La sindrome della "mano anarchica"

I principi della Stregoneria e della Religione Pagana

di Claudio Simeoni

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L'idea della "verità" imposta all'infanzia è il terreno di coltura di tutte le malattie psico-fisiche al di là che agenti esterni o ambientali intervengano per scatenarle facendole passare dalla potenza all'atto della loro manifestazione.

La malattia, la fonte del disagio individuale nella società, è costruita dai modelli di verità aprioristicamente imposti all'infanzia e ai quali la società chiede al neonato e al bambino di adeguarsi.

Le risposte sono adattamenti soggettivi che, quando debilitano l'individuo rispetto ai modelli sociali richiesti, vengono definite "malattie".

Il quotidiano La Repubblica nel suo supplemento Salute del 13.09.2001 riporta un articolo dal titolo "La mano anarchica" e la doppia coscienza". Dice l'articolo:

"Quando la mano sinistra non sa cosa fa la destra: ecco i misteri del nostro cervello che potrebbero essere svelati dallo studio di una sindrome incurabile e rarissima. Provate ad immaginare di avere una mano che, del tutto indipendente dalla vostra volontà, compia movimenti ed azioni complesse che voi non potete in alcun modo controllare né arrestare. Praticamente inermi, assistete allo svolgersi di gesti che non avete alcuna intenzione di fare, che vi imbarazzano per la loro impulsività o disinibizione o magari perché sono esattamente quello che mai avresti voluto fare. Si tratta della sindrome della "mano anarchica"...."

L'articolo poi prosegue elencando la casistica mondiale riconosciuta e un caso specifico affermando che questa sindrome si presenta in seguito

"a un danno neurologico acuto, infarto o aneurisma. Normalmente i soggetti cercano di contrastare questi gesti non voluti con l'altra mano, quella obbediente alla loro volontà cosciente, dando così luogo ad un conflitto che dall'esterno può anche apparire grottesco, ma che in realtà per chi lo vive in prima persone è assolutamente terrificante."

L'articolo presenta delle conclusioni che vanno prese in considerazione:

"Nel caso di una lesione a carico del sistema mesiale, la prevalenza del sistema laterale condurrebbe al manifestarsi di movimenti incontrollabili in risposta a stimoli ambientali, cioè al fenomeno della Mano Anarchica". Si tratta di un disturbo che va studiato per comprendere alcune funzioni del cervello. Alcuni ricercatori sono arrivati ad ipotizzare addirittura l'esistenza di una doppia coscienza, una regolata dall'emisfero sinistro, più aderente alla coscienza verbalizzante, l'altra – appannaggio dell'emisfero destro, che non dispone del linguaggio – più nascosta ma altrettanto assertiva, una volta liberata dalla dominanza della prima: solo in virtù del corpo calloso queste due indipendenti sfere di coscienza, ciascuna con la propria personalità, preferenze e memorie, potrebbero integrarsi nel cervello normale."

L'ipotesi che viene fatta, della manifestazione della sindrome, è che questa sia una risposta legata al monoteismo e al cristianesimo il quale, considerando l'Essere Umano creato ad immagine e somiglianza del dio padrone, non considera l'esistenza di uno sconosciuto nel quale l'Essere Umano costruisce sé stesso mediante delle relazioni che, magari, non giungono alla coscienza razionale. La coscienza razionale altro non sarebbe che il tentativo di separare l'individuo da sé stesso e di stabilire un controllo sulla sua percezione e sulle sue relazioni nel mondo.

La ragione, il verbo, altro non è che la capacità dell'Essere Umano di descrivere quanto lo circonda ignorando e nascondendo quanto non è in grado di descrivere.

Solo che la descrizione è limitativa dell'Essere Umano, della sua conoscenza e della sua percezione dei fenomeni del mondo. La ragione è una sorta di "segmento di coscienza". Uno dei tanti frammenti della coscienza esistenziale dell'uomo. Una frazione delle possibilità con cui l'Essere Umano si presenta nella vita.

