La via occidentale alla Consapevolezza!

IL CROGIOLO DELLO STREGONE NASCE DA UN'ESIGENZA DEI RADIOASCOLTATORI DI RADIO GAMMA 5 DI DEFINIRE COSA FARE PER INTRAPRENDERE UNA VIA ALLA STREGONERIA E RICOSTRUIRE IL PAGANESIMO POLITEISTA.

VIENE PRESENTATO TRASMISSIONE DOPO TRASMISSIONE E NE RISULTA UN PICCOLO FASCICOLO DI CIRCA 100.000 CARATTERI CON IL SUNTO DEGLI ELEMENTI COSTITUENTI UNA VIA ALLA STREGONERIA E ALLA RICOSTRUZIONE DEL PAGANESIMO POLITEISTA.

INDICE:


PREMESSA

SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO

SCETTICISMO

SOSPENSIONE DEL DIALOGO INTERNO questi tre elementi formano il bastone dello Stregone.

derivato IL GIUDIZIO DI NECESSITA'

ATTENZIONE relativa ai sensi

INTENTO

SAPERE come CHIEDERSI IL PERCHE' DELLE COSE

FOLLIA CONTROLLATA

ASCOLTARE IL MONDO ATTORNO A NOI

TOGLIERCI DAL CENTRO DEL MONDO

AGGUATO

VIVERE CON VOLONTA' E DETERMINAZIONE:

significato di VIVERE PER SFIDA!

MEDITAZIONE CONTEMPLAZIONE E "PREGHIERA"

CORRENTI VEGETATIVE

IL SOGNARE

CHIAMARE LE COSE COL LORO VERO NOME

PALPARE IL MONDO



PREMESSA


Il Crogiolo dello Stregone è la prima parte di un percorso che definisce il CHE FARE dell'Essere Umano all'interno della Stregoneria e del Paganesimo Politeista.

Il LIBRO DELL'ANTICRISTO inquadra e definisce i principi generali della Stregoneria e pone le basi per la definizione del Paganesimo Politeista; il GESU' DI NAZARETH: L'INFAMIA UMANA va a descrivere la radice del male individuandola nella fonte originale del cristianesimo e del cattolicesimo; il SENTIERO D'ORO definisce la qualità delle immagini del Paganesimo Politeista e come queste vengono lette; LA TEORIA DELLA FILOSOFIA APERTA attraverso una descrizione-confutazione dei principi della filosofia occidentale negli ultimi secoli pone l'accento sulla necessità della trasformazione personale del pensatore per poter variare il pensiero; CIO' CHE PORTA A DIVENTARE ETERNI NELLA RELIGIONE ROMANA definisce alcuni percorsi di Stregoneria nel Paganesimo Politeista di Roma antica e il meccanismo individuato si può estendere per l'interpretazione a tutti i Paganesimi Politeisti anche se più o meno ricchi di immagini; I FENOMENI DI PREMORTE INTERPRETATI DALLA STREGONERIA E DAL PAGANESIMO POLITEISTA descrive i fenomeni di premorte individuando come la loro rappresentazione sia legata al come l'Essere Umano ha costruito la propria vita o al come ha distrutto la propria carica vitale attraverso la sottomissione.

Scritti questi libri si presenta l'esigenza di definire il CHE FARE nella vita di tutti i giorni. Definire quando un gesto, quando un fare, diventa magico. Definire il processo di costruzione dell'individuo.

Dal momento che la vita dell'Essere Umano è una costruzione del proprio corpo luminoso attraverso la quale divenire nell'eternità dei mutamenti si rende necessario determinare il fare che rende possibile questo.

Il Paganesimo Politeista e la Stregoneria sono tali nella misura in cui la loro articolazione e la loro applicazione pratica appartiene al singolo individuo. Se venisse definita una verità o degli elementi cui giungere, il Paganesimo Politeista e la Stregoneria perderebbero le loro prerogative.

E' necessario definire il percorso ma non la meta.

Il percorso, partendo dall'oggettività in cui viviamo si può definire a grandi linee spetta poi al singolo Apprendista Stregone o al Pagano Politeista adattarlo alle proprie predilezioni. La meta è il livello di libertà raggiunto dal singolo. Questo appartiene solo a lui!

Il Crogiolo dello Stregone viene qui definito per come è stato presentato nelle trasmissione messe in onda da Radio Gamma 5 che trasmette da Cadoneghe in provincia di Padova su 94 FM.

Quella che viene presentata è la prima parte del Crogiolo dello Stregone. E' quella parte che definisce, in maniera generica, i principi del Crogiolo. Questi principi, manipolati in maniera soggettiva dagli Esseri Umani, sono quelli che permettono di sottrarsi dalla sottomissione alla quale l'orrore cattolico ha sottomesso gli individui.

Sottrarsi dalla sottomissione è il primo momento attraverso il quale l'individuo può guardare il mondo e affermare: "IO ESISTO!" e "IO SONO PADRONE DEL MIO DIVENIRE E DELLE MIE TRASFORMAZIONI!". Senza questo, nessun percorso di Stregoneria è possibile e la costruzione del Paganesimo Politeista come religione sarà negata. Senza questo, anche il Paganesimo Politeista rischia di mettere in ginocchio gli Esseri Umani distruggendoli.

La genericità della descrizione degli elementi permette ad ogni persona di manipolarli secondo il proprio pensato e la propria interpretazione. Lo sforzo di interpretazione per poterli applicare è già un atto di Stregoneria in sé stesso.

Al Crogiolo dello Stregone seguono altri due Crogioli che alla fine confluiranno nello stesso libro ed è IL CROGIOLO DEL MALE e IL CROGIOLO DELLO STREGONE NEI QUATTRO CANTI DEL MONDO.

Il Crogiolo del Male definisce l'arte della magia nera cattolica nella distruzione del divenire umano. E' più preciso del Crogiolo dello Stregone e apre alla comprensione di come i gesti più comuni ed usuali siano delle vere e proprie azioni atroci. Dei veri e propri atti di guerra il cui scopo è quello di distruggere il divenire degli Esseri Umani mettendoli in ginocchio davanti al macellaio di Sodoma e Gomorra.

Il Crogiolo dello Stregone Nei Quattro Canti Del Mondo sottolinea come l'Essere Umano una volta che si è sottratto dall'orrore cattolico scopre che il mondo è uguale a sé stesso. Ha le stesse tensioni, esercita la stessa volontà, pratica le proprie determinazioni: esattamente come lui. L'Essere Umano scopre di essere un dio che si costruisce e scopre di essere circondato da dei che si costruiscono con i quali può costruire delle relazioni. Dal momento che le relazioni avvengono su piani diversi della percezione la relazione fra dei che si costruiscono nell'infinito dei mutamenti costruisce i Quattro Canti Del Mondo.

Il CROGIOLO DELLO STREGONE è la prima parte del CHE FARE della Stregoneria e del Paganesimo Politeista.


TRASMISSIONE 24 APRILE 1997:

IL BASTONE DELLO STREGONE

Nel ciclo precedente di trasmissioni abbiamo parlato del Crogiolo. Il Crogiolo altro non è che la struttura filosofica nella quale la Stregoneria e il Paganesimo Politeista si sviluppano.

Il Crogiolo viene costruito dall'Apprendista Strega o dall'Apprendista Stregone nel momento stesso in cui inizia un percorso partendo dalla situazione in cui vive in quel momento.

Il Crogiolo è il regalo che l'Apprendista Strega e l'Apprendista Stregone fa al Sistema Sociale in cui vivono in quanto e' la sua lettura non solo della struttura di pensiero ma di quanto ha riportato e riletto nella Ragione della sua capacità di alterazione della percezione.

Chiunque ricerca Libertà è arricchito da quel regalo; chiunque mette in ginocchio Esseri Umani diventa rabbioso da quell'intrusione in un Sistema Sociale di cui si reputa signore e padrone.

E' importante sapere quali sono le cose reputate importanti da un'Apprendista Strega, da un Apprendista Stregone o da un Pagano Politeista. Le cose che costoro ritengono importanti non è detto che siano oggettivamente importanti. Ciò che cerca un Apprendista Stregone non è ciò che cerca un cristiano; ciò che pretende un Apprendista Stregone non è ciò che pretende un cristiano; la moralità di un Apprendista Stregone non è la moralità del cristiano; la Libertà per la quale un Apprendista Stregone spinge e lavora è sconosciuta al cristiano: lo atterrisce!

Ricordando come la componente magico-sciamanica sia predominante nel Taoismo cinese, leggo, Dalla "Regola Celeste" di Lao Tse:

Il cielo dura eterno e la terra eterna dura

che il cielo duri sempre che la terra permanga

la causa è che non per se stessi essi vivono

per questo sono eterni e duraturi

per questo l'uomo saggio

pospone la propria ragione onde sé stesso avanza

esclude la propria ragione onde sé stesso conserva

non perché egli non cerca il suo vantaggio

ma così facendo può compiere il suo vantaggio

Liberamente tratta da "Velare i Propri Meriti"

Prima di parlare del contenuto del pentolone della Strega e dello Stregone parliamo del bastone col quale la Strega e lo Stregone ne mescolano il contenuto. Il bastone con cui lo Stregone percorre il proprio sentiero è lo stesso bastone di nocciolo su cui la Strega vola nell'immenso dei mutamenti. E' lo stesso bastone di biancospino che Giano dà a Carna con cui allontanare le Strigi. E' lo stesso bastone di Corniolo che i Bellonari lanciavano per scatenare Bellona.

Il bastone dello Stregone è formato da tre cose:

1) Sospensione del dialogo interno;

2) Sospensione del giudizio;

3) Scetticismo;

Abbiamo sempre sostenuto che il mondo, come noi lo vediamo, altro non è che descrizione soggettiva delle persone. Il mondo è quanto le persone riescono a descrivere. Ma abbiamo anche detto che la magia è fare e il fare è azione e non descrizione. L'Essere Umano, da quando esce dalla vagina della propria madre, inizia un percorso che lo "educa"; in altre parole un percorso che gli insegna a descrivere e ad elencare il mondo e i suoi fenomeni. Questa descrizione si impone sull'Essere Umano con una tale forza che l'Essere Umano è l'unico Essere della Natura che parla anche quando pensa.

Descrivere il mondo è fondamentale per la crescita del bambino ma blocca lo sviluppo dell'Essere Umano adulto mantenendolo sempre a livello del bambino costretto a spiegare perché fa o perché non fa questa o quella cosa.

L'Apprendista Stregone usa la descrizione del mondo per crescere in quanto il Sistema Sociale in cui vive si regge sulla descrizione del mondo. Contemporaneamente inizia un processo per staccarsi dalla descrizione del mondo recuperando la volontà che lo portò a nascere. In altre parole: trasformare la morte del feto in nascita dell'Essere Umano bambino.

Staccarsi dalla descrizione del mondo significa iniziare un percorso in cui gli oggetti non si percepiscono più solo in base ai loro fenomeni, che comunque vengono descritti, ma in quanto oggetti in sé. Quell'impossibile davanti al quale Kant smarriva la sua ragione.

Questo processo inizia con l'imporsi, di tanto in tanto, di bloccare il flusso delle parole che giungono alla mente. Questo processo inizia col fare il vuoto delle parole nella mente per alcuni istanti o in alcuni momenti della giornata.

Piuttosto che parole ci si sforza di chiamare alla mente delle immagini oppure si concentra la propria attenzione sui suoni o sulle sensazioni fisiche.

Per un Apprendista Stregone è importante bloccare il flusso delle parole.

Bloccare il flusso delle parole si chiama: bloccare il dialogo interno.

Non deve essere l'attività prioritaria della persona. Non bisogna pensare che per iniziare a costruire il bastone dello Stregone sia necessario eliminare dalla propria vita le parole o la descrizione del mondo. Bisogna pensare che nell'attività della descrizione del mondo è necessario ritagliare uno spazio (grande o piccolo che sia) di silenzio e di ascolto.

Quest'azione in Stregoneria si chiama bloccare l'attività asfissiante della ragione. Mettere la ragione e la descrizione del mondo, che è la sua manifestazione, a disposizione dell'Essere Umano.

In altre parole si dice alla propria Ragione: "Tu sei uno strumento al mio servizio ed io devo curarti, ma per quanto importante tu sia, non sei la mia padrona, devi saperti fermare e lasciare lo spazio ad altri strumenti che mi servono per fondare il mio futuro."

Questa operazione è il segreto non segreto della Stregoneria.

Bloccando il dialogo interno si permette al corpo luminoso e ai suoi bisogni di presentarsi alla Ragione. E' come se il corpo luminoso dicesse alla Ragione: "Prendi nota che ci sono anch'io e che la tua funzione è quella di agire per svilupparmi, non per distruggere la Coscienza di cui sono parte".

