La civiltà del Veneto in età paleolitica

Storia dei Veneti - Seconda parte

La civiltà veneta in epoca paleolitica

di Claudio Simeoni

Vai all'indice: La civilta' del Veneto e il divenire degli uomini.

 

Quando parliamo di epoca paleolitica, dobbiamo parlare di civiltà Paleolitica. Non esistendo un primitivismo nella storia dell'umanità, non possiamo parlare di un prima o di un dopo rispetto al divenuto e al divenire dell'uomo.

Essendo l'uomo, come tutti gli Esseri della Natura, emerso dal brodo primodiale un miliardo di anni or sono, l'età Paleolitica è un'età molto recente rispetto allo sviluppo dell'Essere Umano.

Nel Paleolitico troviamo le prime tracce dell'attività degli Esseri Umani. Appaiono le lavorazioni degli uomini. Le lavorazioni del legno, della pietra e dell'osso. In quel periodo la pietra viene lavorata per scheggiatura e non per levigazione. Il Paleolitico prende il nome dal greco palaiòs che significa "antico" e Lithos che significa "pietra". In questo periodo l'Homo sapiens è contemporaneo all'uomo di Neanderthal con cui si fonde formando l'uomo europeo.

L'Homo sapiens scompare contemporaneamente all'uomo di Neanderthal. Il loro posto è preso dall'uomo europeo. Se fino ad ieri sembrava che l'Homo Sapiens avesse detronizzato l'uomo di Neanderthal, oggi sappiamo che il 40% dei cromosomi dell'uomo europeo sono un'eredità delluomo di Neanderthal.

L'uomo Veneto, al di là delle emigrazioni dall'est Europa, contiene un'alta percentuale di cromosomi propri dell'uomo di Neanderthal.

Il Paleolitico viene diviso in più periodi: superiore, medio e inferiore. Inoltre, i tre periodi sono suddivisi in vari periodi: il superiore in Magdaleniano, Solutreano e Aurignaciano; il medio in Mousteriano-Levalloisiano; il Paleolitico inferiore in Acheuleano, Chelleano e Clactoniano, e Prechelleano.

Il Paleolitico viene seguito dal Neolitico, caratterizzato dalla levigazione della pietra. Fra il Paleolitico e il Neolitico troviamo un'epoca detta Mesolitico nella quale le due lavorazioni si sovrappongono.

La nostra domanda è questa: in Veneto com'erano diffuse le popolazioni nel Paleolitico?

Sono stati trovati resti di insediamenti umani nel Paleolitico?

Non prendete quanto scrivo per "oro colato", la ricerca palentologa sta facendo passi da gigante e spesso gli studi dei centri di ricerca universitari giungono al grande pubblico con molto ritardo.

Noi che attingiamo dalla stampa divulgativa, di solito, siamo sempre in ritardo di anni.

Per tracciare una mappa mi sono servito del Testo Le Zone Archeologiche del Veneto a cura del Ministero dei Beni del 1987

FONZASO

Area di estrazione della selce per la fabbricazione di utensili nel Paleolitico medio (Musteriano) e paleolitico superiore (Aurigaziano) nonché in età tardo neolitica, eneolitica; presenza di muri a secco di età presumibilmente medioevale riferibili a casette in un unico vano.

Datazione: 100.000-10.000 anni fa ; III millennio a.c.

Sito in località: Campon di Monte Avena (m. 1438)

Adibito a pascolo

ASIAGO

Descrizione: Si tratta dell'unico sito montano attribuibile all'Epigravettiano finale (Paleolitico superiore) rinvenuto in un riparo. Al momento della scoperta il ricchissimo deposito antropico, addossato ad una paretina rocciosa, era sigillato da un cumulo di massi crollato dalla volta. Oltre ad abbondante industria litica è stato rinvenuto un ciottolo di selce recante sul cortice molteplici segni incisi intenzionalmente. La scoperta è avvenuta nel 1958 e nel 1964

Datazione: Da 13.000 a 10.000 anni fa

Posizione: Loc. Buso del Prunno – Riparo "Raffaello Battaglia"

Proprietà: demaniale

Uso adibito: -

CHIAMPO

Descrizione: Testimonianze sporadiche riferibili al paleolitico medio (Musteriano) e al tardo neolitico; resti di abitati nell'età del bronzo medio recente e finale; rare tracce riferibili alla seconda età del ferro. – stratigrafia molto compromessa da scavi non autorizzati

Datazione: 100.000 – 40.000 anni fa; Fine IV millenni a.c.; XV – X sec. a.c.; V – VI sec. a.c.

Posizione: Monte Madarosa

Proprietà: privata

Uso adibito: incolto

LASTEBASSE

Descrizione: Sito all'aperto a frequentazione stagionale che ha restituito un'industria litica riferibile ad un complesso epigravettiano italico tardo (Paleolitico superiore).

Datazione: 15.000 – 10.000 anni dal presente.

Posizione: Bassa val delle Lanze – I fiorentini (m. 1482 s.l.m.)

