Il Terrorismo Religioso in Italia negli ultimi 20 anni

Seconda parte: Operazione Bambini di Satana

Analisi del terrorismo in Italia.

di Claudio Simeoni

Stregoneria e cristianesimo

L’operazione Bambini di Satana è la più grande operazione di devastazione Istituzionale mai avvenuta in Italia. Questa operazione ha posto le basi per aggredire l'articolo 8, l'articolo 19, l'articolo 20, l'articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana.

L’operazione Bambini di Satana è messa a punto a Bologna dal cardinale Biffi attraverso l’organizzazione cattolica Gris.

Coinvolge vari soggetti che nel corso degli anni incontreremo come soggetti destabilizzatori delle regole Costituzionali in campo religioso, e segue due direttrici fondamentali.

La prima direttrice è quella giudiziaria.

Diventa fondamentale per il mondo cattolico riuscire a far certificare dalla magistratura il paradigma satanismo uguale violenza sessuale a minori, donne e individui fragili per poter comporre altri paradigma sovrastrutturali quali sétta uguale plagio, non cristiano uguale satanista e, dunque, violentatore.

Perché è importante che la magistratura certifichi questo?

Perché la nostra Costituzione vieta riti religiosi solo se “contrari al buon costume”. Costruendo questi paradigmi ogni religione diversa dalla cattolica diventa, automaticamente illegale in quanto si presume che pratichi riti contrari al buon costume.

Al fallimento di questa operazione, il fanatico cattolico Procuratore Generale di Bologna, Ennio Fortuna (che ha scritto un libro in cui ha preteso di giustificare l’innocenza di Gesù davanti al tribunale usando la sua palese incapacità giuridica, per non dire di peggio), ha dichiarato, più o meno, “che strano, eppure l’accusa era così ben congegnata!”. Che fosse costruita su prove che non hanno retto la verifica in aula, ad Ennio Fortuna, non gli fregava assolutamente nulla. La Procura di Bologna si vergognò talmente tanto per quello che aveva fatto nei confronti di Marco Dimitri che non osò nemmeno ricorrere per Cassazione dopo la seconda assoluzione “per non aver commesso il fatto” in Appello.

La seconda direttrice era quello della propaganda attraverso i giornalisti la cui attività, anziché essere coerente con la necessità di informare, servì esclusivamente a costruire castelli fantasiosi, a diffondere allarme sociale ingiustificato e a costruire un clima di aggressione ad ogni non cristiano. Ogni cattolico si sentiva in diritto di aggredire ogni non cristiano perché “satanista”. Ogni poliziotto si sentì in diritto di non ottemperare ai propri doveri quando la persona offesa era un “non-cristiano”. I non cristiani venivano visti con sospetto e spesso costretti a nascondersi per proteggersi dall’odio di Wojtyla veicolato dalle Istituzioni.

Nonostante le assoluzioni nei processi in cui i Magistrati del giudizio smontarono le accuse a Marco Dimitri, in Italia ci furono 10 anni di aggressioni ai non cattolici favorite spesso dalla Polizia di Stato, da Sindaci e altre Istituzioni che praticavano più attività di terrorismo che non il rispetto delle leggi dello Stato. Ma questo sarà oggetto di altre pagine relative al terrorismo religioso messo in atto in Italia dalla chiesa cattolica al fine di assicurarsi il dominio del paese.

La prima notizia che arriva ai giornali, che io considero in questa analisi, è del 24 gennaio 1996. Si tratta dell’arresto di Marco Dimitri. L’accusa parte da una ragazza di 16 anni che accusa questi “satanisti” di violenza carnale. Si scoprirà in seguito il ruolo del Gris di Bologna, ma questo sarà oggetto di un’altra pagina sul terrorismo religioso in Italia.

Il processo in primo grado si concluderà il 21 giugno 1997 con l’assoluzione di Dimitri e gli altri per non aver commesso il fatto. La sentenza assolutoria sarà confermata dalla Corte d’Appello di Bologna e la Procura della Repubblica si vergognerà del suo comportamento astenendosi dal possibile ricorso alla Corte di Cassazione. Il comportamento della Procura della Repubblica, è una dimostrazione di come lo stesso procuratore, dopo aver agito su prove inesistenti, ha preferito ritirarsi piuttosto che avere una sconfessione definitiva in Cassazione.

Se leggete il primo articolo che posto a documentazione delle mie riflessioni, capirete immediatamente come la questione non sia centrata sulle accuse per un reato, ma abbia come scopo quello di costruire e legittimare un quadro accusatorio aberrante, volutamente macabro e morboso al fine di criminalizzare chiunque fosse stato indicato come possibile “satanista”. Nell’articolo si incita al sospetto, si sottintende che ci siano “ben altre cose scabrose”, si alimenta la speranza che “altre cose si scopriranno”.

L’articolo fa capire come uno dei mandanti dell’architettura accusatoria sia Ersilio Tonini un cardinale già condannato per diffamazione di persone critiche con il cattolicesimo.

la Repubblica - Mercoledì, 24 gennaio 1996 - pagina 17
di PAOLA CASCELLA e LUIGI SPEZIA
Bologna, Marco Dimitri in cella con il suo vicepresidente e il fidanzato di una sedicenne
VIOLENTANO UNA RAGAZZINA DURANTE LA MESSA NERA
In manette il capo della setta dei ' Bambini di Satana'

BOLOGNA - La "Bestia 666" ha varcato il cancello della prigione a mezzanotte in punto e chissà se questo non è un segno dell' Occulto. "Sua Eccellenza" Marco Dimitri, capo dei "Bambini di Satana", qualche centinaio di affiliati a Bologna e in Italia, è finito in un girone del carcere della Dozza con l' accusa di violenza carnale. Uno stupro tra riti bizzarri e business: costava 5 milioni l' iscrizione ai corsi professionali dell' omonima "srl" per diventare "capo sacerdote del Maligno". Ex guardia giurata, 32 anni, noto in tutta Italia per le sue apparizioni in Tv, per le granguignolesche esibizioni per fotografi e rotocalchi di battesimi di sangue (il suo sangue) e messe rosse e nere, mago e divinatore per giunta, Dimitri è accusato di aver stuprato una ragazza di sedici anni, curiosa di spiritismo. L' avrebbe fatto insieme al suo "vicepresidente", Piergiorgio xx, 20 anni e al fidanzato di lei nonché adepto dei "Bambini di Satana" Gennaro xx, di 24 anni, residenti nella Bassa bolognese. Un "rito di magia sessuale" consumato dai tre giovani più qualche spettatore, compresa forse una "gran sacerdotessa", nell' ottobre scorso, nel fienile di un casolare sperduto. Nelle accuse anche il ratto a fini di libidine e l' uso di una sostanza narcotizzante per ammorbidire le resistenze della "vittima sacrificale". La ragazza - descritta come più grande della sua età per l' aspetto, ma con una personalità ancora fragile - ha confidato la violenza ad una parente. La madre ha fatto denuncia dopo aver parlato con il Gris, il Gruppo di ricerca sulle sette. I Carabinieri di Medicina, paese del bolognese, hanno indagato e sono arrivati gli arresti chiesti dal pm Lucia Musti. Marco Dimitri non è riuscito a divinare la propria sorte: è stato prelevato a casa lunedì sera alle sette e trenta. In caserma la "Bestia" ("è l' appellativo che mi ha dato Satana, durante un rito", dice lui) si è sentito male: "Ho una crisi di ansia, ogni tanto mi succede", ha sussurrato da dietro i suoi capelli spioventi. Tremava, gli hanno dato un tranquillante e un carabiniere non ha potuto fare a meno di dirgli: "Come? Non hai paura del Diavolo e hai paura di noi?". Più grave di quella di Dimitri la posizione di Gennaro xx, il fidanzato della minorenne: secondo l'accusa il "soldato semplice" della setta ha abusato della ragazza una seconda volta, senza i paludamenti di un "rito magico". L' avrebbe fatto una ventina di giorni dopo l' incontro sessuale collettivo, in aperta campagna, dopo averla malmenata. Forse per pura violenza, forse per vendetta. Pochi giorni prima, la madre aveva sospettato qualcosa. Voleva impedirle di uscire con il fidanzato e i suoi amici ma si era vista arrivare a casa Dimitri e gli altri. Così aveva chiamato i carabinieri. Poi, tra crisi nervose e liti in famiglia, la ragazzina ha raccontato tutto. Il resto lo hanno scoperto i militari, che già anni fa si erano infiltrati nella setta, dopo una denuncia - poi ritirata - di una adepta che aveva parlato ancora di violenze e addirittura dello squartamento di una donna. Vennero fuori iniziazioni sessuali orgiastiche, ma quell' inchiesta non portò a nulla. L'attuale indagine, invece, ha svelato un registro con cinquecento nomi (qualcuno dice firmati col sangue), anche se chi conosce la setta dubita si tratti di soli adepti. Forse Dimitri iscriveva d'ufficio anche i clienti del suo studio di mago. L' ex guardia giurata aveva costituito una "società a responsabilità limitata" e si era laicamente trasformato in un "manager dell' occulto". Girava con valigetta 24 ore piena di spray e cappucci di seta. Aveva dato alle stampe il "Bambini di Satana News" e organizzato corsi di iniziazione per "capi ministri del culto": cinque milioni per uno stage del brivido della durata di sei mesi. E non appena Dimitri ha avuto cognizione dell' inchiesta, un paio di mesi fa, gli impiegati della Procura hanno avuto un soprassalto quando si sono visti arrivare un fax spedito da via Riva Reno, intestato "Bambini di Satana", con il quale "la Bestia 666", che si firmava "il direttore generale", diceva di non capire l' iniziativa giudiziaria "perché tutto qui da noi è regolare". Non lo era affatto per Carabinieri e giudici, che sospettano di altre due violenze sessuali consumate durante i riti satanici dei "Bambini", anche se non possono procedere per la mancanza di querela. Fino all'89 era attivo nel gruppo anche un certo William Andraghetti, arrestato per violenza a minori. Un quadro fosco che ha spinto la Procura a lanciare un messaggio: "Speriamo che quest' inchiesta sia un deterrente per le persone influenzabili che pensano di poter risolvere i propri problemi con questo tipo di gruppi para-religiosi: di serio hanno davvero poco". Il cardinal Ersilio Tonini, dopo aver mesi fa ascoltato in tv un proclama di Dimitri, si era limitato a dire, con pietà cristiana: "Poveraccio".

E’ divertente quando salta fuori il “carabiniere infiltrato”.

Qualche cosa deve aver visto!

Al di là dei sentito dire e delle lettere anonime per le quali avrebbe dovuto inquisire Ersilio Tonini o Biffi, il cardinale di Bologna per farsi dire i nomi di chi le aveva scritte, lui vede solo che si mangiano l’ostia e che si bevono dei bicchierini di grappa oltre che giocare col tabellone dell’Oui-ja.

La propaganda della chiesa cattolica non è centrata sulla testimonianza del carabiniere, ma sui sentito dire e sulla vacuità fantasiosa che diventa realtà da spacciare con cui terrorizzare le persone.

la Repubblica - Giovedì, 25 gennaio 1996 - pagina 19
di PAOLA CASCELLA
Bologna, un carabiniere infiltrato racconta i riti della setta dei violentatori
'LE MIE NOTTI COI FIGLI DI SATANA'

BOLOGNA - "Qualche volta me la sono vista brutta. Anzi, ho avuto proprio paura. Ma non del Maligno. E' stato quando mi sono reso conto che c' era un' attenzione morbosa verso di me. Sì, insomma un' attenzione sessuale...Si parlava di rapporti bisex. Ho temuto il peggio perché tra uomini e donne non si facevano molte distinzioni". C' era anche un carabiniere sotto copertura tra gli affiliati de "I bambini di Dio" la setta capeggiata da Marco Dimitri, l' ex guardia giurata. DIMITRI è stato arrestato per violenza carnale su una ragazzina di 16 anni. Un militare infiltrato, il "nostro agente all' inferno", come l' hanno soprannominato i commilitoni, si fingeva seguace del Principe delle mosche. "L' idea è nata perché non riuscivamo ad avvicinare gli adepti - dice - c' erano le lettere anonime, ma poi ci trovavamo di fronte ad un muro. Così io e un collega abbiamo pensato di infiltrarci". E come è andata? "In un primo tempo ci siamo limitati ad un contatto telefonico. Ma Dimitri non si scopriva. Allora l' ho agganciato raccontandogli una storia inverosimile che però ha funzionato". Che storia? "Gli ho detto che Satana mi aveva comandato mentre stavo guidando la macchina. E io mi ero messo ai suoi ordini: ' La voce del maligno mi è arrivata come un' eco, come un ronzio lontano - gli ho detto - mi ha comandato di buttarmi contro un albero perché voleva vedere il sangue. Obbedii sfasciando l' auto e spaccandomi il sopracciglio. Belzebù era contentissimo, fiero di me' . Questa favola Dimitri se l'è bevuta anche perché ho una cicatrice in fronte che corrisponde". E' vero che praticavano riti orgiastici? "C' erano intercettazioni telefoniche e registrazioni ambientali che ci avevano messo su questa strada. Ad un certo punto era anche venuto fuori che ' I bambini di Satana' riservavano il venerdì alle vergini, e che l'iniziazione doveva passare attraverso un rapporto sessuale (anche omosessuale). Ne aveva parlato una persona coinvolta in un episodio di questo genere ma che poi ritirò la denuncia". Lei ha salvato una ragazza che stava per essere vittima di una sexy iniziazione, come ha fatto? "Non posso rivelarlo. Posso dire solo che molti hanno rinunciato all'affiliazione proprio per via di quel battesimo infernale che sa poco di esoterico e molto di orgiastico". Che altro facevano i seguaci di Dimitri? "Li ho visti ingoiare l'ostia dell'anticristo, bevendo qualcosa che probabilmente era grappa. Un rito celebrato per far scendere Satana in mezzo alla congrega. Facevano il ' bicchierino' su un tabellone poggiato sulla stella a cinque punte. Una volta la setta è stata accusata di aver dato fuoco ad una chiesa in una zona sperduta del Pesarese. Frequentavano spesso quel posto dove scrivevano le loro solite formule inneggianti a Belzebù. Qualcuno si era divertito a scrivere sul muro mezzo diroccato: ' brutti culattoni seguaci del diavolo, andatevelo a prendere...' . Loro si sono infuriati e hanno appiccato il rogo".

