Gli Dèi emergono generando sé stessi. Tutta la vita, tutte le coscienze germinano generando sé stesse partendo dalle condizioni oggettive, gli Dèi che ne condizionano gli Dèi che formano la loro soggettività dalla quale manifestano la loro Coscienza di Sé.

Inno Orfico a Zeus Folgoratore
 
Inno Orfico n. 19

Claudio Simeoni

Indice agli Inni Orfici

La folgore rappresenta Zeus. Il potere dell'atmosfera quando si getta con violenza sulla terra.

Tempeste, uragani e fulmini sono espressioni terribili del cielo. Però ignoriamo che ogni trasformazione che noi attraversiamo è equiparabile a tempeste, uragani e fulmini nei quali ci immergiamo per poter emergere nuovi e diversi.

 

Inno Orfico a Zeus Folgoratore

Padre Zeus, che corri in alto guidando l'universo splendente di fuoco,
scagliando l'altissima luce del lampo etereo,
che scuoti con i tuoni divini la sede dei beati,
accendendo alle correnti nuvolose il lampo ardente,
scagliando nei fragorosi flutti avvampanti, con dardi coprendo
tempeste, piogge, uragani e fulmini potenti,
ardenti, potenti, orribili, violenti,
tremenda arma alata, che sconvolge i cuori e fa rizzare i capelli,
improvviso, tonante, sacro dardo invincibile,
impeto che in gorghi di fragore infinito tutto divora,
infrangibile, irascibile, irresistibile uragano,
dardo celeste aguzzo del Kataibates che incenerisce,
che terra e mare temono quando rifulge,
e le belve tremano, quando lo strepito giunge all'orecchio.
Risplendono i volti alle luci, rimbomba il fulmine
nelle cavità dell'etere; squarciasti il manto
celeste velo lanciando la candida folgore.
Ma, beato, l'ira profonda scaglia nei flutti del mare
e sulle cime dei monti; la tua forza tutti conosciamo.
Ma compiaciuto delle libagioni da' alle menti tutto ciò che è conveniente
e un'esistenza che allieta l'anima, e insieme salute sovrana
e la dea Pace, che alleva i fanciulli, splendidamente onorata,
e una vita sempre fiorente di pensieri sereni.

Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Questo Inno ci parla di come Zeus si presenta alla Terra. Diverso dal precedente Zeus, mette in luce Zeus che trasforma il suo presente. La forza della trasformazione, del mutamento, la determinazione del Dio e la modificazione del proprio presente che consente alla vita della Natura di germinare.

Tutto il Cosmo fiammeggia in quel ribollire di trasformazioni che genera la vita. Un intero pianeta attraversato da forze potenti con una Terra che si raffredda e con i fulmini che attraversano l'atmosfera. In quest'Inno è presente tutto il cosmo della Natura su una Terra giovane che sta partorendo l'Essere natura.

In quest'Inno inizia la vita. C'è il trionfo di Zeus nella Titanomachia e il raggiungimento del suo diritto a costruire le condizioni che egli reputa opportune per costruire la vita sul pianeta. Le sue condizioni. La rappresentazione di Zeus e la sua manifestazione è una scena apocalittica sul come il veggente immagina sia avvenuto l'inizio della vita sul pianeta. I sconvolgimenti della crosta terreste, il movimento dei continenti, il fragore delle tempeste sull'intero pianeta. Zeus è l'Atmosfera. Per l'Essere Umano quest'Atmosfera si trasferisce nell'intero cosmo. Dove il cosmo, nel suo insieme, è pieno di pianeti dove ogni Zeus costruisce le condizioni affinché l'Essere Natura, Era, possa germinare e costruire le sue strategie d'esistenza.

Quando nella Titanomachia si legge nella Teogonia di Esiodo:

