La depressione come risposta alla
superpercezione della realtà

La depressione è una malattia indotta dall'educazione cristiana

di Claudio Simeoni

Il Giudizio di Necessità è quel giudizio emesso dal nostro cervello e dal nostro corpo in base alla selezione della quantità e della qualità dei fenomeni che percepisce in relazione ad un problema che si manifesta. Il Giudizio di Necessità è una pratica costante del nostro vivere. Mentre gli Stregoni sono consapevoli che ogni giudizio razionale è un Giudizio di Necessità in quanto il soggetto, ogni soggetto, non può comprendere la realtà dell'esistente, ma è compreso nella realtà esistente, le persone qualunque, educate cristianamente, si ritengono create ad immagine e somiglianza di un dio padrone e pretendono di comprendere la realtà in cui vivono. Quando alla loro coscienza giunge la consapevolezza che la realtà è troppo immensa per essere compresa. Fanno come Semele che ha voluto vedere Zeus per quello che era e non solo per quello che appariva. Il cervello va in depressione. Il loro corpo va in depressione. La complessità del reale che intuiscono sconcerta la loro capacità di governare e controllare le connessioni dei fenomeni del mondo e, questo loro costruirsi l'idea dell'onnipotenza, ha finito per non costruire gli strumenti che avrebbero consentito loro di nuotare in un mondo di fenomeni senza doverli governare.

Il cervello del depresso è un cervello paralizzato nell'agire e subissato da percezioni di un mondo che non è in grado di governare. L'immenso della percezione si presenta alla coscienza del soggetto. Un soggetto che non è attrezzato per nuotare nella complessità che intuisce e in cui la sua onnipotenza del controllo rimane annichilita. Un cervello iperconnesso al mondo ma incapace di organizzare il mondo dell'apparenza e dell'illusione perché la sua percezione gli fa intravvedere un oltre che la sua ragione nega.

Noi tutti viviamo in un'illusione di una realtà descritta. Alcuni di noi si attrezzano educazionalmente meglio di altri per affrontare i fenomeni, altri vivono nell'illusione dell'onnipotenza e non appena la loro percezione del reale si allarga cadono in depressione. Quando lo sconosciuto svela una realtà, sia pur ancora illusoria, diversa dall'illusione della descrizione del mondo sulla quale l'individuo ha organizzato la sua vita, l'individuo crolla.

Riporto la notizia della ricerca dal sito ANSA:

Cervello depressi e' iperattivo

Studio ''fotografa'' iperconnettivita' reti cervello depresso

28 febbraio 2012

(ANSA) - ROMA, 28 FEB - Il 'cervello depresso' e' in realta' iperattivo e iperconnesso ed e' per questo che la depressione si associa ad altri sintomi quali ansia o disturbi del sonno. Lo rivela Andrew Leuchter, psichiatra dell'universita' di Los Angeles su PLoS One. Le risonanze magnetiche hanno mostrato che ad essere anomale sono le reti neurali formate dalle fitte connessioni tra aree. Una delle zone piu' anomale e' la corteccia prefrontale, coinvolta nella regolazione dell'umore e nella risoluzione dei problemi.

Tratto da:

http://www.ansa.it/scienza/2012/02/28/

Dal momento che la percezione del mondo oltre l'illusione formale dell'individuo è un adattamento soggettivo dell'individuo nelle sue relazioni con il mondo, la responsabilità dello stato depressivo che induce l'incapacità dell'individuo di agire nel mondo è prodotto dall'educazione cristiana che, imponendo dei modelli formali con i quali l'individuo è costretto a formare la sua descrizione del mondo, di fatto, tende ad ingabbiare in quei modelli assoluti la capacità di giudizio del singolo individuo. Una volta che la percezione soggettiva viene a variare con l'arrivo di nuove idee e di nuove percezioni della realtà che non possono essere comprese nei modelli cristiani educazionalmente imposti, ne segue la depressione come risposta del corpo e del cervello che esprimono incapacità d'azione fra una realtà percepita in maniera diversa e le costrizioni dei modelli cristiani che controllano e ingabbiano la capacità d'azione dell'individuo.

La depressione è una malattia psichiatrica indotta dall'educazione cristiana, ebrea e musulmana in un ambiente che richiede dall'individuo una capacità di interazione fuori dagli schemi e dai modelli di quelle religioni.

 

Indice del fuoco

Il fuoco brucia nello spirito degli uomini che abitano il mondo

Marghera, 29 febbraio 2012

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Il fuoco e il rito Pagano

I riti religiosi che ci trasformano sono le nostre azioni. Le azioni che noi facciamo in risposta ai problemi che incontriamo nel mondo in cui viviamo. Il nostro dovere è capire i riti che alimentano il fuoco della vita nella società in cui viviamo.