La cosa più aberrante, leggendo questo articolo, è che a questo carabiniere non gli viene in mente di chiedersi come mai le cose a cui lui ha assistito stridono tanto con il “sentito dire” o il detto che non si trasforma in denuncia. Anche l’affermazione fatta dal giornalista che dice che il carabiniere avrebbe salvato una ragazza da una “sexy iniziazione”, viene, di fatto, smentita dal carabiniere tanto che la testimonianza del militare non appare nemmeno nel processo (comunque non appare nella cronaca processuale). Se il militare aveva salvato una ragazza, appare logico pensare che abbia assistito ad una situazione pericolosa per la sessualità della persona. La situazione, cui ha assistito, avrebbe potuto confermare, quanto meno, la realtà denunciata. E’ possibile che il PM Lucia Musti che ha dimostrato tanto accanimento si è lasciata sfuggire una simile testimonianza? Non è logico pensarlo. E’ logico pensare che il militare abbia fatto un pochino lo “sborone” cosa che ha fatto comodo alla propaganda cattolica che poteva, nella sua attività di terrorismo contro la Costituzione, utilizzare anche la testimonianza di un “carabiniere infiltrato”.

Andando all’interrogatorio del Pubblico Ministero, Marco Dimitri riesce a scambiare alcune battute con i giornalisti e lamenta di essere stato incastrato. Già un indizio dovevano averlo date le condizioni in cui Marco Dimitri viveva. Un individuo che viveva in modo precario: la giusta preda per lupi voraci e affamati di vittime come Ersilio Tonini, Biffi e il Gris di Bologna.

la Repubblica - Venerdì, 26 gennaio 1996 - pagina 19
Bologna, il leader della setta
BAMBINI DI SATANA 'MI HANNO INCASTRATO'

BOLOGNA - Primi interrogatori dopo gli arresti dei tre aderenti alla setta "I Bambini di Satana", accusati di avere violentato, durante una sorta di "rito", una ragazza di 16 anni, legata sentimentalmente a uno di loro. Il primo a essere interrogato è stato proprio quest' ultimo, Gennaro xx, di 24 anni, di Minerbio. Poi erano in programma gli interrogatori del presidente della setta, Marco Dimitri, di 32 anni, e del vice Pier Giorgio xx, di 20. I difensori hanno annunciato la richiesta di revoca delle ordinanze di custodia o la concessione degli arresti domiciliari. Dimitri, incrociando i giornalisti al suo arrivo negli uffici del gip, è riuscito a scambiare due battute: "Mi hanno incastrato per bene". Di solito si incastrano gli innocenti, gli è stato detto, e lui ha risposto: "Appunto. Quella ragazza l' avrò vista sì e no una volta. Mi hanno fatto pagare per quello che non ho fatto". Nella sede della setta, nella centrale via Riva di Reno, dove Dimitri abita, i carabinieri intervenuti per il sequestro hanno dovuto usare guanti e mascherine, stante la sporcizia che vi hanno trovato. Muri neri, luci azzurre, nella porta di ingresso la foto di un poliziotto con un cerchio rosso e la scritta: "Io non posso entrare". Tra le foto trovate quelle di donne nude, o col velo da suora, con un teschio, forse finto, in mezzo alle gambe. C' era anche una tarantola viva, rinchiusa in un'apposita gabbietta, e centinaia di lettere di giovani ammiratori. xx, dal canto suo, ha il corpo tutto tatuato da simboli luciferini e un anello, secondo la pratica del "body-piercing", infilato nei genitali.

Quasi tutte le malattie mentali hanno decorsi deliranti di tipo religioso e il Pubblico Ministero Lucia Musti lo sa molto bene. Dov’era stato il bambino? Qualcuno aveva irretito la ragazza che accusava Dimitri? C’era in tutto questo la lunga mano del Gris e di Biffi?

La questione, esposta dalla stampa, si fa sempre più intrigante e squallida. Dimitri vive in un appartamento squallido e vuoi che non abbia comportamenti squallidi? Non è come nei seminari cattolici tirati a lucido. Solo che nei seminari cattolici tirati a lucido si stuprano centinaia di ragazzi, mentre nell’appartamento del poveraccio Dimitri non è avvenuto. Alla chiesa cattolica non interessa se Dimitri è colpevole o meno, alla chiesa cattolica interessa che la gente, l’opinione pubblica, pensi che Dimitri sia colpevole di fare sacrifici con infanti per costruire il paradigma secondo cui sono certamente colpevoli tutti i non cristiani che, sicuramente, violentano i bambini. La bibbia non dice che lo facevano i seguaci di Baal? La bibbia mentiva, ma le pecore del gregge cattolico non lo sanno. Non lo facevano forse gli ebrei? Dirlo ora è diffamazione degli ebrei! L’importante è che la gene ci creda e tanto più sono macabre e squallide le storie riportate dalla cronaca su Marco Dimitri, tanto più efficace è la propaganda cattolica contro la libertà religiosa in Italia. Un vero e proprio atto di terrorismo eversivo dove la preda designata viene ingabbiata e impossibilitata a difendersi.

la Repubblica - Giovedì, 22 febbraio 1996 - pagina 18
di PAOLA CASCELLA
Bologna, il piccolo ha 3 anni. I genitori accusano la setta di Satana. 'Chiuso in una bara'
'UN BIMBO PER LE MESSE NERE'

BOLOGNA - Chiuso in una bara buia, imprigionato in una tomba durante un rito satanico, con un teschio tra le mani, a soli tre anni. Facciamo un gioco, gli avevano detto. Facciamo come al cinema. E lui da bravo bambino obbediva, almeno la prima volta. Gli amici della "zia" non volevano certo fargli del male. Così lui è scivolato senza protestare tra le pareti di marmo del loculo. E si è lasciato rinchiudere nella piccola cassa da morto. Non sapeva che quel "gioco", che poi lo faceva urlare di terrore, doveva compiacere il princeps tenebrarum, doveva propiziare il Signore delle mosche che "si procura il massimo godimento con bambini che non abbiano superato l' età dei tre anni, oltre la quale c' è la perdita dell' innocenza". Un nuovo racconto dell' orrore esce dalle pagine dell' inchiesta su "I Bambini di Satana", la setta bolognese finita nei guai per una duplice accusa di violenza carnale lanciata da una ragazzina di sedici anni nei confronti del capo Marco Dimitri, del suo vice Pier Giorgio xx e del fidanzato adepto Rino xx (che si dichiarano innocenti). Non si sa quanto ci sia di vero nella vicenda, e per il momento gli inquirenti che indagano anche su un'ipotesi di estorsione, su questo fronte procedono con la massima cautela. Ma a raccontare l'ultimo raccapricciante capitolo della storia, è stato lo stesso bambino di tre anni, il protagonista dell'incubo. Lo ha fatto come sa e come può, con il linguaggio dell'infanzia. Ora il piccolo sta ricostruendo i suoi ricordi con l' aiuto di uno psicologo che gli è stato affiancato dal procuratore Luigi Persico e dalla pm Lucia Musti. Fino a qualche giorno fa aveva rivelato i pezzi del suo incubo solo a mamma e papà. Ma loro non gli avevano creduto, si sa, i bambini sono pieni di fantasia, e la tivù fa il resto. Poi però i mass media hanno diffuso la notizia dell'arresto dei tre capi della setta bolognese raccontando di strani riti e dell'affiliazione di minorenni dalla personalità fragile. E' stato allora che i genitori hanno cominciato a preoccuparsi: forse nelle parole del loro piccolo c' era la verità. Così davanti al giudice hanno ricostruito le giornate del bambino, che viene spesso affidato ad una parente, quasi una zia, incaricata di sorvegliarlo quando loro sono fuori casa o al lavoro. La donna ha il pallino dell'occultismo e del satanismo. Una fissazione senza importanza, credevano loro. Come credevano fosse una cosa innocente la sua amicizia con alcuni seguaci de "I Bambini di Satana". Un fatto che la "zia" ha sempre raccontato senza troppi misteri. Ora, dopo la denuncia dei genitori, i giudici hanno disposto una serie di verifiche e di accertamenti che dovranno chiarire quanto c' è di reale nel racconto di paura del bambino. Per il momento una conferma indiretta è già arrivata dalle dichiarazioni della sedicenne che ha dato il via all'inchiesta accusando i capi della setta di averla violentata. La ragazza, che dopo la scarcerazione dei tre (il fidanzato è agli arresti domiciliari) ha tentato il suicidio, ha spiegato che per i riti satanici "occorre un bambino". Non oltre i tre anni, però, perché per il "dio del Male", dopo quell'età finisce la purezza.

Col proseguo dell’inchiesta il quadro accusatorio contro Marco Dimitri si fa più fosco e più preciso. Il Pubblico Ministero Lucia Musti ritiene di avere le prove sufficienti (o forse non ne ha, ma ricorre alla carcerazione per potersele procurare) e fa arrestare nuovamente Marco Dimitri.

La stampa si diletta nel descrivere i dettagli della violenza sui bambini, come quella della matita per violentare il bambino. Peccato che questa sia roba da seminari cattolici. E’ quella roba che i seminaristi si raccontano dell’attività dei satanisti che agiscono contro il volere del loro dio. Poi, il prete di turno li invita in camera e non usa la matita.

Già arrestati il 23 gennaio, scarcerati dopo 20 giorni, tornano in carcere nel giugno del 1996. Il Procuratore della Repubblica Lucia Musti pensa, forse, che stavolta crolleranno. Marco Dimitri appare così fragile e indifeso che finirà per crollare. Però, in fondo, chissà cosa pensa. Chi ha fatto pubblicare i resoconti delle violenze subite o presunte subite da parte del bambino? E’ stata la Procura della Repubblica, Lucia Musti o chi altri? E perché tanto accanimento sull’aspetto morboso se non per alimentare una situazione di propaganda martellante che fa del satanista la persona da perseguire in quanto satanista a prescindere perché, se è satanista, è sicuramente quello che fa violenza ai bambini? Non certo come le decine di preti pedofili che iniziano a conquistare le pagine, sia pur interne, dei vari giornali.

la Repubblica - Domenica, 9 giugno 1996 - pagina 16
di CARLO GULOTTA
Bologna, avrebbero violentato e costretto a terribili riti un bimbo di 2 anni
STUPRI E SEVIZIE TORNANO IN CARCERE GLI ADORATORI DI SATANA

BOLOGNA - Tornano in carcere gli adoratori del Signore del Male. Marco Dimitri e Piergiorgio xx, 32 anni il primo, 20 il secondo - presidente e vice della setta satanica bolognese "Bambini di Satana corporation", oltre 300 iscritti - e Gennaro "Rino" xx, 24 anni, ex guardia giurata col pallino delle messe nere, sono stati arrestati ieri mattina dai carabinieri, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare con accuse da brivido: ripetute violenze sessuali su minore, violazione di sepolcri, sottrazione di cadavere. Secondo il pm Lucia Musti, i tre, l' estate scorsa, con alcune persone ancora da identificare, durante un rito avrebbero fatto entrare in una bara un bimbo di due anni e mezzo in un cimitero di campagna. Lo avrebbero costretto a sdraiarsi accanto allo scheletro di una donna, ad assistere agli accoppiamenti fra altri adepti, a bere intrugli a base di sangue umano e di altri liquidi organici. E ancora, nella sede della BDS, in pieno centro a Bologna, il piccino (che chiameremo "Federico") sarebbe stato violentato con una matita e obbligato a subire pesanti carezze da giovani sacerdotesse del Male. A causa di quelle indicibili torture psicologiche (riscontrate da una perizia) Federico ha subito una grave alterazione comportamentale: evita il padre col quale aveva un ottimo rapporto, rifiuta cibi solidi, ha il terrore degli insetti, che prima maneggiava senza problemi (nel "covo" di Dimitri, mesi fa, fu trovata una tarantola). E' il secondo arresto per Dimitri, xx e xx: erano già finiti in carcere il 23 gennaio, accusati di avere stuprato una giovane di 16 anni, sempre durante un rito, forse dopo averle somministrato un narcotico. Dopo 20 giorni furono rimessi in libertà dal Tribunale del riesame, ma la Procura fece ricorso in Cassazione. Il nuovo pronunciamento del Tribunale della Libertà è atteso per martedì. La maxi-inchiesta sui satanisti scattò in gennaio con la querela della ragazza che disse di essere stata violentata. Da allora gli investigatori non hanno mai smesso di lavorare. Il magistrato ha ricevuto minacce di morte, anche al telefono della caserma dei carabinieri di Medicina. E secondo gli inquirenti, quello di Federico non è un caso isolato: altri bambini sono finiti fra gli artigli dei cultori del diavolo, ma i loro genitori non hanno mai saputo nulla, o forse preferiscono tacere.

Siamo alla comica: il magistrato dice ai satanisti come i satanisti avrebbero dovuto, potuto o fatto i satanisti.

“Abbiamo prove certe!” dice il Pubblico Ministero Lucia Musti. Il processo dimostrerà che ha mentito. Chi è andato nella “sede” dei Bambini di Satana per controllare il colore delle pareti?

