Gli Dèi emergono generando sé stessi. Tutta la vita, tutte le coscienze germinano generando sé stesse partendo dalle condizioni oggettive, gli Dèi che ne condizionano gli Dèi che formano la loro soggettività dalla quale manifestano la loro Coscienza di Sé.

Inno orfico ai Titani
 
Inno orfico n. 37

Claudio Simeoni

Indice agli Inni orfici

  Inno orfico ai Titani

Titani, splendidi figli di Terra e Cielo,
progenitori dei nostri padri, che sotto terra
nelle case tartaree nella profondità ctonia dimorate,
principi e fonti di tutti i mortali dai molti affanni,
degli animali marini e dei volatili e di quelli che abitano la terra;
da voi infatti deriva ogni stirpe nel mondo.
Vi invoco affinché allontaniate l'aspra ira
se uno dei progenitori ctoni si è accostato alle case.

da Inni Orfici ed Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

I Titani che abitano nel sottoterra. Nella profondità ctonia da cui derivano i principi ed è fonte di tutte le emozioni che recano gioia e affanno a tutti i mortali. Piante, animali, uomini, sono tutti abitati dai Titani perché i Titani sono la fonte della vita nel mondo.

Invocare i Titani significa evocare quel sé stessi che, abitando dentro di noi, emergono occasionalmente, quando necessitiamo ella loro forza nelle condizioni quotidiane.

Gli Dei Titani sono quanto costruisce ciò che gli Esseri della Natura sono! Noi siamo un Crogiolo di TITANI. Il ribollire di Titani ha costruito noi stessi e noi, attraverso la passione, l'intento, il vivere per sfida, separiamo noi stessi da quel crogiolo mescolando continuamente il crogiolo di Titani che siamo.

La nostra vita può essere considerata una lotta che noi combattiamo al fine di separare il nostro cammino per diventare un Dio e accedere all'Olimpo percorrendo un cammino tracciato dagli Déi Titani che hanno permesso la nostra esistenza. Una sfida per separare noi stessi dall'insieme che permise la nostra germinazione: una Titanomachia!

La nostra Titanomachia si combatte nell'arena della nostra quotidianità. Una battaglia vissuta nel mondo quotidiano i cui effetti conseguiti sono dentro di noi trasformando ogni giorno il noi che diventiamo. Ogni volta che noi affrontiamo una sfida, una prova, una contraddizione nella società umana, sul lavoro, nella famiglia, nella natura manifestando questo o quell'aspetto divino dentro di noi, non facciamo altro che aggiungere Potere di Essere a noi stessi separando il nostro essere Dio, in quanto nati nell'Essere Natura, dagli Déi Titani che ci hanno consentito il nostro venir in essere.

Gli Dei Titani sono il nostro stesso esistere, la nostra intelligenza, le nostre tensioni, le nostre passioni, la nostra carne e la nostra rappresentazione nel mondo. Tutto questo é manifestazione dei Titani.

Il Tartaro, di cui parla l'Inno, é l'oscuro dentro di noi. Quella parte che la ragione non é in grado di descrivere perché fuori dal suo controllo. Evocando i Titani (o qualunque nome si dia a quel divino) si chiamano i TITANI fuori di noi affinché sorreggano la rappresentazione del Titano che NOI manifestiamo.

Nel manifestare quel Titano, noi chiamiamo quel Titano ad esprimersi attraverso le nostre azioni e a nutrirle di energia. Quando lo manifestiamo nelle nostre azioni, lo chiamiamo. Chiamiamo il Titano, quello stesso Titano che, abitando tutti i viventi della Natura, è il potere che può sorreggere, alimentando, le azioni che facciamo evocando quel Titano dentro di noi. Nello stesso tempo, i Titani che abitano il Tartaro dentro di noi tentano di chiamare i Titani fuori di noi affinché sollecitino le nostre azioni evocandoli nella nostra quotidianità.

La Titanomachia ci racconta che Zeus ha chiuso i Titani nel Tartaro, li ha rinchiusi nel cuore dell'Essere della Natura che "ha lo stesso battito del cuore di Rea". Zeus ha ritagliato il proprio ambiente razionale allontanando i Titani, che si esprimono attraverso le emozioni e le azioni, dalla parola e dalla descrizione del mondo. Ma i Titani sono la vita stessa e Zeus non può fare a meno di loro. Nessun Essere della Natura può fare a meno dei Titani perché la vita usa la ragione come uno strumento d'uso, ma la vita è emozione.

Zeus ha separato la ragione e il divenire della ragione dall'azione, dal tempo. Zeus si é riservato il diritto di costruire la sua stirpe partendo dalla vita che i Titani hanno costruito. Si é riservato il diritto di costruire la sua stirpe di Déi, ma non può prescindere dai Titani perché questi sono la base della nostra esistenza e di quella di Zeus stesso.

Lo Stregone che vuole evocare il potere nella sua vita, evoca il Titano che vuole manifestare. Lo esprime attraverso le sue azioni che sorgono dalle sue scelte, lo alimenta con la sua energia in modo tale che il Titano nell'oggettività sia costretto a rispondere e gli Déi Olimpi siano obbligati a riconoscerne la presenza. Così gli Déi Olimpi alimentano le azioni dell'Essere Umano mentre esprime il Titano in quanto gli riconoscono il percorso divino che attraverso quelle scelte e quelle azioni sta costruendo: sta trasformandosi in un nuovo Dio.

Riflettete su questo significa riflettere sull'importanza divina delle nostre azioni, del nostro sentire, del nostro intuire perché si tratta sempre di riconoscere gli Déi dentro di noi, la nostra parte divina, perché solo in quel modo possiamo alimentare gli Déi e chiamarli al nostro servizio. Solo manifestando Venere, Venere accorre; solo manifestando Meti, Meti accorre; solo manifestando Ercole, Ercole accorre; solo manifestando Hera, Hera accorre ecc.

Oceano, Ceo, Crio, Iperione, Giapeto, Crono sono tutti dentro di noi e fuori di noi. E, con essi Teia, Rea, Temi, Mnemosine, Febe e Teti. Con loro, e attraverso loro, Zeus ha proceduto a costruire la vita, la vita che affronta le sue sfide nel mondo razionale relegando il loro potere di "creazione" e di trasformazione nel Tartaro della vita; dentro ad ogni vivente.

Nel loro accorrere, quando li evochiamo, sentiamo la forza divina che scorre dentro di noi e allora ci ergiamo a guardare il mondo e nessun macellaio di Sodoma e Gomorra sarà mai più in grado di rimetterci in ginocchio. Può essere che un Tifone ci tagli i tendini, ma il nostro spirito divino tenterà sempre di manifestarsi indomito. E, anche se crolleremo nello scontro, lo faremo da Déi. Anche se scapperemo davanti ad un nemico più forte, lo faremo da Déi. Anche se piangeremo, lo faremo da Déi. Déi pronti a ricominciare ad esprimere i Titani dentro di noi! Questo atteggiamento separa il Paganesimo Politeista, la sua filosofia di vita, dalle religioni monoteiste!

Per questo invochiamo e onoriamo i Titani.

Marghera, 15 dicembre 2023

 

 

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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