Quando scrissi il "Libro dell'Anticristo" analizzai i due aspetti come se fossero separati fra loro. In realtà i bisogni di sviluppo del corpo luminoso si fondono con i bisogni della Ragione e ne modificano la direzione un po' alla volta senza cambiare le predilezioni dell'individuo.

Dunque: sospendere il dialogo interno per permettere l'espressione al corpo luminoso e per amalgamare i bisogni del corpo luminoso con quelli della ragione.

Questa sospensione del dialogo interno, sia pur in forme diverse, si trova spesso nelle religioni orientali, nelle pratiche yoga e simili. Spesso la finalità di quei percorsi si esaurisce in questo.

Noi affermiamo che la sospensione del dialogo interno forma il bastone della Strega e dello Stregone. Un bastone è tale nella misura in cui è usato. Se Carna non usa il bastone di biancospino le Strigi avvolgono il neonato nelle loro spire distruttive.

Un bastone è tale nella misura in cui è uno strumento attraverso il quale affrontare le contraddizioni della realtà quotidiana. Questo contraddistingue il Paganesimo Politeista e la Stregoneria da ogni altra via importata dall'oriente. L'Apprendista Stregone si costruisce uno strumento per affrontare la realtà del quotidiano e sottrarsi all'inganno impostogli dal Sistema Sociale e dal Condizionamento Educazionale. La sospensione del dialogo interno ci permette di superare l'imposizione del Condizionamento Educazionale e costruire un nostro modo soggettivo attraverso il quale vedere il mondo.

Amalgamare i sensi della ragione con il sentire del corpo luminoso e i diversi bisogni significa nutrire e alimentare il corpo luminoso favorendone il divenire.

La sospensione del dialogo interno aiuta l'Essere Umano a guardare il mondo.

Con la sospensione del giudizio l'Apprendista Stregone affronta il mondo e assume due atteggiamenti complementari: la sospensione del giudizio e lo scetticismo.

La sospensione del giudizio permette all'Apprendista Stregone di far affluire al proprio pensato elementi sempre nuovi attraverso i quali fondare il giudizio. La sospensione del dialogo interno permette non solo l'affacciarsi del corpo luminoso ma di far affluire alla ragione i messaggi che dal divino del circostante arrivano all'Essere Umano.

La ragione non percepisce il divino; ne subisce l'azione. Per contro il corpo luminoso non si relaziona col mondo della forma e dei numeri; ne subisce la costrizione.

La sospensione del giudizio è un atto di magia in quanto relaziona il divino dell'individuo col divino nel circostante.

L'atteggiamento scettico è l'atteggiamento che l'Apprendista Stregone mantiene all'interno del Sistema Sociale. L'atteggiamento scettico permette di distinguere la forma e l'apparenza dalla sostanza, l'inganno dal reale.

Ricapitolando: sospendendo il dialogo interno l'Apprendista Stregone e il Pagano Politeista si preparano ad affrontare il mondo circostante; sospendendo il giudizio fanno affluire ai sensi del loro corpo luminoso i divini del circostante, le loro sensazioni, i loro fenomeni; mantenendo un atteggiamento scettico all'interno del Sistema Sociale distinguono la menzogna dalla realtà; la forma e l'apparenza dalla sostanza; le cose importanti da quelle secondarie o inutili.

E' necessario ricordare sempre come l'Essere Umano sia un Essere sociale e non sia possibile nessuna via alla Conoscenza e alla Consapevolezza sottraendosi al Sistema Sociale in cui si vive. Inoltre va ricordato che il punto di partenza per sviluppare un percorso per diventare eterni è l'attimo e la situazione in cui si vive nel momento in cui si prende la decisione per intraprendere quel percorso.

Questo è il bastone della Strega e dello Stregone. Nel Paganesimo Politeista viene descritto in maniera diversa a seconda delle immagini che concorrono a formalo e degli intenti che lo usano.

Con questo bastone l'Apprendista Stregone e il Pagano Politeista mescolano il loro Crogiolo. Ricordiamo che il Crogiolo dello Stregone e della Strega altro non è che lo Stregone e la Strega stessa. Il nostro Crogiolo siamo noi stessi. Soltanto sviluppando noi stessi sviluppiamo il Sistema Sociale in cui viviamo.

Ora che abbiamo descritto il Crogiolo e il bastone con cui mescoliamo il contenuto siamo pronti per affrontare il contenuto del Crogiolo. Siamo armati di bastone per affrontare la vita. Il bastone ci da forza per camminare sul nostro sentiero. Sul sentiero ci sono molti ostacoli, ma noi siamo armati del bastone della sospensione del giudizio e possiamo affrontarli.

Siamo pronti a camminare nella vita e nello stesso tempo siamo pronti per operare la trasformazione di noi stessi.

Il nostro cammino passa di mutamento in mutamento ma mentre camminiamo mescoliamo il contenuto del nostro Crogiolo.

Il primo elemento che gettiamo nel nostro Crogiolo è la nostra attenzione.

Sospendendo il dialogo interno abbiamo permesso ai bisogni del corpo luminoso di amalgamare i bisogni con quelli della ragione. Dunque, l'attenzione di cui parliamo non è soltanto l'attenzione della ragione ma è anche l'attenzione del corpo luminoso.

Io non chiedo a nessuno di prendere quanto dico per oro colato o per verità: ognuno è padrone della propria esistenza, ma se c'è l'esigenza di sviluppare il proprio divenire, questo è il percorso.

So perfettamente che poche persone sono predisposte per comprendere quanto sto dicendo. Tuttavia al momento opportuno alcuni ricorderanno quanto sto dicendo.

Mescolare l'attenzione sarà l'argomento della prossima trasmissione.


TRASMISSIONE 01 MAGGIO 1997:

GIUDIZIO DI NECESSITA'


Dalla "REGOLA CELESTE" di Lao Tse

IL RITORNO AL PRINCIPIO

chi raggiunge il massimo del vuoto

osserva la fermezza della pace

tutte le cose hanno in comune la nascita

ed io contemplo il loro ritornare

tutte le cose hanno uno sviluppo florido

ma ognuna di esse ritorna alla radice

tornare alla propria radice significa riposare

riposare significa fondare un nuovo divenire

un nuovo divenire significa fondare l'eternità

conoscere l'eternità significa essere illuminati

non conoscere l'eternità è sventura cieca

chi conosce l'eternità si sa comportare

chi si sa comportare è giusto con tutti

chi è giusto con tutti è un sovrano

chi è sovrano è simile al cielo

chi è simile al cielo è simile al tao

chi è simile al tao dura eternamente

e per tutta l'esistenza è fuori dai rischi.

Mi è stato chiesto di precisare i concetti che formano il bastone dello Stregone.

Questi concetti sono importanti in quanto solo attraverso quel bastone è possibile trasformare l'Essere Umano affinché possa camminare lungo il sentiero dell'eternità.

Il dialogo interno e più in generale il parlare, l'elencare, il numerare ecc. altro non fanno che fissare il nostro punto di vista sul mondo e finisce per farci credere che il mondo della forma è un assoluto. Parlare ci costringe a descrivere quanto i nostri occhi vedono e le nostre orecchie odono. Ma mentre noi parliamo per descrivere quanto vediamo e quanto udiamo, molte immagini ci sfuggono e molti suoni sono ignorati in quanto non rientrano nella nostra descrizione.

La percezione degli occhi e delle orecchie è più veloce della parola e della formazione della descrizione. Se noi non fermiamo il dialogo interno, la nostra descrizione di quanto percepiamo, questa si trasforma in ossessione. Siamo talmente presi dalla necessità di descrivere che finiamo per costringere i nostri sensi a diventare ciechi e sordi ai fenomeni perché altrimenti la nostra ragione, formata attraverso la nostra descrizione, non riesce a descrivere tutti i fenomeni percepiti.

Il dialogo interno e l'uso delle parole da strumenti dell'individuo, attraverso i quali affrontare il mondo, diventano padroni dell'individuo e lo costringono ad ignorare un numero sempre maggiore di aspetti percepiti perché altrimenti non riesce a farli rientrare nella descrizione.

L'insieme del mondo che riusciamo a descrivere mediante le parole si chiama "ragione". Quanto non riusciamo a descrivere mediante le parole lo chiamiamo "percezione", o altri nomi a seconda dei riferimenti che facciamo.

Bloccando per qualche istante il dialogo interno noi permettiamo ai nostri sensi di tuffarsi nella "percezione" e considerare nuovi fenomeni che nella ragione non sono inseriti o considerati. A volte quanto incontriamo nella percezione viene inserito nella ragione e descritto. Questo si chiama: dilatare la propria ragione; la propria descrizione.

L'importante non è disprezzare la descrizione, ma bloccarla in momenti specifici della giornata per permettere ai sensi di uscire dall'ambito della descrizione. Ogni individuo scelga i propri momenti e i propri modi.

Io, ad esempio, associo il blocco del dialogo interno al fare, cioè alle mansioni principali cui attendo durante il giorno. Essenzialmente quelle che costruiscono le mie relazioni con la materia e prima di dormire per facilitare e forzare il sognare.

Ogni persona deve scegliere in quale momento farlo.

Alcuni Pagani Politeisti e Apprendisti Stregoni attuano dei riti all'interno dei quali sospendono il dialogo interno. Esistono pratiche, di cui parleremo in un secondo momento, come la meditazione o la contemplazione, che favoriscono la sospensione del dialogo interno.

Il dialogo interno deve essere accompagnato alla sospensione del giudizio. Ogni volta che noi affrontiamo un fenomeno con i nostri sensi la nostra ragione, attraverso la descrizione, interviene per emettere un giudizio o una sentenza. Poco importa alla ragione se quanto descrive è o meno rispondente alla realtà: la ragione si ritiene padrona assoluta dell'individuo e come tale intende comportarsi.

La sospensione del dialogo interno, per formare il bastone dello Stregone, deve produrre la sospensione del giudizio nei confronti dei fenomeni percepiti dai sensi. Un fenomeno può essere prodotto da una causa o può essere il prodotto di una causa diversa o può, ancora, essere il prodotto di molte cause combinate. Un Apprendista Stregone sa perfettamente come lo sconosciuto sia maggiore del conosciuto e per affrontare lo sconosciuto deve sospendere il giudizio.

Se noi sospendiamo il giudizio viviamo con molta fatica nella società umana ed allora usiamo un espediente: il giudizio di necessità.

Il giudizio di necessità è quello che dice: io penso che quella cosa debba essere in quel modo e dal momento che debbo agire agisco di conseguenza, però, se scopro che le cose possono non stare in quel modo, torno immediatamente indietro, cambio il mio giudizio di necessità e modifico la direzione della mia azione.

Il giudizio di necessità mi consente l'azione ma non mi sottomette al giudizio espresso; mi consente di cambiare opinione ogni volta che al mio pensato si aggiungono nuovi elementi e nuovi fenomeni.

L'Apprendista Stregone e il Pagano Politeista non sono degli eremiti, vivono nel Sistema Sociale e si relazionano all'interno del Sistema Sociale.

In questo caso la sospensione del giudizio assume il nome di scetticismo. Essere scettici ci permette di agire e di prendere delle decisioni senza essere sottomessi ad una decisione predeterminata. Essere scettici ci permette di non sposare un'opinione a priori. noi agiamo per sviluppare noi stessi e attraverso il nostro sviluppo si sviluppa il Sistema Sociale in cui viviamo. Ma noi scegliamo in base alle necessità del nostro sviluppo e ci sottraiamo a chi vorrebbe usarci per propri progetti e proprie necessità.

Noi siamo scettici davanti a qualsiasi proposta a meno che questa non coincida con i nostri intenti e i nostri desideri. Essere scettici ci impedisce di cadere nella trappola di chi vorrebbe usarci.

Uno scettico non si farà mai coinvolgere da sconvolgenti immagini televisive di questa o quella tragedia umana perché sa che altre tragedie sono in corso e non sono visibili per televisione e il fatto stesso che un mezzo, di cui egli non ha il controllo, gli propina delle sofferenze anziché delle altre significa che discrimina fra le sofferenze (giocando sulle apparenze) obbedendo a degli interessi che nulla hanno a che vedere col superamento della sofferenza.

Sviluppare il proprio Potere di Essere significa lavorare per eliminare ogni tipo di sofferenza. Chi viene piegato ad immagini di sofferenza viene sottomesso ad una percezione specifica il cui scopo è solo quello di impedirgli di sviluppare il proprio Potere di Essere e non diminuisce la sofferenza presentata (molto probabilmente ne alimenta le causa che la producono).

In questo modo, mentre costruiamo il bastone, iniziamo a cambiare la relazione fra noi e le imposizioni dell'oggettività. Non ci limitiamo più a subire le determinazioni che l'oggettività ci presenta, ma cominciamo a mettere nell'oggettività le nostre determinazioni. Cominciamo a scegliere con cosa relazionarci e cosa scartare. Scegliamo anziché subire soltanto.