E, gli inquirenti che cosa dicono? Dicono forse “Lo abbiamo incastrato?”. No! Dicono che hanno prove certe, riscontri incrociati. Affermano di aver messo Marco Dimitri con le spalle al muro. Non dicono “Abbiamo trasformato illazioni in prove!”. Non dicono “Abbiamo evitato di controllare le affermazioni!”.

Probabilmente la “Creatura senza peccato...” stava nella teta del cattolico integralista che si sostituiva al magistrato che cerca le prove e la coerenza della realtà con esse.

Intanto la propaganda cattolica era scatenata. Si soffermava sui particolari morbosi che la Procura della Repubblica faceva girare e le persone venivano minacciate da sedicenti “anti-sette”, spesso con l’appoggio di poliziotti e carabinieri incapaci di distinguere la realtà nella quale vivevano. Un’incapacità o una complicità, a seconda dell’angolazione dalla quale vogliamo guardare, che ha lasciato, negli anni, impuniti lo stupro di decine di bambini al Provolo e in giro per il nord Italia ad opera dei preti cattolici.

la Repubblica - Domenica, 9 giugno 1996 - pagina 16
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La casa con le pareti rosse e nere, lo scheletro di Margherita, le strane carezze e quella matita usata per fare violenza
E IL BIMBO RACCONTA I SUOI MESI DI ORRORE
Una ragazza agiva sotto l' effetto della droga

BOLOGNA - "La casa di Margherita è dietro un cancello di ferro, ci sono dei gradini e si arriva sottoterra. E' una vecchia bruttissima, magra, coi denti lunghi così e i piedi nudi. Da là sotto si sente un rumore, come il fischio di un treno. In un altro posto, una casa con le pareti nere e rosse, mi hanno fatto cose strane, mi hanno ' fucato' con una matita. E ho visto fucare altre persone". Così, con le sue ingenue parole di piccino, Federico ha raccontato al magistrato i suoi mesi d'orrore nelle grinfie dei satanisti. La "vecchia Margherita" è il cadavere della donna di fianco al quale è stato costretto a giacere durante un rito in un cimitero della "bassa" bolognese. Quel cimitero, i carabinieri e il magistrato, lo hanno cercato per quasi un anno. "E alla fine lo abbiamo trovato - dice il pm Musti - sì, abbiamo trovato la lapide col nome di Margherita, le ossa, le tracce lasciate dai satanisti. Abbiamo riscontri certi". La casa "con le pareti nere e rosse" descritta dal bimbo somiglia come una goccia d'acqua alla sede della "Bambini di Satana corporation", in via Riva Reno 56, un appartamento ai piani alti in pieno centro, con le finestre sempre sbarrate. Là dentro Dimitri e i suoi officiavano le "messe" in onore del Signore delle Mosche. Loro hanno sempre negato tutto. Ma Federico, che secondo il magistrato ragiona come un bimbo molto più grande della sua età, ricorda particolari raccapriccianti. Ricorda, per esempio, di essere stato violentato ("fucato") con una matita, ricorda le giovani sataniste che lo avrebbero accarezzato, e che lui a sua volta sarebbe stato costretto ad accarezzare. Ci sono le sue parole, contro i satanisti bolognesi, ma pure le "confessioni" di una "superteste" che nel corso di un rito gli avrebbe immobilizzato le caviglie per evitare che si ribellasse. Forse lei era sotto l'effetto della droga. Una ragazza che secondo l'accusa aveva subito uno stupro, e che ora potrebbe finire nel registro degli indagati come correa. Le parole del bimbo fanno emergere una serie di particolari che è difficile bollare come semplici coincidenze. "Nella casa di Margherita, là sotto, c' era pure quello brutto coi capelli lunghi: era lui che spostava anche i teschi piccoli piccoli". Dimitri non è proprio un adone e ha i capelli lunghi e neri. Gli inquirenti dicono di avere elementi certi, riscontri che mettono i satanisti con le spalle al muro. Luoghi che corrispondono, testimonianze incrociate. Una perizia psichiatrica sul bambino che secondo il Pm "attesta con certezza questi fatti". Ma sono le parole di Federico, quelle di un bimbo che all'epoca aveva solo due anni e mezzo, a scatenare la nuova tempesta giudiziaria su Dimitri, xx e xx. Un caso che non può non rievocare le polemiche ancora roventi sul suicidio di massa di Biella: nonni e genitori si sono ammazzati per il sospetto di aver violentato i due bambini. Anche Marco Dimitri, quando finì in carcere per la presunta violenza carnale sulla ragazza di 16 anni, in gennaio, tentò di uccidersi. Da allora ha sempre ripetuto di essere innocente, di non aver mai violentato la ragazza e, soprattutto, di non aver mai usato bambini nei riti. Secondo il magistrato, Federico era una preda ghiotta per i satanisti. Il loro folle codice spiega che fare del male ad un bimbo di due anni e mezzo - una creatura senza peccato - permette di fare del male a Dio. Ed è per questo che il piccino sarebbe stato oggetto delle torture. Per questo Federico sarebbe stato costretto ad entrare "nella casa di Margherita da dove si sente il treno". Quella "casa" è stata cercata in lungo e in largo. Nei cimiteri di campagna fra Bologna e Ferrara, nei parchi di ville patrizie, persino nella dimora in collina di un "insospettabile", sarebbero emerse tracce di altri sacrifici, altari spezzati e ossa umane sparse a terra.

La propaganda cattolica, grazie alla superficialità della Procura di Bologna, oppure, proprio per l’intenzionalità della procura di Bologna, ha dato forma all’antica formula: “LORO FANNO SACRIFICI E VIOLENZA SESSUALE AI BAMBINI!”. Sembra che l’azione sia andata a buon fine, ma un solo bambino è poco: visto che ci siamo, abbondiamo! Ricordo che per perseguire gli ebrei i cattolici li accusavano di far sacrifici con i bambini, vedi il san Simonino (poi santo abolito, ce n’erano altri).

Il giornale La Repubblica (e forse altri in maniera più truculenta) lo definiscono “il giudice che indaga sulle sevizie”. Non è importante scoprire, alla fine del procedimento penale, che è stato “il giudice che ha tentato di rendere reali e concrete delle illazioni per le quali non aveva prove!” Una vera e propria persecuzione contro dei cittadini fragili ed indifesi al solo fine di alimentare la propaganda orrifica della chiesa cattolica contro i non cattolici.

E’ pensabile che i Bambini di Satana, attivi fin dal 1982, siano stati responsabili solo dei due episodi “scoperti”?

In questa affermazione del Pubblico Ministero si coglie una vena di sarcasmo: lei avrebbe scoperto! Omette di dire che: lei ha immaginato! La differenza fra “immaginare” e “scoprire” è la stessa differenza che esiste fra l’affermazione fatta attraverso “l’analisi critica” e “la verità di fede”. Per un cattolico non esiste differenza, per chi amministra la giustizia la differenza è abissale. Ed è la differenza che c’è fra la ricerca della giustizia e il terrorismo religioso messo in atto da Istituzioni che disprezzano la Costituzione della Repubblica!

Quel “se” usato dal Sostituto Procuratore Lucia Musti è la cosa più terribilmente antigiuridica che poteva pronunciare. Chi ha dato l’affermazione per la quale ella inizia il suo discorso con se? Chi l’ha imboccata?

Forse Marco Dimitri in un interrogatorio ha detto che “i bambini di pochi anni sono la massima soddisfazione per i satanisti?” Chi ha detto che la violenza ai bambini di pochi anni è la massima soddisfazione per i satanisti quando noi sappiamo che i bambini sono la massima soddisfazione per i preti cattolici che su di loro esercitano il loro delirio di possesso?

Quando il giornalista chiede al Sostituto Lucia Musti: “Che elementi ci sono per dire che i tre arrestati non sono gli unici responsabili?” A domanda risponde: “Abbiamo appurato e del resto è ovvio che....”. Cosa significa “è ovvio”? A chi “è ovvio”? Ai partecipanti? Alla santa inquisizione? A chi “è ovvio”? Il bambino costretto ad assistere ad amplessi dice che c’erano tante persone? E chi lo ha detto? Il bambino di 2 anni?

Siamo all’indecenza dell’accertamento giuridico. Però si scatena la propaganda cattolica. “Vedete? Il Sostituto Procuratore ha accertato!”. Molti sono i satanisti che violentano bambini. Non è vero: molti sono i preti cattolici che violentano i bambini. Altri magistrati lo accerteranno e il Sostituto Procuratore Lucia Musti? Ha accertato a Bologna le attività di Biffi? Non è lui che ha esaltato il criminale Gesù che i vangeli dicono che fu arrestato mentre stava in compagnia di un bambino nudo?

Ed ecco usare l’argomento “omertà”. Quando non ci sono prove, non ci sono testimoni, ma il magistrato sostituisce la sua illazione all’analisi della realtà, allora la sua non è incapacità, ma sicuramente sbatte contro un muro di omertà. Così l’illazione diventa oggetto di propaganda che alimenta linciaggi (come quello nei miei confronti di Pagano, ma questo è oggetto di un’altra pagina sul terrorismo della chiesa cattolica) e gli atti di violenza che scaturiscono dai linciaggi diventano, per la Polizia e per i carabinieri, atti contro chi, sicuramente, se non ci fosse l’omertà, violenta bambini (o perversioni similari).

E il terrore corre, diffuso dalle dichiarazioni del Sostituto Procuratore Lucia Musti.

la Repubblica - Lunedì, 10 giugno 1996 - pagina 14
di LUIGI SPEZIA
Bologna. Il giudice che indaga sulle sevizie: caccia a chi partecipava alle messe nere
' ALTRI BIMBI OGGETTO DELLA SETTA SATANICA'
Un muro di omertà rende difficili le indagini

BOLOGNA - "I termini per le indagini scadono tra un anno e questo tempo lo userò tutto. I fatti vanno setacciati fino in fondo. E' pensabile che i Bambini di Satana, attivi dal 1982, siano stati protagonisti solo dei due episodi di violenza che abbiamo scoperto? Se i bambini di pochi anni vittime dei rituali sono la massima soddisfazione per satanisti come loro, è ragionevole pensare che gli episodi siano tanti, i personaggi coinvolti più dei tre arrestati". Non si ferma il sostituto procuratore Lucia Musti, il giorno dopo l' arresto bis di Marco Dimitri, del suo braccio destro Piergiorgio xx e dell' adepto Gennaro xx. Il magistrato è convinto che nella vita di Dimitri, la "Bestia 666", il capo della setta e del suo vice xx esistano ancora angoli bui da sondare. Anzi, ci sarebbero già riscontri di altri bambini "oggetto" di cerimoniali dedicati al dio delle Tenebre. E che ci siano molte altre persone che partecipavano a raccapriccianti rituali segreti. Dunque, dottoressa Musti, il lavoro è ancora lungo. Che elementi ci sono per dire che i tre arrestati non sono gli unici responsabili? "Abbiamo appurato e del resto è ovvio che i rituali satanici non si fanno in due o tre persone, ma sono azioni collettive. Anche nel caso del bimbo di due anni e mezzo calato nella bara di un cimitero accanto ad uno scheletro e costretto ad assistere ad amplessi c' erano tante persone". Mentre indagava sui Bambini di Satana, ha avuto segnalazioni su altre sette? Ha fatto un piano di lavoro per vivisezionare tutto l'ambiente dei satanisti di Bologna? "No, noi non abbiamo perseguito una setta come tale, che fino a prova contraria è una libera associazione e chiunque è libero di aderirvi. Abbiamo perseguito dei fatti, dei reati e continueremo su questa strada". Chi frequenta questi gruppi è tenuto al silenzio, al mantenimento del segreto. Dunque non è facile trovare altre prove. "C' è un muro di omertà. Abbiamo verificato che gli adepti subiscono l' influenza dei capi carismatici. Si crea un vincolo forte, difficile da rompere. E poi c' è la paura. Satana credo che possa fare paura a persone con problemi, che non hanno neppure strumenti culturali come sono gli adepti di Marco Dimitri". Un muro di omertà che la ragazza di sedici anni che ha denunciato di essere stata violentata è riuscita però a rompere. "Vorrei chiarire che in questa inchiesta non c' è un pentito e gli arresti non sono stati eseguiti perchè qualcuno ci ha detto: ' Sono stati loro' . Certo questo è un testimone importante, che deve dire ancora tante cose, ma che rischia a parlare proprio perchè infrange l'omertà. Ma voglio anche precisare, proprio a tutela della ragazza, che l'indagine sul bambino prima calato nella bara e poi seviziato, non è nata dalle sue dichiarazioni. Quando questa ragazza ci disse che aveva partecipato al rituale del cimitero, che aveva tenuto il bambino per i piedi in una occasione, sapevamo già tutto, con tutti i riscontri possibili". Sono emerse minacce, pressioni su chi magari voleva lasciare la setta? "Non mi risulta, però è ragionevole supporlo. Marco Dimitri per vivere fa il mago, il cartomante, un'attività ai limiti della legalità. Di fronte a lamentele di clienti per gli scarsi risultati di pratiche magiche da lui eseguite, ci sono state reazioni aggressive da parte degli imputati. Penso che per livelli più gravi di comportamento la reazione potrebbe essere ancora più aggressiva". Dimitri, xx, xx hanno turbe sessuali? C' è chi li accusa di mettere in scena il satanismo solo per realizzare perversioni sessuali. "Non c'entra nulla la loro sfera sessuale con questi episodi. Dimitri per esempio dice di essere omosessuale e quindi di non aver potuto violentare una donna. Ora, l'omosessualità è una cosa seria e mi dà fastidio che Dimitri la sbandieri per esimersi da responsabilità penali. Qui la perversione sessuale non c' entra, siamo di fronte a rituali in cui la donna, il bambino sono oggetti per arrivare ad un rapporto con Satana. E incrudelirsi su un bambino è il massimo per chi fa queste pratiche, poichè più grande è l'innocenza di un essere, più grave il torto a Dio".

