnati. Gli Dèi possono alimentare la nostra strategia, ma se noi non mettiamo in campo una strategia, che obbedisca agli stimoli di Intento che manifesti le nostre passioni, gli Dèi non possono intervenire.

Eirene è l'effetto che scaturisce dagli enti universali che si relazionano attraverso Temi; calata fra gli Esseri sviluppatisi come specie in Hera e i loro Sistemi Sociali mediati da Zeus.

Eunomie: ordine, empatia, coordinamento, sintonia! L'ordine del vivere collettivo che regola la vita degli Esseri nelle società che si sviluppano in Hera. I Sistemi Sociali degli Esseri della Natura diventano degli insiemi divini attraverso i quali, o vivendo i quali, ci si trasforma in Dèi.

Lo svolgersi delle stagioni rappresenta questi tre poteri figli di Temi. Le Stagioni esprimono questi tre Dèi col loro continuo seguirsi: praticano la Giustizia, seguono un Ordine Perenne, una stagione dopo l'altra segnando la Pace nella continuità.

Le tre figlie di Temi col nome di Stagioni vengono onorate dagli Orfici che riconoscono in loro la capacità di alimentare il Potere di Essere degli Iniziati. Che Iniziato è colui che non sente dentro sé stesso il fuoco di Dike, la necessità di Eunomie e la tensione di Eirene?

Per un Iniziato un'ingiustizia, una sola, dall'altra parte del pianeta, è percepita come un bruciore, un dolore lancinante che alimenta il fuoco di Dike dentro di lui! Per un Iniziato, Dike manifesta sé stessa senza procurare dolore solo se Eunomie è sovrana fra gli Esseri della sua specie. Non c'è dolore psichico se la sua specie agisce costruendo il presente in funzione del tempo che gli viene incontro. Per un Iniziato, Eirene è il suo sogno, il suo desiderio che appagherà soltanto trasformando la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso.

Le Ore, con le Moire e le Grazie accompagnano il viaggio di Persefone dall'oscuro alla luce col seguire delle stagioni. Quanto cresce nell'oscuro viene accompagnato, a tempo e debito, alla luce con le danze delle Ore.

Come si sviluppò il Feto nel ventre della madre?

Manifestò Eunomie, seguendo la sequenza dei mutamenti costruita dalla specie: con ordine! Come superò le sue contraddizioni, le sue guerre, nel ventre della madre? Manifestò Dike, le contraddizioni che affrontò le risolse in funzione dell'Intento (la nascita): con giustizia! Quale fu il risultato di Dike e Eunomie nell'attività dell'Essere Feto? Manifestò Eirene, risolse le contraddizioni trasformando la morte dell'Essere Feto in nascita dell'Essere Umano: la pace che segue il conflitto del nascere.

Dove ci sono gli Dèi che manifestano sé stessi nelle trasformazioni degli Esseri che nascono in Hera, c'è un Iniziato che fa di quelle trasformazioni motivo per diventare un Dio e presentarsi all'Olimpo!

Ogni Iniziato chiama gli Dèi nella sua trasformazione affinché alimentino le sue strategie. Ogni Iniziato che trasforma sé stesso, vivendo per sfida, necessita dell'appoggio degli Dèi affinché le strategie, che mette in campo, possano raggiungere il fine che egli si propone fondendosi con l'Intento.

Marghera, 06 gennaio 2023

 

 

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

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