Il bastone dello Stregone è dunque formato dalla sospensione del dialogo interno, attraverso il quale l'Apprendista Stregone limita il potere assoluto della sua ragione; la sospensione del giudizio attraverso la quale l'Apprendista Stregone percepisce nuovi fenomeni senza per questo descriverli o elencarli; un atteggiamento sociale scettico attraverso il quale rimuovere se stesso senza sottomettersi socialmente.

Con questo bastone l'Apprendista Stregone mescola il proprio crogiolo.


TRASMISSIONE DEL 08 MAGGIO 1997:

ATTENZIONE


Nel Crogiolo troviamo: l'attenzione.

Che cos'è l'attenzione? E' la capacità dell'Essere, dell'Essere Umano nel nostro caso, di concentrare tutto sé stesso nella percezione.

Parlerò dell'attenzione nella percezione relativa ai sensi perché questo è il tipo di attenzione che l'Apprendista Stregone comincia ad agitare attraverso il suo bastone nel suo Crogiolo.

Concentrare tutto sé stessi quando si ascolta; concentrare tutto sé stessi mentre si guarda; concentrare tutto sé stessi mentre si annusa; concentrare tutto sé stessi mentre si palpa il mondo; concentrare tutto sé stessi mentre si guata!

Agitando questo tipo di attenzione col bastone che ci siamo costruiti non ci limitiamo più soltanto ad esercitare i sensi nel mondo, ma gli esercitiamo come se in quel momento la nostra esistenza dipendesse dal loro uso.

Come se fosse una questione di vita o di morte.

Attraverso la sospensione del dialogo interno i fenomeni che percepiamo aumentano. E' necessario in questo omento sospendere il giudizio per impedire alla ragione di appropriarsi dei nuovi fenomeni e delle nuove sensazioni che arrivano. Su quei nuovi fenomeni e su quelle nuove sensazioni noi ci immergiamo estendendole. Nel proseguo dello sviluppo del Crogiolo vedremo come!

Cosa arriva all'individuo in quel momento? Molte cose che aveva dimenticato, molte sensazioni che aveva trascurato. Alcuni elementi che riteneva irrilevanti nella sua esistenza acquistano importanza.

Ogni Essere Umano è unico e le sensazioni che incontra sono uniche. L'aspetto che afferra del mondo è la mediazione fra il suo divenuto e quanto il circostante gli presenta.

Ricordiamo sempre che un Essere Feto muore dopo nove mesi nel grembo materno e che un fanciullo muore all'incirca dopo dieci-dodici anni per trasformarsi in un Essere Umano adulto. Pertanto non conosco i tempi soggettivi attraverso i quali gli Esseri Umani impareranno ad afferrare nuovi fenomeni. Né si può sapere quale sia la qualità dei fenomeni che si presentano loro. Si può sapere soltanto che in quel momento cominciano a sviluppare il loro Potere di Essere.

Questa attenzione, trattata in questo modo, permette all'Essere Umano di sottrarsi al Condizionamento Educazionale che ha subito incominciando ad usare le proprie determinazioni. Non si può sapere nemmeno che direzione il suo sviluppo avverrà in quanto questo appartiene al singolo Essere Umano. Sappiamo che sentirà la forza della volontà e delle determinazioni crescere dentro di lui.

Si può sapere che attraverso quei sensi egli comincerà ad articolare affrontandole le fobie che il Condizionamento Educazionale gli ha imposto. Concentrare l'attenzione sui sensi bloccando la descrizione del mondo si sviluppa un particolare senso interno che rappresenta una specie di risultante delle necessità del corpo luminoso mentre cresce che si affacciano al sentire della ragione.

Col bastone dello Stregone mescoliamo il contenuto del Crogiolo. Il Crogiolo e il suo contenuto altro non sono che l'Apprendista Stregone o l'Apprendista Strega.

Esercitando l'attenzione sui sensi aumenterà la carica di Energia Vitale e contemporaneamente i bisogni e le necessità di soddisfarli diventerà impellente. La soddisfazione dei bisogni in funzione di relazioni armoniche permette un ulteriore sviluppo del Potere di Essere dell'individuo.

All'attenzione, nella prossima trasmissione, assocerò l'Intento.

L'attenzione verrà svolta nei vari aspetti a mano a mano che introdurrò elementi nuovi nel Crogiolo e li mescolo.


TRASMISSIONE DEL 15 MAGGIO 1997:

INTENTO


Nel Crogiolo dello Stregone la volta scorsa abbiamo messo dentro l'Attenzione relativa al sistema sensorio ed abbiamo precisato com'è formato il bastone dello Stregone.

Per il mondo della ragione l'intento diventa l'intenzione.

L'intenzione diventa intento quando l'intenzione assorbe l'intero individuo e finalizza il suo fare. Un fare che non è occasionale ma è determinante per il divenire dell'individuo. L'intento è l'intenzione che coinvolge l'attenzione. L'intento è il fine del fare dell'individuo.

L'intento è il fine della vita.

Ma l'intento è somma di intenti. Ogni azione che noi facciamo è finalizzata per ottenere qualche cosa. Quando noi applichiamo a quel fare l'attenzione diventiamo intento e l'intento diventa noi. L'intento è la forza che trascina gli Esseri Umani quando esercitano l'attenzione.

Normalmente gli Esseri Umani vengono abituati ad agire senza tener conto di dove vogliono arrivare e dell'effetto provocato dalla loro azione; presi e sommersi dal contingente, dall'immediato. Spesso si sente dire: "Io non sapevo che facendo questo avrei provocato questa cosa! Io ero in buona fede quando ho fatto questo!". Ciò è dovuto al fatto che le persone non diventano intento. Non usano l'attenzione per soddisfare i loro bisogni ed esercitare i loro sensi.

Non prestare attenzione agli effetti delle azioni è il risultato dell'educazione cristiana: "Ammazzateli tutti, tanto ci pensa dio a distinguere i suoi!" dice il bevitore di sangue di bambine giustiziate Innocenzo III° ordinando la mattanza dei Catari.

E' importante che gli Esseri Umani imparino a chiedersi: "Cosa voglio?".

E' importante che gli Esseri Umani imparino a chiedersi: "Cosa ottengo attraverso il mio fare?".

I miei sensi vogliono percepire; quello che percepiscono impone azioni: "Le azioni dove portano?".

Facendo questo l'Essere Umano blocca la sua ragione, non permette alla sua descrizione di determinare le sue azioni e permette al tempo che viene incontro di determinare la sua costruzione attraverso l'azione nel presente. Il tempo che viene incontro non può essere percepito attraverso la ragione, ma attraverso la percezione del corpo luminoso.

Noi stiamo mescolando il nostro Crogiolo attraverso il nostro bastone. Mentre costruivamo il nostro bastone abbiamo modificato noi stessi permettendo ai sensi del corpo luminoso di mescolarsi con quelli della ragione. Dunque l'intenzione si trasforma in intento: ogni azione è finalizzata alla costruzione del corpo luminoso.

Nella ragione dobbiamo riuscire a far si che sia l'intenzione a guidare le nostre azioni; in questo modo il corpo luminoso impone alla ragione di agire per svilupparlo.

Io guardo con l'intenzione di guardare: non per abitudine.

Io ascolto con l'intenzione di ascoltare: non tanto per ascoltare.

Io annuso con l'intenzione di odorare: non tanto per odorare.

Io gusto con l'intenzione di gustare: non tanto per mangiare.

Io palpo il mondo con l'intenzione di palparlo: non tanto per palpare.

Ogni senso ha il suo intento e la ragione deve imparare ad obbedire all'intento dell'individuo anche se all'inizio della pratica saranno intenzioni della ragione.

Solo in un secondo tempo l'intenzione si trasformerà in singoli intenti fintanto che il corpo luminoso non prenderà il sopravvento sulla ragione imponendogli di trasformare le sue intenzioni in intento il vero fine del suo fare.

Noi mescoliamo il nostro Crogiolo col bastone che ci siamo formati e in questo momento stiamo mescolando l'attenzione relativa ai sensi e all'intento.

Noi mescoliamo e l'intento conduce l'attenzione dei sensi.

In questo momento non siamo più in grado di abbandonarci. L'intento si è appropriato di noi. Non possiamo più ritirare lo sguardo sul tempo mentre viene incontro: ora siamo Giano!

Ci siamo costruiti il bastone dello Stregone mettendo insieme la sospensione del dialogo interno, la sospensione del giudizio e lo scetticismo; abbiamo disciplinato i sensi finalizzandone l'uso. Ora stiamo per affrontare lo sconosciuto che ci circonda.

Prima di affrontare lo sconosciuto che ci circonda, che percepiamo come immanente e pronto a farsi compenetrare, dobbiamo rafforzare la nostra ragione.

Abbiamo condotto una lunga lotta contro la ragione attraverso il blocco del dialogo interno e attraverso l'imposizione dell'intento ai nostri sensi ora non dobbiamo permettere alla ragione rimanere sconvolta: non dobbiamo permetterle di impazzire. Abbiamo bloccato la ragione condizionata ed ora dobbiamo fornirla di strumenti diversi.

Per armare la ragione dobbiamo sviluppare il sapere!

La prossima volta, nel Crogiolo dello Stregone, mescoleremo il sapere della ragione!

Costruito il bastone dello Stregone, usata l'attenzione sui sensi e imposto l'intento, l'Essere Umano agisce in due direzioni. In una direzione rafforza la ragione per ricostruirla dopo averla ripulita dal Condizionamento Educazionale e con questa nuova ragione fa emergere l'intento del corpo luminoso relazionandolo col circostante.

Il divino soggettivo che si armonizza col divino del circostante per formare un unico intento.


TRASMISSIONE del 22 MAGGIO 1997:

CHIEDERSI IL PERCHE' DELLE COSE

SAPERE


Prima aggiungeremo un altro elemento nel Crogiolo dello Stregone: il sapere. Non il sapere come oggetto, ma il sapere come Minerva; il sapere come divino che cresce dentro di noi e che protegge la ragione.

Si è detto come il processo di costruzione del bastone dello Stregone, attraverso il blocco del dialogo interno, la sospensione del giudizio e l'atteggiamento scettico, ha limitato la ragione con la quale ci relazioniamo nel circostante. Si è detto come l'introduzione dell'attenzione dei sensi abbia sconvolto la ragione disarmandola del condizionamento educazionale imposto col quale si difendeva nel quotidiano. Ora deve comunque affrontare il quotidiano e noi dobbiamo fornirle nuovi strumenti.

Il primo di questi strumenti che introduciamo nel Crogiolo è il sapere attraverso il quale affrontare la quotidianità.

E' il sapere come espressione dell'individuo che si forma attraverso l'abitudine dell'Essere Umano di: chiedersi il perché delle cose!

Si costringe la ragione a chiedersi: perché esiste il fenomeno che affronta? Come si è formato? Quali altri fenomeni lo hanno prodotto? Accettiamo quanto troviamo attraverso la sospensione del giudizio, ma ci chiediamo sempre il perché delle cose. E il perché del perché delle cose e ancora il perché del perché delle cose.

Questo ci porta continuamente a modificare il nostro giudizio di necessità.

Gli Esseri Umani hanno costruito i giudizi come prodotto del condizionamento educazionale, sono ricorsi al giudizio di necessità quando la sospensione del giudizio veniva costruita mentre formavamo il bastone dello Stregone. Ora il giudizio di necessità misura la nostra profondità nel chiederci il perché delle cose.

Nel Crogiolo mettiamo il chiedersi il perché delle cose. Attraverso quest'attività, mentre mescoliamo usando il nostro bastone, approfondiamo il nostro giudizio di necessità che diventa la nostra verità. La verità della ragione, la verità in grado di misurare la nostra capacità di chiederci il perché delle cose.

Quando ci si è liberati del Condizionamento Educazionale imposto si affronta la vita di tutti i giorni chiedendosi il perché delle cose e il perché del perché delle cose. In questo modo esercitiamo la nostra volontà e le nostre determinazioni.

Quanto incontriamo lo distribuiamo a tutti coloro che si chiedono il perché delle cose. Esponiamo il nostro perché affinché chiunque lo usi per arricchire la propria ricerca al di là che accetti o meno il nostro perché o, meglio ancora, lo abbia superato giungendo ad un altro perché.

La ragione aumenta il suo sapere dilatandosi.

Attraverso quest'attività noi ci facciamo Minerva a chiamiamo Minerva a sorreggerci nel nostro cammino: nella mescolatura del nostro Crogiolo!

A questo punto viene da chiedersi: ma che ci stiamo a fare io e Francesco a questi microfoni se parliamo di Stregoneria, di Paganesimo Politeista e di Magia e solo pochissime persone riescono a comprendere quello che diciamo o comunque lo trovano incomprensibile in quanto non fanno nulla per cambiare la prospettiva dalla quale affrontare la vita?

