Come si costruisce lo Stato mafia

Lo Stato mafia

Seconda parte

di Claudio Simeoni

Indice Stato Mafia

 

Come si costituisce lo Stato mafia e le relazioni con i cittadini

 

Uno Stato mafia va inevitabilmente a rafforzare il diritto del mafioso e va, inevitabilmente, ad indebolire ogni organo di controllo della sua attività di destabilizzazione Costituzionale.

All'interno dello Stato mafia ci sono dei personaggi e delle congreghe, più o meno segrete, che proteggono i loro interessi. La P2 è solo un esempio. In realtà, la Massoneria, di cui tanto si parla, è una succursale con cui il Vaticano manovra la politica. E' la succursale a cui il Vaticano fa fare (o ha fatto fare) il lavoro sporco. Dall'Opus Dei, a Comunione e Liberazione, dalla Comunità di Sant'Egidio ai Legionari di Cristo, sono tutte organizzazioni di tipo mafioso (trattano con la modalità dell'amico dell'amico mantenendo familiarità con uomini delle Istituzioni estremamente sospette; come Matteo Renzi che va dal padrone ad Arcore anziché incontrare il Primo ministro in un luogo Istituzionale deputato deputato a questo) che all'interno dello Stato mafia si assicurano vantaggi a discapito della società civile sfruttando l'appoggio dei politici. Tutta la storia della Repubblica dal dopoguerra ad oggi ha visto decine di organizzazioni segrete all'interno delle Istituzioni. Organizzazioni che hanno agito per destabilizzare la Costituzione della Repubblica stessa. Da Gladio alle azioni della Cia, fino ai giochi destabilizzanti delle Ambasciate straniere che appoggiavano questo o quel gruppo. Vere e proprie organizzazioni mafiose che nell'intendo di perseguire il loro potere e la loro impunità hanno trasformato tutto lo Stato in Stato mafia perché non c'era alcun modo per costruire le relazioni all'interno dello Stato stesso. Lo stesso tentativo di Zaia di aver soldi dallo Stato per assicurarsi l'appoggio elettorale degli alluvionati in Veneto appare più articolato sulle modalità mafiose (l'amico Tremonti che rassicura; l'amico Bossi che interviene) che non sulle relazioni Istituzionali.

Per mettere a punto una "strategia" generale d'uscita dallo Stato mafia è necessario chiarire alcuni elementi.

1) lo Stato mafia è venuto strutturandosi in Italia in una contrapposizione dialettica fra i diritti Costituzionali dei cittadini, dichiarati dalla Carta Costituzionale, e la necessità di controllo delle persone, propria dell'ideologia fascista (che ha preceduto la Costituzione), fatta propria dalle Istituzioni, per riaffermazione il loro diritto di violare la Costituzione in funzione della riaffermazione del loro potere sull'uomo. Lo Stato mafia nasce perché il Parlamento della Repubblica, riunito in associazione mafiosa, impose il Codice Rocco violando i principi della Costituzione della Repubblica. Il Parlamento della Repubblica Italiana si trasformò in un'associazione terroristica e sparò nei diritti dei cittadini imponendo un codice di leggi estraneo alla Costituzione della Repubblica e assolutamente inadeguato a gestire lo Stato Democratico. In quel momento, il Parlamento della Repubblica si organizzò in associazione eversiva e in disprezzo della Costituzione che ne regola le decisioni, disarticolò lo Stato democratico in funzione della ricostruzione dello Stato fascista. La mediazione fra i due principi, Costituzione e principi sociali fascisti del Codice Rocco, che devono essere applicati permise e consentì la nascita dello Stato mafia.

2) Lo Stato mafia si fissa nelle Istituzioni attraverso dei processi di trasformazione del ruolo delle Istituzioni rispetto ai cittadini. Questo processo non è lineare, ma procede a sbalzi con dei sistematici tentativi, sia da parte di gruppi che di settori della società, di recuperare la legalità democratica. Questi sbalzi portano a fissare il potere di controllo dello Stato Mafia attraverso la presa di controllo dello Stato di ogni spinta di libertà che emerge dalla società. Dal primo scelbismo che si fissò mediante la strage di Portelle delle Ginestre, al terrorismo clericale di De Gasperi, a tutti i tentativi di colpo di stato messi in atto fino agli anni '80, all'avvento di "mani pulite" e della fine del potere della Democrazia Cristiana e del craxianesimo, all'avvento del terrore mafioso degli anni '90 con l'affermazione della mafia piduista (a cui la magistratura ha garantito l'immunità) e l'alterazione definitiva del sistema Istituzionale con l'avvento di Silvio Berlusconi e la politica del puttanismo (che gioca sul moralismo cattolico sfruttandone la stessa pulsione in cui avviene il controllo) trasformato in metodo di controllo sociale.