Eco il sostituto procuratore trovare un altro bambino e la ragazzina a raccontare le perversioni dei tre arrestati.

Marco Dimitri dice che sono balle.

Alle affermazioni di Marco Dimitri, secondo cui tali accuse sono delle balle, cosa oppone il Sostituto Procuratore Musti? Le sue illazioni. Le illazioni con cui sta alimentando una campagna di odio terrorista ipotizzando turpitudini che, è facile immaginarlo, stanno nella sua testa o in quella dei suoi “esperti” dai quali si fa consigliare.

la Repubblica - Martedì, 11 giugno 1996 - pagina 21
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VIOLENZA RITI DIABOLICI
UN' ALTRA BABY VITTIMA DIMITRI: 'SONO BALLE'

BOLOGNA - Un' altra piccola vittima, un altro bambino nei riti della setta bolognese votata a Belzebù. Quattro o forse cinque anni appena, ma una conoscenza evidente di giochi sessuali mescolati alle pratiche sataniche, il piccolo sarebbe stato coinvolto nelle cerimonie di magia nera che l'altro giorno hanno portato dietro le sbarre per la seconda volta i capi de "I Bambini di Satana", Marco Dimitri, il suo vice Pier Giorgio xx e Gennaro xx. Anche il secondo piccino, come il piccolo Federico di soli due anni e mezzo, sarebbe stato calato in una tomba, costretto a assistere ai rapporti tra adulti e forse violentato. A raccontarlo è stata la ragazzina che dopo aver denunciato di essere stata stuprata dai tre, ha cominciato a raccontare le perversioni della setta. Ieri i tre arrestati sono stati interrogati. "E' la santa inquisizione, ma sono tutte balle", ha detto Dimitri che ancora una volta nega tutto. "Sono accuse ridicole", ha aggiunto xx.

Parla la madre del bambino. “Non c’è risarcimento che tenga per le torture inflitte ad un piccino senza colpa.” Perché? Se avesse delle colpe le torture a un bambino avrebbero un senso? Che significa avere colpa o non avere colpa se non all’interno del fanatismo integralista cattolico?

E chi è questa donna?

Una donna che costringeva bambini in ginocchio a pregare, insegnava quanto era buono Gesù col bambino nudo. Chi frequentava questa donna? Dei satanisti? “Io e suo padre non gli permettiamo di leggere fumetti dell’orrore?”. Ma che razza di casa avete che ad un bambino di 3 anni potreste dare dei fumetti dell’orrore da leggere?

Siamo alle comiche!

In Italia milioni di genitori danno ai bambini di tre anni fumetti dell’orrore da leggere? E’ una situazione comica, a dir poco. Ha accertato il Sostituto Procuratore della Repubblica Lucia Musti chi ha fatto davvero pressioni psicologiche su quel bambino?

Volete mettere che effetto nella propaganda della chiesa cattolica i racconti di una madre che ostenta l’orrore vissuto o immaginato da suo figlio? Volete mettere quanta invidia in giro per l’Italia delle associazioni cattoliche che combattono le altre religioni per quelli di Bologna che sono riusciti ad individuare una situazione tanto orripilante? Quanta propaganda contro questi Satanisti che potrebbero essere ovunque e, anche voi, che non frequentate la chiesa cattolica, potreste essere inquisiti come satanisti. Anzi, dal momento che non frequentate la chiesa cattolica, siete sicuramente dei satanisti. Andate a lamentarvi dalla Polizia e denunciate per calunnia. Ma come, ti dicono, non leggi i giornali? E giù ad inquisirti perché, se per caso riescono a provare che anche tu, allora anche loro avranno un frammento di successo che in questo momento sta impazzendo per l’Italia.

In decine di cimiteri in Italia i cattolici andranno a scrivere “666”, spaccheranno tombe, e poi lanceranno allarmi satanisti ogni volta che lo riterranno utile.

la Repubblica - Martedì, 11 giugno 1996 - pagina 21
di CARLO GULOTTA
VIOLENZA RITI DIABOLICI Bologna: parla la madre del bimbo di tre anni e mezzo vittima di una messa nera. Fu costretto a sdraiarsi accanto a un cadavere
'MIO FIGLIO, TORTURATO IN NOME DI SATANA'
A un anno dal 'rito' Federico è sotto choc. 'Bisogna fermarli' 'Era strano parlava di cimiteri e lapidi' La macabra verità raccontata ai giudici

BOLOGNA - "Per fortuna ce ne siamo accorti in tempo. Altrimenti, a quest' ora, avremmo un figlio autistico. Oppure, nella migliore delle ipotesi, un criminale potenziale, come quelli che hanno fatto quelle cose orrende al mio bambino. Mi chiedo quanti altri come lui sono caduti nelle grinfie dei satanisti, forse altri genitori non se ne sono ancora resi conto. Bisogna fermarli. Tutti, subito". Parla la mamma di Federico, il piccino di due anni e mezzo che l'estate scorsa, durante una messa nera, sarebbe stato costretto a sdraiarsi in una bara accanto al cadavere di una donna dai "Bambini di Satana Corporation", la setta bolognese i cui vertici sono finiti nuovamente in carcere sabato scorso. Vittima di un rito orribile e forse anche di una violenza carnale, nella sede bolognese della "Bds". E' una donna distrutta dall' ansia e dalla disperazione. 35 anni, ex insegnante di religione, appassionata di psicologia. "Mio figlio ha già pagato troppo per questa storia spaventosa - dice la donna sotto il portico assolato della casa a una ventina di chilometri da Bologna. In un angolo il triciclo e gli altri giochi del bambino - Chissà se un giorno lui riuscirà a riprendersi da questo trauma. Lo dobbiamo proteggere, questo è il mio solo pensiero da quando quei tre, Dimitri, xx e xx, sono stati arrestati". Quando si è resa conto che il comportamento di Federico era cambiato? "L'estate scorsa, fra giugno e agosto. Lui era diventato strano, a casa parlava di cimiteri e di lapidi, aveva dei forti attacchi d'ansia, non riusciva a dormire. Era sempre stato un bambino sereno, molto più maturo di quelli della sua età. Non guarda la tv, non legge fumetti dell'orrore perché io e suo padre non glielo permettiamo. Non riuscivamo davvero a capire cosa stava succedendo. Sembrava che nostro figlio stesse impazzendo. E invece non era così. Qualcuno gli stava facendo del male". Lei è cattolica. E' vero che suo figlio è stato sottoposto ad un esorcismo? "Assolutamente no. E' vero invece che abbiamo portato il bambino da un sacerdote, perché fosse benedetto. Ma certo non per ' scacciare il Demonio che era entrato in lui' , anche perché allora non sospettavamo nulla del genere e infatti non ci eravamo nemmeno rivolti ai carabinieri. Pensavamo che fosse ammalato. La verità è che abbiamo cercato di ' orientarlo' , per analizzare meglio i suoi racconti. Lui parlava spesso di strani riti e ' messe' , con cerimoniali sospetti. Non posso dire più, ma dopo la benedizione abbiamo capito che il bambino aveva assistito a cerimoniali ' rovesciati' . Non avremmo mai acconsentito ad un esorcismo (come qualcuno ha scritto), e a Bologna non esistono religiosi in grado di effettuare queste pratiche". Quando ha cominciato a pensare che suo figlio poteva essere vittima dei satanisti? "In gennaio, quando sui giornali ho letto dell' arresto di Rino xx, un adepto della setta, per una presunta violenza carnale durante un rito. xx abita a pochi passi da casa nostra. Poi c'era il fatto che mio figlio non aveva mai visto ' quelle cose' in famiglia. I suoi racconti erano estremamente particolareggiati". Crede che il fatto che lei abbia insegnato religione possa aver influito in qualche modo sulle scelte dei satanisti? Perché è stato scelto proprio suo figlio? "E' un interrogativo che mi sono posta tante volte in questi ultimi tempi. Può essere, non lo so, non voglio pensarci". Lei crede in quel che Federico ha detto ai magistrati? "Purtroppo è vero. E' tutto vero. Mio figlio è stato testimone di fatti spaventosi, c' è anche una perizia psichiatrica su di lui che lo dimostra. Fortunatamente l' inchiesta è curata da un magistrato capace e molto attento, che sta andando fino in fondo. Anche i carabinieri, all' inizio, stentavano a credere ai racconti del nostro bambino. Proprio come noi. Sembravano cose assurde". Le risulta che il bambino potrebbe essere stato consegnato ai satanisti dalla sua baby sitter? "Di questo non posso e non voglio parlare, c' è un'inchiesta in corso". Dimitri, xx e xx giurano di essere innocenti. Cosa pensa di loro? "Non ci sono parole per quello che hanno fatto su un bambino di due anni e mezzo. Dicono anche di essere vittime di un complotto, e che i preti ce l' hanno con loro. E' l'unico modo che hanno per difendersi. Vedremo al processo. In fondo, anche se andranno in carcere, nessuno potrà mai restituire al mio bambino il suo equilibrio e la sua serenità. Non c'è risarcimento che tenga per le torture inflitte a un piccino senza colpa". Forse altri bambini sono finiti nelle grinfie della setta. Cosa si sente di dire ai loro genitori? "Di stare attenti, attentissimi. Non devono mai abbassare la guardia. Noi ce ne siamo accorti perché curiamo nostro figlio in modo particolare e perché lui è molto intelligente. Ma altri innocenti rischiano di impazzire, o di diventare dei criminali in futuro. Bisogna fermarli".

Il quadro orrifico della propaganda cattolica viene continuamente e sistematicamente arricchito di particolari morbosi nella cui attività criminale i lettori dei giornali si eccitano e si identificano.

Questo atteggiamento di eccitazione di fantasie erotiche e di identificazione del lettore è il meccanismo per il quale, secondo i cattolici, vengono costituite le “sétte”. Il cattolico si identifica nell’attività sessuale morbosa di quello che lui pensa sia l’attività di altre religioni e si erge a “paladino” della morbosità negata. Lui, lui che ama il suo dio padrone, ha diritto di godere di quella morbosità negata, non come questi miscredenti di satanisti che, invece, secondo la sua idea malata, lo farebbero davvero.

Da questo atteggiamento mentale scaturiscono le idee aprioristiche che il PM Lucia Musti antepone alle indagini piegando la realtà analizzata alle sue fantasie. Il terrorismo religioso ha questa componente fondamentale che si aggiunge al desiderio di potere e di dominio proprie della religione cattolica che ha nel papa, il dio in terra, il padrone assoluto delle persone, dei diritti, dell’impunità e di quanto di più orribile l’assolutismo in campo sociale e religioso ha rappresentato e rappresenta nella storia dell’uomo.

Molti giornalisti sono pronti a confezionare servizi morbosi. Pronti ad attizzare le aspettative più raccapriccianti per istillare l’idea del satanismo come oggetto da perseguire penalmente col consenso di un’opinione pubblica manipolata. Giornalisti che, anziché analizzare la situazione in essere, agiscono per costruire una situazione di linciaggio rispetto ai Bambini di Satana in quanto favorevoli alle idee aprioristiche del PM Lucia Musti e dei suoi “esperti” legati all’integralismo fanatico cattolico.

L’attività di manipolazione dell’opinione pubblica arriva a coinvolgere il Presidente della Repubblica Italiana che nel suo delirio inquisitorio, il Presidente Scalfaro è un integralista cattolico, attizzato da un servizio della RAI sui Bambini di Satana coglierà l’occasione per attaccare la RAI stessa e ampliare, in questo modo, la risonanza dei fatti morbosi e raccapriccianti che anziché essere confinati nelle fantasie erotiche dei cattolici diventano oggetto di processo e di criminalizzazione di persone a prescindere.

