Gli Dèi emergono generando sé stessi. Tutta la vita, tutte le coscienze germinano generando sé stesse partendo dalle condizioni oggettive, gli Dèi che ne condizionano gli Dèi che formano la loro soggettività dalla quale manifestano la loro Coscienza di Sé.

Inno Orfico a Pan
 
Inno Orfico n. 11

Claudio Simeoni

Indice agli Inni Orfici

 

Pan è un Dio riconosciuto dai pastori dell'Arcadia.

E' un Dio che non partecipa al mito esiodeo, ma viene assunto in un secondo tempo fra gli Dèi olimpi quale figlio di Hermes e della mortale Driope.

Pan è il principio maschile della vita e rappresenta la sessualità per la sessualità come gli uomini la vedono espressa nel mondo animale e fra loro quando non viene impedita dalla morale.

Proprio per la sua sfrenatezza senza inibizioni, questo Dio accompagna le baccanti, Bacco e Dioniso. La sua sfrenatezza libera gli uomini dal timor panico e terrorizza col panico gli uomini e le donne racchiuse nella morale asessuata.

In quest'ottica Pan è assunto dagli estensori degli Inni come la forza sessuale maschile che pervade l'universo. Quella potenza che genera e che non può essere imbrigliata in regole morali.

  L'Inno Orfico a Pan

Pan invoco possente, pastorale, il tutto del cosmo:
cielo e mare e terra di tutto sovrana
e fuoco immortale. Queste cose infatti sono membra di Pan.
Vieni, beato, tu che danzi, che corri, che regni con le Stagioni,
dalle membra caprine, baccante, invasato, che vivi all'aria aperta,
che tessi l'armonia del cormo col canto giocoso,
che proteggi dalle apparizioni, terribile fra le paure umane,
che ti rallegri di caprai e bovari alle sorgenti,
tu che vedi lontano, cacciatore, amico di Eco, che danzi con le Ninfe,
che tutto produci, di tutto genitore, demone dai molti nomi,
signore del cosmo, che dai incremento, che porti la luce, fecondo Paian,
che ti rallegri degli antri, dall'ira profonda, vero Zeus armato di corna.
Su di te infatti è fissata la distesa sterminata della terra,
e si ritira l'acqua dalla corrente profonda del mare infaticabile
e l'Oceano che cinge con le acque tutt'intorno la terra,
tu parte aerea di nutrimento, scintilla per i viventi
e occhio di fuoco sul capo leggerissimo.
Infatti queste cose divine camminano, svariate, ai tuoi ordini;
con i tuoi disegni trasformi la natura di tutto
alimentando la stirpe degli uomini nell'universo infinito.
Ma, beato, baccante, invasato, vieni alle libagioni
conformi al rito, concedi un buon compimento di vita
allontanando ai confini della terra la follia panica.

Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Chi è Pan?

Pan è una delle rappresentazioni del principio maschile della vita. Pan è il principio sessuale maschile della vita sia in sé che come rappresentazione nell'Essere Natura mentre la guardiamo con gli occhi dell'Essere Umano che guarda l'Essere Natura.

Agli occhi dell'Essere Umano, l'Essere Natura viene rappresentata essenzialmente dalla nascita di ogni specie al suo interno. La nascita rinnova l'Essere Natura e l'Essere Natura è rappresentata, agli occhi dell'Essere Umano, come una divinità femminile. Non sempre il veggente vede la Natura in questo modo! L'Essere Natura, agli occhi del veggente, spesso appare come vortice senza sessualità e composta di due forze. Una è una forza statica, la forza della conservazione ed è quella che garantisce la persistenza delle specie che gli Esseri Umani identificano con l'Essere Femminile. Infatti, l'Essere femminile mantiene la quantità della specie e la riproduce generazione dopo generazione. La Natura, come tutti gli Esseri della Natura, sono essenzialmente femminili nel senso in cui hanno la tendenza ad espandere sé stessi riproducendosi. L'altra forza, appare al veggente come la qualità che emerge nell'immenso femminile. Nella conservazione della Natura come quantità, che è prerogativa dell'Essere Femminile, si presentano degli scoppi di energia che manifestano la qualità che emerge dalla quantità e produce le variazioni all'interno delle specie per nuove e diverse quantità.

Queste variazioni sono variazioni dovute al fattore maschile! La diversificazione delle specie avviene per scoppi di energia che danno il via a trasformazioni. Questo ha poco a che vedere col maschio e la femmina come noi li intendiamo all'interno della nostra specie. Hanno a che vedere con la forza femminile e la forza maschile che si presentano nelle specie. Quando interviene l'energia maschile, che presenta la nuova qualità che emerge nella specie, questa produce un turbamento nella stabilità e negli equilibri provocando una variazione a cui la quantità si adatta. Questa variazione, introdotta, può diventare elemento guida della specie soltanto se viene accolta dal potere femminile che la fa propria e la trasforma in quantità!

La Religione Pagana ritiene l'Essere Umano, come ogni altro Essere della Natura, emerso dal brodo primordiale e, come ogni altra specie della natura ed è legato ad ogni specie sia per un antenato comune che per i meccanismi biologici attraverso i quali si è modificato e diversificato.

L'Essere Umano ha seguito una linea di trasformazione per scoppi qualitativi che ne hanno segnato le trasformazioni dal primo essere unicellulare a quello che siamo oggi per come abituati a vederci e a pensarci. Se l'Essere Umano non si fosse diversificato come specie, sarebbe estinto. Tutto questo attraverso centinaia di milioni di anni!

