L'APPRENDISTA STREGONE ELABORA LA VIA ALLA CONOSCENZA CHE PORTA AL PAGANESIMO POLITEISTA.

IL CROGIOLO DELLO STREGONE



13^ parte

Claudio Simeoni



SOGNARE;

CHIAMARE LE COSE COL LORO VERO NOME!

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In questa trasmissione continuo il Crogiolo dello Stregone mettendovi due elementi insieme. Sono due elementi del tutto distinti che però agiscono in relazione stretta sulla trasformazione dell'individuo e non possono essere separati: chiamare le cose col loro vero nome e il sognare.

La pratica del sognare altro non è che l'esercizio di porre l'attenzione all'interno del sogno. Mentre sogniamo la ragione e la descrizione del mondo attraverso la quale affrontiamo la vita quotidiana tacciono. O meglio, fanno affiorare quanto emerge dalla parte più antica del cervello, i bisogni sopiti, le tensioni nascoste e soffocate. Queste affiorano anche se ammantate e rivestite dalla descrizione dell'individuo. Affiorano al nostro pensiero le immagini e le combinazioni più assurde. Il sogno ha la funzione di rivitalizzare il campo energetico dell'individuo oppresso dagli affanni della vita quotidiana. Il sogno tenta di ripristinare quanto la delusione, le fatiche e le pene nel quotidiano danneggiano. Il sogno è un campo d'azione dell'individuo nel quale la ragione non ha il dominio, ma funge solo da mediatore. In quel campo emergono i sensi e le percezioni che normalmente vengono fatte tacere dalla ragione. In quel campo inizia a muovere i primi passi il corpo luminoso facendo sentire le proprie tensioni e tentando di farle affiorare alla ragione. In quel campo gli assurdi dell'intuizione si trasformano in illusione e desiderio represso manifestando sé stessi alla ragione: la ragione rappresenta sé stessa mediante l'assurdo all'intuizione che la percepisce! Quest'assurdo si può concretizzare come in quella persona che un paio di giorni fa circa (oggi è il 30.10.01) viene arrestata perché ha più volte lanciato l'allarme di un possibile attentato a Wojtyla. Interrogata dagli inquirenti ha dichiarato di averlo sognato! Questo è un esempio della rappresentazione dell'assurdo della ragione nei confronti dell'intuizione che tenta di emergere. Se avesse imparato a chiamare le cose col loro vero nome avrebbe compreso come in quel momento stava proiettando sul suo intuire le aspettative e i desideri di onnipotenza della sua ragione: lei onnipotente, salvatrice di Wojtyla come espressione della propria impotenza ad affrontare la vita quotidiana. Avrebbe compreso come qualche cosa dentro di lei stava effettivamente affiorando e come la ragione le imponeva la sua interpretazione per impedirle di rendersi consapevole che quello era un campo d'azione in cui quella persona doveva agire. Il sogno rivitalizza il campo di energia dell'individuo, scarica le tensioni quotidiane e ristora la sua psiche quando questa non è prigioniera delle fobie della ragione.

Proprio per il fatto che il sogno rivitalizza il campo energetico dell'individuo questi può aprirsi e rendere accettabile alla ragione la percezione del corpo luminoso in formazione. In altre parole il sogno permette al corpo luminoso di esprimere il suo punto di vista nei riguardi della vita di tutti i giorni. Può immettere nella ragione le sue percezioni, le sue aspettative, le sue intuizioni.

Dal momento che l'uso dei sensi da parte del corpo luminoso è diverso dall'uso dei sensi della ragione, possono affiorare cose nuove, intuizioni nuove, nuovi metodi di percezione specialmente se l'individuo nella vita quotidiana vive usando la propria volontà, le proprie determinazioni e praticando l'intento. La ragione, alemno agli inizi di chi pratica il sognare, oppone le paure e le illusioni delle proprie fobie. L'individuo blocca l'azione della ragione con l'autodisciplina, impone cioè alla ragione di accettare l'assurdo che emerge e blocca l'assurdo della ragione attraverso l'uso del bastone dello Stregone: Sospensione del Giudizio e Sospensione del Dialogo Interno.

Il corpo luminoso incide sulla formazione dell'intento e sulla formazione del giudizio dell'individuo soltanto quando l'individuo sospende il giudizio nei riguardi di quanto non capisce o di quanto non riesce a determinare.

Personalmente considero, oltre a tutto il resto, il sognare come un mezzo per affinare il modo col quale affronto il mondo quotidiano e per permettere al corpo luminoso in formazione di esprimersi. Personalmente considero la manifestazione della volontà per costruire il sognare un modo con cui fissare il vivere Strategicamente dell'individuo dalla sua espressione nella vita quotidiana all'emotività e all'intuizione profonda dell'individuo. Un fissarsi che si trasforma in una sollecitazione da parte della ragione affinché l'intuizione emerga e l'aiuti nelle sue scelte e nelle sue strategie. Personalmente considero il sognare un campo d'azione in cui si forma l'Apprendista Stregone. La psicanalisi considera il sogno elemento rivelatore delle turbe e delle fobie della ragione: la psicanalisi analizza le manifestazioni dell'inconscio che la ragione vorrebbe reprimere.Tuttavia ci sono delle persone che fanno del sognare uno dei momenti creativi della propria esistenza.

Come si pratica il sognare?

Costringendo la ragione a riconoscere che in quel momento si sta sognando. Quando io sogno devo trasmettere il messaggio alla ragione e dire: "Questo è un sogno!" per prendere atto di questo devo alzare le mani davanti agli occhi e guardarle.