La risposta è: per follia controllata.

Il concetto di follia controllata è introdotto da Castaneda: un'espressione con la quale avvolgere il fare dell'individuo.

Nella prossima trasmissione parleremo della follia controllata sia come inganno col quale la ragione maschera il suo intento, come Castaneda vorrebbe farlo passare, sia come intento del corpo luminoso quando agisce attraverso gli elementi della ragione.


TRASMISSIONE del 29 MAGGIO 1997:

FOLLIA CONTROLLATA


Nella trasmissione precedente mi sono chiesto: "Che cosa ci stiamo a fare, io e Francesco, a questi microfoni se parliamo di Stregoneria, Paganesimo e Magia e solo pochissime persone riescono a comprendere quello che diciamo o comunque lo trovano incomprensibile in quanto non fanno nulla per cambiare la prospettiva dalla quale affrontare la vita?"

La risposta è stata: per follia controllata!

La follia controllata la introduciamo nel Crogiolo anche se si presenta come necessità. Si tuffa nel Crogiolo e si mescola con gli elementi che abbiamo introdotto nel Crogiolo.

Secondo Castaneda la follia controllata è uno strumento che usiamo nel vivere quotidiano per sviare l'attenzione degli altri Esseri Umani.

Per Castaneda la follia controllata è la recitazione della vita nel fare quotidiano. Anziché recitare un solo personaggio e una sola parte Castaneda suggerisce di recitare molte parti e molti personaggi, sia nei travestimenti che nei modi di porsi.

In realtà, recitare un personaggio o dei difetti fisici, o esprimere dei concetti ideali che non siano nostri ci permette di rompere la compattezza del Condizionamento Educazionale. Ricordiamo Carneade che a Roma un giorno sostenne la grandezza della giustizia in quanto oggettività e il giorno seguente denigra la giustizia in quanto espressione di interessi soggettivi (per onor del vero anche Richelieu fa lo stesso davanti al papa del suo tempo, ma i suoi intenti sono diversi, servono per dimostrare al papa come si possono prendere in giro le persone: lui è cristiano!).

Soprattutto la follia controllata permette alla ragione di diventare agile nell'adattarsi e a parare, difendendosi, l'espressione portata dal corpo luminoso nel fare quotidiano.

Ricordiamo che l'attività del corpo luminoso nella ragione si manifesta come follia e l'attività della ragione, quando è legata al Condizionamento Educazionale imposto, è follia distruttiva nei confronti del corpo luminoso. Quando un Essere Umano percorre un cammino nell'eternità il fare del corpo luminoso è il non fare della ragione e il fare della ragione è il non fare per il corpo luminoso.

La ragione pratica la follia controllata attraverso l'esercizio del non fare. Il non fare è un'attività dell'apprendista Stregone nel Sistema Sociale degli Esseri Umani.

La follia controllata serve per mascherare l'intento.

Come agisce l'apprendista Stregone? Agisce in funzione del suo intento! Qual è l'intento dell'Apprendista Stregone? Fondare il suo divenire in relazione all'oggettività nella quale sta vivendo.

La pratica della follia controllata nel Sistema Sociale è fatta per deviare l'attenzione di chi non fonda il proprio divenire e potrebbe danneggiare il divenire dell'Apprendista Stregone e del Sistema Sociale in cui vive.

Nello stesso tempo la pratica della follia controllata permette alla ragione di disciplinarsi per assorbire e gestire quelle che lei chiama: "Le pazzie del corpo luminoso!".

Provate a fingervi zoppi per giorni o per mesi e interiorizzare questo essere zoppo sapendo che in qualsiasi momento potete correre con entrambe le gambe. Provate a far credere di essere scemo quando state per costruire un progetto. Una recitazione non finalizzata alla recitazione, ma un fare che coinvolge l'intero sé stessi.

La pratica della follia controllata viene usata nel mondo della ragione soltanto nei confronti di chi usa l'apparenza, la sceneggiata, per coinvolgere le persone e assoggettarle.

Certe recitazioni sono terribili.

Qualcuno può chiedersi: "Come ci si può difendere da chi fa dell'inganno la propria esistenza?"

L'intera esistenza è fondata sull'inganno, l'illusione. L'inganno dei venditori, l'inganno dell'informazione, l'inganno sull'uso dei sentimenti. Nella vita assistiamo al gioco dell'inganno e spesso subiamo le spinte di individui che fanno dell'inganno il fine della loro esistenza.

L'inganno non è follia controllata. L'inganno tende ad appropriarsi degli individui che inganna per usarli; la follia controllata serve per costruire il progetto relativo all'intento del singolo individuo.

Come ci si può difendere? Fregandocene dell'operazione ingannatrice; fregandosene di chi pratica follia controllata.

Non soffermare su di essa l'attenzione!

L'inganno, qualunque inganno, ha successo solo nella misura in cui riesce ad afferrare l'attenzione delle persone e coinvolgere nell'azione ingannatrice il loro sentire.

Ma noi stiamo mescolando nel nostro Crogiolo la sospensione del dialogo interno e la sospensione del giudizio; noi siamo scettici davanti ad ogni proposta.

Se una persona viene da noi e ci racconta delle bugie, noi le crediamo e con lei ci rapportiamo come se le sue bugie fossero delle verità. Quella persona non rientra nel nostro intento, dunque non è in grado di coinvolgere la nostra attenzione, come nessuna persona rientra nel nostro intento a meno che non fondiamo i nostri Crogioli. A meno che non abbiamo obiettivi, bisogni e interessi comuni. Avere degli obiettivi in comune impedisce qualsiasi azione ingannatrice!

Quando si formano degli elementi comuni si forma un comune intento.

La follia controllata della ragione non si può usare con chi ha gli stessi intenti; loro sono uno e come uno, sia pur con tecniche diverse, hanno lo stesso intento ed esercitano la stessa follia controllata.

Mescolando nel nostro Crogiolo ci sottraiamo all'inganno perché il progetto della nostra esistenza lo facciamo noi: dunque nessun inganno può toccarci in quanto non permettiamo a nessuno di coinvolgere la nostra attenzione.

Questi sono gli elementi della follia controllata.

Ogni persona quando usa la propria follia tenga presente che il bisogno deve sorgere da solo quando l'intento si fa talmente forte da costringere la ragione a diventare protagonista nel mondo in cui vive e si sviluppa.

Ci sono molte cose da dire sulla follia controllata, ma le scoperte sono soggettive e progressive!

Ora posso rispondere perché io e Francesco siamo qui nonostante la nostra ragione ci dica: "Ma chi ve lo fa fare? Ci rimettete soldi, tempo, vi affaticate e siete costretti a rinunciare ad impegni appaganti!". Siamo stupidi?

Dobbiamo rispondere prendendole parole da un amico (tutte le persone appassionate sono nostre amiche!): "Non si tratta quì di stoltezza, il fatto è che non puoi non interessarti di questo. E' intelligente che il mio corpo tremi per il freddo o che il mio petto sia oppresso dal gas? E' sciocco, per me sarebbe meglio, se le cose non stessero così; ma tale è la mia natura: io tremo per il freddo, mi indigno per le infame e, se non ho modo di spezzare il muro della prigione spirituale, mi avvento contro di esso con la fronte; il muro non vacillerà per questo, anche se la mia fronte si spaccherà; tuttavia io ne avrò un sollievo. Vidi il suo sorriso indolente, lo vidi scuotere la testa: "E si Vladimir è naturale, in questo senso lei parla bene, dice cose giuste, ma mi creda, non vale la pena di avere questi sentimenti". "Il problema non è che non vale la pena averne, ma che li hai".

Questo è il punto, per la ragione i bisogni del corpo luminoso sono follia, ma ci sono e la ragione deve imparare ad accettarli e a gestirli nel quotidiano.

Questo è il motivo perché facciamo quello che facciamo: non ne possiamo fare a meno! Sono le esigenze del corpo luminoso e la ragione deve gestirle. Ma la ragione ha imparato a sospendere il dialogo interno, ha imparato a sospendere il giudizio, ha imparato lo scetticismo e la gestione dell'attenzione dei sensi. La ragione ha imparato a costruire attraverso il suo intento.

Questa è la follia controllata della ragione in relazione al divenire del corpo luminoso!

La prossima volta nel Crogiolo metteremo la capacità di ascoltare il mondo attorno a noi.


TRASMISSIONE del 5 GIUGNO 1997:

ASCOLTARE IL MONDO ATTORNO A NOI


In questa trasmissione continuiamo a mostrare gli elementi del Crogiolo che stiamo mescolando e attraverso i quali ci stiamo modificando. Mescolare gli elementi del Crogiolo equivale a cambiarci e a determinare la direzione del nostro cambiamento.

Nel Crogiolo oggi mettiamo: la capacità di ascoltare il mondo attorno a noi.

Si è raccontato, in trasmissioni precedenti, come noi ci siamo costruiti il bastone dello Stregone attraverso il blocco del dialogo interno, la sospensione del giudizio e l'atteggiamento scettico. Con quel bastone abbiamo incominciato ad affrontare il mondo. Dal mondo arrivano dei fenomeni che dalle Coscienze di Sé del circostante giungono a noi.

Prima di costruirci quel bastone non percepivamo quei fenomeni. Un albero era solo un albero "serviva" per produrre frutti o legna da costruzione o da ardere. Un animale era utile in quanto si poteva mangiare. La Luna "serviva" per rischiarare la notte. Le stelle erano utili per ammaliare e rendere disponibile la ragazza o il ragazzo di turno. Prima di costruirci il bastone tutto era "utile" o "serviva" per qualche nostro scopo. Nulla era consapevole, nulla comunicava, nulla viveva per sé, ma tutto aveva uno scopo funzionale all'uomo.

Da quando abbiamo costruito il bastone dello Stregone e fermato la Furia del flusso delle parole un po' alla volta si è imparato ad ascoltare linguaggi diversi, sensazioni diverse, bisogni diversi.

Da quando abbiamo costruito il bastone dello Stregone il circostante riesce a comunicare con l'Essere Umano. Anche se la ragione distorce i messaggi per farli aderire alla descrizione che lei ne ha del mondo, questi riescono a comunicare con l'Essere Umano.

Anche prima di allora si percepiva il circostante, ma lo si riduceva ad una dimensione umana. Ad esempio, quando si diceva che il cane con i suoi occhi esprime sentimenti, oppure quando si prova trasporto per la passione con la quale un Essere Animale accudisce i suoi piccoli. Questo era percepire il circostante anche se l'opposizione della ragione era tanto forte da non permettere la percezione del fenomeno in sé ma lo riduceva a dimensione del suo pensato.

Ora si possono percepire i fenomeni per quello che sono. O meglio, possiamo cominciare a percepire i fenomeni per quello che sono anche se il cammino per giungere alla loro noumenia è molto lungo. Inizialmente i fenomeni che percepiamo meglio sono quelli più legati alle passioni della ragione. Per chi ama la montagna sarà molto più facile percepire il canto dei boschi o delle vette rispetto a chi è appassionato del mare al quale verrà più facile ascoltare il mare o lo scorrere di un fiume.

Ascoltare i fenomeni provenienti dal circostante attraverso la sospensione del dialogo interno ci permette non solo di entrare in armonia con essi, ma ci permette di costringere la ragione ad inglobare quel tipo di fenomeni rendendo più facile la loro percezione.

Il circostante ci parla raccontandoci i suoi bisogni, le sue necessità, il suo respiro di Libertà in una struttura e in un modo che per noi era sconosciuto. Il circostante racconta questo da un punto di vista non umano, dal punto di vista della specie cui appartiene e dei mutamenti cui attiene nel suo cammino verso l'eternità.

Il circostante ci parla con i bisogni e le necessità dell'Essere Natura di cui noi, in quel momento, rientriamo abbracciati.

L'Essere Natura abbisogna che l'Essere Umano percorra il proprio sentiero di Libertà per poter versare quel percorso in sé stesso e diventare grande. Senza il percorso di Libertà dell'Essere Umano, l'Essere Natura rimane monca. Ogni tipo di Libertà alimenta Libertà. La Libertà nella percezione alimenta la Libertà sociale, la Libertà del respiro alimenta la libertà della percezione, la Libertà della scelta soggettiva dei nodi attraverso i quali percorrere il proprio cammino nell'eternità aumenta le possibilità di giungere all'eternità: sia dell'Essere Umano che dell'Essere Natura.

In nessun libro troverete ciò che dal circostante arriverà e nessun libro sarà mai in grado di descrivere la percezione soggettiva degli Esseri Umani. I libri che si leggeranno ci aiuteranno ad essere agili nella percezione ma non insegneranno mai come percepire né la qualità della percezione.