Proprietà: privata

Uso adibito: pascolo

LONGARE

Descrizione: Grande grotta aprentesi lungo il versante meridionale del monte brosimo che ha restituito abbondanti reperti paletnologi e paleontologici. Le industrie littiche della "sala grande, grande cavità retrostante l'atrio, sono databili al paleolitico medio (Musteriano) e al Paleolitico superiore (Aurignaziano e Gravettiano). Gli scavi effettuati in una nicchia laterale, nella zona atriale, denominata "grottina delle Marmotte" hanno restituito un'industria litica riferibile al Paleolitico superiore (gravettiano) . La natura del deposito antropico nonché la tipologia degli strumenti rinvenuti consentono di affermare che la grotta fu frequentata occasionalmente dall'uomo preistorico assai verosimilmente durante le battute di caccia ai mammiferi di grossa taglia.

Datazione: 80.000 – 20.000 anni dal presente

Posizione: Colli Berici – S. Cassiano – grotta del Broion ( m. 150 s.l.m.)

Proprietà: demaniale

Uso adibito: ---

MOSSANO

Descrizione: I ricchi depositi di questa ampia cavità andarono in parte distrutti a partire dal Medioevo, quando essa fu trasformata in eremo. Nel secolo scorso inoltre, essi furono utilizzati come fertilizzanti. L'esplorazione archeologica ha interessato i depositi posti sia all'imboccatura della grotta sia in un'area antistante ad essa e ha provato che si tratta di un vero e proprio insediamento con officina litica in situ. Gli strumenti litici , ottenuti con tecnica levallois e di ridotte dimensioni, sono riferiti ad un aspetto locale del Musteriano (Paleolitico medio). pochi manufatti, rinvenuti nella parte superiore del deposito formatosi all'imbocco della grotta, ne attestano la frequentazione anche durante il Paleolitico superiore.

Datazione: 80.000 – 35.000 al presente

Posizione: Colli Berici – grotta maggiore S. Bernardino ( m, 135 s.l.m.)

Proprietà: demaniale

Uso adibito: ---

MOSSANO

Descrizione: Piccola cavità aprentesi sul versante sud-orientale dei colli a poca distanza dalla grotta maggiore di s. Bernardino. Nello scavo del 1964 fu messo in luce un ricco deposito con fauna pleistocenica ed industria litica, tipologicamente omogenea che pare riferibile (nonostante il numero limitati di manufatti) ad un complesso finale del Paleolitico medio, caratterizzato da una forte percentuale di strumenti a ritocco erto. Sul piano cronologico il deposito trova alcuni punti di riferimento nella serie di grotte del Broion, pure sui colli Berici, e della grotta A di Veia, sui monti Lessini.

Datazione: 80.000 – 35.000 anni fa

Posizione: Colli Berici – grotta minore di S. Bernardino

Proprietà: demaniale

Uso adibito: ---

MOSSANO

Descrizione: La grotta aprentesi sulla parte alta del versante orientale, consta di tre cavità. L'esplorazione archeologica, condotta dove i depositi non erano stati ancora rimossi, ha interessato la "sala terminale" cioè la cavità più interna e una nicchia laterale detta "grottina azzurra". L'industria litica è riferibile al Paleolitico superiore e, specificatamente in successione cronologica, all'Aurignaziano, al Gravettiano, all'Epigravettiano italico antico (unica testimonianza della presenza dell'uomo nell'area padana intorno a 18.000 anni dal presente) e dell'Epigravettiano italico recente. La grotta era utilizzata dai cacciatori quale ricovero temporaneo durante le battute di caccia per lo più a mammiferi di grossa taglia. Gli strumenti sono riferibili prevalentemente ad armature. la grotta fu frequentata anche durante il Mesolitico e l'Eneolitico.

Datazione: 40.000 – 10.000 anni dal presente; VIII – III millennio a.c.

Posizione: Colli Berici – grotta di Paina (m. 345 s.l.m.)

Proprietà: demaniale

Uso adibito: ---

NANTO

Descrizione: La grotta di apre su un versante del Monte Alto, non molto distante dalla grotta di Paiana. I depositi si conservano in una grande nicchia nella parte più interna della cavità ed hanno restituito un'industria litica riferibile alla fase antica dell'Epigravettiano italico (Paleolitico superiore). La grotta fu usata come riparo temporaneo durante le battute di caccia specialmente all'orso delle caverne di cui sono stati rinvenuti abbondantissimi resti osteologici. La parte alta del deposito contiene manufatti di età oloceanica.

Datazione: 20.000 – 15.000 anni dal presente.

Posizione: Colli Berici – Covolo fortificato di Trene (m. 360 s.l.m.)

Proprietà: demaniale

Uso adibito: ---

ROANA

Descrizione: il deposito ha restituito industria litica riferibile al paleolitico medio ( Musteriano) e resti paleontologici di Ursus spelaeus, Marmota marmota e Capra ibex.