Nell’attività di terrorismo contro i cittadini, i cattolici hanno arruolato anche il Presidente della Repubblica che, guarda caso, era il presidente anche di Marco Dimitri. Come nella più perversa tradizione cattolica, non si accusa la RAI nello specifico, ma si lanciano moniti ed accuse generiche che sono dei veri e propri incitamenti all’odio sociale. La genericità dei moniti o delle esternazioni, lasciando spazio all’interpretazione dell’ascoltatore, di fatto, avallano la propaganda e i suoi fini messi in atto da chi detiene l’informazione.

la Repubblica - Domenica, 16 giugno 1996 - pagina 9
di CURZIO MALTESE
LA RAI NELLA BUFERA LA POLEMICA Dai mostri in passerella ai 'moniti'
IL QUIRINALE ALLA SCOPERTA DEL DIAVOLO

Dopo la Madonna, al presidente della Repubblica una sera è comparsa all'improvviso la "tv violenta", il moderno diavolo. La rivelazione, narrano le cronache, è avvenuta domenica 9 giugno in due tempi. Il presidente ha cominciato a scandalizzarsi all'alba, ascoltando il notiziario radio e ha finito la sera alle 20, davanti a un servizio del 'cattolico' Tg1 sui Bambini di Satana. "Sconvolto dalla crudezza delle immagini e del linguaggio" Scalfaro è rimasto, sempre secondo i giornali, "senza parole". Ma per poco. Subito dopo ha convocato i segretari e dettato una marziale e marziana esternazione sul "degrado" e la "truculenza" del servizio pubblico al sorprendente indirizzo del presidente del Consiglio Romano Prodi, con relativi "moniti" sui pericoli derivanti per l'infanzia abbandonata allo schermo, inevitabili richiami alle convenzioni internazionali in materia, pianti da Telefono Azzurro, e un perentorio e invece evitabile invito a intervenire sulla situazione della Rai che "negli ultimi giorni sembra aver toccato il fondo". Negli ultimi giorni? Ora è indubbio che il presidente Scalfaro, dal ' 92 a oggi, sia stato molto impegnato. Tangentopoli, due scioglimenti delle Camere, tre governi tecnici, un ribaltone, la minaccia secessionista, il viavai nelle istituzioni, l'ascesa e il tramonto di Berlusconi, la guerra fra Polo e magistrati, le missioni all'estero, i pranzi con Di Pietro, il giovedì con la Pivetti e via dicendo. Ma che Scalfaro, dopo dieci anni di cinico tv, si sia accorto del "degrado del servizio pubblico" all'alba 9 giugno, vigilia di nuove nomine Rai, e lo confidi fra i tanti al presidente del Consiglio, è circostanza quantomeno singolare. Ancora più curioso è che, nel mondezzaio della televisione italiana, a turbare i sonni quirinaleschi sia stato proprio il Tg1, feudo democristiano a rischio dopo la vittoria dell'Ulivo. Tanto più che il servizio sui Bambini di Satana, a parte qualche tono grandguignolesco, non sembrava così scandaloso. Al contrario, era reticente al limite dell'autocensura. Non raccontava per esempio che il capo della setta, Marco Dimitri, accusato di stuprare bambini e profanare tombe, ha inaugurato la sua ' carriera' con un'ospitata al Maurizio Costanzo Show. Una ribalta che gli ha regalato fans e iscritti, come documentano le inchieste. E allora, chi dà scandalo in televisione? Chi i ' mostri' li racconta, oppure chi li lancia in passerella con il cantante e la bellona di moda, come fanno i padroni dei talk show nostrani Fininvest e Rai? Ma certo Maurizio Costanzo amico di tutti i regimi e consigliere di tutti i potenti, da Berlusconi a D' Alema passando per Pivetti, o i vari Santoro e Minoli, non sono bersagli facili come Nuccio Fava. Intendiamoci, l' interventismo del Quirinale sulla Rai non è una trovata di Scalfaro. E' quasi una prerogativa non scritta della presidenza della Repubblica. Ma non porta fortuna, soprattutto col Tg1. Uno degli ultimi atti del settennato di Cossiga fu il siluramento, nell'inverno ' 91, del solito Nuccio Fava dalla poltrona di direttore. E forse la più discutibile delle scelte di Sandro Pertini fu l'appoggio alla maledetta "operazione Vermicino". Adesso con la solita scusa dei bambini vittime della tv violenta, Scalfaro dà l'impressione di entrare nelle vicende di viale Mazzini con la grazia di un Apolloni. In un momento in cui la Rai è allo sbando, senza nè presidente nè consiglieri nè un bilancio, con l'azionista di maggioranza (Iri) defilato, in attesa di una legge che non arriverà, ecco che arriva la solenne requisitoria del Quirinale. Non ci sono troppe coincidenze? Per concludere, una modesta proposta sul tema bambini e televisione. Smettiamo di parlarne. Da quando si sono messi tutti a tirare in ballo le creature, a cominciare dai suddetti Costanzo, Minoli per finire ai giornali, questo compreso, la situazione non ha fatto che peggiorare. La tv italiana è diventata ancora più morbosa e volgare, le pubblicità di hot line sono moltiplicate, le vallette vengono ormai reclutate negli asili e perfino un programma comico come Striscia la Notizia, seguita da milioni di ragazzi, s'è messo a organizzare pestaggi in diretta. Decisamente la prospettiva di corrompere l'infanzia eccita autori, presentatori e dirigenti televisivi. E' arrivato il momento di togliere la spina.

La propaganda cattolica ha raggiunto i suoi scopi libidinosi. I cacciatori di sétte stanno setacciando i loro comuni e le loro provincie nella speranza di trovare, anche loro, i satanisti. Satanisti che la propaganda cattolica indicherà in decine di migliaia (la Gatto Trocchi arriverà a parlare di mezzo milione) dediti a pratiche lascive, perverse, sadico-criminali. E’ sufficiente che un ragazzino si diverta a scrivere “666” perché scatti una sorta di “allarme sétte”. Con le locandine esposte sul nuovo allarme satanista i giornali aumenteranno anche del 100% la vendita delle copie in zona. E’ sufficiente che un prete cattolico debba sbarazzarsi di ostie andate a male e subito denuncia il “furto delle ostie” da parte di satanisti che fanno messe nere”. Subito i giornalisti accorreranno per diffondere l’allarme e presentare le affermazioni del prete.

Si è scatenata una vera e propria sindrome di caccia al satanista che nasconde la “caccia al diverso religioso”. Il diverso religioso deve essere controllato, schedato, infiltrato perché, sicuramente, è un satanista che fa riti “contrari al buon costume”.

I cattolici saranno mobilitati per devastare cimiteri e attizzare allarmi satanisti, tanto, ormai, tutti sanno che esistono i satanisti.

E’ il terrorismo che si dispiega in tutto il suo orrore e che occulta l’attività di stupro di bambini ad opera della chiesa cattolica.

I cattolici praticano il terrorismo imponendo ai bambini la vagina vergine della loro madonna. Impongono la violenza sui bambini e su adulti che, impotenti da tanta violenza e aberrazione sociale, non resta altro che imprecare. Imprecano contro la violenza criminale dei preti cattolici e della loro madonna.

Da un lato la Corte Costituzionale sta lavorando per mettere ordine in materia di religione e dall’altro lato l’attività di terrorismo cattolico, supportato da Istituzioni, agisce per devastare con attentati di propaganda emotiva il giudizio delle persone istillando paure e timori immotivati come quello delle perversioni dei satanisti.

VERONA, MANIFESTI CONTRO I GIUDICI
Bestemmia libera, prete scatenato
Il Gazzettino 12 febbraio 1997

Verona - Un sacerdote veronese ha fatto stampare e affisso a Verona un manifesto con- tro i giudici per protesta contro alcune sentenze assolutorie dal reato di bestemmia, in particolare verso la Madonna, «per vedere se a loro piace essere apostrofati allo stesso modo". Il sacerdote, don En- zo Boninsegna, 51 anni, docente alle scuole medie, nel messaggio, un «70x100" stampigliato con l'impronta «Avviso sacro", afferma tra l'altro che «anche la fede dei cattolici ora può essere sputacchìata-, «Nessuno- scrive il parroco nel manifesto - ha più diritto al rispetto e meno di tutti colui o coloro che hanno date un'interpretazione così infame della norma che proibisce la bestemmia». Nel manifesto don Boninsegna apostrofa quindi i magistrati con una serie di epiteti, ciascuno con una propria giustificazione. In particolare, il sacerdote accusa i giudici di aver autorizzato «la volgarità e il disprezzo anche delle cose più sante", di calpestare «parte di quel popolo che dovreste difendere", di intascare «senza meritarli i soldi che vi diamo» e di infettare «la nostra terra, la nostra gente, le nostre leggi». Il primo caso che ha fatto insorgere il sacerdote veronese e quello di una sentenza assolutoria emessa ai primi di novembre dalla . Pretura di Avezzano (L'Aquila), che ha tenuto conto di un precedente parere espresso dalla Corte Costituzionale in occasione della revisione dei Patti Lateranensi. «Il giudice ha applicato quel parere in senso restrittivo - ha spiegato don Bonìnsegna - giudicando bestemmia soltanto quella verso le divinità delle diverse religioni e non quella rivolta ad altri personaggi pur fondamentali, come, per la Chiesa cattolica, la Madonna». «Ho fatto stampare 400 manifesti per Verona - ha detto Don Boninsegna - e altri 500 per Torino, dove mi sono stati chiesti da amici. Ho fatto tutto da solo, non faccio parte di alcun movimento, sono intenzionato ad essere processato purchè si parli di queste sentenze»,

Questo clima di manipolazione dell’attenzione si alimenta proiettando l’interpretazione dell’inquirente contro i satanisti su ogni realtà cui assiste.

Si sprecano le accuse di stampo terroristico nei confronti dei cittadini.

Come nel caso di Pompei, in cui gli inquirenti “scoprono” un “covo di satana”.

Covo di satana e sétta diventano il binomio di un’accusa a prescindere sulla quale costruire un castello di illazioni con cui vengono rapinati e costretti alla sofferenza i cittadini. Rapinati, perché quando scatta un’accusa il cittadino è costretto a pagare un agente dell’organizzazione Ordine degli Avvocati che in molti casi, come nell’esperienza personale, anziché difendere l’accusato da accuse deliranti della Procura della Repubblica fungerà da supporto alle accuse deliranti al fine di permettere alla Procura della Repubblica di far condannare l’imputato a cui sarà impedito, in tutti i modi possibili, di difendersi.

Mentre i cattolici mettono in atto atti di diffamazioni ed offese contro la magistratura come questo prete Boninsegna che vuole sostituire la vagina vergine alla legittimità dei pronunciamenti della Corte Costituzionale, i cittadini sono costretti a subire atti di terrorismo perché, quando non cattolici, di fatto, vengono accusati di “satanismo”.

la Repubblica - Lunedì, 17 giugno 1996 - pagina 15
di IRENE DE ARCANGELIS
Denunciati, oltre a Dimitri, due ventenni. Avevano sequestrato uno psicolabile
UN COVO DI SATANA A POMPEI

POMPEI - E' a pochi passi dal Santuario méta di migliaia di pellegrini, il covo dei ' Bambini di Satana' in Campania. Messe nere, riti di iniziazione, l'evocazione del diavolo. E uno psicolabile nelle mani di due ' sacerdoti' adepti di colui che si fa chiamare ' Bestia' , all' anagrafe Marco Dimitri, oggi in un carcere di Bologna con l' accusa di sequestro di persona. Ieri la polizia di Pompei ha di nuovo denunciato Dimitri per lo stesso reato. Inoltre, per vilipendio della religione e abuso della credulità popolare, Claudio xxx e xx xx, due ventenni di Pompei. Per xxx è stata formalizzata anche l'accusa di circonvenzione di incapace. Negli appartamenti dei due studenti appartenenti a famiglie ' bene' è stato ritrovato tutto il necessario per la celebrazione di messe nere: polveri, versi satanici, calici e drappi, effigi di caprone, oltre a volumi il cui autore è proprio Marco Dimitri e al ' Dizionario infernale' . Inoltre, la statua della Madonna di Lourdes con le mani mozzate e ossa umane che sarebbero da collegare con alcuni furti avvenuti negli ultimi mesi al cimitero di Pompei. Ma le indagini - i cui risultati sono già stati trasmessi alla magistratura di Bologna che si occupa dell'inchiesta ' Bambini di Satana' - sono solo all'inizio. Secondo gli investigatori del commissario Maurizio Casamassima, sarebbero molti i giovani ad aver avuto contatti con la setta, con la possibile infiltrazione di grossi pregiudicati di Pompei che potrebbero essersi serviti dei ' Bambini' per lo spaccio di droga tra Napoli e Bologna. Mentre si fa strada l'ipotesi secondo cui gli adepti avrebbero celebrato messe nere anche nei sotterranei della basilica della Vergine del Rosario, nel cuore di Pompei. Il canale campano della setta di Dimitri è stato scoperto dalla polizia in seguito alla denuncia di un ex poliziotto della vicina Castellammare di Stabia. L' uomo aveva segnalato nel novembre scorso che il figlio ventenne D.C., psicolabile, spariva di casa di frequente, raccontando al suo ritorno di essersi incontrato con Marco Dimitri, all' epoca libero. Appuntamenti ' rituali' durante i quali D.C. sarebbe stato sequestrato e costretto a bere sostanze nerastre, probabilmente droghe. Il giovane ha raccontato al padre di essere entrato in contatto con Dimitri tramite due suoi amici - Claudio xxx e xx xx - noti come ' sacerdoti' della setta. Le perquisizioni in casa dei due giovani hanno confermato la versione di D.C.. In casa di xxx, figlio di un' insegnante di lingua madre giapponese all' Istituto universitario Orientale e di un commerciante, è stata trovata la tessera di iscrizione alla setta dei ' Luciferiani' , con la firma in calce dello stesso Dimitri. "Dove c' è una presenza forte del Signore, Satana si dà da fare". Così l'arcivescovo prelato di Pompei, monsignor Francesco Saverio Toppi, commenta la vicenda. "Quando si perde l'equilibrio e si cerca qualcosa che non si può avere attraverso i canali leciti, allora l'uomo impazzisce - dice Toppi - Certamente in tutte queste vicende è all' opera non soltanto la cattiveria dell' uomo: c' è anche l' intervento di forze diaboliche. Ma sono del parere di non fare troppa propaganda di queste cose, specie attraverso la televisione".

Ed eccolo l’arcivescovo di Pompei spargere odio contro chi non è cattolico al solo fine di preservare il suo potere e il suo dominio su un’infanzia violentata dai preti cattolici.

Francesco Saverio Toppi ci vive nelle tesi sataniste che immagina si oppongano al proprio dio padrone al quale, questi che non si vogliono mettere in ginocchio davanti a lui (e magari baciargli le mani), sono certamente dei satanisti immorali.

C’è la firma in calce di Dimitri. Dimitri che è accusato di violenza ad un bambino e, dunque, per la logica cattolica, anche questi potrebbero violentare bambini. La propaganda cattolica diffonde l’odio sociale, il sospetto, la diffidenza, al solo scopo di garantirsi l’impunità sullo stupro dei bambini che si sta scoprendo in tutto il mondo.

Il figlio psicolabile spariva da casa: hanno indagato i carabinieri sul tipo di educazione e sui rapporti interpersonali in quella famiglia? Le sentenze della Corte di Cassazione che sanciranno i diritti dei figli nei confronti dei genitori devono ancora venire, ciò nonostante non costituisce un’attenuante pensare ai ragazzi come creati da un dio padrone che, se non si adeguano alla morale imposta, a prescindere dalle condizioni del loro vissuto, sono posseduti da un qualche demonio.