Il circostante trasmette i suoi fenomeni, ma non tutto il circostante è delizia (come la ragione descrive l'idilliaco), non tutto il circostante è passione in sé. C'è un circostante formato da Spiriti Neri che trasmettono sensazioni di sottomissione. Parlano in modo poetico e si relazionano attraverso la parola "amore". Si insinuano nel bisogno di far tacere le contraddizioni che l'Essere Umano qualche volta esprime.

Come si affrontano quei fenomeni? Con un altro elemento che mescoliamo nel nostro Crogiolo: l'intento.

Anche nella percezione dei fenomeni che giungono dal mondo circostante noi esercitiamo l'intento; discriminiamo fra i fenomeni che ci giungono. A quei fenomeni ci sottraiamo o ci esponiamo. Davanti a quei fenomeni dobbiamo sempre rivendicare il nostro Potere di Essere. Non dobbiamo fonderci abbandonandoci ad essi!

Esercitare l'intento ci preserva dall'assoggettamento proposto attraverso l'esercizio della follia controllata con la quale alcuni Esseri di Sola Energia Vitale, i Lemuri neri, vorrebbero inchiodare la nostra attenzione mettendoci in ginocchio. Succede a molti Esseri Umani. L'invito alla sottomissione si presenta sia nelle esperienze di premorte, sia nel sognare, sia in stati di percezione alterata. Spesso arriva il dio padrone o il suo emissario a dire all'Essere Umano che è il suo profeta, o il suo eletto o un suo scelto. In quel momento ci sono solo due possibilità. O prenderli a calci o seppellirli con una risata (che poi va a finire che comunque si prendono a calci).

Questo genere di messaggi dal dio padrone si verificano molto spesso (il manicomio di Gerusalemme è pieno di fuori di testa mandati dal dio padrone, Gesù o messia) anche se quasi esclusivamente con le persone che hanno stati di alterazione della percezione ottenuti in modo casuale come incidenti, malattie, droghe, sensibilità momentanee, ecc.. Non succede quasi mai a chi sviluppa la percezione come scelta soggettiva. Costui è sempre troppo potente per gli Spiriti neri.

Questi sono alcuni elementi relativi all'importanza di sviluppare la capacità di ascoltare il mondo attorno a noi.

Nella prossima trasmissione si parlerà del: toglierci dal centro del mondo.


TRASMISSIONE DEL 12 GIUGNO 1997:

TOGLIERSI DAL CENTRO DEL MONDO


Nella trasmissione precedente nel Crogiolo si è messa la capacità di ascoltare il mondo attorno a noi e si è detto come l'ascolto del mondo circostante, dopo che ci siamo formati il bastone dello Stregone, ci porta ad ascoltare nuovi fenomeni e ad interagire con i bisogni oggettivi di cui quei fenomeni sono emanazione. In quel momento ci accorgiamo come il mondo non ruoti attorno all'Essere Umano ma l'Essere Umano è coinvolto in un turbine di tensioni, bisogni, emozioni, desideri e determinazioni in cui a malapena riesce a districarsi.

Ascoltare il mondo attorno a noi significa iniziare un cammino per inoltrarci nel divino circostante soggettivandolo. Noi diventiamo parte di quel divino anche se il giungere di quel divino alla nostra attenzione percorre sentieri soggettivi propri di ogni individuo, di ogni soggettività.

Il Condizionamento Educazionale, imposto attraverso il cristianesimo, ci ha imposto una condizione tale per la quale ci consideriamo il centro del mondo. Il centro degli interessi dell'esistente, ci riteniamo assoluti ad immagine e somiglianza del dio dei cristiani. Quel condizionamento aveva uno scopo preciso: impedirci di cogliere il movimento che nel circostante tende a fondare il proprio divenire. Quel movimento, quando ne cogliamo alcuni aspetti, tendiamo a leggerli nel senso morale cristiano. Sono buoni o cattivi, non ci è permesso sospettare che siano espressione di bisogni di parte del circostante. Quei bisogni ci impongono l'azione sia per soddisfare i nostri bisogni sia per ampliare la nostra percezione e comprenderli per quello che sono e non per quello che il nostro Condizionamento Educazionale vuole che siano.

In quel momento si porta a termine un'altra operazione di Stregoneria: ci togliamo dal centro del mondo.

Intendiamoci per nn confondere.

Togliersi dal centro del mondo non significa diventare umili nel Sistema Sociale. Non significa sottrarsi dall'assumere le proprie responsabilità, significa esattamente il contrario. Significa imporre il proprio pensiero in relazione a tutti coloro che pensano; significa imporre la propria capacità di costruire in relazione a tutti coloro che costruiscono; significa imporre la propria giustizia in relazione a tutti coloro che costruiscono giustizia; significa affrontare il tempo che viene incontro aiutando tutti coloro che guardano il tempo che viene incontro.

Togliersi dal centro del mondo significa non considerare il mondo che ci circonda diverso nelle tensioni, nei desideri e nell'esercizio della propria volontà. Significa considerare ogni specie e ogni Essere uguali nella misura in cui fondono il loro divenire nell'eternità dei mutamenti. Proprio perché ci si toglie dal centro del mondo si può agire nel proprio Sistema Sociale affinché la giustizia sia relazione fra Poteri di Essere e non diritto di appropriazione da parte del Potere di Avere. Proprio perché ci si toglie dal centro del mondo si può agire nel Sistema Sociale perché il costruttore diventi la figura centrale rispetto a chi si appropria del lavoro di altre mani.

Proprio perché ci si toglie dal centro del mondo si aumenta il proprio Potere Personale attraverso il quale si può rientrare nel proprio Sistema Sociale in quanto fusi con Libertà! Solo togliendoci dal centro del mondo si può soggettivare le tensioni del circostante in cammino verso l'eternità dei mutamenti.

Togliendoci dal centro del mondo si possono scoprire gli Esseri Magici di ogni specie o il lato magico di ogni elemento del circostante: Animali e Piante Magiche: Stregoni delle loro specie.

Tanto maggiore sarà il toglierci dal centro del mondo del singolo Essere Umano e tanto maggiore sarà l'importanza che egli darà al proprio percorso. Togliersi dal centro del mondo non significa diventare "umili" nel Sistema Sociale.

Come ci si toglie dal centro del mondo? Succede!

Succede mescolando il Crogiolo, succede praticando la sospensione del dialogo interno, la sospensione del giudizio e l'atteggiamento scettico.

Ora appare più chiaro quanto leggemmo ad aprile dalla "Regola Celeste" di Lao Tse:

il cielo dura eterno e la terra eterna dura

che il cielo duri sempre che la terra permanga

la causa è che non per sé stessi essi vivono

per questo sono eterni e duraturi

per questo l'uomo saggio

pospone la propria ragione onde se stesso avanza

esclude la propria ragione onde se stesso conserva

non è perch'egli non cerca il suo vantaggio

ma così facendo può compiere il suo vantaggio

Possiamo altresì iniziare a comprendere quanto è scritto nell'"Uscita dell'anima alla luce" dal Libro Egiziano dei Morti un testo scritto circa 5.000 anni fa':

Io sono il governale d'oriente

Signore dei due volti divini.

Il mio splendore illumina tutti gli Esseri risorti

I quali, mentre compiono nel Reame della Morte,

Successive trasformazioni,

Penosamente cercano il loro cammino

Brancolando nella regione delle tenebre.

Una radioascoltatrice, nella trasmissione precedente ci ha chiesto se il bastone dello Stregone poteva avere lo stesso significato di Escalibur di Artù. In realtà Artù è strumento della spada che gli è stata data dal circostante. Fintanto che la spada è uno col mondo, è una con lui stesso egli è potente. Quando pere la spada perde la memoria. Il bastone dello Stregone è lo Stregone stesso e il bastone e il Crogiolo possono essere più precisamente identificati col Graal; con la ricerca che costruisce il ricercatore.

I cristiani hanno trasformato il Graal in calice del loro profeta. In realtà la parola Graal starebbe ad indicare un piatto largo e profondo che riempito e messo sulla tavola testimonia l'abbondanza e la ricchezza. L'abbondanza e la ricchezza è il corpo luminoso dell'Essere Umano che affronta la ricerca e la manipolazione di sé stesso attraverso la mescolatura del proprio Crogiolo.

In ogni caso l'azione di Merlino altro non è che romantizzazione di comportamenti e strategie di Stregoni mentre tentavano di costruire il futuro del Sistema Sociale cui appartenevano. A volte questo fare è limpido in quanto si legge immediatamente, altre volte comporta azioni che il comune senso morale potrebbe chiamare atroce in quanto spesso l'uscita dall'orrore e dalla sottomissione necessita di scelte radicali.

Solo chi vive il futuro che gli viene incontro cambia il senso morale con cui valutare e agire nel presente. Chi ha lo sguardo inchiodato nel passato può solo distruggere il futuro nel tentativo di preservare le relazioni distruttive con le quali un presente malato di morte tenta di perpetuarsi nel tempo.

Nella prossima trasmissione parleremo dell'agguato.


TRASMISSIONE del 19 GIUGNO 1997:

AGGUATO


Oggi si parlerà dell'agguato nel Crogiolo dello Stregone.

L'agguato è un modo soggettivo col quale affrontare la vita. E' un modo per strutturare il pensiero per affrontare al meglio la vita. L'inserimento dell'agguato nel Crogiolo è possibile solo quando si è costruito il bastone dello Stregone attraverso lo sviluppo della capacità di bloccare il dialogo interno, la sospensione del giudizio e l'atteggiamento scettico. E' possibile quando si è incominciato a sviluppare l'intento e l'attenzione sui sensi. E' possibile quando si è incominciato ad ascoltare il mondo attorno a noi. Solo in quel momento l'agguato diventa una tecnica (meglio un'arte) attraverso la quale impadronirsi di quanto serve per costruire il nostro divenire. L'agguato permette di afferrare quanto serve, anche la nostra Libertà sottraendoci dalle costrizioni del Potere di Avere.

L'agguato deve essere preceduto dalla sospensione del giudizio in quanto gli elementi che servono per organizzare l'agguato non appartengono alla descrizione della ragione ma agli intenti, alla percezione e agli elementi propri del corpo luminoso. Il corpo luminoso si esprime attraverso lampi d'azione che appaiono alla ragione come un fare senza senso.

Proprio perché è un fare senza senso deve essere esercitato il più a lungo possibile affinché la ragione trovi delle spiegazioni sue e faccia rientrare l'agguato come modo di essere non solo come riflesso del corpo luminoso. Come una propria tecnica attraverso la quale agire all'interno del Sistema Sociale.

E' pratica d'agguato quella di Lara che prima accondiscende a soddisfare alle richieste di Giove per circuire Giuturna. E quando Giove è sicuro della sua accondiscendenza ecco Lara diffondere nei Quattro Canti del Mondo le sue intenzioni e sventarne i piani. E' arte dell'agguato quella di Prometeo quando invitato dagli dei ad arbitrare quale parte del sacrificio spetti agli dei e quale parte agli uomini divide in modo da nascondere la sostanza con l'apparenza ingannando gli dei che stabiliscono che la loro parte nel sacrificio consiste nella pelle e nelle ossa, mentre la carne va agli Esseri Umani.

E' arte dell'agguato ogni fare attraverso il quale si compatta sé stessi per raggiungere un obiettivo. E' arte dell'agguato quando si esercita la propria volontà per strutturarsi e raggiungere un obiettivo. E' arte dell'agguato anche quella che mette in atto un fumatore per smettere di fumare.

Attraverso l'esercizio dell'agguato si può afferrare qualsiasi cosa. Attraverso l'agguato si può fondare il proprio divenire nell'eternità. Ogni Essere Umano pratica l'agguato filtrandolo attraverso la propria soggettività. Le specificità attraverso le quali si esprime l'agguato sono diverse in quanto obbediscono ai desideri e alle predilezioni del singolo Essere. Però i caratteri sono comuni, come comuni sono i fini che l'esercizio dell'arte dell'agguato producono.

L'Essere Umano che esercita l'arte dell'agguato non è né manipolabile né asservibile. Chi esercita l'arte dell'agguato sguscia via da ogni condizionamento e da ogni dipendenza. Chi esercita l'arte dell'agguato è padrone di sé stesso e del proprio divenire in qualsiasi situazione si trovi ad operare.

Mescolare il Crogiolo dello Stregone; introdurre nel pensiero la possibilità di esercitare l'arte dell'agguato. Nel momento stesso in cui quest'idea apparirà alla mente ci si accorgerà di guardare il circostante con occhi diversi. Nel momento che ci si troverà a far propria l'idea dell'arte dell'agguato si sentirà crescere dentro di sé il Potere di Essere come risultato della determinazione soggettiva con cui affrontare il mondo.

Ci si sentirà potenti. Potenti non tanto perché si possederà il mondo ma perché questo sarà compenetrato diventandone parte. Esercitare l'arte dell'agguato rende padrone il soggetto di sé stesso. Padrone del proprio intento!