Le reali possibilità dell'Essere Umano non sono gestibili come manifestazione della sua verità, cioè del descrivere l'intero mondo fenomenologico percepibile, in quanto, la percezione della totalità fenomenologica del mondo, bloccherebbe la funzione della ragione di mettere ordine nei fenomeni (circoscrivendoli come numero e come qualità) e di condurre l'azione dell'Essere Umano in quei fenomeni. La ragione, a forza di descrivereil mondo, fa prigioniero l'Essere Umano nella quantità e qualità di fenomeni che circoscrive potendoli descrivere. Limita la capacità del soggetto di percepire i fenomeni circoscrivendoli all'interno di un ambito ristretto nel quale l'Essere Umano è costretto a descrivere e limitare il mondo dando, alla quotidianità, risposte razionalmente preconfezionate alle sollecitazioni che dal mondo giungono verso di lui.

Il Paganesimo Politeista, a differenza del monoteismo, afferma che l'immenso che ci circonda è infinitamente più grande del descritto della ragione. Il percorso di Stregoneria che stiamo illustrando attraverso il Crogiolo dello Stregone ha il compito di attrezzare l'individuo per affrontare l'immenso che lo circonda. Per affrontare l'immenso che ci circonda dobbiamo organizzare noi stessi. L'organizzazione di sé stessi non è soltanto un'organizzazione psichica, ma quest'organizzazione psichica si manifesta nella fisicità dell'individuo attraverso la ricostruzione di diverse connessioni cerebrali il cui compito è, stando alla formulazione dell'articolo, l'emergere di una nuova coscienza e di un diverso modo di reagire e rapportarsi agli stimoli che dal mondo giungono verso di noi.

Il problema per i ricercatori è quello di staccarsi dalla concezione monoteista quale guida delle loro indagini. Infatti l'Essere Umano è un soggetto in formazione, in costruzione: non è l'immagine di una verità. Questa costruzione è arte di ampliamento della Coscienza di Sé dell'Essere Umano nell'oggettività, nel mondo in cui è nato, che percepisce e per come lo percepisce e in cui agisce.

Il fatto che l'Essere Umano abbia delle capacità che la ragione limita per assumere il controllo della vita dell'Essere Umano è cosa del tutto nota in Stregoneria come è noto (ed è l'arte della Stregoneria) il mezzo attraverso il quale l'Essere Umano forza i limiti della ragione ed accede a questo secondo (che poi sarebbe il primario dal quale la Ragione è derivata) livello di Coscienza e interpretazione dei fenomeni che dall'ambiente giungono a lui.

Per accedere a questo tipo di coscienza e servirsi delle sue capacità di percepire fenomeni diversi o in forma diversa e usare metodi di giudizio diversi dai quali far derivare la propria azione (di cui la "mano anarchica" è solo un'espressione limitata ed indicativa) è necessaria la disciplina che il soggetto impone a sé stesso e al proprio modo di considerare e rapportarsi col mondo. La differenza fra l'accedere alla parte interna del cervello attraverso forme accidentali come danni neurologici, infarti o aneurismi o l'accedere alla parte interna del cervello attraverso l'autodisciplina del soggetto sta nella capacità del soggetto di mettere al proprio servizio quel nuovo strumento o essere travolto da esso. L'autodisciplina, che l'Apprendista Stregone impone a sé stesso per accedere alla parte interna del cervello, modifica la struttura sinapsica progressivamente, un po' alla volta, e l'afflusso di nuovi dati alla ragione e il nuovo modo di affrontare la quotidianità viene immesso nella ragione o accettato da questa in quanto funzionale alla propria sopravvivenza. Quando l'accedere alla parte interna del cervello avviene per effetti accidentali o per malattie l'accesso è subitaneo. Non c'è un processo di adattamento del soggetto ai nuovi fenomeni e costui viene travolto. La subitaneità non ha consentito all'individuo di adattare sé stesso e di preparare la ragione a questa nuova situazione. La ragione non è in grado di adattarsi al nuovo e di porsi al suo servizio usando le nuove informazioni: impazzisce! Quante di queste persone sono state scambiate per indemoniati!

