Gli Dèi emergono generando sé stessi. Tutta la vita, tutte le coscienze germinano generando sé stesse partendo dalle condizioni oggettive, gli Dèi che ne condizionano gli Dèi che formano la loro soggettività dalla quale manifestano la loro Coscienza di Sé.

Inno Orfico alla Madre degli Dèi
 
Inno Orfico n. 27

Claudio Simeoni

Indice agli Inni Orfici

  Inno Orfico alla Madre degli Dèi
(Estia-Rea)

Madre degli déi immortali onorata dagli déi, nutrice di tutti,
vieni qui, dea regolatrice, signora, alle preghiere a te rivolte,
avendo aggiogato i leoni uccisori di tori al carro veloce nella corsa,
tu che tieni lo scettro del cielo glorioso, santa, dai molti nomi,
tu che hai il trono al centro del cosmo, per cui tu stessa
possiedi la terra fornendo ai mortali dolci alimenti.
Da te è stata generata la stirpe degli immortali e dei mortali,
da te sono dominati i fiumi e sempre tutto il mare,
sei detta Estia; te chiamano datrice di felicità,
poiché ai mortali elargisci in dono beni d'ogni specie,
vieni al rito, o signora, tu che ti rallegri dei timpani,
che tutto domi, Frigia, salvatrice, sposa di Crono,
figlia di Cielo, antica nutrice di vita, amante della follia:
vieni gioiosa, rallegrandoti delle azioni pie.

Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

L'estensore di quest'Inno Orfico interpreta Estia e Rea come un'unica divinità. Si tratta di un’interpretazione neoplatonica dell’orfismo molto tarda. Come se l’antico Mito non dicesse nulla e si percepisse la necessità di riscrivere la relazione fra gli Dèi.

A colui che scrive gli Inni Orfici non interessano le genealogie, ma interessano le immagini divine che descrive pescando da genealogie di Dèi molto più antiche. Ciò che noi distinguiamo come trasformazione di un presente, l’estensore di questo Inno Orfico lo vive come un presente emotivo su cui proietta la propria interpretazione.

Madre e figlia, padre e figlio, nel Mito rappresentano tempi diversi di espressione del divino in condizioni diverse. Rappresentano la modificazione di un presente in cui il nuovo emerge e afferma, in quanto divino, sé stesso e la sua volontà.

Questa distinzione del Mito sembra essere ignota all’estensore di questo Inno Orfico. Non è illegittimo, nella Religione Pagana, ignorare le antiche “genealogie” e costruirne di nuove. Solo che, ignorando questa distinzione, ci si preclude ad un principio fondamentale della Religione Pagana: un nuovo divino che emerge da un presente i cui divini sono in continua trasformazione.

In sostanza, nulla diviene dal nulla, ma tutto si trasforma da un precedente che lo condiziona.

Non c’è la distinzione fra il presente che agisce ora e il passato che lo ha prodotto e, non essendoci distinzione ma continuazione, si ignora la consapevolezza che le trasformazioni nel presente generano il futuro attraverso l’emergere di nuove condizioni divine.

Rea ed Estia vengono sovrapposte e confuse, come per mettere in rilievo aspetti divini che accomunano il medesimo intento nelle due divinità. Un po' come a Roma Antica, Vesta ed Estia vennero sovrapposte. Un po' come noi, che ci guardiamo intorno e peschiamo dal passato, scegliamo l'immagine che maggiormente si adatta ai nostri intenti per esprimere la rappresentazione del divino che manifestiamo in questo momento.

C'è una nota della Ricciardelli che dice:

  "A causa della posizione di Estia al centro della casa, questa DEA è associata alla Terra che si immaginava al centro del mondo... Estia identificata con la Terra in Euripide!"

Estia è la “verità”, la “verità” che fissa e immobile sta al centro della casa. Si può immaginare come Estia sia la “verità” che fissa e immobile attende al fuoco della Terra.

Rea è la Terra, compagna del Tempo, Crono, da cui emergono gli Dèi Olimpi e, fra essi, Zeus ed Hera che generano Estia.

Per questo Inno Estia è più antica di Zeus come se Estia fosse il fuoco, la “verità” dalla quale gli Dèi Olimpi procedono.

Cronos è il tempo, il mutamento! Da Cronos emergono gli spazi in cui nasce la vita: Posidone, Ade e Zeus (il mare, le profondità dello scuro, in questo caso sotto la terra dove la vita germina e il cielo). Da Cronos nasce Era: la vita della Natura. L'Essere Natura che si espande nei tre spazi! Nasce Demetra, la crescita, la forza di espansione che pervade ogni Essere nell'Universo, la libertà dalle condizioni di ogni Essere e nasce Estia, il fuoco che conserva il presente, la “verità” che protegge il presente che si è trasformato dal passato.

Estia è la “verità" trasferita dal soggetto nella sua realtà, come la sua verità, percepita dal soggetto in quel momento della sua esistenza. Il “dogma di verità” conserva il presente nella sua rappresentazione e attende un mutamento per morire e ridefinire la lettura della realtà che, per il soggetto, diventa una nuova “verità”. Estia conserva il guadagno che fa la conoscenza percorrendo i mutamenti che sono manifestazione di Crono in ogni soggetto. In questa visione, l’associazione operata dai neoplatonici fra Estia e Crono ha una sua logica anche se non rientra negli schemi del Mito più antico.

Estia è ciò che noi mettiamo alle nostre spalle affinché il nostro mutamento vada SOLO nella direzione del nostro sviluppo!

Estia è messa al centro della casa: quella è la nostra casa!

Quella che noi abbiamo costruito con il nostro lavoro,

il meglio che possiamo e che, nel possiamo, abbiamo voluto! Il nostro meglio che facciamo, trova la sua soluzione in Estia. Quando trova la sua soluzione in Estia, quale traguardo che abbiamo raggiunto nella formulazione dei nostri progetti e delle nostre strategie, Estia si pone alle nostre spalle e ci dice: "avanti, non esiste ritorno!".

Dice Estia: "Ti piacerebbe ritornare ad un passato che vivi con nostalgia? Mi dispiace per te, ma non esiste ritorno nell'utero. Ora devi affrontare la vita. Con le tue forze, con i tuoi progetti e, quando raggiungerai un obiettivo, io me ne approprierò e ti dirò ancora: non esiste la strada del ritorno. Esiste solo l’andare avanti."

Estia non dà rifugio: Estia ti butta nella mischia. Devi continuare a sviluppare la Demetra che cresce dentro di te!

Sei nato? E allora vivi!

Vivi strategicamente la tua vita con passione e coinvolgimento.

Trasformati in un DIO e bussa alle porte dell'Olimpo!

Ogni DIO ha la sua Estia che si pone alle sue spalle e che lo sprona a farsi Demetra in una continua ricerca che continuamente modifica sé stesso alimentando Crono dentro di lui!

In questo senso Estia è la madre degli DEI e forse sempre per lo stesso motivo i veggenti, che stesero gli Inni Orfici, sovrapposero Rea ad Estia. Noi le onoriamo entrambe perché sia Rea, l'Essere Terra, che Estia, la “verità”, sono dentro di noi.

Per questo noi ricordiamo Estia figlia di Cronos e Rea. La invochiamo con l'Essere terra, Rea, figlia di Urano Stellato affinché:

  figlia di Cielo, antica nutrice di vita, amante della follia:vieni gioiosa, rallegrandoti delle azioni pie.

Marghera, 05 maggio 2023

 

 

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

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