L'arte dell'agguato viene mescolata alla follia controllata di cui abbiamo parlato. Mentre si esercita l'arte dell'agguato deve essere presentata al mondo la follia controllata. Questo proteggerà l'Apprendista Stregone mentre la pratica dell'agguato crescerà in lui. L'arte dell'agguato si può esercitare solo per sviluppare il proprio Potere di Essere aumentando il Potere di Essere del Sistema Sociale in cui si vive. Non è possibile esercitare l'arte dell'agguato per impossessarsi del Sistema Sociale. L'esercizio dell'arte dell'agguato presuppone un cuore e intento puro sorretti dall'impeccabilità del proprio mescolare il Crogiolo. Quando si esercita Inganno per il possesso non si tratta di agguato ma del suo opposto: truffare!

Il Crogiolo che si mescola diventa sempre più ricco. Nella prossima trasmissione verrà introdotto un altro concetto di cui abbiamo comunque già accennato: vivere con volontà e determinazione.


TRASMISSIONE del 26 GIUGNO 1997:

VIVERE PER SFIDA

VOLONTA'

DETERMINAZIONI


Nel Crogiolo oggi inseriamo: volontà e determinazioni. Dal punto di vista delle trasformazioni dell'Apprendista Stregone operata mescolando il Crogiolo assume il significato di: vivere per sfida!

Si è già detto, più volte, come nel Paganesimo Politeista la vita è un atto di costruzione del corpo luminoso. Mescolando il suo Crogiolo, l'Apprendista Stregone, va oltre questo. Attraverso il bastone dello Stregone formato dalla sospensione del dialogo interno, la sospensione del giudizio e l'atteggiamento scettico, mescolando il contenuto del Crogiolo, individua e manipola le sue determinazioni.

Cosa sono le determinazioni?

Le determinazioni sono le relazioni obbligatorie fra l'Essere e il suo circostante che ha manipolato e costruito l'Essere e senza le quali l'Essere non può continuare ad esistere e divenire. Le determinazioni dell'individuo vengono mescolate dall'Apprendista Stregone e una alla volta vengono determinate soggettivamente. In altre parole, ogni nostra azione tende a produrre il massimo profitto per sviluppare il Potere di Essere. Si può dire, a questo proposito, che una passeggiata nel bosco non viene fatta più tanto per fare solo una cosa piacevole, ma diventa una vera e propria interazione fra noi e il bosco: noi soggettiviamo il respiro del bosco (ricordiamo come si sia sospeso il dialogo interno e come noi abbiamo imparato ad usare l'attenzione in maniera diversa da come viene usata comunemente; senza la premessa degli altri elementi la passeggiata nel bosco è solo una passeggiata nel bosco!). Allo stesso modo una mansione lavorativa non è più solo tanto per fare, ma diventa un'interazione fra il nostro fare e il circostante nel quale noi determiniamo l'intensità dell'azione e della relazione. Questo, naturalmente, modifica noi stessi.

Noi determiniamo le nostre relazioni col mondo. Questo favorisce lo sviluppo della nostra volontà con la quale imponiamo a noi stessi la direzione delle nostre azioni.

Questo fare, esteso a tutti gli aspetti della nostra vita, a tutti gli anni della nostra vita, a tutti i giorni della nostra vita, a tutte le ore e ad ogni momento si chiama: vivere per sfida!

Mescolare nel Crogiolo volontà e determinazioni assieme a tutti gli altri elementi che di volta in volta si è introdotto e a poco a poco si definisce il percorso dell'Apprendista Stregone.

Vivere per sfida può apparire pesante, ma solo perché fin da bambini si è tentato di strapparci il controllo delle nostre determinazioni.

Si è tentato di illudere il bambino come qualcun altro avrebbe pensato a lui, a risolvere i suoi problemi o a soddisfare i suoi bisogni. Qualcuno che sapeva. Qualcuno onnipotente e onnisciente!

Il bambino nasce volontà totale con la quale affrontare il mondo. Questa volontà anziché essere alimentata e nutrita gli viene strappata da chi ha interesse che cresca dipendente, pauroso, umile e sottomesso.

L'Apprendista Stregone deve riprendersi la volontà con la quale è nato: attraverso questo fare coltiva la sua Libertà!

Nel Crogiolo nella prossima trasmissione inseriremo: contemplazione e meditazione.


TRASMISSIONE del 10 LUGLIO 1997:

MEDITAZIONE

CONTEMPLAZIONE

PREGHIERA


In questa trasmissione riprendo il discorso sul Crogiolo che da un paio di mesi sto presentando. Vorrei ricordare come il contenuto del Crogiolo sia un contenuto soggettivo. E' prodotto del singolo individuo nella costruzione del suo divenire. Nessuno può conoscere apriori quale impatto abbia il contenuto del Crogiolo nella trasformazione soggettiva dell'individuo. Quali adattamenti innesti. Quali scelte provoca. L'unica cosa che sono in grado di sapere è l'importanza e la centralità del Crogiolo e dei suoi elementi nel processo di costruzione soggettivo. Elementi fondamentali nella costruzione della vita. Il divenire magico dell'Essere Umano. Come ogni divenire magico nel Paganesimo Politeista e in Stregoneria necessita di essere costruito e di essere partorito.

In altre parole c'è un processo di formazione del singolo Essere Magico che si costruisce con la formula Reichiana:

TENSIONE-CARICA-SCARICA-RILASSAMENTO.

L'Essere Umano subisce le tensioni della propria esistenza, le carica e le manipola mescolando nel proprio Crogiolo, le scarica lungo la linea dei suoi bisogni e delle sue predilezioni dopo di che si può rilassare in quanto è diventato padrone della propria esistenza.

Perché nasca un bambino sono necessari nove mesi, perché il bambino e la bambina si trasformino in uomini e donne sono necessari dagli otto ai dodici anni, perché l'Essere Umano maturi o distrugga il suo corpo luminoso sono necessari circa venti anni. Se l'Essere Umano mantiene in bilico crescita e distruzione senza sottomettersi né combattendo per la propria libertà questo processo può rimanere incerto fino alla morte del corpo fisico che nel nostro paese, in questo momento, si aggira fra i settanta-ottanta anni.

Se un Essere Umano adulto si è sottomesso per vent'anni al dio padrone dopo di che scopre di aver distrutto sé stesso e vuole rimediare, gli servono vent'anni di ricerca di Libertà con la stessa volontà e determinazione con la quale si è o è stato sottomesso. Deve partire dal grado di sottomissione raggiunto e la fatica che farà per uscire dalla sottomissione sarà grandissima e dolorosissima in quanto sarà consapevole di ogni sforzo che farà per ricostruirsi.

E' facile perdere il cammino di costruzione della propria Libertà: è estremamente faticoso riprenderlo quando per un qualche motivo lo si è abbandonato. Per questo nel Paganesimo Politeista e in Stregoneria si da' un principio fondamentale: mai peggiorare o danneggiare il livello di vita in cui esistiamo; mai peggiorare le condizioni di Libertà esistenti in questo momento. Agire sempre per ampliarle! Anche se il nostro contributo sarà soltanto un granello di sabbia anziché il grande progetto che avevamo in testa sarà compensato in modo grandioso all'abbandono del corpo fisico.

Favorire Libertà nella specie cui apparteniamo significa contribuire a sviluppare Libertà nell'intero circostante e questo fare ripaga gli sforzi quando noi abbandoniamo il corpo fisico. Non può certo rimediare alle nostre eventuali azioni autodistruttive, ma può prenderci per mano per camminare insieme; esattamente come noi abbiamo fatto nei confronti del circostante attraverso i nostri sforzi e le nostre scelte di Libertà!

Premesso questo oggi gettiamo nel Crogiolo tre cose che in realtà sono tre comportamenti diversi attraverso i quali predisporci per favorire la relazione fra noi e il circostante e nello stesso tempo per affrontare il mondo.

Parlerò di due elementi, per il terzo prima metterò l'elmetto per parare le bastonate che da Francesco e dai Pagani Politeisti arriveranno quando lo pronuncerò.

I primi due elementi sono la meditazione e la contemplazione.

Queste sono delle pratiche che ci predispongono ad affrontare il mondo circostante.

Nella meditazione gli elementi fondamentali sono la respirazione e il flusso delle parole pensate. Nella contemplazione la centralità è data dai quattro sensi (viene escluso il gusto in quanto è un senso strettamente legato alla fisicità della persona) anche se normalmente nella contemplazione interviene un senso principalmente mentre gli altri agiscono in posizione secondaria.

Scopo della meditazione è predisporsi per affrontare il mondo. Intanto ci si deve sedere o sdraiare nella posizione più comoda possibile, poi si respira seguendo con la mente l'atto di respirare, il diaframma e la dilatazione dei polmoni fino a raggiungere il proprio momento di calma e di stabilità nell'esecuzione di tale azione. Dopo di che si accorda il flusso delle parole del pensiero con il ritmo del respiro. Si pensa a ciò che maggiormente interessa, qualunque cosa. E' importante che sia il flusso delle parole ad armonizzarsi col respiro e non viceversa.

Cosa si ottiene attraverso la meditazione fatta in questo modo?

Ci si sottrae dalla convulsione del mondo e delle sue sollecitazioni. Si costringe la propria ragione a seguire un pensiero in maniera lenta e continuativa, a mantenere costante l'interesse dell'oggetto del nostro pensiero. Attraverso la respirazione si interiorizza il nostro interesse e si passano in rassegna tutti gli elementi attinenti. La meditazione ci insegna ad organizzare strategicamente il nostro pensiero nei confronti dell'oggetto.

In quel momento gli altri elementi che abbiamo messo nel nostro Crogiolo intervengono per sostenere il nostro pensiero, l'agguato, l'intento, lo scetticismo ecc.. Diventano parte del nostro pensiero. Diventano elementi di costruzione di una nuova articolazione del pensato e attraverso la respirazione lenta e costante penetrano all'interno del plesso solare.

Se nel corso della nostra esistenza non ci siamo messi troppo violentemente in ginocchio nel giro di alcuni mesi di questa pratica non penseremo più come si è fatto fino ad oggi. Il pensiero avrà una diversa forza e un diverso spessore.

Questa pratica può essere usata anche come propedeutica per esercitare la sospensione del dialogo interno.

Se l'elemento centrale della meditazione siamo noi mentre armonizziamo il pensiero con il respiro nel mondo, nella contemplazione l'elemento centrale è l'oggetto esterno. L'oggetto contemplato!

Si possono contemplare Esseri Vegetali, Esseri Animali, fili d'erba in generale oppure rocce, montagne, l'Essere Luna o le Stelle. E' utile scegliere, almeno all'inizio lo stesso oggetto da contemplare. Una pianta che si ha in casa va benissimo!

Io parlo di contemplazione visiva. Si possono contemplare anche i rumori, le sensazioni tattili o olfattive. Si può contemplare anche con sensi diversi dalla vista.

La tecnica consiste nel sedersi o sdraiarsi sempre nella posizione più comoda possibile ad una certa distanza (dipende dal contemplatore) dall'oggetto da contemplare. Guardare l'oggetto cercando di ridurre al silenzio il pensiero e incrociando gli occhi finché la forma dell'oggetto contemplato tende a sparire. Inizialmente incrociare gli occhi per un adulto può essere faticoso, ma un po' alla volta i muscoli dell'occhio si adattano; è una questione di esercizio. L'importante è osservare la non forma. Osservare l'oggetto contemplato senza fissare l'attenzione sulla forma. La contemplazione ci permette di mettere a fuoco la nostra attenzione su cose alle quali la ragione non presta attenzione. Su cose che l'attenzione della ragione ha sempre scartato perché inutili alla descrizione.

Questo fare permette di ottenere una serie di risultati:

1) Si costringe la ragione a considerare aspetti che normalmente ignora;

2) Si costringono i nostri sensori (occhi, orecchie, pelle, naso) ad afferrare diversi da quelli abitudinari;

3) Attraverso la sospensione del dialogo interno si permette all'oggetto contemplato di prendere consapevolezza che lo stiamo osservando. E' come se noi gli dicessimo: "Io sono qui; tu dove sei?";

4) Si impara ad allineare il proprio campo vitale con quello dell'oggetto contemplato, in un secondo tempo ci si abituerà ad allineamenti con tutti i campi vitali del circostante;

5) Si impara ad osservare, per chi contempla con gli occhi, ciò che sta fra noi e l'oggetto contemplato (quello spazio che noi non siamo abituati a mettere a fuoco);

6) Dopo qualche anno ci si accorge che si contempla con gli occhi, ma gli occhi non centrano; si contempla con le orecchie ma le orecchie non centrano; si odora con il naso ma il naso non centra, si palpa il mondo ma non necessariamente si usa le mani. Ognuno lo scopra da solo!