La Stregoneria, attraverso l'applicazione del Crogiolo dello Stregone, porta l'Essere Umano a vivere per sfida. Cioè a manifestare le proprie tensioni emozionali in tutte le situazioni che quotidianamente incontra. Questa manifestazione soggettiva di volontà finalizzata al raggiungimento di obiettivi praticata quotidianamente porta alla modificazione dell'individuo che costringe la propria ragione ad aprirsi all'intuizione che dalla parte interna del cervello tende ad affluire ad essa. Questa modificazione del giudizio, funzionale all'azione per il raggiungimento di obiettivi, praticati sistematicamente, porta l'individuo a modificarsi sia dal punto di vista del giudizio, sia come guarda il mondo, sia nelle sue espressioni fisiche che psichiche: fino a costruire nuovi e diversi collegamenti sinapsici!

E' vero che degli DEI possiamo parlare solo attraverso la verbalizzazione della ragione ed è vero che gli DEI si manifestano nel nostro quotidiano con rappresentazione di sé stessi negli oggetti che agiscono, ma è altrettanto vero che la percezione degli DEI in sé stessi si ha con la parte profonda della nostra Coscienza e del nostro cervello dove forma e descrizione svaniscono e i fenomeni vengono percepiti come si manifestano e non come appare alla ragione la loro manifestazione (ci sono dei gradi che vanno oltre, ma per ora questo va bene!).

In realtà la parte interna del cervello è relazione diretta fra fenomeno percepito, tensione esterna quale fenomeno che spinge all'azione e l'azione come risposta alla relazione dialettica di stimoli interno-esterno. La mancata verbalizzazione di ciò che da dentro di noi produce l'azione è considerata pazzia soltanto se le azioni manifestate non trovano un corrispondente nella ragione e non sono funzionali allo sviluppo delle relazioni sociali. Dove la ragione è in grado di spiegare le azioni che vengono espresse partendo da intuizioni a lei estranee soltanto se è stata addestrata dal soggetto a sospendere il giudizio e ad attendere, per l'emissione del giudizio, gli effetti che l'azione ha prodotto nell'oggettività in cui si è espressa. Solo in quel momento la ragione è al servizio dell'Essere Umano e l'Essere Umano ha messo al proprio servizio l'intuizione che si esprime nella quotidianità attraverso l'azione. Questo esprimersi dell'intuizione, che giunge dalla parte interna del cervello e che si manifesta attraverso l'azione del soggetto, diventa funzionale solo se il soggetto è AUTODISCIPLINATO; cioè ha un'esatta relazione fra stimoli che da dentro di lui spingono, oggettività nella quale agisce e Intento da raggiungere.

Nella pratica del Crogiolo dello Stregone nell'oggettività si ha il "plasmare dell'Energia vitale dell'Individuo" che attraverso le tensioni e le sfide nell'oggettività costruisce e alimenta il CORPO LUMINOSO! Il corpo luminoso del soggetto, quando inizia a diventare sufficientemente forte, inizia a costruire la propria consapevolezza nella parte profonda del cervello e delle sensazioni e legge e interpreta in modo diverso il mondo. Queste interpretazioni e le esigenze dell'azione si trasferiscono alle tensioni del soggetto che è portato ad agire nell'oggettività in cui vive. L'autodisciplina del soggetto armonizza le tensioni di crescita del corpo luminoso con le necessità di descrizione della ragione.

QUESTA E' L'ARTE DELLA STREGONERIA! La ricerca scientifica, col proprio linguaggio, altro non può fare che riconoscere la validità delle preposizioni della Stregoneria solo che deve cambiare l'apriori col quale la scienza guarda il mondo. Deve abbandonare i concetti monoteisti per assumere i concetti politeisti quando deve trovare spiegazioni di fenomeni relativi all'Essere Umano.

Ancora una volta i concetti fondamentali della Stregoneria vengono rilevati dalla ricerca scientifica che trova i suoi limiti proprio nel suo pensiero apriori: nelle sue basi monoteiste.

Nel dibattito di venerdì 21 a proposito dell'Arte dell'Agguato esamineremo gli elementi dell'Arte e come gli elementi dell'arte portano l'Essere Umano a vivere per sfida e costruire il proprio corpo luminoso.

Marghera 16.09.2001

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