Da questo schema mentale non sfuggono le Istituzioni che riproducono, in maniera criminale, gli stessi schemi interpretativi della realtà dell’inquisizione cattolica finendo per danneggiare l’intera società civile mediante azioni che devono essere catalogate come atti di terrorismo e di eversione contro la Costituzione della Repubblica Italiana.

La propaganda della chiesa cattolica trasforma ogni set cinematografico o ogni laboratorio d’artista non cattolico in una sede satanista. La ricerca ossessiva di satanisti e la morbosità dei cattolici sta danneggiando grandemente la società civile.

Ogni diverso è un satanista. Ogni diverso è uno che fa violenza sessuale mentre si nasconde che la violenza sessuale è praticata in famiglia. In quella famiglia cristiana che con tanta violenza criminale la chiesa cattolica impone come modello alla società civile.

la Repubblica - Giovedì, 5 settembre 1996 - pagina 20
dal nostro inviato WANDA VALLI
SETTE OPERAZIONE ' DIABLO' Da La Spezia l'inchiesta s'allarga fino alla capitale. E a Varese una ragazza coinvolta tenta il suicidio
' UNA SETTA DI SATANA PER VIP ROMANI'
Il pentito svela nuovi segreti: 'Attori e imprenditori tra gli adepti'

LA SPEZIA - Parla da giorni Davide Zanotti, trent' anni, spezzino e seguace di Satana. Parla da quando, dopo essere stato arrestato per aver profanato con altri due complici una cinquantina di tombe nel cimitero di Portovenere, a un passo dalle Cinque Terre, è finito in carcere prima e agli arresti domiciliari poi. E si è pentito. Parla Davide e racconta agli uomini della Digos della Spezia che anche Satana ha i suoi vip. Soprattutto a Roma. Gente del mondo dello spettacolo, attori e cantanti, e professionisti: medici, avvocati, commercialisti. Gente che, a quanto sembra, sarebbe legata al "Gran Sacerdote di Lucifero" a quell' Efrem Del Gatto, per l' anagrafe solo Sergio Gatti, che nel mondo dei satanisti è un' autorità. Temuta e rispettata. Scoppia così il caso dei Vip di Satana. Ma non è tutto. Sempre ieri, una parrucchiera di Varese, Manuela Cau, 20 anni ("Morgana" è il suo nome satanico) ha tentato di uccidersi per la vergogna. Manuela aveva una fitta corrispondenza con Zanotti ed era stata denunciata dal sostituto procuratore spezzino Alberto Cardini per vilipendio di cadavere. Si è buttata dal balcone della sua abitazione, è grave, ma dovrebbe cavarsela. "Morgana" era finita nei guai perché a Davide descriveva i suoi raid notturni nei cimiteri, insieme con il fidanzatino Stefano Visentin, 21 anni, anche lui denunciato. Sono tantissime le lettere che Davide Zanotti scriveva e riceveva, da giovani come lui dediti al culto di Satana, conosciuti spesso attraverso riviste di musica heavey metal o a concerti. Racconta, Davide Zanotti, quello che ha saputo anche da Paola Zaccagna, diciottenne romana, nome di setta "Belihaera" che da La Spezia si è fatta spedire per posta un teschio. Trafugato, anche questo, in uno dei tanti raid per cimiteri che questi ragazzi - 9 sono i denunciati tutti giovani - hanno compiuto tra La Spezia e le Cinque Terre. Per procurarsi gli attrezzi del mestiere: teschi, ossa umane, arredi sacri. Paola è accusata dal sostituto procuratore spezzino Alberto Cardino, di aver ricettato il teschio. Paola, soprattutto, è romana, la città dove Efrem Del Gatto vive e opera. I vip sarebbero gli affiliati del Gran Sacerdote, selezionati con grande rigore: sono 150 gli adepti in Italia e 8000 i battezzati, quelli in lista d'attesa. L'elite dei satanisti prevede la disponibilità di parecchi quattrini, tanti quanti servirebbero per iscriversi a un circolo di tennis, per esempio. Sono sei milioni l'anno, per gli adepti e 2 milioni per gli aspiranti. Ma, dietro le quinte, filtra l'ipotesi, negata in via ufficiale, che artisti e professionisti più che del Diavolo e dei suoi poteri potessero discutere di altre questioni. Questioni riservate agli iscritti di una sorta di loggia tutta speciale. Si estende così l' operazione "Diablo", come l' hanno chiamata gli uomini della Digos spezzina, che finora presenta il primo pentito di Satana, l' elite del Diavolo e la storia di moltissimi giovani che alle sette arrivano per caso. Come è capitato a Davide Zanotti: lui aveva aderito ai "Bambini di Satana", setta bolognese di cui è capo Marco Dimitri, 33 anni, ora in carcere con due accuse: aver abusato di una minorenne e di un bimbo di tre anni. Dimitri nega, oggi il sostituto procuratore di Bologna che segue il caso, Lucia Musti, ascolterà il pentito spezzino. Zanotti entra a far parte dei Bambini di Satana dopo aver conosciuto Donatella Garlaschi, 27 anni, sacerdotessa per volere di Dimitri, poi fondatrice a Stresa della Satan Court, che con Davide, pare, oltre all'amore per il Diavolo incontra quello umano, più normale. L'operazione "Diablo" rivela anche che i seguaci di Satana sono sparsi per tutta l'Italia, in particolare al Nord. Scoprono nuove sigle e nuove sette gli uomini della Digos spezzina. Una si chiama A.A.T.S., ha sede a Villadossola in provincia di Verbania e uno statuto allarmante: stabilisce che gli iscritti debbano dimostrare il loro intento di screditare istituzioni statali e ecclesiastiche con incursioni e vandalismi nelle sedi dei partiti, e nelle chiese. Ma è l'elite di Satana a far tremare molta gente, mentre il Gran Sacerdote di Lucifero, Efrem Del Gatto, tace. All'ultimo domicilio conosciuto, una donna nega di averlo mai sentito nominare. Intanto Davide Zanotti, oltre a pentirsi, ha scritto una lettera ai familiari di chi era sepolto nelle cinquanta tombe profanate a più riprese da lui e da due suoi amici-complici. E giura che, una volta fuori dai guai, smantellerà la sua stanza tempio, dipinta in nero, con le finestre oscurate, dove lui dormiva sotto un altarino di ossa umane.

Non ci può essere solo un disperato come Marco Dimitri a pensare al satanismo. Gli italiani devono pensare che centinaia di migliaia di satanisti stanno attentando al loro stile di vita cattolico. Agenti del male. Morbosi e perversi. Non è certo Efrem del Gatto ad intervenire nella vicenda. Forse la Polizia avrebbe fatto meglio a mettere più attenzione e a dare meno credito alle illazioni. Efrem del Gatto morirà dopo un paio d’anni a 54 anni, ma se la Polizia avesse guardato attentamente avrebbe visto un uomo malato e finito.

Riporto dal Corriere della Sera:

Da Il Corriere della Sera del 04 dicembre 1998 a pag. 49

Io amavo un uomo, Sergio Gatti, non Efrem Del Gatto... In via Frescobaldi, al 53, una vedova ieri era intenta a rassettare nello scantinato in cui per oltre una decina di anni ha avuto sede lo Stato Citta' Luciferiana. Il suo gran sacerdote e' morto sabato scorso d' infarto. Aveva appena fatto la spesa al supermercato aderendo al Banco Alimentare, un' iniziativa pro indigenti. Si faceva chiamare Efrem Del Gatto e riceveva su appuntamento in quello strano abitacolo che si era costruito a Talenti, in fondo a una rampa di garage, sotto un normale e borghesissimo condominio. Prima era un pied a' terre, poi un magazzino. Del Gatto l' aveva lanciato come il gran centro spirituale della Chiesa nera luciferiana. A curargli la clientela e' stata la fedele Orietta, che da ieri ha deciso di chiudere per sempre quello strano covo, pieno di amuleti, feticci, teschi e gatti per lo piu' neri. Era nato a Cantu' , 54 anni fa. E li' l' ha riportato lunedi' Orietta, tumulandolo sotto una lapide che conterra'solo il suo vero nome anagrafico senza riferimenti a quello d'arte che gli aveva creato qualche grattacapo nelle inchieste sul satanismo. Voleva essere cremato. La moglie non solo non l'ha assecondato, ma ora chiude anche l' impresa luciferiana che era stata creata con tanto di atto notarile e apertura di partita Iva, nell' 84.

Sta di fatto che la moda è moda.

Ora, che i poliziotti sappiano distinguere da quando moda è moda a quando le cose sono serie, non c’è dubbio, ma non c’è dubbio nemmeno sul fatto che i cattolici, per la loro propaganda, mescolano moda a realtà, fantasia erotica a illazioni proiettando i loro desideri di persone malate sulle attività di altre persone. Lo vedremo questo nelle azioni di Cecilia Gatto Trocchi, Bolgan, Odivelli, Martinez, Maurizio Antonello, Ferrari, Del Re e altri fra i quali distingueremo fra chi ha messo in atto azioni criminali e distruttive e chi ha agito con maggiore discrezione. Ricordiamo il Cesnur che nella vicenda dei Bambini di Satana ha preso posizione contro il Gris e l’Aris sospendendo il giudizio sulle accuse a Marco Dimitri.

La propaganda scorre e l’aggressione a chiunque non è cattolico, imperversa. In particolar modo, con l’affacciarsi della prima moda wicca. Spesso i wicca vengono confusi con i satanisti. Spesso non a torto. Delle pratiche attribuite ai satanisti i wicca hanno preso il segreto dei riti, l’amore per il gotico, fondendo, in pratica la New Age col Satanismo o con ciò che del Satanismo si dice. Hanno raddoppiato il dio unico o il satana unico col dio e la dea senza costruire una teologia adeguata né una ritualità dai significati diversi da quelli satanisti. In particolare, vedremo come nella prima stregheria e wicca in Italia i membri ripercorreranno le stesse ritualità che vengono attribuiti dall’indagine sui Bambini di Satana a Marco Dimitri, in particolare per personaggi come Gaian e Lev che, dopo aver fatto danni, spariranno o, se ci sono, si sono riciclati con altri nomi.

Intanto, il PM Lucia Musti presenta la richiesta di rinvio a giudizio di Marco Dimitri convinta di avere prove adeguate.Non contenta della morbosità che la sua azione ha diffuso nella società italiana, mette a punto un altro paradigma proprio della propaganda cattolica che, uscendo da una Procura della Repubblica assume una sorta di certificato di “verità” che viene usato ulteriormente dalla propaganda degli adoratori di Gesù, lo stupratore di bambini.

Il paradigma è: satanismo uguale sacrifici umani.

Nella storia noi troviamo una sola esaltazione ideologica in campo religioso del sacrificio umano ed è quella che il dio padrone dei cristiani ordina ad Abramo e che Abramo esegue distruggendo il proprio futuro e facendo il patto col suo dio padrone che, ogni suo adoratore, avrebbe distrutto il futuro del proprio figlio per la gloria del dio padrone. Da qui la violenza della sottomissione imposta mediante l’educazione all’infanzia ad opera di ebrei, cristiani e musulmani.

Presupponendo che i satanisti si ribellino al dio padrone cristiano, come minimo non potrebbero fare nessun sacrificio umano proprio come ribellione. Al contrario dei cristiani che per la gloria del loro dio padrone hanno macellato centinaia di milioni di persone in Africa e nelle Americhe per sottomettere i sopravvissuti al loro dio padrone. Al contrario dei cristiani che rinnovano il patto di morte col loro dio padrone sacrificando i loro figli e consegnandoli idealmente alla chiesa cattolica mediante il battesimo.

Appare evidente che tutti gli eventi in cui gli Esseri Umani sono stati sacrificati, non avvengono all’interno di un’eventuale ideologia satanista, ma all’interno della religione cristiana i cui adepti immaginano che i satanisti facciano sacrifici umani. Non si tratta dunque di una scelta del satanista, ma si tratta di una scelta del cristiano di mettere in atto le azioni che egli crede che il nemico del suo dio padrone faccia.

Questa credenza religiosa viene usata dalla Procura della Repubblica di Bologna per supportare la propaganda religiosa cattolica in funzione della disarticolazione delle prerogative di libertà religiosa proprie della Costituzione della Repubblica.

Io, personalmente, ho esperienza di Procuratori e sostituti Procuratori della Repubblica CRIMINALI. Se da un lato non posso dire che “tutti i procuratori sono criminali”, dall’altro lato non posso trattare cose messe in atto da un Procuratore come se non fosse volutamente e intenzionalmente criminale. Ora, è possibile che la Procura della Repubblica di Bologna abbia avuto esperienza con satanisti che fanno sacrifici umani e dunque non può a sua volta prescindere dal paradigma satanista uguale sacrificio umano?

Io non credo. Sono convinto che la Procura agiva per alimentare la propaganda e l’attività di terrorismo della chiesa cattolica. Tale convinzione è supportata dal fatto che la Procura ha usato come esperti Ferrari e Del Re che erano all’interno di un progetto di destabilizzazione religiosa della Costituzione (di Del Re vedi: “Nuovi idoli e nuovi dei”).