La forza della diversificazione è Pan che si esprime come Dio in ogni specie dell'Essere Natura.

Questo è quello che videro i pastori dell'Arcadia quando iniziarono a scorgere il suo potere veicolarsi negli animali che pascolavano su quei monti.

Pan è questo potere.

E' il Potere di Essere Maschile che emerge nella quantità del femminile che protegge l'esistenza della specie.

Pan è una divinità tarda nell'insieme delle divinità della Grecia antica perché tarda è la nascita di questa visione fra i veggenti religiosi che tendevano a considerare poco le visioni dei pastori.

Il veggente degli Inni Orfici fa omaggio a questa forza e ne esalta le qualità. Pan esprime il piacere dell'esistenza e il piacere di espandersi nel mondo in cui è venuto in essere.

La visione divina che identifica il Dio Pan nasce dall'ambiente pastorale. Un ambiente che viene vissuto dal veggente come un crogiolo capace di costruire la vita. In questo ambiente Pan ha un ruolo quasi assoluto. Riassume su di sé tutto ciò che l'Essere Umano, che vive in quell'ambiente, deve affrontare per trasformarsi in un Dio.

I pastori scorgono Pan fra le fronde degli alberi; lo sentono suonare sulle cime nevose; lo vedono danzare a primavera quando mangiano le primule; lo vedono esprimersi negli animali innamorati nei quali prorompe la loro sessualità. Essi stessi si sentono Pan quando affrontano i predatori o accudiscono al bestiame.

Questo Inno è l'Inno a Pan fatto da pastori che diventeranno degli Dèi vivendo in un mondo in cui ogni pietra, ogni animale, ogni albero è Pan stesso. Per questo il cosmo tutto diventa il terreno di Pan. Il pastore non è solo colui che guarda il gregge, ma è colui che può alzare lo sguardo verso l'infinito e nelle Stelle vede Pan che le guida.

L'Inno Orfico a Pan continua con gli aggettivi che vengono elencati per esaltare, nella relazione con l'Essere Umano, gli attributi che lo qualificano (almeno quelli che sono comprensibili) l'Essere Maschile che tanto la ragione dell'Essere Umano ammira: membra caprine; capacità di bere all'infinito; la capacità di attraversare invasamenti; vivere all'aria aperta senza temere caldo o freddo; tessere l'armonia del cosmo; proteggere dalle apparizioni di elementi dello sconosciuto "terribili fra le paure umane"; rallegrarsi fra uomini che fanno un "lavoro" da uomini!

L'inno continua con epiteti che qualificano l'Essere Maschile: portatore di luce, fecondo, dall'ira profonda, scintilla dei viventi ecc. E si arriva ad attribuire a Pan la funzione di: "alimentando la stirpe degli uomini nell'universo infinito".

Chi ha steso gli Inni Orfici è senza parole davanti a tanta meraviglia e tenta di trasformare la sua visione in un insieme di simboli capaci di parlare alle emozioni profonde del suo ascoltatore.

Il veggente, come il pastore, come ogni uomo, ha un'unica cosa da chiedere a Pan. Si chiede a Pan di allontanare dal proprio cuore la Follia Panica. Quel terrore fobico che prende gli Esseri Umani quando affrontano lo sconosciuto mentre le loro tensioni psichiche lo scambiano per inconoscibile.

Che cos'è la Follia Panica? E' il terrore dell'Essere Umano davanti allo sconosciuto. La Follia Panica protegge l'Essere Umano quando tenta di inoltrarsi nell'inconoscibile. L'inconoscibile è quella parte dell'esistente per la quale non abbiamo i mezzi per conoscerlo. Non siamo attrezzati per comprenderlo. Quando tentiamo di conoscerlo ci assale un terrore folle che ci protegge. Esattamente come l'Essere Feto non è in grado di affrontare la visione degli oggetti in quanto non ha formato compiutamente gli occhi dentro il ventre della madre e non li ha ancora "inizializzati" uscendo dalla sua vagina. Purtroppo, la Follia Panica spesso si fissa negli Esseri Umani. Avvolge il loro cuore, li rende paurosi e pavidi nell'affrontare lo sconosciuto che li circonda. La Follia Panica costringe la ragione a ritrarsi e questa, per reazione, si rifugia nella superstizione: non deve indagare sulle cause degli accadimenti, ha terrore. La ragione si difende da quel terrore attribuendo l'accadimento a forme immaginarie. Mentre la Follia Panica dice “E' il Dio padrone che ha mandato la malattia”, le persone che sanno manifestare Pan dentro di loro cercano le cause e i rimedi. La Follia Panica prende gli Esseri Umani quando affrontano lo sconosciuto: quando hanno gli strumenti per capire e analizzare quanto non conoscono, ma non hanno il coraggio o l'autodisciplina sufficiente per farlo. In altre parole, il Condizionamento Educazionale (specie quello cristiano al giorno d'oggi) trasforma l'Essere Umano in un pavido che viene preso dal terrore di affrontare lo sconosciuto che lo circonda pur avendo gli strumenti per affrontarlo.

Questo è il significato dell'invocazione a Pan affinché allontani la Follia Panica: allontanare la pavidità che ci impedisce di affrontare lo sconosciuto come se noi, miserabili, avessimo solo voglia di rientrare nella vagina di nostra madre invece di incominciare a vivere!

Che Pan allontani la Follia Panica da ognuno di noi!

Marghera, 15 febbraio 2023

 

 

 

Indice agli Inni Orfici

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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