3) Il processo di distruzione della società civile perpetrato dalla Stato mafia viene ad inserirsi in una situazione di crisi economica mondiale. Questa crisi, che sarebbe stata di portata infima qualora lo Stato mafia non si fosse imposto nell'economia (dai furbetti di quartiere, a Fazio alla Banca d'Italia, ai gentiluomini di sua "santità", ai Berlusconi e alle mazzette della Mondadori), diventa distruttiva per la società italiana in quanto lo Stato mafia tende a conservare sé stesso anziché salvaguardare la società nel suo insieme.

4) Lo Stato mafia, come abbiamo assistito nei governi di Berlusconi e della Lega negli ultimi 10 anni, tende a salvaguardare sé stesso e a distruggere l'economia e la società civile. Più la società civile è debole, più l'economia è in crisi, più le famiglie non riescono a pagare bollette, mutui, debiti o il minimo vitale, tanto più lo Stato mafia è forte. Tanto più lo Stato mafia è forte, tanto più è forte la chiesa cattolica che vede nello Stato mafia la rinascita dell'assolutismo monarchico indicato nei suoi testi sacri come volontà del suo dio padrone.

5) Lo Stato mafia getterà fumo negli occhi delle sue prede, i cittadini, additando l'attività mafiosa in piccoli o grandi delinquenti che, di volta in volta, la Polizia di Stato arresterà. Metterà molta enfasi su qualche assassino di periferia o qualche trafficante di droga, più o meno grande, arrestato mentre la propaganda tenderà a minimizzare le relazioni mafiose che stanno facendo grande danno alla Costituzione della Repubblica (quelle che vedono coinvolto Silvio Berlusconi, Dell'Utri e il suo stalliere, ad esempio. Oppure quelle che vedono coinvolto Istituzioni pronte a denunciare chi rende pubbliche informazioni confidando sul fatto che i magistrati arrivano sempre tardi per censurarne i comportamenti, come al G8 di Genova o la P3 di Verdini o la camorra di Cosentino).

6) Nello Stato mafia la giustizia esiste solo come concetto astratto. Nel senso che il capo del mandamento dell'Opus Dei può avere giustizia nei confronti del capo del mandamento della Confindustria o dell'Associazione Artigiani. Il capo del mandamento di Mediaset può aver giustizia nei confronti del capo del mandamento della Rai. Il capo del mandamento della Procura della Repubblica può avere giustizia nei confronti del capo mandamento del Consiglio Superiode della Magistratura. Pur tuttavia, nessun singolo cittadino avrà mai giustizia nei confronti del capo mandamento del vaticano, del capo del mandamento Primo Ministro, del capo del mandamento Confindustria, ecc. Con le uniche eccezioni quando il singolo cittadino o per rapporti o sfruttando condizioni di contrapposizione fra mandamenti, verrà usato per contrapporre il diritto di un mandamento ad un altro. Tutti i cittadini quando chiedono giustizia sono delusi. Solo una piccola parte e negli interessi di mandamenti specifici, ottengono che la magistratura prenda in considerazione le loro esigenze.

La necessità dello Stato mafia è percepita in vario modo dalla popolazione civile. La parola d'ordine leghista del "Roma ladrona" descrive molto bene un sentimento di disagio della popolazione che la Lega indirizza in una veicolazione funzionale a sé stessa: anche se lei gestisce l'organizzazione di furto e di rapina nei confronti dei cittadini, svia l'attenzione dalla propria attività di rapina affermando che "altri" stanno rubando, non lei che in quel momento ruba. La Lega cavalca una percezione reale dei cittadini. La percezione di aver perso lo status di cittadini per essere stati trasformati in sudditi o, per la precisione, nelle prede da rapinare attraverso migliaia di provvedimenti amministrativi, politici, economici, ecc.

