Il significato del Vangelo di
Giuda Tommaso Didimo
Significato del primo paragrafo
di Claudio Simeoni

 

Scrive Giuda Tommaso Didimo nel primo paragrafo:

Questi sono i detti segreti pronunciati da Gesù, il Vivente, e scritti da Didimo Giuda Tomaso.

Nel primo paragrafo Tomaso dice che quanto egli scrive non lo dice lui. Non sono sue affermazioni, ma appartengono a qualcun altro a cui lui le attribuisce. Questi, dice, sono i detti segreti del vivente che Tomaso ha trascritto. Questo é un falso!

Tomaso non ha trascritto dei detti segreti, ma ha scritto il corpo dottrinale di una via alla Stregoneria.

Egli ha scritto quanto sé stesso ha compreso di quanto egli ha vissuto.

Quanto Tomaso scrive é quanto Tomaso ha compreso. Quanto scrive Matteo é quanto Matteo ha compreso. La comprensione di quanto é scritto é direttamente funzionale al Potere di Essere messo in campo da Tomaso e da Matteo o Marco, Luca e Giovanni. Il loro Potere di Essere in relazione alla direzione nella quale Intento spingeva. Dove la soggettività determina quanto viene scritto e l'Intento di fondare il futuro determina il senso di quanto si é scritto.

A Tomaso non interessa appropriarsi di Esseri Umani. Così prende le cose che incontra e trasformando sé stesso le manipola per costruire Libertà fra gli Esseri Umani del suo tempo.

A Matteo, Marco, Luca e Giovanni interessa appropriarsi degli Esseri Umani, metterli in ginocchio davanti a loro stessi. Per questo motivo costoro prendono i lavori o di Tomaso o dalla fonte a cui anche Tomaso attinge ed elaborano un processo di verità attraverso il quale distruggere il divenire degli Esseri Umani. Quanto scrive Tomaso é quanto ha attraversato Tomaso. Quanto ha contribuito a trasformare Tomaso. Quanto Tomaso intendeva riversare nel Sistema Sociale in cui viveva per costruire il futuro che egli intravedeva. Quanto hanno scritto Matteo, Marco, Luca e Giovanni era il loro processo di morte e distruzione. Scrivono quanto loro comprendono in funzione del loro intento!

Profani, chiudete la porta e non entrate, dice il Papiro di Derveni.

Colui che vive, dice Giuda Tomaso Didimo, ha pronunciato questi detti. Detti pronunciati che io, dice Giuda Tommaso Didimo, io riporto.

Non riporto una verità, riporto dei detti. Sta a voi interpretarli e usarli io, dice Giuda Tommaso Didimo, li riporto.

L'apertura del vangelo di Giuda Tommaso Didimo é questa: io dico, ma tu interpreti. Non ti do una verità, ma ti do dei detti e la verità é data dalla tua interpretazione perché la verità é data dal tuo modo di leggere il detto che io ti do.

Mentre nei vangeli ufficiali Gesù é la verità alla quale gli uomini si devono sottomettere, nel vangelo di Giuda Tommaso Didimo non esiste una verità affermata, ma solo detti che l'uomo deve interpretare cercando la sua verità.

In questo primo paragrafo troviamo la prima contraddizione fra il vangelo di Giuda Tommaso Didimo e i vangeli ufficiali: uno dà i “detti”, gli strumenti, per cercarsi la verità, i vangeli ufficiali di Marco, Matteo, Luca e Giovanni, danno la verità alla quale l'uomo si deve sottomettere.

Marghera, 15 maggio 2015

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Vangelo Tommaso Didimo

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Giuda Tommaso Didimo: l'ultimo Stregone Pagano

Le religioni misteriche, nell'ultimo periodo dell'era antica, quando il cristianesimo si impose con tutta la sua violenza criminale, agirono per costruire i percorsi di Stregoneria. Quei percorsi di conoscenza che avrebbero dovuto sia portare l'uomo ad affrontare coraggiosamente la morte del corpo fisic per partorire il loro corpo luminoso, sia per costruire sistemi sociali che favorissero le condizioni di libertà dell'uomo. Quella di Tommaso Didimo è una di queste storie.