A cosa approderanno le indagini della Procura della Repubblica di Bologna sui sacrifici umani dei Bambini di Satana? A nulla!

la Repubblica - Giovedì, 10 ottobre 1996 - pagina 21
Chiesto il rinvio a giudizio per Dimitri e sei adepti mentre parte un'altra inchiesta
LA SETTA DEI BAMBINI DI SATANA ORA S' INDAGA SUI SACRIFICI UMANI
'Al momento abbiamo solo testimoni'

BOLOGNA - Satana sul banco degli imputati. Lo vuole la pm Lucia Musti che ha presentato richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di sette persone coinvolte nell'inchiesta su "I Bambini di Satana", il gruppo di adoratori del Maligno, accusati da una minorenne e da un bimbo di 4 anni, di violenza carnale, lesioni, sequestro di persona, violazione di tombe. E di un mix di pratiche perverse che sarebbero avvenute nell'estate del ' 95 tra ignoti cimiteri, cadaveri scomparsi e sepolcri profanati. Il 28 ottobre, il giudice per le indagini preliminari Grazia Nart deciderà il destino dei sette, che fino a questo momento si sono sempre proclamati innocenti, pur ammettendo di essere satanisti. Tre di loro, Marco Dimitri, il ministro di Belzebù, il suo vice Pier Giorgio xx e il seguace Rino xx, sono in carcere da mesi. E l' inchiesta potrebbe riservare altre sorprese. Una seconda indagine parallela sta cercando di chiarire i contorni di altre violenze ai danni di altre vittime. Violenze sessuali, con un' ipotesi gravissima sullo sfondo. Secondo l'accusa, i riti e gli abusi in onore della Bestia 666 potrebbero essere degenerati fino all' omicidio, fino al sacrificio umano. Si indaga su questo fronte, ma con mille prudenze, perchè, al momento attuale ci sono solo le dichiarazioni dei due testimoni: il bambino, che all'epoca dei fatti aveva due anni e mezzo, e la minorenne violentata. Mancano gli elementi più importanti, mancano i corpi delle vittime dei presunti omicidi. E nulla collega i racconti dei ragazzini a denunce di persone scomparse. Così, la procura prende in considerazione la possibilità che nei riti sanguinari siano stati coinvolti barboni senza famiglia, bambini zingari, persone dimenticate. Un' ipotesi remota: l' indagine prosegue, "ma potrebbe finire in niente", avverte Musti. E' provata invece secondo la pm, lo stupro da parte di Dimitri, xx, xx e il "maestro" Damiano Berto, il cosiddetto "quarto uomo", di Simonetta. Provata la partecipazione delle sacerdotesse Emanuela Ferrari e Cristina Bagnolini, la "strega dei castelli romani". E le sevizie psicologiche e sessuali subite dal piccolo Federico che sarebbe stato rinchiuso in una bara e violentato insieme alla cuginetta.

Ammettere di essere satanisti non è ammettere una colpa, è ammettere di avere un’ideologia al di là dei contenuti con cui tale ideologia viene riempita.

Poi ci sono le illazioni. Da notare nell’articolo sopra del 10 ottobre 1966 come l’articolista afferma che la Procura prende in considerazione la possibilità che nei riti sanguinari siano stati coinvolti barboni, senza famiglia, bambini zingari o persone dimenticate. La Procura della Repubblica non dice: “prendiamo anche in considerazione che sia tutta una bufala...” perché questo nuocerebbe alla propaganda della chiesa cattolica contro i diritti Costituzionali. Secondo la testimonianza di Simonetta: “Per lei gli omicidi "rituali" sarebbero stati due, forse tre e le vittime sarebbero extracomunitari.”. La Procura della Repubblica non dice: “...è necessario verificare quelle affermazioni...”

la Repubblica - Venerdì, 8 novembre 1996 - pagina 24
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Ma la polizia è scettica sulle denunce
BOLOGNA, I SATANISTI SONO INDAGATI ANCHE PER SACRIFICI UMANI

BOLOGNA - Sacrifici umani. Per la prima volta in Italia, capi e adepti di un gruppo satanista sono sotto inchiesta perchè avrebbero provocato la morte durante i riti neri dedicati a Belzebù. Nonostante i cadaveri non siano stati trovati e nemmeno i luoghi delle messe al dio delle tenebre, i nomi di Marco Dimitri, Piergiorgio xx e Gennaro xx sono finiti sul registro degli indagati, anche se come "atto dovuto", addirittura per omicidio volontario. Le accuse arrivano da una ragazza di 16 anni e un bambino di tre. Dimitri e xx, presidente e vice dei Bambini di Satana, sono in carcere per violenze carnali, secondo l' accusa commesse proprio nei confronti di quella sedicenne e di quel bambino. E sempre durante i riti al Demonio, anzi come parte essenziale di quei cerimoniali di svelamento delle energie sessuali. xx è invece uscito di cella da qualche settimana e ritroverà gli altri il 13 febbraio in aula, per il processo alle presunte violenze della setta. Durante l'inchiesta del pm Lucia Musti sono emerse le testimonianze sui riti umani, convogliate in un fascicolo a parte. Tutto ancora da accertare: non ci sono collegamenti con persone scomparse e la Procura prende in considerazione la possibilità che nei riti estremi siano stati coinvolti barboni dimenticati dalla famiglia o bambini nomadi o extracomunitari clandestini. Il bambino di due anni e mezzo, che aveva raccontato ad una psicologa di essere stato violato con una matita e calato in una cassa con lo scheletro di una donna, ha detto di aver subìto anche altre violenze e durante uno di questi riti avrebbe assistito ad un omicidio: un uomo, forse un extracomunitario, colpito con un pugnale. Racconto suffragato da frasi pronunciate da Simonetta, la ragazza sedicenne che ha denunciato le presunte violenze di Dimitri e dei suoi compagni satanisti. Per lei gli omicidi "rituali" sarebbero stati due, forse tre e le vittime sarebbero extracomunitari.

Mentre la propaganda finalizzata alla caccia del diverso religioso che è, sicuramente, un satanista si sta diffondendo in tutta Italia, il 13 febbraio 1997 si apre il processo ai Bambini di satana e a Marco Dimitri.

Oltre un anno di propaganda martellante messa in atto dalla chiesa cattolica. Decine di atti di terrorismo e di intimidazione messi in atto dalla chiesa cattolica in tutta Italia contro i non cattolici. Una presa di posizione cattolica messa in atto dallo stesso Presidente della Repubblica su affermazioni uscite dalla Procura della Repubblica di Bologna e spacciate per vere.

Un processo per stupro di gruppo, violenza a minore, violenza a bambini piccolissimi con l’ombra di sacrifici umani e di omicidi si sta aprendo a Bologna.

La Procura della Repubblica di Bologna con una martellante campagna di propaganda ha costruito “IL MOSTRO”. Il processo non è istruito contro cinque persone che a vario titolo hanno fatto dei reati, ma a dei mostri costruiti dalla Procura attraverso una martellante campagna stampa che ha agito sulla morbosità e sui desideri reconditi di milioni di italiani.

E’ evidente la paura della Procura della Repubblica sulla possibilità che Marco Dimitri si difenda. Mesi e mesi di carcerazione preventiva non sono riusciti a fargli confessare quello che per la Procura era una certezza. La Procura ha prove contro Sofri e contro Mambro e, se non ha prove, ha testimoni e quant’altro. Contro Marco Dimitri ha solo la sua stessa martellante campagna propagandistica con cui ha costruito il mostro “peggio dei mafiosi”. Per questo motivo la Procura della Repubblica si indigna perché Marco Dimitri si è permesso di parlare con la stampa. A questa indignazione della Procura, rispondono i giornalisti di La Repubblica:

la Repubblica - Venerdì, 14 febbraio 1997 - pagina 12
SATANA IN AULA

LUCIA Musti, la pm del processo contro la setta bolognese dei "Bambini di Satana", accusa i capi degli adoratori del Maligno di una manciata di gravissime violenze carnali su due ragazzine di 13 e 16 anni e su un bambino di 2 anni e mezzo. Il piccolo, per raccontare ciò che avrebbe subito, ha dovuto usare i pupazzi del Lego, perché ancora incapace di articolare una storia tanto traumatica. E, dice la mamma, è tuttora terrorizzato. Fatica persino a salire sull'autobus, impaurito com' è da ogni figura estranea. Per la gravità di queste accuse, il giudice è giunto a definire l'imputato principale, il capo della setta Marco Dimitri, e i suoi accoliti, "peggiori dei mafiosi". E si è spinta anche oltre. Protestando per un'intervista dietro le sbarre data da Dimitri a 'Repubblica' , ha chiosato come "ingiusta verso gli altri detenuti comuni, la possibilità concessa all' imputato di parlare". Perché, così ha detto la pm, "una cosa è se si esprimono Francesca Mambro o Adriano Sofri, chiusi in carcere per reati connessi al terrorismo, altro è invece, se si dà la parola a chi è accusato di reati tanto infami". Saranno i giudici a stabilire se Marco Dimitri che si autodefinisce la reincarnazione di Belzebù, è colpevole, e con lui le sacerdotesse e i "maestri" che avrebbero partecipato ai suoi rituali perversi. Ma a Bologna, è bene dirlo, non esiste nessun clima emergenziale che giustifichi qualsiasi forma di censura. Anche quella nei confronti del capo dei satanisti. Che parli Dimitri, che racconti, e che i giornali pubblichino, forse servirà a lui per capirsi meglio e a noi per capire meglio lui. E se anche le sue parole, alla fin fine non dovessero servire a nulla, almeno ci saremmo evitati la sconfitta di aver tappato una bocca. Anche la peggiore. Quanto al resto, deciderà il tribunale se ha ragione la pm. In attesa della sentenza, però, conviene ricordare per l'ennesima volta, che in tempi in cui da più parti si chiede per i mafiosi l' annullamento del 41 bis, del carcere duro per capirci, bisogna garantire a Dimitri almeno gli stessi diritti che si vogliono dare a Riina. Il capo satanista oltre ad essere accusato di reati infamanti, avrà sicuramente anche la colpa di non aver agito per motivi politici come la Mambro, o di non essere un intellettuale come Sofri. Ma, cara pm, un diritto almeno lasciamoglielo: quello alla difesa e alla presunzione di innocenza. Su questo sono d'accordo anche la Mambro e Sofri che per la giustizia sono definitivamente colpevoli.

Marco Dimitri si difende come può.

Ribatte alle accuse e risponde alle domande.

la Repubblica - Venerdì, 14 febbraio 1997 - pagina 21
p c
Bologna, prima udienza. Accusati anche di violenza su un bimbo di 2 anni
'BAMBINI DI SATANA' ALLA SBARRA PER STUPRO
Il capo: 'Riti sessuali? Sì, ma solo con adulti'

BOLOGNA Prima udienza ieri del processo contro la setta dei "Bambini di Satana". Sul banco degli imputati il "gran sacerdote" Marco Dimitri, il suo braccio destro Pier Giorgio xx, l' adepto Rino xx, il "maestro" Damiano Berto, e le "sacerdotesse" Cristina Bagnolini e Manuela Ferrari. Sono accusati di violenza carnale su due ragazzine di 14 e 16 anni (la prima nega) e su un bambino di due anni e mezzo. Tutto si basa sulle accuse della sedicenne che, dopo aver frequentato la setta, decise di denunciare le presunte violenze e gli adepti "perchè mi avevano fregata: continuavo ad andare male a scuola e il mio aspetto era rimasto lo stesso". Secondo Dimitri, che si firma "la Bestia 666" e si autodefinisce "la reincarnazione di Satana", la ragazza "si è inventata tutto. Forse è matta. Penso abbia litigato col suo moroso, Rino xx, e da quel momento ne ha sparate di tutti i colori. Noi non abbiamo violentato nessuno. I riti sessuali? Sì, qualche volta li facevamo, ma solo al chiuso, e con adulti consenzienti". Per xx "il processo sembra istruito dalla Santa inquisizione. Questa è una crociata. Ma dove sono le prove? Si parla di cadaveri mai ritrovati e di cimiteri che non sono stati individuati". E indicando il crocefisso appeso in aula, xx dice: "guardate chi fa il processo".

Non tutti a Bologna sono convinti della sua colpevolezza.

La propaganda morbosa è stata martellante. Per un po’ fa effetto, ma quando, dopo aver provocato effetto, non seguono prove sostanziali, ma solo affermazioni e deduzioni, gli effetti della propaganda morbosa iniziano a declinare e qualcuno inizia a chiedersi che cosa ci sia sotto.