Meditazione e contemplazione sono strumenti che l'Apprendista Stregone usa per modificare sé stesso. Sono strumenti che vengon messi nel Crogiolo per costruire il divenire nell'eternità dei mutamenti. Ma soprattutto servono a renderci consapevoli come quel cammino sia in corso.

Potremmo costruire il nostro corpo luminoso anche senza contemplazione e senza meditazione. Lo si può costruire anche senza rendersi consapevoli che lo si sta costruendo. Ma non tutte le persone si accontentano di vivere quotidianamente usando la propria volontà e le proprie determinazioni. Spesso si rende necessario rendere consapevoli dell'attività di costruzione del proprio corpo luminoso affinché questa non venga interrotta. La meditazione e la contemplazione è un modo per trasferire la consapevolezza della costruzione del corpo luminoso al pensato della ragione.

C'è un terzo elemento che in qualche modo è correlato alla meditazione e alla contemplazione ed è la tecnica che i cristiani chiamano "preghiera".

In cosa consiste il pregare? Consiste nella ripetizione ossessiva di concetti che nella religione monoteista cirstiano-cattolica sono concetti di sottomissione, di supplica e di autoaccusa.

La ripetizione ossessiva dei concetti viene insegnata ai bambini fin da piccolissimi, quasi come un gioco. Questi concetti, ripetuti all'infinito (ricordiamo la recitazione del rosario) finiscono per interiorizzarsi nell'individuo. In altre parole diventano parte integrante dell'individuo e ne determinano i comportamenti nella vita quotidiana. L'abitudine di pregare ostentandola propria sottomissione al dio diventa patrimonio della specie che anziché sviluppare le proprie determinazioni sviluppa sottomissione, supplica e autoaccusa e, per conseguenza, saccheggio del circostante.

Pregare significa distruggere il proprio divenire.

Insegnare ai bambini a pregare significa distruggere il loro divenire e quello della specie cui apparteniamo.

Rimuovere la sottomissione in Stregoneria e nel Paganesimo Politeista è il primo momento di costruzione di sé stessi. E' il primo momento di relazione fra la rivendicazione di Libertà dell'Essere umano e la Libertà del circostante.

Come si rimuove la sottomissione ottenuta attraverso la ripetizione soggettiva di preghiere volte a sottomettere l'Essere Umano? Recitando una struttura concettuale che anziché esprimere sottomissione esprima determinazione con la quale rivendicare il proprio Potere di Essere davanti al circostante.

Alla recitazione ossessiva della sottomissione, dell'autocolpevolizzazione e della supplica opporre la recitazione dei principi e del divino che si intende rivendicare per fondare il proprio divenire.

Si recita i propri principi attraverso i quali si vuole affrontare il circostante. Si chiama il divino della propria determinazione e si invoca quel divino, presente nelle tensioni del circostante, di sorreggere il nostro fare. All'inizio si prende in prestito una recitazione fatta da qualcun altro, ma poi quando questa ci ha liberato dall'ossessione della preghiera cristiana, si elabora una propria recitazione (si forgia la propria spada) finalizzata allo sviluppo delle proprie predilezioni.

Alla preghiera di sottomissione si deve opporre la rivendicazione davanti al circostante del nostro diritto ad appropriarci del nostro Potere di Essere. Questa invocazione si deve recitare in piedi, guardando il mondo e serrando i pugni per esprimere determinazione.

Una di queste recitazioni è la devotio il Sentiero d'Oro che si sta sviluppando.


TRASMISSIONE del 17 LUGLIO 1997:

LE CORRENTI VEGETATIVE


Nel Crogiolo dello Stregone oggi metteremo un nuovo elemento. Nella trasmissione precedente sul Crogiolo si è parlato di meditazione e contemplazione. Vorrei accennare a come si può imparare la meditazione in vari modi, anche seguendo pratiche di yoga o similari. Voglio ricordare anche come ogni elemento del Crogiolo tende ad appropriarsi dell'individuo mentre questi mescola il proprio Crogiolo (ogni elemento è una Coscienza divina dentro l'Essere e fuori dell'Essere che mescola il Crogiolo e il fuori dell'Essere soccorre la propria parte o il proprio aspetto dentro l'Essere Umano). Ogni elemento è un potere in sé e deve essere dominato (fatto funzionare per lo sviluppo dell'individuo cui appartiene) mescolandolo col bastone dello Stregone. L'elemento che mettiamo ora è: ascoltare le correnti vegetative.

Questa pratica appartiene soltanto alla Stregoneria moderna. Il termine "correnti vegetative" è stato coniato da Reich che le ha individuate come fattori di rigenerazione dell'individuo. Cosa sono le correnti vegetative?

Normalmente non ci si fa caso ma quando si è molto stanchi e ci si siede per riposare si possono notare dei formicolii lungo il corpo. Quelle sono le correnti vegetative. Se sdraiandoci si punta l'attenzione dentro il nostro corpo, in tutte le sue parti, questo formicolio viene guidato e alimentato. Viene rinvigorito.

Quando si crea il blocco del dialogo interno ci si fa compenetrare dal circostante e le correnti vegetative prendono forza e vigore. Non servono più solo per rilassarsi quando si è stanchi ma si svegliano per raccogliere e compattare il corpo luminoso.

Il corpo luminoso si compatta dentro l'Essere Umano attraverso le correnti vegetative. L'Essere Umano alimenta le correnti vegetative attraverso l'uso della volontà e le determinazioni, attraverso la manipolazione della sua attenzione, attraverso le relazioni col circostante alimentando Libertà nella Libertà.

Le correnti vegetative sono strumenti del divenire umano.

Le correnti vegetative non sono sconosciute nelle pratiche induiste e il loro sviluppo è conosciuto come il risveglio della Kundalini. Una forza che sale dall'osso sacro svegliando i vari Chakra disposti lungo il corpo che, secondo gli induisti, sono centri di compressione e di utilizzo di Energia Vitale per la vita quotidiana.

Ogni elemento che si è messo nel Crogiolo è un potere che tenta di appropriasi dell'intero individuo. Soltanto mescolando il Crogiolo con tutti gli elementi introdotti si può costruire l'equilibrio del divenire.

Poggiare l'attenzione sulle correnti vegetative significa alimentare la forza interna con la quale costruire l'individuo relazionandolo col circostante.

Usare la propria attenzione portandola dentro di noi, concentrandola sulle nostre vibrazioni interne; usare la volontà e le determinazioni con le quali compattare noi stessi. Il meccanismo del risveglio della Kundalini può esprimersi in un individuo, ma quello non è il solo modo con cui l'Energia Vitale interna si compatta o esprime il proprio processo di compattazione. Si possono aprire i singoli chakra senza per questo seguire un ordine preciso o si può sviluppare quanto i chakra esprimono senza mai aver avuto sensazioni descritte dagli induisti. L'ordine prestabilito è un ordine culturale non fisiologico!

Si possono aprire i chakra senza seguire un ordine preciso, ma è necessario ricordare che l'apertura dei chakra è l'effetto dello sviluppo del corpo luminoso e della sua interazione col corpo fisico. Se questi effetti non vengono controllati e l'individuo non si autodisciplina il suo lato fisico, e la sua ragione, si appropriano dell'uso delle nuove possibilità usandole per fini relativi alla vita quotidiana e finendo per esaurirne le potenzialità.

Aprire un chakra significa esporsi. Aprire un chakra significa essere preda del circostante. Per aprire un chakra è necessario è necessario saper usare la propria volontà per cercare un equilibrio simbiotico col circostante. Aprire un chakra significa bloccare il proprio sviluppo se non si è riusciti ad inchiodare la propria attenzione sull'intento del tempo mentre ci viene incontro! Concentrare l'attenzione sulle correnti vegetative è un atto col quale si rivendica il diritto allo sviluppo del proprio Potere di Essere nei confronti del circostante nel nostro Crogiolo abbiamo inserito tanti elementi che ormai possiamo dirci padroni del nostro intento e delle nostre determinazioni.

Ora nel Crogiolo dobbiamo inserire altri due elementi affinché raggiunga il primo grado di completezza: il sognare e chiamare le cose col loro vero nome.

Questi saranno oggetto delle prossime trasmissioni.


TRASMISSIONE del 24 LUGLIO 1997:

SOGNARE

CHIAMARE LE COSE COL LORO VERO NOME


In questa trasmissione continuo il Crogiolo dello Stregone mettendovi due elementi insieme. Sono due elementi del tutto distinti che però agiscono in relazione stretta sulla trasformazione dell'individuo e non possono essere separati: chiamare le cose col loro vero nome e il sognare.

La pratica del sognare altro non è che l'esercizio di porre l'attenzione all'interno del sogno. Mentre sogniamo la ragione e la descrizione del mondo attraverso la quale affrontiamo la vita quotidiana tacciono. Affiorano al nostro pensiero le immagini e le combinazioni più assurde. Il sogno ha la funzione di rivitalizzare il campo energetico dell'individuo oppresso dagli affanni della vita quotidiana. Il sogno tenta di ripristinare quanto la delusione, le fatiche e le pene nel quotidiano danneggiano.

Proprio per il fatto che il sogno rivitalizza il campo energetico dell'individuo questi può aprirsi e rendere accettabile alla ragione la percezione del corpo luminoso in formazione. In altre parole il sogno permette al corpo luminoso di esprimere il suo punto di vista nei riguardi della vita di tutti i giorni. Può immettere nella ragione le sue percezioni, le sue aspettative, le sue intuizioni.

Dal momento che l'uso dei sensi da parte del corpo luminoso è diverso dall'uso dei sensi della ragione, possono affiorare cose nuove, intuizioni nuove, nuovi metodi di percezione specialmente se l'individuo nella vita quotidiana vive usando la propria volontà, le proprie determinazioni e praticando l'intento.

Il corpo luminoso incide sulla formazione dell'intento e sulla formazione del giudizio dell'individuo soltanto quando l'individuo sospende il giudizio nei riguardi di quanto non capisce o di quanto non riesce a determinare.

Personalmente considero, oltre a tutto il resto, il sognare come un mezzo per affinare il modo col quale affronto il mondo quotidiano e per permettere al corpo luminoso in formazione di esprimersi. Tuttavia ci sono delle persone che fanno del sognare uno dei momenti creativi della propria esistenza.

Come si pratica il sognare?

Costringendo la ragione a riconoscere che in quel momento si sta sognando. Quando io sogno devo trasmettere il messaggio alla ragione e dire: "Questo è un sogno!" per prendere atto di questo devo alzare le mani davanti agli occhi e guardarle.

Una pratica precedente al guardarsi le mani (che è stata introdotta da Castaneda) era quella di guardarsi il sesso, ma è una pratica che porta spesso all'ossessione anche se il sesso e la sua pratica è uno dei fini della nostra esistenza (la riproduzione della specie attraverso la soddisfazione di un bisogno-piacere fondamentale).

Tecnicamente la pratica del sognare consiste nell'impartirci l'ordine prima di dormire cercando di formare l'immagini delle mani e sospendendo il dialogo interno. Una volta trovate le mani si continua seguendo i propri istinti e le proprie predilezioni. Il sognare diventa più vivo, diventa importante. Ci si accorge che si può viaggiare nei sogni ed è bene coltivare il sognare per immergersi in mondi strani e per viaggiare volando. Quando si vola e si sente il vento allora si sta diventando come Streghe e Stregoni che volano sul bastone di nocciolo o sulle scope o che si librano nell'infinito come novelli superman.

In quel momento la ragione lascia uno spazio per esprimersi al corpo luminoso. Quest'espressione apparterrà sempre alle caratteristiche dell'Essere Umano specifico. Accentuerà delle caratteristiche caratteriali e ne attenuerà altre. Il sognare plasmerà l'individuo in funzione dei suoi stessi intenti.

E' importante che l'individuo abbia introdotto nel Crogiolo il chiamare le cose col loro vero nome. Chiamare le cose col loro vero nome significa tendere a cogliere l'essenza o la noumenia della cosa, il suo intimo significato. Pertanto la sua funzione nell'insieme in cui si esprime.

Chiamare le cose col loro vero nome significa agire senza ingannarsi. Non ingannarsi significa sapere, sia nel quotidiano che nel sogno, cosa sia quella cosa e quale sia la sua funzione o il suo ruolo rispetto al nostro sogno o al nostro reale quotidiano. Chiamare le cose col loro vero nome ci impedisce di mediare sottomettendoci all'inganno. Noi Pagani affermiamo che il Gesù come descritto dai cristiani sia solo un truffatore. Questo per noi significa chiamare le cose col loro vero nome e questo ci impedisce di mediare accettando per vera o per possibile sia la truffa che aspetti di essa. Ci impedisce di sottometterci al macellaio di Sodoma e Gomorra. Quelle persone che dicono che in fondo Gesù era buono ma sono i preti cattivi o quelle persone che costruiscono una propria descrizione di un Gesù come esse s'immaginano altro non fanno che sfuggire al chiamare le cose col loro vero nome e si preparano ad essere truffate attraverso un'altra via. Essere truffate per un'altra via significa attendere di essere sottomesse e distrutte con trucchi diversi o con un'altra costruzione di pensiero dove un truffatore come Gesù viene fatto passare per profeta! Queste persone mancano di coraggio e di capacità di prendere nelle loro mani il proprio divenire: non saranno mai in grado di chiamare le cose col loro vero nome se non dopo imprese titaniche.