Lo stesso vale per la propaganda di Berlusconi quando accusa la magistratura di aggressione. Esiste un sentimento comune della popolazione di avversione nei confronti dei magistrati, specialmente quelli periferici delle varie Corti d'Appello. Avversione sia per come trattano i processi, sia per le priorità che danno, sia perché la loro azione appare più legata alle attività di rapina dell'Ordine degli Avvocati che non alla ricerca della giustizia. Milioni di cittadini vengono ingiuriati, offesi, derisi, dai magistrati di qualunque ordine e grado. Quando Berlusconi punta il dito contro i magistrati, nei cittadini monta un sentimento di identità con Silvio Berlusconi per i torti che hanno subito dai magistrati. Nessuno nega l'importanza dell'attività di Falcone e Borsellino come contrasto ad organizzazioni mafiose, tuttavia erano dei magistrati che non sono intervenuti per contrastare la violenza sui bambini messa in atto dalla chiesa cattolica quando li costringe in ginocchio davanti ad un crocifisso sottraendoli dai loro diritti Costituzionali e, di fatto, preparando i futuri mafiosi che, identificandosi col crocifisso, si sentono in diritto di sparare a chi non si mette in ginocchio davanti a loro che ai principi Costituzionali sostituiscono i principi del crocifisso (come ebbe a dire Verdini che lui, delle prerogative del capo dello Stato, se ne fregava). Se da un lato Falcone e Borsellino possono essere additati ad esempio, dall'altro lato, vanno additati a disprezzo perché hanno omesso i loro doveri d'ufficio nei confronti della società. Non si tratta solo di punti di vista. Si tratta della centralità morale dalla quale dipendono le azioni dell'individuo nelle Istituzioni: se ha al suo centro lo Stato davanti al quale deve costringere in ginocchio i cittadini o se ha al suo centro i cittadini come portatori di diritti Costituzionali! E' per questo motivo che la propaganda dell'Italia dei Valori, pur rispondendo a delle sollecitazioni provenienti da una parte della popolazione, non è in grado di fare breccia. Io ho otto magistrati, che oggi sono senatori, Procuratori generali della Repubblica, Magistrati di Cassazione, che hanno concorso a torturarmi e impedirmi di difendermi. Hanno tentato di ammazzarmi e minacciandomi costantemente di morte mi hanno impedito di difendermi ai processi. Attività avallata dal Consiglio Superiore della Magistratura organizzato in associazione criminale. Di Pietro può difendere il lavoro di magistrati, specialmente di quei magistrati che, pur con tutti i loro limiti, hanno a cuore i principi Costituzionali, ma quando difende i magistrati, difende anche l'attività di tortura e di devastazione sociale dei magistrati. Poi non deve sorprendersi se ammazzano Cucchi di botte o coprono torture di vario genere. Quella parte di popolazione, e sono milioni di voti, che viene aggredita dai magistrati, difficilmente gli darà il voto. E' più facile che lo dia a Berlusconi nella speranza di fargliela pagare a qualche magistrato.

Lo Stato mafia prevede comportamenti aggressivi nei confronti di tutti coloro ai quali deve chiedere la tangente nella forma di rinuncia ai loro diritti Costituzionali e provoca sentimenti ostili fra la popolazione. Questi sentimenti ostili o comunque sospettosi vengono gestiti e modulati dall'informazione. Tutti vengono aggrediti, derisi e offesi dai magistrati; alcuni magistrati intraprendono delle azioni giudiziarie in questioni in cui la popolazione si identifica. L'uso dell'informazione, a seconda degli interessi, maschera alcune azioni e ne sottolinea altre. 100 magistrati agiscono per nascondere e proteggere i terroristi di Piazza Fontana; un magistrato cerca di indagare per cercare la "verità". Come agisce l'informazione? A seconda per chi tifa favorisce dei progetti anziché altri. Lo Stato mafia, che ha messo la bomba a Piazza Fontana, va dai magistrati e li invita a pensare su quanto è cattivo Valpreda; lo Stato mafia va dai giornalisti e gli chiede di fare una campagna stampa contro Valpreda; i politici, se vogliono i voti per partecipare allo Stato mafia, sparlano e ingiuriano Valpreda. Dopo 40 anni tutti sanno chi ha messo la bomba a Piazza Fontana (è stato lo Stato mafia), ma nessuna certezza processuale è stata raggiunta. Così quelle Istituzioni nello Stato mafia hanno potuto continuare a mettere altri tipi di bombe nei diritti dei cittadini e sviluppare sentimenti aggressivi e desideri di rivalsa.

 

 

Marghera, 09 dicembre 2010

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

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NOTA IMPORTANTE

Quando si agisce nella società civile è importante fare del proprio meglio. Ogni azione e ogni decisione deve essere presa come se fosse l'ultima azione che noi facciamo nella nostra vita. Ogni volta che siamo superficiali diventiamo ignoranti rispetto al tempo e alle trasformazioni che avvengono senza che noi ce ne rendiamo conto. Noi non siamo responsabili solo per ciò che facciamo, ma anche per ciò che il nostro fare o non fare produce o induce nel mondo in cui viviamo. Noi siamo parte di un grande gioco, il gioco della vita, che ha la sua gloria solo nel momento in cui muoriamo. La gloria di quel momento non dipende dalle vittorie o dalle sconfitte, ma da come abbiamo condotto il gioco.