Datazione: 80.000 – 35.000 anni dal presente

Posizione: Valle del Ghelpach – Cava degli orsi

Proprietà: demaniale

Uso adibito: ---

ROANA

Descrizione: La parziale esplorazione del deposito ne consente una datazione generica al Paleolitico medio.

Datazione: 80.000 – 35.000 anni dal presente

Posizione: Valle del Ghelpalch – grotta Obar de Leute (m. 900 s.l.m.)

Proprietà: demaniale

Uso adibito: ---

DOLCE'

Descrizione: grande riparo sottoroccia con vari livelli di occupazione da parte dell'uomo. La zona doveva trovarsi ai margini di un lago che occupava la parte meridionale della Val d'Adige

Datazione: Paleolitico e Mesolitico

Posizione: Riparo Soman

Proprietà: privata

Uso adibito: ---

GREZZANA

Descrizione: Riparo sottoroccia in cui sono stati trovati una sepoltura e alcuni resti abitativi. Dal punto di vista cronologico e culturale i depositi contengono una sequenza completa delle varie fasi del Musteriano e dell'Epigravettiano. Notevoli sono alcuni ciottoli con delle figure incise. – lo scavo è aperto (1987)

Datazione: Paleolitico medio e superiore

Posizione: Riparo Tagliente

Proprietà: privata

Uso adibito: ---

RONCA' – S. GIOVANNI ILARIONE (ARZIGNANO – CHIAMPO)

Descrizione: Testimonianze del paleolitico medio (Musteriano) , dell'età del bronzo medio recente e finale, della seconda età del ferro.

Datazione: 1.000.000 – 40.000 (ma? per me è scappato uno zero! può essere?); XV – VIII sec. a.c.; VI – V sec. a.c.;

Posizione: loc. Monte Calvarina

Proprietà: privata e Ministero della Difesa

Uso adibito: militare e boschivo

S. AMBROGIO DI VALPOLICELLA

Descrizione: Stazione all'aperto del Paleolitico inferiore e medio. I materiali appartengono al Musteriano. E' significativo il ritrovamento di un frontale umano.

Datazione: Paleolitico

Posizione: Loc. Ca' Verde

Proprietà: privata

Uso adibito: incolto

SANT'ANNA D'ALFAEDO

Descrizione: grande arco naturale, con grotte in cui sono state trovate tracce di stazioni paleolitiche e neolitiche. In un riparo sono state trovate tracce di una incisione attribuibile al Paleolitico superiore

Datazione: Paleolitico e Neolitico

Posizione: Loc. Ponte di Veia

Proprietà: privata

Uso adibito: ---

Queste quindici località stanno a dimostrare la grande diffusione dell'Essere Umano nell'età Paleolitica in Veneto.

Una presenza umana nel periodo Paleolitico che condurrà il Veneto nella cultura Neolitica. Molti insediamenti databili nell'età Paleolitica sono occupati anche nell'età Mesolitica e Neolitica riversando la cultura forgiata nel Paleolitico nella nuova era.

E' da notare che la cultura Paleolitica non è limitata ad una zona, ma attraversa la Francia, la Spagna, l'Inghilterra e in generale l'intera Europa. E' facile pensare che ci fossero delle comunicazioni piuttosto frequenti.

Nel periodo Aurignaciano vennero scolpite una serie di statuette femminili. Tutte queste figure hanno tratti comuni. Gli artisti del Paleolitico Aurignaciano hanno scolpito statuette raffiguranti donne. Probabilmente le donne della loro società. Mostrano delle caratteristiche comuni. I grandi seni, le natiche sporgenti, gambe sottili, qualcuna incinta. Sono state definite steatopighiche. Qualcuno ha ipotizzato un culto femminile, ma si tratta di fantasia. Alcune statuette sono state trovate anche in Italia, nel modenese e nell'Emilia Romagna, in Austria e in Russia.

Vedremo come a Vicofertile, in provincia di Parma è stata, invece, rinvenuta una statuetta simile datata attorno al 5000 a.c., cioè in pieno periodo Neolitico. La statuetta stessa rappresenta una continuità culturale e sociale della cultura Paleolitica che si riversa nel Neolitico.

Riuscire a far comprendere l'importanza della cultura degli Esseri Umani che vissero nel Paleolitico e come questa cultura sia un sostrato fondamentale delle culture umane è un'impresa quasi impossibile fintanto che le persone sono educate a considerare con disprezzo e sufficienza chi le ha precedute in un delirio di onnipotenza che impedisce loro di intravedere tutte le possibilità che avrebbero potuto manifestarsi e individuare i motivi per i quali quelle realtà possibili non si sono realizzate.

Marghera 22.07.2008

Presentazione storia del veneto.

Marghera, 15 luglio 2012

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

La storia dei popoli antichi

La storia dei popoli antichi, letta dalla Stregoneria, non è la storia che si legge sui libri. La Stregoneria legge la storia come un processo di trasformazione e di divenire dell'uomo. Questa storia è scritta nella struttura psichica ed emotiva dell'uomo. I libri possono solo interpretare degli aspetti formali e, spesso, solo quegli aspetti che sono funzionali al controllo delle persone.