Per queste persone il sogno sarà sempre autoinganno. Elementi allucinatori o fobici in cui affioreranno le loro paure e il loro autoinganno. Il sogno non si trasformerà mai in sognare.

Queste persone se sognassero di pagare un conto con una banconota da centocinquantamila lire non riuscirebbero a cogliere l'incongruenza della situazione. Magari si lamenterebbero nel sogno per le troppe tasse. Non saranno mai in grado di alzare le mani per guardarsele e librarsi nell'infinito.

La vita di tutti i giorni e il sognare sono in stretta relazione. Se per costruire il proprio futuro si deve agire su entrambi i fronti la vittoria della consapevolezza nel sogno di ripercuote nella vita di tutti i giorni e i risultati della soddisfazione dell'intento nella vita di tutti i giorni favoriscono lo sviluppo del sognare.

Agitare il proprio Crogiolo nel sogno quando nella vita di tutti i giorni si è impotenti all'azione e mescolarli su entrambi quando nella vita di tutti i giorni si può esercitare il proprio intento.

Ricordo che il Crogiolo dello Stregone si può descrivere ma non si può imporre. Per essere costruito e mescolato sono necessarie le scelte soggettive dell'individuo. Sono le scelte soggettive che portano l'individuo a mescolare nel proprio Crogiolo trasformando il piombo del grigiore della vita quotidiana nell'oro del cammino che porta a costruire il proprio corpo luminoso. Noi possiamo soltanto descrivere gli elementi e la ci fermiamo.

C'è ancora un elemento da introdurre nel Crogiolo ed è: palpare il mondo.

Quest'elemento sarà l'argomento della prossima trasmissione sul Crogiolo dello Stregone.


TRASMISSIONE del 06 NOVEMBRE 1997:

PALPARE IL MONDO


Si è saltato volutamente l'ultimo elemento del Crogiolo dello Stregone. Si è voluto attendere che il pensiero fosse più definito e che i concetti espressi prendessero forma nel pensiero delle persone prima di definire l'ultimo elemento.

L'ultimo elemento del Crogiolo è: palpare il mondo.

Questo elemento lo si è tenuto per ultimo per evitare di essere fraintesi. Ora se ne può parlare in quanto pensiamo che il nostro pensiero sia sufficientemente chiaro.

E' necessario premettere come dalle mani escano delle Linee di Tensione con le quali noi ci relazioniamo con l'intero mondo circostante. Questa relazione non è un fare qualunque; è un fare specifico della nostra specie e lo condividiamo con i primati. Palpare il mondo significa fondere l'Energia Vitale che esce dalle mani con l'Energia Vitale del mondo circostante.

L'azione fatta con le nostre mani può essere un'azione abitudinaria e vuota o può essere un'azione magica. Ciò che discrimina l'uno e l'altro è il soggetto cui le mani appartengono. Le Linee di Tensione sono forgiate dalla scelta attraverso le quali il soggetto è divenuto e la loro capacità di fusione con gli oggetti del circostante dipende dal Potere di Essere attraverso il quale il soggetto ha costruito sé stesso. Questo anche attraverso l'uso delle proprie mani.

L'Essere Umano può scegliere se legarsi al mondo o separarsi da esso. Quando il processo di separazione è iniziato è molto difficile per l'Essere Umano tornare a far parte del mondo. Se l'individuo sceglie di essere parte del mondo allora palpa il mondo. Palpa il mondo mescolando la propria Energia Vitale con quella del mondo. La fonde e la trasforma per fondere e trasformare sé stesso in funzione di questo fare che diventa parte integrante del proprio intento.

Come un individuo può separarsi dal mondo o diventarne parte? Nel momento in cui sceglie se la propria vita si fonda sulla costruzione del proprio futuro, del proprio divenire, degli oggetti che intende usare o se la sua vita si svolgerà attraverso l'appropriazione al di là ed oltre di quanto il Sistema Sociale gli impone.

Si è già parlato dell'attenzione. L'attenzione permette di mettere a fuoco l'intento sull'azione che stiamo compiendo.

L'azione, sorretta dall'attenzione, attiva le Linee di Tensione che escono dalle mani e le concentra sull'azione che il soggetto sta compiendo.

La manipolazione della materia, di qualunque materia, diventa immediatamente un atto magico.

Le Linee di Tensione che escono dalle mani si mescolano con l'Energia Vitale della materia e si alterano riportando al soggetto quanto la materia emette.

Per questo motivo la gran parte delle Streghe e degli Stregoni in epoca medioevale furono forgiati attraverso le relazioni fra l'Essere Umano e la materia o, se vogliamo, attraverso il suo lavoro. Questo stesso discorso vale per le divinità Pagane percepite e sviluppate attraverso il lavoro agricolo in ogni società antica. Il lavoro, il fare, costruiva la relazione col circostante dove la volontà del soggetto si amalgamava con la volontà della materia e delle sue determinazioni. Le trasformazioni della materia trasformavano anche il soggetto alimentando il suo Potere di Essere ogni volta che il suo fare era supportato dall'attenzione.

Tutta la storia dell'alchimia altro non è chela storia dello sviluppo del Potere Personale dell'Essere mentre manipola la materia attraverso l'uso della sua attenzione.

C'è una categoria particolare di Apprendisti Stregoni, cui anch'io appartengo, e sono i meccanici. Questa categoria è molto recente in quanto la capacità di alterare sé stessi per compenetrare meccanismi piuttosto complessi è una cosa recente nello sviluppo umano. A differenza dei fabbri che fondevano la loro Energia Vitale con quella del metallo che lavoravano, battevano e modellavano il meccanico deve penetrare il meccanismo all'interno del sistema funzionante e modificarlo per ottenere l'effetto voluto. La sua azione sulla materia è un'azione di ricerca e di analisi del particolare inserito in un insieme funzionale e dell'insieme funzionale per giungere al particolare. Ogni azione, di chiunque manipoli la materia, ha lo scopo di giungere ad un fine che è parte dell'intento generale. L'azione del meccanico ha delle peculiarità che gli permettono di estendere, attraverso la sua azione, il suo fare all'interno di ogni tipo di meccanismo sia esso magico, sociale, religioso, morale in qualunque campo dell'esistente. Magari non conosce gli elementi concorrenti alla formazione di quel meccanismo in quanto occorrono nozioni specifiche, ma saprà sicuramente riconoscere le concatenazioni atte a produrre un fenomeno.

Questa linea alchemica è molto recente e deve essere ulteriormente perfezionata. Già, comunque, sta dando dei buoni risultati.

Palpare la materia è un termine generico buono per definire ogni tipo di azione svolto attraverso le mani. Esiste un'attività molto più precisa che rientra nel palpare il mondo ed è l'attività sessuale umana.

Il rapporto sessuale è un'attività il cui scopo è quello di fondere l'Energia Vitale fra i partecipanti. Fondere l'Energia Vitale significa accelerare lo scorrimento dell'Energia Vitale dei partecipanti.

Esiste un modo affinché non avvenga la fusione dell'Energia Vitale attraverso l'atto sessuale ed è lo stupro. Il possesso di uno dei partecipanti riduce il rapporto sessuale ad una mera funzione fisiologica e non solo non ha nulla di magico ma distrugge i campi energetici sia del possessore che del posseduto.

Nel caso di rapporti sessuali svolti a soddisfare il piacere di ognuno dei partecipanti la loro energia sessuale (che è Energia Vitale immediatamente utilizzabile dal sognatore o nell'arte dell'agguato) si fonde diventando un tutt'uno. Al distacco ognuno si riprende il proprio campo vitale arricchito dal campo vitale col quale ha fuso il proprio Crogiolo. Ha scaricato nell'ambiente l'Energia Vitale stagnata dei partecipanti tanto più decisamente quanto più piacevole e soddisfacente è stato il rapporto sessuale. Il rapporto sessuale ha accelerato i flussi dell'Energia Vitale dei partecipanti.

L'atto sessuale è atto magico in sé stesso!

Non a caso durante l'oscurantismo cristiano la guerra che gli adoratori del macellaio di Sodoma e Gomorra hanno scatenato nei confronti della sessualità fu di una ferocia senza precedenti. Spesso la Magia dovette far ricorso alla Magia Sessuale per riuscire a costruire un minimo di sopravvivenza umana tanto orribili erano le condizioni in cui i cristiani in generale e i cattolici in particolare costringevano a vivere gli Esseri Umani.

Spesso i cattolici hanno dipinto la Magia Sessuale come orrore prodotta dalla descrizione che loro davano del demonio. Ma il vero orrore era ed è la loro pratica attraverso la quale distruggono la sessualità umana impedendo ai bambini di seguire le proprie tensioni (la guerra feroce che il cattolicesimo ha dichiarato alla masturbazione fa parte della storia dell'orrore). Il vero orrore è l'azione dei cattolici attraverso la quale costringere gli Esseri Umani alla sottomissione sia sessuale che nella vita quotidiana. Non i tentativi degli Esseri Umani di uscire dall'orrore. Ogni tentativo messo in essere dagli Esseri Umani per uscire dall'orrore in cui i cattolici li costringevano, per quanto violenti siano i mezzi usati, è comunque un tentativo nobile in quanto l'orrore non ha nessuna giustificazione e nessuna ragione per la quale dominare gli Esseri Umani. Non chi chiede Libertà nella propria esistenza va deprecato, ma chi chiede sottomissione e la impone mediante la forza e la violenza. Forza e violenza che anche oggi vengono largamente esercitate per imporre il Condizionamento Educazionale.

Palpare il mondo è anche fare sesso. Chi non fa sesso non costruisce il proprio divenire magico. Fare sesso per sviluppare sé stessi, non per fare figli! Se si vuole fare dei figli questa deve essere una scelta soggettiva. Fare figli significa sapere che davanti a noi si prospetta un lavoro lungo molti anni perché questo impone la costruzione del divenire del figlio.

Scegliere e non subire! Se si è costretti a subire ci si deve sottrarre.

Subito; immediatamente!

Non avere rimorsi.

Non avere rimorsi perché la violenza non è solo quella che cose non desiderate, ma anche quella che costringe all'autocolpevolizzazione.

Con questa Costituzione Repubblicana i cattolici hanno impedito l'educazione sessuale.

Con questa Costituzione Repubblicana i cattolici hanno impedito l'aborto pur di costruire miseria e dolore.

Con questa Costituzione Repubblicana i cattolici hanno impedito il divorzio pur di costruire miseria e dolore.

La loro tecnica consiste nel colpevolizzare le persone che non sono in grado di difendersi. Il bisogno di Libertà dalle imposizioni è l'espressione dell'Essere Natura dentro l'Essere Umano.

Palpare il mondo è la trasformazione di un lavoro, di un compito, di una mansione in un atto magico.

La relazione fra l'Essere Umano e il circostante avviene attraverso il fare. E' il fare che costruisce la relazione mentre l'attenzione fonde l'Energia Vitale di chi partecipa alla relazione.

Questo è l'ultimo elemento che viene presentato del Crogiolo dello Stregone.

Mescoliamo gli elementi che si sono introdotti col bastone dello Stregone costituiti dalla sospensione del dialogo interno, la sospensione del giudizio e lo scetticismo e fondiamo il divenire umano nell'infinito dei mutamenti.


FINE PRIMA PARTE DEL CROGIOLO DELLO STREGONE


Il Crogiolo dello Stregone è la prima parte di un lavoro più ampio che si sta facendo e presentando a Radio Gamma 5 di Cadoneghe Padova. Sul Crogiolo si sono sviluppate tutta una serie di trasmissioni. Elemento per elemento in quanto ogni elemento è un sistema in sé stesso. Questa descrizione ci permette di completare la prima il primo livello della trasformazione dell'Essere Umano che è il sottrarsi dell'individuo dall'orrore della sottomissione delle religioni monoteiste. Praticare il Crogiolo ed adattarlo alle proprie possibilità e alle proprie predilezioni. La conoscenza di questa possibilità trasforma l'individuo in Pagano attraverso il prendere nelle proprie mani il proprio divenire.

SEGUIRA':

1) IL CROGIOLO DEL MALE;

2) IL CROGIOLO DELLO STREGONE NEI QUATTRO CANTI DEL MONDO;

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

P.le Parmesan, 8

30175 Marghera – Venezia

tel. 041933185

E-mail claudiosimeoni@libero.it

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