Una pratica precedente al guardarsi le mani (che è stata introdotta da Castaneda) era quella di guardarsi il sesso, ma è una pratica che porta spesso all'ossessione anche se il sesso e la sua pratica è uno dei fini della nostra esistenza (la riproduzione della specie attraverso la soddisfazione di un bisogno-piacere fondamentale).

Tecnicamente la pratica del sognare consiste nell'impartirci l'ordine prima di dormire cercando di formare l'immagini delle mani e sospendendo il dialogo interno. Una volta trovate le mani nel sogno si continua seguendo i propri istinti e le proprie predilezioni. Il sognare diventa più vivo, diventa importante. Ci si accorge che si può viaggiare nei sogni ed è bene coltivare il sognare per immergersi in mondi strani e per viaggiare volando. Quando si vola e si sente il vento allora si sta diventando come Streghe e Stregoni che volano sul bastone di nocciolo o sulle scope o che si librano nell'infinito come novelli superman. Praticando il sognare si impara la consapevolezza della diversità dal mondo quotidiano. Si impara che non si deve camminare, ma si deve volare. Si impara che non si può mangiare, ma si può assorbire. Si impara che non è necessario aprire le porte, ma si può attraversare i muri. Si impara che per andare in un posto non è necessario acquistare il biglietto del treno, ma è sufficiente pensarlo.

In quel momento la ragione lascia uno spazio per esprimersi al corpo luminoso. Quest'espressione apparterrà sempre alle caratteristiche dell'Essere Umano specifico. Accentuerà delle caratteristiche caratteriali e ne attenuerà altre. Il sognare plasmerà l'individuo in funzione dei suoi stessi intenti.

E' importante che l'individuo abbia introdotto nel Crogiolo il chiamare le cose col loro vero nome. Chiamare le cose col loro vero nome significa tendere a cogliere l'essenza o la noumenia della cosa, il suo intimo significato. Pertanto la sua funzione nell'insieme in cui si esprime. Chiamare le cose col loro vero nome, all'interno del sognare, significa separare il mondo del sogno e le sue caratteristiche dal mondo quotidiano della ragione per non perdersi nell'uno o nell'altro né per confondere l'uno con l'altro! Provate a vedere cosa succede a saltare dal decimo piano di un palazzo nella vita di tutti i giorni e vedete cosa succede! Provate voi a trovarvi in bilico al decimo piano di un palazzo nel sognare e non capire che state sognando: sapete cosa sono gli attacchi di panico? Chiamare le cose col loro vero nome significa imparare a riconoscere il mondo in cui si agisce e imparare le specificità dell'agire!

Chiamare le cose col loro vero nome significa agire senza ingannarsi. Non ingannarsi significa sapere, sia nel quotidiano che nel sogno, cosa sia quella cosa e quale sia la sua funzione o il suo ruolo rispetto al nostro sogno o al nostro reale quotidiano. Chiamare le cose col loro vero nome ci impedisce di mediare sottomettendoci all'inganno. Noi Pagani affermiamo che il Gesù come descritto dai cristiani sia solo un truffatore. Questo per noi significa chiamare le cose col loro vero nome e questo ci impedisce di mediare accettando per vera o per possibile sia la truffa che aspetti di essa. Ci impedisce di sottometterci al macellaio di Sodoma e Gomorra. Quelle persone che dicono che in fondo Gesù era buono ma sono i preti cattivi o quelle persone che costruiscono una propria descrizione di un Gesù come esse s'immaginano altro non fanno che sfuggire al chiamare le cose col loro vero nome e si preparano ad essere truffate attraverso un'altra via. Essere truffate per un'altra via significa attendere di essere sottomesse e distrutte con trucchi diversi o con un'altra costruzione di pensiero dove un truffatore come Gesù viene fatto passare per profeta! Queste persone mancano di coraggio e di capacità di prendere nelle loro mani il proprio divenire: non saranno mai in grado di chiamare le cose col loro vero nome se non dopo imprese titaniche.

Per queste persone il sogno sarà sempre autoinganno. Elementi allucinatori o fobici in cui affioreranno le loro paure e il loro autoinganno. Il sogno non si trasformerà mai in sognare.

Queste persone se sognassero di pagare un conto con una banconota da centocinquantamila lire non riuscirebbero a cogliere l'incongruenza della situazione. Magari si lamenterebbero nel sogno per le troppe tasse. Non saranno mai in grado di alzare le mani per guardarsele e librarsi nell'infinito.

La vita di tutti i giorni e il sognare sono in stretta relazione. Se per costruire il proprio futuro si deve agire su entrambi i fronti la vittoria della consapevolezza nel sogno di ripercuote nella vita di tutti i giorni e i risultati della soddisfazione dell'intento nella vita di tutti i giorni favoriscono lo sviluppo del sognare.

Agitare il proprio Crogiolo nel sogno quando nella vita di tutti i giorni si è impotenti all'azione e mescolarli su entrambi quando nella vita di tutti i giorni si può esercitare il proprio intento.

Ricordo che il Crogiolo dello Stregone si può descrivere ma non si può imporre. Per essere costruito e mescolato sono necessarie le scelte soggettive dell'individuo. Sono le scelte soggettive che portano l'individuo a mescolare nel proprio Crogiolo trasformando il piombo del grigiore della vita quotidiana nell'oro del cammino che porta a costruire il proprio corpo luminoso. Noi possiamo soltanto descrivere gli elementi e la ci fermiamo.

C'è ancora un elemento da introdurre nel Crogiolo ed è: palpare il mondo.

Quest'elemento sarà l'argomento della prossima trasmissione sul Crogiolo dello Stregone.

Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo

P.le Parmesan, 8

30175 Marghera – Venezia

tel. 041933185

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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IL CROGIOLO DELLO STREGONE IN LINGUA INGLESE

THE SORCERER'S CRUCIBLE – ENGLISH VERSION