"Così disse, e lo lodarono gli déi dispensatori di beni,
ascoltando le sue parole; e desiderio di guerra prese il loro cuore
ancor più di prima; e una battaglia terribile risvegliarono
tutti, dee e déi, in quel giorno,
gli déi Titani e quanti erano figli di Crono,
e coloro che Zeus dall'Erebo, sotto terra, condusse alla luce,
terribili e forti, armati di tremenda violenza.
Cento braccia dalle loro spalle si alzavano
a tutti ugualmente, e cinquanta teste a ciascuno
dalle spalle nascevano sulle forti membra.
Essi allora contro i Titani si levarono in lotta terribile,
rocce scoscese nelle forti braccia serrando.
I Titani, per contro, rinforzaron le schiere,
risoluti, e mostrarono insieme l'opera e di mani e di forza,
gli uni e gli altri; e terribile intorno muggiva il mare infinito
e la terra molto rimbombava e gemeva il cielo ampio
scosso, e fin dal basso tremava il grande Olimpo
allo slancio degli immortali, e il tremore giungeva profondo
al Tartaro scuro, e dei piedi impetuosi il rimbombo
dell'indicibile battaglia e dei colpi violenti;
così dunque gli uni contro gli altri lanciavano dardi luttuosi,
e giungeva al Cielo Stellato il grido delle due parti
che si incalzavano mentre si urtavano con grande tumulto.
Né più oltre Zeus tratteneva il vigore, ma a lui
il cuore fu pieno di forza, e tutta
mostrò la violenza; intanto dal cielo e dall'Olimpo
veniva lampeggiando senza posa, e le folgori
fitte insieme col tuono e con il lampo volavano
dalle sue mani forti che ruotavano la fiamma divina
più volte; e attorno la terra nutrice crepitava
bruciando, e gemeva intorno nel fuoco la grande indicibile selva.
Bolliva la terra tutta, e i flutti d'Oceano,
e il mare infecondo; un caldo vapore avvolgeva
i Titani figli della Terra e la fiamma giungeva alle nubi divine
indicibile, e a loro accecava gli occhi, per quanto forti essi fossero,
il lampeggiante bagliore dei fulmini e dei baleni.
Un ardore prodigioso penetrava Caos, e pareva davanti
agli occhi a vedersi e il suono ad udirsi agli orecchi
come quando Gaia e Urano ampio di sopra
si scontrano; tanto, infatti, il grande fragore sorgeva
come se l'una rovinasse e l'altro crollasse sopra di lei;
tanto fragore nasceva dagli déi che si scontravano nella lotta.
E insieme i venti tremore e polvere turbinavano in alto
e il tuono e il lampo e la folgore fiammeggiante,
armi di Zeus grande, portavano, e strepito e grida
nel mezzo degli uni e degli altri; un fragore terribile nasceva
dalla lotta tremenda. Delle loro imprese appariva la forza.
E inclinò la battaglia; ma prima gli uni contro gli altri, ostinati,
saldi, avevano lottato in aspra battaglia."

Tratto da: Teogonia di Esiodo (trad. Arrighetti Graziano ed. BUR)

Ecco nascere l'Essere Natura. Dopo la grande battaglia di Zeus contro gli elementi primordiali, le forze che costituiscono l'esistente, Zeus diventa colui che costruisce le condizioni adatte per la vita come noi oggi la conosciamo. Dove la vita, nelle sue lotte d'esistenza, modificano il divenire di Zeus stesso in un rapporto di continua interazione.

Nella storia ci sono stati vari modi per interpretare la Titanomachia di Zeus contro i Titani. Varie interpretazioni sul perché avvenne tale battaglia. Eppure gli antichi non vedevano nella Titanomachia ciò che i monoteisti, i cristiani, interpretano partendo dalla miseria culturale del loro dio. La Titanomachia è il venir in essere della coscienza che si fa spazio fra altre coscienze costruendo un proprio essere nel mondo. La Titanomachia è la nascita del bambino. Il bambino che deve affrontare le forze potenti che lo hanno costruito nella pancia della madre, che sono il fondamento stesso della sua struttura psico-fisica, ma che deve domare per nascere e diventare un individuo della Natura uscendo dall'utero materno.

Dopo la battaglia di Zeus folgoratore possiamo dire come commentai leggendo la Teogonia Esiodea:

[Eccolo il bambino mentre manifesta le intenzioni attraverso le quali assumersi la responsabilità della propria vita.
"Devo uscire da questa trappola" affermò il bambino nel ventre della madre. "Così disse, e lo lodarono gli déi dispensatori di beni,
ascoltando le sue parole; e desiderio di guerra prese il loro cuore
ancor più di prima; e una battaglia terribile risvegliarono"]

Tendiamo sempre a pensare al rumore di spade e fucili, quando pensiamo alla guerra. Ma non è una guerra meno dura e meno brutale quella del bambino che combatte per uscire dalla vagina della propria madre. Così non è una guerra meno dura e meno brutale quella che fece Era, l'Essere Natura, per germinare nelle condizioni che Zeus aveva costruito subito dopo aver avuto lo spazio d'esistenza strappato ai Titani.

Noi omaggiamo ZEUS folgoratore e consideriamo importanti le condizioni che egli ha costruito perché sono funzionali al nostro divenuto. Se ZEUS è padre degli DEI Olimpi, lo è in virtù delle sue folgori e proprio in virtù delle sue folgori, su questo pianeta, è germinata la vita. Quando guardiamo i fulmini e le saette nei temporali e negli uragani pensiamo che quelle sono parte dell'origine della vita su questo pianeta. Anche con questo cambierà il nostro modo di guardare il mondo e il piacere della vita che germina, si distende e tenta di espandersi nel mondo, ci attraverserà in tutta la sua magnificenza. Se noi, che viviamo come Esseri della Natura, non cogliamo la magnificenza della vita, delle sue diversità, delle sue manifestazioni e dell'oggettività che ne ha permesso il germinare: spiegatemi che cos'è per voi la magnificenza!

Marghera, 12 marzo 2023

 

 

 

Indice agli Inni Orfici

 

Torna agli argomenti del sito Religione Pagana

Home Page Stregoneria Pagana

 

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

 

Questo sito non usa cookie. Questo sito non traccia i visitatori. Questo sito non chiede dati personali. Questo sito non tratta denaro.