Gli Dèi emergono generando sé stessi. Tutta la vita, tutte le coscienze germinano generando sé stesse partendo dalle condizioni oggettive, gli Dèi che ne condizionano gli Dèi che formano la loro soggettività dalla quale manifestano la loro Coscienza di Sé.

Inno Orfico a Crono
 
Inno Orfico n. 13

Claudio Simeoni

Indice agli Inni Orfici

 

Nell'Inno Orfico a Crono, gli estensori degli Inni Orfici tentano di definire in maniera razionale il concetto di tempo e di mutamento.

La stirpe degli Dèi Olimpi è la stirpe di Crono dalla quale prendono vita tutti gli Esseri della Natura che costruiscono il Dio che cresce dentro di loro attraverso il mutamento, la trasformazione, il loro divenire in un mondo che diviene. In altre parole, costruiscono sé stessi abitando con i loro corpi la dimensione tempo.

Gli Esseri della Natura, ogni giorno cambiano. Ogni giorno modificano sé stessi. Gli Esseri Umani vogliono misurare una dimensione di trasformazione e osservano il correre del sole, ma farebbero meglio se analizzassero le trasformazioni di loro stessi perché sono le trasformazioni di loro stessi, giorno dopo giorno, che possono attrezzarli per affrontare la morte del corpo fisico.

Ma Crono, il tempo è altro. Crono è un mondo, il mondo del mutamento e della trasformazione che si esprime mediante l'azione nel "sempre, ora, adesso". In Crono il tempo è fermo, non esiste un prima o un dopo, ma un adesso e tutto avviene in un adesso dove le trasformazioni avvengono ora e si esprimono ora senza un prima o un dopo.

E' Zeus che pone il prima e il dopo misurando il tempo nel mondo della ragione, ma in Crono non c'è un prima né un dopo.

Crono conserva dentro di sé i suoi figli. Li protegge dopo averli fagocitati perché loro non possono vivere nel mondo del tempo, ma possono vivere solo nel mondo della ragione.

Per questo Crono li protegge fino all'arrivo di Zeus.  

  Inno Orfico a Crono

  Sempre fiorente, padre degli dei beati e degli uomini,
dai vari espedienti, incorrotto, di grande forza, prode Titano,
che tutto esaurisci e al contrario tu stesso accresci,
che hai legami infrangibili nel cosmo infinito,
Crono generatore assoluto dell'eternità, Crono dal vario parlare,
germoglio di Terra e Cielo Stellato,
nascita, crescita, diminuzione, sposo di Rea, augusto Prometeo,
che abiti in tutte le parti del cosmo, capostipite,
dai disegni tortuosi, ottimo: ascoltando la voce supplice
manda un felice termine di vita sempre irreprensibile.

Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Ti saluto padre Cronos che hai fondato il mondo del tempo in cui si rifugiarono gli Stregoni per sfuggire all'orrore.

Cronos costruisce il mondo del tempo, del mutamento. Un mondo strano in cui gli oggetti hanno forma e sostanza determinata dal loro agire: dalla volontà con la quale agiscono. Un mondo senza forma dove la trasformazione è oggetto in sé e la volontà manifesta la sostanza di ogni presenza. E' un mondo che la ragione subisce, ma che la ragione non ha parole per descrivere.

Quando noi pensiamo ad oggi, diverso dall'ieri che ricordiamo, in realtà pensiamo a due presenti: un presente che è e un presente che è stato. La realtà che viviamo come trasformazione fra l'uno e l'altro presente, sfugge alla nostra ragione. Sappiamo raccontare che ieri ero bambino e oggi sono un adulto, ma alla mia ragione appaiono come due presenti: non appare il processo di trasformazione da allora ad oggi.

Si può misurare il tempo da a..., ma non si può descrivere il vissuto da a... .

Quel vissuto sfugge al regno di Zeus, ma si può percepire la manifestazione di volontà in quella trasformazione nel regno di Cronos quando la ragione viene annullata e la forma e la quantità escono dalla nostra percezione per entrare nel tempo, nell'azione determinata dalla volontà, per costruire le relazioni.

Padre Cronos è il costruttore di quel mondo. Rivendicò quel diritto nei confronti di Urano Stellato e fornì a nuovi figli la possibilità di diventare Dèi.

L'Inno continua esaltando la collocazione di Crono nel cosmo a cui è legato con "legami infrangibili" e dove la sua azione porta all'esaurimento di ogni fase di costruzione degli Esseri che iniziano a crescere nella fase successiva della loro esistenza: così l'Essere Feto decresce per uscire dalla vagina della propria madre, mentre inizia a crescere il nuovo Essere della Natura.

Crono è tutto questo: è colui che brandita la falce di Gaia trancia i genitali ad Urano Stellato per imporre all'Universo il proprio diritto a costruire le situazioni per le quali nuove Coscienze di Sé germinino. Così, gli Esseri della Natura nascono e si trasformano manifestando il potere del TEMPO; di CRONO!

Nell'Inno Orfico dedicato a Cronos lo si indica come un Prometeo. In realtà è vero. Come Prometeo nasconde la scintilla del fuoco della conoscenza e la nasconde nella ferula che consegna agli Esseri Umani, allo stesso modo Cronos conserva la realtà del mondo e della sua trasformazione in una dimensione che le parole e la descrizione non sono in grado di definire.

In quel mondo si esaurisce ogni realtà, perché ogni realtà arriva alla sua fine, mutamento dopo mutamento. Il mondo del mutamento accresce perché l'unica forza che spinge alla nostra esistenza è la necessità di crescere e di trasformarci andando verso un'eternità la cui fine è inimmaginabile.

Nell'Inno Cronos viene definito figlio di Terra e del cielo stellato. Gaia viene tradotto con Terra, ma Cronos è colui che spinge l'emozione, figlia di Urano Stellato, dentro al tempo, al mutamento, affinché l'emozione stessa sia fonte di vita. Rea è la Terra e Cronos padre di tutti i figli di Rea, dal Cielo fecondo (Zeus) al mare fecondo (Posidone). dall'utero fecondo (Ade) alla Natura (Hera), alla verità (Estia) alla libertà (Demetra).

Da questi figli di Cronos nasce la vita di cui noi siamo i figli e correttamente l'Inno si conclude con un auspicio:

  "manda un felice termine di vita sempre irreprensibile"

Marghera, 16 febbraio 2023

 

 

 

Indice agli Inni Orfici

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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