Gli Dèi emergono generando sé stessi. Tutta la vita, tutte le coscienze germinano generando sé stesse partendo dalle condizioni oggettive, gli Dèi che ne condizionano gli Dèi che formano la loro soggettività dalla quale manifestano la loro Coscienza di Sé.

Inno Orfico a Dioniso
 
Inno Orfico n. 30

Claudio Simeoni

Indice agli Inni Orfici

  Inno orfico a Dioniso

Invoco Dioniso dagli alti clamori, che grida evoé,
Protogono, dalla duplice natura, generato tre volte, signore Bacchico,
selvaggio, indicibile, arcano, con due corna, due forme,
coperto di edera, dall'aspetto di toro, marziale, Evio, santo,
che mangia carne cruda, Trieterico, che produce grappoli, dal manto di germogli.
Eubuleo, dai molti consigli, generato dalle unioni indicibili
di Zeus e Persefone, demone immortale;
ascolta, beato, la voce, spira dolce e irreprensibile
con cuore benigno, insieme alle nutrici dalla bella cintura.

Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

L'Inno è un'invocazione che l'invocante fa a sé stesso per allineare le proprie azioni e le proprie tensioni nella direzione che Dioniso indica. Il soggetto che invoca si è fatto Dioniso evocando il Dioniso dentro sé stesso.

In questo Inno si avverte come l'estensore stia parlando di sé stesso e dei fini della propria esistenza.

Parlare di Dioniso significa parlare di sé stessi.

Dei propri fini, dei propri progetti; del senso della propria esistenza.

Il dionisismo, una espressione dell'orfismo, è più antico di ogni sistema filosofico che ha tentato di comprenderlo interpretando il mito in maniera razionale.

Le “religioni” del Mito sono il sostrato culturale dal quale emerge ogni forma di pensiero sociale e filosofico. Resistono alle interpretazioni filosofiche demitizzanti al continuo tentativo di strumentarle per fini politici.

E' impossibile conoscere i contenuti religiosi delle popolazioni prima della definizione delle religioni misteriche, si parla di Orfeo e Museo. Era la società nel suo insieme che riconosceva i principi, che oggi chiamiamo religiosi, come parte dell'insieme della propria esistenza (indistinto). Con l'avvento delle religioni misteriche la religiosità del soggetto si separa dal contesto religioso sociale difendendosi dalla rozzezza della filosofia sofista e platonica.

Il culto misterico appare come un percorso individuale e, spesso, una scelta prioritaria per la propria esistenza. Farsi Dioniso era parte della vita sociale, era nelle cose, nelle scelte quotidiane. Le religioni misteriche codificano un insieme di riti, nel tentativo di rendere collettiva l'idea del perché l'uomo e la donna possono e debbono agire per farsi Dioniso.

L'individuo che agisce per farsi Dioniso si separa dal contesto sociale in cui gli individui non conoscono le motivazioni per le quali quell'individuo necessita di farsi Dioniso.

L'individuo inizia un percorso individuale, iniziatico, ma sempre all'interno della società in cui vive. Non è molto diverso dalla vita degli altri uomini o donne, ma è pieno di consapevolezza su cosa comportano le scelte e raccoglie la conoscenza per fare le migliori scelte. Non è separato fisicamente e politicamente dalla società in cui vive, è separato dagli altri uomini e donne dalla qualità delle scelte all'interno del medesimo ambito sociale.

L'orfismo come il dionisismo non si interessano della politica per il governo della polis. Si rivolgono all'uomo nelle sue trasformazioni, nel suo divenire e nelle condizioni divine della sua vita. Sarà il pitagorismo e il platonismo che strumentalizzeranno l'orfismo e il dionisismo per i propri fini politici modificando radicalmente le interpretazioni religiose dell'orfismo e del dionisismo.

L'uomo e la donna che si fanno Dioniso manifestano il Dioniso nella vita sociale.

Oggi noi osserviamo la separazione della rappresentazione divina di Dioniso dalla quotidianità definita dalle argomentazioni filosofiche che delirano di un demiurgo padrone della vita e che aprirà le porte al dominio di un'altra religione "misterica", il cristianesimo, che, avendo al centro della propria rivelazione la necessità di sottomettere Esseri Umani per costringerli a desiderare la realizzazione della promessa della resurrezione della carne (ritorno all'utero dopo il fallimento esistenziale dell'uomo sottomesso), andrà a distruggere ogni altra relazione col divino usando la filosofia della legittimazione del dominio del demiurgo sull'uomo, il Dio padrone cristiano, in contrapposizione all'essere Dioniso di ogni uomo.

Tutte le religioni misteriche hanno al loro centro la rinascita, il Dio che rinasce e l'imitazione del Dio per rinascere.

Chi rinasce? Cosa significa rinascere? Cosa permette di rinascere? Tutti rinascono?