E’ un’inchiesta troppo circoscritta. Troppo pochi sono i mezzi che avevano a disposizione questi satanisti per fare ciò di cui vengono accusati. Troppa è stata la violenza con cui la propaganda cattolica ha aggredito, diffamato, ingiuriato, denigrato, ogni pensiero religioso diverso. Ogni moda e ogni tendenza sociale che non fosse in linea con i canoni della chiesa cattolica. Troveranno la raffigurazione di satana anche nei cartoni animati.

la Repubblica - Venerdì, 14 febbraio 1997 - pagina 21
Paola Cascella
L' AULA In venti hanno marinato la scuola per assistere al processo
QUEI FANS TREDICENNI CON T - SHIRT DI BELZEBU'

BOLOGNA - Niente scuola per una mattina, c' è Marco Dimitri in tribunale. Hanno "fatto fughino" in una ventina, (marinare le lezioni, in bolognese) per venire a vedere dal vivo il capo della setta de "I Bambini di Satana". Per goderselo da vicino, come fosse un cantante rock, pallido ed emaciato sotto i riccioli nerissimi (qualcuno insinua che siano tinti), quell' eroe negativo che in carcere ha ricevuto un centinaio di lettere di ammiratrici e simpatizzanti. Tredici febbraio, ieri, giorno della prima udienza del processo, e anche del trentaquattresimo compleanno di Dimitri. Chiuso nella gabbia degli imputati lui dice che "è tutto un complotto della Chiesa, io non ho fatto niente. Sono i gruppi di ricerca sulle sette sataniche, il Gris, ad aver messo in piedi questo baraccone. Ho paura, sono in carcere da nove mesi". Gli studenti, dai 13 ai 17 anni, ascoltano a bocca aperta. Poi si mescolano ad un paio di rockettari della "death metal" con i capelli lunghi fino alla vita. "Dicono che la nostra è la musica di Satana, ma è na' stronzata", spiegano Mauro e Riccardo arrivati da Roma apposta per guardare in faccia Dimitri "e sentire di cosa lo accusano". Loro di anni ne hanno quasi 30 e aggiungono che "da noi i temi satanici interessano molto. Ne scriviamo anche su un giornale, de ste' goliardate. Qui invece le prendete sul serio". Arrivano in aula tutti insieme, romani e studenti, a gruppetti. I giovanissimi che hanno disertato la scuola, sono tutti formato Dimitri, la sua bella copia: in nero, dalla testa agli anfibi, col giubbotto di pelle (nera), e la maglietta della Bds corporation, produzione esclusiva della setta de "I bambini di Satana", che non è solo occultismo e rituali perversi, ma anche business. Fra le accuse contro il capo, c' è anche quella di aver falsificato i registri contabili e di non aver pagato l' Iva. Un reato risibile di fronte alle violenze sessuali e psicologiche sui minorenni di cui rispondono i sei imputati. Ai "fughinisti", però non importa né dell' una né delle altre. Loro che hanno tra i 13 e i 17 anni, sono sicuri che il sedicente "gran sacerdote di Belzebù" e i suoi seguaci, siano innocenti. "Lo processano per le sue idee - dice Manuela, 13 anni e sei mesi, un lobo pluriforato dagli anellini - Ma per me Satana o Dio sono la stessa cosa. Uno può credere all' uno o all' altro. Io mi sento più vicina al diavolo. Se una persona non fa niente di male, che problema c' è? I riti? Come donna avrei qualche timore a partecipare, però se me lo proponessero forse direi di sì. No, non sono iscritta alla setta, conosco gente che la frequenta". Ma la claque di Marco Dimitri sfoltisce presto, quando il presidente del collegio Sergio Cornia limita il processo ai soli adulti. Fuori i minorenni, qui si parla di violenze sessuali su bambini e adolescenti. Nel parterre restano le studentesse di giurisprudenza che hanno scelto il processo a Belzebù per fare esperienza sul campo. E, oltre ai curiosi, un paio di "sacerdotesse" imputate a piede libero. Una ha un pipistrello tatuato sull'omero: scoppia il finimondo quando, durante una pausa, lo mostra a Repubblica. Per il pm Lucia Musti occorreva il suo permesso.

La rabbia della Procura della Repubblica si manifesta in ogni azione. Anche in cose relativamente piccole, come se la Procura voglia essere la “padrona delle persone”. Una sorta di “dio padrone” delle leggi e delle norme. Mostrare il tatuaggio sull’omero viene trattato come una “lesa maestà”.

E iniziano le testimonianze con la Finanza che ha controllato i conti e le fatture dei Bambini di Satana: contabilità in ordine. La criminale Bolgan, dell’organizzazione Aris, per attentare alla libertà religiosa delle persone dirà in un’intervista “ci infiltriamo, vediamo se pagano le tasse e poi li denunciamo”. E’ un’azione criminale fatta da un privato per fini illegali!

la Repubblica - Mercoledì, 19 marzo 1997 - pagina 20
p c
La setta pagava il fisco
MESSE NERE CON FATTURA REGOLARE PER 'I BAMBINI DI SATANA'

BOLOGNA - Satanisti, forse stupratori, ma certo rispettosi delle leggi fiscali. Marco Dimitri, il capo della setta de 'I Bambini di Satana' rilasciava regolare fattura di pagamento, con tanto di marca da bollo, per ogni prestazione esoterica, dal semplice consulto (100 mila lire soltanto) fino al rito di Marte, che arrivava a costare anche tre milioni se la faccenda da risolvere si presentava particolarmente complicata. La messa nera o il rito di Satana valevano mezzo milione, quello di Saturno da uno a tre. La circostanza è venuta a galla ieri per bocca di un sottufficiale della Finanza, testimone nel processo contro Dimitri e company, accusati di aver violentato due ragazzine minorenni e un bambino di due anni e mezzo. Dalle verifiche fatte dalla Fiamme gialle è emersa soltanto una piccola evasione fiscale, oltre ad una irregolarità nella bollatura di alcune schede contabili e registri Iva. Ma niente di più. Alla Bds corporation, (leggi il braccio aziendale della setta de 'I Bambini di Satana' ) tutto veniva scrupolosamente registrato, a cominciare dalla ragione sociale: lo sviluppo di arti magiche e la vendita di materiale esoterico. Dimitri metteva a disposizione la sua attività esoterica ed aveva anche un discreto giro di clienti. I militari della Finanza ne hanno interrogati 67 che si erano rivolti al capo de 'I Bambini di Satana' per migliorare la propria condizione economica o per risolvere problemi di lavoro, amore e salute. Fra loro c' erano anche alcune persone malate di tumore che speravano di guarire. "Quasi tutti i clienti, però - ha spiegato il sottufficiale - hanno detto di essere rimasti delusi dai risultati ottenuti".

E alla fine?

ASSOLTI PERCHE’ IL FATTO NON SUSSISTE!

Era tutta una montatura fatta dalla Procura della Repubblica di Bologna.

Intanto, per questa montatura, per oltre 12 anni in Italia si seguiranno minacce, ricatti, calunnie, aggressioni a persone religiose diverse dalla chiesa cattolica. Per oltre 10 anni ci sarà la caccia al satanista e chi avrà un’idea religiosa diversa sarà indicato al linciaggio, diffamato e calunniato.

la Repubblica - Sabato, 21 giugno 1997 - pagina 21
xx Varesi
I sei erano accusati anche di violenza sessuale su un bimbo di 2 anni
'BAMBINI DI SATANA' A BOLOGNA TUTTI ASSOLTI
Marco Dimitri, il capo della setta: 'E' la fine di un incubo'. E' stato scarcerato dopo un anno di cella. In aula anche la ragazza che aveva raccontato di essere stata stuprata in un rito infernale quando aveva sedici anni

BOLOGNA - Non si sa se il trentaquattrenne Marco Dimitri, il capo della setta di satanisti accusata di violenze e stupri, abbia ringraziato qualche santo o qualche diavolo quando il presidente della corte bolognese Sergio Cornia ha pronunciato le parole attese dopo nove ore di camera di consiglio: "Assolti perché il fatto non sussiste". Certo ha ringraziato il suo avvocato Roberto Bellogi balzandogli al collo quasi in lacrime. Di fianco a lui Gennaro xx, 25 anni, altro adepto della setta, esulta con impeto da stadio, mentre il pubblico ministero Lucia Musti, la grande accusatrice sconfitta, viene circondata da una pattuglia di guardie che la trascinano via e s' inabissano sotto le volte del tribunale. "Il fatto non sussiste". Rimbomba negli orecchi degli imputati questa frase che è costata un anno di carcere per Dimitri e il ventunenne Piergiorgio xx oltre ad aver fatto passare pene davvero infernali a Damiano Berto, 26 anni, detto "il maestro", alle "sacerdotesse" Emanuela Ferrari, 31 anni, e Cristina Bagnolini, 26 anni, tutti accusati di violenze e stupri (una a carico di un bimbo di un anno e mezzo) commessi nel corso di improbabili "messe nere". Assieme al Pubblico ministero Musti, fugge la superteste Simonetta, la ragazza minorenne sulle cui dichiarazioni si sono posate tutte le accuse alla setta dei "Bambini di Satana". Nella piccola aula affollatissima del Tribunale bolognese restano solo fotografi cameramen, gli avvocati, xx e Dimitri (gli unici dei sei imputati ad essere presenti) e i parenti prossimi. Pacche, abbracci, strette di mano. "Grazie - ha mormorato Dimitri al collo dell' avvocato Bellogi - so che si è battuto anche per me. E' la fine di un incubo". Poco prima, proprio Bellogi aveva chiesto e ottenuto dal presidente Cornia di permettere all' imputato di ascoltare la sentenza al banco della difesa e non nel gabbione degli accusati. E xx, mentre le sbarre si aprivano gli ha sussurrato: "Facciamoci coraggio Marco". Nella ressa svetta ancora l' avvocato Bellogi: "Erano tutte menzogne, l'ho sempre detto, tutte sciocchezze ma per queste fantasie due ragazzi sono stati in carcere per un anno". Le "sciocchezze" sono quelle raccontate da Simonetta, la superteste le cui dichiarazioni sono state sempre duramente contestate durante la fase istruttoria. Il presidente Cornia commenta con pacatezza la sentenza che pare aver davvero tenuto conto del fatto che le testimonianze a favore dell'accusa venivano da ragazzi. "E' stato difficile - ha ammesso - con due testimoni minorenni è sempre difficile. Comunque questo non era un processo ai satanisti o a Satana, ma un processo per due stupri un po' particolari". Per questi fatti il pubblico ministero Musti aveva chiesto otto anni per Dimitri, sette per xx, sei per xx, quattro per Bagnolini, tre per Ferrari e due con sospensione della pena per Berto. La vicenda iniziò nell' autunno del '95 con le dichiarazioni di Simonetta, la ragazza, allora sedicenne, fidanzata di xx. Quest' ultima riferì di avere subito una violenza sessuale al culmine di una sorta di rito preceduto da un caffé "narcotico". L' indagine parti in sordina ma nel gennaio dell' anno scorso il colpo di scena: Dimitri, xx e xx (quest' ultimo accusato anche di un' altra violenza sulla ragazza) vengono arrestati dai carabinieri e rinchiusi per un mese nel carcere della Dozza. Ma le rivelazioni di Simonetta producono un altro sussulto giudiziario nel giugno dello stesso anno. Viene a galla un particolare inquietante e macabro: durante una messa nera in un cimitero, un bimbo di due anni e mezzo sarebbe stato violato dai satanisti. Quest' ultimo episodio riporta in galera il terzetto. xx è stato scarcerato ad ottobre, gli altri due sono stati scarcerati dopo la sentenza.

Fu la più evidente ed eclatante azione di terrorismo emotivo messo in atto dalla chiesa cattolica contro i cittadini italiani e la Costituzione della Repubblica. Quando si voleva criminalizzare le idee religiose di qualcuno lo si addita come satanista o lo si avvicinava ai comportamenti che il Pubblico Ministero Lucia Musti aveva attribuito ai satanisti senza verificare se, per caso, costoro erano innocenti o se le prove che portava a supporto delle affermazioni che faceva uscire sulla stampa, avessero un qualche fondamento.

Fondamento ne aveva la violenza sui minori ad opera della chiesa cattolica e di quel Biffi che la Procura della Repubblica avrebbe dovuto controllare e indagare per non consentire che in quella provincia i preti stuprassero i bambini. Vedremo le ripercussioni che ciò avrà sui gruppi religiosi diversi.

Un giorno, era il 2000, ma non ricordo il mese o il giorno, gestivo la trasmissione “Magia, Stregoneria e Paganesimo” dai microfoni di Radio Gamma5 spiegando ai radioascoltatori che cos’era la Stregoneria, il Paganesimo e la magia (trovate i 10 anni di trasmissioni radiofoniche al sito:

http://www.federazionepagana.com/radiopagana/ ) quando arrivò in sala radio, trafelato e tremante, con questa fotocopia di un articolo del giornale Il Mattino di Padova in cui un diffamatore di professione tentava di costruire il paradigma fra la mia trasmissione e i satanisti.

Vedi:

Associandoci ai satanisti l'ARIS voleva criminalizzare la Federazione Pagana

L’istigatore all’odio religioso si chiamava Maurizio Antonello. E’ responsabile di atti atroci contro la libertà religiosa in Italia. Un ubriacone, depresso e libidinoso che confezionava accuse gratuite per conto dell’organizzazione criminale ARIS (fu condannata per diffamazione e da quella condanna derivano le norme per il confronto fra religioni diverse) fatti da individui che, millantando di collaborare con la Polizia di Stato, minacciavano e ricattavano i cittadini. Maurizio Antonello, questo delinquente che incitava all’odio sociale, ne farà una più grossa dell’altra finché non trova nulla di meglio che suicidarsi. Vedremo come questo “collaboratore del ministero degli interni” era solo un calunniatore di professione. Di questo farò delle apposite pagine sull’attività di terrorismo quando parlerò specificatamente del Veneto.

Sono gli effetti dell’incitamento al linciaggio da parte della Procura della Repubblica di Bologna e della sua campagna di annientamento dei principi fondamentali della Costituzione attraverso l’attribuzione di reati particolarmente aberranti.

Terrorismo.

Il più sanguinario che questo paese, l’Italia, abbia vissuto.

I capitoli del tema:

Il terrorismo religioso in Italia negli ultimi 20 anni. Prima parte: origine, condizioni e finalita'.

Operazione Bambini di Satana: come si impone l'odio religioso. Il terrorismo religioso in Italia negli ultimi 20 anni. Seconda parte.

Operazione Bambini di Satana: come veniva e viene usato l'odio religioso nella società.

L'ARIS (Associazione Ricerca Informazione Sette) diffama i Testimoni di Geova. Il terrorismo religioso in Italia negli ultimi 20 anni. Terza Parte: la reazione della Corte di Cassazione.

Il terrorismo religioso in Italia negli ultimi 20 anni: l'operazione Nadia Roccia. Come si criminalizza satanismo e paganesimo. Quarta parte

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Il terrorismo in Italia.

Stregoneria e cristianesimo

Marghera, 06 aprile 2013

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell’Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Il terrorismo religioso in Italia

Per terrorismo si intendono atti indiscriminati di devastazione, che in campo religioso sono devastazione della struttura emotiva ottenuti mediante diffamazione, infamazione, incitamento all'aggressione, calunnia, al fine di impedire alle persone di esprimere il proprio pensiero religioso attribuendo ad esse intenzioni diverse di quello che la loro dottrina, la loro ideologia e la loro prassi manifesta. Il terrorismo ha lo scopo di impedire ai cittadini di fruire del dettato Costituzionale, di applicare coerentemente la legge e spinge le persone alla clandestinità imponendo la paura nell'esercizio dei propri sentimenti religiosi.