L'imitazione del dio e dei suoi insegnamenti, la qualità (tempi e modi) della rinascita e le relazioni col mondo sono necessarie per giungere alla rinascita, qualificano le religioni misteriche diversificandole dalle idee religiose più antiche che comunemente chiamiamo religione precristiane o pre filosofiche.

Perché è un'invocazione a sé stessi?

Dioniso si esprime nell'uomo e nella donna che agiscono nel mondo costruendo sé stessi come un dio. Ogni uomo e donna è figlio di Zeus, dell'aria che respira. Ogni Essere della Natura è un Dioniso.

Ogni Essere Umano si fa Dioniso per trasformarsi in un Dio. Ogni Essere Umano (e ogni figlio di ERA) deve percorrere le tre rinascite per diventare un dio e bussare alle porte dell'Olimpo. Nasce nella pancia della madre; nasce nell'Essere Natura respirando Zeus; nasce come un dio dopo che i Titani (le forze che compongono ciò che siamo) ci hanno disgregati. Chi ricompone il tutto? Il potere di Apollo, il potere di Artemide: il potere che noi abbiamo costruito dentro di noi attraverso le sfide della nostra vita. Il vivere per sfida che ci ha trasformati in un dio pronti a bussare alle porte dell'Olimpo e tendere l'arco contro gli stessi DEI!

Quanto viene invocato nell'Inno altro non sono che definizioni attraverso le quali porsi davanti all'esistenza. L'Inno ricorda elementi che ci permettono di trasformarci in un Dio. Ciò che attribuiamo a Dioniso è ciò che è necessario che facciamo per alimentare il Dioniso che cresce dentro di noi.

Cosa appare delle azioni dell'individuo che si fa Dioniso?

Avere la gioia e l'impegno per la vita: Dioniso dagli alti clamori!

Che lancia i richiami al mondo invitandolo a camminargli a fianco: che grida evoé (è il grido tipico delle Baccanti!)!

Che si lega all'Essere Natura: selvaggio!

Che affronta la vita con un impegno oltre quello che gli individui riescono a descrivere: indicibile!

Che ricorda l'antico e il mitico, nascosto nel mistero: arcano!

Legato al cielo: con due corna!

Assume forme diverse, giudizi diversi, agisce in mondi diversi: due forme!

Capace di alterare la percezione, anche per guardare il tempo che gli viene incontro: coperto di edera!

Legato alla vita della sua specie: dall'aspetto di toro marziale!

Che prende le cose per quello che sono: che mangia carne cruda!

Tutti questi comportamenti costruiscono il Dio dentro gli Esseri Umani; costruiscono il Dioniso che, chi recita l'Inno Orfico, vuole evocare dentro sé stesso. E' necessario praticare una vita di sfide per affrontare la distruzione della forma che portano i Titani dentro di noi al momento della morte del corpo fisico. Dentro di noi, tutti i Titani sono rappresentati, nelle nostre azioni, nella nostra materia, nelle nostre tensioni, nei nostri bisogni. Alla morte del corpo fisico ogni Titano si riprende la propria parte. Il suo contributo che versò affinché noi riconoscessimo noi stessi diversi dal circostante iniziando a costruire la nostra Coscienza e la nostra Consapevolezza. Ma noi ci siamo fatti Dioniso in ogni attimo della nostra vita. Ci siamo fatti Apollo, che abbiamo costruito plasmando la nostra energia, la nostra psiche e le nostre emozioni. E l'Apollo nel mondo al momento della morte del corpo fisico viene in soccorso trasformando la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso.

Quest'Inno è un'invocazione che viene fatta per manifestare il proprio intento, per raccogliere le proprie energie e finalizzarle ad alimentare il proprio Intento.

L'Inno chiama Dioniso, Protogono.

Ricordate Protogono?

Protogono è l'Intento che attraversa l'intero universo. Farsi Dioniso significa calare Protogono dentro di noi, significa usare la nostra energia per rispondere alle trasformazioni del mondo. NOI SEGUIAMO LE FORZE DELL'ESISTENTE CON LE QUALI COSTRUIAMO UN'ALLEANZA. Questo è il significato di chiamare Dioniso, Protogono.

In questo modo riusciamo a comprendere l'Inno a Dioniso.

Nota: negli Inni Orfici Dioniso è figlio di Zeus e Persefone, mentre in Esiodo è figlio di Semele e Zeus. Non si tratta di un dettaglio, si tratta di una diversa percezione di Dioniso, di una diversa collocazione nell'attività di Stregoneria di chi si fa Dioniso! Con Semele Dioniso è l'Essere della Natura che si trasforma in un dio. Con Persefone è la crescita del dio dentro gli Esseri Umani attraverso le varie nascite. Ogni Coscienza che noi chiamiamo dio può essere letta in molti modi a seconda di come noi ci collochiamo nel mondo. Non cambia la natura del dio, cambia la nostra relazione col dio che alimenta i nostri Intenti.

Marghera, 14 settembre 2023

 

 

 

Indice agli Inni Orfici

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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